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  • Mantenetevi santi
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
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  • CHE COS’È LA SANTIFICAZIONE?
  • È ESSA REALE? POSSIBILE?
  • COME SI RICEVE?
  • Voi tutti, “State fermi”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
  • La santificazione è un requisito cristiano
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
  • Santificazione
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1954
w54 1/11 pp. 652-659

Mantenetevi santi

“Poiché questo è ciò che Dio vuole, la vostra santificazione, . . . che ciascuno di voi sappia possedere il proprio vaso in santificazione e onore”. — 1 Tess. 4:3, 4, NW.

1. Come è preziosa la Parola di Dio?

LA PAROLA di Geova ci è tramandata nel libro che chiamiamo la Bibbia, composta di molti libri minori, tutti ispirati dal grande Autore che si servì di fedeli scrittori umani per rivelare così il suo pensiero in quanto alle cose che sono trattate nella Bibbia. Questa Parola di Dio è provata e pura. (Prov. 30:5, Ti) È stata preservata nei secoli perché ora si erga splendida e immacolata in mezzo ad un sistema di cose depravato e corrotto. Poiché la sua grande Fonte è completa, giusta e santa, questa Parola è sufficiente e non subisce aggiunte o riduzioni. (Deut. 4:2; Apoc. 22:18, 19) Non v’è dubbio, le persone che amano la giustizia e tutto ciò ch’essa richiede devono rivolgersi a questa santa Parola di Dio perché solo qui si trova la guida della rettitudine. È così pura, santa e preziosa, e le parti che la compongono son così belle, che la parola opportuna è paragonata a pomi d’oro in vasi d’argento. “Pomi d’oro in legature d’argento son le parole dette a tempo”. “Le parole dette a tempo son come pomi d’oro in vasi d’argento cesellato”. “La parola detta modi convenevoli è simile a pomi d’oro tra figure d’argento”. — Prov. 25:11, Ti; VR; Di.

2. Nel contenuto della Parola di Dio, quale verità si trova, e quale atteggiamento hanno in merito gli uomini?

2 Sebbene un caro ornamento o vaso sia di puro oro o argento, se viene preso da mani impure o trascurate può essere adoperato molto male, si può capovolgere e se ne può vuotare il prezioso contenuto. Questo è stato fatto da uomini empi che hanno male adoperato la verità della Parola di Dio. Nel mirabile e vitale contenuto della Bibbia è la verità inerente alla santificazione, ma quale intendimento e stima hanno oggi della santificazione le persone nel cosiddetto mondo “cristiano”? Conoscono la bigotteria in tutti i suoi odiosi significati. La bigotteria, l’ipocrisia, sparge sull’intera struttura del vecchio mondo uno strato superficiale per nascondere la corruzione che si trova in ogni parte del vecchio sistema di cose. Con instancabili sforzi per giustificare la loro empia condotta mediante l’erronea applicazione di scritture, i capi dell’opinione pubblica, e in ispecial modo i maestri religiosi di tutta la cristianità, han privato il popolo della stima della vera santificazione che è insegnata dalla Parola di Dio. Ministri cattolici, protestanti, giudei e di altre religioni soddisfano in genere i desideri della maggioranza, ed essi stessi seguono pratiche che disonorano Dio, facendo pervertire il senso dei valori umani fino al punto che la persona che sinceramente deplora tali cose ritenute da Dio abominevoli è in realtà un’eccezione. (Ezech. 9:4) Tuttavia ce ne sono molte di queste eccezioni, persone oneste che amano la giustizia. Esse sanno con certezza che nonostante l’ipocrita bigotteria praticata a nome di Dio, la saggia condotta che il cristiano deve tenere, ora come sempre, è la vera santificazione. Guardino la santità del grande Autore, la santità della sua Parola di verità e la santità delle sue incorruttibili dottrine.

3. Dite i rapporti che l’apostolo Paolo ebbe con la congregazione di Tessalonica, e l’incoraggiamento che egli diede a loro e a noi riguardo alla santificazione.

3 Forse era il 49 o il 50 d.C. quando l’apostolo Paolo, durante il suo secondo viaggio di predicazione, fondò la congregazione cristiana a Tessalonica. Quei cristiani subirono dal principio violente persecuzioni religiose a causa della loro fede. La loro perseveranza fu una gioia per il loro fratello anziano, Paolo, e scrivendo loro egli li lodò per la loro fede e li incoraggiò a mantenere con vigore la loro santificazione, continuando a camminare nella via della giustizia in cui avevano posto i piedi. Fu bene che Paolo scrivesse loro così in Primo Tessalonicesi, e se i cristiani di oggi lo permetteranno, le stesse parole di Paolo possono aiutare quelli che ora amano Geova Dio onde mantengano la loro santità.

4. Qual è l’origine della santificazione dei cristiani?

4 La santificazione della congregazione cristiana non ebbe origine dall’apostolo Paolo. Il suo Autore e Provveditore è Geova Dio. Per mezzo di suo Figlio, Cristo Gesù, questa relazione con Dio fu stabilita e resa possibile, e Gesù stesso si riferì alla santificazione. Paolo mostra che la santificazione era la volontà di Geova per i membri del corpo di Cristo, l’unta congregazione cristiana, a cui i cristiani di Tessalonica facevano parte.

5. Date la prova scritturale che mostra la volontà di Dio per i cristiani.

5 Nel passo che abbiamo citato all’inizio, Paolo indica che “questo è ciò che Dio vuole, la vostra santificazione”. (1 Tess. 4:3, NW) Mostrando ulteriormente che la santificazione è per i cristiani la volontà di Geova, Paolo si espresse in maniera simile nel decimo capitolo di Ebrei, allorché parlò dell’ufficio di Cristo Gesù e della sua opera sacerdotale a favore del suo corpo, la sua congregazione spirituale. A Cristo Gesù Paolo applica la profezia di Salmo 40:8, che dice: “Dio mio, io prendo piacere a far la tua volontà, e la tua legge è dentro al mio cuore”. Paolo si esprime così: “Perciò quando viene nel mondo egli dice: . . . Ecco! io son venuto (nel rotolo del libro è scritto di me) per fare la tua volontà, o Dio”. Per mezzo di detta ’volontà’ noi siamo stati santificati mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo una volta per sempre”. (Ebr. 10:5, 7, 10, NW) Quindi, come fu certo che Gesù adempì la volontà di Geova Dio, è Sua volontà che i cristiani siano santi, qualunque sia la santificazione.

6. Dite a che cosa si riferisce il titolo di questo articolo, ed enumerate tre punti che ci saranno utili?

6 Quando diciamo di mantenerci santi ci riferiamo a qualche cosa che non si ritiene automaticamente ma dev’essere di continuo perseguita. Ed è proprio così. Quale incoraggiamento a questo proposito dovette essere per i cristiani di Tessalonica la lettera che ricevettero da Paolo! La determinazione di continuare a seguire la via che avevano presa, fedeli verso il loro Dio, dovette accrescersi in loro quando lessero: “Infine, fratelli, vi chiediamo ed esortiamo nel Signore Gesù, che come riceveste da noi istruzione sul modo in cui dovete camminare e piacere a Dio, come infatti voi camminate, così continuiate a camminare più pienamente. . . . Poiché questo è ciò che Dio vuole, la vostra santificazione, che vi asteniate dalla fornicazione; che ciascuno di voi sappia possedere il proprio vaso in santificazione e onore”. (1 Tess. 4:1-4, NW) Affinché manteniamo la santificazione, noi, naturalmente, dobbiamo sapere che cos’è, come si riceve e come può esser mantenuta.

CHE COS’È LA SANTIFICAZIONE?

7. Definite la “santificazione”, mostrando la sua giustificazione e il contrasto che mette in risalto.

7 Santificazione significa essere daccordo con Geova Dio, che non si allontana mai dalla sua santità e giustizia, non muta mai. La giustizia di Geova significa completa giustificazione per le creature che si dedicano a lui. Difatti, la santificazione è preceduta dalla dedicazione personale a fare la volontà di Dio, e questo passo dell’individuo, come anche la sua successiva condotta di fedeltà, è causato dalla sua adorazione di Geova Dio. Questo mette certamente in risalto l’estremo contrasto che esiste fra la moralità di Geova sotto ogni aspetto e l’immoralità dell’attuale civilizzazione sotto ogni aspetto. Questa santità di Dio promuove le sue azioni e induce a giusti atti le sue creature che gli ubbidiscono e lo adorano; ed appropriate sono quindi le parole che rivolse ad Israele quando era già in un patto legale con Lui: “Io sono l’Eterno [Geova], l’Iddio vostro; santificatevi dunque e siate santi, perché io son santo; e non contaminate le vostre persone . . . Poiché io sono l’Eterno [Geova] che vi ho fatti salire dal paese d’Egitto, per essere il vostro Dio; siate dunque santi, perché io son santo”. — Lev. 11:44, 45.

8. Come si applica Levitico 11:44, 45 a quelli che formano la congregazione cristiana?

8 Questa santificazione causata dalla santità di Geova non ebbe fine con la nazione d’Israele. Anzi, si estese in genere alla congregazione cristiana degli unti seguaci di Cristo Gesù con forza ancor maggiore in modo che l’apostolo Pietro la mise in pratica e la insegnò. Facendo questo Pietro fece notare ad altri cristiani la necessità di mantenere la loro santificazione, dicendo: “Cingete le vostre menti per l’attività, siate completamente equilibrati e riponete la vostra speranza nell’immeritata benignità che vi dev’essere recata alla rivelazione di Gesù Cristo. Come figli ubbidienti, cessate di conformarvi ai desideri che aveste in passato nella vostra ignoranza, ma, secondo il santo che vi ha chiamati, diventate anche voi santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: ‘Voi dovete esser santi, perché io sono santo.’” — 1 Piet. 1:13-16, NW.

9. Dichiarate l’esempio ammonitore d’Israele.

9 La nazione d’Israele non mantenne la sua santificazione, e perciò perdette l’approvazione e la benedizione di Dio. I cristiani devono trarne un ammonimento. — 1 Cor. 10:6-11.

10. Continuate a definire vigorosamente la “santificazione”.

10 La parola “santificare” significa render sacro o santo, appartare per un ufficio sacro. Questa è una definizione generalmente riconosciuta di questa parola italiana, che deriva dal latino in cui aveva pure il significato di liberare dal peccato, purificando dalla corruzione morale. Esso è senza dubbio un termine vigoroso e racchiude molto significato.

È ESSA REALE? POSSIBILE?

11. È la santificazione una realtà, e perché rispondete così?

11 Che diremo? È la santificazione reale per le donne e gli uomini cristiani che ora sono sulla terra, oppure è soltanto una frase posta dalle organizzazioni religiose nelle loro dottrine e nei loro insegnamenti senza alcuna realtà o applicazione pratica? La santificazione è reale, come anche Geova Dio è una realtà ed è santo. Se noi crediamo alla chiara dichiarazione della Parola di Dio che è stata citata, sappiamo che la santità di Geova è una realtà, non una finzione. Il Figlio di Dio, Cristo Gesù, non faceva una falsa rappresentazione quando disse nella preghiera che rivolse al suo celeste Padre poco prima di morire: “Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dati dal mondo. . . . Io supplico per loro; non supplico per il mondo, ma per quelli che tu mi hai dati, . . . Padre santo, veglia su loro per rispetto del tuo nome che tu mi hai dato, onde siano uno come lo siamo noi. . . . Io ho dato loro la tua parola, ma il mondo li ha odiati, perché non sono parte del mondo come io non sono parte del mondo. . . . Santificali per mezzo della verità; la tua parola è verità. . . . Ed io mi santifico per loro, in modo che essi pure siano santificati per mezzo della verità”. — Giov. 17:6-19, NW.

12. Quale contrasto è messo in rilievo dalla situazione di Gesù quando pronuncia le parole che sono in Giovanni 17:6-19?

12 Come sono meschini i falsi atteggiamenti di bigotteria religiosa rispetto alle sagge parole del Signore dette dal colmo del cuore di una persona che andava alla morte su un palo di tortura! Come è certo che Gesù visse e morì per l’adorazione di Geova Dio, così è certa la realtà della sua santificazione a cui si riferì in questo caso, e anche la realtà della santificazione dei suoi associati, o membri del suo corpo, ai quali in questo caso pure si riferì

13. Che cosa fu la santIficazione esposta da Paolo e Pietro?

13 Fu reale per i tessalonicesi, secondo Paolo, perché disse loro: “Come infatti camminate, così continuate a camminare più pienamente”. (1 Tess. 4:1, NW) E Pietro, facendoci la precedente esortazione ad esser santi, non ci ingannava rispetto alla realtà della santificazione. Quindi il nostro argomento dice che la santificazione è vera, non è una vana frase che si pronunci soltanto, ma una condotta di vita cristiana, la volontà di Dio riguardo al suo popolo è una realtà.

14. Menzionate i fatti relativi agli uomini imperfetti e la domanda che suscitano.

14 Ma qualcuno potrebbe pensare con tutta sincerità: Noi siamo creature deboli e imperfette e pecchiamo per eredità, perciò anche se la santificazione è la volontà di Dio rispetto ai cristiani e anche se viene da lui realmente concessa, come è possibile che siamo santificati, santi, devoti alla giustizia o appartati per il servizio sacro? Rispondendo, noi diciamo con le Scritture che la santificazione può essere conseguita.

15, 16. Ragionate sulla possibilità di santificazione dal punto di vista di Geova, di Cristo Gesù e della congregazione romana?

15 Non c’è nessuno che conosca le nostre debolezze umane meglio di Geova Dio. Cristo Gesù fu ed è consapevole della nostra condizione, ne comprende le ragioni e il rimedio più di noi, ed abbiamo le sue suddette parole di assicurazione. Inoltre, l’apostolo Paolo scrisse ad un’altra congregazione intorno alla santificazione, e questa congregazione era composta di Giudei e di non Giudei, situati in quella che a quei giorni era forse la più corrotta città della terra: la pagana città di Roma, la capitale del pagano Impero Romano. Roma è stata descritta come la cloaca o il pozzo nero in cui si gettava tutta la corruzione del vasto Impero Romano. Certamente, l’empio e vecchio sistema di cose non ha migliorato da quei giorni di Roma. È divenuto peggiore e oggi è più corrotto con la sua apparenza di falsa cristianità; ma come le disposizioni di Dio furono efficaci per i suoi adoratori ai giorni della prima congregazione romana, così sono completamente efficaci ora. Pertanto, notate la considerazione che l’apostolo Paolo ebbe per le debolezze dei suoi fratelli di Roma e sappiate che questa medesima considerazione, come disse Paolo, viene ora mostrata da Geova verso il suo popolo per mezzo di Cristo Gesù:

16 “Non lasciate perciò che il peccato continui a regnare come un re nei vostri corpi mortali onde non ubbidiate ai loro desideri. E non continuate a presentare le vostre membra al peccato come armi d’ingiustizia, ma presentate voi stessi a Dio come vivi fra i morti, e le vostre membra a Dio come armi di giustizia. Poiché il peccato non deve padroneggiarvi, dal momento che non siete sotto la legge ma sotto l’immeritata benignità. Eppoi? Commetteremo peccato perché non siamo sotto la legge ma sotto l’immeritata benignità? Non sia mai! Non sapete voi che se continuate a presentarvi come schiavi a qualcuno per ubbidirgli, siete suoi schiavi perché gli ubbidite, o al peccato in vista della morte o all’ubbidienza in vista della giustizia? Ma grazie a Dio, voi che eravate schiavi del peccato siete divenuti ubbidienti di cuore a quella forma d’insegnamento a cui siete stati consegnati. Sì, da quando siete stati liberati dal peccato, voi siete divenuti schiavi della giustizia. Parlo in termini umani a causa della debolezza della vostra carne: poiché come presentaste le vostre membra schiave all’impurità e all’illegalità in vista dell’illegalità, così ora presentate le vostre membra schiave alla giustizia in vista della santità”. — Rom. 6:12-20, NW.

17. Quale mutamento della vita di ciascuno esige la “santificazione”, e resta automaticamente ai cristiani la santificazione?

17 Per i cristiani di Roma come per quelli di Tessalonica e per gli unti cristiani d’oggi nell’anno 1954, la santificazione significa che hanno mutato la loro vita e che ciascuno di loro si è volto da una condotta d’illegalità alla legalità dinanzi al grande Legislatore Geova Dio. Questa santificazione è senza dubbio qualche cosa che si deve perseguire e mantenere. Non resta alla persona automaticamente, perché richiede un mutamento della sua vita, e questo mutamento egli lo fa dopo essersi dedicato a servire l’Altissimo cercando di perseverare e acquistare maturità. Questo mutamento della vita della persona significa adempiere la sua dedicazione verso il giusto Iddio e quindi verso la sua giusta causa. Sulla terra, quale causa è giusta? una causa nazionale? una causa politica? Quale causa è priva di ogni macchia di corruzione? Quale controversia merita la devozione di creature intelligenti? La giusta determinazione della controversia relativa alla divinità, alla supremazia, alla pura adorazione, alla sola causa giusta e santa impresa, è la causa di Geova Dio. Questa controversia della supremazia di Geova induce quelli che lo adorano a sostenere la sua divinità, richiamando l’attenzione sui fatti inerenti ai rapporti che ha con le sue creature e sulla sua rivelata Parola, la Bibbia.

18. Trova Geova un difensore della sua causa tra le religioni di questo vecchio mondo?

18 Trova Geova un difensore della sua causa fra le religioni di questo vecchio mondo? Nominatene uno! Non ce n’è nessuno. Un’illustrazione di questo è negli scritti di un eminente rappresentante del Protestantismo. Nel suo recente libro Preaching in a Revolutionary Age, riferendosi ad un precedente scrittore che parlava di un padre e di un figlio che erano in chiesa, questo vescovo dice: ‘L’anziano parroco lesse parte del Vecchio Testamento, e il ragazzo apprese che il terribile Iddio inviò piaghe al popolo e creò serpenti infuocati per assalirli. Quella notte, quando il padre passò vicino al letto del ragazzo, il ragazzo lo chiamò, mise le sue braccia intorno al collo del padre, e, avvicinandolo a sé, disse: ‘Padre, tu odii Geova; e io pure lo detesto quel cattivo tiranno.“’ Considerate ora il commento che l’autore fa su questo aneddoto, e vedete se egli sosteneva l’Iddio della Bibbia e il racconto scritturale dei suoi atti di vendetta dei tempi antichi: “Noi abbiamo rigettato da molto tempo la concezione della riconciliazione relativa all’idea storica di una Divinità che è detestabile. Dio, secondo noi, non può essere immaginato come un Essere adirato, terribile, vendicativo, che a motivo del peccato di Adamo debba avere come Shylock la sua libbra di carne. Non c’è da meravigliarsi se l’onesto ragazzo con giustificabile ripugnanza poté dire: ‘Cattivo tiranno.’”

19. Soltanto chi sostiene la causa di Geova?

19 È una vergogna per chi prende il nome di Cristo, che sostenne fedelmente la causa di Geova, giustificare il giudizio di un povero e sviato ragazzo secondo cui Geova Dio sia un “cattivo tiranno”. Ma, questa situazione non è nuova. Dal tempo di Gesù fino ad oggi, chi ha preso sulla terra la difesa dell’Iddio delle Scritture Ebraiche, proclamando la Sua supremazia, rendendogli amore e devozione e invitando i propri simili a fare altrettanto? Chi segue in questi giorni tale condotta a favore della causa di Geova Dio? Quelle persone, ed esse soltanto, che volontariamente, con intendimento e amore, mutano la loro vita affinché le proprie membra siano presentate come “schiave alla giustizia in vista della santità”. Questo vuol dire servire la santa causa del santo Iddio. La santificazione esige che le proprie membra siano presentate a Geova onde il dedicato consegua la santità. Questa santità è una condizione reale che si può conseguire e mantenere.

COME SI RICEVE?

20. Da chi viene la santificazione?

20 In armonia con altri passi, le scritture considerate sopra mostrano che la santificazione viene da Geova Dio. È lui che mediante la sua Parola di verità trae a sé gli uomini per mezzo di Cristo, attirandoli con la sua giustizia. È lui che mediante il provvedimento del riscatto di Cristo ha permesso a uomini imperfetti di essere in uno stato di riconciliazione con Dio, essendo dichiarati giusti per merito del sacrificio di Gesù e della fede che nutrono in esso. “Ma per mezzo di lui [Dio] voi siete uniti a Cristo Gesù, che è diventato per noi, da parte di Dio, sapienza, giustizia, santificazione e liberazione mediante riscatto”. (1 Cor. 1:30, NW) Colui al quale si dedicano i credenti è Geova Dio; quindi, la santificazione viene in realtà da Geova. Gesù indicò questo, dicendo: “Dite voi a me che il Padre ha santificato e mandato nel mondo: ‘Tu bestemmi,’ perché ho detto: Sono Figlio di Dio?” — Giov. 10:36, NW.

21. Quale parte ha la verità nella santificazione?

21 Inoltre, considerando i mezzi per ottenere la santificazione pensiamo subito alle parole di Gesù che mostrano come la verità ne è lo strumento, poiché egli disse al suo celeste Padre: “Santificali per mezzo della verità la tua parola è verità”. (Giov. 17:17, NW) La rivelata Parola di Dio è dunque essenziale nella giusta condotta di santificazione. Geova, avendo santificato i membri della congregazione cristiana del corpo di Cristo con la chiamata al regno celeste, e ungendoli col suo spirito, li apparta veramente per il suo santo e sacro servizio, consacrandoli e guidandoli con la sua Parola di verità. Oh, sì, ma come in primo luogo uomini e donne ricevono la verità nella loro vita individuale? È certo che Geova Dio non scende per mettersi a sedere con loro istruendoli nella sua Parola. Né fa questo Cristo Gesù, perché egli è il Re celeste. L’apostolo Paolo, scrivendo alla stessa congregazione di Tessalonica, mostra come la verità che santifica viene data agli uomini, poiché rammenta come venne data ai tessalonicesi, dicendo: “Iddio vi ha scelti dal principio per la salvezza santificandovi con lo spirito e mediante la vostra fede nella verità. A questo destino egli vi ha chiamati per mezzo della buona notizia che noi dichiariamo, . . . Così dunque, fratelli, state saldi”. — 2 Tess. 2:13-15, NW.

22. Mostrate la parte che il ministero cristiano ha nella santificazione.

22 Dobbiamo forse comprendere che fu la dichiarazione della buona notizia fatta da Paolo ai tessalonicesi a portare loro la divina Parola di verità, in cui credettero e riposero fede, e a farli scegliere da Dio per la salvezza mediante la santificazione? Sì, esattamente! Così è stato durante l’èra cristiana, e così è oggi, in modo che uomini e donne hanno questi benedetti rapporti con il loro Dio in santificazione e devozione verso di lui a causa del fatto che altri ministri cristiani precedendoli recarono loro il messaggio della Parola di Dio e predicarono loro questa verità biblica ch’essi hanno udita e accettata. “Affinché sia un pubblico servitore di Cristo Gesù per le nazioni, impegnandomi nella santa opera della buona notizia di Dio, onde l’offerta, cioè queste nazioni, risulti accettevole, essendo santificata con spirito santo”. — Rom. 15:16, NW.

23. Descrivete la relazione odierna di fratelli che sono spiritualmente “anziani” e “giovani”.

23 Spiritualmente parlando, Paolo era il loro fratello più anziano ed essi erano i suoi fratelli più giovani a Tessalonica, perché da lui avevano ricevuto questo messaggio della Parola di Dio. Quell’esempio cristiano non è cambiato. Oggi è lo stesso. Sin dal 1914 in cui nacque il Regno, e sin dal 1918 in cui il Signore venne nel tempio per il giudizio, e sin dal 1920 in cui fu fatta l’attiva proclamazione del messaggio dell’attuale regno di Dio in tutta la terra, il numero di quelli che adorano Geova è aumentato tanto che oggi in 143 nazioni e Paesi ci sono centinaia di migliaia di persone che hanno accettato la predicazione di ministri spiritualmente più “anziani” di loro, come i tessalonicesi accettarono la predicazione dell’apostolo Paolo. Nel servizio di Dio vi sono ora attivi ministri che hanno sostenuto la causa di Geova per molti anni. Alcuni di essi, che erano ministri della buona notizia prima ancora che il Regno nascesse nel 1914, sono tuttora forti. Molti di essi hanno compiuto l’attuale opera cristiana di educazione biblica in tutta la sua presente e crescente prosperità, che rigale al 1919. Questi fedeli servitori di Dio hanno compiuto molta predicazione, e mentre gli anni passavano altri si univano a loro, e così l’opera è aumentata. Sulla terra ora ci sono approssimativamente 20.000 persone che mostrano di essere di quelli che restano o divino rimanente del santificato corpo di Cristo, come rivela il numero dei partecipanti agli emblemi del Memoriale del 1954.

24. In che cosa riconosciamo il nostro “fratello anziano”.

24 Quelli a cui la verità della Bibbia ha più recentemente aperto gli occhi perché vedano la meraviglia di Geova riconoscono in questi fratelli anziani i ministri che hanno con noi rapporti simili a quelli che l’apostolo Paolo ebbe con la congregazione di Tessalonica. È di maggiore importanza che riconosciamo inoltre l’organizzazione dell’unto rimanente quale nostro amorevole fratello anziano, e, se ora siamo devoti a Dio, sappiamo che la ragione onde siamo stati scelti per la salvezza, avendo fede nella verità, è il fatto che questo “fratello anziano” ci predicò la buona notizia. Comunque, noi tutti riconosciamo principalmente il passato e il presente ministero del nostro vero Fratello maggiore, Cristo Gesù. Questo riconosciamo con gioia, rendendo ogni grazie e lode a Geova Dio per mezzo di Gesù Cristo.

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