Esercitare maturità è una salvaguardia
“Camminerai sicuro per la tua via, e il tuo piede non inciamperà. . . . perché l’Eterno sarà la tua sicurezza, e preserverà il tuo piede da ogn’insidia”. — Prov. 3:23-26, VR.
1. Perché il maturo pensiero e giudizio è di così grande valore per noi oggi, e che cosa ci permetterà di fare?
AVERE maturo pensiero e giudizio è di grande valore per la persona che cerca di fare la volontà di Dio, perché le permette di resistere al continuo bombardamento di tentazioni che la colpiscono continuamente in questo vecchio ordine di cose. Le minacce all’integrità del cristiano in questi giorni malvagi alla fine di questo sistema di cose sono materialismo, calunnie, ingiurie, estorsione, immoralità e abuso di sangue. Le crescenti ondate emotive del nazionalismo recano accresciute richieste politiche sul cristiano affinché rivolga la sua adorazione alle norme nazionali e la sua lealtà e la sua vita allo Stato. Oltre a ciò, c’è la valanga di allettamenti commerciali a cercare una vita di agi, lusso, a confidare nel materialismo, a fare denaro rapidamente con pratiche disoneste, sulla linea di confine fra la legalità e l’aperta truffa. Sorge immediatamente la domanda: “Quale sarà la mia decisione quando sarò davanti a queste tentazioni?” Colui che pensa a queste cose sa sempre ciò che farebbe, oppure, a volte, ci sono alcuni dubbi nella sua mente, anche se piccoli?
2. Come l’osservanza delle parole di Gesù in Giovanni 14:15 ‘veglierà su di noi’?
2 A motivo delle pressioni che dobbiamo sopportare, è necessario usare ogni facoltà per mantenere l’integrità. Gesù indicò questo principio con queste parole: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti”. È dunque ovvio che per vincere le tentazioni del mondo, l’amore e l’ubbidienza a Geova sono assolutamente indispensabili. Voler essere continuamente in armonia con la Parola di Geova sarà una salvaguardia. La propria capacità di pensare è stata migliorata dal continuo studio e dal progresso verso la maturità. Essa ‘veglierà su di voi’. — Giov. 14:15; Prov. 2:11, Na.
3. (a) Perché lo studio è così essenziale durante tutta la nostra vita? (b) Perché ora è così urgente?
3 Esercitare maturità sarà una salvaguardia se continueremo ad acquistare accurata conoscenza, ad analizzarla e a paragonarla con quello che sappiamo già, traendo da questa analisi le dovute conclusioni, conservandola nella nostra memoria e mettendo tutto ad uso pratico al tempo dovuto. Non possiamo dunque vedere prontamente l’importanza dello studio continuo durante tutta la nostra vita? Sì, il nostro pensiero e le nostre decisioni sono condizionate da tale conoscenza e sapienza. Come sono appropriate le parole di consiglio di Geova date per salvaguardarci, com’è illustrato da queste parole: “Figlio mio, oh presta attenzione alla mia sapienza. Porgi orecchio al mio discernimento, in modo da custodire le capacità di pensare; e le tue proprie labbra salvaguardino la stessa conoscenza”! (Prov. 5:1, 2) Questo ci fa di nuovo rammentare l’importanza del pensiero che dovremmo salvaguardare la saggezza; e notate che valore ha ciò, come dichiara Proverbi 3:21, 22: “Salvaguarda la saggezza e la capacità di pensare, ed esse saranno vita per la tua anima e fascino per la tua gola”. Coltivare e sviluppare la capacità di pensare sviluppa maturità, ed è importante che questo si faccia ora, anziché aspettare finché un momento difficile richieda una decisione vitale.
4. Come lo studio precedente ci aiuta in condizioni difficili a prendere decisioni basate su giuste conclusioni e non sul sentimento?
4 Se come genitori, per esempio, siamo sollecitati da un medico e dai componenti della famiglia che non hanno accurata conoscenza, affinché permettiamo una trasfusione di sangue, col dire che la vita del bambino dipenda da essa, possiamo prendere la decisione giusta in quel momento e darne la ragione? O dovremo dire: “Non ho la spiegazione giusta in questo momento, ma leggerò qualche cosa sul soggetto e vi informerò”? È importante che in tali momenti di pressione non si sottovaluti mai il potere dell’emozione per oscurare il maturo pensiero. Il maturo giudizio si può esercitare solo quando la mente può analizzare chiaramente il problema o la situazione, trarre ragionevoli conclusioni e giungere a decisioni senza impaccio e libere da influenza esterna. Mediante il precedente studio avremo la mente di Dio sulla cosa in armonia con il suo spirito, e si dovrebbe essere risoluti a compiere la volontà di Dio, qualunque cosa succeda. Le onde delle emozioni altrui si infrangano inutilmente contro la struttura simile a roccia della vostra fede!
ADORAZIONE DELLA CREATURA: IDOLATRIA
5. Quali circostanze potrebbero sorgere che portano al compromesso con un atto idolatra?
5 Pensare ai princìpi divini aiuterà ad affrontare le situazioni man mano che sorgono durante la vita. Saprete perché una condotta è giusta o sbagliata. Ma supponete che le circostanze siano alquanto diverse. Prendete, per esempio, il compiere atti d’adorazione dinanzi a simboli. Vengono subito in mente scritture come 1 Giovanni 5:21: “Figliuoletti, guardatevi dagli idoli”, e le parole di Geova nel Decalogo: “Non ti farai immagini scolpite né alcuna figura di quanto è in alto nei cieli né di quanto è in basso sulla terra né di quanto è sotto la terra, nelle acque”. Definendo la cosa, dunque, che cos’è un idolo? Che cos’è l’idolatria? Vediamo che un idolo può essere un’immagine o simbolo di qualunque cosa creata. Gli emblemi nazionali non hanno simboli su di essi? Stelle? Animali? Colori che rappresentano qualità? Non rappresentano essi ciò a cui Pietro si riferì come a “ogni creazione umana”? Si possono riverire? Le parole stesse di Geova rispondono: “Non ti prostrerai davanti ad essi né renderai loro un culto, poiché io, Jahve tuo Dio, sono un Dio geloso”. Perciò, inchinarsi sarebbe un atto di adorazione. È forse diverso il principio se si compie qualche altro movimento? L’alzarsi quando si canta un inno patriottico è forse diverso dall’inchinarsi quando passa un idolo? O togliersi il cappello? O stendere la mano o mettersi la mano sul cuore? — Eso. 20:4, 5, Ga; 1 Piet. 2:13.
6. (a) Che cosa costituisce essenzialmente l’idolatria? Perché essa equivale a tradimento? (b) Perché non dovremmo temere l’uomo né i governi terreni?
6 Tuttavia, che c’è di male? Ebbene, tenete presente che Geova dice che esige esclusiva devozione, e questo è del tutto appropriato. Ricordate, Geova è nostro Giudice, Legislatore e Re. (Isa. 33:22) La sua giurisdizione include l’intero governo dell’universo. Perciò, compiere un atto di adorazione verso qualsiasi altra personalità o cosa creata sarebbe idolatria. Possiamo subito vedere perché Satana sarebbe stato assai soddisfatto e trionfante solo con un piccolo atto di adorazione da Gesù. (Matt. 4:9, 10) Questo sarebbe stato tradimento e meritevole di morte. Ciò è universalmente riconosciuto anche fra le nazioni. Quanto è dunque peggiore il tradimento che mette in pericolo la vita eterna d’altri e disonora Geova! Di fronte a una situazione così compromettente quando è comandato di adorare (salutare) qualche emblema nazionale o compiere un atto di riverenza a qualcuno, si può trarre immediato conforto dalle parole di Gesù in Matteo 10:28, quando disse: “Non abbiate timore di quelli che uccidono il corpo ma non possono uccidere l’anima; abbiate timore piuttosto di colui che può distruggere sia l’anima che il corpo nella Geenna”. Il maturo giudizio salvaguardi la vostra vita riconoscendo che incontrerete molte prove e tribolazioni, e potrebbe significare la morte, come mostra Rivelazione 2:10, dove siamo ammoniti: “Mostrati fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita”. È vero che ora uomini e nazioni potrebbero togliervi la vita, ma possono ridarvela? Possono darvi la vita eterna? Possono impedire a Geova di darvi la vita? Poiché siamo in grado e abbiamo l’opportunità di acquistare maturo giudizio, imprimendolo a fondo nella nostra mente e nel nostro cuore in questo tempo, sia esso così fortemente radicato che, da parte nostra, farà sviluppare odio verso qualsiasi atto di disubbidienza o tradimento contro Geova.
ASTENIAMOCI DAL SANGUE
7. (a) Che cosa ha da dire la Parola di Dio riguardo all’uso del sangue? (b) Come si dovrebbe ragionare sull’uso del sangue quando sono implicati i propri figli? (c) Perché l’uso del sangue dovrebbe ripugnare al cristiano?
7 Nella questione del sangue, dobbiamo cominciare essenzialmente dall’iniziale dichiarazione contro di esso, dove fu proibito al genere umano di mangiare sangue. (Gen. 9:4) Ai Giudei era proibito mangiare sangue di qualsiasi sorta di carne. (Lev. 17:14) Probabilmente la più vigorosa espressione fu fatta ai cristiani in Atti 15:29, dov’è l’inequivocabile dichiarazione: “[Astenetevi] . . . dal sangue”. Ma non avendo piena conoscenza di una simile dichiarazione, l’individuo medio potrebbe ragionare: “Non sarebbe del tutto giusto sacrificare solo un po’ del proprio sangue per preservare la vita di un altro, specialmente se colui che ha bisogno è la propria carne e il proprio sangue?” No, perché questo va contro un altro principio biblico che Geova dichiarò mediante il suo profeta Samuele: “L’ubbidire val più del sacrificio”. (1 Sam. 15:22, Na) Aggiungete a ciò il fatto che la ribellione e la presunzione sono malvage come l’uso della divinazione, del potere magico e del terafim. La mente ignara potrebbe dire: “Ebbene, questo significherebbe salvare una vita”. Ma è realmente così, quando ricorriamo al sobrio e maturo pensiero e principio? Con la piena e completa ubbidienza, la nostra anima e quella dei nostri figli si preservano per la vita eterna. Non c’è bisogno di dire che amiamo i nostri figli, e il vero amore opera per i loro migliori interessi. Certo non si vorrebbe mai mettere in pericolo la speranza di vita eterna del proprio figlio facendo compromesso con princìpi mondani o per sentimentalismo! No, qui si applicano le parole di Gesù in Matteo 10:37, quando dichiarò: “Chi ha più affetto per padre o madre che per me non è degno di me; e chi ha più affetto per figlio o figlia che per me non è degno di me”. È dunque meglio che voi e vostro figlio abbiate pochi brevi anni di vita ora, o la vita eterna nel nuovo ordine di cose? Soppesate le alternative, quindi prendete la vostra decisione. Siete uno a cui ripugna disubbidire alla legge di Dio? In tal caso prender sangue è per voi spregevole quanto il cannibalismo. Pensate di mangiare la carne di un’altra creatura umana! È nauseante! È forse diverso bere sangue umano? Il fatto che si evita la bocca e lo si mette direttamente nelle vene cambia la cosa? Niente affatto!
MATURITÀ E IMMATURITÀ
8. Come considerò Davide il bere acqua quando degli uomini avevano rischiato la vita per procurargliela?
8 Potremmo guardare l’esempio di Davide, che conosceva la legge di Dio sul sangue e l’analizzava, e arrivò alla conclusione che non avrebbe considerato neppure un’apparente violazione della legge di Dio. Questo ci è detto in 1 Cronache 11:19 (Ga): “Dio mi guardi dal fare tale cosa! Devo io bere il sangue di questi uomini insieme con le loro vite? Essi infatti me la portarono, mettendo a repentaglio la loro vita!” Di nuovo, il maturo giudizio fu una salvaguardia per Davide.
9. In quale occasione Davide mostrò immaturo giudizio?
9 È bene che consideriamo un’altra occasione inerente a Davide, quando la sua decisione non fu basata sul maturo pensiero, quando egli lasciò che la passione fisica adombrasse e offuscasse il maturo giudizio. Guardando troppo a lungo una donna attraente, Betsabea, fu indotto a una condotta in diretta violazione del Settimo Comandamento, che proibisce l’adulterio. Evidentemente non aveva fatto la stessa attenta riflessione in questo caso come nel precedente. Ecco un caso in cui Davide fu sopraffatto dal desiderio personale, e non v’è dubbio che Davide sapesse che i trasgressori adulteri dovevano essere lapidati a morte. — 2 Sam. 11:2-5.
10. (a) Qual è la pena per i cristiani se commettono adulterio (o fornicazione) oggi? (b) Come può qualche persona immatura mettersi in pace la coscienza?
10 Lo stesso principio biblico è additato ai cristiani d’oggi, in quanto in 1 Corinti 6:9, 10 è detto: ‘Gli adulteri . . . non erediteranno il regno di Dio’. In effetti, si devono espellere (disassociare e mettere in una condizione simile alla morte) dalla congregazione cristiana. La proibizione della fornicazione era un’esigenza anche per i credenti gentili, poiché Paolo ammonisce contro la fornicazione e l’adulterio. Alcuni esercitano immaturo giudizio rassicurandosi la coscienza con pensieri come: “In realtà non fa male a nessuno, non vi pare?” “Non è piuttosto esagerato lapidare persone a morte, solo per aver fatto ciò che è naturale?”
11. Qual è il proposito di Geova per le relazioni sessuali, e quando sono appropriate?
11 Con la giusta luce che si ha mediante l’attento studio si riconoscerà che il proposito di Geova per le relazioni sessuali era di trasmettere la vita, nella disposizione matrimoniale dei genitori, che dovevano provvedere sicurezza per la dovuta crescita, lo sviluppo e l’istruzione della loro prole. I figli allevati fuori di questa disposizione soffrono perché sono nati fuori del modello divino. Si deve riconoscere, dunque, che applicando la perfetta norma di giustizia, l’immoralità sessuale è una perversione o un male e riceve l’avverso giudizio di Dio.
12. Che cosa accadde a Israele riguardo all’idolatria? Perché?
12 Un buon esempio d’immaturità fu la nazione d’Israele che di tanto in tanto si allontanava, abbandonandosi all’aperta, sfacciata, indiscutibile idolatria. Semplicemente non pensavano. Non è questa la ragione più comune quando ci mettiamo in difficoltà? Semplicemente non pensiamo. Se non pensiamo prima di agire, molto probabilmente penseremo dopo con rammarico. Osea rimproverò gli Israeliti con le parole di Geova: “Poiché tu hai sdegnata la conoscenza, anch’io sdegnerò d’averti per sacerdote; giacché tu hai dimenticata la legge del tuo Dio, anch’io dimenticherò i tuoi figliuoli”. (Osea 4:6, VR) Dove manca la conoscenza, la visione retrospettiva della creatura non la salvaguarderà, ma, piuttosto, la condurrà a fare il male. O non acquistarono giusta conoscenza come salvaguardia o non la tennero in mente.
13. Descrivete la maturità di Sadrac, Mesac e Abednego.
13 Splendidi esempi di coloro che seguirono la condotta saggia furono i tre compagni di Daniele. La maturità di pensiero è illustrata per noi in Daniele 1:4 (Ga), poiché Nabucodonosor chiese che si facesse una ricerca di prigionieri “istruiti in ogni sapere, dotati di scienza, esperti nella dottrina”. Sadrac, Mesac e Abednego furono qualificati come uomini di maturo pensiero. Questo è ciò che diede loro forza in successive tentazioni. Infatti, quando fu esercitata severa pressione su di loro affinché si inchinassero davanti a un’immagine politica nella pianura di Dura, la loro matura risposta a Nabucodonosor fu manifesta quando dichiararono: “O re, noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; sappi però che Iddio nostro, al quale serviamo, può liberarci dalla fornace del fuoco acceso e dalla tua mano, o re”. Si noti la continuazione della loro espressione: “Anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai ai tuoi dèi e che non adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto”. Naturalmente, conosciamo l’entusiasmante risultato nella miracolosa liberazione dalla fornace ardente che ebbero. — Daniele 3, Na.
14. Come Daniele manifestò la sua maturità in due occasioni?
14 Anche Daniele fu irremovibile nel suo pensiero. Egli non attese di trovarsi davanti alla tentazione, poiché il fondamento della sua decisione fu posto in anticipo, come si nota in Daniele 1:8 (Ga): “Ma Daniele aveva deciso nel suo cuore di non contaminarsi con i cibi del re e con il vino da lui bevuto e chiese al capo degli eunuchi di non essere contaminato”. Benché Dario firmasse l’editto che chiunque supplicasse (pregasse) un altro per trenta giorni sarebbe stato gettato nella fossa dei leoni, Daniele continuò a pregare il suo Dio tre volte al giorno come ne aveva l’abitudine. Tale fedeltà fu ricompensata da Geova che chiuse la bocca dei leoni. — Dan. 6:7-22.
15. Come mostrò Saul mancanza di maturo giudizio? Con quale risultato finale?
15 In un’occasione Saul era deciso ad attaccare i Filistei. Attese sette giorni che venisse Samuele ad offrire il sacrificio bruciato e i sacrifici di comunione e, quando smise di avere pazienza, disse: “‘Portatemi l’olocausto e le vittime pacifiche’. E offrì l’olocausto”. Egli non continuò a confidare nel Signore. Che cosa deplorevole è confidare nel proprio giudizio, che è così basso in paragone con l’istruzione di Geova! Quando Samuele dunque gli si accostò, disse: “Sei stato uno stolto! Se tu avessi osservato l’ordine che Jahve tuo Dio ti aveva dato! . . . Ora, invece, il tuo regno non resisterà”. Il racconto continua: “Jahve si è già cercato un uomo secondo il suo cuore e lo ha costituito principe sopra il suo popolo, poiché non hai osservato l’ordine di Jahve”. — 1 Sam. 13:9, 13, 14, Ga.
16. Descrivete come Abraamo manifestò maturo giudizio e massima fede in Geova.
16 In contrasto, notate il maturo pensiero di un altro uomo, un uomo che ubbidì al comando di Dio anche se significava la vita di suo figlio, in cui erano riposte tutte le sue speranze. Sì, Dio comandò ad Abraamo di sacrificare effettivamente il suo proprio figlio. Questa è una cosa che Geova non ha mai comandato di fare a un altro uomo, né prima né dopo. Abraamo riponeva tutta la fiducia nell’Onnipotente Dio e nei suoi propositi. Il patto che Geova aveva fatto con lui era indelebilmente impresso nella sua memoria, ed egli SAPEVA che la benedizione di tutte le nazioni doveva venire attraverso suo figlio Isacco. Abraamo era pronto ad adempiere l’ordine di uccidere il solo mediante cui poteva venire il seme della promessa. Abraamo poteva trarre solo una conclusione da questo ragionamento. Se avesse ubbidito e ucciso suo figlio, dice in Ebrei 11:19: “Egli riconobbe che Dio poteva destarlo anche dai morti; e di lì lo ricevette pure in modo illustrativo”.
17. Come i figli di Eli manifestarono completa noncuranza per la Parola di Geova? Con quali risultati per loro?
17 Un altro classico esempio di quelli che trascurarono il consiglio di Dio pensando come uomini naturali fino al punto di disprezzare la legge di Dio fu il caso dei due figli del sommo sacerdote Eli, Ofni e Fineas. Non solo prendevano avidamente per sé il meglio dei sacrifici, ma commettevano adulterio con le donne che servivano al tabernacolo. Essi furono sopraffatti dai loro propri egoistici desideri, non curandosi delle leggi di Geova e non pensando a Geova. Geova pensava a loro e osservava la loro condotta e la paragonava con la sua giusta legge. Circa il fatto che continuassero come sacerdoti e producessero una progenie che servisse come sacerdoti egli giunse a questa conclusione: “Lontano da me il far questo. Io onoro chi mi onora e disprezzo chi mi disprezza”. Geova si ricordò di questa decisione riguardo a loro, ed essi morirono in battaglia come giudizio divino. — 1 Sam. 2:22-26, 30, 34; 4:11, Na.
18. Quale situazione allettante si presentò a Giuseppe, e quale fu il risultato immediato, e finale, per aver mantenuto l’integrità?
18 Ci fu un’occasione in cui un giovane fu più che mai consapevole della legge e dei princìpi di Geova perché come giovane ebbe conoscenza delle giuste norme morali di Geova. Il suo maturo giudizio lo salvaguardò dal commettere immoralità quando venne tentato dagli allettamenti della moglie di Potifar, che invitò ripetutamente Giuseppe a commettere fornicazione quando gli chiese: “Giaci con me”. La sua decisione fu presa con queste parole: “Come potrei fare questo grande male e peccare contro Dio?” La sua reazione? Giuseppe “le abbandonò tra le mani la propria veste e fuggì e uscì di casa”. Egli avrebbe piuttosto trascorso anni in prigione, accusato di ciò che si era rifiutato di fare, anziché violare i dettami della sua decisione d’essere fedele alle esigenze di Dio. (Gen. 39:7, 9, 10, 12, Ga) Giuseppe fu effettivamente messo in prigione dietro false accuse mosse contro di lui. Come risultato del suo irremovibile atteggiamento venne usato come provveditore per il suo popolo. La fedeltà in questa prova fu un requisito per ottenere tale approvazione.
CONCLUSIONE
19. (a) La condotta di chi dovremmo imitare per protezione? (b) Come la maturità ci proteggerà anche in condizioni difficili?
19 Certo si capisce che le menti addestrate teocraticamente renderanno un giudizio simile e non allenteranno la difensiva e non cadranno nell’errore del peccato che conduce a pena, dolore, sofferenza e morte eterna. Perché non lasciare che la nostra condotta imiti quella di fedeli uomini che protessero e salvaguardarono le loro anime attentamente e rimasero nel favore dell’Onnipotente Dio anche nella prova? Mantenere l’integrità a Dio costituisce una salvaguardia per la vita. Le gioie e le benedizioni dell’ubbidienza recano sicurezza, contentezza e autosufficienza. Sì, ciò permetterà di edificare un forte scudo della fede, come descrisse Paolo: “Soprattutto, prendete il grande scudo della fede, col quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del malvagio”. Anche se Satana può toglierci tutta la letteratura e perfino la Bibbia e metterci in isolamento o sottoporci a crudele persecuzione, avremo una protezione che egli non può penetrare. Se avremo acquistato completa e accurata conoscenza dei propositi di Geova come si trovano nella sacra Parola la Bibbia, se l’avremo paragonata e analizzata attentamente con l’aiuto di maturi fratelli in associazione con la congregazione, se avremo preso in anticipo decisioni su ciò che faremo nelle varie circostanze che potrebbero sorgere, se le ricorderemo e prenderemo decisioni pratiche, ci salvaguarderemo contro le tentazioni a cui ci troveremo continuamente di fronte. — Efes. 6:16.
20. Che cosa ci provvederà eterna salvaguardia?
20 Com’è verace il proverbio che ci dice di contare sempre su Geova, com’è dichiarato in Proverbi, capitolo 3, versetti 5 e 6 (Ga): “Confida in Jahve con tutto il cuore, e non appoggiarti alla tua intelligenza. In tutti i tuoi sentieri pensa a lui ed egli appianerà il tuo cammino”! Saggiamente, dunque, riponete tutta la vostra fede e fiducia in Geova, basata sul maturo giudizio. Questo vi proteggerà, e Geova stesso sarà il vostro eterno scudo.