La padronanza di sé è essenziale per il progresso
“Aggiungete alla vostra fede . . . la padronanza di sé”. — 2 Piet. 1:5, 6.
1, 2. (a) Che specie di addestramento era richiesto dagli atleti greci dei tempi antichi? (b) Quale qualità è particolarmente necessaria sia agli atleti che ai cristiani, e come lo indica Paolo?
“DESIDERATE ottenere il premio ai giochi olimpici? — Considerate i preparativi richiesti e le conseguenze: dovete osservare uno stretto regime; dovete nutrirvi di cibo che non vi piace; dovete astenervi da ogni ghiottoneria; dovete esercitarvi per i necessari tempi prescritti sia col caldo che col freddo; non dovete bere nulla di fresco; non dovete bere vino come prima; in una parola, dovete seguire le istruzioni di un pugile, come seguireste quelle di un medico, e poi iscrivervi alle gare. Lì potete rompervi un braccio, slogarvi un piede, essere costretti a inghiottire polvere, a ricevere molte frustate, e dopo tutto a essere vinto”. Questa era la sorte dell’atleta greco nei tempi antichi, secondo il filosofo greco Epitteto. Non avevano la vita facile. Quegli atleti, come ad esempio i corridori, facevano strenui sforzi per ottenere fama e una corona corruttibile. Nei giochi olimpici era fatta di olivo selvatico; nei giochi pitici, di lauro; nei giochi istmici, vicino a Corinto, era una ghirlanda di pino. La vita dell’atleta era molto rigorosa e, fra le altre qualità, egli aveva per certo bisogno di padronanza di sé: tutto questo in ciò che si poteva ben definire un futile tentativo di ottenere gloria personale e una corona peritura!
2 L’apostolo Paolo, nella sua prima lettera canonica alla congregazione di Corinto, impiegò i giochi dell’antichità come illustrazione e mostrò che il cristiano ha bisogno di padronanza di sé. Egli rassomigliò i seguaci di Cristo a corridori in una corsa, dicendo: “Non sapete voi che i corridori nella corsa corrono tutti, ma solo uno riceve il premio? Correte in modo tale da conseguirlo. Inoltre, ogni uomo che prende parte a una gara esercita padronanza di sé in ogni cosa”. Ovviamente, Paolo mostrò padronanza di sé, poiché proseguì, dicendo: “Ora essi, naturalmente, lo fanno per ottenere una corona corruttibile, ma noi una incorruttibile. Perciò, il modo in cui io corro non è incerto; il modo in cui dirigo i miei colpi è tale da non colpire l’aria; ma tratto con durezza il mio corpo e lo conduco come uno schiavo, affinché, dopo aver predicato agli altri, io stesso non sia in qualche modo disapprovato”. (1 Cor. 9:24-27) Sì, i cristiani sono come corridori in una corsa, e il corridore deve disciplinarsi. Non può essere smodato e irregolare nelle abitudini e nell’addestramento. Nel suo caso la padronanza di sé è essenziale per il successo.
3. Rispetto alla padronanza di sé, perché i cristiani possono guardare al cielo?
3 Paolo e i credenti corinti a cui scrisse, sia uomini che donne, erano corridori in una corsa molto più importante di qualsiasi competizione atletica. E per loro il successo avrebbe significato non una corona che appassisce, ma la “corona della vita”, di cui l’apostolo Giovanni scrisse in seguito, com’è riportato in Rivelazione 2:10. Per ottenere questo grande premio, i cristiani dovevano esercitare padronanza di sé. E mentre l’esercitavano potevano tutti permettersi di guardare al cielo. Perché Geova Dio, che dà il suo spirito santo ai veri cristiani, provvede il massimo esempio di padronanza di sé operante. “Esercitavo padronanza di me stesso”, Geova ha dichiarato per mezzo di Isaia. (Isa. 42:14) Naturalmente, viene il tempo quando Dio mostra d’essere più potente dei suoi nemici, ma non perde mai la sua perfetta padronanza di sé. (Isa. 42:13) I principali attributi di Geova, amore, potenza, giustizia e sapienza, sono sempre in assoluto equilibrio. (1 Giov. 4:8, 16; Sal. 62:11; Deut. 32:4; Giob. 12:13) Le creature umane, con mente finita, non possono sempre comprendere gli atti divini, ma Geova è veramente il Modello stesso della padronanza di sé. — Dan. 4:34, 35; Isa. 55:8, 9.
4. Fate un contrasto fra le persone che hanno cristiana padronanza di sé e quelle che non l’hanno.
4 Ma perché dare tanta importanza alla padronanza di sé? Ebbene, considerate questo: Chi è privo di questa qualità, sotto pressione, può reagire in modo sfavorevole, non fidato. E le persone hanno poca fiducia nei consigli dati da chi va agli estremi. Quindi, ministri cristiani, “la vostra ragionevolezza divenga nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino”. Il cristiano la cui ragionevolezza è nota a tutti quelli che conosce, uno che vive “con sanità di mente e giustizia e santa devozione in questo presente sistema di cose”, sarà considerato maturo, fidato, una persona i cui consigli, basati sulla sicura Parola di Dio, sono degni di fiducia. (Filip. 4:5; Tito 2:11, 12) Tale persona padrona di sé può ricevere responsabilità nella congregazione cristiana. D’altra parte, la mancanza di sufficiente padronanza di sé può porre problemi e rendere necessario che si impartisca correzione a chi non è moderato. Perciò, è doveroso che ogni cristiano acquisti e mostri padronanza di sé. Ma quale progresso è possibile ai cristiani che hanno questa qualità?
PROGRESSO POSSIBILE AGLI UOMINI PADRONI DI SÉ
5. Che specie di uomini Tito doveva nominare? Quale qualità dovevano specialmente mostrare?
5 Nel primo secolo della nostra Èra Volgare, l’apostolo Paolo lasciò Tito a Creta affinché “[correggesse] le cose che sono difettose e [facesse] nomine di anziani di città in città”. (Tito 1:5) Erano necessari uomini padroni di sé perché servissero con tali incarichi. Paolo scrisse: “Poiché il sorvegliante dev’esser libero da accusa quale economo di Dio, non caparbio, non incline all’ira, non ebbro schiamazzatore, non percotitore, non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante della bontà, sano di mente, giusto, leale, padrone di sé”. (Tito 1:7, 8) Tale uomo non era un estremista. Non era caparbio. Non si sarebbe trovato immischiato in ebbri schiamazzi nel vicinato. Non era un percotitore. La sua padronanza di sé si rendeva evidente anche perché non era “avido di guadagno disonesto”. L’uomo che sarebbe stato qualificato come sorvegliante, nel quale i conservi credenti potevano riporre fede e fiducia, doveva essere “amante della bontà”. Doveva essere ospitale e “sano di mente”. In special modo doveva mostrare padronanza di sé. Con essa poteva evitare attitudini e azioni avventate o non cristiane.
6. Che cos’ha accresciuto il bisogno di uomini cristiani padroni di sé, e che cosa dovrebbero dunque fare gli uomini cristiani?
6 Tuttavia, Creta era solo un’isola relativamente piccola nel mare Grande o mar Mediterraneo. La buona notizia ‘portava frutto e cresceva in tutto il mondo’. Non più limitata ai Giudei, perveniva alle persone delle nazioni, ai Gentili una volta lontani da Dio. (Col. 1:5, 6, 21-23) Mentre i cristiani missionari evangelizzatori penetravano in nuovo territorio, il bisogno di altri uomini maturi e padroni di sé cresceva, poiché si formavano nuove congregazioni. E quanto più grande è oggi tale bisogno! La buona notizia dell’istituito regno di Dio è annunciata in tutta la terra. Quindi, il bisogno di sorveglianti e servitori di ministero cristiani che possiedono lo spirito di Dio espresso nel modo di vivere cristiano equilibrato e nella padronanza di sé è anche maggiore oggi. Questo bisogno aumenterà con l’ulteriore espansione e sviluppo dell’organizzazione terrestre di Geova. Perciò, gli uomini cristiani continuino ad acquistare padronanza di sé e gli altri frutti dello spirito di Dio. Il progresso, compresi i privilegi di servire come sorveglianti e servitori di ministero in congregazioni formate da poco, può essere compiuto da uomini cristiani maturi e padroni di sé.
7. Perché la padronanza di sé è necessaria ai sorveglianti e ad altri servitori nella congregazione cristiana?
7 Un sorvegliante cristiano a Creta, come altrove, dovrebbe essere “padrone di sé, [attenendosi] fermamente alla fedele parola in quanto alla sua arte d’insegnare”. Perché? “Affinché sia in grado di esortare mediante l’insegnamento che è sano e di rimproverare quelli che contraddicono”. (Tito 1:8, 9) Deve avere accurata conoscenza della Parola di Dio per impartire esortazione, insegnamento che sia sano. A volte i cristiani hanno seri problemi e trovano difficile senza aiuto valutare queste cose di grande importanza. Di conseguenza, possono consultare un fratello maturo, come il sorvegliante di congregazione. Se la persona lo consulta, è di importanza essenziale che riceva sani consigli basati sulle Scritture. Quindi, i sorveglianti e altri servitori nella congregazione hanno bisogno di padronanza di sé. Non devono farsi trascinare dal sentimentalismo o da qualche altra accecante emozione, poiché le loro parole possono bene influire su vite preziose. Coloro che hanno la responsabilità della sorveglianza, se sono consultati per consigli e aiuto, dovrebbero considerare le leggi e i princìpi biblici, additandoli a coloro che fanno domande, che devono poi prendere le loro proprie decisioni. (Gal. 6:5) Se in una questione vi è dunque implicata una legge o un principio biblico, il sorvegliante lo deve considerare dal punto di vista scritturale. Anche se la situazione è critica e la pressione intensa, i sorveglianti devono stare attenti per non fare commenti che riflettano mancanza di padronanza di sé.
8. Che cosa si dovrebbe fare quando si prende una decisione personale o si fa un solenne accordo?
8 Il cristiano non ritiene sempre necessario considerare un problema col sorvegliante della congregazione. Spesso lo può risolvere in privato consultando direttamente e di persona le Scritture, pregando Geova. Ma se avete un serio problema e dovete prendere una decisione, ricordate la padronanza di voi stessi. Resistete a qualsiasi tendenza verso l’impetuosità o la presunzione. Indipendentemente da quanto sia gravosa la decisione o da quanto sia difficile la circostanza, mantenetevi padrone di voi stessi. Pensate prima di agire o di parlare, poiché “è un laccio quando l’uomo terreno ha sconsideratamente gridato: ‘Santo!’ e dopo i voti è disposto a fare l’esame”. (Prov. 20:25) Meditate e pregate prima di giungere a una conclusione o di fare un solenne accordo. (Eccl. 5:2-5) Non vi appoggiate sul vostro proprio intendimento. Richiamate alla mente i rammemoratori di Geova che sono nella sua Parola e agite in base a questi. Ricordate: “La legge di Geova è perfetta, ridona l’anima. Il rammemoratore di Geova è degno di fede, rende saggio l’inesperto”. — Sal. 19:7; Prov. 3:1-6.
COMITATO GIUDIZIARIO DELLA CONGREGAZIONE
9. Da che cosa dovrebbero guardarsi il sorvegliante e il comitato giudiziario della congregazione tentando di ristabilire uno che ha errato?
9 Naturalmente, i problemi nella congregazione cristiana possono variare in maniera considerevole. Perciò, a volte, anche se non si è cercato direttamente il suo aiuto, il sorvegliante può fare sforzi per ristabilire un uomo che ha errato in qualche modo. Infatti, il comitato giudiziario della congregazione può dover considerare la cosa. L’apostolo Paolo disse a Tito di nominare uomini che fossero in grado “di rimproverare quelli che contraddicono”. (Tito 1:9) Questo non poteva farlo un uomo vacillante e incerto, privo di padronanza di sé. Questa genuina qualità è dunque necessaria al sorvegliante e all’intero comitato giudiziario della congregazione. Paolo disse ai Galati: “Fratelli, anche se un uomo fa qualche passo falso prima che se ne renda conto, voi che siete spiritualmente qualificati cercate di ristabilire tale uomo con uno spirito di mitezza, badando a te stesso, perché anche tu non sia tentato. Continuate a portare i pesi gli uni degli altri, e così adempite la legge del Cristo”. (Gal. 6:1, 2) Non dovrebbero risultarne giudizio emotivo ed eccitato, commenti incontrollati e sconsiderati. Quelli che sono spiritualmente qualificati non dovrebbero cedere alle imperfette inclinazioni umane di dire parole o compiere azioni intemperate. Cedendo in tal modo si impedirebbe di rendere vera assistenza spirituale.
10. (a) Per fare che cosa il comitato ha bisogno di padronanza di sé? (b) Quali passi dovrebbe fare il comitato quando manca il pentimento per un grossolano errore? quando è mostrato?
10 Indubbiamente, il comitato giudiziario della congregazione ha bisogno di padronanza di sé, per agire secondo il principio e non secondo l’emozione. Se dedicati cristiani hanno peccato ma mostrano vero pentimento dopo aver commesso qualche cattiva azione che richiede una misura disciplinare, tale contrizione non si dovrebbe ignorare. Comunque, non si deve permettere che il sentimentalismo sopraffaccia il principio scritturale quando si prendono decisioni che influiscono sul benessere e sulla purezza della congregazione cristiana. A volte manca completamente il pentimento per un grossolano errore, per cui è necessario disassociare il trasgressore. Agendo secondo l’ispirato consiglio di Paolo, i responsabili della congregazione cristiana dell’antichità ebbero sufficiente coraggio da espellere un uomo colpevole di immoralità incestuosa, affinché la congregazione non fosse spiritualmente danneggiata. Solo dopo che fu manifestato vero pentimento essi poterono essere incoraggiati ad estendere il perdono e a confermare il loro amore a questa persona. (1 Cor. 5; 2 Cor. 2:1-11) Il comitato giudiziario della congregazione d’oggi deve esercitare padronanza di sé per evitare l’asprezza quando ci vogliono mitezza e amore, o l’indecisione e la debolezza quando sono essenziali fermezza e determinazione.
LA PADRONANZA DI SÉ È ESSENZIALE ALLE DONNE, AD ALTRI
11. Che specie di persona è la moglie cristiana che ha padronanza di sé, e da che cosa è protetta?
11 La padronanza di sé è per certo indispensabile per risolvere nella debita maniera problemi personali e di congregazione. Inoltre, l’esercizio di questa eccellente qualità può condurre gli uomini cristiani a ricevere accresciuti privilegi. Ma la padronanza di sé è necessaria a tutti i cristiani che desiderano progredire. Le sante donne che la possiedono sono di vero vantaggio per la congregazione. I benefici derivanti dalla padronanza di sé esercitata dalla donna cristiana si possono dapprima sentire nella casa. La capace moglie cristiana che la possiede è un buon esempio in parole e opere. Ella è come la donna buona ma assai diversa dalla donna cattiva di cui fu scritto: “La moglie capace è una corona per il suo proprietario, ma come marciume nelle sue ossa è colei che agisce in modo da fare vergogna”. (Prov. 12:4) La moglie e madre cristiana che bada alle sue faccende domestiche e ai suoi figli e che ha a cuore gli interessi del regno di Dio è protetta dalle occupazioni delle donne oziose senza padronanza di sé. A differenza di loro, non si immischia negli affari altrui, non pettegola né rimane intrappolata in cattiva condotta. Invece, si tiene occupata nelle giuste attività e così è una benedizione per suo marito, i suoi figli e tutti quelli che si associano a lei. — 1 Tim. 2:15; 5:11-15.
12. Come può la donna cristiana che mostra padronanza di sé espandere il suo ministero?
12 La donna cristiana che mostra padronanza di sé può pure espandere il suo ministero. Può avere il privilegio di assistere altre donne nell’opera di predicazione sotto la direttiva del sorvegliante e in armonia con la disposizione della congregazione per offrire addestramento e assistenza personale. Comunque, è evidente che, se la donna dedicata non ha padronanza di sé e va continuamente agli estremi nel modo di vestire o di comportarsi, non potrebbe essere impiegata per aiutare altre donne nel ministero. (1 Tim. 2:9, 10; 1 Piet. 3:3, 4) Se litiga con altre donne nella congregazione, forse anche riguardo a cose insignificanti, che genere di esempio dà? Non un buon esempio. Quindi, se la donna cristiana desidera fare progresso verso la maturità ed essere in grado di accettare il privilegio di prestare un po’ di assistenza nel servizio di ministero, alla lode di Geova, deve coltivare e mostrare padronanza di sé.
13. Come possono i cristiani anziani che hanno padronanza di sé aiutare altri?
13 Ma che dire quindi delle persone anziane nella congregazione cristiana? Anch’esse hanno bisogno di padronanza di sé. E se l’hanno, possono essere in grado di aiutare altri. Pensate agli anni di esperienza che un cristiano anziano può avere avuto nel servizio di Dio e ai benefici che ne derivano. Comprensibilmente, molti che hanno servito fedelmente Geova per un certo numero di anni sono spesso consultati dai cristiani giovani e meno esperti. Anche questi devono prendere le loro proprie decisioni, ma a volte un dedicato servitore anziano di Geova può essere d’aiuto basandosi sull’esperienza personale e rivolgendo l’attenzione ai princìpi biblici, per recare così beneficio a chi l’interroga.
14. (a) Perché è un piacere associarsi a persone anziane nella società del Nuovo Mondo? (b) Sebbene alcuni cristiani anziani possano non essere in grado di fare quanto facevano una volta nel servizio di Geova, come possono contribuire all’espansione dell’opera di predicazione?
14 Comunque, l’età avanzata può causare problemi insieme a salute cagionevole e meno vigore. Perciò, i cristiani anziani devono coltivare padronanza di sé, per mantenere la gioia nonostante le loro avversità. Quante volte riscontriamo che le persone anziane di questo sistema di cose sono di salute malferma, irritabili, difficili da accontentare! Si prova poco piacere associandosi a loro. Ma le persone anziane nella società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova coltivano e mostrano padronanza di sé e quindi è un piacere parlar loro e averle come compagne nel ministero. È vero che oggi alcuni di loro possono non essere in grado di fare quanto facevano una volta nel servizio di Geova. Ma la padronanza di sé permette loro di fare progresso verso maggiore spiritualità, e anche in silenzio, spronano i giovani all’attività cristiana. I molti racconti di vita vissuta di anziani testimoni di Geova pubblicati ne La Torre di Guardia sono fonte di vero incoraggiamento. Davvero, i cristiani anziani apportano in molti modi un eccellente contributo all’espansione dell’opera di predicare la buona notizia del Regno. — Prov. 16:31.
15. Quale può essere il risultato se i giovani cristiani mostrano padronanza di sé?
15 Ma che dire dei giovani, di voi ragazzi e ragazze? Ebbene, se mostrate padronanza di voi stessi, recherete felicità ai vostri genitori. Molti fanciulli di questo malvagio sistema di cose sono privi di padronanza di sé e agiscono stoltamente, creando problemi ai loro genitori. In effetti, sono stupidi. Chi vorrebbe essere come loro? Proverbi 17:25 dice: “Il figlio stupido è una vessazione per suo padre e un’amarezza per colei che l’ha partorito”. Se, d’altra parte, come giovani cristiani, acquistate padronanza di voi stessi, otterrete l’approvazione di Geova, dei vostri genitori e di altri, con tutta probabilità. Il modo in cui agite ha grande importanza, poiché “pure mediante le sue pratiche il ragazzo fa riconoscere se la sua attività è pura e retta”. (Prov. 20:11) Se siete giovani cristiani padroni di voi stessi, probabilmente riceverete privilegi e alcune responsabilità nella casa. Anche nel luogo di raduno della congregazione, nella Sala del Regno, potete essere in grado di aiutare nella pulizia o ricevere altre cose da fare, se mostrate che ci si può fidare che farete le cose per bene. Coltivando la padronanza di voi stessi sarete anche in grado di acquistare ulteriore capacità. Giovani, la padronanza di voi stessi è dunque essenziale anche per il vostro progresso cristiano.
MOSTRATE PADRONANZA DI VOI STESSI E CONTINUATE A PROGREDIRE
16. Come possono tutti i cristiani trarre beneficio dal conseguire e mostrare padronanza di sé?
16 Perciò, è evidente che tutti i cristiani possono trarre beneficio dal conseguire e mostrare padronanza di sé. Con essa tutti i dedicati servitori di Dio possono migliorare il loro ministero, la qualità del loro servizio a Geova e la loro adorazione in generale. Ci sono molti incentivi a mostrare cristiana padronanza di sé. Le persone mature che manifestano questo frutto dello spirito santo di Geova agiscono in modo da contribuire all’unità e all’espansione della terrestre organizzazione di Dio. Non causano problemi né agiscono da influenze divisive nella congregazione cristiana. Inoltre, mentre a quelli che sono privi di padronanza di sé non si può affidare maggiore responsabilità, se voi avete questa qualità, è più probabile che possiate assolverla. Ci si può fidare che considererete le cose in maniera equilibrata quando si dovranno prendere decisioni. Così potete espandere il vostro ministero e ricevere accresciute gioie e benedizioni.
17. La padronanza di sé è essenziale oggi per il progresso cristiano, ma quale altra ragione vi è per mostrarla?
17 Comunque, non solo la padronanza di sé è essenziale oggi per il progresso cristiano. In effetti, è essenziale per ottenere la vita nel promesso nuovo ordine di Dio. Paolo scrisse: “Inoltre, se qualcuno contende nei giochi, non è coronato se non ha conteso secondo le regole”. (2 Tim. 2:5) Per ottenere l’approvazione di Geova e la vita eterna, dobbiamo soddisfare le sue esigenze, conformandoci alle sue regole. Quindi, “deponiamo anche noi ogni peso e il peccato che facilmente ci avvince e corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta dinanzi, mentre guardiamo attentamente il principale Agente e Perfezionatore della nostra fede, Gesù”. (Ebr. 12:1, 2) Imitate la sua condotta. Egli mostrò padronanza di sé. Colui che professa di seguire Cristo, ignorando deliberatamente il bisogno della padronanza di sé può benissimo venir meno nella corsa per il premio della vita eterna. Ebbene, egli non potrebbe sperare di vincerla come l’atleta dei tempi antichi non poteva aspettarsi di uscirne vittorioso se disdegnava la disciplina e non esercitava padronanza di sé. Naturalmente, un cristiano non può e non dovrebbe giudicare un altro. (Rom. 14:4) Ma siate certi che Geova “giudica imparzialmente secondo l’opera di ciascuno”. (1 Piet. 1:17) Perciò, come dovrebbe sforzarsi strenuamente ciascun cristiano per coltivare e mostrare i frutti dello spirito di Geova, compresa la padronanza di sé! È in gioco la nostra vita!
18. Anche ora che cosa può determinare il cristiano?
18 Anche ora il cristiano può determinare se corre la corsa della vita in modo tale da avere la speranza di ottenere questo premio. Durante quello che fu il crepuscolo della sua vita terrestre, dopo aver sopportato molto più di qualsiasi atleta del suo giorno, Paolo poté dire: “Ho combattuto l’eccellente combattimento, ho corso la corsa sino alla fine, ho osservato la fede. Da ora in poi mi è riservata la corona della giustizia, che il Signore, il giusto giudice, mi darà come ricompensa in quel giorno, ma non solo a me, bensì anche a tutti quelli che hanno amato la sua manifestazione”. (2 Tim. 4:7, 8) L’apostolo aveva già la fiducia d’aver corso fedelmente la corsa cristiana e che avrebbe ricevuto la “corona della giustizia”, che a questo punto è stata conferita a Paolo e ad altri cristiani generati dallo spirito i quali sono stati fedeli sino alla morte. Ma sia che le vostre speranze siano celesti o terrestri, dovreste mostrare padronanza di voi stessi e correre in maniera tale da confidar d’avere l’approvazione di Geova e ottenere la vita eterna, se solo continuate nella vostra condotta presente, santa, temperata.
19. Perché c’è buona ragione per ‘aggiungere alla vostra fede . . . la padronanza di voi stessi’?
19 Siate risoluti, perciò, a mostrare padronanza di voi stessi. Siate un bene per la terrestre organizzazione di Geova. Fate questo sia che siate una persona anziana, un giovane adulto, o un fanciullo. Naturalmente, per ottenere e mantenere la padronanza di sé ci vuole sforzo, grande sforzo a volte. Ma è essenziale per il vostro progresso cristiano. Inoltre, può significare la vita stessa per voi. Quindi, c’è davvero buona ragione per ‘aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la padronanza di voi stessi’. — 2 Piet. 1:5, 6.