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  • La fede che Dio gradisce

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  • La fede che Dio gradisce
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
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  • “SOLIDI NELLA FEDE”
  • L’IDDIO DELLA VERA FEDE
  • LE AFFLIZIONI MONDIALI NON SONO UN MOTIVO PER PERDERE LA FEDE
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
w69 1/7 pp. 392-398

La fede che Dio gradisce

“La provata qualità della vostra fede, di valore assai più grande dell’oro che perisce malgrado sia provato dal fuoco, sia trovata causa di lode e gloria e onore alla rivelazione di Gesù Cristo”. — 1 Piet. 1:7.

 1, 2. (a) In che modo la fede assume molte forme? (b) Che cosa volle dire Gesù parlando della “fede”?

SIA che abbia un’inclinazione religiosa o no, ogni persona ripone fede in qualche cosa. Può non credere in Dio, ma crederà in se stessa, nella sicurezza del suo conto in banca, nel valore dell’istruzione, nella superiorità di un certa forma di governo, nell’integrità di un amico. La fede assume dunque molte forme. Ma Gesù si riferiva alla relazione dell’uomo col suo Creatore e alla sua fiducia nell’adempimento dei propositi di Dio quando disse: “Tuttavia, quando il Figlio dell’uomo arriverà, troverà realmente la fede sulla terra?” — Luca 18:8.

2 Che cos’è la “fede” a cui si riferì Gesù, e perché è così importante per ciascuno di noi? Ovviamente quando parlò della “fede” Gesù non si riferiva a molte diverse ideologie e nemmeno a ciò che l’uomo potrebbe fare di sua propria volontà. Piuttosto si riferiva a Dio e alla fiducia in ciò che Egli avrebbe fatto per la benedizione del genere umano, dicendo: “Certamente, dunque, non farà Dio giustizia ai suoi eletti che gridano a lui giorno e notte, sebbene sia longanime verso di loro? Vi dico: Rapidamente farà loro giustizia”. (Luca 18:7, 8) Comunque, quando parlò della “fede” Gesù non indicò che Dio avrebbe impiegato molti mezzi di comunicazione o promosso varie ideologie nei rapporti col genere umano, ciascuna delle quali soddisfacesse i gusti di alcuni.

 3. Com’è descritto il cristianesimo primitivo, e quale punto di vista ebbero i discepoli riguardo ad esso?

3 In modo simile, gli apostoli indicarono che c’era una fede e una via gradite a Dio. Riguardo al ministero di Paolo a Efeso, il racconto di Atti 19:9 dichiara: “Alcuni si induravano e non credevano, parlando ingiuriosamente della Via dinanzi alla moltitudine”. Lì la vera fede fu chiamata la “Via”, e, in realtà, fu davvero un modo di vivere per quei primi cristiani. Anche quando fu sotto processo Paolo ammise con baldanza “che, secondo la via che essi chiamano ‘setta’, in questa maniera io rendo sacro servizio all’Iddio dei miei antenati”. Questi primi cristiani non andavano ciascuno per la sua propria via o non seguivano ciascuno il suo proprio pensiero, ma si sforzavano di capire e seguire attentamente gli insegnamenti di Cristo e comprendere a fondo la mente di Dio, affinché la loro fede avesse una solida base. Come scrisse Paolo: “Ora l’Iddio che fornisce perseveranza e conforto vi conceda d’avere fra voi stessi la medesima attitudine mentale che ebbe Cristo Gesù, affinché di comune accordo glorifichiate con una sola bocca l’Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo”. Ciascuno non insegnava una diversa filosofia, un diverso credo o credenza, ma erano “di comune accordo” e, infatti, credevano in “un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo; un solo Dio e Padre di tutti”. — Atti 24:14; Rom. 15:5, 6; Efes. 4:5, 6.

 4. Quale dovrebbe essere il nostro obiettivo, e perché?

4 Possiamo avere oggi quella “sola fede”? Se pensate che la vostra convinzione religiosa sia quella fede originale, potete sostenerla con la Scrittura? La conoscete abbastanza bene da impartirla ad altri, facendo discepoli di persone di tutte le nazioni come fecero i primi cristiani? Questo dovrebbe essere l’obiettivo di tutti quelli che seguono veramente le orme di Gesù. Indipendentemente da ciò che si crede, è bene sapere esattamente che cosa insegna la propria religione e su che cosa si basa.

“SOLIDI NELLA FEDE”

 5, 6. (a) Come descrisse Gesù la persona che ha vera fede in paragone a chi ne è privo? (b) Come possiamo rendere ferma la nostra fede?

5 La nostra fede dovrebbe essere solida come il masso di roccia che s’affonda nella terra e non si può smuovere indipendentemente dalle forze che esercitano pressione contro di esso. Ma la fede di alcuni è molto più simile al suolo sabbioso che cede o si sposta quando è esercitata pressione o è anche completamente spazzato via quando cade la pioggia. Altri ancora hanno una fede così priva di sostanza che è simile a sabbie mobili le quali sono non soltanto completamente prive di sostegno ma che avviluppano pure e distruggono chiunque confidi in esse. — Matt. 7:24-27.

6 La fede, per essere simile a un masso di roccia, deve basarsi sulla verità. Dev’essere chiaramente definita nella propria mente, solidamente stabilita sull’accurata conoscenza e sui fatti. Tale fede resisterà a domande e vedute contrastanti. La nostra fede dovrebbe essere la fede data da Dio. Ma come possiamo essere sicuri? In II Corinti 13:5 si legge: “Continuate a provare se siete nella fede, continuate a provare ciò che voi stessi siete”. Sì, dobbiamo continuare a provare e a esaminare la nostra fede: È logica, è ragionevole, è in armonia col libro della fede, la Bibbia?

 7, 8. (a) Perché alcune persone hanno perduto la fede? (b) Che cos’è necessario per la fede?

7 Molti hanno riscontrato che la loro fede è simile al suolo sabbioso che sotto pressione ha ceduto, essendo stata edificata su tradizioni, su filosofie umane, non sul fondamento simile a roccia della verità. Questo avvenne a una donna che perdette la fede nel valore della preghiera e rifiutò di insegnare ai suoi figli a pregare, perché le era stato insegnato a pregare per la cosa sbagliata, e quando le sue preghiere non furono esaudite la sua fede fu distrutta. Ella l’aveva edificata su suolo sabbioso. L’individuo per cui pregava violava i giusti comandamenti di Dio, tuttavia ella pensava che Dio dovesse miracolosamente proteggerlo. Fu incoraggiata a crederlo dal suo consigliere religioso, ma la sua fede fu tristemente malriposta.

8 Anche la fede simile a roccia può col tempo essere distrutta se non è continuamente edificata, rinforzata e irrobustita; non c’è dunque da sorprendersi se le incerte credenze di alcuni giovani sono distrutte quando vengono attaccate. Come riferì la rivista Time: “L’obiettività dei corsi religiosi spaventa talvolta gli studenti, che frequentemente si iscrivono per far rinforzare, non per far esaminare la loro fede”. Non c’è da meravigliarsi che siano allarmati quando il teologo comincia il suo corso attaccando la base della loro fede e dicendo: “La Bibbia è la più grande raccolta di mitologia nella storia della civiltà occidentale”. Certo la fede di tali studenti non sarà mai edificata da coloro che ne sono privi, da coloro che gettano dubbi sulla Parola di Dio. Piuttosto, come ci dice Romani 10:17, “la fede segue ciò che si ode. A sua volta ciò che si ode viene dalla parola intorno a Cristo”. Per rinforzare e irrobustire la propria fede bisogna dunque udire la Parola di Dio con intendimento. — Giac. 1:5-8; Neem. 8:8.

 9. Descrivete la vera fede e perché è così importante.

9 La vera fede ci fa rivolgere a Dio e ci rafforza per il suo servizio. La vera fede non è solo una credenza passiva ora più di quanto non lo fosse per Gesù e i suoi apostoli. Ci vuole un solido fondamento e un vero sforzo per edificarla mediante appropriato studio e compagnie. È di vitale importanza che ciascun cristiano edifichi la sua fede, perché essa governa la sua condotta, e, anzi, la sua relazione col Creatore. Come scrisse Paolo: “Infatti, siete tutti figli di Dio per mezzo della vostra fede in Cristo Gesù”. Paolo dichiarò inoltre: “La vita che ora vivo nella carne la vivo mediante la fede verso il Figlio di Dio, che mi amò e si diede per me”. La vostra fede significa tanto nella vostra vita? — Gal. 3:26; 2:20; 2 Tess. 1:3.

10. Come si possono sventare gli attacchi contro la fede?

10 Chi sa di avere la fede debole dovrebbe sforzarsi ad ogni costo di edificarla. Coloro che hanno la fede debole sono facilmente soggetti all’attacco, poiché come Pietro avvertì: “Il vostro avversario, il Diavolo, va in giro come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno”. Per respingere tali attacchi satanici, Pietro esorta: “Prendete la vostra determinazione contro di lui, solidi nella fede”. Se farete questo, allora “l’Iddio d’ogni immeritata benignità . . . completerà egli stesso il vostro addestramento, vi renderà fermi, vi renderà forti”. (1 Piet. 5:8-10; Efes. 6:16) Come avviene questo rafforzamento? Nel terzo capitolo di Galati, Paolo mostra che esercitando fede si riceve il sostegno dello spirito santo di Geova quando si è attaccati. Il fatto che l’addestramento e l’esercizio sono menzionati in relazione alla fede mostra il bisogno di uno sforzo da parte nostra per edificarla. Cercando premurosamente tale fede si ottiene una giusta condizione presso Dio; infatti Dio ci assicura che dichiara “giuste le persone delle nazioni a motivo della fede”. — Gal. 3:5, 6, 8, 22.

11. Perché non dovremmo disperare di piacere a Dio?

11 Pensate di non poter mai vivere secondo le giuste esigenze di Dio o di non poter mai condividere con altri la vostra fede come fece Gesù? Dio non ci chiede di fare l’impossibile, ma col sostegno del suo spirito possiamo fare queste cose. Come disse Gesù: “Quell’espressione: ‘Se puoi’! Infatti, ogni cosa è possibile a chi ha fede”. (Mar. 9:23) Per essere gradita a Dio la nostra fede dev’essere incrollabile. Come ci dice Ebrei 10:38: “‘Il mio giusto vivrà a motivo della fede’, e, ‘se torna indietro, la mia anima non ha piacere in lui’”. Invece di tornare indietro, vogliamo andare avanti, vivere per fede ed esercitare ogni giorno la nostra fede condividendola con altri.

L’IDDIO DELLA VERA FEDE

12. Perché Dio non gradisce una qualsiasi specie di credenza?

12 Comunque, la questione della giusta fede è di nuovo oggetto di considerazione se vogliamo che Geova abbia piacere in noi. Molti credono in qualche specie di divinità, e Paolo riconobbe che, com’è scritto in I Corinti 8:5, 6, vi sono “quelli che son chiamati ‘dèi’, sia in cielo che sulla terra, come ci sono molti ‘dèi’ e molti ‘signori”’. Però mise in risalto: “Effettivamente c’è per noi un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi per lui; e c’è un solo Signore, Gesù Cristo, per mezzo del quale son tutte le cose e noi per mezzo di lui”. Credere dunque semplicemente in un qualsiasi dio non sarebbe gradito al vero Dio, Geova. Egli ci dice che è “il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. (Ebr. 11:6) Ma se continuiamo ostinatamente a cercarlo nel posto sbagliato o col concetto sbagliato non lo troveremo più di quanto non troveremmo un amico se lo cercassimo nella via sbagliata. In maniera simile, coloro che ripongono fede nell’uomo, negando la potenza e le invisibili qualità di Dio che si vedono attraverso la Sua creazione, non Lo troveranno né avranno la fede che Gli è gradita. Perfino le persone religiose che ripongono la loro fede in immagini, comprese quelle, notate, dell’“uomo corruttibile” o imperfetto, perfino quelli “che han cambiato la verità di Dio in menzogna e hanno venerato e reso sacro servizio alla creazione anziché a Colui che creò”, non sono graditi a Dio. (Rom. 1:20-25) Ovviamente, dunque, Dio gradisce la fede nella cosa giusta, la giusta specie di fede, la fede basata sulla Parola di Dio e sulla conoscenza dell’Onnipotente quale Essere personale e intelligente. — Riv. 22:8, 9.

13. Su che cosa si dovrebbe basare la vera fede, e che base abbiamo per essa?

13 La vera fede si deve basare sulla conoscenza del Creatore. Dopo aver fatto un contrasto fra le credenze false e quelle vere, Mosè dichiarò: “Tu conosci bene che Geova tuo Dio è il vero Dio, il Dio fedele, che osserva il patto e l’amorevole benignità nel caso di quelli che lo amano e di quelli che osservano i suoi comandamenti per mille generazioni”. (Deut. 7:9) Potete dire che ‘conoscete bene che Geova vostro Dio è il vero Dio, il Dio fedele’? Qual è l’evidenza, nel mondo intorno a noi e nella Bibbia, riguardo all’esistenza di Dio? È vero che non possiamo vederlo, poiché Dio è spirito e ci è invisibile, ma questa non è una ragione per credere che non esista. Piuttosto, come disse Paolo in Romani 1:20, “le sue invisibili qualità, perfino la sua sempiterna potenza e Divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose fatte”. (Ebr. 11:27) Sappiamo che l’uomo non fece l’universo, né ha il potere di farlo, ed è illogico supporre che esso venisse all’esistenza senza intelligente forza creativa in vista dell’intricata natura di tutta la materia, animata e inanimata.

14. Perché l’invisibilità di Dio non è una ragione per essere increduli?

14 Molte cose del tutto reali per noi sono invisibili eppure hanno il potere di produrre effetti udibili o visibili; per esempio, la gravità, l’aria, le onde radio, perfino alcune onde luminose invisibili all’occhio umano e che tuttavia fanno scintillare al buio le pietre. Crediamo in queste cose che non possiamo vedere perché conosciamo i risultati che producono. Possiamo non vedere il forte vento che soffia su di noi in una giornata di vento, ma lo sentiamo. Possiamo non vedere la potente mano della forza di gravità che ci tira verso terra, ma ne sentiamo la potenza quando saltiamo giù da una scala, battendo duramente sul suolo. Non vediamo fili che colleghino il nostro apparecchio radio o quello televisivo con la trasmittente a molti chilometri di distanza, tuttavia il segnale invisibile giunge attraverso l’aria e udiamo o vediamo il programma che ne risulta. Certo Dio non è meno potente o meraviglioso della sua creazione, né è meno ragionevole credere nella sua realtà che in queste altre cose che accettiamo come realtà.

15. Come sappiamo che Genesi 1:1 è verace?

15 Il fatto che gli elementi radioattivi delle rocce diminuiscono nel corso di migliaia d’anni a ritmo costante e calcolabile mostra il trascorrere del tempo e che la materia ebbe un principio. Altrimenti la radioattività si sarebbe infine esaurita. Sorge dunque la domanda: Come e quando cominciò l’attività creativa? Informazioni come queste servono a rafforzare la nostra fede nel Creatore e nel racconto biblico del principio delle sue opere creative. — Gen. 1:1.

16. Come sono gli sforzi dell’uomo in paragone con quelli di Dio?

16 Possiamo anche chiedere: Da dove ricevettero la vita piante, alberi, e infine l’uomo? Non dagli uomini che non possono riprodurre artificialmente neppure le più semplici forme di vita microscopica, né avrebbe potuto cominciare spontaneamente da creature inferiori all’uomo, con intelletto anche inferiore, quando i moderni scienziati, i quali hanno a disposizione mezzi recentissimi, non possono riprodurre artificialmente il più semplice organismo vivente. Come indicano le seguenti parole, attribuite al grande inventore Thomas A. Edison: “Finché l’uomo non riproduca una sola pianta, la natura può ridersi della sua cosiddetta conoscenza scientifica”. Nessuno sforzo dell’uomo è lontanamente paragonabile alla sapienza creativa di Geova. Le Scritture attestano dunque che le “invisibili qualità [di Dio], perfino la sua sempiterna potenza e Divinità, si vedono chiaramente . . . perché si comprendono dalle cose fatte, così che sono inescusabili”. — Rom. 1:20; Sal. 19:1; 100:3.

17. Che cosa disse un conferenziere francese delle filosofie che ignorano Dio?

17 Nessuna meraviglia che il professor Tresmontant, conferenziere di filosofia della scienza alla Sorbona di Parigi, dichiarasse: “Coloro che non trovano posto per Dio nella loro filosofia devono essere pronti ad affermare che l’inanimata materia priva di mente è stata in grado di organizzarsi, di animarsi, e di dotarsi di consapevolezza e pensiero . . . Alla materia si devono attribuire tutti gli attributi che secondo i teologi appartengono specificamente a Dio, comprese suprema intelligenza, potenza creativa ed eterna, autonoma esistenza . . . Anche se col grande atto di fede accettate la teoria secondo cui la prima grande molecola venne creata mediante una casuale collisione degli atomi giusti nelle circostanze giuste . . . Le operazioni del caso dovrebbero verificarsi di nuovo a ogni stadio per spiegare lo sviluppo di ciascun nuovo organo . . . Se continuate ad attribuire al caso i risultati che in effetti sono contrari alle leggi della probabilità, riscontrate di chiamare in effetti il caso con la lettera maiuscola, usandolo come sinonimo di Dio”.

LE AFFLIZIONI MONDIALI NON SONO UN MOTIVO PER PERDERE LA FEDE

18. Quali ragioni indicano le Scritture per l’attuale afflizione mondiale?

18 Un argomento talvolta addotto da alcuni che negano l’esistenza di Dio è che se Dio è così potente ed esiste realmente, perché non fa qualche cosa per risolvere le condizioni del mondo e alleviare le nostre sofferenze? Tali scettici di solito non sono persone realmente interessate nel Creatore o nel suo servizio, ma piuttosto vogliono un motivo in base al quale abbandonare la fede e le sue esigenze. Non è che si interessino del proposito di Dio o del punto in cui si trovano nel corso del tempo, ma piuttosto di ciò che ne risulta per loro. In effetti, l’appropriata risposta alla loro domanda si trova nelle Scritture, le quali rivelano che non è Dio ma il suo avversario Satana che da lungo tempo causa la miseria e l’afflizione per cui il popolo soffre, mentre Dio fa qualche cosa e quelli che lo servono fanno qualche cosa, additando agli uomini il solo reale rimedio della situazione, il governo del Regno di Dio. (Riv. 12:12; 1 Giov. 5:19) Dio ha permesso a Satana di continuare a esercitare il potere sulla terra per dimostrare la Sua potenza e la Sua giustizia e permettere che il Suo nome sia dichiarato mentre una grande folla di persone fedeli sono radunate a fianco del Suo regno. Anziché essere Dio la fonte delle difficoltà che vi sono oggi sulla terra, Mosè dichiarò: “Da parte loro hanno agito rovinosamente; non sono suoi figli, è il loro proprio difetto. Generazione perversa e storta!” — Deut. 32:4, 5.

19. Perché dovremmo essere felici della pazienza di Dio?

19 Felicemente per noi, Dio ha concesso in modo benigno il tempo per definire permanentemente la sfida lanciata da Satana, dandoci l’opportunità di mostrare fede in lui e di servirlo. “Che cosa diremo, dunque? Vi è ingiustizia in Dio? Così non sia!” Ci è invece rammentato: “Se, ora, Dio, benché avesse la volontà di dimostrare la sua ira e di far conoscere la sua potenza, tollerò con molta longanimità vasi d’ira resi adatti alla distruzione, onde egli facesse conoscere le ricchezze della sua gloria sui vasi di misericordia, . . .” certo dovremmo quindi essere felici che ci abbia dato l’opportunità di conoscere la verità e di servirlo, anziché turbarci perché non ha spazzato via il presente sistema insieme alle molte persone di buon cuore che possono ancora imparare la via della vita. — Rom. 9:14, 22, 23.

20. Come il regno di Geova magnificherà il suo nome?

20 Chi dunque basa la sua fede sulla Bibbia e la conosce bene potrebbe rispondere alla domanda dicendo che Dio ha lasciato continuare la malvagità per parecchie ragioni. Egli ha concesso molto tempo al suo Avversario perché facesse schierare tutti i degenerati in cielo e sulla terra in opposizione ai Suoi giusti propositi, e quindi Egli mostrerà la Sua potenza, non solo ad Armaghedon quando la terra sarà purificata della malvagità per far posto alla norma del Regno, ma infine al termine della norma millenaria di Cristo quando la malvagità sarà finalmente eliminata per sempre secondo il grande proposito di Geova. (Riv. 20:7-10) Seguendo questo corso di longanimità e pazienza nonostante il biasimo recato su di lui da coloro che disonorano Dio, Geova magnificherà il suo nome mediante l’operato del suo regno. — Mal. 3:14-18.

21. Come le Scritture ci indicano la giusta veduta per evitare la trappola di Satana?

21 Il quotidiano trascorrere del tempo che agli uomini può sembrare lento e può farci desiderare impazientemente un rapido cambiamento di condizioni è nulla per il nostro Dio che è senza principio o fine. Tuttavia il tempo che ha stabilito per l’adempimento del suo giusto proposito verso la terra scadrà entro i futuri pochi anni di questa generazione. Ora, in questa tarda data della storia dell’uomo, non vogliamo dunque cadere nella trappola satanica di incredulità e mancanza di fede. — Matt. 24:34; Sal. 92:7; Eccl. 8:11-13.

EDIFICHIAMO LA FEDE CHE DIO GRADISCE

22. (a) Come si può mostrare che si cerca premurosamente Dio? (b) Come si può dimostrare la realtà della propria fede?

22 Se siete fra coloro ‘che premurosamente cercano’ Dio, vorrete continuare a rafforzare la vostra fede mediante lo studio e l’associazione coi testimoni di Geova, che oggi esercitano veramente fede recando ad altri la buona notizia del regno di Dio. Se sentite di aver bisogno di rafforzare la vostra fede per timore che voi o la vostra famiglia siate fra coloro la cui fede si raffredda tristemente e che non hanno nulla con cui sostituirla, ‘continuate ad applicarvi’ per acquistare conoscenza e condividerla con altri, “poiché facendo questo [salverete voi stessi] e quelli che [vi] ascoltano”. (1 Tim. 4:13-16; 6:12; 2 Tim. 2:15) La vera fede non è qualche intangibile, inspiegabile sentimento, poiché Ebrei 11:1 mostra che la fede è legata a realtà, non ad irrealtà. Ciò che si fa riguardo alla propria fede dimostra la realtà della propria fede ad altri, convincendoli che la propria credenza in Dio e nei suoi propositi è una sicura aspettazione.

23. A che cosa si può paragonare la fede che Dio gradisce?

23 Invece di riporre la vostra fede nelle risorse finanziarie che possono essere rapidamente spazzate via, o in amici che possono avere la vita breve o essere amici del tempo felice, o anche in un governo la cui amministrazione può cambiare quando meno ce lo si aspetta, riponete fede in colui che può aiutarvi, colui che ha il potere della vita o della morte. La vostra fede sia solida come quella di Davide quando Geova lo liberò dalla mano del suo nemico Saul. Egli lo espresse mirabilmente in II Samuele 22:3, versetto terzo, dove si legge: “Il mio Dio è la mia roccia. Mi rifugerò in lui”. La vostra fede sia di provata qualità, purificata come l’oro fino, ma di maggior valore dinanzi a Geova. (1 Piet. 1:7) Non sia come un’incontrollata onda del mare mossa dal vento, ma come una nave sotto controllo, ora sicuramente ancorata contro la tempesta, ora muovendo sicuramente sulla rotta sotto la forza di propulsione dello spirito di Dio. (Giac. 1:6, 7) Siate certi di avere la “fede” di cui parlò Gesù, di seguire la “Via” come la seguirono gli apostoli, e di avere la fede che Dio gradisce. — 1 Giov. 5:4.

[Immagine a pagina 393]

FEDE

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