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  • w76 15/2 pp. 104-110
  • L’amore cristiano si basa sull’amore di Geova

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  • L’amore cristiano si basa sull’amore di Geova
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
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  • LA MASSIMA ESPRESSIONE DELL’AMORE DI GEOVA
  • MANIFESTAZIONE FISICA DELL’AMORE DI GEOVA
  • IL DOMINIO DI DIO BASATO SULL’AMORE È BEN DIVERSO DAL CATTIVO DOMINIO DEL DIAVOLO BASATO SULL’ODIO
  • UN’ORGANIZZAZIONE CHE RISPECCHIA L’AMORE DI DIO
  • Amiamo l’Iddio che ci ama
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2006
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1976
w76 15/2 pp. 104-110

L’amore cristiano si basa sull’amore di Geova

“Vi do un nuovo comandamento, che vi amiate l’un l’altro; come vi ho amati io, che voi pure vi amiate l’un l’altro. Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. — Giov. 13:34, 35.

 1, 2. (a) Perché l’apostolo Giovanni era ben qualificato per scrivere in merito all’amore? (b) Che cos’era il “nuovo comandamento” dato da Gesù ai suoi discepoli?

LO SCRITTORE biblico Giovanni, uno dei dodici apostoli di Gesù Cristo, parlò molto della qualità cristiana dell’amore. Egli era figlio di Zebedeo e di Salome, e nel suo racconto evangelico usa le parole “amore” e “amato” più di quanto non siano usate negli altri tre racconti evangelici messi insieme. Giovanni, naturalmente, scriveva soprattutto riguardo all’amore agápē, cioè all’amore guidato o governato dal principio.

2 Giovanni era bene in grado di parlare dell’amore perché evidentemente era stato l’oggetto speciale dell’amore e dell’affetto di Gesù. Giovanni fu uno dei tre apostoli più intimamente associati a Gesù per tutta la durata del suo ministero pubblico. Fu colui che giacque vicino a Gesù all’ultima Pasqua, quando fu istituito il Pasto Serale del Signore. Era conosciuto come “il discepolo che Gesù amava”. (Giov. 13:23; 19:25-27; 21:7, 20) L’apostolo Giovanni aveva dunque una buona preparazione per scrivere in merito a questa qualità cristiana dell’amore, e fu lui a scrivere le parole che Gesù disse quando parlò ai suoi discepoli del “nuovo comandamento”: “Vi do un nuovo comandamento, che vi amiate l’un l’altro; come vi ho amati io, che voi pure vi amiate l’un l’altro. Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. — Giov. 13:34, 35.

 3. I Giudei sotto la legge mosaica avevano il comando di amarsi gli uni gli altri? Dite le ragioni della vostra risposta.

3 Lì Gesù mostrò che il vero amore doveva essere il segno caratteristico dei suoi veri discepoli. Ma perché Gesù disse che questo doveva essere un “nuovo comandamento”? Gesù si rivolgeva ai suoi discepoli, che facevano tutti parte della nazione giudaica. Sotto la legge mosaica dovevano amare il prossimo come se stessi. Per esempio, in Levitico 19:18 la Legge diceva: “Non devi far vendetta né aver rancore contro i figli del tuo popolo; e devi amare il tuo prossimo come te stesso”. Infatti, nel suo insegnamento, Gesù fece notare questo comando della Legge quando disse: “Il secondo [comandamento], simile ad esso, è questo: ‘Devi amare il tuo prossimo come te stesso’”. — Matt. 22:39.

 4. A quale tipo d’amore si riferì Gesù in Giovanni 13:34, 35, e come fu manifestato tale amore?

4 La legge mosaica richiedeva l’amore del prossimo, non l’amore basato sul principio che porta a sacrificarsi. Ma Gesù, dando ai suoi seguaci un “nuovo comandamento”, indicò che dovevano farsi riconoscere dall’amore che induce a sacrificarsi per gli altri, poiché aggiunse: “Come vi ho amati io, che voi pure vi amiate l’un l’altro”. L’amore di Gesù fu un amore basato sul principio, cioè amore agápē, che lo indusse a sacrificarsi. Egli fu disposto ad arrivare al punto di dare la propria vita per i suoi discepoli. Dedicò gli anni del suo ministero pubblico a fare del bene al prossimo, specialmente ammaestrando e aiutando il popolo in modo spirituale. Perciò i suoi discepoli dovevano fare altrettanto e non trattenersi in attesa che sorgesse l’occasione in cui fosse indispensabile fare del bene al prossimo. Piuttosto, i cristiani dovevano prendere l’iniziativa e operare attivamente per il bene del prossimo, seguendo in special modo l’esempio di Gesù di insegnare e predicare, operando così per il bene e il benessere spirituale degli altri. Ma, soprattutto, i discepoli di Gesù dovevano amarsi gli uni gli altri. Dovevano dunque distinguersi per l’amore che nutrivano fra loro. Doveva essere qualcosa mediante cui si sarebbe capito subito che erano diversi dalle persone del mondo in generale.

 5, 6. (a) Che cosa considera Giovanni nella sua prima lettera? (b) In che modo Giovanni pone Dio in stretta relazione con l’amore?

5 L’apostolo Giovanni apprezzò tanto questo segno caratteristico del cristianesimo che vi diede risalto non solo nel suo racconto evangelico, ma anche nelle sue lettere. La prima lettera di Giovanni, ad esempio, è in realtà un’espressione dell’amore di Giovanni per i suoi fratelli cristiani. Fu scritta per proteggerli dai falsi insegnamenti degli anticristi del suo giorno. E in tutta la lettera Giovanni dà risalto all’amore di Dio, mostrando come i cristiani devono imitare questa rimarchevole qualità dell’Onnipotente Dio, Geova.

6 In Primo Giovanni capitolo 4, versetto 8, Giovanni pone Dio in stretta relazione con questa qualità dell’amore, dicendo: “Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”. Giovanni addita dunque Geova come Fonte dell’amore, veramente un Dio d’amore. Giovanni, naturalmente, non vuol dire lì che Dio sia solo una qualità astratta. No, niente affatto. Giovanni riconobbe che Dio è una persona, e come persona Geova ha molte qualità, la più rimarchevole delle quali è l’amore.

 7. Come si riconoscono oggi i veri discepoli di Gesù?

7 Anche il Figlio di Dio, Gesù Cristo, si distinse per questa qualità dell’amore, l’amore che porta a sacrificarsi, e precisò che questo sarebbe stato il segno dei suoi veri discepoli. Oggi, perciò, i cristiani testimoni di Geova abitanti in ogni parte della terra sono adoratori di Geova, l’Iddio dell’amore, e sono discepoli o seguaci delle orme di Gesù, il suo amorevole Figlio. Per farsi riconoscere come veri cristiani, gli odierni cristiani testimoni di Geova devono esprimere nella loro vita quotidiana il vero amore che porta a sacrificarsi. Perciò Giovanni raccomanda al cristiano di imitare Geova nell’amore, dicendo: “In quanto a noi, amiamo, perché egli [Dio] per primo amò noi”. — 1 Giov. 4:19.

LA MASSIMA ESPRESSIONE DELL’AMORE DI GEOVA

 8. Quale prova additerebbero molti che Geova “per primo amò noi”?

8 In che modo Geova “per primo amò noi”? Che cosa ha fatto per noi come creature umane al fine di esprimere il suo amore, il suo altruistico interesse per noi? Geova ha manifestato il suo amore per noi in modi molto svariati. Ma quale possiamo dire che è la massima espressione dell’amore di Geova? Molti penserebbero immediatamente alla vita, giacché è solo a motivo di Geova, la Fonte di tutta la vita, e del suo amore nel dare la vita, che noi viviamo. (Sal. 36:9) Ma Geova ha dato la vita anche ad altre creature qui sulla terra, non è vero? Ci meravigliamo per la straordinaria varietà della creazione animale, i pesci e altre creature marine, gli uccelli e gli insetti; e tutte queste creature provano ovviamente gioia ad essere in vita sebbene non apprezzino la Fonte della vita, Geova. In realtà, la massima espressione dell’amore di Geova dovrebbe dunque essere più che il solo dono della vita.

 9. In che modo Geova “per primo amò noi”, e come lo conferma Giovanni in I Giovanni 4:10?

9 In relazione al genere umano Geova ha disposto qualcosa di migliore della vita che abbiamo ora, ed è la possibilità della vita eterna per quelli che Lo amano e Lo servono. Ma in che modo Geova ha fatto questo? Mediante l’amorevole dono del suo unigenito, fedele Figlio, Gesù Cristo. La peccaminosa umanità non chiese questo amorevole provvedimento per vivere per sempre, ma Geova, esprimendo il suo amore, prese l’iniziativa provvedendo questo meraviglioso dono. Pertanto Giovanni scrive: “L’amore è in questo, non che noi abbiamo amato Dio, ma che egli amò noi e mandò il suo Figlio come sacrificio propiziatorio per i nostri peccati”. — 1 Giov. 4:10.

10. (a) Come Paolo conferma questa espressione dell’amore di Dio? (b) Fu un atto impulsivo da parte di Dio?

10 L’apostolo Paolo conferma questo punto, mostrando che Geova ci raccomanda il suo proprio amore con questo amorevole dono di suo Figlio. In Romani 5:7, 8 Paolo scrisse: “Poiché difficilmente alcuno morirà per un uomo giusto; in realtà, per un uomo buono, forse, qualcuno osa morire. Ma Dio ci raccomanda il suo proprio amore in quanto, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo morì per noi”. Né Geova concesse questo amorevole dono in modo impulsivo, ma fu qualcosa che si era proposto secoli prima al tempo in cui aveva giudicato Adamo ed Eva in Eden. (Gen. 3:15) Dobbiamo dire veramente che Geova è la Fonte dell’amore, e che, come scrisse Giovanni, “egli per primo amò noi”, raccomandando così l’amore come la principale qualità che si deve trovare fra i suoi adoratori.

MANIFESTAZIONE FISICA DELL’AMORE DI GEOVA

11. Quale è un’altra manifestazione dell’amore di Geova che abbiamo ogni giorno?

11 Oltre all’amorevole dono di suo Figlio per la salvezza e la liberazione del genere umano, e oltre alla vita stessa con la possibilità che divenga vita eterna, in tutta la creazione ci sono molte altre manifestazioni dell’amore di Geova. Certo Geova ha manifestato il suo amore rendendo la vita tanto interessante e piacevole. Per esempio proviamo gioia ogni giorno a mangiare, di solito varie volte al giorno. Di rado è una cosa noiosa, non è vero? Geova ci ha provveduto tanti cibi deliziosi e in una varietà così meravigliosa. I cibi sono di tanti deliziosi colori e forme, oltre ad avere tanti delicati sapori e aromi. Nei paesi ricchi possiamo prendere pasti per giorni senza quasi mai mangiare due volte la stessa specie di cibo. Per vivere bisogna mangiare tutti i giorni, ma con quanto amore Geova ha reso dilettevole e piacevole il mangiare!

12, 13. Come le opere creative di Geova, celesti e terrestri, attestano il suo amore per il genere umano?

12 Troviamo una manifestazione dell’amore di Geova anche nelle sue opere creative, nella creazione fisica. (Rom. 1:20) In qualsiasi luogo della terra l’uomo trova bellezza, sia che abiti nelle grandi foreste tropicali o forse sulle maestose montagne coperte di neve in varie zone della terra. Ci sono poi le belle acque di un azzurro limpido e le candide spiagge dei tropici e dei subtropici, oltre alle grandi pianure coperte di ondeggiante grano dorato. Oppure ci sono laghi di un azzurro intenso e belle pinete verdi. Sì, anche gli aridi deserti hanno una bellezza e un fascino tutti particolari. E non proviamo tutti piacere a guardare i cieli stellati in una notte limpida? Non solo le stelle sono una vista magnifica, ma guidano l’uomo nei suoi viaggi. Quindi sono anche di pratica utilità. Sono un’altra prova dell’amore di Geova manifesta nella creazione.

13 In tutte le parti della terra troviamo altre manifestazioni dell’amore di Geova verso il genere umano, come nella grande varietà di animali e uccelli, che con la loro bellezza e i loro colori recano gioia all’uomo, oltre a provvedergli compagnia. Che enorme varietà di vita ha creato Geova per il bene e nell’interesse del genere umano qui sulla terra! Alcuni uomini dedicano tutta la vita a studiare questa particolare manifestazione dell’amorevole opera di Geova.

14. (a) In che modo Geova ha creato l’uomo superiore agli animali? (b) La capacità di apprezzare le cose spirituali permette all’umanità di fare che cosa, in armonia con Giovanni 4:24?

14 Una cosa anche più importante è che Geova ha creato l’umanità superiore agli animali. Ha dimostrato il suo amore facendo l’uomo a propria immagine e somiglianza. (Gen. 1:26, 27) Pertanto, quali creature a somiglianza di Geova, abbiamo la capacità di amare, e abbiamo anche la capacità di apprezzare le cose spirituali. Abbiamo la capacità di conoscere, amare e adorare il nostro amorevole Creatore. Un animale non può fare queste cose. Qualcuno può avere un cane o un gatto e parlare a questo animale, ma non lo troveremo mai a parlare di cose spirituali con il suo cane o con il suo gatto, non è vero? Un animale inferiore non ha la capacità di apprezzare le cose spirituali. Ma il genere umano può e deve apprezzarle. Possiamo non vedere Geova Dio, ma vediamo tante manifestazioni del suo amore in tutte le sue opere creative. E mentre impariamo a conoscerlo, acquistando conoscenza di lui, siamo in grado di amarlo e adorarlo. Come disse Gesù, possiamo adorarlo “con spirito e verità”. (Giov. 4:24) Sì, Geova ha fatto tanto per l’umanità spinto dall’amore per essa. Quindi, dovremmo senz’altro essere d’accordo con ciò che scrisse Giovanni, che “amiamo, perché egli per primo amò noi”. — 1 Giov. 4:19.

15. In che modo Gesù conferma che Geova è un Padre amorevole con i suoi servitori?

15 Passando in rassegna le manifestazioni dell’amore di Geova possiamo comprendere che egli è un Padre amorevole verso tutti noi che siamo sulla terra. Come un Padre amorevole, egli cerca il bene dei suoi figli. Ha cura del nostro benessere e dei nostri bisogni. Gesù ci insegnò che, se realmente mettiamo al primo posto nella nostra vita l’adorazione di Geova, non dobbiamo preoccuparci eccessivamente di quello che mangeremo o di quello che berremo o di quello che indosseremo. Mostrando com’è amorevole il nostro Padre, Gesù disse: “Smettete d’essere ansiosi per la vostra anima, di ciò che mangerete o di ciò che berrete, o per il vostro corpo, di che vi vestirete. . . . Infatti il vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Continuate dunque a cercare prima il regno e la sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte”. (Matt. 6:25, 32, 33) Come Padre amorevole, Geova si interessa dunque dei suoi figli, e se noi lo serviamo e compiamo la sua volontà, allora egli farà in modo che abbiamo le cose necessarie alla vita.

16. Le preghiere che diciamo a Geova dovrebbero indicare che abbiamo quale relazione con lui?

16 Pertanto, gli odierni servitori di Dio devono avere una stretta relazione con Geova, riconoscendolo non solo come una divinità, ma come un Padre, un Padre amorevole. La nostra relazione con lui dovrebbe dunque essere quella di un figlio verso il padre. Perciò dobbiamo cercare di comunicare regolarmente con il Padre nostro e dirgli i nostri bisogni e desideri e problemi, oltre a ringraziarlo delle molte benedizioni che provvede. Paolo scrisse: “Non siate ansiosi di alcuna cosa, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio con preghiera e supplicazione insieme a rendimento di grazie”. (Filip. 4:6) Insegnando ai suoi discepoli a pregare, Gesù non insegnò loro di rivolgersi a Geova come a “Dio nostro”, ma di rivolgersi a lui come al “Padre nostro” che è nei cieli. (Matt. 6:9) È dunque bene mantenere con Geova una stretta relazione personale come con un Padre amorevole e comunicare regolarmente con lui.

IL DOMINIO DI DIO BASATO SULL’AMORE È BEN DIVERSO DAL CATTIVO DOMINIO DEL DIAVOLO BASATO SULL’ODIO

17. (a) Fino a che punto dovrebbe arrivare l’amore del cristiano? (b) Quale principio ha dimostrato Geova a questo riguardo?

17 Geova nutre tale amore per le sue creature che lo esprime anche a quelle che non lo amano. Ricordate che Gesù insegnò ai suoi seguaci: “Continuate ad amare i vostri nemici”. (Matt. 5:44) Ma in base a che cosa Gesù poté insegnare questo? Ebbene, la base fu l’eccellente esempio del suo amorevole Padre, Geova, poiché Matteo 5:45 dice: “Per mostrare d’esser figli del Padre vostro che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sui malvagi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti”. Geova quindi benedice tutti con il sole, la pioggia e le cose necessarie per sostenere la vita. Anche quelli che non lo servono o non lo conoscono ricevono queste benedizioni. Inoltre, abbiamo già imparato come Geova stabilì il principio di amare i propri nemici mandando suo Figlio sulla terra per liberare il genere umano mentre tutti erano peccatori ed estraniati da Dio. (Rom. 5:8-10) In base al principio già stabilito da Geova, suo amorevole Padre, Gesù poté perciò insegnare che dobbiamo manifestare il nostro amore anche ai nemici. L’amore di Geova è veramente esteso a tutti e supera ogni altra cosa. Che meraviglioso esempio è egli quale Fonte dell’amore basato sul principio (agápē)!

18. (a) In base a che cosa Geova domina come Supremo e Sovrano? (b) In che modo Salmo 84:10, 11 esprime appropriatamente il sentimento di quelli che sostengono la sovranità di Geova?

18 Quale Supremo e Sovrano dell’universo, Geova non domina per mezzo di indebito timore od odio. È un Dio di amore, come scrisse Giovanni, e la sua sovranità si basa perciò sull’amore. Pertanto, quelli che servono Geova e sostengono la sua sovranità agiscono così a motivo del profondo amore e rispetto che nutrono per lui, non a motivo di abietto timore. Quelli che sostengono la sovranità di Geova riconoscono i suoi superiori amore, sapienza, potenza e giustizia, e scelgono personalmente di adorarlo e servirlo, sostenendo così la sua sovranità. I loro sentimenti sono ben riassunti dal salmista che disse: “Poiché un giorno nei tuoi cortili è migliore di mille altrove. Ho scelto di stare sulla soglia della casa del mio Dio anziché andare intorno nelle tende di malvagità. Poiché Geova Dio è un sole e uno scudo; favore e gloria sono ciò che egli dà. Geova stesso non tratterrà alcuna cosa buona da quelli che camminano in maniera irreprensibile”. — Sal. 84:10, 11.

19. (a) Mandando il suo Figlio primogenito sulla terra, come manifestava Geova il suo amore all’umanità? (b) In che modo questo dimostrò a sua volta che Satana è bugiardo?

19 Satana, naturalmente, ha sfidato il dominio di Geova basato sull’amore e si è allontanato dall’amore di Geova, dicendo, in effetti, che Geova è un Dio privo d’amore. Ma tale accusa menzognera non cambia l’amore di Geova per le sue creature. Molti hanno seguìto Satana e si sono allontanati da Geova, ma questo non impedisce a Geova di manifestare il suo amore né impedisce ad altri di sostenere la sovranità di Geova manifestandogli il loro amore. Geova Dio mandò amorevolmente suo Figlio dal cielo a rivendicare il nome di Dio e la Sua fiducia in quelli che veramente Lo amano. Suo Figlio Gesù dimostrò che la fiducia del Padre suo in lui non era malriposta. Diede anche prova del suo amore per il Padre e per il genere umano fino al punto di dare la vita e di morire come un comune criminale su un palo di tortura. Per mezzo di questa espressione d’amore da parte di Dio e di suo Figlio, il genere umano può sperare d’essere liberato dal peccato e dalla morte e ottenere la vita eterna. Come dice Giovanni 3:16: “Poiché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, onde chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita e eterna”.

UN’ORGANIZZAZIONE CHE RISPECCHIA L’AMORE DI DIO

20. A quale nuova organizzazione diede inizio Gesù, e che cosa fu a unificare questa organizzazione?

20 Per mezzo dell’attivo ministero che Gesù svolse per tre anni e mezzo sulla terra, ebbe inizio sulla terra una nuova organizzazione, un’organizzazione di predicatori e insegnanti che seguono l’esempio di Gesù. Pertanto, mediante l’amorevole e utile addestramento di Gesù, uomini di modesta posizione e istruzione come gli apostoli Pietro e Giovanni divennero oratori e insegnanti efficaci e vigorosi. (Atti 4:4, 13) Un’unificata congregazione internazionale di persone di ogni razza e tribù e nazione fu radunata insieme nell’adorazione di Geova Dio perché fu spinta dall’amore verso di lui, riconoscendo, naturalmente, che Geova ‘amò per primo’. (1 Giov. 4:19) I primi cristiani erano uniti dall’amore agápē, dall’amore basato sui santi princìpi e guidato da essi. Come disse Paolo: L’“amore . . . è un perfetto vincolo d’unione”. — Col. 3:14.

21. Chi sono oggi i veri adoratori di Geova, e in che modo si riconoscono?

21 Questa organizzazione di adoratori cristiani dell’amorevole Dio Geova esiste ancor oggi in ogni parte della terra. È separata da un mondo privo d’amore, come Gesù disse che dovevano essere i suoi seguaci. In preghiera a Geova, egli disse: “Io ti prego, non di toglierli dal mondo, ma di vigilare su di loro a causa del malvagio. Essi non sono parte del mondo, come io non sono parte del mondo”. (Giov. 17:15, 16) Oggi questa organizzazione è nota col nome di cristiani testimoni di Geova, ed essi hanno in tutto il mondo la reputazione d’avere amore gli uni per gli altri e per il prossimo. Per quelli che fanno parte di questa organizzazione è davvero meraviglioso adorare e servire Geova come un popolo unito, essendo persone di ogni razza e nazionalità tenute insieme dal “perfetto vincolo d’unione”, l’amore divino! Sì, i cristiani testimoni di Geova d’oggi hanno il segno caratteristico, la reputazione di distinguersi per l’amore che mostrano al loro Dio Geova e gli uni verso gli altri. Così danno prova di imitare il loro amorevole Dio e d’essere veri discepoli di suo Figlio, Gesù Cristo. — Efes. 5:1; Giov. 13:34, 35.

[Immagine a pagina 104]

La vita eterna nella perfezione è possibile perché Dio offrì in dono suo Figlio

[Immagini a pagina 105]

Tutta la creazione fisica attesta l’amore del nostro Creatore

Per amore, Geova fece l’uomo con la capacità di apprezzare le cose spirituali

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