“Sforzatevi con vigore”!
“Sforzatevi con vigore per entrare dalla porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrare ma non potranno”. — Luca 13:24.
1. Quale pratico consiglio ricevette una classe di diplomandi di Galaad?
IL PRINCIPALE oratore alla cerimonia per il conferimento dei diplomi della Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad consigliò non molto tempo fa a quelli che sarebbero stati presto missionari: “Ogni giorno della nostra vita, dovremmo poter andare a letto la sera essendo lieti, felici, di quel giorno di vita, perché dovremmo poter vedere il bene che abbiamo fatto a motivo del nostro duro lavoro . . . Lavorate duramente e poi vi rallegrerete per le cose che fate”. Il consiglio del presidente della Società Torre di Guardia era sia pratico che ben fondato nelle Scritture. Il duro lavoro è essenziale per avere la felicità, specialmente per chi è impegnato a proclamare l’imminente nuovo sistema di cose di Geova.
2. Descrivete l’atteggiamento verso il lavoro che prevale nel mondo odierno.
2 Se vi sei impegnato, come consideri il tuo lavoro nel ministero cristiano? Sei disposto a dedicartici con diligenza? È la principale fonte di felicità nella tua vita? Provi vera gioia nell’opera di predicazione e di insegnamento che compi, sforzandoti di divenire abile in essa e condividendone liberalmente con altri i vantaggi? Ciò è ottimo, poiché chi vuole ricadere nell’atteggiamento così prevalente oggi nel mondo verso il lavoro? Da ogni parte le persone sembrano veramente riluttanti a dedicarsi al lavoro e molti che le assumono si lamentano che diventano sempre più lente, fiacche e indifferenti. “Va piano; l’impiego che risparmi può essere il tuo”, si dice sia il motto di molti rappresentanti sindacali di officine. Si afferma che gli scioperi siano il flagello della società in molti paesi, dove l’agitazione dei lavoratori diventa sempre più preoccupante per i datori di lavoro. I mutevoli atteggiamenti verso il lavoro furono messi in risalto da un ragazzo: “Non ditemi come devo lavorare. Sono di una generazione diversa e noi non lavoriamo proprio così duramente”.
3. Qual è un altro aspetto del problema del non lavorare?
3 Non solo lo strenuo lavoro diventa sempre più impopolare ma evidentemente molti sono favorevoli ai mezzi per evitare interamente il lavoro. Questo aspetto del problema del non lavorare è presentato nel numero di U.S. News & World Report dell’8 febbraio 1971 sotto il tema “Incontrollata l’assistenza pubblica”, che deplorava la prevalente situazione di cui quella della città di New York è un esempio, dove una persona su sei si affermava fosse a carico dell’assistenza pubblica, principalmente a causa di “abbandono finanziario” da parte di padri che si rifiutano di lavorare, e si sottraggono alla responsabilità di sostenere i loro figli e le madri di quei figli. Nel suo messaggio allo Stato dell’Unione pronunciato il 22 gennaio 1971, il presidente degli Stati Uniti, proponendo soluzioni per il grave problema, dichiarò: “Stabiliamo anche un efficace incentivo a lavorare e un’efficace esigenza di lavorare”.
4. (a) Devono i cristiani essere costretti a lavorare? (b) Perché l’uomo dovrebbe provare gioia nel lavoro che fa?
4 I veri cristiani non devono essere costretti a lavorare. Tale pigrizia è condannata dalla Bibbia, che dà questo comando: “[Abbiate] la mira di vivere quietamente e di pensare ai fatti vostri e a lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo ordinato”. (1 Tess. 4:11) Dio fece l’uomo in modo che provasse piena gioia nel lavoro che fa, traendone profonda soddisfazione e contentezza. Tale provvedimento è davvero un meraviglioso dono e una benedizione di Geova. “Ogni uomo mangi e in realtà beva e veda il bene per tutto il suo duro lavoro. È il dono di Dio. E ho visto che non c’è nulla di meglio se non che l’uomo si rallegri nelle sue opere, poiché questa è la sua porzione”. — Eccl. 3:13, 22; 2:10, 24; 5:18.
5. Spiegate perché il popolo di Dio deve evitare gli atteggiamenti mondani verso il lavoro.
5 Conformemente, il popolo di Dio deve evitare gli atteggiamenti mondani verso il lavoro. È essenziale che lavorino per sostenere se stessi e i loro cari ‘facendo onesta provvisione non solo dinanzi a Geova, ma anche dinanzi agli uomini’. (2 Cor. 8:21; 2 Tess. 3:10; 1 Tim. 5:8) Essi sanno bene che la pigrizia condurrà alla povertà e alla rovina non solo riguardo al sostentamento materiale ma specialmente riguardo alle cose spirituali. (Prov. 10:4; 24:33, 34; 21:25) Considerare che tali cose facciano semplicemente parte della vita sarebbe disastroso, specialmente se la pigrizia contagiasse le proprie opere spirituali e colpisse la propria spiritualità. Veramente, “la pigrizia fa cadere nel profondo sonno, e l’anima pigra si affama”. — Prov. 19:15.
PERCHÉ I TESTIMONI DI GEOVA SI TENGONO OCCUPATI
6. (a) Perché i testimoni di Geova sono persone molto occupate? (b) In che modo tenendosi occupati si proteggono e hanno felicità?
6 Come potevate aspettarvi, i testimoni di Geova sono persone molto occupate, ma sono forse da compatire perché si impegnano a lavorare duramente? Fanno molto studio biblico privato, assistono settimanalmente a cinque adunanze di congregazione e dedicano molto tempo ogni mese a predicare la buona notizia del regno di Dio e a fare discepoli delle persone, oltre a provvedere il sostentamento per sé e per la loro famiglia. Tenendosi occupati, hanno la gioia e la soddisfazione di recare onore al nome di Geova e di recare conforto a quelli che cercano la verità e hanno la promessa della ricompensa della vita eterna. Essendo occupati si proteggono da molte tentazioni e da molti lacci del mondo, della carne e del Diavolo. Se dunque visiterete una congregazione di testimoni di Geova riscontrerete che sono persone felici e probabilmente i più felici fra loro sono quelli che hanno più da fare nel predicare e nell’insegnare ad altri la Parola di Dio. — Sal. 144:15; Atti 20:35.
7. (a) Quali altre necessità richiedono che i cristiani lavorino duramente? (b) Spiegate perché essere servitore nella congregazione è un privilegio e come gli altri dovrebbero considerare il duro lavoro dei sorveglianti.
7 Un’altra cosa che mantiene occupati i coscienziosi, laboriosi cristiani è il bisogno di assistere i loro fratelli cristiani, oltre a preparare parti nel programma delle varie adunanze, ecc. Quelli che sono servitori delle congregazioni hanno ancora più doveri da adempiere. Quale privilegio, che reca a se stessi profonda soddisfazione, aiutare queste umili “pecore” dell’ovile di Geova, di cui hanno la gratitudine. (1 Tess. 5:14; Filip. 2:3, 4; 1 Cor. 10:24, 33; Rom. 15:1, 2) Tali laboriosi sorveglianti delle congregazioni sono profondamente apprezzati e stimati dai loro fratelli. — 1 Tim. 5:17; Ebr. 13:7.
8. Dite un’altra ragione per cui i cristiani devono lavorare duramente.
8 Un’altra ragione per cui tali ministri hanno tanto da fare è che a questo sistema di cose rimane pochissimo tempo; per cui devono essere diligenti. “Non vi attardate nelle vostre faccende. Siate ferventi nello spirito. Siate schiavi di Geova. Rallegratevi nella speranza”. L’urgenza dei nostri tempi richiede che ‘lo facciano con tutta l’anima come a Geova’. È un opera che salva le vite e, come disse Gesù in un’occasione: “Noi dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato, mentre è giorno; viene la notte quando nessuno può operare”. — Rom. 12:11, 12; Col. 3:23, 24; Giov. 9:4.
9. (a) Perché quest’opera di ministero non è monotona ma entusiasmante? (b) Che specie di occupazioni cercano i giovani d’oggi?
9 Quale stimolante, ristoratrice sfida si presenta in questa salvifica opera che non sarà mai ripetuta! Non c’è nulla di monotono, di meccanico o di poco interessante in questa occupazione così che non offra ai giovani le allettanti prospettive che i giovani cercano. Un resoconto relativo alla classe dei diplomandi dell’Università Harvard nel 1970 dice “che gli studenti sono sempre più incerti su quello che devono fare dopo l’università e che molti accettano, addirittura gradiscono, lavori manuali . . . molti recenti diplomati accettavano impieghi come conducenti di tassì, magazzinieri, commessi di librerie e artigiani perché temevano che la loro identità fosse classificata e la loro energia mal diretta in impieghi tradizionali”. — Times di New York, 3 marzo 1971.
10. Quale opera intraprese Gesù da giovane, e lo soddisfece?
10 Il lavoro manuale è buono e soddisfacente perché dà al lavoratore il piacere del compimento, ma non è la più significativa occupazione in cui si possa impegnare una persona. Il Creatore dell’uomo sa bene quali opere sono necessarie per soddisfare l’uomo ed è assai interessante notare quale opera fece compiere a suo Figlio. Venne il tempo in cui Gesù smise il suo lavoro secolare di falegname per attività di gran lunga più importanti, infinitamente più significative, che si dilettò a svolgere. (Giov. 5:17; Sal. 40:8; Ebr. 10:7) Compì l’opera che Geova gli aveva affidato e la trovò rimuneratrice e ristoratrice come cibo. In un’occasione, quando i discepoli lo esortarono a mangiare, egli rispose: “Il mio cibo è che io faccia la volontà di colui che mi ha mandato e finisca la sua opera”. Alla fine dell’opera sarebbe stato ristorato con la gioia d’averla compiuta e avrebbe provato vera soddisfazione. — Giov. 4:34.
IL DURO LAVORO RECA FELICITÀ
11. (a) Fu Gesù uno che lavorò strenuamente, e il suo lavoro gli recò felicità? (b) Qual è l’idea della sua illustrazione di Matteo 25:14-30?
11 “[Guardate] attentamente il principale Agente e Perfezionatore della nostra fede, Gesù. Per la gioia che gli fu posta dinanzi egli sopportò”, fino al punto di subire una morte vergognosa sul palo di tortura. (Ebr. 12:2) La sua esemplare carriera comportò strenuo lavoro nel ministero e gli recò felicità. Ricordate pure che condannò vigorosamente il lento, pigro schiavo che, alla venuta del suo Signore, mostrò di non avere fatto nulla con gli interessi affidatigli e di non avere guadagnato nulla. Ma la sua illustrazione mostra che il lavoro porta la propria ricompensa recando gioia. Essendo diligente lo schiavo a cui erano stati affidati cinque talenti li raddoppiò, e quello a cui ne erano stati affidati due li raddoppiò. Quale fu la loro ricompensa? “Sei stato fedele su poche cose. Io ti costituirò su molte cose. Entra nella gioia del tuo signore”. Che dire dello schiavo pigro che non volle lavorare? Il talento gli fu tolto, ma, invece di rallegrarsi, se ne andò piangendo. (Matt. 25:14-30) Veramente, per essere felici bisogna lavorare e assolvere la responsabilità.
12. (a) Qual è l’atteggiamento dei giovani verso le occupazioni tradizionali e il lavorare duramente? (b) Quali opere sono vane e quali opere recheranno contentezza e felicità?
12 I giovani d’oggi sono sempre più scettici circa il dedicarsi alle occupazioni tradizionali, osservando che pochi di quelli che vi si dedicano vi trovano piacere, e le ansietà, le nevrosi e i disordini mentali e fisici di quelli che vi si dedicano attestano il fallimento della loro condotta. Un cinico espresse scherzosamente la sua disillusione: “Lavoriamo duramente e risparmiamo il nostro denaro e poi, quando saremo vecchi, potremo permetterci le cose che recano gioia solo ai giovani”. Molto tempo fa Salomone, mentre era fedele a Dio, fu impiegato per scrivere molto riguardo alle frustrazioni e alle vanità delle opere dell’uomo, e si potrebbe dire che ciò che fu scritto nel libro di Ecclesiaste cerchi di allontanare il popolo di Dio dalle vane e inutili opere di questo mondo per volgerlo alle opere degne dell’Iddio a cui è dedicato. Le occupazioni materialistiche saranno infine vanità e recheranno delusione, ma Salomone consiglia al giovane di ricordare il suo grande Creatore mentre è in grado di servirlo con vigore. Ciò recherà non vanità ma eterna felicità. — Eccl. 12:1; Sal. 128:1, 2.
13. (a) Che cosa mise positivamente in risalto Gesù nella sua illustrazione (Matteo 25:14-30)? (b) Perché si deve prestare attenzione a Luca 13:23, 24?
13 Quale maggiore felicità potrebbe esserci per giovani o vecchi che di piacere a Geova per ‘salvarsi’? Mentre nella sua illustrazione circa ‘l’uomo che stava per fare un viaggio all’estero’, Gesù ci informa che quando quell’“uomo” tornò fece gettar fuori lo schiavo buono a nulla, egli mette in risalto la lezione positiva della sua illustrazione, affermando che gli schiavi diligenti possono entrare nella gioia del loro signore. (Matt. 25:14-30) Pure positiva e diretta fu la sua risposta all’uomo che chiese: “Signore, son pochi quelli che sono salvati?” Con la sua risposta Gesù esclude qualunque cosa all’infuori dello sforzo con tutto il cuore: “Sforzatevi con vigore per entrare dalla porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrare ma non potranno”. (Luca 13:23, 24) Tutti dovrebbero prestare attenzione alle sue parole, considerando specialmente come si applicano a noi ora e che cosa significa il vigoroso sforzo da parte dei cristiani.
14. Che cosa ci vuol dire Gesù incoraggiandoci a fare uno sforzo vigoroso?
14 Quando Gesù disse che dovevamo sforzarci con vigore per entrare dalla porta stretta non volle dire che il mondo avrebbe posto molti ostacoli sul nostro cammino per impedirci di entrare, ma piuttosto che le medesime esigenze di Dio escludono gli indegni. Geova non vuole quelli che non amano la giustizia, che non sono devoti con tutta l’anima. “Passai presso il campo dell’individuo pigro e presso la vigna dell’uomo che manca di cuore. Ed ecco, tutto produceva zizzanie. Le ortiche ne coprivano la medesima superficie, e il suo muro di pietra era stato demolito. Guardavo, dunque, io stesso; lo prendevo a cuore; vidi, presi la disciplina: Dormire un po’, sonnecchiare un po’, piegare un po’ le mani per giacere, e la tua povertà verrà per certo come un viandante e la tua indigenza come un uomo armato”. (Prov. 24:30-34) Se uno non è un vero lavoratore, lo preserverà Geova in vita nel suo nuovo sistema di cose?
15. Perché i cristiani dovrebbero desiderare d’essere laboriosi, e quale risultato porterà?
15 I cristiani hanno ogni incentivo a essere veramente operosi come lo fu Cristo, colui dinanzi al quale sperano d’essere approvati. Si applicano con diligenza al fine di piacere a lui e al Padre suo con la qualità del loro lavoro. “Hai guardato un uomo abile nel suo lavoro? Si porrà dinanzi ai re; non si porrà dinanzi a uomini comuni”. (Prov. 22:29) Questi progredisce oltre il suo iniziale desiderio di piacere a Geova e oltre i suoi primi sforzi nel ministero, crescendo in accurata conoscenza della Bibbia e continuando a progredire spiritualmente, avendo lo stesso desiderio degli apostoli di Gesù, che dissero: “Dacci più fede”. — Luca 17:5; Prov. 27:11.
16. Spiegate perché Geova richiede devozione e lavoro con tutto il cuore.
16 Se ci vuole un vigoroso sforzo per salvarsi, chi si accontenterà di fare le cose a metà? All’uomo che lo interrogò circa l’ottenere la vita eterna, Gesù spiegò che doveva amare Geova con tutto il suo cuore, con tutta la sua mente, con tutta la sua anima e con tutta la sua forza. (Luca 10:27) Che cosa può fare un uomo senza molta iniziativa o entusiasmo o interesse? Nessuna cosa che valga si ottiene con facilità. Mezzo sforzo non produce mezzo risultato ma di solito nessun risultato. Il solo modo di ottenere risultati durevoli è mediante continuo, diligente, duro lavoro.
LE ESIGENZE DI GEOVA SONO RAGIONEVOLI
17. È Geova irragionevole o richiede troppo?
17 Ciò che Geova richiede che gli uomini facciano per ottenere la salvezza non è troppo. Egli non è irragionevole ma generoso, benigno, amorevole e premuroso. Non prova diletto nella morte dei malvagi e ha esercitato grande pazienza e sopportazione così che l’uomo si salvi. La sua volontà è che i cristiani continuino “a condurre una vita calma e quieta con piena santa devozione e serietà”. (1 Tim. 2:2-4; Ezec. 33:10, 11) La vita è un premio, un tesoro di inestimabile valore, che Geova elargisce ai meritevoli. Quelli che si mostrano meritevoli seguono con tutto il cuore Cristo Gesù. Rammentate ciò che Gesù comandò al giovane che aveva molti possedimenti? “Ora, ecco, un tale, appressatosi, gli disse: ‘Maestro, qual bene devo fare per ottenere la vita eterna?’ Gesù gli disse: ‘Se vuoi esser perfetto, va, vendi i tuoi averi e dalli ai poveri e avrai un tesoro in cielo, e vieni, sii mio seguace’”. (Matt. 19:16, 21; Atti 4:12) Giacché la vita nella piena salute con indicibili benedizioni per tutta l’eternità è una cosa talmente grande e meravigliosa, non sarebbe più realistico e ragionevole apprezzarla come fece l’uomo di un’altra illustrazione di Gesù? “Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo, che un uomo ha trovato e nascosto; e per la gioia che prova va e vende tutto ciò che ha e compra quel campo”. — Matt. 13:44.
18. Perché tali esigenze sono pratiche e amorevoli?
18 Sicurissimamente, ciò che Geova chiede è ragionevole. (Giac. 3:17; Mic. 6:8) Inoltre è amorevole e pratico, giacché vi sono riconoscenti uditori ai quali si deve ancora recare la “buona notizia del regno”. Quelli che la predicano sono numerosi e il loro numero aumenta rapidamente ma quelli che “osservano i comandamenti di Dio e hanno l’opera di rendere testimonianza a Gesù” sono comparativamente pochi e c’è ancora molto da fare mentre il tempo rimasto per farlo diminuisce. — Matt. 24:14; Riv. 12:17.
19. Definite lo sforzo vigoroso e spiegate perché è necessario.
19 La partecipazione al ministero è una gioiosa occupazione ma, per la portata del compito, dovremmo fare più che parteciparvi solo in piccola misura se ne siamo in grado. Vigore è efficace energia o forza, potenza. Fare un vigoroso sforzo significa essere animati o forti; è azione intensificata. Il vigore è l’antitesi della debolezza o della fiacchezza. Non dimenticate che i cristiani devono fare discepoli, battezzandoli. (Matt. 28:19, 20) Fare discepoli non è cosa da poco; richiede persistente, intensificato sforzo per mesi, forse per anni. Ma si prova grande gioia insegnando ad altri e vedendoli fare progresso. Come i devoti, amorevoli genitori sono pronti ad aiutare il loro figlio a progredire verso la maturità fisica, mentale ed emotiva, così i cristiani testimoni di Geova sono ansiosi di aiutare gli studenti della Bibbia a fare progresso e provano una gioia incomparabile vedendo quelli con cui studiano la Bibbia progredire in conoscenza e intendimento fino al punto che divengono anch’essi attivi servitori di Dio.
20. Furono zelanti i primi cristiani, e quali furono i risultati?
20 Poiché i primi cristiani seguirono il loro Modello, furono lavoratori molto energici, evangelizzatori davvero zelanti. Dalla Pentecoste del 33 E.V. quando Pietro “rese completa testimonianza e li esortava”, con il risultato che quel giorno si aggiunsero 3.000 persone, il cristianesimo fu una forza dinamica che si fece strada con vigore e intrepidezza. Sorsero opposizione e persecuzione ma i cristiani perseverarono con baldanza. “E con grande potenza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù; e immeritata benignità era su tutti loro in grande misura”. Miracolosamente liberati dalla prigione ed esortati a continuare dall’angelo di Geova, gli apostoli furono accusati di avere riempito Gerusalemme del loro insegnamento. Benché fossero battuti e glielo proibissero, continuarono senza posa a insegnare e predicare, “rallegrandosi perché erano stati ritenuti degni d’esser disonorati a favore del suo nome. E ogni giorno, nel tempio e di casa in casa, continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, Gesù”. (Atti 2:40; 4:33; 5:28, 41, 42) Quando furono dispersi dalla persecuzione, i cristiani “andarono per il paese dichiarando la buona notizia” e: “In realtà, in tutta la Giudea e la Galilea e la Samaria la congregazione entrò in un periodo di pace, essendo edificata; e mentre camminava nel timore di Geova e nel conforto dello spirito santo, si moltiplicava”. (Atti 8:4; 9:31) Che tempi di attività ed eccitazione eppure di gioia furono quelli per i cristiani!
I MODERNI CRISTIANI RICEVONO NUOVA VITA
21. Quale spirito distingue l’attività dei testimoni di Geova nei tempi moderni?
21 Nei tempi moderni lo spirito di vigoroso sforzo che distinse i primi cristiani è stato ristabilito e ravvivato. Come si sarebbe adempiuta l’antica profezia: “Il tuo popolo si offrirà volenterosamente nel giorno delle tue forze militari”? (Sal. 110:2, 3) Il Re Figlio di Geova è ora intronizzato e al potere e ha ‘sottoposto in mezzo ai suoi nemici’. Un moderno storico dà un ampio sguardo all’attività dei testimoni cristiani del nostro giorno, osservando: “I Testimoni di Geova hanno letteralmente coperto la terra con la loro testimonianza . . . Si può dire veramente che nessun singolo gruppo religioso del mondo ha mostrato più zelo e persistenza dei Testimoni di Geova nel tentativo di diffondere la buona notizia del Regno”. — These Also Believe, di C. S. Braden (New York, 1950: The Macmillan Co.), pag. 370.
22. Che cosa si può dire della recente espansione mondiale dell’opera?
22 Il popolo di Geova ha letteralmente esteso la sua predicazione fino ai quattro angoli della terra nei tempi moderni, ma gli sforzi su cui lo storico Braden fece commenti erano solo l’inizio. Doveva ancora venire ciò che rivela I Testimoni di Geova nel proposito divino ([inglese] Brooklyn, New York, 1959: Watchtower Bible and Tract Society): “Quindi, specialmente dal 1946 in poi, fu veramente in atto l’espansione mondiale. Era venuto il tempo che innumerevoli altri della grande moltitudine si manifestassero, ed essi hanno continuato ad associarsi letteralmente a migliaia con la società del Nuovo Mondo per partecipare all’opera di predicazione. La porta del servizio teocratico era ora spalancata, per alcuni anni almeno, e questo unito gruppo di zelanti araldi della buona notizia del regno di Dio vi passava entrando in gran numero nei campi fertili pronti e in attesa d’essere mietuti”. (Pag. 221) Non c’è stata sonnolenza spirituale qui, e che tempo benedetto e felice hanno attraversato quelli che hanno partecipato pienamente alla mondiale opera di espansione!
23. Perché i testimoni di Geova continueranno a lavorare duramente con pazienza?
23 Per servire Geova con fedeltà e zelo bisogna lavorare, non c’è dubbio. I suoi servitori continuano a sforzarsi con vigore senza posa, e la sua benedizione continua a riversarsi su di loro. Essi conducono una vita attiva e felice senza monotonia o noia, grati dei loro privilegi di servizio e felici d’essere occupati. Hanno dedicato tutta la loro vita a Geova e sono decisi a dedicarsi con tutta l’anima al suo servizio, sapendo che se lo faranno riceveranno la vita. (Luca 10:27, 28) Non sono i possedimenti materiali, le comodità o gli agi personali ad avere il primo posto nella loro vita e non fanno solo uno sforzo minimo nel ministero cristiano. Desti agli avvenimenti di questi “ultimi giorni”, essi seguono l’operosa condotta suggerita da Giacomo, come l’agricoltore che guarda alla futura mietitura con paziente aspettativa “Esercitate perciò pazienza, fratelli, fino alla presenza del Signore. Ecco, l’agricoltore continua ad aspettare il prezioso frutto della terra, esercitando per esso pazienza finché egli non riceva la prima e l’ultima pioggia. Voi pure esercitate pazienza; rendete fermi i vostri cuori, perché la presenza del Signore si è avvicinata”. — Giac. 5:7, 8.
24. In che modo si può mantenere la gioia di Geova, e quale sarà il risultato?
24 “Sforzatevi con vigore”, è l’esortazione che Gesù rivolge a tutti quelli che vogliono salvarsi. “Non vi attardate nelle vostre faccende”, fa eco Paolo, rammentandone ai cristiani l’urgenza. Questo è il modo per mantenere la gioia in Geova, afferrando con le vostre mani e facendo con la vostra forza quello che si deve fare mentre avete vita. Quindi, sia che continuiate a vivere non provando il pungiglione della morte prima che Geova stabilisca il suo glorioso nuovo sistema di cose, o che vi addormentiate nella morte in attesa della risurrezione, Geova si ricorderà di voi con “un perfetto salario”. “Quindi, miei diletti fratelli, divenite saldi, incrollabili, avendo sempre molto da fare nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana riguardo al Signore”. — Rut 2:12; 1 Cor. 15:58; Eccl. 9:7, 10.
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I veri cristiani non sono pigri; fanno un onesto lavoro per mantenere la loro famiglia
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Dobbiamo prenderne nota: Il pigro ci perde non solo materialmente, ma anche in quanto ad avere l’approvazione di Dio
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Vi sforzate con vigore per rivisitare le persone interessate, facendo discepoli?