Esecuzione del giudizio divino sugli empi
“Ecco, Geova è venuto con le sue sante miriadi, per eseguir giudizio contro tutti, e per convincere tutti gli empi di tutte le loro empie opere che hanno empiamente fatte e di tutte le cose offensive che gli empi peccatori han dette contro di lui”. — Giuda 14, 15.
1, 2. Su quale pensiero a molti non piace riflettere, e a tale riguardo che cosa disse un membro del Congresso circa una corte umana?
A MOLTI uomini non piace ricordare che c’è una Suprema Corte dell’universo, una Corte di giudizio più alta della più alta corte umana. Ad essi non piace affrontare il fatto che, indipendentemente da chi essi sono, devono rispettare sopra ogni cosa il Supremo Giudice, Geova, l’Onnipotente Dio, “il giudice di tutta la terra”. (Gen. 18:25, VR) A molti non piace riflettere che, se fanno cose empie, questo Giudice dello stesso universo guarda, come dichiara la Bibbia: “Se vedi l’oppressione del povero e la violazione del giudizio e della giustizia nella provincia, non meravigliarti: infatti, su un grande vigila un altro grande e su tutt’e due uno più grande ancora”. — Eccl. 5:8, NM; 5:7, Ga.
2 Sì, gli uomini in generale non sono desiderosi che si rammenti loro che un Giudice più alto degli uomini eminenti è sopra noi tutti, indipendentemente dall’alta posizione giudiziaria o politica che si possa avere in questo sistema di cose. A tale riguardo è interessante notare la dichiarazione di un membro del Congresso americano riportata nel Times di New York del 13 novembre 1963. In America c’è la separazione tra Chiesa e Stato, e il presidente della Corte Suprema degli Stati Uniti respinse la proposta di scrivere “In Dio confidiamo” sopra il banco di quella corte secolare, davanti alla quale i testimoni di Geova hanno vinto decine di cause. In una reazione alla decisione della corte, il membro del Congresso R. T. Ashmore, promotore del disegno di legge per l’iscrizione religiosa, commentò il fatto che era stato respinto dicendo: “Il tono della lettera del Presidente sta a indicare chiaramente che la Corte Suprema sarebbe resa dolorosamente consapevole del fatto che c’è un’Autorità più alta di quella della Corte Suprema di questi Stati Uniti”. Ma gli uomini non hanno bisogno di un’iscrizione sopra la testa per rammentare che Dio è il Supremo Giudice.
3. Qual è l’attitudine degli uomini empi, e con quali conseguenze?
3 Se alcuni uomini non desiderano che si rammenti loro il rispetto che devono al “giudice di tutta la terra”, è comprensibile che specialmente agli empi non piaccia udire del rispetto che gli uomini devono mostrare al Supremo Giudice. Per ragioni egoistiche tali persone ignorano, scherniscono e sfidano le giuste decisioni giudiziarie del Giudice. Ma guai a loro! Poiché l’esecuzione del giudizio divino su tutti gli empi è vicina.
4. Quale consiglio ammonitore è posto in rilievo nella Lettera di Giuda?
4 Questo è posto in rilievo nella lettera ispirata che Giuda, discepolo di Gesù Cristo, scrisse per avvertire i cristiani di combattere strenuamente per la vera fede, specialmente resistendo alla corruzione da parte di uomini empi. Giuda avvertì che alcuni empi si sarebbero perfino insinuati nell’organizzazione di Dio, nel tentativo di contaminare la carne. Ma nei primi sette versetti della sua lettera, Giuda 1-7 scrisse un ispirato avvertimento che la condanna di tali persone empie è stata predetta molto tempo fa dall’avversa sentenza di Geova Dio sugli infedeli, ribelli Israeliti, sugli angeli che abbandonarono il loro posto originale nel cielo e sugli abitanti indicibilmente corrotti di Sodoma e Gomorra che perirono nella fiammeggiante distruzione. La pena che costoro pagarono per il disprezzo verso la più alta corte dell’universo serve da avvertimento per tutti quelli che ora non mostrano rispetto al Supremo Giudice.
TRASCURATA LA SIGNORIA, INGIURIATI I GLORIOSI
5. (a) Che cosa disse Giuda nell’ottavo versetto? (b) In che senso le persone di cui egli parla ‘indulgono nei sogni’, e con quale risultato?
5 Malgrado questo divino avvertimento, dichiara Giuda, alcuni l’avrebbero ignorato vivendo in un mondo di sogni sensuali, pensando di poter contaminare impunemente la carne nell’organizzazione di Dio. Giuda scrive: “Anche questi uomini, indulgendo nei sogni, contaminano la carne e trascurano la signoria e parlano ingiuriosamente dei gloriosi”. (Giuda 8) Tali empi sognatori immaginano di poter ignorare gli insegnamenti biblici su come Dio tratta i malvagi. Non hanno nessun riguardo per il comando del Supremo Giudice dichiarato in 1 Corinti 6:18 di ‘fuggire la fornicazione’. Cercano piuttosto i modi d’avere ulteriori opportunità di commettere fornicazione e pensano di passarla liscia. Ma tale pensiero è tutto un sogno! È fatalmente irrealistico. I loro sogni di godimento sensuale saranno infranti da un duro risveglio, quando si troveranno faccia a faccia con l’avversa sentenza del Supremo Giudice. Il Giudice che non hanno rispettato mostrerà loro che non sono in un mondo di sogni in cui possono sfogare le passioni; usciranno dal loro stupore per riscontrare che il Giudice esegue su loro il predetto giudizio.
6. A che cosa è dovuta la loro empia condotta e che cosa mostra ulteriormente che tali persone meritano il giudizio predetto?
6 Che questi immorali sognatori meritino tale giudizio è ulteriormente indicato dal fatto che essi trascurano la signoria e parlano ingiuriosamente dei gloriosi. Non hanno nessun riguardo per il Sovrano Universale, Geova Dio, e per il suo diletto Figlio, il “Re dei re e Signore dei signori”. (Riv. 19:16) Poiché trascurano la più alta signoria dell’universo, ci si deve aspettare che parlino anche ingiuriosamente dei gloriosi.
7. (a) Chi sono i “gloriosi”? (b) In che modo le persone dalle quali Giuda avvertì mostrano di non rispettare le glorie da Geova?
7 Chi sono questi “gloriosi”? Devono essere quelli che ricevono gloria da Geova Dio e dal suo Signore dei signori, Gesù Cristo. Secondo Isaia 60:1, 2, la “gloria stessa” di Geova sarebbe stata conferita al rimanente dell’Israele spirituale, gli unti cristiani. Poiché la “gloria stessa di Geova” ha rifulso su di loro, essi si sono levati per risplendere della luce della buona notizia del Regno in tutta la terra abitata. (Matt. 24:14) A motivo della fulgida gloria che Dio ha dato loro mediante suo Figlio, essi devono essere rispettati. Gesù Cristo lo indicò quando disse riguardo ai suoi unti seguaci: “Ho dato loro la gloria che tu hai data a me”. (Giov. 17:22) Certo a quelli dell’unto rimanente che servono come sorveglianti è conferita ulteriore gloria od onore, e questi meritano “doppio onore”. (1 Tim. 5:17) Ora che molti della “grande folla” di “altre pecore” servono come sorveglianti, rappresentando il rimanente o la classe dello “schiavo fedele e discreto”, questi che presiedono ricevono gloria da Dio in virtù dell’incarico che occupano quali rappresentanti dell’unto rimanente; devono esser trattati col dovuto riguardo. (Matt. 24:45-47) Appropriatamente il popolo di Dio coopera con l’unto rimanente e con tutti i sorveglianti nominati dallo “schiavo fedele e discreto” sulle congregazioni dei testimoni di Geova e li rispettano. Ma i sognatori che contaminano la carne, disprezzando la signoria di Geova, non rispettano le glorie da Geova. Parlano ingiuriosamente di quelli che sono rivestiti di tali glorie, specialmente quelli che il grande Giudice Geova ha onorato con speciali posizioni di responsabilità. Come Diotrefe in merito a cui scrisse l’apostolo Giovanni, essi chiacchierano dei “gloriosi” con parole malvage. — 3 Giov. 9, 10.
8, 9. (a) Perché Giuda fa un contrasto tra gli uomini da cui avverte con l’attitudine mentale di Michele? (b) Quale fu il proposito del Diavolo nel disputare intorno al corpo di Mosè, e in che modo Michele mostrò potenza e mitezza?
8 Quindi Giuda fa un contrasto fra l’attitudine di questi irrispettosi sognatori e l’attitudine mentale di Gesù Cristo, nella sua esistenza preumana come Michele. “Ma quando l’arcangelo Michele ebbe una controversia col Diavolo e disputava intorno al corpo di Mosè, non osò portare un giudizio contro di lui in termini ingiuriosi, ma disse: ‘Ti rimproveri Geova’. Ma questi uomini parlano ingiuriosamente di tutte le cose che realmente non conoscono; e tutte le cose che capiscono naturalmente come gli animali senza ragione, in queste cose continuano a corrompersi”. — Giuda 9, 10.
9 Parlando ingiuriosamente dei servitori di Dio, tali sognatori si prendono delle libertà che neppure il Figlio stesso di Dio si prese quando disputava col Diavolo circa il corpo di Mosè. Mosè morì a Pisga del monte Nebo e il Diavolo voleva il corpo di Mosè. Il Diavolo conosceva l’inclinazione umana ad adorare le reliquie e senza dubbio voleva cominciare un nuovo culto religioso intorno al corpo di Mosè, per corrompere il popolo di Dio. Resistendo al Diavolo, Michele non ricorse a linguaggio ingiurioso, sebbene il Diavolo non avesse certamente gloria da Dio. Egli non precedette il tempo stabilito da Dio. Piuttosto, mostrò rispetto per il Grande Giudice e Gli accordò il diritto di rimproverare Satana. Umilmente disse: “Ti rimproveri Geova”. Sebbene la dichiarazione di Michele fosse mite, egli mostrò potenza prevalendo sul Diavolo, mantenendo il controllo sul corpo di Mosè, seppellendolo, come indica la Bibbia. — Deut. 34:5, 6.
10. In che modo gli uomini contro i quali siamo avvertiti sono tanto diversi da Michele e dai santi angeli, e che cosa rivela dunque il loro modo d’agire?
10 Eppure gli uomini empi che vorrebbero contaminare la carne nell’organizzazione di Dio, e che sono tanto inferiori a Michele, osano parlare ingiuriosamente dei “gloriosi”. Michele e i santi angeli non parlano ingiuriosamente, e l’apostolo Pietro fa quindi un contrasto: “Audaci, caparbi, non tremano dei gloriosi ma parlano ingiuriosamente, mentre gli angeli, benché siano più grandi per forza e potenza, non recano contro di loro alcuna accusa in termini ingiuriosi, non facendo ciò per rispetto verso Geova”. (2 Piet. 2:10, 11) Agendo in maniera così irrispettosa tali persone mostrano di aver perduto la loro facoltà di ragionare e di aver ceduto a passioni animalesche. Diventano come animali irragionevoli, fatti per esser presi e distrutti senza alcuna risurrezione dai morti. Questa specie di distruzione sorprenderà tutti questi uomini empi. — 2 Piet. 2:12, 13.
COME CAINO, BALAAM E CORE
11. In che modo Giuda paragona quindi gli empi sognatori a uomini preminenti dei tempi antichi?
11 Giuda paragona quindi questi sognatori che contaminano la carne a uomini preminenti della famiglia umana che non rispettarono il Supremo Giudice: “Guai a loro, perché sono andati nel sentiero di Caino, e si sono precipitati nell’erroneo corso di Balaam per ricompensa, e son periti nel ribelle discorso di Core!” — Giuda 11.
12. (a) Quale sentiero prese Caino, e con quale risultato? (b) Perché i predetti uomini empi sono come Caino, e come dobbiamo trattare tutti questi?
12 Caino, fratello maggiore della famiglia umana, vide che l’approvazione di Dio era per la giusta adorazione di Abele. Anziché imitare Abele nella giusta adorazione e con motivo puro, Caino odiò il suo fratello e lo assassinò. Caino trascurò un avvertimento divino che egli si metteva nei guai. (Gen. 4:6, 7) Questa azione provocatoria mostrò la mancanza di rispetto di Caino verso il Supremo Giudice. Come il motivo di Caino era del tutto errato, così avviene a quelli che cercano di mutare l’immeritata benignità di Dio in una scusa per condotta dissoluta. Conducendo altri in una via che può solo risultare nella distruzione eterna, sono come Caino colpevoli di omicidio. (1 Giov. 3:12) Geova maledisse Caino, e al tempo del Diluvio la sua progenie fu spazzata via. Guai a quelli che vanno nel sentiero di Caino! Non cedete loro. Resistete loro!
13. (a) Chi impiegò il Diavolo per corrompere gli Israeliti nel giorno di Mosè, e come? (b) Che cosa accadde a Balaam, quindi che dire di quelli che avrebbero agito come lui?
13 Un altro notevole uomo cattivo dei tempi antichi fu Balaam, che il Diavolo impiegò per corrompere gli Israeliti quando erano nel deserto. La casa di Balaam era a Pethor, città che secondo iscrizioni era situata nella regione dell’Eufrate Superiore.a Balaam era profeta in quel paese e riconosceva Geova, l’Iddio d’Israele. Ma che profeta diverso da Mosè fu egli! Mosè amò il popolo di Dio; Balaam non ebbe nessun rispetto per esso e per la gloria che Dio gli aveva conferita. Quando Balac, re di Moab, mandò a prendere Balaam in Mesopotamia pagandolo perché scendesse a maledire il popolo di Geova mediante la magia babilonese, Balaam non disse un No decisivo. Infine cedette alle rinnovate offerte di ricompensa. Così andò a maledire Israele. Facendo così si lanciò in un corso che lo fece precipitare nell’errore. Tre volte cercò di maledire Israele, ma Geova mutò sempre la maledizione in una benedizione, rendendo chiaro che “in Giacobbe non v’è magia, in Israele, non v’è divinazione”. Il cuore di Balaam non era in quella benedizione. Non essendo riuscito a maledire Israele, cercò di corrompere il popolo di Dio suggerendo a Balac che, se si poteva indurre Israele alla falsa religione e ad abbandonarsi a passioni animalesche, fornicando con donne moabite, Dio avrebbe maledetto il suo stesso popolo. Il cattivo consiglio fu seguito. A causa della dissoluta condotta degli Israeliti, 24.000 d’essi furono uccisi da una piaga a Sittim sulle pianure di Moab. (Num. 25:1-9; Riv. 2:14) Balaam, che era disposto a maledire o corrompere Israele per guadagno personale, incontrò infine una morte violenta per mano di quelli che intendeva maledire. (Num. 31:8) Guai a quelli come Balaam! Guai a quelli che vorrebbero corrompere qualcuno del popolo di Dio con la fornicazione e con l’abbandono a passioni animalesche! — Num. 22:1–24:25, VR; Deut. 23:3-5.
14. Chi fu Core, e perché egli è un esempio ammonitore?
14 Core è un altro tipico uomo cattivo la cui catastrofica fine è un esempio ammonitore. Era un Levita e aveva un eccellente privilegio di servizio; eppure non era soddisfatto. Voleva altra gloria. Core sfidò le nomine di Geova, ribellandosi a Mosè e al sommo sacerdote Aaronne e attirando anche nella ribellione membri eminenti della tribù di Ruben. Sebbene Core e questi Rubeniti fossero stati salvati dall’Egitto, non entrarono mai nella Terra Promessa. Perirono in modo violento. La terra si aprì e alcuni furono sepolti vivi, mentre altri vennero distrutti dal fuoco. Questo fu un atto di giudizio di Geova Dio. (Num. 16:1-35; 26:10) Guai a quelli che si ribellano alle disposizioni teocratiche di Dio!
15. Quale avvertimento pertanto dà Giuda ai cristiani, obbligandoci a fare che cosa?
15 Giuda dà quindi ai cristiani l’avvertimento che fra loro ci saranno uomini come Caino, Balaam e Core. Gli uomini che essi prefigurarono non sfuggiranno alla predetta distruzione. “Guai a loro”. Qui, dunque, c’è un avvertimento per noi oggi che uomini di mente simile cercheranno d’infiltrarsi nell’organizzazione di Dio. Si deve resistere loro combattendo strenuamente per la fede.
CONTAMINATORI DELLA CARNE DALL’ASPETTO INGANNEVOLE
16. Come descrive Giuda la falsità dei sedicenti contaminatori della carne?
16 Per mettere ulteriormente in guardia i cristiani, Giuda dice riguardo a questi uomini animaleschi: “Questi sono gli scogli nascosti sotto l’acqua nei vostri conviti d’amore mentre festeggiano con voi, pastori che pascono se stessi senza timore; nuvole senz’acqua portate qua e là dai venti; alberi in tempo d’autunno, ma infruttuosi, morti due volte, sradicati; furiose onde del mare che gettano la schiuma delle proprie cause di vergogna; stelle senza corso stabilito, alle quali è per sempre riservata l’oscurità delle tenebre”. — Giuda 12, 13.
17. Quale ostentazione e motivo rende questi agenti del Diavolo simili a scogli frastagliati, e che cosa può risultare se non ci si guarda da essi?
17 Questi agenti del Diavolo che si sarebbero introdotti nella pura organizzazione di Dio fanno una vistosa ostentazione d’amore verso i fratelli; quindi sono come scogli frastagliati nascosti sotto l’acqua che causano naufragio. Se non ‘combattiamo strenuamente per la fede’ al fine di mantenere una buona coscienza, costoro potrebbero indurre gli individui instabili a fare “naufragio riguardo alla loro fede”. (1 Tim. 1:19) Nel giorno di Giuda quei sedicenti contaminatori della carne partecipavano ai conviti d’amore con motivi impuri. Quei conviti, non descritti nei racconti apostolici, sono stati abbandonati nella loro forma antica. Oggi il popolo di Dio si riunisce per conviti spirituali, come alle assemblee di circoscrizione, di distretto, nazionali e internazionali. Eppure anche alle assemblee il Diavolo cerca d’infiltrare alcuni dei suoi agenti che contaminano la carne, per prendere le anime instabili che non vigilano, e condurle, per mezzo dell’immoralità, al naufragio. Quindi c’è bisogno d’essere vigilanti.
18. Perché questi uomini sono descritti facendo riferimento a (a) pastori? (b) nubi? (c) alberi? (d) onde? (e) stelle?
18 Quali appropriate espressioni usa Giuda per descrivere questi uomini empi dall’aspetto ingannevole! Sono come pastori interessati a soddisfare i loro propri appetiti sensuali e non nell’aver cura del gregge. Sono come nubi dall’aspetto ingannevole. Il contadino crede che faranno cadere la tanto necessaria pioggia. Ma queste nubi dimostrano d’esser senz’acqua e sono portate via dai venti prima che possano far cadere la necessaria umidità. Sono inutili per accrescere la produttività dei raccolti. Tali uomini sono come alberi infruttuosi, poiché sono privi del frutto del santo spirito di Dio. Non portano frutto alla gloria di Dio e devono essere trattati come gli alberi improduttivi in Palestina, che erano sradicati, distrutti per sempre, come casi senza speranza. Essendo senza lo spirito di Dio, tali uomini sono furiosi come le onde del mare che tirano su fango e sudiciume. Tali uomini non seguono un corso costante usando la Bibbia come bussola, e quindi sono come stelle vaganti che non hanno corso stabilito. Non è riservato loro nessun luogo luminoso nel regno di Dio, poiché Giuda dice che la loro fine è “l’oscurità delle tenebre” per sempre.
19, 20. (a) Come predisse Enoc la fine degli uomini empi? (b) Che cosa dobbiamo inevitabilmente concludere dalla profezia di Enoc, e come Dio convince gli empi delle pratiche empie?
19 Riguardo a tali uomini infedeli, i quali mancano tutti di rispettare il Supremo Giudice, molto tempo fa Enoc profetizzò: “Sì, il settimo uomo nella discendenza da Adamo, Enoc, pure profetizzò riguardo a loro, quando disse: ‘Ecco, Geova è venuto con le sue sante miriadi, per eseguir giudizio contro tutti, e per convincere tutti gli empi di tutte le loro empie opere che hanno empiamente fatte e di tutte le cose offensive che gli empi peccatori han dette contro di lui’”. — Giuda 14, 15.
20 Quella profezia concernente il giudizio divino contro quelli che parlano in modo irrispettoso del Supremo Giudice fu dichiarata prima da Enoc, settimo nella linea di progressione umana, a contare da Adamo. Enoc ebbe il privilegio di profetizzare in merito alla divina esecuzione del giudizio su tutti gli empi. Come la profezia di Enoc fosse trasmessa per secoli fuori delle Scritture Ebraiche la Bibbia non lo dice. Comunque, essa non compare nella Bibbia finché Geova Dio ispirò Giuda a mettervela. La profezia di Enoc mostra che c’è solo un possibile giudizio per tali persone empie alla distruzione di Babilonia la Grande e nella guerra di Armaghedon: la distruzione eterna, lo stroncamento da parte delle sante miriadi di Dio, essendo il Signore Gesù Cristo il principale Santo responsabile dell’opera di esecuzione. (Riv. 18:1-24; 19:11-16) Il giorno dell’esecuzione del giudizio si avvicina, e Geova permette alle persone empie di manifestarsi. Così le convince delle empie pratiche contro il suo nome e il suo regno.
MORMORATORI E LAMENTATORI
21. Come parlano questi uomini da cui avverte Giuda, e qual è dunque il loro motivo?
21 Questi uomini empi dicono “cose offensive”. E c’è poco da meravigliarsi, poiché Giuda prosegue scrivendo: “Questi uomini sono mormoratori, lamentatori della loro sorte nella vita, che procedono secondo i propri desideri, e le loro bocche dicono cose gonfie, mentre ammirano le personalità a motivo del loro proprio beneficio”. (Giuda 16) Non avendo nessuna vera santa devozione, mormorano contro l’intera organizzazione di Dio. Non si accontentano della loro sorte nella vita; e se non possono fare a modo loro, si lamentano, usando un linguaggio ingiurioso e irrispettoso. Come Core, perseguono la preminenza. Vogliono esprimere le loro vedute in linguaggio arrogante, dandosi grande importanza. Scelgono le persone e mostrano loro ammirazione, cercando di coltivarsele con la speranza di trarre da esse un guadagno. Il loro obiettivo è quello di esaltarsi. Realmente non rispettano il Giudice e così incorrono nella sentenza di distruzione.
22. (a) Quale apostolico avvertimento rammenta Giuda ai cristiani? (b) Che specie di attività cercano di compiere fra il popolo di Dio tali persone predette?
22 Perciò non dovrebbe sorprenderci che empi peccatori cercassero di corrompere gli individui nell’organizzazione di Geova o di raffreddare il loro amore verso Dio e la sua organizzazione. Giuda dice: “In quanto a voi, diletti, ricordate le parole che sono state dette in precedenza dagli apostoli del nostro Signore Gesù Cristo, come vi dicevano: ‘Nell’ultimo tempo vi saranno degli schernitori, che procederanno secondo i desideri della propria empietà’. Questi son quelli che fanno separazioni, uomini animaleschi, che non hanno spiritualità”. (Giuda 17-19) Giuda indica che gli apostoli predissero la comparsa di uomini motivati da desideri egoistici, che avrebbero cercato di farci perdere l’amore di Dio. Pietro fu uno di quegli apostoli che fecero risuonare tale avvertimento per gli “ultimi giorni”. (2 Piet. 3:1-4) Mentre Dio compie un’opera di unificazione in tutta la terra, questi schernitori vorrebbero compiere un’opera di separazione fra il popolo di Dio. Essendo privi di spiritualità, non hanno zelo per il ministero del Regno di Dio. Essi spendono la loro energia in discorsi che generano contese.
MANTENIAMOCI NELL’AMORE DI DIO
23. (a) Quale consiglio dà Giuda ai cristiani? (b) Come possiamo rimanere nell’amore di Dio?
23 Qual è dunque la condotta per i fedeli testimoni di Dio? Giuda risponde: “Ma voi, diletti, edificandovi nella vostra santissima fede, e pregando con spirito santo, mantenetevi nell’amore di Dio, mentre aspettate la misericordia del nostro Signore Gesù Cristo in vista della vita eterna”. (Giuda 20, 21) Giuda aveva in precedenza pregato che la misericordia e la pace di Dio fossero accresciute; ora affinché quella preghiera si adempia sul popolo di Geova, esso deve mantenersi nell’amore dell’Onnipotente Dio. Come? Col diligente studio della Sacra Parola di Dio, leggendo regolarmente la Bibbia in relazione con la Scuola di Ministero Teocratico della congregazione. Frequentate tutte le adunanze. Approfondite l’impressione che la Parola di Dio fa sulla nostra vita aiutando altri ad imparare in merito al puro, giusto nuovo ordine di cose di Dio. Non cessate mai di coltivare sempre più il frutto del santo spirito di Dio. ‘Pregate con spirito santo’ per ciò che è in armonia con la volontà di Dio, e pure che una maggior quantità di quello spirito santo sia su noi. Se ci manteniamo così nell’amore di Dio, il risultato sarà davvero misericordia, pace e amore moltiplicati mediante Gesù Cristo. Ne abbiamo bisogno per portare a termine l’opera di predicazione della buona notizia del Regno e per liberare altri ancora da Babilonia la Grande. Anche noi abbiamo bisogno della misericordia divina e perciò dobbiamo essere misericordiosi verso altri la cui vita è in pericolo.
24, 25. (a) A chi dobbiamo mostrare misericordia, e quindi fra chi dobbiamo distinguere? (b) Come mostriamo loro misericordia, e come indica Giuda che non c’è tempo da perdere?
24 Quindi Giuda scrive: “E continuate a mostrare misericordia ad alcuni che hanno dubbi; salvateli strappandoli al fuoco. Ma continuate a mostrare misericordia ad altri, facendo ciò con timore, mentre odiate perfino la veste macchiata dalla carne”. (Giuda 22, 23) Per far questo, dobbiamo distinguere tra quelli che sono degni della misericordia di Dio e quelli che sono animaleschi sognatori condannati la cui distruzione fu raffigurata dalla fine infuocata di Sodoma. Tali uomini, a motivo dei loro mormorii, riempiono di dubbi gli instabili circa il fatto che questa sia l’organizzazione di Geova. Questi dubbiosi possono essere così scossi dalle parole gonfie di quei lamentatori da smettere di frequentare le adunanze del popolo di Geova. Per cui Giuda ci consiglia di avere misericordia verso quelli che vacillano e dubitano. Non dobbiamo ignorarli. Cercate con pazienza di edificarli nella fede. Ma dobbiamo agire prontamente, come i pompieri strappano le persone in pericolo da un edificio in fiamme; così noi dobbiamo ‘strapparli al fuoco’.
25 Alcuni possono aver ceduto agli allettamenti di quegli immorali sognatori e aver così macchiato la loro identità di veri cristiani. (2 Piet. 2:18) Ma mentre odiamo gli indumenti intimi macchiati, abbiamo misericordia verso quello che porta tali indumenti e cerchiamo di aiutarlo a ristabilirsi nella salute spirituale.
26. (a) Mentre aiutiamo altri, che cosa dobbiamo fare? (b) In che modo le parole di Giuda, che sono quasi una preghiera, mostrano come evitar d’inciampare? (c) Fate un contrasto fra il predetto destino degli empi e il privilegio di quelli che rimangono nell’amore di Dio.
26 Mentre aiutiamo altri a edificare la loro fede, dobbiamo di continuo “combattere strenuamente per la fede”, resistendo a tutti gli empi lamentatori, sedicenti separatisti e a chiunque muti l’immeritata benignità di Dio in una scusa per praticare condotta dissoluta nella congregazione. Combattendo incessantemente in questo modo, confideremo che Geova ci custodisca senza inciampo. A lui sia la gloria: “Ora a colui ch’è potente da custodirvi senza inciampo e da porvi senza difetto dinanzi alla sua gloria con grande gioia, al solo Dio nostro Salvatore per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, siano gloria, maestà, potenza e autorità per tutta l’eternità passata e ora e in tutta l’eternità. Amen”. (Giuda 24, 25) Le parole di Giuda sono quasi una preghiera a Geova per il suo popolo che Egli ci sosterrà e ci impedirà di inciampare se ‘combatteremo strenuamente per la fede’ così da rimanere nel suo amore. Mentre tutti gli empi peccatori affronteranno la loro condanna, come fu predetto tanto tempo fa dal Supremo Giudice, noi avremo il privilegio, con la vita senza fine, di attribuire a Geova ciò che gli è dovuto.
[Nota in calce]
a Biblical Archaeology di G. Ernest Wright, pag. 73.