I testimoni di Geova — una religione senza ministri?
Lotta per i diritti religiosi in Gran Bretagna
“I TESTIMONI di Geova riconosciuti come organizzazione religiosa!” C’è alcunché d’insolito in questo titolo della stampa britannica? No, non nel titolo, ma osservate la data. È del 7 gennaio 1955! Eppure i testimoni di Geova si trovano in questa nazione dal 1881 e la loro organizzazione dirigente, la Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, ha il proprio ufficio a Londra dal 1900. Mezzo secolo è un lungo periodo di lotta per i diritti e le libertà che accompagnano il riconoscimento legale!
Il titolo apparve in testa alla notizia relativa ad una sentenza pronunciata da Lord Strachan alla Corte Scozzese di Sessione a Edimburgo. La notizia riuscì insolita a molti che si chiedevano perché i testimoni di Geova dovessero ricorrere ai tribunali per il riconoscimento della loro posizione. Conoscevano la loro opera, le loro adunanze, le loro assemblee, avendo essi stessi beneficiato del loro ministero. Rimasero ancor più perplessi quando il giudice decise che i testimoni di Geova costituivano un corpo religioso, ma che secondo la legge britannica si nega il riconoscimento di “ministro regolare” a chi abbia dedicato la sua vita al ministero e sia sorvegliante nella congregazione dei testimoni di Geova.
Il caso, riconosciuto di grande importanza in un campo che oggi è raramente dibattuto, concerne l’interpretazione che deve essere data a sette comuni parole usate nella legge del 1948 che regola il Servizio Nazionale. Questa legge comprende una clausola che esenta dall’esercizio militare non soltanto un uomo che prenda gli ordini sacri ma anche “ogni ministro regolare di qualsiasi denominazione religiosa”. Il clero delle religione ortodosse gode di questa esenzione. I testimoni di Geova semplicemente sostengono che i loro pionieri e servitori di congregazione hanno lo stesso diritto. Il “pioniere” è una persona che si dedica al ministero per vocazione, impiegandovi come minimo cento ore al mese per predicare alla gente nelle case, senza parlare del tempo impiegato nello studio personale, nell’assistere alle adunanze e nel fare sufficiente lavoro secolare per sopperire alle necessità della vita. Il servitore di congregazione è un ministro che presiede ad una congregazione di testimoni di Geova. Nelle Isole Britanniche vi sono 718 congregazioni, composte di 30.000 testimoni attivi, essendo essi tutti ministri. Lord Strachan dice che i testimoni di Geova sono indubbiamente una denominazione religiosa, ma che gli uomini che hanno incarichi in essa non sono “ministri regolari”.
La causa fu iniziata quando, malgrado precedenti tentativi infruttuosi perché i tribunali riconoscessero i diritti dei testimoni di Geova, il Presidente della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati ordinò che la questione fosse nuovamente portata in giudizio. In Scozia fu promossa un’azione che chiedeva alla Corte d’Appello di dichiarare che Douglas Walsh era “ministro regolare” in considerazione del suo incarico di pioniere come pure per il suo incarico di servitore di congregazione. La causa fu conosciuta col titolo Walsh contro il Procuratore Generale.
Nel gennaio 1954 fu tenuta un’udienza preliminare a Edimburgo per determinare se il querelante avesse un motivo giustificato. Gli accorti Scozzesi non sono disposti a sciupare tempo e denaro nell’ascoltare testimoni se non esiste per la causa una vera base legale. Dopo aver udito gli avvocati d’entrambe le parti presentare i loro argomenti, Lord Strachan ordinò di “fornire la prova”, il che significa che adesso la corte voleva le prove. Finalmente la causa fu fissata per il 23 novembre 1954.
FUNZIONARI DELLA SOCIETÀ ARRIVANO IN AEREO DA NEW YORK
L’avvocato H. C. Covington del foro statunitense, legale generale della Società Torre di Guardia, aveva presenziato alla udienza preliminare in qualità di consigliere. Ora fu deciso che egli ed altri due funzionari anziani partissero in volo da New York per testimoniare al processo. In tal modo la Società appoggiò Douglas Walsh, dimostrando in maniera molto pratica di essere pronta a lottare per i diritti legali dei testimoni di Geova in tutto il mondo.
La causa fu disposta in modo che il vicepresidente della Società, F. W. Franz, fosse il primo ad entrare nel palco dei testimoni. Citando liberamente dalla Bibbia che teneva fra le mani, egli espose le dottrine dei testimoni di Geova, specialmente quelle che differiscono dalle ortodosse. Spiegò pure il motivo fondamentale per cui oggi esistono i testimoni di Geova: che il 1914 ha segnato l’inizio della seconda presenza di Cristo con la potenza del Regno e che una grande opera dev’esser compiuta per annunciare questo fatto al genere umano prima che l’imminente guerra di Armaghedon distrugga il vecchio, satanico sistema di cose. Franz colse la splendida opportunità per dare una bella testimonianza. Egli apprezzò la cortese attitudine della Corte e, con sorpresa degli avvocati e giornalisti, il giudice ringraziando espresse il suo apprezzamento.
Covington parlò dell’organizzazione dei testimoni di Geova, delle loro cerimonie e attività. Spiegò la struttura dell’organizzazione, descrivendone la natura teocratica e come operi dipendendo da Geova, e sulla terra dal consiglio dei direttori della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati mediante le filiali fino ai distretti, alle circoscrizioni, alle congregazioni e quindi agli individui. Egli mostrò che esisteva un’organizzazione distinta, ben definita. Parlò pure dell’espansione delle attività dell’organizzazione, delle sue adunanze, della sua opera di predicazione e di cerimonie come il battesimo, i funerali, i matrimoni e la celebrazione annuale del Memoriale. Spiegò il lavoro e le responsabilità dei pionieri e dei servitori di congregazione e come queste li distinguessero dagli altri testimoni di Geova.
Grant Suiter, segretario e tesoriere della Società, parlò pure delle funzioni dei pionieri e dei servitori di congregazione e poi delle finanze dell’organizzazione. Aveva a sua disposizione il bilancio della Società e lo commentò. Le cifre indicavano che le contribuzioni ottenute per mezzo della letteratura diffusa fra il popolo, lungi dall’arricchire gl’individui o la Società, sono insufficienti per svolgere in tutto il mondo l’opera missionaria nella sua attuale entità e che le contribuzioni volontarie dei testimoni di Geova pareggiano la differenza. Furono così provate senza fondamento le meschine chiacchiere delle riviste parrocchiali sulle finanze della Società.
Gli altri quattro testimoni della causa erano inglesi. Fra questi A. P. Hughes, servitore di filiale e ministro ufficiale nelle Isole Britanniche, testimoniò sulla struttura dell’organizzazione in Gran Bretagna, e Douglas Walsh, il querelante, parlò del suo lavoro come pioniere e servitore di congregazione. Per la presentazione di tutte le prove occorsero sette giorni.
SONO UNA DENOMINAZIONE RELIGIOSA
Il 7 gennaio, Lord Strachan pronunciò il suo giudizio. Dopo aver esposto la storia, la struttura e le attività dell’organizzazione, considerò la prima delle due principali questioni: Sono i testimoni di Geova una denominazione religiosa? Su questo egli disse: “Io sono assolutamente del parere che un corpo qual è quello dei testimoni di Geova debba essere una denominazione religiosa qualora siano soddisfatte le seguenti condizioni: (a) se esso esiste per scopi religiosi, (b) se professa credenze religiose precise che lo distinguano da altre organizzazioni religiose, (c) se è organizzato come corpo a sé stante avente un proprio modo di adorazione, di governo e di disciplina, e (d) se il numero dei suoi membri sia ragionevolmente sufficiente”.
Fu soddisfatto il giudice che i testimoni adempissero ognuna di queste condizioni? Sì, lo fu. Commentando la prima di queste, egli disse: “Riguardo alla prima domanda, se essi esistano o no per scopi religiosi, è molto chiaro che essi lo professano, e mi sembra che l’unico punto da accertare a questo titolo sia se sono sinceri nel farlo. Io sono convinto che sono sinceri. Nessun attacco fu mosso contro la sincerità dei testimoni che ne desse la prova e a mio avviso un tale attacco non potrebbe esser fatto. Udii la testimonianza del signor Franz, vicepresidente della Società, del signor Suiter, segretario generale, e del signor Covington, consigliere legale, il quale è avvocato negli Stati Uniti d’America, e in base alle loro testimonianze circa il lavoro e l’attività della sede centrale della Società a New York, sono convinto che il personale sia sinceramente e realmente impegnato nel compito di amministrare un corpo ch’essi considerano religioso, e nel compito di svolgere gli scopi indicati nel secondo articolo dello Statuto della Corporazione di Pennsylvania i quali, secondo i loro espressi termini, sono scopi evidentemente religiosi”.
LA POSIZIONE MINISTERIALE NEGATA
Quindi la seconda delle due principali questioni: È il querelante un “ministro regolare” in virtù del suo incarico di pioniere? di servitore di congregazione? Il giudice prese una deliberazione contraria a Walsh. Sir John Cameron, decano dell’Ordine degli Avvocati in Scozia, che difendeva Walsh, aveva detto energicamente che se si fosse deciso che i testimoni di Geova sono una denominazione religiosa ne conseguiva che la denominazione stessa doveva determinare chi fossero i suoi ministri regolari. Certamente nessun estraneo potrebbe dire a una denominazione quali dovrebbero essere i suoi ministri! La decisione spetta all’interessata. Egli sostenne che per “regolare” s’intende “secondo la regola” e dato che Walsh era stato nominato secondo la regola dei testimoni di Geova la Corte doveva ritenere ch’egli fosse un “ministro regolare”. Il giudice ritenne, però, che siccome tutti i testimoni di Geova erano ministri ordinati, l’ordinazione stessa non creava un “ministro regolare” e spettava alla Corte decidere in merito per quanto riguardava la Legge del Servizio Nazionale.
Discutendo il termine “ministro” il giudice disse: “Un individuo per essere ministro deve prima essere investito della funzione di ministro di religione e in secondo luogo, essere addetto, o per lo meno aver il diritto (poiché è così che leggo queste parole) di celebrare le cerimonie religiose della sua comunità. Sono pure del parere che questi due elementi essenziali implichino necessariamente che un ministro sia in qualche modo separato dai regolari membri della sua comunità per le cose spirituali”.
Il giudice applicò poi la sua definizione all’incarico di Walsh come servitore di congregazione. Fece obiezione alla formula di nomina, una lettera firmata col timbro della Società, e al fatto che la stessa lettera fosse stata adoperata per nominare altri ministri ad incarichi minori nella congregazione. Egli concluse che l’importanza è data senz’altro alla direttiva amministrativa piuttosto che a quella spirituale”.
Il giudice criticò pure i requisiti scolastici di un servitore di congregazione. Circa la scuola di ministero teocratico, nella quale un servitore di congregazione dev’essere stato ammaestrato per almeno un anno prima della sua nomina, il giudice disse: Essa “sembra scolastica, specialmente quando sia considerata accanto alle istruzioni e al programma di studio prescritto”. Poi, con sorpresa di tutti quelli che frequentano queste scuole, il giudice proseguì dicendo che “ciò che viene insegnato potrebbe essere compreso da fanciulli di . . . tenera età”. Il fatto è che la scuola di ministero non si conforma al livello intellettuale dei fanciulli, ma i fanciulli sono esortati ad assistervi per ricavare da quel corso di studio quanto possono. E che ricavino molto è provato dal loro progresso.
Commentando l’argomentazione del Decano che i fondatori del Cristianesimo non erano scelti per i loro successi scolastici, il giudice disse: “È stato detto che agli apostoli non erano richieste speciali qualifiche ma come semplici uomini ebbero l’ordine di predicare e che i testimoni di Geova seguono quell’esempio. Questo argomento è, a mio avviso, fuori luogo, poiché è evidente che nell’esentare un ministro regolare di una denominazione religiosa dal servizio nazionale nel 1948 il parlamento non alludeva a un ministro del genere di quelli che predicavano nella chiesa primitiva, bensì a un ministro di religione com’è conosciuto nei tempi moderni”.
Il giudice trovò che Walsh non era un “ministro regolare” in base al suo stato di pioniere, benché il ministero fosse la sua attività. Un pioniere dedica più di cento ore al mese alla predicazione effettiva al pubblico, senza contare il tempo impiegato nello studio e nelle adunanze dei testimoni di Geova. Quanti ecclesiastici dedicano tanto tempo alla loro predicazione? Inoltre il pioniere non è sostenuto da uno stipendio ma guadagna il proprio sostentamento come fece Paolo! Il principale ostacolo del giudice fu l’età in cui Walsh divenne pioniere. A suo parere “è assurdo considerare come ministro di religione un ragazzo di 15 anni”. È evidente che il giudice non poteva togliersi dalla mente il modello ortodosso e poiché Walsh non vi corrispondeva egli non poté accettarlo come “ministro regolare”.
PUBBLICITÀ E APPELLO
Questa causa riscosse molta pubblicità sulla stampa scozzese e sui quotidiani britannici nazionali. La causa stessa era abbastanza insolita, ma l’arrivo a Edimburgo in aereo di tre funzionari dalla sede centrale della Società per sostenere nel palco dei testimoni Douglas Walsh interessò il pubblico e attirò giornalisti da vicino e da lontano. I maggiori giornali dedicarono al processo oltre 25 metri di colonne. Notevole per la sua accuratezza e considerazione fu il giornale The Scotsman. Questo giornale altamente quotato fece ogni giorno una relazione completa e dedicò alla decisione stessa quasi 70 centimetri di colonne.
Geova ha ordinato ai suoi testimoni d’essere suoi ministri nel restaurare sulla terra la vera adorazione in questo tempo estremamente critico della storia umana. La loro autorità proviene da Lui. Ogni singolo testimone di Geova dev’essere un ministro ma ad alcuni sono affidati posti di responsabilità che li distinguono nell’organizzazione dagli altri ministri. Secondo la legge britannica tale nomina e ulteriore responsabilità rendono forse “ministri regolari” i pionieri e i servitori di congregazione? Lord Strachan dice di no, ma i testimoni di Geova sostengono di sì. Quindi si sono appellati alla Corte Suprema di Scozia dove tre giudici ascolteranno prossimamente il caso.