Significato delle notizie
Leggi moderne e leggi antiche
● Dodici anni fa la Nuova Zelanda emanò leggi secondo le quali le vittime di reati devono essere risarcite. Da allora altri paesi hanno preso misure simili. Questo tipo di legislazione fa ricordare le clausole contenute nella legge di Dio data per mezzo di Mosè. Le sanzioni di quella legge previste per le trasgressioni avevano lo scopo di assistere e risarcire la vittima del ladro o di colui che aveva danneggiato una proprietà. Se il trasgressore non era in grado di effettuare il risarcimento nell’ammontare stabilito, poteva essere venduto schiavo e pagare con il lavoro il proprio debito. (Eso. 22:1-6) C’è però una notevole differenza fra tale legislazione biblica e le leggi moderne.
Come spiega il sociologo Stephen Schafer nella rivista “Psychology Today”, la legislazione moderna fa gravare sullo stato l’onere di risarcire le vittime; il delinquente, pur essendo incarcerato, non vi deve contribuire. Schafer la considera una notevole debolezza. Il suo ragionamento è che, dovendo il trasgressore lavorare per risarcire la vittima, e dovendo fare così qualcosa di positivo, contribuirebbe in modo rimarchevole alla propria riabilitazione. Sarebbe aiutato a capire che il suo gesto è stato lesivo per un suo simile e non solo una trasgressione contro ‘una cosa astratta come la “società” o “la legge”’. Questi stessi princìpi sono contenuti nella legge mosaica, legge che risale a circa tremila anni fa, ma che è frutto della sapienza eterna.
“Roulette russa liquida”
● Oggi migliaia di persone usano vendere il proprio sangue per far soldi. Il dott. Fauzia Qureshi del Jinnah Hospital di Karachi, nel Pakistan, dice che il 90 per cento dei locali donatori di sangue lo fa per mestiere: sono disoccupati, infermi, spesso drogati, generalmente in cattive condizioni di salute. Le ditte farmaceutiche del Giappone acquistano circa la metà del sangue di cui dispongono, e “The Daily Yomiuri” di Tokyo dice che “questo può spiegare benissimo il fatto che l’incidenza dell’epatite sierosa è ancora allo stesso livello” di dieci anni fa.
Negli Stati Uniti esiste una situazione analoga. Un articolo della rivista “New York” parla dei donatori di mestiere che vendono mezzo litro di sangue fino a 444 volte in un periodo di soli quattro anni. Ma che sia comprato o no, il sangue è potenzialmente pericoloso. “Calcoliamo che almeno 5.000 pazienti all’anno muoiono per complicazioni dovute alle trasfusioni di sangue”, avrebbe detto il dott. Clive O. Callender, direttore della sezione trapianti dell’Istituto di Medicina della Howard University. “La complicazione più letale è l’epatite. Crediamo che ogni anno da 1.500 a 3.000 pazienti muoiano di epatite contratta in seguito a trasfusioni di sangue”. (“National Enquirer”, 6 maggio 1975) Per molto tempo si pensò che congelando il siero per un anno il virus dell’epatite sarebbe stato ucciso. Poi, l’anno scorso, un tecnico di laboratorio al Walter Reed Army Hospital sgelò un campione di sangue prelevato nel 1941. Egli scoprì che conteneva grandi quantità di virus dell’epatite ancora vivi dopo trentatré anni. Nessuna meraviglia se l’articolo della rivista “New York” che riporta questi fatti chiama le trasfusioni di sangue “roulette russa liquida”.
Mondo senza guerra?
● Quando finì il conflitto vietnamita, l’“Herald-Examiner” di Los Angeles pubblicò un articolo intitolato “Un mondo senza guerra”, che diceva: “Per la prima volta in circa 45 anni non si combatte nel mondo un conflitto che si può classificare come guerra”. “Ma”, aggiunse, “la vera pace è elusiva ed è minacciata da molte parti”.
Le minacce alla pace sono davvero molteplici. Nel Medio Oriente, Cipro inclusa, c’è poco più che una condizione di sospesa belligeranza, e può dirsi essenzialmente lo stesso della Corea. La Thailandia è sconvolta dalla guerriglia. Nelle Filippine cova ancora la ribellione musulmana. In seguito alla guerriglia in Africa alcuni paesi hanno ottenuto l’indipendenza, ma i combattenti per la libertà hanno spesso lottato fra loro per andare al potere. Nell’America Latina passa di rado una settimana senza spargimenti di sangue causati dalla guerriglia.
Forse il paese che illustra più vivamente la mancanza di vera pace è l’Irlanda. A Belfast, la capitale, non c’è quasi un isolato che non abbia i segni delle bombe lanciate in sei anni di conflitti tra cattolici e protestanti. Sulla chiesa metodista che sorge a fianco del municipio c’è un grande cartello comunemente chiamato “tabella dei punteggi”. Vi sono ora elencati i nomi di oltre 1.200 persone uccise dal 1969. Altre novemila sono rimaste ferite o mutilate, e i danni alle proprietà sono di parecchi miliardi di lire.
Sì, è sempre più evidente che il genere umano ha più che mai bisogno del dominio del “Principe della Pace”. — Isa. 9:6, 7.