Significato delle notizie
“Ci vuole un nome nuovo”
● Per secoli le religioni cattoliche e protestanti hanno usato i termini “Vecchio Testamento” e “Nuovo Testamento” per indicare la parte in lingua ebraica e quella in lingua greca della Bibbia. A questo riguardo il “National Catholic Reporter” ha detto di recente: “Il termine ‘Vecchio Testamento’ crea inevitabilmente un’atmosfera di inferiorità e lo fa apparire superato”, per cui “ci vuole un nome nuovo”.
Questo è esatto, poiché la Parola di Dio afferma: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, per rimproverare, per correggere”. (2 Tim. 3:16) Quindi la Bibbia è un’opera completa. Il suo messaggio è coerente dal principio alla fine. Le Scritture Ebraiche costituiscono il fondamento delle Scritture Greche. Entrambe le parti contengono profezie che si adempiono nel nostro giorno o che si adempiranno in futuro. Nessuna parte è superata o “vecchia”.
La pubblicazione cattolica dà questo suggerimento: “‘Scritture Ebraiche’ . . . è di gran lunga preferibile a ‘Vecchio Testamento’”. Essa suggerisce anche il termine “Scritture Cristiane” per la parte greca.
I testimoni di Geova la pensano così da molto tempo. Infatti, nella loro “Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture” e in tutte le loro pubblicazioni usano da molto tempo le espressioni “Scritture Ebraiche” e “Scritture Greche Cristiane” per indicare queste parti della Bibbia.