Perseveranza per mezzo della speranza
“Rallegratevi nella speranza avvenire. Sopportate la tribolazione. Perseverate nella preghiera”. — Rom. 12:12, NW.
1. Quale attitudine mentale distingue il cristiano maturo da quello non maturo? Perciò chi riceve il pieno beneficio della potenza della speranza?
I CRISTIANI maturi guardano innanzi. Vedono oltre il presente sistema di cose. Cercano di fare la volontà di Geova, e le loro menti sono conformate alla vita del Nuovo Mondo. I cristiani immaturi vedono ancora molte cose interessanti in questo sistema di cose. Vogliono ancora fare a proprio modo. Le loro menti sono ancora conformate ai propri interessi. Occorre maturità per afferrare la speranza della vita eterna e perché il servitore di Geova diriga la sua mente sempre verso il futuro, verso la speranza avvenire. È il cristiano maturo dunque che può usare appieno la potenza meravigliosa della speranza, la potenza che abbraccia il futuro e che quindi governa il presente. E dato che governa la nostra vita ora, la speranza diviene una potenza elevatrice che produce la perseveranza: “Se speriamo ciò che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza”. — Rom. 8:25, NW.
2. Spiegate che cos’è la perseveranza e perché ne abbiamo bisogno?
2 La perseveranza dello schiavo di Geova significa che, con questa qualità di determinazione e in qualsiasi circostanza, egli non abbandonerà mai la speranza che la Parola di Dio validamente gli offre. In altre parole, significa che il vascello della nostra fede non deve mai far naufragio, non deve mai tralasciare di seguire la sua meta, il porto del nuovo mondo. La nostra carta di navigazione, la Bibbia, ci ammonisce: “Poiché avete bisogno di perseveranza, affinché, dopo aver fatto la volontà di Dio, riceviate l’adempimento della promessa”. (Ebr. 10:36, NW) È importante che impariamo come edificare e fortificare la nostra speranza affinché essa produca, insieme con la fede e l’amore, questa feconda maturità: “Rammentiamo incessantemente la vostra fedele opera sostenuta dalla fede, la vostra amorevole fatica sostenuta dall’amore e la vostra perseveranza sostenuta dalla vostra speranza”. — 1 Tess. 1:3, NW, nota in calce.
3, 4. (a) In qual modo la speranza aiuta la nostra perseveranza? (b) Mostrate come la speranza aiutò Gesù a superare la prova di perseveranza.
3 La speranza fornisce la base per la gioia. Infatti, il comando scritturale è che siamo pieni di gioia: “Rallegratevi nella speranza avvenire”. (Rom. 12:12, NW) La gioia scaturisce dalla nostra speranza. E questa gioia contribuisce alla nostra perseveranza. Cristo Gesù provvide il perfetto esempio del modo in cui la speranza, la gioia e la perseveranza operano reciprocamente. La speranza di Gesù pose il fondamento della sua incommensurabile gioia. La sua speranza? Sì, Gesù aveva una chiara speranza: “Padre, glorificami presso te stesso della gloria che avevo presso di te avanti che il mondo fosse”. (Giov. 17:5, NW) Ma la speranza di Gesù era molto maggiore di quella di ottenere semplicemente la sua esistenza preumana. Poiché la sua speranza era acquistare il “tesoro nascosto nel campo”, il tesoro nascosto entro la sfera dell’organizzazione universale di Dio; vale a dire, la posizione di capo dell’organizzazione capitale di Geova. La sua speranza lo indusse ad operare gioiosamente: “Per la gioia che prova va e vende tutto ciò che ha e compra quel campo”. — Matt. 13:44, NW.
4 Se Gesù avesse guardato soltanto al presente non avrebbe potuto sopportare l’angosciosa prova che lo attendeva. Non sarebbe mai riuscito a superare la prova della perseveranza. Ma la sua mente era perfettamente matura ed egli si rallegrava della speranza avvenire. Pertanto le sue intense sofferenze erano ‘momentanee e leggere’, come sono le sofferenze dei suoi seguaci che mantengono l’attitudine mentale che era in Cristo Gesù. (2 Cor. 4:17; Filip. 2:5, NW) Che la sua speranza recò gioia e la sua gioia perseveranza, non ci può essere dubbio: “Corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta davanti, mentre guardiamo attentamente il capo e perfezionatore della nostra fede, Gesù. Per la gioia che gli era posta davanti egli sopportò un palo di tortura”. (Ebr. 12:1, 2, NW) Per amore della perseveranza dobbiamo ‘guardare attentamente’ l’esempio di Cristo: la gioia che ebbe nella speranza avvenire.
5. Perché i servitori di Geova sopportano le prove con gioia?
5 Quale gioia esultante provavano gli apostoli quando subirono gravi prove! “Chiamarono gli apostoli, li frustarono, e imposero loro di smetter di parlare in base al nome di Gesù, e li fecero andar via. Questi se ne andarono quindi dalla presenza del Sinedrio, rallegrandosi perché erano stati considerati degni d’esser disonorati a favore del suo nome”. (Atti 5:40, 41, NW) Come mai poterono sopportare una flagellazione e rallegrarsene? A causa della loro speranza che era fonte di gioia. C’era anche motivo di gioire perché avevano superato una dura prova, e così facendo avevano conseguito la perseveranza. “Consideratela tutta gioia, fratelli miei, quando vi trovate in varie prove, sapendo che questa provata qualità della vostra fede produce perseveranza”. (Giac. 1:2, 3, NW) Dato che Geova è la Sorgente della speranza egli è pure la Sorgente della gioia. “La gioia di Geova è la vostra forza”. (Neh. 8:10, AS) La gioia, uno dei frutti dello spirito, ci viene data in misura illimitata quando ‘perseveriamo nella preghiera’, chiedendo lo spirito santo di Dio. Il suo spirito arricchisce la nostra speranza.
FORTIFICHIAMO LA NOSTRA SPERANZA
6. Con quali mezzi edifichiamo noi la nostra speranza?
6 Abbiamo bisogno di conoscenza e intendimento per edificare la nostra speranza. Tutti coloro che vivono per il nuovo mondo dovrebbero disporre per il regolare studio biblico e lettura ogni giorno. Questa reca un conforto che fortifica la nostra speranza. “Perché tutte le cose che furono scritte in passato furono scritte per la nostra istruzione, affinché mediante la nostra perseveranza e mediante la consolazione delle Scritture noi abbiamo speranza”. (Rom. 15:4, NW) Oltre alla “consolazione delle Scritture” c’è qualche altra cosa che fortifica la nostra speranza. Questa è la perseveranza. Abbiamo già detto che la speranza ci conduce alla perseveranza. Sì, ma la perseveranza rafforza altresì la speranza. Esse operano reciprocamente. La speranza produce perseveranza e la perseveranza, a sua volta, edifica la nostra speranza.
7, 8. (a) Qual è il modo maturo di considerare le prove e le tribolazioni? (b) Quale vittoriosa disposizione, basata sulla speranza, ha provveduto Geova?
7 Sono dunque inutili e vane le persecuzioni e la tribolazione che si abbattono sul fedele popolo di Geova? Tutt’altro! Infatti ogni prova sopportata fortifica e rende più sicura la nostra speranza. Ecco perché, quando le prove si abbattono su di noi, possiamo ‘considerarle tutta gioia’. Come precisamente ogni prova fortifica la speranza? Quando manteniamo l’integrità le nostre menti realizzano pienamente e coscientemente che siamo graditi a Dio. Questa condizione approvata è ciò che edifica la nostra speranza. La speranza è fortificata con una specie di “reazione a catena”:
8 “Esultiamo, fondati sulla speranza della gloria di Dio. E non solo questo, ma esultiamo mentre siamo in tribolazioni, poiché sappiamo che la tribolazione produce perseveranza; la perseveranza, a sua volta, una condizione approvata; la condizione approvata, a sua volta, speranza, e la speranza non porta alla delusione”. (Rom. 5:2-5, NW) Quale vittoriosa disposizione Geova ci ha provveduto! Le sofferenze e la prigionia non fanno che edificare la speranza se si serba l’integrità. E la speranza che è fondata sulla fede e che viene continuamente fortificata col cibo spirituale e con la perseveranza non porterà mai alla delusione. Rallegrandosi nella speranza avvenire i testimoni di Geova possono già provare l’emozione e la gioia della vittoria, la vittoria di Geova ad Harmaghedon. Infatti, non siamo noi già condotti per mezzo di Cristo nella sua trionfale processione? — 2 Cor. 2:14.
9. Che cosa cerca di fare il Diavolo, e come la sua strategia agisce contro di lui quando manteniamo l’integrità?
9 La società del Nuovo Mondo ha lasciato indietro un mondo senza speranza. (Efes. 2:12) Satana, “il dio di questo sistema di cose”, non può dare speranza; egli stesso non ne ha. (Apoc. 12:12) Perciò il Diavolo è invidioso della sicura e potente speranza posseduta dalla società del Nuovo Mondo. Egli cerca di abbattere la nostra speranza in modo vile e brutale, mediante la persecuzione. Ma, come generale, il Diavolo è stato un misero fallimento; la sua strategia agisce sempre contro di lui quando il popolo di Geova serba l’integrità. Poiché noi siamo di quelli che guadagnano con la tribolazione. Non soltanto essa promuove la buona notizia, ma, come Paolo disse: “Ricordatevi dei giorni di prima nei quali, dopo essere stati illuminati, sosteneste una grande lotta nelle sofferenze, essendo a volte esposti come spettacolo a riprovazioni e tribolazioni, e a volte divenendo partecipi con quelli che avevano tale esperienza”. (Ebr. 10:32, 33, NW) Sì, guadagnamo tanto nell’edificare la nostra speranza che l’apostolo ci dice di ‘continuare a ricordare’ le sofferenze che abbiamo sopportate. Voi della società del Nuovo Mondo che ora subìte tribolazioni, ricordate che quando questa tribolazione “momentanea e leggera” sarà passata riterrete profittevoli le prove. Esse vi avranno portato una condizione approvata, avranno fortificato la vostra speranza.
LA NOSTRA SPERANZA — “ÀNCORA DELL’ANIMA”
10. Perché abbiamo noi “grande incoraggiamento aggrappandoci alla speranza” avvenire?
10 Una speranza basata su una testimonianza incerta e vaga non potrebbe dare grande incoraggiamento a proseguire nell’opera che suscita l’ira del mondo controllato dal Diavolo. Come siamo grati del fatto che la nostra speranza si basa su colui le cui promesse sono sicure, colui che non può mentire! “Gli uomini giurano per il più grande, e il loro giuramento è la fine di ogni disputa, essendo per essi una garanzia legale. In questo modo Dio, quando si propose di mostrare più abbondantemente agli eredi della promessa l’immutabilità del suo consiglio, intervenne con un giuramento, affinché, mediante due cose immutabili nelle quali è impossibile che Dio menta, noi che siamo accorsi al rifugio abbiamo grande incoraggiamento aggrappandoci alla speranza che ci è posta davanti”, la speranza “della vita eterna”. (Ebr. 6:16-18; Tito 1:2, NW) Con la nostra speranza ancorata nell’eccelsa, irremovibile Rocca dell’universo, quale grande incoraggiamento abbiamo per ‘rallegrarci nella speranza avvenire’! (Deut. 32:4) Ricordate che Geova non ha giurato per qualche cosa che abbia un limite, perché tal cosa potrebbe fallire e l’obbligo verrebbe annullato. Ma egli ha dato una “garanzia legale” quando ha giurato per ciò che è infinito e non può fallire. Ha giurato per la più eccelsa personalità dell’universo, la sua stessa immutabile persona! — Mal. 3:6.
11. Come descrive Paolo la speranza avvenire? E perché?
11 Con vivo intendimento leggiamo dunque il successivo riferimento di Paolo alla speranza avvenire: “Questa speranza noi l’abbiamo come un’àncora dell’anima, sicura e salda”. L’apostolo parla della speranza in linguaggio metaforico come di un’“àncora dell’anima”. Quanto era perfettamente naturale questa espressione per Paolo, dato che tre volte egli aveva sofferto il naufragio e certamente conosceva il valore di un’àncora! (Ebr. 6:19, NW; 2 Cor. 11:25) Egli sapeva che un’àncora è aggrappata sul fondo del mare per tener fermo un vascello durante una tempesta, per impedire che la nave sia trascinata in mare di nuovo o sbattuta contro gli scogli. (Atti 27:29) Una nave equipaggiata di una solida àncora può quindi superare fiduciosamente una tempesta. “Àncora dell’anima” — quale appropriata descrizione per la nostra speranza che ci mette in grado di sopportare con irremovibile integrità le più violenti tempeste della persecuzione senza subire il naufragio della nostra fede!
12. Perché questi tempi sono burrascosi per la nave della nostra fede, ma che cosa impedirà il naufragio della nostra fede?
12 Questi sono tempi burrascosi. Satana vorrebbe annegarci nel suo “mare”, simbolico termine per indicare quella confusa massa di umanità alienata da Dio, che schiuma il fango del peccato e sostiene l’organizzazione visibile di Satana. Sì, queste “acque”, oggi più agitate che mai, sono “popoli e moltitudini e nazioni”. (Apoc. 17:15) Dato che il Diavolo è stato gettato giù sulla terra egli ha visibilmente agitato il “mare” ed ha provocato un’alta marea di tribolazioni nel violento tentativo di far affondare la nave della nostra fede. La nostra speranza è inseparabilmente legata alla nostra fede, ed impedisce che la nostra fede faccia naufragio. (1 Tim. 1:19) Con una fede salda la nostra “àncora dell’anima” non andrà perduta; essa non condurrà alla delusione.
13, 14. Come possiamo evitare un gran pericolo per la nave della nostra fede?
13 Però, se l’àncora non è abbastanza solida, anche avendo un forte cavo, una nave può essere sospinta di nuovo in alto mare per naufragare disastrosamente. Così avviene del nostro sostegno spirituale, l’“àncora dell’anima”. Noi abbiamo la base migliore per aggrappare la nostra “àncora” sulle promesse di Geova. Ma se la nostra “àncora dell’anima” è debole, nemmeno la base buona può tenere salda la nave della nostra fede durante le violente tempeste della tribolazione. Perciò una parola di avvertimento: Non crediate che si possa assistere agli studi de La Torre di Guardia e poi, durante l’adunanza, schiacciare un sonnellino, ritenendo che “soltanto per chiudere gli occhi un istante” non si indebolirà la nostra “àncora dell’anima”. Se uno sonnecchia nel momento in cui sono spiegate verità vitali, la sua nave della fede non viene edificata; essa affonda. Eppoi, come può una persona difendere la nave della sua fede, la quale è unita alla sua speranza, se non fa uso di tutte le armi dell’arsenale delle rivelate verità della Parola di Dio? “Indossiamo le armi della luce”. “[Siate] sempre pronti a fare una difesa davanti a chiunque vi domandi la ragione della speranza che è in voi”. — Rom. 13:12; 1 Piet. 3:15, NW.
14 Non dovremmo neppure pensare che si possa assistere ad un’adunanza teocratica ed attendere che la nostra speranza ne sia edificata se lasciamo errare la nostra mente intorno ad interessi personali, “le ansietà di questo sistema di cose”. (Mar. 4:19, NW) Non lasciate mai che i vostri pensieri siano senza briglia, ma dirigete la mente in modo che possa concentrarsi sul messaggio che viene presentato. Le menti intorpidite non possono concentrarsi bene. Risvegliate quindi la mente. Essa ha la tendenza ad impigrire. E se il fatto di non stare desti agli studi del popolo di Geova è sicuramente un pericolo, che cosa accadrà alla speranza di quelli che divengono negligenti nel partecipare alle feste spirituali? Proprio questo: La loro “àncora” non rimarrà ferma. Essi si attaccheranno ai propri interessi, ritornando infine nel mondo. Potrebbero subire un irreparabile naufragio. (2 Piet. 2:20) “Perciò è necessario che prestiamo attenzione più del solito alle cose che abbiamo udite, affinché non ci sviamo”. (Ebr. 2:1, NW) Non dimenticate che la solita attenzione non è abbastanza. Dobbiamo prestare la più viva attenzione “alle cose che abbiamo udite” “affinché non siamo più bambini, sbattuti come da onde e portati qua e là da ogni vento d’insegnamento per mezzo dell’inganno degli uomini”. — Efes. 4:14, NW.
UN’“ÀNCORA” FRAGILE PORTA AL NAUFRAGIO
15. Perché è oggi così grave la questione di conservare la nostra fede e speranza?
15 Dopo Harmaghedon non ci sarà più il “mare”. (Apoc. 21:1) Ma finché il “mare” agitato dai demoni esiste c’è da aspettarsi che la nave della nostra fede sia attaccata da ogni lato. In tempo di guerra le navi sono oggi aggredite di sotto, dai sommergibili. Possiamo attenderci che Satana impiegherà tutti i bassi mezzi possibili per colpire la nave della nostra fede, perché questo significa guerra. “Il dragone si adirò contro la donna, e se ne andò a far guerra ai rimanenti della progenie di lei, che osservano i comandamenti di Dio e hanno l’opera di recar testimonianza a Gesù”. (Apoc. 12:17, NW) È soltanto mediante la giusta guerra, non quella carnale, che la nave della nostra fede può respingere gli attacchi del Diavolo. “Continua a combattere la giusta guerra, ritenendo la fede e una buona coscienza, la quale alcuni han messa da parte facendo naufragio in quanto alla loro fede”. — 1 Tim. 1:18, 19, NW.
16. Quale parte della “completa armatura di Dio” è la speranza avvenire? Com’è essa una potenza protettrice?
16 L’apostolo ritenne la speranza così potente che ne parlò non soltanto come di un’“àncora dell’anima” ma anche come di un elmo protettivo da soldato. Indossate “per elmo la speranza della salvezza”. (1 Tess. 5:8, NW) La speranza è una potenza che protegge; quindi perché non indossarla come un elmo? L’elmo di un soldato protegge il capo, ossia la mente. La speranza del cristiano fa quindi parte della “completa armatura di Dio onde possiate star saldi contro le macchinazioni del Diavolo”, poiché l’ordine di battaglia è di ‘accettare anche l’elmo della salvezza’. (Efes. 6:11, 17, NW) Infatti, Geova si mise “l’elmo della salvezza”, ed ora il comando si applica ai suoi fedeli testimoni. (Isa. 59:17) Come indossiamo l’elmo? Pensando alla speranza avvenire, riempiendo la mente di idee teocratiche, studiando il testo e i commenti giornalieri nell’Annuario o ne La Torre di Guardia, ragionando sulle attività teocratiche. La speranza provvede soggetti per la meditazione e così protegge la mente dai pensieri del vecchio mondo. La speranza della salvezza ci fa pensare continuamente all’avvenire, “dimenticando le cose passate”. — Filip. 3:13, NW.
17. È possibile infrangere la nave della nostra fede? In che modo?
17 Se nutriamo pensieri retrospettivi, intraprendiamo una guerra sbagliata e distruggiamo la nostra speranza. Il “naufragio” umano della fede ha luogo quando ci si toglie l’elmo e si cominciano a godere le attrazioni e i piaceri di questo mondo invece della speranza avvenire. Si dimentica allora che il “mare” è pieno dei vortici di avvincenti imprese commerciali e affascinanti piaceri. Considerate il caso di Dema, conservo dell’apostolo Paolo. Dema non era nuovo nella verità; egli era stato anche con l’apostolo durante il suo primo imprigionamento. (Col. 4:14) Ma qualche cosa accadde a Dema. Egli si tolse il suo “elmo”; non conservò la speranza nella mente. Paolo disse: “Dema mi ha abbandonato perché amava il presente sistema di cose”. (2 Tim. 4:10, NW) Evidentemente Dema fece “naufragio”. Perché? Perché cessò di pensare alla speranza avvenire e sviluppò una speranza retrospettiva nel vecchio mondo. Senza dubbio Dema pensava che era “troppo duro” avere soltanto il necessario nella vita. Le “belle” cose della vita acquistarono un’attrattiva irresistibile, costituirono la sua stessa speranza. Questa speranza retrospettiva spinse Dema al “naufragio”.
18. Che cosa Gesù indicò come una delle più grandi minacce per la nave della nostra fede? Perciò quale consiglio diede Paolo?
18 Come dobbiamo, perciò, guardarci dai pensieri del passato! Non possiamo gioire nella speranza avvenire e al tempo stesso cercare di godere le attrattive del vecchio mondo. Più di qualsiasi altra cosa, le “ansiose sollecitudini di questa vita”, come furono definite da Gesù, mettono oggi in pericolo la nave della nostra fede. (Luca 21:34) Se la nostra speranza è veramente riposta nel nuovo mondo, non lasceremo che le “ansiose sollecitudini di questa vita” la distruggano. I tentativi di possedere il lusso potrebbero portare conseguenze simili a quelle di Dema. “Perciò, avendo nutrimento e di che coprirci, con queste cose saremo contenti”, rendendoci conto del pericolo di affaticarci per ottenere di più: “Quelli che hanno determinato di arricchirsi cadono in tentazione e in un laccio e in molti insensati e dannosi desideri che immergono gli uomini nella distruzione e nella rovina”. (1 Tim. 6:8, 9, NW) Il pericolo del naufragio è imminente quando cessiamo di combattere la giusta guerra: “Nessuno che serve come soldato s’immischia negli affari commerciali della vita, affinché riceva l’approvazione di colui che lo ha arruolato come soldato”. — 2 Tim. 2:4, NW.
COME, PER I PROPRI INTERESSI, SI DISTRUGGE LA SPERANZA
19. Quale attitudine che danneggia la speranza l’apostolo notò in certi cristiani, e che cosa significa questo per noi oggi?
19 La preziosa speranza della vita eterna può essere facilmente distrutta dal nostro egoismo, dal voler fare di propria testa. Il re Salomone mise in risalto questo pericolo. (Prov. 14:12; 16:25; 21:2) Ai giorni degli apostoli questo fu un ostacolo comune al raggiungimento della maturità. Ce n’erano pochi che mettevano al primo posto e di tutto cuore gl’interessi del Regno. Paolo notò questo, e parlando di Timoteo commentò: “Poiché non ho nessun altro disposto come lui che avrà sinceramente cura delle cose che vi riguardano. Poiché tutti gli altri cercano i propri interessi, non quelli di Cristo Gesù”. (Filip. 2:20, 21, NW) Pensate! Di tanti cristiani che Paolo conosceva a Roma in quel tempo, tutti tranne Timoteo avevano inclinazioni egoistiche che ostacolavano l’opera di Cristo Gesù! Quando Timoteo si dedicò a Geova rinunciò interamente alla sua propria volontà, affinché l’opera di Dio potesse avere la precedenza nella sua vita. Egli disse sinceramente: “Eccomi, manda me!” (Isa. 6:8) Dato che le inclinazioni egoistiche erano predominanti al tempo di Paolo, quanto più lo saranno oggi che gl’interessi mondani e le “belle” cose della vita sono così vari e numerosi! Pionieri, servitori, proclamatori di congregazione — qual è il vostro atteggiamento di fronte ai vostri “propri interessi”? Si trovano essi al loro posto teocratico in modo da non ostacolare l’opera di Cristo Gesù? “Continuate quindi a cercare prima il regno”. — Matt. 6:33, NW.
20, 21. (a) Illustrate che cosa si intende per “propri interessi” di una persona. (b) Potrebbero i “propri interessi” condurre al naufragio? Spiegate.
20 Non fraintendete. Ciò che Paolo chiamava i nostri “propri interessi” potrebbero essere attività perfettamente legittime; se non sono antiscritturali, sono “permesse”. Ma, come spiegò l’apostolo: “Tutte le cose sono permesse; ma non tutte le cose edificano”. (1 Cor. 10:23, NW) Il desiderio delle “belle” cose e dei divertimenti (televisione, radio, cinema, ecc.) potrebbe, se non si fa attenzione, sommergere la nostra speranza; poiché per certo esse non la edificano. Abbiamo bisogno di fortificare la nostra speranza in modo che divenga la nostra stessa “gioia”, come lo fu per Gesù. Molti altri interessi non teocratici abbondano nel mondo, come le cosiddette “passioni”. Queste potrebbero procurare divertimento, distrazione e anche guadagno di beni mondani. Ma le passioni e le iniziative commerciali possono facilmente avvincere una persona e distruggere la sua speranza.
21 Le passioni sono oggi così multiformi che vanno dalla pacifica collezione di francobolli ai vigorosi esercizi atletici. Consideriamo, come illustrazione, la comune passione detta “fotografia”. Un fratello trova che questa passione gli procura molto piacere. La sua macchina ritrae numerose piacevoli assemblee teocratiche ed esperienze personali. I suoi “propri interessi” gli consigliano di tenersi aggiornato circa tutto ciò che riguarda la sua passione. Compra numerose riviste e le legge. Presto comincia a leggere libri riguardanti la sua passione, dedicando sempre maggior tempo ad una iniziativa “permessa”. Le adunanze potrebbero essere trascurate, mentre si tiene al corrente della rivista “fotografica” più recente. Potrebbe perfino trovare necessario associarsi con quelli che sono fuori della verità per imparare di più intorno alla sua passione. L’interesse “permesso” di questo fratello si è sviluppato al punto da minacciare di distruggere la sua speranza. Se i suoi “propri interessi” non vengono controllati e ristabiliti nel loro posto teocratico, il naufragio è in vista.
22. (a) Come valutò Paolo la speranza avvenire? (b) Quale pericolo indebolitore della fede minaccia chi ricerca i “propri interessi”?
22 Paolo valutava tanto la sua speranza in Cristo che poté dire: “Ho accettato la perdita di tutte le cose e le considero tanti rifiuti”. (Filip. 3:8, NW) Se la nostra speranza di salvezza è una forza tanto potente, non lasceremo mai che le “ansiose sollecitudini di questa vita” o le passioni o i nostri “propri interessi” la distruggano. Un altro pericolo associato alla ricerca dei “propri interessi” è che presto o tardi si può trovare motivo per associarsi con quelli del mondo. La persona mondana, che non è interessata alla verità, non può edificare la vostra speranza, perché non ne ha essa stessa; ma danneggerà le vostre utili abitudini teocratiche e la vostra stessa speranza. Associatevi con coloro che ‘si rallegrano nella speranza avvenire’, che hanno la mentalità del Nuovo Mondo. “Non v’ingannate. Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”. — 1 Cor. 15:33, NW.
23. Perché abbiamo noi un’impellente ragione di coltivare una mente lungimirante?
23 La sana condotta da seguire è quella di coltivare una mente lungimirante. La speranza ci aiuta in questo. C’è tanto per cui sperare, tanto da tenere la mente rivolta all’avvenire; per l’unto rimanente: la gloria celeste, l’incorruttibilità ed il supremo privilegio di regnare come re e sacerdoti e giudici per mille anni col Re del nuovo mondo, Cristo Gesù, e vederlo “come egli è”! (1 Giov. 3:2, 3, NW; 1 Cor. 15:53, 54; Apoc. 20:4, 6) Per le altre pecore: la vita eterna sulla terra, partecipazione all’opera di trasformazione di tutta la terra in un paradiso, partecipazione al promesso adempimento del mandato della procreazione, dominio sulla creazione animale, e il poter assistere alla generale risurrezione dei morti! (Gen. 9:1; Osea 2:18; Mar. 10:30; Luca 23:43; Giov. 5:28) E la speranza culminante tanto per il rimanente spirituale che per le altre pecore: vedere la completa distruzione di tutti i nemici di Geova affinché il glorioso nome e le parole di Geova siano eternamente rivendicati. (Giud. 5:31; Rom. 3:4) Veramente, la speranza della società del Nuovo Mondo si compendia in questo: che noi possiamo “sperare in Geova da questo momento e per sempre”. — Sal. 131:3, AS.
24. Quale sano beneficio risulta dal rallegrarsi nella speranza avvenire?
24 Indossate dunque l’elmo della salvezza. Rallegratevi nella speranza avvenire. Meditate sulla vostra speranza; ciò è verace, di grande importanza, giusto e amabile. (Filip. 4:8) Quanto più spesso ci rallegreremo nella speranza avvenire tanto più spesso penseremo al Dio della speranza, Geova. Ciò è salutare: “Geova è stato attento ed ha ascoltato; e un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono Geova e rispettano il suo nome”. — Mal. 3:16, VR e AS.
PIENA CERTEZZA DELLA SPERANZA
25. Che cosa è necessario perché la speranza avvenire sia realizzata?
25 Quando è valida la nostra speranza? Adesso, se ne facciamo pubblica dichiarazione. La fede senza le opere è morta. Così pure, se la speranza non viene manifestata è inutile: “Con la bocca si fa pubblica dichiarazione per la salvezza”. Riteniamo saldamente la pubblica dichiarazione della nostra speranza senza esitare”. (Rom. 10:10; Ebr. 10:23, NW) Così la nostra speranza sostenuta dallo spirito di Geova e resa valida dalla nostra pubblica dichiarazione è una potenza. Essa ci aiuta a pensare all’avvenire, a vivere per l’avvenire e a lavorare per la speranza avvenire: “Per questo scopo ci affatichiamo e lottiamo, perché abbiamo riposto la nostra speranza in un Dio vivente”. (1 Tim. 4:10, NW) Il nostro faticoso lavoro e i nostri indefessi sforzi di predicare la buona notizia ci assicurano che la nostra opera non è vana e che le nostre speranze saranno realizzate. — 1 Cor. 15:58; Ebr. 6:11, 12.
26. Riassumete la potenza della speranza. Con l’aiuto di essa che cosa possiamo fare?
26 Custodite perciò quell’“àncora dell’anima”. Essa vi risparmierà dal naufragio. La nostra speranza produce perseveranza, reca gioia, c’incoraggia a ‘perseverare nella preghiera’, ci fa pensare al nome di Geova. Rallegratevi dunque trionfalmente, voi che appartenete alla società del Nuovo Mondo. La speranza del mondo è fosca; la vostra è fulgida. La speranza del mondo è in sfacelo; la vostra si avvicina all’adempimento. La speranza del mondo è basata sulla credulità; la vostra è basata sulla fede. La speranza del mondo conduce alla delusione; la vostra conduce al successo. Poiché col nuovo mondo, ormai vicinissimo, le nostre più care speranze, sia celesti che terrestri, saranno presto realizzate a nostra eterna soddisfazione. Noi possiamo quindi con indefettibile perseveranza “vivere in sanità di mente e giustizia e devota dedizione in questo attuale sistema di cose, mentre aspettiamo la felice speranza e la gloriosa manifestazione del grande Iddio e del nostro Salvatore Cristo Gesù”. — Tito 2:12, 13, NW.