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  • Che cosa significa essere un Cristiano
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
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  • I TRANELLI DA EVITARE
  • LA FEDE È NECESSARIA
  • LA CONDOTTA CRISTIANA
  • “La fede senza opere è morta”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1974
  • Fede nella fede: È questa la vostra fede?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
  • La fede che Dio gradisce
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
  • “Accresci in noi la fede”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1963
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
w59 15/1 pp. 48-54

Che cosa significa essere un Cristiano

“Cristo soffrì per voi, lasciandovi un modello affinché seguiate attentamente le sue orme”. — 1 Piet. 2:21.

“MI SARETE testimoni a Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino alla più lontana parte della terra”. (Atti 1:8) Queste furono le istruzioni di Gesù prima di lasciare coloro che sarebbero divenuti cristiani, coloro che l’avrebbero seguito. I suoi discepoli avevano già partecipato con lui ad un intenso programma di predicazione pubblica per alcuni anni ed essi sapevano ciò che significava. Ma dopo aver avuto questo innegabile comando del Signore nelle loro Bibbie per secoli, quali persone nel mondo religioso della Cristianità si sono preparate per questo servizio e si sono dimostrate ubbidienti discepoli del Signore? Il Times di New York (18 marzo 1957) riportò le seguenti parole del dott. Robert J. McCracken: “Le chiese sono piene di credenti superficiali di una credenza vaga. Chiedete alla maggioranza dei membri della chiesa che cosa credono e dopo alcune incerte, titubanti frasi non avrebbero altro da dire, per mancanza di un intendimento intellettuale, e non di parole”. Dimostrano questi forse di essere cristiani ubbidendo al comando del Signore Dio di essere suoi testimoni? No! Ma dando prova che la Cristianità è ben consapevole del fatto che in mezzo ad essa c’è un gruppo che corrisponde alla descrizione, Marcus Bach in un articolo sui testimoni di Geova, pubblicato nella rivista The Christian Century, domanda: “Come dovremo agire verso di loro? Che cosa faremo? . . . Vi è una sola risposta: i Testimoni di Geova non sono una minaccia, ma una sfida che invita ancora una volta la chiesa tradizionale a testimoniare!” I testimoni di Geova sanno perché sono cristiani: per testimoniare, come fece il loro Maestro.

2 Come siete divenuti membri della vostra organizzazione religiosa? Forse esaminandola e confermandola con la Bibbia e ora sostenendola perché siete sicuri che è giusta? (1 Tess. 5:21) Molti sono stati allevati da genitori che frequentavano una chiesa e in questo modo anch’essi si sono associati ad un gruppo religioso. Alcuni abitano in una comunità in cui vi è solo una chiesa e vi appartengono per ragioni di convenienza. Altri hanno cambiato la loro religione per accontentare il coniuge o per motivi commerciali. Ma nessuna di queste ragioni è una sicura guida verso la giusta religione. I propri amici e parenti potrebbero essere brave persone, ma ciò non rende la loro religione quella giusta. I genitori avranno addestrato i loro figli nel giusto modo di adorare, ma se i figli non si applicano mai ad uno studio personale della Parola di Dio e non seguono con le opere l’esempio cristiano stabilito dai genitori, non hanno abbracciato di tutto cuore tale religione come la loro propria, e la semplice associazione formale non li rende piacevoli a Dio.

3 La religione di una persona significa la sua adorazione; in ebraico la parola significa “servizio”. Che sia la giusta religione o no dipende dal modo in cui tale servizio è reso e a chi è diretto. “Vi [sono] dei cosiddetti ‘dèi’, tanto in cielo che in terra, come vi sono molti ‘dei’ e molti ‘signori’”. (1 Cor. 8:5) La semplice appartenenza ad un’organizzazione religiosa e l’accettazione di ciò che essa insegna non significa che si adora il vero Dio. Quando Israele cominciò ad abbracciare le pratiche non approvate da Geova, il racconto dice: “Andarono a sacrificare ai demoni, non a Dio”. (Deut. 32:16, 17) Riguardo a tutte fuorché alla vera adorazione cristiana, l’apostolo Paolo dichiarò: “Le cose che le nazioni sacrificano le sacrificano ai demoni, e non a Dio, e io non voglio che diventiate partecipi coi demoni”. — 1 Cor. 10:20.

I TRANELLI DA EVITARE

4 È cosa comune per le persone a cui si presenta la verità di respingerla e dire: “Io sono soddisfatto della mia religione”. Ma lo è Dio? Delle pratiche religiose del primo secolo Gesù disse: “Abilmente voi mettete da parte il comandamento di Dio per ritenere la vostra tradizione”. (Mar. 7:9) Piacerebbe questo a Dio? Paolo avvertì contro il pericolo allorché disse: “Badate: forse ci può essere qualcuno che vi porterà via come sua preda con la filosofia e un vano inganno secondo la tradizione degli uomini, secondo le cose elementari del mondo e non secondo Cristo”. (Col. 2:8) ‘Voi siete servitori di colui a cui ubbidite’. (Rom. 6:16) A chi ubbidite voi? Avete voi scelto una religione che vi piace? Se è vostro desiderio piacere a voi stessi, siete servi di voi stessi e siete divenuti dèi per voi stessi. Siete divenuti come la disubbidiente Eva, che cercò di farsi ‘simile a Dio, facendo le proprie decisioni di bene e male’. (Gen. 3:5) “Cerco io di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini [compreso me stesso], non sarei schiavo di Cristo”. (Gal. 1:10) Vi sono molti modi di adorare, ma uno solo è giusto agli occhi dell’Onnipotente Dio. Se vogliamo praticare l’adorazione giusta “dal punto di vista del nostro Dio e Padre”, dobbiamo agire come colui che fu un uomo secondo il cuore di Dio e che non cercò di piacere a se stesso o ad altri uomini, ma disse a Geova: “Insegnami a far la tua volontà, poiché tu sei il mio Dio”. (Giac. 1:27; Sal. 143:10) Geova troverà piacere in coloro che hanno piacere di dargli esclusiva devozione. Li benedirà con la vita eterna nel suo nuovo mondo. — Mich. 4:5.

5 Alcuni scartano altre parti della Bibbia come se avessero meno importanza, citando come sufficienti le parole di Paolo al carceriere: “Credi nel Signore Gesù e sarai salvato”. (Atti 16:31) Ma coloro che le citano spesso mancano di considerare ciò che significano. Credere nel Signore Gesù Cristo significa credere che egli diede la sua vita come riscatto per il genere umano, che ciò che egli disse fu verace e che l’esempio che diede è quello che dev’essere seguito. (Matt. 20:28; 1 Piet. 2:21) Se accettate il sacrificio di riscatto di Cristo, dovete accettare Colui che è l’Autore di tale provvedimento: “La salvezza appartiene a Geova”. (Sal. 3:8) Se credete che Cristo stabilì il giusto esempio per noi da seguire, dovete ricordare che ciò comprende quello che è riportato in Giovanni 17:6: “Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dati dal mondo”, e farete conoscere il nome di Geova come suoi testimoni. Colui che non adopera il nome di Dio, Geova, e non lo rende noto agli altri non segue l’esempio stabilito da Cristo Gesù. Notate l’eccellente conoscenza delle Scritture che ebbe Gesù e le sue frequenti citazioni di esse, e preparatevi ad imitarlo. (Luca 24:27) Ricordate che “egli andava di città in città e di villaggio in villaggio, predicando e dichiarando la buona notizia del regno di Dio”, che egli disse di cercare prima il regno di Dio, e quindi imitare il suo esempio visitando altre persone nelle loro case per condividere con loro “questa buona notizia del regno”. (Luca 8:1; Matt. 6:33; 24:14) La credenza nel Signore Gesù non rende la persona passiva nella sua fede. “La fede senza le opere è morta”. (Giac. 2:26) La fede spinge gli uomini ad agire come suoi attivi testimoni, che accettano e insegnano l’intera Bibbia come “ispirata da Dio” e vitale per tutti coloro che vogliono essere ‘del tutto preparati per ogni opera buona’ come Cristiani. — 2 Tim. 3:16, 17; Giov. 17:17.

6 Avete mai detto: “Se viviamo secondo i Dieci Comandamenti, ciò è sufficiente”? Ma lo è? Forse basta per soddisfare alcuni che professano di essere cristiani, ma è Dio soddisfatto? Avendo egli amorevolmente provveduto la Bibbia, ora in più di mille lingue scritte, è Dio forse contento che alcuni accettino metà di una pagina e scartino il resto come non necessario? Sarebbe contento un cuoco se vi sedeste ad un banchetto ben apparecchiato di cibi squisiti, sceglieste un solo pisello per mangiare e buttaste la rimanenza nel recipiente dell’immondezza? No, di certo! Il fatto che perfino i Dieci Comandamenti non sono osservati dimostra che l’idea che essi sono sufficienti per il Cristiano non sorge da un sincero desiderio di servire Dio, ma piuttosto dalla pigrizia o dall’indifferenza verso ciò che la Bibbia dice. Gli uomini non sono così interessati nell’osservare i Dieci Comandamenti come lo sono nel non essere disturbati. “Per le opere della legge nessuna carne sarà dichiarata giusta nel suo cospetto”, disse l’apostolo Paolo. Quindi dobbiamo accettare ciò che la Legge additò e sostenere le regole divine su ciò che è giusto e non fare le nostre proprie regole. — Rom. 3:20; 10:2, 3.

7 Vi sono quelli che, nell’apprendere che il ministro alla loro porta è un testimone di Geova, diranno: “No, non sono interessato”. Ma di che cosa non s’interessano? Se avranno dato al ministro l’opportunità di spiegare la sua missione sapranno che il ministro ha parlato loro dell’Onnipotente Dio, della sua Parola la Bibbia, della necessità di un’accurata conoscenza della verità, delle promesse divine della vita in un nuovo mondo e di altre questioni relative. Ebbene, in quali di questi argomenti non è egli interessato? Colui che come Cristiano è sinceramente interessato nel piacere a Dio s’interessa profondamente di questi argomenti. È vero che potrà credere in dottrine diverse da quelle presentategli dal ministro visitatore; ma poiché sono tratte dalla Bibbia, dovrebbero destare in lui un profondo interessamento. E se le sue stesse credenze sono diverse, perché non dimostrarle al visitatore? (Atti 17:11) Il principale requisito per ottenere la vita è di amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente e con tutta la forza. (Mar. 12:29-31) L’amore vero e sincero si manifesta nell’uso delle nostre facoltà per conoscere Dio e i suoi propositi. Naturalmente, può darsi che la persona di casa ritenga di avere la fede cristiana e di sapere già gli argomenti considerati. In tal caso, essa rammenterà saggiamente l’ulteriore requisito cristiano di ‘amare il suo prossimo come ama se stessa’, e accoglierà l’opportunità di discutere la verità con il suo prossimo. (Efes. 4:25) Ricorderà inoltre che i Cristiani sono riconosciuti dai loro frutti. (Matt. 7:20) Ed ecco alla porta una persona che porta i frutti che identificano il Cristiano! Questi sta seguendo il modello del ministero di casa in casa stabilito da Cristo Gesù e dagli apostoli e presenta il messaggio del Regno che Cristo ha comandato di predicare. Di conseguenza, quando qualcuno viene da voi con un messaggio della Parola di Dio, l’amore per Dio e l’amore per il prossimo dovrebbero spingervi ad ascoltare ciò che egli vuol dirvi.

8 Coloro che fanno visite cristiane alle case incontrano pure molti che sono “troppo occupati”, che “non hanno tempo di ascoltare”. Forse sono “troppo occupati” perché aspettano visite, perché guardano la televisione o perché leggono il giornale. Ora è il tempo di ‘riscattare per voi stessi il tempo opportuno, perché i giorni sono malvagi’. (Efes. 5:16) Se non abbiamo tempo di ascoltare Dio quando ci manda i suoi servitori, possiamo aspettarci che egli ci ascolti quando imploriamo la liberazione nel suo nuovo mondo?

9 È vero che la persona di casa potrà essere sinceramente affaccendata al momento e potrà chiedere al ministro di ritornare un’altra volta quando potrà ascoltare senza pressanti distrazioni. Se è possibile, il ministro sarà lieto di accontentare tale persona. Tuttavia, da parte di molti si tratta di indifferenza verso il messaggio del Regno. Sono simili a coloro contro i quali Geova parlò per mezzo del suo profeta Geremia: “Dal giorno che i vostri padri uscirono dal paese d’Egitto fin al dì d’oggi, io v’ho mandato tutti i miei servi, i profeti, e ve l’ho mandati ogni giorno, fin dal mattino; ma essi non m’hanno ascoltato, non hanno prestato orecchio”. (Ger. 7:25, 26, VR) Molti mancano di considerare che questo è un tempo di giudizio. Non è tempo di essere indifferenti. Geova Dio stesso ha posto il suo Figlio Cristo Gesù sul suo trono celeste e ha mandato i suoi unti testimoni come agenti pubblicitari dell’eterno governo di Dio. (Sal. 2:6; Isa. 43:10, VR) Il modo in cui sono trattati questi unti testimoni è considerato come fatto al Re. (Matt. 10:42; 25:40) Rigettare questi ambasciatori del Nuovo Mondo e il messaggio che recano significa rigettare Cristo, che essi rappresentano, e condurrà al rigetto di colui che, simile ad Esaù, manca di apprezzare le cose spirituali, ma preferisce piuttosto badare agli interessi materiali o mondani. (Ebr. 12:16) La tiepida indifferenza, anche se è manifestata da qualcuno che vuol cercare di essere benigno e gentile, non ottiene alcun merito migliore nel cospetto di colui ‘che ha avuto l’incarico di giudicare’. (Atti 17:31) Si esige di più dal Cristiano. Cristo disse: “Io conosco le tue opere, che non sei né freddo né caldo. Fossi tu freddo o caldo! Perciò, perché sei tiepido e non sei né caldo né freddo, io ti vomiterò dalla mia bocca”. — Apoc. 3:15, 16.

10 Indipendentemente da una saggia decisione sull’argomento da parte della persona di casa o no, essa troverà che il ministro alla sua porta è venuto per aiutare. Il ministro non imporrà il messaggio su coloro che non hanno amore per Dio, ma, concessagli l’opportunità, cercherà di piantare il seme della verità durante la breve discussione acconsentita. Con un’espressione ben ponderata egli potrà presentare un solo specifico argomento scritturale che esprime la sostanza del messaggio da lui recato. Infatti, egli prepara le sue presentazioni in modo da far questo, sapendo che incontrerà spesso le circostanze che lo rendono necessario. Mentre segue il consiglio di Gesù di non gettare le perle della verità dinanzi agli uomini che si comportano come porci, l’amor del prossimo indurrà il ministro ad ideare diversi modi di raggiungere il cuore di coloro che “sospirano e gemono per tutte le abominazioni” commesse sulla terra. — Matt. 7:6; Ezech. 9:4, VR.

LA FEDE È NECESSARIA

11 Seguire una condotta cristiana in questo vecchio mondo che sfida Dio richiede fede. Per essere pronti ad inghiottire l’orgoglio personale e umilmente trasformare la propria mentalità e vita secondo le verità rivelate nella Parola di Dio, la fede è vitale. “Senza fede è impossibile ottenere il suo beneplacito, poiché chi si avvicina a Dio deve credere che egli è, e che è il rimuneratore di quelli che sinceramente lo cercano”. (Ebr. 11:6) Ma che cosa è la fede, quella che piace a Dio? Una definizione di fede che dà il Collegiate Dictionary di Webster esprime l’idea comunemente accettata: È “completa fiducia, specialmente in una persona o in una cosa soggetta a dubbio o sospetto”. Su tale base, quando una pratica o una dottrina religiosa è messa in dubbio, l’aderente dice: “Ma si deve aver fede”. E con tale “fede” coloro che fanno parte del sistema religioso sono trascinati in una indiscutibile sottomissione ai capricci dei capi religiosi. È saggio far questo? “Un cieco non può guidare un cieco, non è vero? Non precipiteranno entrambi forse in una fossa?” (Luca 6:39) Luca approvò coloro che non seguirono una condotta di “fede cieca” allorché disse: “Ora questi [i Bereani] erano di mente più nobile di quelli di Tessalonica, poiché ricevettero la parola con la massima prontezza di mente, esaminando attentamente le Scritture ogni giorno per vedere se queste cose stavano così”. (Atti 17:11) La fede che si deve avere per ottenere l’approvazione di Dio è chiaramente descritta in Ebrei 11:1: “La fede è la sicura aspettazione di cose sperate, l’evidente dimostrazione di realtà benché non vedute”.

12 I Cristiani hanno fede in Dio. Perché? Non soltanto perché da fanciulli è stato detto loro che c’è un Dio, ma in base alla schiacciante evidenza alla quale hanno dato sobria considerazione, e che è un’evidente dimostrazione della realtà, di Dio, il quale essi non contemplano con gli occhi naturali. “Infatti le sue invisibili qualità, perfino la sua eterna potenza e Divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché sono comprese dalle cose fatte, così che sono inescusabili”. (Rom. 1:20) Il salmista Davide considerò questa evidenza e fu ispirato a dire: “I cieli dichiarano la gloria di Dio, e la distesa parla dell’opera delle sue mani”, “Quanto sono numerose le tue opere, o Geova. Le hai fatte tutte con sapienza. La terra è piena delle tue produzioni”. (Sal. 19:1; 104:24) Sì, evitate di essere guidati dalla “fede cieca”, ma aprite bene i vostri occhi e contemplate l’ordinato movimento dei corpi celesti, la sapienza divina che si manifesta nella natura, il complesso disegno e la notevole bellezza della creazione, perché questi sono un’evidente dimostrazione che vi è un Creatore, che Dio è.

13 Abrahamo, l’amico di Dio, è nominato nella Bibbia per la sua notevole fede. Geova gli promise che nella sua vecchiaia avrebbe avuto un figlio, Isacco. “E, sebbene non indebolisse nella fede”, Abrahamo non credette solo perché gli sembrava giusto. “Egli considerò il suo proprio corpo, ormai svigorito, avendo egli circa cento anni, anche lo svigorimento del seno di Sara. Ma a causa della promessa di Dio non vacillò per mancanza di fede, bensì divenne potente per la sua fede, dando gloria a Dio ed essendo pienamente convinto che quello che aveva promesso era anche in grado di fare. Quindi ‘gli fu imputato come giustizia’”. (Rom. 4:11, 19-22) Egli sapeva che dal punto di vista umano ciò non era possibile; ma, poiché Colui che promise fu Dio, il quale aveva creato l’uomo con il potere di trasmettere la vita alla sua progenie e aveva dato alla donna l’abilità di concepire e partorire figli, Abrahamo credette. Egli aveva una sicura aspettazione di ciò in cui sperava.

14 Profetizzando ciò che i servitori del Dio vivente hanno per secoli atteso con fiducia, Pietro disse: “Ma ci sono nuovi cieli e nuova terra che noi aspettiamo secondo la sua promessa, e in questi dimorerà la giustizia”. (2 Piet. 3:13) Questa è una sicura aspettazione, e la certezza deriva dal fatto che Colui che li promette è anche il loro Creatore. “Nel principio Dio creò i cieli e la terra”. (Gen. 1:1) ‘I cieli sono l’opera delle sue mani’ ed egli è il “Creatore degli estremi confini della terra”. (Sal. 102:25; Isa. 40:28, VR) Questa è un’evidente dimostrazione del fatto che Dio può creare un cielo e una terra. Ora egli ha agito per adempiere la sua promessa di un nuovo mondo istituendo i nuovi cieli con Cristo sul trono nel 1914 d.C. e stabilendo il fondamento della nuova terra mediante la creazione della sua società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova nel 1919 d.C. Le profezie ora in adempimento dimostrano che in questa generazione tutti gli empi saranno spazzati via dalla terra e dalle sue vicinanze e avrà luogo una restaurazione della perfezione conosciuta dall’uomo nell’Eden. La sua onnipotenza ed eternità garantiscono che, fedeli alla sua parola, essi dureranno per sempre.

15 Ma su che cosa è edificata tale fede? È semplicemente un prodotto delle nostre idee, qualche cosa che si acquista gradatamente in seguito alle esperienze della vita? No, “la fede vien dall’udire e l’udire si ha per mezzo della parola di Cristo”. (Rom. 10:17, VR) “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a rimproverare, a mettere le cose a posto, a disciplinare nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia pienamente capace, del tutto preparato per ogni opera buona”. (2 Tim. 3:16, 17) Il fatto che la Bibbia è una solida base per la fede è abbondantemente confermato dall’archeologia, dalla geologia, dalla storia e dall’adempimento delle profezie riportate nella Bibbia stessa. Il libro inglese, The Bible and Archaeology, dice: “La Bibbia non può che guadagnare da un aumento di conoscenza”. È impossibile aver la fede che piace a Dio senza la conoscenza della sua Parola. È impossibile avere una solida fede senza accurata conoscenza. Se siete diligenti nel dimostrarvi approvati a Dio, studierete la Bibbia.

LA CONDOTTA CRISTIANA

16 Dalla suddetta considerazione è evidente che un vero Cristiano non è semplicemente un aderente a qualche organizzazione religiosa che include nei suoi insegnamenti il nome di Cristo. Se egli è un discepolo di Gesù, ha imparato da Gesù, e ciò significa che crede nelle cose in cui Gesù credeva e accetta le cose che Gesù insegnò. Egli non ritiene stoltamente le sue idee più desiderabili della Bibbia, neanche nelle questioni che potrebbe non ancora comprendere, ma come Cristiano egli accetta l’insegnamento di Cristo, che disse: “La tua parola è verità”. (Giov. 17:17) E non solo egli accetta l’intera Parola di Dio, ma accetta anche lo strumento o l’organizzazione che è stata incaricata dal Signore “per dar loro il cibo a suo tempo. . . . Veramente vi dico: lo costituirà sopra tutti i suoi beni”. (Matt. 24:45-47) Per mezzo del profeta Isaia Dio identifica questo fedele servitore, dicendo: “I miei testimoni siete voi, dice l’Eterno [Geova], voi, e il mio servo ch’io ho scelto”. (Isa. 43:10, VR) Coloro che riconoscono la voce del Giusto Pastore, Cristo Gesù, si associano in numero crescente alla società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova.

17 Un Cristiano è un seguace delle orme di Cristo. Non solo egli crede diversamente, ma anche si comporta diversamente dal resto del mondo. “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri”. (Giov. 13:35) Ciò influisce sulla loro vita familiare, sulla loro relazione l’uno con l’altro e con quelli ai quali predicano. Li distingue come diversi dal vecchio mondo. I veri Cristiani “non fanno parte del mondo” e non dedicano il loro tempo, la loro energia e i loro averi per prolungarlo. Non s’immischiano nelle sue liti politiche, sociali e internazionali. Essi ‘cercano prima il regno di Dio e la sua giustizia’, sapendo che questa è la soluzione dei problemi del genere umano. E, imitando l’esempio di Cristo, vanno di casa in casa in tutte le parti del mondo come testimoni, proclamando “questa buona notizia del regno”. Non come un piacevole diversivo, sebbene traggano grande gioia dal loro ministero, bensì come la cosa più importante della loro vita essi perseverano nel loro servizio a Geova Dio come suoi dedicati servitori. Coloro che fanno parte del vecchio mondo non sono spinti dall’amore di Dio né desiderano il suo nuovo mondo, ma si oppongono crudelmente a quelli che lo sostengono. Come risultato si sono adempiute le parole di Gesù: “Sarete odiati da tutte le nazioni a motivo del mio nome”. E l’ispirato apostolo Paolo aggiunse: “Infatti, tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione con Cristo Gesù saranno pure perseguitati”. (Matt. 24:9; 2 Tim. 3:12) Per la loro fedele condotta cristiana essi saranno premiati con vita eterna nel nuovo mondo, dove continueranno a dilettarsi nel fare la volontà di Dio.

[Domande per lo studio]

 1. Quale comando diede Gesù ai suoi discepoli, ed è stato forse osservato?

 2. In che modo alcuni si sono associati ad un gruppo religioso?

 3. Che cosa dimostra che non ogni religione è accettevole a Dio?

 4. Perché il solo fatto di avere una religione che soddisfa l’adoratore non è una prova che è l’adorazione giusta?

 5. Che cosa mancano spesso di considerare coloro che dicono: ‘Credi solo nel Signore Gesù Cristo e sarai salvato’?

 6. Alcuni dicono che vivere secondo i Dieci Comandamenti è sufficiente per un Cristiano. È vero?

 7. Perché non è un atto cristiano dire ai ministri visitatori dei testimoni di Geova di non essere interessati?

 8. Perché un Cristiano non può permettersi di essere “troppo occupato” per ascoltare una discussione della Parola di Dio?

 9. Perché molti dicono di essere “troppo occupati”, e perché la loro condotta non è saggia?

10. Che cosa dovrebbero cercare di fare i testimoni di Geova anche quando la persona di casa è troppo occupata per ascoltare un intero sermone di otto minuti?

11. Che cosa è la fede, e perché è vitale per i Cristiani?

12. Quale fondamento esiste per credere in Dio?

13. Quale fu la base per la fede di Abrahamo nella nascita di un figlio?

14. Perché abbiamo ragione di esercitare fede nell’istituzione di “nuovi cieli e nuova terra”?

15. Su che cosa è basata la vera fede cristiana?

16, 17. Che cosa significa essere un Cristiano nei nostri giorni?

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