Battesimo
“Gesù . . . fu battezzato . . . E immediatamente salendo fuori dell’acqua egli vide . . . come una colomba, lo spirito che scendeva su di lui; e una voce venne dai cieli: ‘Tu sei mio Figlio, il diletto; io ti ho approvato’”. — Mar. 1:9-11.
DOPO che un individuo ha fatto una dedicazione nella sua mente e nel suo cuore di servire Dio Onnipotente, come compie tale dedicazione? Un altro passo è necessario, e cioè annunciarla o confessarla pubblicamente ad altri essendo battezzato in acqua. È interessante notare che Gesù Cristo diede l’esempio di questa giusta pratica. “Dopo esser stato battezzato Gesù uscì subito dall’acqua; ed ecco! i cieli si aprirono, ed egli vide lo spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco! vi fu anche una voce dai cieli che disse: ‘Questo è il mio Figlio, il diletto che io ho approvato’”. (Matt. 3:16, 17) Notiamo da queste parole che la dedicazione di Cristo Gesù fu apertamente simbolizzata dal battesimo. Dopo che egli salì fuori dell’acqua lo spirito di Geova venne su Gesù, e fu allora che Geova Dio fece la dichiarazione udita da Giovanni Battista che Egli era compiaciuto della condotta intrapresa da suo Figlio.
2 La parola “battesimo” è presa dalla parola greca bàptisma, che significa “tuffare”. Quindi non fa alcun riferimento ad aspersione. Notate inoltre l’azione volontaria da parte di Gesù quando si sottopose a Giovanni il Battezzatore per l’immersione. Si mise completamente a disposizione di Giovanni per essere immerso all’indietro nell’acqua. Il modo in cui Gesù fu completamente sommerso o nascosto nell’acqua del Giordano illustra bene che Gesù fu sepolto come morto al suo precedente corso di vita terrena. Il fatto che risorse dall’acqua mostra come fosse stato reso vivente per fare d’allora in poi la volontà di Dio. Com’è appropriato dunque il battesimo in acqua quale pubblico segno o simbolo della propria dedicazione personale! Nessuno aiutò Giovanni allorché battezzò Gesù, poiché non è menzionato che alcun’altra persona fosse presente a quell’atto d’immersione. Certamente anche questo stabilisce il modello del giusto modo in cui un seguace di Cristo dovrebbe essere battezzato, cioè, soltanto da una persona che sommerge il candidato all’indietro nell’acqua e quindi, dopo la completa immersione, lo rialza di nuovo.
3 È anche importante che Gesù andò da un dedicato servitore di Dio Onnipotente perché somministrasse il battesimo. Come Gesù andò da un dedicato servitore per essere battezzato, così egli disse agli undici fedeli discepoli di battezzare altri. Ricordate quando Gesù s’avvicinò alla montagna in Galilea, dove aveva disposto di incontrare quei discepoli. Qui parlò loro in modo entusiasmante: “Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che io vi ho comandate”. Gesù non rivolse queste parole ai sacerdoti, ai Sadducei o ai Farisei, ma solo a quei discepoli che erano suoi leali ambasciatori. Inoltre, notiamo che fu loro detto di far discepoli. Ciò significava dar prima istruzione ed informazione ad altri, e quindi era sotto questa condizione che in seguito questi venivano battezzati, e dagli stessi dedicati servitori di Dio Onnipotente. A quel tempo essi udirono e ricevettero la verità soltanto dai testimoni di Geova. Oggi esiste una situazione simile. Le persone odono e ricevono istruzione intorno alla verità solo da quelli che sono testimoni veraci e dedicati servitori di Dio Onnipotente, e il battesimo dovrebbe essere somministrato da persone che sono già state battezzate. — Matt. 28:18-20.
4 Per nostra ulteriore istruzione viene riferito un interessante racconto riguardo a Filippo e l’eunuco etiope. “Filippo cominciò a parlare, e cominciando da quella Scrittura, gli annunziò la buona novella di Gesù. E cammin facendo, arrivarono a una cert’acqua; e l’eunuco disse: ‘Ecco l’acqua; che m’impedisce ch’io sia battezzato?’ Allora fece fermare il carro, discesero tutti e due nell’acqua, Filippo e l’eunuco, e quello lo battezzò. Usciti dall’acqua lo spirito del Signore rapì Filippo”. Qui notiamo che il fedele servitore di Dio Onnipotente diede istruzioni, e quando il candidato ricevette la buona notizia volle anche lui essere un servitore, ed essere immerso. Questo segnò l’inizio o il pubblico riconoscimento della sua dedicazione a servire Geova Dio. — Atti 8:35-39, Ri.
5 Quando Saulo di Tarso fu indirizzato a Damasco, non fu che dopo che il servitore di Geova, Anania, fu inviato dove stava Saulo e dopo che Saulo ricevette istruzione da Anania che egli ricuperò la vista e fu ripieno di spirito santo. La narrazione biblica afferma al riguardo: “E in quell’istante caddero dagli occhi di Saulo come delle scaglie, e ricuperò la vista; e, alzatosi, fu battezzato; e, dopo aver preso del cibo, ripigliò le forze”. Fu necessario che egli venisse a contatto con i discepoli o testimoni di Geova e quindi senza dubbio Anania, un vero servitore di Dio, somministrò il battesimo a Saulo. — Atti 9:18, 19, Ri.
6 Un altro punto estremamente importante è che Geova non disse a tutti di far discepoli e battezzare tutte le nazioni, ma queste parole vennero rivolte da Gesù 1.900 anni fa soltanto ad altri testimoni come lui o figli di Dio, Geova. Soltanto quando le persone andavano da loro, ricevevano istruzioni ed erano battezzate, allora ricevevano lo spirito santo, sia subito prima dell’effettivo battesimo in acqua o non molto tempo dopo. Le stesse circostanze si verificano oggi. Soltanto attraverso il canale di comunicazione che Geova ora usa, una persona ottiene accurata conoscenza della verità; allo stesso modo, è giusto che soltanto persone che devotamente servono Geova battezzino gli ammaestrati che si dedicano a servire Dio.
7 Qualcuno potrebbe dire di essere stato già battezzato in qualche chiesa e potrebbe anche pensare che ciò fosse in certo modo una dedicazione. Ma qui sorge una questione: A quale insegnamento o a quali princìpi si era dedicato? Se tale persona fu aspersa quand’era appena nata o a qualunque altra età, poteva forse dedicarsi a Geova? No, perché l’aspersione non è l’adeguato tipo di battesimo scritturale. Ma se la persona si è sottoposta ad immersione in acqua in qualcuno dei tanti cosiddetti sistemi religiosi, può tale battesimo essere oggi considerato accettevole a Dio dalla persona battezzata? No, perché dal 1918 quei sistemi religiosi sono stati in giudizio. Inoltre, ai membri sono state insegnate credenze che disonorano Dio e tradizioni umane che annullano completamente la Parola di Geova Dio. Infatti, il battesimo in uno qualsiasi dei molti sistemi ecclesiastici significherebbe soltanto sottoporsi al rituale d’invenzione umana di quel particolare sistema religioso. Per esempio, la maggior parte delle sette della Cristianità crede ed insegna la dottrina della “santissima trinità”, che nega l’insegnamento biblico dell’eterna supremazia di Geova e del Figlio sempre ubbidiente, subordinato e mai uguale al Padre. Inoltre, la dottrina dell’immortalità dell’anima umana, contraria all’insegnamento biblico del modo in cui Geova Dio creò gli uomini. Oggi la maggior parte dei sistemi della Cristianità riconosce i governanti di questo sistema di cose quali autorità superiori alle quali si deve essere sottomessi. Che contrasto, quando i veri Cristiani vengono ammoniti di essere sottomessi all’intronizzato Re di Geova, Cristo Gesù, ed avere amorevole rispetto per l’unificata, pura organizzazione che Geova ora usa in tutta la terra per annunciare la buona notizia del suo regno stabilito! Quindi sia la dedicazione che il battesimo in acqua accettevoli al vero Dio devono essere in piena armonia con i termini di ciò che Geova richiede come è scritto nella sua Parola, la Bibbia; ed ognuno desideroso d’imparare con premura si uniformerà a tali giusti requisiti.
8 Ricordate le parole: “Battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che io vi ho comandate”. La posizione del Padre deve necessariamente esser conosciuta da colui che impara o è ammaestrato. Il nome “Padre” indica paternità, priorità. Si riferisce alla superiorità e legittima sovranità del vero Dio, Geova, ed è anche segno della completa, suprema autorità di Geova. Lo studente o discepolo deve avere apprezzamento per quest’ineguagliabile posizione e potenza. Inoltre egli dovrebbe essere dovutamente al corrente e riconoscere che una grande controversia per il dominio sta di fronte all’universo in questo tempo e che la giusta soluzione di tale controversia verrà compiuta con successo da Geova.
9 Inoltre, esser battezzato nel nome del Figlio ovviamente mostra che il discepolo riconosce l’alta autorità e l’alta posizione che il Figlio ha ricevuto da Geova. Il valore di riscatto del Figlio in qualità di Redentore dei pentiti uomini disubbidienti deve pure essere riconosciuto dal discepolo. Egli dovrebbe rispettare il Figlio come l’unto di Dio, il regnante Re del nuovo mondo di Geova, oltre a riconoscere il Figlio quale Padre eterno di una gran folla di persone di buona volontà che per mezzo suo riceveranno vita sulla terra.
10 Chi impara deve pure essere a conoscenza che lo spirito santo non è la terza persona di una “trinità”, ma è in verità la forza attiva di Geova. È questa forza attiva che dà agli uomini volonterosi intendimento della volontà e del proposito di Geova. Questa stessa forza ispirò i profeti di Dio dell’antichità a scrivere la sua santa Parola. È la forza che diresse i Cristiani dopo la risurrezione di Cristo al tempo della Pentecoste e da allora fino al nostro tempo. È questa stessa forza, questa forza divina, che oggi dirige l’organizzazione teocratica di Dio nel mondo. Allo stesso modo questa forza sostiene e continua a rinvigorire i dedicati ministri di Dio in questo tempo, ed a questa forza attiva essi rimangono sottomessi.
11 Qualunque battesimo tranne quello giusto somministrato da una persona dedicata, non sarebbe valido. Sarebbe pure invalido se la persona non avesse avuto il dovuto intendimento al tempo della sua dedicazione. Questo ci viene illustrato da Paolo allorché andò ad Efeso e trovò alcuni discepoli. Egli chiese loro: “Nel divenire credenti, riceveste voi lo spirito santo?” “Gli risposero: ‘Non abbiamo neppur sentito dire che ci sia lo spirito santo’. E Paolo: ‘Che battesimo avete dunque ricevuto?’ E quelli: ‘Il battesimo di Giovanni’. Allora Paolo disse: ‘Giovanni battezzò il popolo col battesimo di penitenza, dicendo che credessero in colui che stava per venire dopo di lui, cioè in Gesù’. Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù; e dopo che Paolo ebbe loro imposte le mani, lo spirito santo scese su di loro, . . . e profetavano”. Questo ci dimostra che neanche il battesimo di Giovanni portava lo spirito santo su una persona, mostrando così l’importanza e necessità di essere battezzati nel nome di colui che viene dopo Giovanni, cioè, Gesù. Ad esempio, dimostra che coloro che ricevevano il battesimo di Giovanni dopo la Pentecoste del 33 d.C. dovevano necessariamente ripetere il battesimo per poter ricevere lo spirito santo. — Atti 19:1-7, Ri.
IL BATTESIMO DI GIOVANNI
12 Qualcuno potrebbe chiedere: Non era un battesimo per la remissione del peccato? Il battesimo di Giovanni non era per la remissione dei peccati, ma era per il pentimento di peccati contro il vecchio patto o patto della legge. In Marco 1:4, 5, leggiamo: “Giovanni Battista comparve nel deserto, predicando il battesimo di coloro che si pentivano per il perdono dei peccati. . . . ed essi erano battezzati da lui nel fiume Giordano, confessando apertamente i loro peccati”. Gli Ebrei erano stati il popolo del patto ed erano colpevoli di peccati commessi contro il patto. Il battesimo di Giovanni diede loro opportunità di pentirsi e riconoscere che avevano violato la loro relazione di patto con Geova, e quindi essi avrebbero potuto seguire la giusta condotta che li avrebbe guidati al Messia. Altrimenti non avrebbero riconosciuto il Messia. Infatti, quello era lo scopo della legge, come spiega Paolo: “Perché dunque la Legge? Essa fu aggiunta per rendere manifeste le trasgressioni, fino a che fosse venuta la progenie alla quale era stata fatta la promessa, e fu trasmessa per mezzo di angeli dalle mani di un mediatore. È dunque la Legge contro le promesse di Dio? Niente affatto! Poiché se fosse stata data una legge che potesse dar vita, la giustizia sarebbe stata effettivamente per mezzo della legge. Ma la Scrittura ha consegnato tutte le cose insieme alla custodia del peccato, affinché la promessa che viene dalla fede in Gesù Cristo fosse data a quelli che esercitano la fede. Ma, prima che venisse questa fede, noi eravamo custoditi sotto la legge, essendo dati assieme in custodia, in attesa della fede che era destinata ad essere rivelata. Quindi, la Legge è stata il nostro tutore che conduce a Cristo, affinché fossimo dichiarati giusti a causa della fede. Ma ora che questa fede è venuta, noi non siamo più sotto un tutore”. (Gal. 3:19, 21-25) Gli Ebrei per aver rispetto e intendimento della legge, avrebbero dovuto ammettere di essere peccatori e violatori. Il peccato contro il patto richiedeva spargimento di sangue: “Quasi tutte le cose son purificate col sangue secondo la Legge, e se non si versa il sangue non ha luogo nessun perdono”. Quindi ovviamente il battesimo di Giovanni non provvedeva tale purificazione. Ma il battesimo di Giovanni era provveduto per dare agli Israeliti una posizione di docile umiltà di fronte alla legge, e in tal modo essi sarebbero stati pronti a riconoscere il Messia. La legge venne data agli Israeliti affinché fossero indotti ad accettare Gesù quale redentore, perché in nessun altro modo poteva essere ottenuta la remissione dei peccati. — Ebr. 9:22.
IL BATTESIMO DI GESÙ
13 È vero che Gesù diede se stesso come riscatto per la remissione dei peccati, ma tenete presente che il suo battesimo non rimise i peccati, perché egli non aveva peccati. Pietro dichiarò: “Egli non commise nessun peccato”. (1 Piet. 2:22) Gesù era innocente, incontaminato e interamente separato dai peccatori. Allora perché fu battezzato? Infatti Giovanni gli chiese: ‘Perché tu vieni a me?’ In risposta Gesù gli disse: “Lascia fare, questa volta”. No, il battesimo di Gesù non era per togliere il peccato, né egli istituì il battesimo come esempio che i Cristiani devono seguire per la remissione dei peccati. Il suo battesimo denotava una completa ed assoluta dedicazione. La legge di Mosè non poteva dare la vita. Quindi Gesù venne per adempiere la legge affinché gli uomini potessero vivere di nuovo, perché fu il provvedimento del suo riscatto che poté porre il fondamento per il nuovo patto che Dio fece con i Cristiani. Gesù rivelò con enfasi che egli era morto alla sua passata condotta di vita quando fu sepolto sott’acqua ed era pieno di vita quando sorse dall’acqua, per fare la volontà di Geova. — Matt. 3:14, 15.
14 Lo stesso è vero dei Cristiani che seguono una simile pratica nel battesimo. Quindi se dopo essere stato ammaestrato uno si dedica a fare la volontà di Geova d’allora in poi, egli è pronto per il battesimo. Naturalmente, dev’essere una decisione di tutto cuore senza alcuna riserva. Questo significa che il battesimo è un’occasione molto seria, ma certamente non triste. Si dovrebbe considerare la cosa ponderatamente. Non si può battezzarsi semplicemente perché altri lo fanno. La serietà di ciò è indicata in Ecclesiaste 5:4, 5, che afferma che quando si fa un voto a Dio non si deve mancare di adempierlo. Un individuo che riconosca l’importanza di adempiere un voto fatto a Dio potrebbe dire: ‘Forse dovrei aspettare questa volta. Forse non riuscirebbe come io penso, e la mancanza da parte mia di adempiere questa dedicazione significherebbe la morte’. È vero, coloro che infrangono un voto sono “degni di morte”. (Rom. 1:32) Ma non si dovrebbe mai perdere di vista il fatto che rinunciare a fare una dedicazione significherebbe pure la morte per l’individuo quando ha opportunità di conoscere la verità e di essere a conoscenza di ciò che significa dedicare la propria vita a Geova e quindi manca di farlo. Quando un individuo è a questo punto ha conoscenza ed è responsabile secondo la misura del suo intendimento.
15 È ovvio che qualche trasformazione nella vita dell’individuo avviene prima del battesimo. Dovrebbe purificare la sua vita in caso che fosse vissuto in modo immorale o avesse partecipato a pratiche impure secondo i modelli di Dio. In caso che un individuo fosse battezzato ma non avesse purificato dovutamente la propria vita e vivesse ancora in modo immorale o infrangendo altrimenti la legge di Dio, il battesimo non potrebbe significare una dedicazione a fare la volontà di Geova. Tale pretesa di dedicazione non verrebbe accettata da Geova. Un’offerta impura non è accettevole a Dio Onnipotente e noi dobbiamo presentare noi stessi per fare la pura volontà di Dio.
16 Nel caso che una persona si trovasse in questa condizione, sarebbe necessario che purificasse la sua vita, facesse una vera dedicazione e quindi si battezzasse di nuovo. Anche se un individuo impuro fosse stato battezzato, la sua dedicazione non sarebbe stata accettevole a Geova. Quando egli si purifica dovrebbe essere ribattezzato perché in tali condizioni la sua dedicazione può essere accettevole a Dio Onnipotente e il battesimo in acqua sarà valido.
17 Non è la cerimonia o simbolo del battesimo in acqua che dà vita. Piuttosto, è ciò che segue poi, al fedele servizio di Dio. Il battesimo in acqua segna soltanto l’inizio di qualche cosa che deve continuare per tutta la vita. Infatti non vi è limite a questa dedicazione. Dev’essere eterna e dev’essere fatta avendo in mente qualcosa di perpetuo, di durevole. Un individuo non può mai evitare la responsabilità che è posta su di lui da Dio Onnipotente al tempo della sua dedicazione e del suo battesimo. Non può trattarla con indifferenza e noncuranza o non essere degno di fiducia in ciò che è richiesto da lui. Dal giorno della dedicazione in poi, ciò segna l’inizio della predicazione come sua vocazione. Senza dubbio egli prese parte alla predicazione anche prima, ma non si trovava in una relazione di dedicazione con Geova finché non fece la dedicazione, seguita al più presto possibile dal battesimo. In questo senso il giorno del proprio battesimo è il giorno che simbolizza la propria nascita a nuova vita. Pubblicamente dichiara l’inizio di una nuova vita, condivisa con altri dedicati servitori di Dio nella Sua società del nuovo mondo ora e per sempre. Dedicazione e battesimo segnano il tempo in cui si diventa morti per il vecchio mondo e vivi per il nuovo mondo senza sviarsi. Effettivamente un Cristiano viene alla vita come dedicato servitore di Geova e seguace di Gesù Cristo. Il battesimo quindi serve sia come pubblica confessione della propria dedicazione che come cerimonia di ordinazione. È la data della propria ordinazione da parte della visibile organizzazione di Geova.
18 Spesso sorge la questione: A che età si dovrebbe fare il battesimo. L’età non è un fattore determinante. Nonostante l’età, sia che abbia tredici o quattordici anni o di più, se a un ragazzo o a una ragazza è stata insegnata la verità di Dio in modo che sia a conoscenza dei propositi e delle esigenze di Geova, lo ama e desidera servirlo e fare la dedicazione, egli è pronto per l’immersione. La giusta attitudine è illustrata nelle parole di Gesù: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti”. “Se voi osservate i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre e rimango nel suo amore”. — Giov. 14:15; 15:10.
19 D’altra parte una persona avanti negli anni può pensare di essere troppo vecchia per la dedicazione e il battesimo. Anche qui, l’età non è importante. Se una persona è sincera nella sua determinazione di adempiere i comandamenti di Dio come disse Gesù, vuole servire Geova e vuole la vita eterna, anche se è anziana o vecchia è pronta per il battesimo come simbolo della sua dedicazione e non dovrebbe differirlo.
20 Chi ama la vita vuole goderla pienamente come soltanto Geova può darla con tutte le benedizioni inerenti. Quest’amore e devozione disinteressata sprona ad offrirsi volontariamente per il servizio di Dio senza fine, per avere vita eterna nella felicità.
TEMPO OPPORTUNO PER IL BATTESIMO
21 Generalmente vi sono opportunità di battezzarsi alle assemblee dei testimoni di Geova come pure alle assemblee di circoscrizione che si tengono due volte all’anno. Se per caso una persona non potesse partecipare ad una di queste assemblee organizzate regolarmente, o a causa di qualche infermità, si può disporre in un altro tempo. In qualsiasi tempo o località, un dedicato servitore di Geova dovrebbe essere incaricato per compiere l’immersione.
22 È essenziale fare con la bocca pubblica dichiarazione di fede. Due domande vengono perciò rivolte ai candidati: (1) Riconosci che dinanzi a Geova sei un peccatore che necessita salvezza, ed hai dato a lui riconoscimento che la salvezza dipende da lui, il Padre, mediante suo Figlio Gesù Cristo? (2) Sulla base di questa fede in Dio e nel suo provvedimento per la salvezza hai dedicato te stesso a Dio senza riserve per compiere d’ora in poi la sua volontà come egli la rivela mediante Gesù Cristo e mediante la Bibbia per la potenza illuminante dello spirito santo?
23 Chiunque può rispondere “Sì” a queste domande è pronto per il battesimo e dovrebbe fare questo passo, senza esitazione o indugio.
Noè . . . costruiva l’arca, nella quale poche persone, cioè otto anime, furono portate in salvo attraverso l’acqua. Ciò che corrisponde a questo sta ora salvando anche voi, vale a dire, il battesimo (non il togliere la sozzura della carne, ma la richiesta fatta a Dio per una buona coscienza) mediante la risurrezione di Gesù Cristo. — 1 Piet. 3:20, 21.
[Domande per lo studio]
1. (a) Quale passo segue la dedicazione? (b) Che cosa simbolizzò la dedicazione di Gesù, e quando ricevette egli lo spirito santo?
2. (a) Qual è il significato della parola greca dalla quale deriva la parola “battesimo”? (b) Come dev’esser fatto il battesimo?
3. A chi Gesù diede autorizzazione di battezzare?
4. (a) Da chi l’eunuco etiope ricevette intendimento della Parola di Dio? (b) Come venne simbolizzata la sua dedicazione?
5. Da chi ricevette istruzioni Saulo di Tarso? E che cosa seguì?
6. Chi soltanto ricevette autorizzazione ad istruire e battezzare ai giorni della prima congregazione cristiana?
7. (a) Perché l’aspersione non è il battesimo giusto? (b) Perché il battesimo in qualsiasi sistema religioso della Cristianità non è accettevole agli occhi di Geova?
8. Che cosa significa essere battezzati nel nome del Padre?
9. Che cosa significa essere battezzati nel nome del Figlio?
10. Che cosa significa essere battezzati nel nome dello spirito santo?
11. (a) Quando il battesimo può essere invalido? (b) Perché il primo battesimo degli antichi Efesini era invalido?
12. (a) Qual era il proposito del battesimo di Giovanni? E quello della legge? (b) Come poteva il battesimo di Giovanni preparare gli Israeliti?
13. (a) Perché il battesimo di Gesù non fu per la remissione dei peccati? (b) Che cosa compì e significò il battesimo di Gesù?
14. (a) Quando un seguace di Cristo è pronto per il battesimo? (b) Perché si dovrebbe evitare di posporre il battesimo dopo aver fatto una dedicazione?
15, 16. (a) Che cosa dovrebbe avvenire nella vita di una persona prima del battesimo? (b) In quali condizioni il battesimo sarebbe invalido? (c) In quali condizioni una persona dovrebbe giustamente essere battezzata una seconda volta?
17. (a) Che cosa segnano la dedicazione e il battesimo nella vita di un individuo? (b) Quanto importante è la data del proprio battesimo?
18, 19. (a) A che età un ragazzo può essere battezzato? (b) C’è un limite massimo di età per il battesimo?
20. Che cosa reca vera e durevole felicità?
21. Quando si può disporre di essere battezzati?
22, 23. (a) Quali importanti domande dovrebbero essere rivolte ai candidati per il battesimo? (b) Quale risposta dimostra se il candidato è pronto per il battesimo?