Sono i vostri figli discepoli di Cristo?
“Queste parole che oggi ti comando . . . le devi inculcare a tuo figlio”. — Deut. 6:6, 7.
1, 2. (a) Come alcuni genitori pensano di addestrare i figli? (b) Quali ragioni ci sono per interessarsi a un migliore addestramento infantile?
PERCHÉ prendere affatto tempo per considerare la domanda del nostro titolo? Perché non provvedere solo ciò che la legge di Cesare richiede — di che mangiare, di che vestirsi, di che coprirsi, un’istruzione secolare — e lasciare poi che il figlio decida per suo conto la religione o norma etica da seguire quando è abbastanza grande? Non sareste il solo ad attenervi a questa condotta.
2 Ma ci sono buone ragioni per fare la domanda. Vi ha privato la violenza crescente del senso di sicurezza? L’aumento di disonestà vi ha rattristato? Almeno vi ha alquanto turbato il rapido incremento del vizio della droga e dell’immoralità? Ha influito su di voi il conseguente aumento delle tasse? In tal caso, in vista di questi problemi che implicano i giovani, avete almeno buone ragioni per chiedere se non fosse utile impartire un migliore addestramento infantile.
3. Che cosa indica che la maggioranza dei figli possono essere addestrati perché divengano ciò che i loro genitori desiderano?
3 Non vi sbagliate in proposito. Di solito i figli possono essere addestrati perché divengano ciò che i loro genitori desiderano. I ricercatori dello sviluppo infantile hanno appreso che la personalità del fanciullo si stabilisce in gran parte prima che cominci la scuola e che in seguito tali tratti della personalità non si alterano facilmente. Il Creatore dell’uomo, nella sua Parola la Bibbia, dice: “Addestra il ragazzo secondo la via per lui; pure quando sarà invecchiato non se ne dipartirà”. (Prov. 22:6) I fondamentali princìpi che governano la condotta inculcati durante la fanciullezza di solito non si dimenticano nemmeno se ci si volge temporaneamente al male a causa dell’imperfezione. Questo pensiero è incluso nell’illustrazione di Gesù circa il figlio prodigo che chiese al padre credente la propria eredità e fece poi “un viaggio in un paese lontano, e vi sperperò la sua proprietà, vivendo una vita dissoluta”. (Luca 15:13) Che cosa lo fece tornare? Prima di tutto, si ricordò del padre. Non solo dei provvedimenti materiali che suo padre sempre prendeva ma dell’amore del padre per le cose spirituali. Egli disse: “Mi alzerò e andrò da mio padre, dicendogli: ‘Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te’”. (Luca 15:18) Sì, il giusto addestramento nella fanciullezza è un fattore essenziale per la formazione della vita del fanciullo.
4. (a) Perché nell’addestramento dei figli è necessaria la predisposizione? (b) Quale dovrebbe essere la mèta?
4 Affinché abbia successo, certo, tale addestramento dev’essere prestabilito. I genitori devono sapere quello che vogliono e quello che ci vuole per attuarlo. È bene tener presente un quadro del risultato finale che si desidera e discuterne insieme. (Prov. 21:5; 15:22) Qui la mèta dovrebbe essere quella di un adulto in grado di pensare da sé, dedito alla giustizia, che conosca Dio, avendo la volontà e la determinazione di servire Dio a imitazione di Gesù Cristo, e provando piacere a operare per altri. Ma quando l’addestramento è lasciato al caso, il risultato è quello dichiarato in Proverbi 29:15: “Il ragazzo lasciato senza freno farà vergogna a sua madre”. Questo può evitarsi quando i genitori si servono della loro autorità con amorevole considerazione per l’eterno benessere del figlio.
LA VERGA DELL’AUTORITÀ
5, 6. (a) Che cosa devono tener presente i genitori riguardo alle misure disciplinari da prendere? (b) Come Geova dà l’esempio dell’esercizio della disciplina del genitore?
5 Chi ha autorità dovrà infine rendere conto a colui che delegò tale autorità. Così i genitori hanno una grave responsabilità nell’educare i figli, in quanto devono rispondere a Dio della responsabilità loro affidata. Come Salmo 127:3 rammenta ai genitori: “Ecco, i figli sono un’eredità da Geova”. L’apostolo Paolo quindi consiglia: “Voi, padri, non irritate i vostri figli, ma continuate ad allevarli nella disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova”. (Efes. 6:4) Questo comprende che si insegni a vostro figlio che, in armonia con la volontà di Geova, Gesù lasciò ‘per noi un modello onde seguiamo attentamente le sue orme’. — 1 Piet. 2:21.
6 In Israele, la verga era uno strumento di castigo. In II Samuele 7:14 Geova disse riguardo al successore del re Davide: “Quando farà torto, anch’io di sicuro lo riprenderò con la verga degli uomini e con i colpi dei figli di Adamo”. Inoltre, ai componenti dell’Israele spirituale, l’apostolo Paolo scrive, in I Corinti 4:15-21: “Certamente non avete molti padri; poiché in Cristo Gesù io vi ho generati per mezzo della buona notizia. . . . Che cosa volete? Verrò da voi con una verga, o con amore e mitezza di spirito?” Il libro di Proverbi dice: “Non trattenere la disciplina dal semplice ragazzo. Nel caso che tu lo batta con la verga, non morrà. Con la verga tu stesso dovresti batterlo, per liberare la sua medesima anima dallo stesso Sceol”. (Prov. 23:13, 14; 22:15) Come si usi questa verga dei genitori per infliggere autorizzato castigo è una faccenda seria. I genitori sono responsabili dinanzi a Dio, che diede l’autorità di castigare, di usare la “verga” in maniera corretta. Se non si fa questo può ben risultarne sia la morte del fanciullo, come il proverbio afferma, che la disapprovazione divina dei genitori. Geova stesso dà l’esempio del corretto esercizio della paterna autorità di disciplinare, come indica Ebrei 12:7, 9, 10: “Dio tratta con voi come con figli. Poiché qual è il figlio che il padre non disciplina? Inoltre, avevamo i padri che erano nella nostra carne per disciplinarci, e rendevamo loro rispetto. Non ci sottoporremo molto di più al Padre della nostra vita spirituale e vivremo? Poiché essi ci disciplinavano per pochi giorni secondo ciò che sembrava loro bene, ma egli lo fa per il nostro profitto acciocché partecipiamo alla sua santità”. Geova disciplina il suo popolo non perché sia irritato, ma “per il nostro profitto”, onde abbiamo la sua approvazione e viviamo. Egli si attende che i padri cristiani agiscano similmente verso i loro figli, in vista che divengano veri discepoli del Figlio suo.
I RAGAZZI SENZA PADRE
7, 8. (a) Descrivete la considerazione di Geova per i ragazzi senza padre. (b) Perché la casa senza padre era in una situazione tragica?
7 La maniera in cui Geova comandò agli Israeliti di aver cura dei ragazzi senza padre ci fa capire il bene che il padre devoto può fare entro la cerchia familiare. Notate l’amorevole considerazione di Geova per tali orfani: “Non devi pervertire il giudizio del residente forestiero né del ragazzo senza padre, e non devi prendere in pegno la veste di una vedova. E devi ricordare che divenisti schiavo in Egitto, e Geova tuo Dio ti redimeva di là. Perciò ti comando di fare questa cosa”. (Deut. 24:17, 18) Non c’è da sbagliarsi, Dio riconosceva il vuoto esistente in tale casa che aveva perduto un congiunto di questo genere.
8 La casa senza padre era sotto molti aspetti in una situazione tragica. Il padre era colui che provvedeva alle necessità materiali. Li proteggeva da quelli che avrebbero potuto derubarli, frodarli o altrimenti opprimerli. Provvedeva al figlio paterna guida e consigli, compagnia e amore. Così, in assenza del padre, la Legge provvedeva rammemoratori del bisogno di speciale considerazione. — Eso. 22:22-24.
9. (a) Come l’attitudine verso ‘i ragazzi senza padre’ era un’indicazione della condizione spirituale della nazione? (b) Quale relazione ha la veduta di tali afflitti col cristianesimo?
9 L’espressione “ragazzo senza padre” fu anche inclusa quando Dio descriveva il grado di fedeltà dell’intera nazione d’Israele. Quando la nazione si impoverì spiritualmente e cominciò a pervertire il diritto, il ragazzo senza padre era uno dei primi che ne sentiva i cattivi effetti. Così Geova fece scrivere dal profeta Geremia: “Se positivamente renderete buone le vostre vie e le vostre azioni, se positivamente praticherete il diritto fra un uomo e il suo compagno, se non opprimerete nessun residente forestiero, nessun ragazzo senza padre e nessuna vedova, e non spargerete in questo luogo sangue innocente, e non camminerete dietro ad altri dèi per la vostra stessa calamità, io, a mia volta, per certo vi farò risiedere in questo luogo, nel paese che diedi ai vostri antenati, da tempo indefinito fino a tempo indefinito”. (Ger. 7:5-7) La veduta che Dio ebbe di queste cose non è cambiata. Un modo di identificare oggi i veri cristiani è quello di notare la cura che hanno per chi ha subìto la perdita di una persona cara. Giacomo 1:27 dice: “La forma di adorazione che è pura e incontaminata dal punto di vista del nostro Dio e Padre è questa: aver cura degli orfani e delle vedove nella loro tribolazione, e mantenersi senza macchia dal mondo”.
10. (a) Come un ragazzo potrebbe oggi avere un padre e tuttavia essere, in un certo senso, un ragazzo senza padre? (b) Quale parte hanno dunque i genitori perché i loro figli divengano discepoli di Cristo?
10 È possibile che un ragazzo abbia oggi un padre e ciò nonostante sia, in un certo senso, un ragazzo senza padre? Per sfortuna, questo può accadere. Se un ragazzo trova necessario andare da solo alle adunanze cristiane, sebbene il padre possa in realtà essere con lui, il ragazzo è quindi senza padre almeno in quella occasione. Se, per ricevere affatto addestramento di qualche sorta nel ministero cristiano di campo, il ragazzo deve rivolgersi a qualcun altro, è quindi senza padre in quell’aspetto della sua vita. Ma com’è eccellente quando il padre cristiano assolve le sue responsabilità: prende la direttiva nello studio biblico familiare, provvede ricreazione, si rende disponibile per farsi consultare quando sorgono problemi, e dà personalmente istruzione assolvendo le responsabilità nella casa in modo da porre un buon fondamento per adempiere le responsabilità in seguito nella vita. Ci vuole l’addestramento pratico nell’intero campo della vita cristiana. I figli non divengono automaticamente discepoli di Cristo solo perché professano d’esserlo i loro genitori. Hanno bisogno d’aiuto personale. Il padre che aiuta il figlio in ogni stadio della sua vita è davvero una benedizione.
PROGRAMMA QUOTIDIANO
11, 12. Che cosa dice Deuteronomio 6:6, 7 riguardo all’adorazione, e come l’applicazione di tale consiglio può influire sui componenti della nostra famiglia?
11 Nella cristianità, quelli che ancora vanno in chiesa ascoltano di solito un breve sermone la domenica, e i figli hanno nella scuola domenicale una breve lezione per settimana. Si attende che questo soddisfi i bisogni religiosi della famiglia. Come può paragonarsi questo con ciò che Geova dispose per la cerchia familiare? Deuteronomio 6:6, 7 dice: “E queste parole che oggi ti comando devono essere nel tuo cuore; e le devi inculcare a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi”. Da ciò è ovvio che l’adorazione di Geova doveva essere un modo di vivere e che la considerazione dei suoi propositi doveva farsi in appropriate occasioni durante tutto il proprio programma giornaliero.
12 È bene quando ci svegliamo che i nostri pensieri siano rivolti a Geova e al suo Figlio! Ci sono cose migliori di cui parlare per cominciare le attività della giornata che non le opere di Dio? L’adorazione di Geova non può separarsi dal programma della vita quotidiana. Quando i discorsi e la condotta dei genitori riflettono questa convinzione, i figli crescono riconoscendo il fatto che Dio vede ogni cosa che compiono e s’interessa al modo in cui la compiono, che è importante imitare il Figlio di Dio in ogni cosa che compiono. Dio e il suo Figlio sono quindi sempre nei pensieri del fanciullo, non soltanto quando all’adorazione si riservano ore speciali. Essi cercheranno la benedizione di Geova in ogni cosa che faranno e cercheranno la guida che egli dà per mezzo delle Sacre Scritture. Avendo un fanciullo ricevuto questa specie di educazione, molto probabilmente avverrà che “pure quando sarà invecchiato non se ne dipartirà”. — Prov. 22:6.
13. Perché è importante rivolgere sempre i nostri pensieri a Dio?
13 Ma come molti trovano facile seguire il proprio programma quotidiano lasciando Dio al di fuori dei loro pensieri! Se però si fa questo, con l’andar del tempo si potrà divenire simili a quelli dei quali Gesù disse: “Come in quei giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, gli uomini prendevano moglie e le donne andavano a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca; e non si avvidero di niente finché venne il diluvio e li spazzò via tutti, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo”. (Matt. 24:37-39) Ma l’apostolo Paolo saggiamente incoraggiò a rivolgere per tutto il giorno la mente a Dio qualunque sia la cosa che facciamo. Egli disse: “Perciò, sia che mangiate o che beviate o che facciate qualsiasi altra cosa, fate ogni cosa alla gloria di Dio”. (1 Cor. 10:31) Rivolse la stessa specie di esortazione ai Colossesi: “Qualunque cosa facciate, fatela con tutta l’anima come a Geova, e non agli uomini”. (Col 3:23) Questo è ciò che fa il discepolo di Cristo. Lo insegnate ai vostri figli?
14. Fate un esempio di come Dio può essere menzionato nella conversazione fra padre e figlio mentre lavorano insieme in qualche programma quotidiano.
14 Di tanto in tanto lavorate insieme voi e vostro figlio all’auto familiare? Quale relazione ha con la Bibbia questa parte del programma quotidiano? Ebbene, l’auto dovette essere progettata e fabbricata in armonia con leggi stabilite dal Creatore, e voi dovete continuare a riconoscere queste leggi naturali se volete che funzioni con efficienza. Verifiche e messe a punto periodiche, lubrificazione e cambi d’olio son tutti necessari a causa delle leggi di Dio. Rammentate a vostro figlio queste cose mentre lavora? Un’altra cosa: Nel vostro stato ha il governo di Cesare certe leggi sulla sicurezza riguardo al funzionamento dell’automobile? Devono pneumatici, luci e freni soddisfare certe norme affinché si possano evitare incidenti e si protegga la vita? Com’è importante conformarsi a queste esigenze? In Romani 13:1 ci viene detto: “Ogni anima sia sottoposta alle autorità superiori, poiché non vi è autorità se non da Dio; le autorità esistenti sono poste nelle loro rispettive posizioni da Dio”. Imprimete questi pensieri in vostro figlio mentre lavorate assieme?
15. Fate un esempio di come Dio può essere menzionato nella conversazione fra madre e figlia mentre lavorano insieme a qualche attività costruttiva.
15 Madre e figlia lavorano mai assieme per fare un vestito? Quale relazione ha ciò con le Scritture? Ebbene, come sarà il modello? Sarà in armonia con I Timoteo 2:9, 10, che dice: “Desidero che le donne si adornino con veste convenevole, con modestia e sanità di mente”? Con che cosa farete le rifiniture, e quali ornamenti vostra figlia indosserà con esso? Il resto di questa stessa scrittura dice che le donne che riveriscono Dio dovrebbero adornarsi “non con forme d’intrecciature di capelli e oro o perle o abbigliamento molto costoso, ma . . . per mezzo di opere buone”. È possibile che se non si indossa sempre l’abito più costoso si impari a essere ragionevolmente economici avendo “qualche cosa da distribuire a qualcuno nel bisogno”. (Efes. 4:28) Ci sono molti princìpi scritturali che vostra figlia può imparare mentre lavorate insieme per fare nella casa la faccende quotidiane, compiendo “ogni cosa alla gloria di Dio”.
16. (a) Che specie di linguaggio dovrebbero usare sia i genitori che i figli, e perché? (b) Quantunque non possiamo sempre leggere la Bibbia e pubblicazioni bibliche, che cosa possiamo fare?
16 Che specie di linguaggio usate nella quotidiana associazione con i vostri figli? I discepoli di Gesù sanno che è importante il corretto uso della lingua. (Matt. 12:36) La Bibbia ammonisce: “Non esca dalla vostra bocca nessuna parola corrotta, ma qualsiasi parola che sia buona per edificare secondo il bisogno, onde impartisca ciò che è favorevole agli uditori”. (Efes. 4:29; Tito 2:6-8) Qualunque sia il soggetto, le idee che si esprimono dovrebbero essere in armonia con l’ispirata norma riportata dall’apostolo Paolo, che disse: “Tutte le cose vere, tutte le cose di seria considerazione, tutte le cose giuste, tutte le cose caste, tutte le cose amabili, tutte le cose delle quali si parla bene, se vi è qualche virtù e qualche cosa degna di lode, continuate a considerare queste cose”. (Filip. 4:8) È vero che non possiamo leggere la Bibbia o pubblicazioni bibliche per tutto il giorno. Ma, a imitazione di Cristo, possiamo sempre pensare, parlare e operare in armonia con le Scritture. Riflettendo questa veduta, Salmo 119:97 dice: “Quanto amo la tua legge! Tutto il giorno è la mia sollecitudine”.
RISERVATE SPECIALI ORE
17. Perché il regolare studio della famiglia è un fattore importante nell’addestramento dei figli?
17 Oltre a insegnare e a dare istruzioni ai vostri figli durante il normale programma quotidiano, affinché abbiano vero successo è necessario riservare speciali ore a un regolare studio della famiglia. In questo la regolarità è importante come lo è la regolarità nel mangiare e nel bere. C’è poco da meravigliarsi se naturalmente ci riferiamo alla verità delle Scritture come cibo spirituale, tenendo presente la forza che dà, la gioia di parteciparvi e il continuo bisogno che ne abbiamo. — Matt. 4:4; 5:3.
18. Chi dovrebbe decidere ciò che la famiglia studierà, e perché?
18 Il materiale da studiare dovrebbe essere scelto dal capofamiglia. Proprio come decide quali cose materiali la famiglia avrà, così è sua responsabilità decidere cosa la famiglia dovrà studiare. Egli è meglio in grado di sapere cosa occorre alla famiglia. Per giunta, può informarsi su ciò che gli altri pensano sia utile e quindi prenderlo in considerazione. Ciascuna famiglia avrà a volte particolari bisogni. Secondo le condizioni che si presenteranno, potranno essere appropriati articoli su vizio della droga, condotta con persone di sesso opposto, onestà, compagnie, benignità, e via dicendo.
19. Di solito, che cosa si troverà a studiare la famiglia?
19 In genere, la famiglia riscontrerà di trarre molto profitto seguendo il corso di studio che è stato disposto per la congregazione, preparandosi a partecipare alle adunanze. A meno che non ci sia uno speciale bisogno nella famiglia, perché non rivolgere la vostra attenzione al materiale di studio di cui tutti gli altri pensano e parlano? Quale effetto unificatore avrà e quale eccellente contributo ciascuno potrà apportare alla considerazione che se ne farà nell’adunanza se le famiglie si saranno preparate a casa conforme al programma della congregazione. Naturalmente, quelli benedetti con più tempo di studio possono fare ulteriore ricerca.
20. Se ad alcuni la preparazione per le adunanze sembra monotona e non interessante, quale potrebbe essere il problema, e quale potrebbe essere il rimedio?
20 Ad alcuni fanciulli la preparazione per le adunanze potrà sembrare non interessante. Questo dipende dal loro punto di vista. La mèta che tali fanciulli forse hanno in mente è soltanto di preparare un commento sulle domande dello studio. Mentre questo può essere per cominciare una mèta accettevole, la mèta vera dovrebbe essere quella di afferrare il soggetto delle Scritture e poi aiutare altri a far questo per mezzo dei commenti che faranno. Con questo obiettivo, per chi ama la verità lo studio diviene presto un diletto. — Sal. 1:1, 2.
21. Che cos’altro possono fare i genitori per rendere lo studio della famiglia gioioso e interessante?
21 Ci sono altre cose che i genitori possono fare per rendere lo studio della famiglia gioioso e interessante. Sarà utile consentire un’atmosfera amichevole e riposante. Nessuno impara bene quando ha i nervi tesi o prova timore. La mente dei giovani non sarà così ricettiva se i genitori sono severi ed esigenti. Mentre dev’esserci sufficiente fermezza per mantenere l’ordine e dimostrare la serietà dell’occasione, tuttavia c’è molto posto per la specie di calore e amorevole considerazione reciproca che avvicina la famiglia.
22, 23. (a) Perché i genitori non devono sentirsi inferiori ai loro figli solo a causa della differenza di istruzione secolare? (b) I figli che cosa è utile che siano aiutati a capire?
22 È vero che in alcuni casi i genitori non hanno l’istruzione secolare che ricevono ora i loro figli minorenni. Alcuni genitori sono venuti da un altro paese, e quando i loro figli vanno a scuola imparano bene la nuova lingua, ma i genitori no. Nella cerchia delle famiglie mondane i figli spesso assumono in queste circostanze un’attitudine superiore verso i genitori. Ma come si può superare questo ostacolo nella cerchia della famiglia cristiana allorché i genitori si sforzano per assolvere la responsabilità verso i figli che è stata loro affidata da Dio, in modo da “allevarli nella disciplina e secondo la norma mentale di Geova”? — Efes. 6:4, NW.
23 I genitori non devono mai sentirsi inferiori alla loro progenie solo perché sorgono alcune delle summenzionate condizioni. Nella famiglia l’autorità è stata loro affidata da Dio. Per di più, i loro anni di esperienza e i loro precedenti li rendono più adatti a sostenere materialmente la famiglia, a dirigere la casa, e a prendere la direttiva nello studio e nell’adorazione familiare. In una situazione parallela potrebbero ben esserci nella congregazione fratelli giovani verso la fine dell’adolescenza o poco dopo la ventina che possano pronunciare discorsi di esercitazione più torniti che alcuni fratelli più anziani, ma questo non li rende qualificati come anziani. Per essere anziano ci vuole assai di più. La stessa cosa può dirsi dei figli in paragone con i loro genitori entro la cerchia familiare. Indipendentemente dall’istruzione e dai precedenti dei genitori, dovrebbero fare un programma delle ore di studio della famiglia, e quindi permettere a ciascuno di apportare il proprio contributo per il beneficio degli altri. I figli, se hanno maggiore abilità in certi sensi, possono essere aiutati a capire che presso Geova non conta solo l’intelligenza, ma l’umiltà e la profondità di devozione. Gesù disse: “Chi si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”. (Matt. 23:12) Lo spirito di Geova supplirà a qualsiasi deficienza che il genitore possa sentire. Seguite con fiducia la disposizione scritturale dello studio familiare, senza tener conto delle diverse facoltà mentali dei vari componenti della famiglia.
24. Come i genitori sapranno se i loro figli sono veramente discepoli di Cristo?
24 Sono i vostri figli discepoli di Cristo? Ebbene, se non si sono solo presentati per il battesimo cristiano ma fanno inoltre la pratica di basare le loro decisioni su ciò che Gesù disse e fece, se non mostrano amore per le vie ingiuste del mondo ma rivolgono lo sguardo alla mèta di servire sempre agli interessi del Regno, se si sottomettono volontariamente alla vostra autorità ed esaminano con gioia le vie di Geova, se vi riempiono il cuore di caloroso affetto perché vedete in loro queste cose, non dovrete fare supposizioni. Sapete che sono veramente discepoli di Cristo.
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I princìpi biblici che si applicano ai vestiti si possono insegnare mentre madre e figlia fanno insieme un vestito
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La regolarità nell’insegnare ai vostri figli è così importante come la regolarità nel mangiare e bere