Significato delle notizie
Sperare nelle chiese per la pace?
● Dal momento che i capi politici non riescono a portare la pace, si può contare che le chiese inducano i loro fedeli a vivere in pace? No, se si può prendere la storia come metro delle loro azioni. Nel suo recente libro “A History of Christianity”, lo storico Paul Johnson afferma che all’epoca di Hitler sia la Chiesa Cattolica che le chiese protestanti, “per la maggior parte, sostennero fortemente il regime [nazista]”.
Egli scrive: “Il vescovo Bornewasser disse alla gioventù cattolica nella Cattedrale di Treviri: ‘Siamo entrati nel nuovo reich a testa alta e a piè fermo e siamo pronti a servirlo con tutto il nostro corpo e con tutta la nostra anima’. Nel gennaio del 1934, Hitler vide dodici capi evangelici [luterani] . . . [che] diffusero un comunicato il quale impegnava ‘i capi della Chiesa Evangelica Tedesca ad affermare unanimemente la loro incondizionata lealtà al Terzo Reich e al suo leader’”. Il sacrificio di milioni di vite cattoliche e protestanti da ambo le parti della seconda guerra mondiale dimostrò la lealtà di queste chiese a Hitler. Non si notò lealtà all’“Iddio della pace”. — Filip. 4:9; Isa. 2:4.
Tuttavia, Johnson dice che delle religioni rimaste “fedeli ai propri princìpi abbastanza da meritare aperta persecuzione” i “più coraggiosi furono i testimoni di Geova”. Per la loro pacifica neutralità in politica, “rifiutarono di prestare qualsiasi cooperazione [politica] allo stato nazista . . . Molti furono condannati a morte per il rifiuto del servizio militare”. — Weidenfeld e Nicolson (Londra, Inghilterra).
“L’èra della spiritualità”???
● Il Metropolitan Museum of Art di New York ha recentemente fatto una mostra sull’“Arte cristiana primitiva”, dal tema “L’èra della spiritualità”. Nel suo commento su questa mostra artistica, “The Wall Street Journal” ha osservato: “Fortunatamente per l’arte, ben presto il credo dei primi cristiani che condannava le immagini e la pompa, ritenute idolatria, scomparve, mentre la ricchezza che un tempo aveva sostenuto i centri del paganesimo veniva riutilizzata dagli imperatori cristiani. Lo splendore delle nuove chiese e l’inclusione di molti motivi pagani nell’arte cristiana servirono senz’altro a convertire molti non credenti. . . . La fusione di temi e simboli pagani con quelli cristiani è interessante”.
Naturalmente, questa “fusione” del vero cristianesimo con la falsa adorazione era da attendersi, poiché lo stesso Cristo l’aveva predetta. (Matt. 13:24-30, 36-40) La Bibbia mostra che anche al tempo degli apostoli si poteva dire: “Il mistero d’iniquità infatti già esercita la sua azione nefasta; solo che c’è chi attualmente lo trattiene, fino a che non venga tolto di mezzo”, dando alle credenze non cristiane la possibilità di fiorire. L’apostolo Paolo, come parte di “chi attualmente lo trattiene [gli apostoli come classe]”, avvertì: “So purtroppo che dopo la mia partenza entreranno in mezzo a voi lupi crudeli che non risparmieranno il gregge . . . sorgeranno maestri di perversità allo scopo di sviare dietro a sé i discepoli”. — 2 Tess. 2:7; Atti 20:29, 30, versione cattolica di Salvatore Garofalo.
Non c’è dialogo
● Quando giovani di ogni parte del mondo furono invitati a dire a Paolo VI “qualsiasi cosa crediate debba sapere per rendere significativa la sua opera per persone della vostra età”, 1.200 d’essi espressero svariate lamentele. “Sembra che la chiesa soffra della stessa malattia di cui soffrono gli avvocati: analfabetismo funzionale”, scrisse un giovane cattolico di 16 anni. “Questo vuol dire che quando fate una dichiarazione, può essere compresa dai vescovi, ma per la gente normale si tratta solo di tante parole”.
Tuttavia, anziché chiarire ai laici i soggetti spirituali, sembra che gli ecclesiastici li vogliano tenere all’oscuro. Il sacerdote benedettino Colman Barry ha raccomandato recentemente ai teologi di usare il latino in tutti gli scritti onde non turbare i laici con le loro congetture. In tal modo “i teologi sarebbero giudicati dai loro pari”, dichiara, “anziché da incompetenti in materia ecclesiastica”.
Ma invece di considerarli “incompetenti in materia ecclesiastica”, non si dovrebbe insegnare a tutti quelli che sono nella chiesa cristiana la Parola di Dio su un piano di parità, come avveniva con i primi cristiani? Infatti, l’apostolo Paolo disse: “Se non pronunziate parole chiare con la lingua, come si potrà comprendere ciò che andate dicendo? Parlerete al vento!” — 1 Cor. 14:9-11, versione cattolica della C.E.I.