Parte 1: Che cosa dicono le Scritture di una “vita dopo la morte”?
1. Quali domande suscitano i messaggi che un ufficiale britannico disse di aver ricevuti da uomini morti in guerra?
“NOI stiamo bene”. “Non vi addolorate per noi. Noi siamo i fortunati. Non siamo stati mai così felici come siamo ora”. Questi erano messaggi da potenze invisibili, ricevuti durante la seconda guerra mondiale. Eppure non erano messaggi tristi, ma apparentemente messaggi per cacciar via il cordoglio e recar conforto. Da chi provenivano tali strani messaggi? Da uomini morti al servizio della loro nazione durante quella guerra! Così asseriva nel 1943 il ricevitore dei messaggi, Lord Dowding, l’ex Grande Maresciallo dell’aeronautica della Gran Bretagna. Egli voleva diffondere coraggio fra quelli che avevano perduti amici e parenti in guerra e fra quelli che avrebbero potuto ancora morire prima della fine del conflitto mondiale. Egli disse: “Ho ricevuto il maggior numero di messaggi da uomini che sono trapassati in questa guerra. Voglio mettere in risalto il fatto che il tenore di questi messaggi è ‘Noi stiamo bene’ e ‘Non vi addolorate per noi. Noi siamo i fortunati. Non siamo stati mai così felici come siamo ora’”. Lord Dowding continuò dicendo: “C’è una grande organizzazione di uomini dell’aeronautica nell’aldilà e io ricevo da loro frequenti messaggi”. Egli riaffermava così la sua credenza nello spiritismo leggendo davanti ad un uditorio pubblico a Londra una lettera che egli credeva fosse dettata da un marinaio morto. Questo rapporto fu ricevuto a Londra il 1º settembre 1943, comunicato per telegrafo al Times di New York e pubblicato nelle sue colonne il giorno seguente, con l’intestazione: “Dowding dice che i morti gli mandano messaggi”. Senza dubbio, nella mente di molti lettori si formulano queste domande: Sono quelli che muoiono in guerra i fortunati? Siamo noi che sopravviviamo gli sfortunati?
2, 3. Perché la preghiera per la guerra espressa da un sacerdote e i messaggi dell’ufficiale sono strettamente collegati?
2 Un po’ più di nove mesi più tardi, durante una messa solenne nella Cattedrale di San Patrizio, città di New York, il cattolico romano Padre Thomas Lester Graham offrì la seguente preghiera per la guerra: “Preghiamo perché questi uomini, avendo compiuto per noi tale sacrificio eroico, sappiano che noi camminiamo con loro ad ogni passo della loro via della croce. Preghiamo per le loro madri, i loro padri, le loro mogli e le loro fidanzate, affinché il loro carico sia alleggerito ed essi siano riuniti ai loro amati e mai più separati a causa della piaga della guerra. Per quelli che hanno fatto il supremo sacrificio noi preghiamo affinché l’Onnipotente Dio li riceva nel Suo regno come martiri e conceda pace alle loro anime”. Egli esortò che si pregasse in chiesa per “i nostri martiri morti”. — Comunicato dal Times di New York il giorno seguente, lunedì, 12 giugno 1944.
3 Entrambe queste espressioni, il messaggio dell’ex comandante dell’aeronautica reale britannica e la preghiera del prete cattolico, erano basate su una comune credenza, “una vita dopo la morte”.
4. Quale credenza sull’anima è condivisa da molti?
4 La comune credenza è che l’anima umana non muoia ma che sia immortale; che siccome è evidente che il corpo umano muore e torna in polvere, ci debba essere qualche parte dell’uomo che sopravviva alla morte del corpo e debba essere qualche cosa di invisibile, intangibile, chiamata “anima” o “spirito”. Poiché si crede che sopravviva alla morte del corpo, dev’essere distinta dal corpo umano corruttibile e dev’essere in grado di separarsi da esso. Alla morte del corpo essa si separa ed, essendo invisibile, non è più costretta ad abitare il corpo umano ma è libera di girare nel reame invisibile o spirituale e di ascendere a livelli di vita più alti di quella terrena. Essa penetra tutti i misteri del mondo spirituale e pertanto conosce molto più di quanto conoscesse quando era ostacolata dal corpo umano, e vivrà per sempre nel mondo invisibile e immateriale.
5, 6. In quanto ai termini “anima” e “spirito” che cosa sostengono categoricamente l’antichità e la vastità di questa credenza?
5 Le religioni della Cristianità in genere, compresa la Cattolica Romana, sostengono che i termini anima e spirito sono molte volte adoperati l’uno per l’altro. Ma gli spiritisti fanno una distinzione fra i due termini: “Nella terminologia spiritualistica lo ‘SPIRITO’ significa il corpo eterico di un individuo avente tutte le sue caratteristiche. Una chiara distinzione dev’essere fissata e ricordata fra i termini ‘ANIMA’ e ‘SPIRITO’. La prima è vaga e intangibile, senza qualsiasi misura o forma, mentre il secondo è l’esatta corrispondenza della parte fisica dell’individuo”. — Spiritualismo in India — Teoria e Pratica (inglese), di V. D. Rishi, pagina 8, 2ª edizione del 1946.
6 Malgrado le distinzioni fissate o non fissate fra i due termini “anima” e “spirito”, i credenti nella vita dopo la morte sostengono che i morti non siano affatto morti ma che siano più vivi che mai, in un mondo di spiriti che non possiamo vedere, il cosiddetto “altro mondo”; e che noi non dobbiamo ingannarci sulla vita dopo la morte a causa della morte visibile del corpo umano. Come prova convincente e incrollabile di ciò gli uomini additano la vastità e l’antichità di questa credenza. Raccomandando questa credenza, alla prima pagina del suo libro summenzionato, Rishi dice:
“La credenza nell’esistenza dell’altro mondo e nella possibilità di comunicare con le anime dipartite si trova in quasi tutti i sacri libri dell’Oriente e dell’Occidente, il Rig-Veda [o Veda degli inni], il libro più antico, contiene riferimenti sui Pitris [gli avi dipartiti; padri e patriarchi semidivini]. Nel Mahabharata e Ramayana leggiamo come le mogli dei Kuruidi [i 100 cugini dei Panduidi] ebbero la soddisfazione di parlare con i loro mariti dipartiti e come il re Dacaratha si manifestò dopo la morte a Sri Ramacandra. La Bibbia è piena di riferimenti sulla vita dopo la morte e sulle relazioni fra i morti e i vivi. . . . Screditare tutta questa testimonianza sulla vita dopo la morte non è altro che volgare materialismo”.
7. Che cosa dimostrano le comuni usanze, in tutta la terra, della maggioranza degli uomini relativamente ai parenti e ad altri che sono morti?
7 In ogni parte della terra la credenza in una vita dopo la morte spiega la ragione della condotta e del comportamento di molte persone, come quando espongono cibo, fiori, incenso o altri doni su piccoli altari dedicati ai santi o a parenti morti, oppure come quando, il 3 settembre 1945, l’imperatore giapponese Hirohito, vestito di abiti cerimoniali e accompagnato dai due fratelli più giovani, adorò ai tre santuari nel Palazzo di Tokio e “informò” personalmente gli avi imperiali che il Giappone aveva perduto la guerra. — Times di New York.
8. Come gli spiritisti ed altri rispondono alle domande suscitate quando si accetta l’insegnamento di una “vita dopo la morte”?
8 Una volta che si accetti l’insegnamento di una vita dopo la morte, si presenta una serie di domande ragionevoli: Possiamo comunicare con i morti? Possiamo fare qualche cosa per loro? Possono essi farci del bene o del male? Possiamo metterci in contatto con l’“altro mondo”, oppure esiste qualche mezzo di comunicazione fra i “due mondi”? Varie religioni rispondono a queste domande conformemente alle loro altre credenze, ma la religione conosciuta come “spiritismo” risponde fiduciosamente Sì. Mentre alcuni spiritisti asseriscono che la Bibbia dei Giudei e dei Cristiani sia basata sullo spiritismo o che lo insegni e lo sostenga, gli spiritisti non si valgono principalmente della Bibbia né di altri scritti ritenuti sacri. Essi sostengono positivamente che la prova di un mondo spirituale e di una vita umana dopo la morte consiste in manifestazioni del mondo spirituale effettivamente udite, vedute e sentite, e in innumerevoli casi regolari in cui i viventi si mettono in contatto con i morti ricevendo messaggi da morti individuabili. A pagina 7 del suo libro Rishi elenca questo fra i princìpi di spiritismo: “La possibilità di comunicazione, per mezzo dei medium fra il visibile e l’invisibile, cioè, fra i viventi e i morti”, e poi aggiunge: “Varrà la pena tenere in mente che i suddetti princìpi non sono basati su nessun testo, tradizione, o istituzione, bensì su fatti osservati e fenomeni”.
9. Qual è la posizione degli scienziati moderni rispetto alle manifestazioni spiritiche?
9 Gli spiritisti, sicuri di se stessi, hanno accettato che le loro manifestazioni spiritiche fossero investigate e messe alla prova da moderni scienziati ostinati e materialistici. Mentre molto di ciò che si presentava per spiritismo è stato smascherato commercialmente come frode, in molte investigazioni la scienza è rimasta perplessa per i risultati dei suoi esami scrupolosi. Essa è stata costretta ad ammettere che esistono forze viventi ed intelligenti nel reame dell’invisibile. In un articolo intitolato “Essi non ritornano mai” di Lester David, questi cita le parole di Hereward Carrington, direttore dell’Istituto Americano Psichico, che avrebbe detto: “Malgrado l’illusione, la frode e la superstizione che sfortunatamente sono associate a questo soggetto, vi sono autentici fenomeni psichici che la scienza moderna non può spiegare”. Nel seguente paragrafo riguardante le apparenze o apparizioni dei morti Lester David dice: “La Società Americana per la Ricerca Psichica una volta ricevette 30.000 risposte ad un’indagine svolta su questo soggetto. Dopo aver studiato le informazioni, essa determinò: ‘Fra la morte e le apparizioni dei morenti esiste un rapporto che non è dovuto al puro caso. Questo noi lo sosteniamo come un fatto provato’”. — Mechanix Illustrated, dicembre 1952, pagine 166, 167.
10, 11. Come alcune pubblicate definizioni di ectoplasma sono collegate all’asserzione di una “vita dopo la morte”?
10 Come risultato delle sue investigazioni la scienza moderna ha scoperto ciò che chiama “ectoplasma”, cioè, una sostanza emanata da varie parti del corpo del medium spiritico e che produce certi fenomeni o assume certe forme. Poiché esso è protoplasma emesso dal corpo del medium, il dizionario inglese di Webster chiama l’ectoplasma “protoplasma esteriorizzato”. Marcus Bach, nel suo libro inglese Essi hanno trovato una fede (1946), lo descrive a pagina 112:
“La ragione per nascondere il medium . . . è perché durante una seduta spiritica di materializzazione viene usata una luce rossa. Anche una luce debole ostacola la formazione dell’ectoplasma necessario per creare le forme spiritiche. Il mobiletto protegge il medium durante il tempo in cui questa forza si sviluppa e poi, quando è completa, la forma può sopportare i raggi di luce per un tempo sufficiente per essere veduta fuori dal mobiletto dai partecipanti, da trenta secondi fino a tre o quattro minuti. Il medium in estasi qualche volta reca anche turbamento agli spettatori. Esteticamente non è una visione piacevole, specialmente durante una materializzazione, poiché l’ectoplasma essuda dalla sua bocca e dal suo corpo in forma di sostanza trasparente, nebbiosa, come fumo, dalla quale sono formate delle immagini dai chimici spiritici”.
11 A pagina 3 del suo summenzionato libro, Rishi dice:
“In Europa e in America parecchi scienziati hanno fatto importanti scoperte in questa scienza. Alcune persone sono informate della scoperta di ectoplasma, sostanza bianca come neve emanante dal corpo del medium. Sebbene l’esistenza di questa sostanza possa essere negata da persone ignoranti e individui fraudolenti, è considerata e analizzata da grandi scienziati”. (Pagina 2) “La prova concernente la vita dopo la morte è stata ottenuta principalmente mediante l’essenziale potenza psichica di un medium e quindi i fenomeni medianici sono stati riconosciuti come l’unico fattore basilare del moderno spiritismo. È impossibile definire o descrivere questa potenza come non è possibile definire l’elettricità o il magnetismo, sebbene tutti discerniamo i loro effetti ogni giorno”.
12. Che cosa rivelano le investigazioni compiute sulle funzioni di medium della signora Piper?
12 La signora Leonore Piper fece cose non spiegabili per cui divenne uno dei più grandi medium conosciuti. Studiosi di fenomeni psichici, compresi lo psicologo americano William James, il dottor Richard Hodgson, Sir Oliver Lodge, il dottor Walter Leaf e molti altri, investigarono sulla signora Piper per anni. La fecero perfino seguire da agenti di polizia segreta per vedere se otteneva le sue informazioni con metodi normali. Tutto invano; non potevano saper nulla. La signora Piper si abbandonava in una profonda estasi e poi cominciava a scrivere. Riferiva informazioni, come nomi, date e fatti di ogni genere, che ella non poteva aver imparato da sé. William James scrisse ch’ella sapeva cose che non avrebbe potuto apprendere con l’uso normale degli occhi, degli orecchi e dell’intelligenza.
13-15. Di fronte a quali evidenze si trovano gli scienziati, quando investigano insoliti prodigi?
13 Vi sono altre prove di potenza occulta o segreta, che permette a persone ordinarie di compiere azioni sovrumane o comunemente impossibili ad una creatura umana e che la scienza non può spiegare né giustificare. Nella pratica di Voodooismo (Vodun, come è chiamato nell’Isola di Haiti) sono stati compiuti straordinari prodigi. Il naturalista francese Descourtilz, per esempio, colpito dalla manifestazione dell’occultismo, descrive una donna che, sotto la padronanza del suo dio, afferrò con la mano un carbone ardente senza esserne bruciata. Nella Costa d’Oro, Africa, i medium sono chiamati voyei, e pretendono di essere i portavoce degli dèi e dei morti. Qui quando un medium viene posseduto dalla potenza occulta, si dice che “parla con una voce non sua, e più grande di quella di qualsiasi essere umano”. Sotto il controllo della potenza misteriosa, un medium potrebbe tremare e saltellare con ogni membro del corpo e rimanere in piedi in continuo movimento per ore. Spesso eseguirà azioni di resistenza impossibili per uomini ordinari. — Religione e medicina del popolo Gã (inglese) di M. J. Field.
14 La scienza medica non è in grado di spiegare il prodigio riportato dal Times di New York, intestato “Bombay, India, 19 febb. 1950 (Dispaccio dell’United Press)”:
“Una grande folla stava a guardare oggi quando un yoga di 45 anni, Swami [Padrone] Ramdasji, è stato estratto fuori vivo [domenica] da una cripta di cemento ‘chiusa all’aria’ nella quale egli era rimasto ‘seppellito per ottantasette ore [o tre giorni e quindici ore] su un letto di chiodi. Il mistico è stato ‘completamente sommerso’ nell’acqua dalle ore 16 di sabato [18 febb.] fino alla sua liberazione alle 7,30 oggi [domenica]. Egli si era messo nella sua bara di legno alle ore 17 di mercoledì [15 febb.]. Giaceva su un letto di chiodi e i lati della bara avevano anche dei chiodi che ferivano la sua carne. La bara era stata sigillata in una cripta di cemento di una misura di piedi 8 per 8 per 6 (o, metri 2,4 per 2,4 per 1,8). I discepoli di Ramdasji vigilavano quindi la cripta giorno e notte recitando preghiere dei Veda mentre tenevano acceso un fuoco sacro. Sabato [18 febb.] i suoi discepoli fecero un piccolo buco nella cripta, vi inserirono un tubo e coprirono d’acqua l’Indù ormai affamato di aria. Migliaia di spettatori osservavano ansiosamente mentre i discepoli rompevano il cemento con colpi di piccone e sollevavano Ramdasji, ancora in estasi, ponendolo su una branda. I seguaci hanno effettuato massaggi sulla testa, sulle braccia e sul corpo di Ramdasji finché ha aperto gli occhi e ha sorriso. Il dottor Jal Rustom Vakil, specialista di cuore, ha visitato Ramdasji immediatamente. Il dottore ha detto che la respirazione di Ramdasji era lenta, ma altrimenti era del tutto normale”.
Secondo la scienza medica, tale esperimento avrebbe ucciso un uomo ordinario in due o tre ore.
15 Casi in cui si è camminato in mezzo al fuoco, verificatisi in India e altrove, sono stati attribuiti generalmente a qualche influenza o potenza occulta, ma la scienza ha potuto dimostrare con qualche successo che si tratta di un trucco, secondo le comuni leggi della natura, togliendo così questi atti dal reame del vero occultismo. Ma più la scienza investiga, più si trova di fronte a evidenze di una potenza veramente occulta, di forze invisibili che producono atti e avvenimenti soprannaturali fra gli uomini.
16. Quanto estesi sono gli odierni sforzi per trovare conforto, informazioni sull’avvenire o guida ricorrendo allo spiritismo?
16 Molta gente, superstiziosa o no, è stranamente affascinata dall’occultismo, da potenze con una fonte celata, da avvenimenti di specie anormale. Poi ci sono anche molte persone addolorate che sono ansiose di mettersi in contatto con i loro cari defunti. Naturalmente sono inclini a rivolgersi ai medium che pretendono di poter comunicare con i morti, per l’apparente consolazione che ne risulta. In numero sempre crescente gli uomini si preoccupano delle incertezze della vita, affrontano grandi problemi oppure sono ansiosi di sapere i risultati di sviluppi politici, commerciali, sportivi o altri e desiderano qualche guida per il futuro. Essi si rivolgono a qualche potenza superiore, nascosta, per quanto irriconoscibile, che prometta di predire il futuro e così guidarli, sollevarli dalla paura, proteggerli dai possibili pericoli o condurli al successo. Perciò vi sono moltissimi che non pretendono ordinariamente di essere spiritisti o spiritualisti e che potrebbero essere membri delle chiese ortodosse, ma che ricorrono alle pratiche spiritiche. In America, sebbene soltanto 131.100 persone circa ammettano di essere spiritisti o membri di associazioni spiritiche, tuttavia c’è un numero molto maggiore di gente che s’interessa di spiritismo. L’attrazione per le cose spiritiche è divenuta di moda, non solo per uomini o donne comuni, colpiti dal dolore e in cerca di conforto, o per la superstiziosa gente di teatro o per il preoccupato affarista in cerca di prosperità, ma anche per gli altolocati circoli politici in tutto il mondo.
L’OCCULTISMO NEI CIRCOLI POLITICI
17. Che cosa si sa generalmente dell’affetto dell’ultimo czar russo per Rasputin?
17 Il 17 luglio 1918, data dell’uccisione di Nicola Romanov per mano dei Bolscevichi, non è giorno così lontano che non possiamo ricordare l’ultimo degli czar russi, Nicola II. Di lui l’Encyclopedia Americana (volume 20, pagina 315) dice: “La sua superstizione risultava evidente dalla sua consultazione di indovini, spiritisti, mistici e ciarlatani nel suo desiderio di avere un erede, essendo la sua progenie composta in primo tempo esclusivamente di quattro figlie”. Egli è conosciuto abbastanza bene per le sue relazioni col notorio monaco russo Gregorio Efimovic, soprannominato “Rasputin”, che significa “dissoluto, corrotto, libertino, licenzioso”, perché era proprio questo. Rasputin veniva da una famiglia di contadini e aveva ereditato il dono di mesmerismo. Egli diede origine a un nuovo culto, in cui il ballo e la dissolutezza erano immischiati con sedute mistiche. Fu introdotto nella Corte Imperiale Russa dove per molti anni esercitò una vigorosa influenza su Nicola II, il quale lo tenne alla sua corte malgrado le proteste di molti.
18-21. (a) Come anticamente l’astrologia fu coinvolta nella vita pubblica? (b) Nei tempi moderni come viene usata l’astrologia nella vita pubblica?
18 Oggi la scienza politica da sola non riesce a dirigere un governo politico. Anche l’astrologia vi prende parte. “Astrologia” al principio significava “scienza delle stelle”. Ora significa lo studio delle stelle per predire avvenimenti umani e terreni secondo l’aspetto e la posizione delle stelle, come se le stelle esercitassero qualche influenza occulta o nascosta sugli abitanti della terra e sulla terra stessa. Anticamente l’astrologia fu adoperata dai Caldei, dagli Egiziani, dai Greci, dai Romani, dagli Arabi e da altri. Si sviluppò dalla credenza in una vita dopo la morte e dall’idea che le stelle fossero persone eminenti trasportate dopo la morte alla posizione di stelle e pianeti, da cui esercitassero la loro influenza sulle questioni terrestri.
19 Nel tredicesimo secolo d.C. sacerdoti dall’India introdussero l’astrologia nella corte siamese, e d’allora in poi sia i re che il basso popolo non hanno voluto prendere una decisione senza prima consultare il loro oroscopo o la posizione dei pianeti in relazione ai dodici segni dello zodiaco. Ogni re siamese nominava come suo consigliere un astrologo reale, con un grado di nobiltà. Re Mongkut fu l’unico monarca che rifiutasse i servigi di un astrologo reale. Egli stesso fu un famoso astrologo e preferiva leggere da sé il proprio oroscopo. Nel 1932 la monarchia assoluta del Siam fu rovesciata, ma gli astrologi continuarono ad esercitare un controllo ancora più forte sulle questioni politiche. Moltissimi legislatori decisero la loro carriera politica solo dopo aver consultato segretamente gli astrologi. Secondo le proprie esperienze i Siamesi dicono: “I politicanti fanno i migliori astrologi, e gli astrologi diventano politicanti di maggior successo”. Poiché trascorrono tanto tempo con gli astrologi, questi politicanti sviluppano l’abilità di leggere l’oroscopo. Come una cosa che va da sé, determinando dalle stelle quando intraprendere l’attività pubblica, gli astrologi hanno successo nella politica, almeno così credono, e può essere vero dal momento che quasi tutto il popolo si abbandona all’astrologia. L’astrologia ha sui Siamesi una presa più forte che non qualsiasi scienza o religione.
20 L’astrologia esercita potere anche sui moderni governanti occidentali, e perfino sul modo di combattere la guerra. La rivista Mechanix Illustrated, edizione del gennaio 1952, comunicava: “Uno dei fatti più sorprendenti e meno conosciuti della seconda guerra mondiale è che gli alleati combatterono una controffensiva astrologica contro Hitler. Sapendo che il capo nazista considerava seriamente il suo oroscopo [essendo al tempo stesso un cattolico romano] la Gran Bretagna stabilì un’agenzia nota come Ufficio Ricerche Psicologiche e ne affidò il controllo al famoso astrologo Louis de Wohl. Il capitano de Wohl scoprì gli oroscopi di Hitler e dei suoi principali assistenti, notando quanto più possibile i giorni ‘buoni’ e ‘cattivi’. In tal modo l’Inghilterra sapeva sempre ciò che gli astrologi di Hitler gli dicevano. Era la prima volta dopo la Guerra di Trent’anni, disse de Wohl più tardi, che fosse combattuta una guerra astrologica”. Ciò non vuol dire che questo ricorso all’astrologia aiutasse gli alleati a vincere la guerra contro i Nazisti e Fascisti e i loro compagni dell’asse, ma dimostra la prontezza, anche dei governanti che si chiamano cristiani, a consultare le potenze occulte per motivi egoistici. Questo richiama alla mente un antico re caldeo, Nabucodonosor, allorché marciava alla conquista della Palestina sei secoli prima di Cristo. Giunto ad un bivio delle strade, un ramo conduceva a Rabbat, capitale di Ammon ad oriente, l’altro ramo conduceva a Gerusalemme, ad occidente. La Bibbia dice: “Il re di Babilonia si fermò al bivio, in capo alle due vie, per cavare l’oroscopo rimescolando le frecce; interrogò gli idoli, consultò le spiranti viscere. L’oroscopo è stato dato per la destra, incontro a Gerusalemme, perché vi ponga gli arieti, perché apra la bocca nel massacro, perché alzi la voce con ululo di guerra, perché punti gli arieti contro le porte, perché argini le mura e fabbrichi i contrafforti”. (Ezech. 21:21, 22, Ricciotti) Quindi Nabucodonosor marciò contro Gerusalemme e la sconfisse.
21 Gli Americani hanno sulla loro moneta d’argento e sui loro francobolli il detto “Confidiamo in Dio” ma la prevalenza di indovini astrologici e la loro attuale prosperità in America indicano un’America disturbata ed esitante. Così disse John R. Saunders, alla capitale della nazione, Washington, D. C. Come Associato Tutore di Educazione al Museo Americano di Storia Naturale, nel 1946, egli disse: “A Washington 10.000 clienti consultano settimanalmente gli astrologi della capitale. . . . Alcune delle persone più eminenti fra noi si sono recate da indovini di una specie o l’altra. L’astrologa Evangeline Adams guadagnava 50.000 dollari (Lire 31.250.000) l’anno. Fra i suoi clienti erano J. P. Morgan, la signora Leslie Carter, Mary Garden e Richard Harding Davis. A causa di un oroscopo, alcuni anni fa, il Duca di Windsor rimandò un viaggio. Hitler [sebbene cattolico romano riconosciuto] manteneva a Berchtesgaden un nido pieno di indovini. Mussolini, Napoleone, Hitler, Giulio Cesare, Alessandro [il Grande] — ognuno di questi credeva nella sua Stella e ne parlava. A Washington si parla ancora di come il presidente Harding e sua moglie avessero un veggente ‘personale’ che faceva presagi per loro settimanalmente alla Casa Bianca”. L’arte di leggere la fortuna, egli aggiunse, “ora fiorisce a Washington, D.C., dove si comunica che alcuni dei nostri legislatori hanno i loro veggenti personali. Un membro del Congresso fa tirare l’oroscopo ogni settimana nel suo ufficio. Secondo i suoi suggerimenti egli vota per questo progetto di legge, o contro quello”. — The American Weekly, 21 luglio 1946.
22-25. Quali altri casi riportati di pratiche psichiche o spiritiche da parte di dirigenti civici americani e canadesi sono seriamente notevoli?
22 Vi è, da parte dei politicanti, un vasto affidamento sulla psicometria, cioè, la facoltà di scoprire certi fatti o informazioni nascoste su qualche oggetto o sui suoi proprietari mediante il contatto con quell’oggetto o la vicinanza ad esso. Il 19 ottobre 1952, il Register di New Haven (Connecticut, Stati Uniti) pubblicò questa dichiarazione scritta dal suo Fulton Oursler: “Ho visto effettivamente comunicazioni di psicometristi mandate ai principali funzionari del nostro Governo, e dalle mogli di importanti legislatori sono stato condotto a riunioni spiritiche”.
23 Non del tutto sbalorditivo, dunque, ma alquanto inaspettato è il rapporto di spiritismo nella Casa Bianca comunicato da Drew Pearson, il famoso commentatore radio, nella sua rubrica intitolata “Washington Merry-Go-Round”, pubblicata in tutto il paese. Nelle edizioni di giornali del 24 agosto 1953, come quella dell’Oregon Journal, l’articolista Pearson comunicò che una “rinomata indovina” aveva visitato la Casa Bianca quell’estate e anche la primavera, fornita di palla di cristallo; vale a dire, la signora Jeanne Dixon. Per dieci anni ella aveva pronosticato l’avvenire per Mamie, la moglie del generale Eisenhower. Perciò da quando Mamie era entrata nella Casa Bianca, la signora Dixon era stata invitata a venire diverse volte per tenere la prima donna della nazione al corrente sul suo avvenire e perfino aveva “fatto con la palla di cristallo alcuni presagi per il Presidente stesso”. La signora Dixon disse di poter usare tre medium psichici: la palla di cristallo, la chiromanzia e l’astrologia. Ella additò un’impronta simile ad una stella sulla propria palma e spiegò che era il segno del “vero psichico”. Tuttavia, il suo metodo comune è quello di toccare le punte delle dita della persona e scrutare contemporaneamente la palla di cristallo guardando dietro la spalla di essa, La signora Dixon ha rifiutato di parlare degli Eisenhower o di altri suoi clienti. Intimi amici della Casa Bianca, però, dicono che ella ha sbalordito il presidente Eisenhower indovinando con la palla di cristallo i punti raggiunti nei suoi giuochi di golf.
24 Nel campo politico la signora Dixon preannunciò la divisione dell’India, l’inaspettata vittoria del presidente Harry S. Truman su Thomas E. Dewey nel 1948 e la conquista repubblicana nella campagna presidenziale del 1952 che mise il generale Eisenhower nella Casa Bianca. Essendo di professione agente di beni immobili, la signora Dixon non si fa pagare per i suoi servizi psichici. Ella non si vanta di nessun merito per i suoi poteri occulti, ma dice: “La Bibbia dice che tutti gli avvenimenti sono prefigurati. Io non sono che il mezzo di comunicazione”. Il rapporto pubblicato sull’invasione della presidenziale Casa Bianca da parte dello spiritismo mediante questa psichica non è stato mai contestato, smentito o disapprovato.
25 Ora attraversiamo il confine settentrionale dell’America per giungere al Canada. Anche qui lo spiritismo è penetrato nell’incarico di primo ministro. Generalmente non si sapeva che il defunto W. L. MacKenzie King, una volta primo ministro del Canada, fosse segretamente uno spiritualista, sebbene, fino alla sua morte, il 22 luglio 1950, fosse membro della Chiesa Presbiteriana come il presidente Eisenhower. In una biografia di King intitolata “L’incredibile Canadese” di Bruce Hutchison (1953), l’autore palesa le profonde convinzioni spiritistiche di King. Anche come primo ministro del Canada King consultava i medium spiritici, ed era certo di avere “diretto contatto con i morti”. Esaminava ogni problema, personale e politico, dominato dalla sua credenza nell’immortalità umana come viene insegnata dalla religione in genere ed ora apparentemente confermata dalla funzione di medium spiritici. Mentre si avvicinava alla morte, egli si recava dai medium, specialmente da quelli in Inghilterra, per consultare i morti. Ad una riunione spiritica un anno dopo la morte del presidente Franklin D. Roosevelt, King si mise in contatto con il defunto Roosevelt mediante un medium e gli fu detto di restare nella carica politica perché il Canada e il mondo non potevano ancora fare a meno di lui. Ma alle sue frequenti riunioni spiritiche King non consultava gli spiriti sui problemi governativi e disse ai medium che preferiva decidere da sé le questioni di governo. Eppure era inevitabile che le sue personali convinzioni spiritualistiche avessero una certa influenza sulle sue decisioni in questioni politiche. Mediante il suo apparente contatto con i morti egli si persuadeva sempre di più con questa specie di prova che il suo percorso terrestre si avvicinava alla sua fine, ma che il suo vero percorso era soltanto al suo inizio e che poi egli nella sua vera persona sarebbe stato libero di assumere la sua forma giusta. Quando morì, dice l’autore Hutchison, King “aveva completato un pellegrinaggio per cominciare, come egli credeva, il secondo”. — Pagine 86-88, 423, 424, 450.
26. (a) Mediante le loro proprie esperienze che cosa pretendono di mostrare gli spiritisti in quanto ad una “vita dopo la morte”? (b) Quali logiche domande dovrebbero essere giustamente suscitate da tale pretesa?
26 Sebbene il soggetto non sia stato per nulla esaurito, tuttavia da quello che è stato detto è chiaro che lo spiritismo si diffonde e ha già una forte presa sulla società umana, più di quanto la maggior parte della gente se ne renda conto. Mostreremo come è stata posta la base di una diffusione ancora più estesa dello spiritismo. Alcuni spiritisti nutrono molte speranze per la loro religione, come tradisce il titolo del libro di Arthur Findlay, “La roccia di verità o lo spiritismo, la futura religione del mondo”. (Tredicesima edizione, 1949) Gli spiritisti sembrano produrre le prove della loro credenza dalle loro effettive esperienze e dai fenomeni che sono in grado di esibire, a parte ogni inganno. Non dev’esservi nessun dubbio che veramente si mettano in comunicazione con un mondo invisibile e con spiriti intelligenti in esso, come essi stessi possono dimostrare. Ma sorge la domanda: Gli spiriti con cui essi si mettono in comunicazione sono veramente quelli di coloro che una volta vissero sulla terra e morirono? La comunicazione con il mondo spirituale fornisce veramente la prova di una “vita dopo la morte”? Sostiene forse l’“immortalismo”, cioè, la credenza e la dottrina dell’immortalità dell’anima umana? È quindi possibile per quelli che vivono sulla terra di parlare con i morti? È forse una vera fonte di conforto per le persone private dei loro cari, di parenti o di stretti amici, recarsi dai medium spiritici con la speranza di mettersi in contatto con tali morti o servirsi di altri mezzi spiritici come del tavolo girevole o del tavolino Sì-Sì o Ouija (Oui vuol dire Sì in francese, e Ja, Sì in tedesco)?
27. Come riceveremo le sicure, veraci e soddisfacenti risposte a queste domande?
27 Come possiamo apprendere le sicure, veraci e soddisfacenti risposte a queste domande? Rivolgendoci ad un libro contenente antiche narrazioni e descrizioni storiche continuamente confermate, un libro di profezie le cui molte meravigliose predizioni si sono avverate durante i secoli e si adempiono anche nello stato e negli avvenimenti mondiali dei nostri giorni, particolarmente dal 1914 d.C.; rivolgendoci ad un libro cui si appellano anche gli spiritisti e in cui molti spiritisti si vantano di trovar appoggio per i loro insegnamenti e per le loro credenze. Qual libro è questo? La Bibbia, le Sacre Scritture.
28. Quale instabile posizione degli eminenti promotori dello spiritismo dovrebbe ogni persona saggia tener chiaramente in mente?
28 Dalla Svezia riceviamo il rapporto: “Qui gli spiritisti raramente adoperano la Bibbia per sostenere la loro credenza; danno le loro ‘esperienze’ come prova di ciò che pretendono sia lo stato di morte”. Però, nel libro inglese Spiritismo per l’uomo occupato, pagina 14, W. H. Evans dà il sottotitolo: “Lo spiritismo conferma fatti biblici”. V. D. Rishi, già citato, dichiara: “La Bibbia è piena di riferimenti sulla vita dopo la morte e sulle relazioni fra i morti e i vivi”. Sviluppando tale argomento Ernest Thompson, nel libro Gli insegnamenti e fenomeni dello spiritismo (inglese), pagine 115-120, dice:
“Tutte le religioni sono basate sul concetto di un’‘altra vita’, poiché senza la speranza di un futuro spirituale, l’idea di Dio non si sarebbe mai sviluppata nella mente dell’uomo. La Religione Cristiana è basata sulle prove di vita dopo la morte contenute nella Bibbia, in particolare naturalmente sulle prove del ritorno di Gesù dalla morte . . . Il principale individuo nel Nuovo Testamento è Gesù, . . . le sue opere possono essere classificate come i successi di un medium e guaritore altamente sviluppato. . . . Gesù fu certamente il più rimarchevole medium che sia mai vissuto. Dal suo periodo di ‘prova’ nel deserto fino alla sua risurrezione la sua storia fa impressione principalmente a causa dei suoi ‘poteri straordinari’. Il fatto che egli fosse chiaroveggente e chiarouditivo fu indicato quando, ‘gli angeli vennero e lo servirono’. Egli fu non solo chiarouditivo alle creature spirituali, ma anche a quelli intorno a lui, poiché spesso riceveva i loro pensieri per mezzo di telepatia. . . . Apparentemente si serviva di Pietro, Giovanni e Giacomo come medium di materializzazione, come nel caso della materializzazione di Mosè e di Elia. . . . Come D. D. Home, Gesù si sottomise al fenomeno di levitazione. ‘Alla quarta vigilia della notte Gesù andò verso loro, camminando sul mare’. . . . È notevole anche che egli si accertava che le sue ‘condizioni’ fossero favorevoli al fenomeno specifico desiderato. . . . Le condizioni nella sala di sopra erano favorevoli quando, con l’aiuto medianico dei suoi discepoli, Gesù ‘apparve agli undici’ dopo la sua crocifissione, e ‘li rimproverò della loro incredulità e durezza di cuore’”.
PERCHÉ IMPLICARE LE SCRITTURE?
29. Quali domande fondamentali devono essere considerate da ogni giusto e scrupoloso investigatore delle pretese dello spiritismo?
29 Poiché gli stessi autori spiritistici implicano la Bibbia nel loro argomento e ne fanno un’interpretazione, siamo tanto più costretti a rivolgerci alla Bibbia ed esaminare direttamente le domande: Sostiene essa lo spiritismo? Si può forse usarla come manuale dello spiritismo? Oppure presenta essa un’altra speranza o consolazione alla gente addolorata, triste, afflitta, perplessa, vacillante e minacciata? Il modo più veloce di giungere alla verità della questione è di esaminare anzitutto e subito l’unico vero fondamento su cui si appoggia l’insegnamento spiritistico. Quale? L’immortalità. Come fu dichiarato da Rishi: “La conoscenza sulla vita dopo la morte è comunemente chiamata Spiritualismo. I suoi princìpi sebbene tanto vecchi quanto l’umanità vengono confermati da nuovi metodi. Come è stato affermato nei Congressi Internazionali Europei [di spiritisti] essi sono: — 1. L’esistenza di Dio, Intelligenza suprema e prima causa di ogni cosa. 2. L’esistenza dell’anima, legata durante la vita terrestre al corruttibile corpo fisico mediante un elemento intermediario chiamato perispirito o corpo fluido. 3. L’immortalità dell’anima e la sua continua evoluzione verso la perfezione mediante gradi successivi. 4. La possibilità di comunicazione per mezzo di medium fra il visibile e l’invisibile, cioè, fra i vivi e i morti”. La domanda che affrontiamo, quindi, è: Sopravvive l’anima alla morte del corpo umano? È l’anima umana immortale? Che cosa dicono le Sacre Scritture della Bibbia?
30, 31. Perché consideriamo giustamente e accuratamente il racconto biblico della contestazione avvenuta anticamente in Egitto tra i maghi sacerdotali e Mosè, il rappresentante di Geova?
30 Esaminiamo i primi cinque libri della Bibbia. Furono scritti dal profeta Mosè. Lasceremo al nostro esame di mostrare se come profeta egli fosse un medium spiritico, secondo come gli spiritisti classificano i profeti della Bibbia. Ma a questo punto notiamo che questo Mosè era stato “istruito in tutta la sapienza degli Egiziani”, perché allevato nella corte del Re d’Egitto nel sedicesimo secolo prima dell’èra cristiana. Egli conosceva i maghi e gli operatori di prodigi del re Faraone. Quando Mosè si presentò dinanzi a Faraone con la richiesta che Faraone liberasse l’assoggettato popolo di Geova Dio e rafforzò la sua richiesta facendo mutare il suo bastone da pastore in un grande serpente mediante la potenza di Dio, allora, come leggiamo nel racconto stesso di Mosè, “Faraone chiamò dei maghi e degli stregoni, i quali fecero anch’essi lo stesso, servendosi degl’incantesimi egiziani e d’altri segreti”. Più tardi quando Mosè mutò l’acqua in sangue, questi uomini apparentemente duplicarono il miracolo. Quando Mosè miracolosamente fece venire le rane gli uomini di Faraone fecero lo stesso. Ah, ma quando Mosè mutò la polvere in zanzare, “i maghi co’ loro incantesimi tentaron pure di far venire le zanzare, ma non vi riuscirono; ed erano queste tanto sugli uomini quanto sugli animali. Dissero allora i maghi al Faraone: ‘Qui v’è il dito di Dio’”. — Eso. 7:10, 11, 20-22; 8:6, 7, 17-19, Ricciotti.
31 Quindi i savi, i maghi e gli stregoni di Faraone riconobbero che Mosè mediante il suo Dio Geova poteva fare prodigi che essi stessi con i loro poteri occulti o segreti non potevano fare. Ora è questo Mosè che mediante la potenza dello spirito di Dio o mediante ispirazione ci dà la prima definizione nella Bibbia dell’anima umana. Inoltre in base all’opposizione fra questo Mosè e gli uomini di poteri occulti in Egitto noi possiamo cominciare a formarci idee giuste per determinare se Mosè fosse o no un medium spiritico.
L’ANIMA UMANA
32, 33. In quanto all’anima umana, come le definizioni bibliche di essa sono differenti da quelle dei portavoce della Cristianità?
32 Gli insegnamenti religiosi della Cristianità circondano l’anima umana di misteri che i filosofi devono esplorare. In modo diverso da questi, Mosè chiama “anime viventi” tutti i pesci, gli uccelli e gli animali terrestri che Dio creò prima delle “anime” umane. (Gen. 1:20, 21, 24, 30; 2:19, NM; Di; Ti) Quindi, molto tempo prima della creazione dell’uomo, miliardi di anime animali o anime terrestri erano morte. Mosè pure racconta come venne all’esistenza la prima anima umana, dicendo: “E Geova Dio formò l’uomo dalla polvere della terra e gli soffiò nelle narici l’alito della vita, e l’uomo divenne un’anima vivente”. (Gen. 2:7, NM) Questo smentisce categoricamente ciò che è stato detto intorno all’origine dell’uomo dall’autore spiritualista, Arthur Findlay, nell’annunciare il suo libro Al confine dell’Eterico o la vita dopo la morte spiegata scientificamente (inglese). Egli asserisce: “Noi conserviamo nell’Eterico, al quale passiamo alla morte, la nostra apparenza corporea, i nostri ricordi, e i nostri affetti. . . . Come siamo ora così saremo nell’aldilà; come seminiamo così mieteremo. Siamo venuti dall’Eterico; ritorniamo all’Eterico. La nostra vita fisica non è che una piccola parte della nostra vita, che, essendo venuta dall’Eterico, ritorna ad esso alla morte. Ivi essa continua ad operare in un mondo vero e tangibile”. Mosè non dice nulla intorno a “l’Eterico”.
33 Il racconto ispirato di Mosè sulla creazione dell’anima umana non è neanche d’accordo con V. D. Rishi e non dice nulla intorno ad un “elemento intermediario chiamato perispirito [spirito circondante] o corpo fluido”. Il Creatore, Geova Dio, diede al primo uomo un corpo solo, composto di diversi elementi dalla polvere della nostra terra. Che cosa fece vivere quel corpo materiale? Fu l’atto di Dio di soffiare nelle narici dell’uomo, quindi nei suoi polmoni l’“alito vitale”. Non l’atto di soffiare nell’uomo un’anima invisibile e poi collegare quell’anima con il corpo materiale mediante un corpo fluido o spirito circondante della stessa forma del corpo terreno. Dio soffiò, come per dire, nel corpo privo di vita la sua forza vitale, che doveva essere conservata mediante la respirazione dell’uomo. Quale fu il risultato? Il corpo divenne vivente. Che cosa significava questo? Significava un’anima, un’anima umana, visibile, toccabile, sensibile, venuta alla vita. “L’uomo divenne un’anima vivente”. Quell’anima vivente non veniva dal cosiddetto “Eterico”, poiché essa non era mai esistita prima. Quando Dio mise insieme il corpo e l’alito vitale, essa cominciò a vivere. Quindi la spiegazione di un’anima umana può essere ridotta a questa semplice, non misteriosa, “equazione dell’anima”: anima umana = corpo + alito vitale proveniente da Dio.
34. Come la definizione dell’anima umana espressa dallo scrittore cristiano Paolo è in armonia con quella contenuta nelle Scritture Ebraiche scritte da Mosè?
34 Questa non è soltanto l’opinione degli Ebrei o Giudei prima dell’èra cristiana; è anche la vera opinione cristiana. L’apostolo cristiano Paolo, scrittore di quattordici libri della Bibbia, sostiene gli scritti di Mosè, dicendo: “Così anche sta scritto: ‘Il primo uomo Adamo divenne un’anima vivente’. . . . Il primo uomo è dalla terra e fatto di polvere”. (1 Cor. 15:45, 47, NM) Quindi la prima anima umana vivente fu il primo uomo Adamo. L’anima umana vivente è la creatura umana vivente. Per questa ragione la traduzione inglese della Bibbia, di Young (1862), adopera qui la parola “creatura” invece di “anima”.
35-37. Come una notevole traduzione moderna aiuta i lettori di quella versione della Bibbia ad acquistare accurata conoscenza e comprensione dell’anima e del suo Creatore?
35 La Bibbia è l’autorità definitiva per quanto riguarda l’anima. Nella parte ebraica della Bibbia la parola nefesc (tradotta “anima”) si trova circa 800 volte; nella parte greca cristiana della Bibbia la parola psychè (anche tradotta “anima”) si trova 102 volte. In ciascun caso la Traduzione del Nuovo Mondo rende questa parola greca “anima”. Questa traduzione ancora incompleta rende consistentemente la parola ebraica nefesc “anima”. In tal modo i lettori della Bibbia possono considerare come il Creatore dell’anima adopera la parola nella sua Bibbia ispirata.
36 Dato che la Bibbia riconosce ed insegna che la creatura umana vivente è essa stessa l’anima umana, è perfettamente ragionevole che la Bibbia dichiari che l’anima umana ha sangue — “il sangue delle anime dei poveri” (Ger. 2:34, Sales) — poiché Dio stesso dice: “Io richiederò il sangue delle vostre anime”. (Gen. 9:5, NM) Infatti Iddio, il Creatore delle anime, dimostra quanto l’anima umana dipende dal sangue, dicendo: “L’anima della carne è nel sangue”. Ancora di più: “L’anima d’ogni sorta di carne èa il suo sangue”. Il sangue èb l’anima e tu non devi mangiare l’anima [proprio così, non devi mangiare l’anima] con il sangue”. (Lev. 17:11, 14 e Deut. 12:23, NM) Le anime umane possono mangiare sangue e grasso, ma la legge di Dio lo vieta: “Poiché chiunque mangerà del grasso della bestia che presenta in sacrificio mediante il fuoco a Geova, quell’anima che mangia dev’essere sterminata di fra il suo popolo. Qualunque anima che mangerà qualsiasi sangue, quell’anima dev’essere sterminata di fra il suo popolo”. — Lev. 7:25, 27, NM.
37 Un’anima umana può anche mangiare un animale: “Quanto a qualsiasi anima che mangerà un corpo morto o qualche cosa sbranata da una bestia selvaggia”. (Lev. 17:15, NM) L’anima umana desidera cibo materiale: “Poiché la tua anima desidera mangiare carne, quando la tua anima la desidera tu puoi mangiare carne”. (Deut. 12:20, NM) E anche frutta: “Dovrai mangiare dell’uva sufficiente per saziare la tua anima”. (Deut. 23:24, NM) Oppure un favo di miele. — Prov. 27:7, Sales.
38. Quali varie esperienze di anime umane ci aiutano ancora a comprendere il consistente insegnamento biblico sull’anima?
38 L’anima umana è propriamente la creatura viva ed intelligente, la persona materiale, visibile, tangibile, e non qualche cosa di invisibile, intangibile, etereo dentro il corpo umano. Quindi l’anima umana può lacerarsi o può essere sbranata da un leone, può essere liberata da una spada minacciosa, può cadere in una fossa scavata per essa, può essere ritratta dalla fossa, o può essere liberata da una prigione. (Giobbe 18:4, Diodati; Sal. 7:2; 22:20; Giobbe 33:18, 30; Ger. 18:20; Sal. 142:7) L’anima umana può essere comprata con denaro; può essere rapita e venduta; può essere cacciata come una bestia selvaggia. (Lev. 22:11, NM; Deut. 24:7, NM; Eso. 4:19, NM; anche Diodati) Dopo la creazione delle prime anime umane sulla terra, Adamo ed Eva, tutte le altre anime sono nate. Esse non sono venute da “l’Eterico”. Sono venute dai corpi o dai lombi di altre anime umane, dai loro padri, e dai seni di altre anime umane, dalle loro madri. Di Lea, moglie di Giacobbe, leggiamo: “Essa li partorì a Giacobbe; (in tutto) sedici anime. Tutte le anime che vennero a Giacobbe in Egitto furono quelle che uscirono dai suoi lombi, ad eccezione delle mogli dei figli di Giacobbe. Tutte le anime erano sessantasei”. (Gen. 46:18, Sales; Gen. 46:26, NM) “E tutte le anime che uscirono dai lombi di Giacobbe erano settanta anime”. (Eso. 1:5, NM) Perciò, l’anima non è una cosa separata e distinta dal corpo umano che possa uscire dal corpo in un sogno e alla morte o che possa trasmigrare o passare alla morte in un altro corpo, per rinascere così, alla morte, in un altro corpo.
39. Mostra la Bibbia una differenza fra il corpo e l’anima, e come?
39 Ora una domanda: Dimostra la Bibbia stessa una differenza fra il corpo e l’anima? Certamente, e questo proprio all’inizio, alla creazione dell’uomo, in Genesi 2:7. Il corpo dell’uomo che Geova Dio formò dalla polvere della terra in Eden non era un’anima umana; era semplicemente un corpo inattivo, senza vita, che non vedeva né udiva né gustava né odorava né sentiva né pensava. Per rendere il corpo vivo e in grado di usare tutti i suoi sensi, organi e poteri, Dio combinò il perfetto corpo umano e l’alito vitale che egli soffiò nel corpo. Così venne all’esistenza un’anima umana vivente che non era mai esistita prima d’allora. Pertanto il corpo umano è una parte necessaria dell’anima umana, e l’anima umana non può esistere separata dal corpo umano. Molte volte la Bibbia si riferisce alla vita che noi creature umane godiamo come “anima”. Gesù disse: “Se uno viene a me e non odia . . . anche la sua stessa anima, non può essere mio discepolo”. (Luca 14:26, NM) “Colui che ama la sua anima la distrugge, ma colui che odia la sua anima in questo mondo la salvaguarderà per la vita eterna”. (Giov. 12:25, NM) “Non hanno amato la loro anima malgrado il pericolo di morte”. (Apoc. 12:11, NM) “Io sono il giusto pastore; il giusto pastore cede la sua anima a favore delle pecore”. — Giov. 10:11, NM.
40. Quali sono alcuni esempi in cui la Bibbia adopera la parola “anima” per riferirsi alla persona stessa?
40 In armonia con questa inseparabilità fra l’anima e il suo corpo, quando la persona che parla adopera l’espressione “l’anima mia”, essa vuol dire veramente “io stesso”, o, “me stesso”. Gesù fece l’illustrazione di un ricco, il quale, dopo aver accumulato i suoi abbondanti beni, disse: “Dirò all’anima mia: ‘Anima, tu hai molte buone cose accumulate per molti anni; prenditi riposo, mangia, bevi, divertiti’. Ma Dio gli disse: ‘Insensato, questa notte ti chiederanno la tua anima’”. Senza anima o vita come creatura umana, come poteva il ricco godere le buone cose che aveva accumulate? (Luca 12:16-21, NM) Anche Dio stesso adopera l’espressione “l’anima mia”, dicendo: “Ecco il mio Servitore che ho scelto; il mio diletto, in cui l’anima mia si è compiaciuta”, (Matt. 12:18; Isa. 42:1) “‘Il mio giusto vivrà a causa della fede’, e, ‘se torna indietro, l’anima mia non ha piacere in lui’”. (Ebr. 10:38, NM) “I vostri noviluni, le vostre feste stabilite l’anima mia li odia”. (Isa. 1:14) Nello stesso modo, l’espressione “l’anima tua” è usata per significare “te stesso”, e “l’anima sua”, “se stesso”. Per esempio, “l’ha giurato il Signore degli eserciti per l’anima sua”. (Ger. 51:14 e Amos 6:8, Ricciotti) “Egli ti sarà bene, e l’anima tua viverà”. (Ger. 38:20, Diodati; Isa. 55:2, 3) Quindi la parola “anima” viene usata in riferimento alla persona stessa.
41, 42. Mediante gli atti riportati in cui Elia, Eliseo e gli apostoli richiamarono in vita persone morte, come vengono ulteriormente smentite e respinte le false pretese dello spiritismo?
41 Ciò che il profeta Elia disse circa il fanciullo che Dio per mezzo suo fece tornare in vita non è prova biblica che l’anima umana sia distinta e sia semplicemente collegata al corpo umano mediante qualche elemento chiamato “perispirito o corpo fluido”, e che alla morte continui un’esistenza separata, indipendente, al di fuori, nel mondo immateriale, spiritico. Leggiamo: “Il figliuolo di quella donna, ch’era la padrona di casa, si ammalò; e la sua malattia fu così grave, che non gli rimase più soffio di vita. [Elia] si distese quindi tre volte sul fanciullo, e invocò l’Eterno [Geova], dicendo: ‘O Eterno, Iddio mio, torni ti prego, l’anima di questo fanciullo in lui!’ E l’Eterno esaudì la voce d’Elia: l’anima del fanciullo tornò in lui, ed ei fu reso alla vita”. (1 Re 17:17, 21, 22) Dice qui forse la Bibbia che l’anima del fanciullo fosse viva in un mondo invisibile e spirituale e che il fanciullo fosse fortunato per esser morto e che non fosse stato mai così felice sulla terra come lo era nel mondo spirituale? No. La madre del fanciullo chiese forse ad Elia di agire da medium e metterla in contatto col figliuolo morto affinché per mezzo di Elia potesse parlare con l’anima scomparsa? No. E se il fanciullo si fosse trovato meglio da morto, sarebbe stato per Elia un atto d’ingiustizia e di estremo egoismo pregare in tal modo e rimettere il fanciullo in vita nel suo corpo umano.
42 Questo stesso argomento si applica al caso in cui Eliseo, il successore di Elia, ridiede la vita al figliuolo della Shunamita. Si applica anche alle occasioni in cui Gesù e i suoi apostoli ridonarono ad uomini morti la vita nella carne sulla terra: la figlia di Iairo, il figlio della vedova di Nain, Lazzaro, il fratello di Maria e Marta, Dorcas (Tabita) di Ioppe, ed Eutico di Troas. (2 Re 4:8-37; Matt. 10:1, 8; Luca 8:41-56; 7:11-15; Giov. 11:1-44; Atti 9:36-41; 20:6-12) Effettivamente il profeta Elia non pregò perché un’anima scomparsa ritornasse dal mondo spirituale nel corpo del fanciullo, ma perché la vita del fanciullo quale creatura umana ritornasse mediante la potenza di Geova Dio a rivivificare il suo corpo morto e il fanciullo divenisse di nuovo un’anima umana vivente. In armonia con questo Una Traduzione Americana (inglese) riporta qui: “Possa la vita di questo fanciullo ritornare in lui”. “E il SIGNORE, esaudì la voce di Elia; e la vita del fanciullo ritornò in lui, ed egli visse”. “‘Guarda, il tuo figliuolo è vivo’, disse Elia”. (1 Re 17:21-24, TA; anche Mo) Pertanto, possiamo benissimo dire in italiano che un’anima umana ha anima così come un Giudeo poteva dire in ebraico che un nefesc ha nefesc o che nefesc è in un nefesc (“anima”). — Lev. 17:10-14, NM.
LO SPIRITO NELL’UOMO
43, 44. Come, contrariamente alla definizione di Rishi, la Bibbia identifica lo spirito umano?
43 Ma in questo caso non si applica forse la scrittura, Ecclesiaste 12:7 (Ti): “E torni la polvere alla sua terra da cui ebbe origine e lo spirito torni a Dio che l’aveva dato”? Sì. E quando Gesù richiamò in vita la figlia di Iairo, non dice forse il racconto in Luca 8:54, 55: “Ma egli, presala per la mano, disse ad alta voce: Fanciulla, lèvati! E lo spirito di lei tornò; ella s’alzò subito”? Sì. Dobbiamo quindi dedurre forse che, prima che Elia rimettesse in vita il figlio morto della vedova, e prima che Gesù facesse tornare in vita la figlia di Iairo, il loro spirito fosse vivo in un mondo spirituale e che fosse tornato a Dio che l’aveva dato per vivere con lui? No; poiché lo “spirito” non è, come lo descrive Rishi, “il corpo eterico di un individuo avente tutte le sue caratteristiche. . . . l’esatta corrispondenza della parte fisica dell’individuo”. Secondo la Bibbia lo spirito (ruahh, ebraico; pneuma, greco) è l’invisibile forza attiva di Dio che genera vita o rende vivo.
44 Apocalisse 11:8-11 così lo descrive: “E i loro corpi morti giaceranno sulla piazza della gran città . . . E in capo ai tre giorni e mezzo uno spirito di vita procedente da Dio entrò in loro, ed essi si drizzarono in piè”. Inoltre c’è la descrizione della visione di Ezechiele riguardo alla valle piena di ossa secche: “Così dice il Signore, l’Eterno, a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito, e voi rivivrete; . . . Io guardai, ed ecco venir su d’esse de’ muscoli, crescervi della carne, e la pelle ricoprirle; ma non c’era in esse spirito alcuno. Allora egli mi disse: ‘Profetizza allo spirito, profetizza, figliuol d’uomo, e di’ allo spirito: Così parla il Signore, l’Eterno: Vieni dai quattro venti, o spirito, soffia su questi uccisi [privi di alito], e fa’ che rivivano!’ e io profetizzai, com’egli m’aveva comandato; e lo spirito entrò in essi, e tornarono alla vita, e si rizzarono in piedi: erano un esercito grande, grandissimo”. — Ezech. 37:5-10.
45, 46. (a) Per conservare o ridonare la vita alle creature umane, quale azione, secondo la Bibbia, svolge l’Onnipotente Dio? (b) Come è mostrato questo pienamente nel caso di Gesù?
45 Geova Dio è la sorgente dello spirito vivificante o invisibile forza attiva datrice di vita. Pertanto quando il corpo morto ritorna alla terra donde venne, quello spirito o forza attiva che animava quel corpo ritorna alla sua sorgente; cessa di funzionare in quel corpo. E così il potere di far rivivere quella creatura umana rimane con Dio, la Sorgente della vita. Con la sentenza di morte pronunciata contro Adamo ed Eva Dio ha assoggettato alla condanna tutti i loro discendenti e al termine della loro vita condannata egli richiede loro la forza vitale, poiché avendo ereditato il peccato da Adamo ed Eva sono condannati alla morte. La giusta legge di Dio esige da essi questa forza vitale o spirito, e quindi esso ritorna a lui. Quando Dio annullerà o toglierà quella condanna, allora potrà permettere che i restaurati discendenti di Adamo rivivano mediante il suo spirito o invisibile forza attiva. Infatti nell’ispirato Salmo si legge di Dio: “Nascondi la Tua faccia: sono spaventati; ritiri il loro soffio [spirito, Ro], spirano, e ritornano nella loro polvere. Rimandi il Tuo spirito, sono creati, e rinnovelli la faccia del suolo”. — Sal. 104:29, 30, Co.
46 Questa forza vitale mantenuta mediante la respirazione è ciò che ritornò alla figlia di Iairo quando Gesù la prese per mano e comandò: “Fanciulla, lèvati”. Dio esaudì Gesù e provvide perché la Sua vivificante forza attiva ravvivasse il corpo della fanciulla, facendolo respirare ed impedendo quindi che tornasse alla polvere della terra. Gesù si riferì a tale spirito o forza vitale quando, alla sua morte sul palo al Calvario, disse a Dio: “Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio”. (Luca 23:46) Il terzo giorno dopo, Dio restaurò quello spirito o forza attiva risuscitando Gesù dai morti. (Atti 2:22-28, 32-36) Quindi Ecclesiaste 12:7 (12:9, Versione Riveduta) non può essere usato per insegnare che gli immortali spiriti dei morti umani esistano in un mondo spirituale con maggior vita, conoscenza e libertà che mai prima e che tutti, buoni e cattivi insieme, ritornino a Dio. Piuttosto, esso dimostra che tutto il genere umano è sotto la condanna di morte e che quindi tutti gli uomini devono invecchiare e incontrare la morte, così che quando muoiono il corpo ritorni alla polvere, poiché la giusta legge di Dio richiede loro la forza vitale.
47. In quanto alla vita, perché, secondo la Bibbia, gli uomini sono superiori agli animali inferiori della terra?
47 Sotto questo aspetto, gli uomini, a causa della condanna alla morte ereditata da Adamo, sono come gli animali inferiori che muoiono, non perché gli animali siano condannati a morire per il peccato, ma perché il loro Creatore non determinò che dovessero vivere per sempre. Mostrando che lo spirito dell’uomo è in questo tempo come quello degli animali inferiori, il saggio ispirato dice: “Dissi in cuor mio, riguardo ai figli degli uomini, che Dio li prova e fa vedere che son simili alle bestie. Per questo la morte dell’uomo e delle bestie è la stessa, è uguale la condizione di ambedue: come muore l’uomo così muoiono le bestie; uguale è il soffio [spirito, Le; Ro] di vita per tutti, e l’uomo non ha nulla di più della bestia. Tutto è soggetto alla vanità. Tutto va a finire al medesimo luogo: tutto venne dalla terra e tutto alla terra ugualmente ritornerà. Chi sa se lo spirito dei figli di Adamo salga in alto e lo spirito delle bestie scenda sotterra?” (Eccl. 3:18-21, Ti) Così notiamo che lo spirito o l’invisibile, vitale forza attiva che fa vivere gli animali è uguale a quello che fa vivere gli uomini, e pertanto l’unica cosa che potrebbe dare all’uomo qualche superiorità su un animale inferiore è il decreto di Dio o la disposizione di Dio riguardo al futuro dell’uomo. Mediante l’immeritata benignità di Dio l’uomo possiede tale superiorità sugli animali inferiori, poiché Dio lo ha voluto e ha provveduto che uomini credenti ed ubbidienti ricevano la vita eterna in un giusto nuovo mondo, libero dalla morte. Quindi non si comincia a godere tale vita quando il corpo ritorna alla polvere nella morte, poiché lo spirito che allora ritorna a Dio non è una invisibile, immortale parte corrispondente a quel corpo mortale, in possesso di tutte le sue caratteristiche. Tale concetto dello spirito nell’uomo non è altro che una teoria immaginaria che gli spiritisti inventano per sostenere il loro insegnamento di una “vita dopo la morte”. Il loro “altro mondo” non è il giusto nuovo mondo di Dio.
È IMMORTALE L’ANIMA UMANA?
48. Perché le pretese dello spiritismo ora richiedono che determiniamo accuratamente se la Bibbia insegna o no l’immortalità dell’anima umana?
48 Perché un’anima umana possa vivere dev’esservi, prima, un corpo umano e, secondo, l’invisibile forza attiva o spirito procedente da Dio che si unisca a quel corpo per farlo respirare e vivere. La creatura umana così messa in vita è l’anima umana. (Gen. 2:7) Ora, dato che l’anima umana deve respirare l’atmosfera della terra e mangiare cibo materiale qui sulla terra, e dato che può essere lacerata, imprigionata e stretta nei ferri o colpita dalla spada ed essere cacciata in una fossa (Sal. 105:18, Co, margine; 104:18, Ricciotti; Ger. 4:10; Luca 2:35), è l’anima umana immortale, cioè, non soggetta alla morte? Lo spiritismo si appoggia principalmente sulla credenza nell’immortalità dell’anima umana; esso sostiene il suo insegnamento di una “vita dopo la morte” con la pretesa che l’anima sia immortale, e dice che la Bibbia sia piena di riferimenti alla vita dopo la morte e alla comunicazione fra i vivi e i morti. Pertanto, le pretese dello spiritismo ci obbligano ad esaminare la particolare domanda: Insegna la Bibbia l’immortalità dell’anima umana, rendendo possibile che continui a vivere dopo la morte?
49-53. Quanti sono i riferimenti biblici all’immortalità, e che cosa significa ciascuno di essi?
49 Certamente l’immortalità è menzionata nella Bibbia, ma dice forse la Bibbia che l’anima umana la possiede? Verificate e sarete sorpresi nel notare che la parola “immortalità” non ricorre una sola volta nelle Scritture Ebraiche della Bibbia; e nelle Scritture Greche Cristiane la parola greca athanasìa, tradotta “immortalità”, si trova soltanto tre volte. Ecco i tre punti:
50 “Poiché questo che è corruttibile deve rivestire l’incorruttibilità, e questo che è mortale deve rivestire l’immortalità. Ma quando questo che è corruttibile avrà rivestito l’incorruttibilità e questo che è mortale avrà rivestito l’immortalità, allora si adempirà il detto che è scritto [in Isaia 25:8]: ‘La morte è inghiottita per sempre’”. (1 Cor. 15:53, 54, NM) Qui l’apostolo Paolo parla della risurrezione cristiana dalla morte ed egli dimostra come i fedeli Cristiani sono risuscitati dalla morte e con quale corpo. Egli non dice che ora posseggano l’immortalità come non dice che ora posseggano l’incorruttibilità, poiché in Romani 2:6, 7 dice ai Cristiani che Dio “renderà a ciascuno secondo le sue opere: vita eterna a quelli che con la perseveranza nel bene oprare cercano gloria e onore e immortalità”. L’incorruttibilità come anche l’immortalità è un premio futuro che sarà accordato ai fedeli Cristiani nella loro risurrezione dalla morte. L’apostolo indicò che questa risurrezione, cioè questo atto di rivestire l’incorruttibilità e l’immortalità, non avrebbe avuto luogo ad ogni morte, ma alla seconda venuta e presenza di Gesù Cristo, allorché risusciterà i suoi fedeli seguaci dalla morte. “Poiché come in Adamo tutti muoiono, così pure nel Cristo tutti saranno resi viventi. Ma ciascuno nel suo proprio ordine: Cristo la primizia, poi quelli che appartengono al Cristo durante la sua presenza. Così pure è la risurrezione dei morti. È seminato nella corruzione, è risuscitato nell’incorruttibilità. . . . e noi saremo mutati”. — 1 Cor. 15:22, 23, 42, 52, NM.
51 Notate che qui non c’è nessuna menzione dell’anima umana. Invece di un’insita immortalità dell’anima umana, i suddetti due usi di athanasìa o immortalità insegnano direttamente il contrario.
52 L’altra o terza menzione di athanasìa o immortalità si trova nella seguente citazione: “Ti ordino di osservare il comandamento in modo immacolato e irreprensibile fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Questa manifestazione rivelerà ai suoi tempi fissati il felice e solo Sovrano, il Re di quelli che governano da re e il Signore di quelli che governano da signori, l’unico che ha immortalità”. (1 Tim. 6:13-16, NM) L’apostolo Paolo qui dice a Timoteo che fra tutti i sovrani terreni che governano da re e da signori e che si vantano d’immortalità nessuno veramente la possiede, ma il “felice e solo Sovrano” Gesù Cristo, Re dei re e Signore dei signori, la possiede esclusivamente sin dalla sua risurrezione dai morti. È vero che i Babilonesi, gli Egiziani, i Greci, i Romani e gli Indù insegnarono la loro dottrina pagana dell’insita immortalità e incorruttibilità dell’anima umana. Ma Gesù Cristo, il primo ad essere premiato d’immortalità e incorruttibilità dall’immortale e ‘incorruttibile Dio’ quando fu risuscitato dai morti, è il primo a spargere luce sulla verità riguardo a questi mediante la sua predicazione della buona notizia del regno di Dio. “Ora è stato reso chiaramente evidente con la manifestazione del nostro Salvatore, Cristo Gesù, il quale ha abolito la morte ma ha sparso luce sulla vita e incorruttibilità mediante la buona notizia”. — 2 Tim. 1:10 e 1 Tim. 1:17, NM.
53 Da ciò è chiaro che questo terzo uso scritturale di athanasìa o immortalità smentisce recisamente che gli uomini, perfino sovrani, dittatori, re e signori terreni, abbiano una insita immortalità dell’anima umana. Nella versione cattolica romana della Bibbia, nei libri apocrifi o deutero-canonici del suo “Antico Testamento”, le parole “immortalità” e “incorruttibilità” ricorrono, ma anche questi riferimenti non indicano o mostrano che l’anima umana è per natura immortale. Per esempio, Ecclesiastico 17:29 (Ricciotti) dice chiaramente: “Tutto invero non può esser negli uomini, perché non è immortale il figliuolo dell’uomo”. Vedete anche Ecclesiastico 6:16 e Sapienza 1:15; 2:23; 3:1, 4; 4:1; 6:19, 20; 8:13, 17; 15:1, 3, che, se indicano qualche cosa, mostrano tutti che l’immortalità è il premio da ottenere nel futuro e non è insita nell’uomo.
MUORE L’ANIMA UMANA?
54. Fino a che punto la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture mostra che l’anima umana muore?
54 Se la Bibbia non insegna l’insita immortalità dell’anima umana, dovrebbe allora dire che l’anima umana è mortale, che muore! È affermato ciò nella Bibbia? Sì, in modo diretto, in linguaggio così chiaro che perfino un fanciullo può capirlo. Dato che gli spiritisti, i cattolici romani e altre religioni della Cristianità non possono presentare un solo versetto biblico che dica o mostri che l’anima umana sia immortale, non soggetta alla morte, dovrebbe essere sufficiente che noi producessimo soltanto un versetto biblico per testimoniare che l’anima umana è mortale, che muore. Ma noi possiamo produrre molti versetti come prova, e la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, che traduce regolarmente la parola ebraica nefesc e la parola greca psychè come “anima” da Genesi 1:20 in poi, mostra più pienamente di qualsiasi altra traduzione che la Bibbia afferma che l’anima umana muore.
55-57. Quali sono i quattro elementi fondamentali dell’insegnamento biblico della morte della prima anima umana?
55 Nell’originale giardino o paradiso di Eden le perfette anime umane Adamo ed Eva non erano state create per morire. Queste due perfette anime umane avrebbero potuto vivere per sempre nel loro paradiso terrestre. Come? Conservando i loro corpi umani e materiali con il cibo naturale che Geova aveva provveduto e nutrendo ubbidientemente i loro cuori e le loro menti con il cibo spirituale che egli provvedeva parlando loro dall’invisibile. Ma Dio li aveva avvertiti che l’anima umana, malgrado la sua facoltà di vivere sulla terra per sempre mediante provvedimento divino, era mortale, che avrebbe potuto morire. Genesi, capitolo due, dopo aver descritto come Dio creò Adamo, la prima anima umana, continua dicendo: “E Geova Dio prese l’uomo e lo stabilì nel giardino d’Eden perché lo coltivasse e lo custodisse. E Geova Dio impose all’uomo anche questo comando: ‘Di ogni albero del giardino puoi mangiare a volontà. Ma in quanto all’albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare, perché nel giorno in cui ne mangerai sicuramente morrai’”. (Gen. 2:15-17, NM) Se Adamo, l’anima, avesse disubbidito a Dio, Adamo, l’anima, sarebbe morto. Se Adamo, l’anima, avesse ubbidito a Dio e avesse mangiato di tutti gli alberi d’Eden ad eccezione di quello proibito, Adamo, l’anima Adamo, avrebbe continuato a vivere per tutto il tempo della sua ubbidienza. Ciò offriva all’anima umana l’opportunità di vivere eternamente, non in un mondo spirituale, ma in umana perfezione nel paradiso terrestre di Eden.
56 Quando Dio pronunciò la sentenza di morte su Adamo dopo che questi ebbe accettato, disubbidendo, del frutto proibito dalla mano di sua moglie e ne ebbe mangiato, Dio disse: “Col sudore del tuo volto mangerai il pane finché ritorni alla terra, perché da essa sei stato tratto. Poiché tu sei polvere e in polvere ritornerai”. (Gen. 3:17-19, NM) Notate che Dio non disse ad Adamo: ‘Il tuo corpo ritornerà in polvere ma il tuo spirito sarà liberato dal corpo e vivrà coscientemente nel mondo invisibile dove abito io, perché il tuo spirito è immortale e io non lo posso distruggere’. No, ma Dio disse: ‘Tu [non il tuo corpo, ma tu, anima] sei stato tratto dalla terra e alla terra ritornerai, perché tu [anima] sei polvere e in polvere tu [anima sotto condanna di morte] ritornerai’.
57 Come anima vivente Adamo non era altro che polvere animata, destata o vivificata, modellata in forma di uomo, simile agli altri animali terrestri. Per mettere in vigore la sentenza di morte Dio scacciò l’uomo dal paradiso d’Eden. Perché? “Geova Dio disse: ‘Ecco, l’uomo è divenuto come uno di noi conoscendo il bene e il male, ed ora affinché non stenda la mano e veramente prenda anche il frutto dell’albero della vita, lo mangi e viva per sempre, — ’ Quindi Geova Dio lo scacciò dal giardino d’Eden perché coltivasse la terra dalla quale era stato tratto [e alla quale doveva ora ritornare]. Così egli mandò via l’uomo e pose ad oriente del giardino d’Eden i cherubini e la fiammeggiante lama di una spada che roteava continuamente per custodire la via dell’albero della vita”. (Gen. 3:22-24, NM) Dio non lo trattenne dall’albero della vita affinché Adamo morisse soltanto in quanto al corpo ma sopravvivesse nello spirito per andare in un mondo spirituale, cominciando qui un viaggio immortale, conoscendo di più ed essendo più libero, ricavando così con la sua disubbidienza al Creatore e con la sua morte un bene maggiore. Dio lo scacciò dal paradiso d’Eden, lontano dall’albero della vita onde l’anima umana Adamo non vivesse affatto in nessun luogo ma cessasse di esistere, ‘sicuramente morisse’, come moriva una bestia bruta.
58. Come si spiega che la morte di Adamo sia riportata come avvenuta all’età di 930 anni?
58 Avendo degenerato dalla perfezione umana, l’anima umana Adamo visse molti secoli sulla stessa terra maledetta fuori del paradiso d’Eden. “Nel frattempo egli divenne padre a figli e a figlie. Quindi tutti i giorni che Adamo visse ammontarono a novecentotrent’anni, poi morì”. (Gen. 5:4, 5, NM) Lo stesso giorno che Adamo peccò e Dio lo condannò, cacciandolo fuori dal paradiso d’Eden, Adamo morì dal punto di vista di Dio e quindi era morto nel peccato. Divenne il padre della disubbidienza e produsse figli di disubbidienza. Per questo motivo l’apostolo Paolo disse ai Cristiani: “Foste morti nei vostri falli e peccati, nei quali una volta camminaste secondo il sistema di cose di questo mondo, secondo il governante dell’autorità dell’aria, lo spirito che ora opera nei figli di disubbidienza”. (Efes. 2:1, 2, 5, NM) Da questo punto di vista, inoltre, Eva come Adamo era “morta benché [fosse] viva”. (1 Tim. 5:6, NM) Però essere morti nel peccato non era la piena misura di morte per Adamo ed Eva, ma quando cessarono di respirare e quando lo spirito o vivificante forza attiva ritornò a Dio che l’aveva dato loro, le prime due anime umane, Adamo ed Eva, morirono. Adamo visse mille anni meno settanta. Quindi, se consideriamo il tempo calcolato da Pietro, “per il Signore, un giorno è come mille anni, e mille anni son come un giorno” (2 Piet. 3:8), Adamo ed Eva sicuramente morirono “nel giorno” in cui egli aveva mangiato dall’albero proibito. Egli morì nel primo giorno di mille anni di esistenza del genere umano.
(Continuazione nel nostro prossimo numero)
[Note in calce]
a “È’, vale a dire, “significa” o corrisponde a”. Ciò è come dire che un mulino o una macina superiore è un’anima presa in pegno. — Deut. 24:6, NM.
b “È’, vale a dire, “significa” o corrisponde a”. Ciò è come dire che un mulino o una macina superiore è un’anima presa in pegno. — Deut. 24:6, NM.
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La scienza ha scoperto ciò che chiama “ectoplasma”.
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