Sposare in modo onorevole
1. Quale domanda è stata fatta di recente circa la disposizione del matrimonio, e a causa di quali fatti coniugali?
DI RECENTE è stata fatta la domanda: Si hanno nel matrimonio risultati migliori quando i genitori della coppia combinano il matrimonio dei loro figli — come in India oggi e in Israele nell’antichità — anziché quando i figli e le figlie scelgono il proprio coniuge? Per esempio, in India il divorzio è quasi sconosciuto. Negli Stati Uniti d’America, dove si dice che i matrimoni siano capricciosamente conclusi dal piccolo “Cupido”, figlio di Venere, un quarto di tutti i matrimoni finiscono nel divorzio legale, per non menzionare le separazioni legali e non legali.
2. In quanto a imporre le disposizioni matrimoniali di un paese ai cristiani di altri paesi, che cosa si deve dire alla luce degli esempi scritturali?
2 Che possiamo dire dei dedicati cristiani? Non possiamo dire che le norme inerenti al matrimonio debbano negli Stati Uniti d’America e in Europa essere imposte ai dedicati cristiani d’altri paesi dove prevalgono diverse abitudini matrimoniali. Nelle Scritture Greche Cristiane non vi è nulla che violi o proibisca le abitudini dei Giudei, dai quali vennero Gesù Cristo e i primi cristiani, secondo le quali i genitori convengano di far sposare i loro figli minorenni. Infatti, Isacco aveva effettivamente quarant’anni quando il padre Abrahamo, col quale Isacco aveva continuato a dimorare, gli procurò una sposa timorata di Dio. Giacobbe, figlio di Isacco, aveva settantasette anni quando il padre cieco gli disse dove andare a prender moglie; mentre Esaù, figlio gemello di Giacobbe, a quarant’anni fece i propri preparativi nuziali e divenne bigamo con mogli pagane. Ma l’ubbidiente Giacobbe ricevette per mezzo di Isacco la benedizione abrahamica.
3. Riguardo ai genitori, che cosa non consigliò Paolo ai figli, e quale diritto egli non negò ai genitori cristiani relativamente al matrimonio?
3 Dando consigli sul matrimonio, l’apostolo Paolo non disse ai figli di non avere riguardo per i genitori. Egli disse: “Io dico ai celibi e alle vedove che è bene per loro che rimangano come sono anch’io. Ma se non si padroneggiano, si sposino”. (1 Cor. 7:8, 9) Ricordate che le vedove erano persone indipendenti riguardo alle disposizioni matrimoniali. Per loro Paolo aggiunse: “È meglio sposarsi che essere infiammati dalla passione”, cadendo nella fornicazione. Quindi, riguardo alle “vedove più giovani” della congregazione cristiana egli disse: “Quando i loro desideri sessuali si sono posti fra loro e il Cristo, esse vogliono maritarsi, essendo giudicate perché hanno trascurato la loro prima espressione di fede [lasciando che i loro desideri sessuali prevalgano e si pongano fra loro e il Cristo]. Nello stesso tempo esse imparano anche ad essere oziose, girando per le case, sì, non solamente oziose, ma anche pettegole e intromettenti negli affari altrui, parlando di ciò che non dovrebbero. Perciò io desidero che le vedove giovani si maritino, generino figli, governino la casa, che non diano motivo all’oppositore di vilipendere. Difatti, alcune sono state già sviate per seguire Satana”. (1 Tim. 5:11-15) Salvo questo caso delle vedove che non erano sotto la legge paterna, Paolo non dice che quali cristiani i genitori, Giudei o Greci, non avevano più il diritto di fare la scelta matrimoniale e di combinare le nozze dei loro figli minorenni.
4. Comunque, mentre esercitano il loro diritto, da quali princìpi dovrebbero farsi guidare i genitori cristiani, e per salvaguardare che cosa?
4 Ciò nondimeno, esercitando il loro diritto secondo la consuetudine locale e la legge nella scelta del coniuge per il matrimonio dei loro figli e delle loro figlie, i genitori che si sono dedicati a Dio mediante Cristo dovrebbero seguire i princìpi cristiani. Sottomettetevi alla regola divina, come fece Abrahamo. Egli salvaguardò il benessere spirituale del suo figlio quale erede della promessa abrahamica, scegliendo come moglie d’Isacco un’adoratrice di Geova Dio. Così non pose Isacco sotto un giogo ineguale.
5. (a) Insistendo perché il padre gli desse in moglie una Filistea, perché Sansone non violò le norme matrimoniali di Dio? (b) Come, mediante l’indebito esercizio del suo diritto, il padre cristiano può mostrarsi non idoneo alla sorveglianza nella congregazione?
5 A sua volta, Isacco avvertì il suo fedele figlio Giacobbe di non sposare un’incredula pagana, mandandolo a prender moglie nella famiglia del nonno Betuel. Il forte Sansone insisté onde il contrariato padre Manoa gli desse in moglie una pagana filistea, perché Sansone voleva entrare nell’organizzazione filistea per eseguire su quegli oppressori la vendetta divina; così che “questo era da Geova”. (Giud. 14:1-4) Non fu dunque il sesso ad influire su Sansone, ma il dichiarato proposito di Dio che “egli prenderà la direttiva per salvare Israele dalla mano dei Filistei”. (Giud. 13:5) I genitori cristiani, che si attengono al loro locale diritto nativo di combinare i matrimoni, hanno perciò l’obbligo di dare i loro figli in matrimonio solo a dedicati cristiani entro l’organizzazione teocratica di Geova, ponendoli quindi sotto un uguale giogo, un giogo matrimoniale teocratico. In quale altro modo potrebbero i padri astenersi dall’irritare i figli e continuare ad “allevarli nella disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova”? (Efes. 6:4) Certo il padre cristiano che aggioga inegualmente il figlio o la figlia credente ad una non dedicata persona miscredente si mostra molto immaturo nei princìpi cristiani, un uomo che cerca qualche guadagno egoistico e materialistico, presiedendo indebitamente sulla sua famiglia e mostrandosi inadatto a ricoprire l’incarico di sorvegliante della congregazione cristiana. — 1 Tim. 3:2-5; 2 Cor. 6:14-16; 7:1.
6. In che modo questo diritto dei genitori può imporre un grave problema a un figlio dedicato, e come a questo riguardo il figlio dedicato potrebbe subire la persecuzione nella famiglia divisa?
6 Il diritto paterno di stabilire i matrimoni potrebbe imporre un grave problema ad alcuni figli. Questo avviene quando il padre o il tutore legale non è un dedicato testimone di Geova, mentre il figlio o la figlia è dedicata a Geova. Se il padre o il tutore non rispetta la dedicazione fatta a Geova dal figlio e decide di darlo in matrimonio a una che non è un membro dedicato della società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova, il figlio o la figlia dedicata può fare obiezione. Si può spiegare che è contrario alla legge e alla volontà di Geova Dio che un testimone di Geova sposi un’incredula non dedicata. Il rispettoso figlio può chiedere sentitamente al padre di trovargli almeno una compagna nella società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova. Se il figlio rifiutasse coscienziosamente di sposare una non dedicata incredula, ne potrebbe risultare persecuzione da parte della famiglia, ma il cristiano fedele subirebbe tale persecuzione in una casa divisa per motivo di coscienza. — Matt. 10:34-37; 1 Piet. 2:19.
7. Dove al figlio cristiano è concessa la libertà di scegliere la propria compagna, quale libertà è essa, e come diviene una libertà sicura?
7 Dove la scelta del coniuge è permessa dai genitori al figlio o alla figlia, il dedicato figlio o figlia cristiana ha l’istruzione apostolica di sposare chi vuole, ma “solo nel Signore”, cioè solo qualcuno in unione col Signore, come lo è lui. (1 Cor. 7:39, nota in calce) Quindi la libertà di scegliere il proprio coniuge è una relativa libertà del dedicato testimone di Geova. Questa è una sicura libertà; contribuisce alla pace e alla felicità, poiché pone la coppia di sposi sotto un uguale giogo religioso.
8. Sposando “solo nel Signore”, che cosa mostra un figlio di genitori cristiani, e che cosa evita in tal modo?
8 Se i genitori stessi sono dedicati cristiani, il figlio seguirà l’istruzione dell’apostolo di onorare il padre e la madre che sono in unione col Signore, rispettando il loro desiderio teocratico che i figli si sposino solo nel Signore, entro ciò che è approvato dal Signore. (Efes. 6:1-3) In questo modo il figlio che si sposa nel Signore non causa nessuna “amarezza di spirito” o “disgusto” nella famiglia, come li causò Esaù nei genitori Isacco e Rebecca, perché profanamente non ‘apprezzò le cose sacre’. — Gen. 26:34, 35; 27:46; 28:1; Ebr. 12:16, 17.
9. Se fra i cristiani il matrimonio è onorevole, quale reazione interiore non dovrebbe avere, e dove si dovrebbe debitamente registrare il matrimonio?
9 Scrivendo ai cristiani Ebrei, l’apostolo Paolo disse: “Il matrimonio sia onorevole fra tutti”. Se il matrimonio è onorevole fra i cristiani Ebrei e fra tutti gli altri dedicati testimoni di Geova, come vi può essere alcuna cosa di cui vergognarci per esserci sposati? Non vi può essere; non vi dovrebbe essere. Lo stato matrimoniale dovrebbe perciò essere registrato e la registrazione dovrebbe farsi negli schedari della congregazione alla quale la persona sposata è associata quale membro.
10. (a) Che cos’è il matrimonio consensuale, e nei paesi dove è molto praticato si può registrare nella congregazione come legale vita comune? (b) Come lo chiama la Bibbia?
10 Possono tutte le coppie che vivono insieme come legali marito e moglie far registrare questa loro vita comune come matrimonio nell’archivio della congregazione? No; non lo possono se vivono insieme in ciò che non è il legale matrimonio cristiano. In alcuni paesi un uomo e una donna acconsentono di vivere insieme nella più stretta intimità come un uomo con la sua moglie, ma senza autorizzazione o registrazione legale. Questo è ciò che viene comunemente chiamato “matrimonio consensuale”. Mentre questo è tollerato localmente e può essere riconosciuto nel vicinato, la Parola di Dio lo definisce chiaramente fornicazione, o adulterio se uno di questa unione è già sposato e non ha divorziato per i dovuti motivi.
11. Perché il cosiddetto concubinato “riconosciuto” non è lo stato corretto per il cristiano?
11 In altri paesi si pratica una specie di concubinato “riconosciuto”. È un matrimonio che viene fatto con l’accordo d’una coppia senza l’ufficiale cerimonia nuziale di un funzionario autorizzato dallo Stato, che può essere però provato per mezzo degli scritti, delle dichiarazioni e della nota condotta della coppia. In alcuni stati o province di un paese questo concubinato è legale; in altri stati dello stesso paese può non essere legale. Se una coppia si trasferisse da uno stato in cui è legale ad un altro stato in cui non è legale, essi sarebbero automaticamente colpevoli di fornicazione o adulterio, anche se andassero temporaneamente ad un congresso. Quindi in tutti i luoghi dello stesso paese la coppia non avrebbe la stessa considerazione o riconoscimento né avrebbe i diritti dello stesso stato. Questa non è certamente per i cristiani una condizione corretta.
BISOGNO DI LEGALIZZARE IL MATRIMONIO
12. Perché la congregazione cristiana non può riconoscere il matrimonio consensuale e il concubinato, e che cosa si richiede da quelli che vivono in tale matrimonio perché siano considerati degni d’esser battezzati in acqua?
12 Poiché la Parola di Dio condanna la fornicazione e l’adulterio, la sua congregazione di persone dedicate non può riconoscere sulla terra le coppie che vivono in matrimonio consensuale. Non può accettarli come membri idonei e come rappresentanti della congregazione. In quanto al concubinato riconosciuto, il suo stato è così incerto perché non è universalmente accettato e approvato, per cui la società del Nuovo Mondo non può considerare le coppie che vivono in concubinato idonee per il battesimo quale simbolo della vera e valida dedicazione a Dio mediante Cristo. Prima che possano considerarsi accettevolmente dedicati a Dio e degni d’esser battezzati in acqua, si richiede che quelli che vivono insieme nel concubinato riconosciuto lo legalizzino mediante l’ufficiale cerimonia matrimoniale, compiuta da un funzionario autorizzato dallo stato dinanzi ai necessari testimoni. Per quelli che vivono nel matrimonio consensuale sono necessarie le stesse esigenze di legalità, se vogliono abbandonare il loro stato di fornicazione o di adulterio secondo il punto di vista della Parola di Dio.
13. Mediante il matrimonio legale, in che modo quelli che prima vivevano nel matrimonio consensuale o in concubinato contribuiscono al bene generale, e dove si può registrare il loro matrimonio?
13 Mediante il matrimonio legale dinanzi a testimoni, la coppia esprime solennemente il reciproco voto e assume tutti gli obblighi del matrimonio. Essi danno così ai loro figli i debiti privilegi e diritti legali, conforme alla legge di Dio e alla legge dello Stato. Avendo reso così onorevole la loro unione di marito e moglie ed essendosi purificati moralmente, essi possono dedicarsi a Dio e far parte della società del Nuovo Mondo in cui il matrimonio dev’essere reso onorevole e il letto matrimoniale dev’essere incontaminato, poiché “Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri”. In tali onorevoli circostanze il loro matrimonio può essere registrato dallo Stato e può anche essere registrato negli schedari della congregazione con la quale essi si riuniscono e predicano.
14. A questo proposito, perché Gesù non si dovette vergognare dei suoi genitori terreni e dei suoi antenati, e perché gli angeli non si poterono vergognare di recar testimonianza della sua nascita?
14 Il matrimonio dei genitori terreni e degli antenati di Gesù fu registrato nell’ufficio dell’anagrafe del villaggio. Perciò sappiamo che, secondo la carne, Gesù fu veramente il Messia, il figlio di Abrahamo e del re Davide; e che ebbe quindi il diritto legale d’essere l’erede della promessa fatta da Geova Dio ad Abrahamo ed anche l’erede del patto del regno eterno che Dio fece col re Davide. Egli aveva così diritto sia indirettamente secondo la linea di discendenza del suo padre putativo Giuseppe, sia direttamente secondo la linea di discendenza della sua madre terrena Maria. In questo modo l’apostolo Matteo poté ottenere la linea genealogica della famiglia di Giuseppe, e Luca poté ottenere la linea genealogica della famiglia di Maria. I matrimoni degli antenati terreni di Gesù furono onorevoli e vennero pubblicamente registrati e legalmente confermati. Gesù non ebbe niente di cui vergognarsi a questo riguardo. Gli angeli del cielo non si vergognarono di rendere testimonianza alla sua nascita in Betlemme. Noi, quali seguaci e imitatori di Gesù Cristo, e quali associati alla congregazione della quale egli è il Capo, dovremmo comportarci nel matrimonio in modo così onorevole come si comportarono i suoi antenati.
15. Che cosa bisogna dire delle relazioni sessuali di Giuseppe e Maria? e di che cosa la ritenne colpevole per un certo tempo, secondo cui avrebbe meritato d’essere abbandonata?
15 Maria fu promessa in matrimonio al falegname Giuseppe, che sarebbe divenuto il padre putativo del figlio di lei. Ma durante il tempo del loro fidanzamento o prima che si sposassero, Giuseppe non ebbe rapporti sessuali con la sua fidanzata Maria. Egli non li ebbe nemmeno dopo aver ubbidito agli ordini dell’angelo di prendere con sé Maria incinta. Attese finché ella non generò Gesù. (Matt. 1:18-25) Siccome la concezione di Maria fu miracolosa, Giuseppe pensò da principio che ella avesse violato l’onore del loro promesso matrimonio. Pertanto egli “si propose di divorziare da lei segretamente”, perché “non voleva farne un pubblico spettacolo” facendola lapidare a morte per infedeltà morale.
16. Come Giacobbe e Rachele contrassero onorevolmente il loro matrimonio?
16 L’antenato di Giuseppe, il patriarca Giacobbe, era stato fidanzato con la bella Rachele per sette anni. Ma in tutto questo tempo che lavorò per pagare il suo prezzo nuziale non ebbe rapporti sessuali con lei. Solo alla fine del periodo di fidanzamento chiese al padre Labano di dargliela, affinché si sposassero in modo formale ed egli avesse onorabilmente relazione con lei. Quindi Giacobbe e Rachele si appressarono al matrimonio in modo onorevole. — Gen. 29:20-30.
17. Che cosa costituiscono scritturalmente i rapporti sessuali che una coppia abbia durante il fidanzamento, e come la può punire per questo la congregazione?
17 Quando i dedicati testimoni di Geova oggi si fidanzano per sposarsi, non possono avere rapporti sessuali gli uni con gli altri prima di aver celebrato formalmente il loro matrimonio dinanzi a testimoni e di averlo fatto dovutamente registrare. Se essi non si padroneggiano ma quando sono soli, non osservati, si eccitano, cedendo alla passione e avendo rapporti sessuali, commettono fornicazione. Il fatto che sono fidanzati non scusa il loro atto né lo priva della sua immoralità, fornicazione. Per tale impurità possono essere espulsi dalla congregazione cristiana. Il ministro cristiano è nel suo coscienzioso diritto di rifiutarsi di celebrare il loro matrimonio, lasciando che si rivolgano ad un funzionario dello stato civile se decidono di sposarsi dopo essere stati disassociati e prima che vengano riaccettati nella congregazione.
18. Prima del matrimonio e per renderlo felice, di che cosa si dovrebbero correttamente informare le coppie, mostrando rispetto l’uno per l’altro?
18 Per rendere il matrimonio felice, le coppie dovrebbero imparare a conoscersi bene l’un l’altro. Ciascuno dovrebbe imparare se l’altro è libero di sposarsi o risposarsi. Ciascuno dovrebbe sapere inoltre se l’altro è fisicamente in grado di sposarsi e di rendere il debito coniugale senza pericolo, ma con piacere, e con certi desiderabili risultati. Se i genitori della coppia non combinano il matrimonio o non chiedono le debite informazioni, la coppia dei fidanzati deve fare queste cose da sé, con franchezza, senza vergogna, seriamente. È più che appropriato sottoporsi all’analisi del sangue e ad altre visite mediche richieste prima del matrimonio per ottenere il permesso di sposarsi.
19. Perché le coppie dovrebbero conoscere l’uno i fatti dell’altro prima di determinare di sposarsi, e quale vero esempio di vita mostra l’urgenza di questa condotta?
19 Non accettate nulla alla cieca. Apprendete i fatti. Non vi sarà poi nessun orrore, invece dell’estasi, la notte del matrimonio o in seguito, come quando una ragazza dell’America latina dedicata a Dio si sposò con l’incoraggiamento di un consapevole amico dello sposo. Ella si accorse troppo tardi con orrore d’aver sposato un lebbroso non denunciato. Il lebbroso non mostrò amore cristiano, nascondendo la sua detestabile malattia. L’amico dello sposo non mostrò amore fraterno approvando il matrimonio e lasciando nell’ignoranza l’innocente fanciulla. Quando la questione fu riferita alla Società Torre di Guardia a favore dell’infelice ragazza sposata, la Società non poté fare nulla per liberarla dalle terribili conseguenze della sua mancanza di chiedere informazioni prima del matrimonio e di prendere in seguito un’intelligente decisione. Questa è una grave sfortuna, in un paese che, sotto il dominio religioso, non concede il divorzio. Chi si appressa al matrimonio con tale cecità e ignoranza non opera per la pace nel matrimonio.
20. In quali circostanze il matrimonio offre le sue rimuneratrici benedizioni, e qual è il miglior libro di testo per le coppie di sposi?
20 Quando il cristiano si appressa al matrimonio dopo essersi debitamente informato e aver seguìto una condotta onorevole, e quindi lo celebra onorevolmente, il matrimonio dona il suo compenso di gioie, privilegi e benedizioni. Esso onora Dio, il celeste Istitutore del matrimonio. Ma su queste onerose e dignitose responsabilità del matrimonio onorevole parleranno i prossimi articoli in armonia con la Bibbia, la migliore guida delle persone sposate.