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  • w83 15/7 pp. 9-12
  • Timoteo riceve consigli da un anziano

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  • Timoteo riceve consigli da un anziano
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1983
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • La relazione fra Paolo e Timoteo
  • “Rimani nelle cose che hai imparate”
  • “Continua a tenere il modello delle sane parole”
  • ‘Presiedi in modo eccellente’
  • “Divieni un esempio per i fedeli”
  • Timoteo, “genuino figlio nella fede”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1999
  • Cosa può aiutarci a maneggiare rettamente la parola della verità?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2003
  • “Mio figlio diletto e fedele nel Signore”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2015
  • Libro biblico numero 54: 1 Timoteo
    “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1983
w83 15/7 pp. 9-12

Timoteo riceve consigli da un anziano

DIVERSI anni fa gli anziani di una moderna congregazione di testimoni di Geova ricevettero da un conservo cristiano una lettera che in parte diceva: “Mi avete aiutato tanto e desidero sappiate quanto vi sono grato di tutto quello che avete fatto. Oggi sono una delle persone più felici del mondo. Il vostro amore e il vostro aiuto mi hanno aiutato a diventare quello che sono. Molte grazie”.

Potete essere certi che questa lettera rese felici quegli anziani. Gli anziani fedeli sono sempre stati felici della stima dei loro fratelli e sorelle cristiani. E gli anziani più vecchi hanno sempre dato agli anziani più giovani e meno esperti ottimi consigli su come meritare tale stima. L’apostolo Paolo, per esempio, diede tali consigli nelle due lettere che scrisse a un altro anziano, Timoteo, più giovane d’età.

Com’era nata l’affettuosa relazione esistente fra Paolo e Timoteo? Cosa possiamo imparare dai consigli di Paolo?

La relazione fra Paolo e Timoteo

Timoteo conobbe evidentemente Paolo verso il 47-48 E.V. quando quest’ultimo andò a Listra durante il suo primo viaggio missionario. Forse a quell’epoca Timoteo non era altro che un adolescente. Durante questa visita Timoteo divenne cristiano, come lo divennero sua madre Eunice e la nonna Loide. Il padre di Timoteo, invece, era un greco non credente. Può darsi che per questo motivo Paolo si sia interessato particolarmente del benessere di Timoteo. Ad ogni modo Timoteo fece un ottimo progresso e manifestò una fede che era “senza ipocrisia”. (I Timoteo 1:5) Tornato a Listra circa due anni dopo durante il secondo viaggio missionario, Paolo scelse Timoteo come compagno di viaggio.

Per una quindicina d’anni Timoteo ebbe modo di frequentare l’apostolo Paolo. Mentre serviva a Efeso come anziano, Timoteo ricevette la prima lettera di Paolo. Fu scritta qualche tempo dopo che Paolo era stato scarcerato a Roma nel 61 E.V. e prima del secondo imprigionamento nel 64 E.V. La seconda lettera fu scritta da Paolo probabilmente nel 65 E.V., poco prima della sua morte. — II Timoteo 4:6-8.

L’affetto che Paolo nutriva per Timoteo è evidente, poiché lo chiama “genuino figlio nella fede”, e perfino “diletto figlio”. Così il paterno consiglio di Paolo di bere “un po’ di vino a motivo del tuo stomaco e dei tuoi frequenti casi di malattia” non appare fuori luogo. E quando Paolo sa che la sua morte è imminente, com’è naturale per lui scrivere: “Fa tutto il possibile per venire presto da me”! L’interesse personale di Paolo per Timoteo è particolarmente evidente nella sua seconda lettera, dove si rivolge direttamente a lui molto più spesso che nella sua prima lettera. Ovviamente questo anziano più attempato voleva veramente bene al suo giovane compagno e si interessava del suo benessere. — I Timoteo 1:2; 5:23; II Timoteo 1:2; 4:9.

Un altro fatto, e più importante, è che Paolo desiderava che Timoteo servisse bene gli interessi della congregazione cristiana. Conoscendo le limitazioni fisiche e mentali di Timoteo, e comprendendo anche che la sua età relativamente giovane lo rendeva soggetto ai “desideri propri della giovinezza”, Paolo gli consigliò: “Presta costante attenzione a te stesso e al tuo insegnamento. Attieniti a queste cose, poiché facendo questo salverai te stesso e quelli che ti ascoltano”. (II Timoteo 2:22; I Timoteo 4:16) Come dev’essere stato riconoscente Timoteo di ricevere consigli divini da un anziano più attempato e più esperto di lui! Anche i giovani anziani di oggi apprezzano tale aiuto e guida. Ma cosa includevano i consigli che Paolo diede a Timoteo?

“Rimani nelle cose che hai imparate”

Per continuare ad essere cristiani fedeli — come anziani o altrimenti — bisogna confidare assolutamente in Dio. Non si dovrebbe mai fare troppo affidamento sul vigore o sull’abilità giovanile. Non si dovrebbe mai sottovalutare il valore della preghiera. Perciò Paolo consigliò appropriatamente: “Preghino, alzando mani leali, senza ira e dibattiti”. (I Timoteo 2:8) Com’è importante che gli anziani, quando si riuniscono per considerare questioni di congregazione, chiedano la guida di Dio! Mostrando così lealtà a Geova si evitano interminabili dibattiti e possibili scoppi d’ira.

Per perseverare, i cristiani devono stare uniti alla congregazione e interessarsi del suo benessere. A tal fine, Paolo consigliò di pregare “riguardo a re e a tutti quelli che sono altolocati”. Timoteo, naturalmente, comprese che non si trattava di preghiere di benedizione per gli uomini politici come quelle pronunciate oggi dal clero. Dovevano invece supplicare Dio di indurre le autorità governative del mondo a permettere ai cristiani di continuare “a condurre una vita calma e quieta”, e a predicare il messaggio del Regno “con piena santa devozione e serietà”. — I Timoteo 2:1, 2.

L’apostolo Paolo sapeva che considerando la fedele condotta di altri Timoteo sarebbe stato aiutato a ‘rimanere nelle cose che aveva imparate’. Per cui Paolo scrisse: “Tu hai seguito da vicino il mio insegnamento, la mia condotta, il mio scopo, la mia fede, la mia longanimità, il mio amore, la mia perseveranza, le mie persecuzioni, le mie sofferenze”. (II Timoteo 3:14, 10, 11) Oggi migliaia di anziani di età più avanzata danno lo stesso eccellente esempio che diede Paolo, e questo anche nei metodi di insegnamento. — I Corinti 4:17.

“Continua a tenere il modello delle sane parole”

“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile per insegnare, per rimproverare, per correggere, per disciplinare nella giustizia”. È il puro messaggio della verità scritturale che rende il cristiano “pienamente competente, del tutto preparato per ogni opera buona”. — II Timoteo 3:16, 17.

Alcuni cristiani di Efeso, però, non erano più in armonia con ciò che Paolo definì “il modello delle sane parole”. (II Timoteo 1:13) Erano ‘mentalmente malati su questioni e dibattiti intorno a parole’. Alcuni erano coinvolti in “violente dispute intorno a frivolezze”. (I Timoteo 6:4, 5) Quindi Paolo consigliò di respingere “le questioni stolte e da ignoranti, sapendo che producono contese”. (II Timoteo 2:23) Anche oggi gli anziani dovrebbero tenere l’attenzione rivolta alle cose veramente importanti, quelle cose che aiuteranno i cristiani ad ‘afferrare fermamente la vita eterna’. Quali sono queste cose importanti? L’istituito Regno di Dio, l’opera di predicazione e il modo cristiano di vivere. — I Timoteo 6:11, 12.

Ai giorni di Timoteo, Imeneo e Fileto, e forse altri, diffondevano false dottrine, ‘sovvertendo la fede di alcuni’. A causa di tale deviazione dalla verità, Paolo disse: “Li ho consegnati a Satana”. Evidentemente furono disassociati dalla congregazione. (II Timoteo 2:17, 18; I Timoteo 1:20) Oggi non dovremmo aspettarci una situazione diversa. Paolo avvertì che “in successivi periodi di tempo alcuni si allontaneranno dalla fede, prestando attenzione a ingannevoli espressioni ispirate e a insegnamenti di demoni”. (I Timoteo 4:1) Un anziano giovane e inesperto potrebbe esserne eccessivamente sconvolto, ma non ne ha motivo. L’apostasia di alcuni non cambia in nessun modo la verità. Essa contrassegna semplicemente gli apostati come persone che “secondo i loro propri desideri . . . allontaneranno i loro orecchi dalla verità”. — II Timoteo 4:3, 4.

Per “tenere il modello delle sane parole”, o ‘sopportare il sano insegnamento’ è necessario condurre una vita moralmente retta. (II Timoteo 1:13; 4:3) Alcuni anziani giovani potrebbero pensare di dover assumere un atteggiamento più moderno e più liberale verso il “peccato” o le cosiddette questioni di coscienza. Ma gli artificiosi argomenti in difesa della trasgressione non sono null’altro che “parole vuote che violano ciò che è santo”. Allontanati dalle filosofie mondane, raccomanda Paolo, “dalle contraddizioni della falsamente chiamata ‘conoscenza’”. — I Timoteo 6:20, 21.

La vera conoscenza si acquista mediante lo studio personale compiuto sotto la guida dello spirito e dell’organizzazione di Dio. Questo è ciò che permette a un anziano, e a qualsiasi altro cristiano, d’essere un “operaio che non abbia nulla di cui vergognarsi, maneggiando rettamente la parola della verità”. Non sarà come i falsi capi religiosi che “imparano sempre e non sono mai in grado di venire all’accurata conoscenza della verità”. — II Timoteo 2:15; 3:7.

‘Presiedi in modo eccellente’

Per ‘presiedere in modo eccellente’ l’anziano cristiano “ha bisogno d’esser gentile verso tutti, qualificato per insegnare, . . . istruendo con mitezza”. (I Timoteo 5:17; II Timoteo 2:24, 25) Ciascun componente della congregazione dev’essere preso a sé. Gli anni di esperienza avevano insegnato a Paolo la saggezza di supplicare gli uomini d’età avanzata come padri, “i giovani come fratelli, le donne anziane come madri, le giovani come sorelle con ogni castità”. — I Timoteo 5:1, 2.

Man mano che si acquista esperienza si impara a scorgere i problemi e i bisogni altrui. Timoteo doveva essere consapevole di certe situazioni che potevano richiedere la sua attenzione. C’erano ad esempio vedove, senza stretti parenti, che avevano bisogno di assistenza? Fra gli schiavi cristiani e i padroni cristiani (di cui oggi il dipendente cristiano e il suo datore di lavoro cristiano sono l’equivalente) ce n’erano alcuni che avevano un punto di vista errato della loro relazione per cui lo si doveva correggere? Dato che abitavano a Efeso, un prospero centro commerciale, era necessario rammentare ad alcuni che “quelli che hanno determinato d’arricchire cadono in tentazione e in un laccio e in molti desideri insensati e dannosi”? Bisognava consigliare ai cristiani benestanti “di non essere di mente altera, e di riporre la loro speranza non nelle ricchezze incerte, ma in Dio”? — I Timoteo 5:3-16; 6:1, 2, 9, 17-19.

Forse nella congregazione qualcuno era venuto a conoscenza, o addirittura era stato testimone, di atti peccaminosi commessi da coloro che non volevano attenersi alle norme di Dio? “Riprendi dinanzi a tutti gli astanti [cioè quei testimoni] le persone che praticano il peccato”, ammonì Paolo, “affinché anche gli altri [a conoscenza del fatto] ne abbiano timore”. E che dire delle donne della congregazione? Erano “serie, non calunniatrici, di abitudini moderate, fedeli in ogni cosa”? Oppure alcune di esse ignoravano la disposizione di Dio in virtù della quale non era permesso “alla donna d’insegnare né di esercitare autorità sull’uomo” nella congregazione? — I Timoteo 5:20; 3:11; 2:11, 12.

Gli uomini nominati per servire come anziani e servitori di ministero erano scelti con cura e con la necessaria cautela? “Non porre mai le mani su nessun uomo affrettatamente”, consigliò Paolo. Le nomine di anziani e servitori di ministero devono essere fatte non in base ai sentimenti personali, ma alla luce delle esigenze divine. Considerando tali nomine, gli anziani giovani d’età fanno bene a ponderare attentamente le osservazioni fatte da anziani più attempati e più esperti di loro. — I Timoteo 5:22; 3:1-10.

“Divieni un esempio per i fedeli”

Evidentemente Timoteo era timido. Forse esitava a usare la sua autorità. Ma non c’era motivo di comportarsi così. “Nessuno disprezzi la tua giovinezza”, gli disse Paolo. “Al contrario, divieni un esempio per i fedeli”. In che modo? “Nel parlare, nella condotta, nell’amore, nella fede, nella castità”. — I Timoteo 4:12.

Anche oggi un anziano cristiano potrebbe essere timido ed esitante perché è più giovane degli altri anziani. Potrebbe essere restio a fare commenti alle adunanze degli anziani. Oppure potrebbe avere la tendenza a essere troppo audace, ciò che denoterebbe mancanza di umiltà. Com’è importante ricordare che qualsiasi privilegio cristiano ci sia accordato non è “a causa delle nostre opere, ma”, riferendosi a Dio, “a causa del suo proprio proposito e della sua propria immeritata benignità”! — II Timoteo 1:9.

Da un punto di vista fisico, gli anziani giovani generalmente sono in grado più di altri di prendere l’iniziativa nel fare “l’opera di evangelizzatore”. (II Timoteo 4:5) In tal caso, dovrebbero farlo. È un’opera che si DEVE compiere, perché Geova “vuole che ogni sorta di uomini siano salvati e vengano all’accurata conoscenza della verità”. Non dovremmo permettere che svaghi, passatempi, vacanze o sport ci portino via il tempo giustamente riservato al ministero cristiano. — I Timoteo 2:4; 4:8.

In armonia con i consigli che Paolo diede a Timoteo, gli anziani giovani d’età non dovrebbero nemmeno farsi trattenere dal timore degli uomini. Paolo rammentò a Timoteo che “Dio ci diede non uno spirito di codardia, ma quello di potenza e d’amore e di sanità di mente”. L’anziano cristiano, come qualunque altro cristiano, non dovrebbe vergognarsi “della testimonianza intorno al nostro Signore”. Anzi, tutti i cristiani dovrebbero essere disposti a fare la loro parte “nel soffrire il male per la buona notizia”. — II Timoteo 1:7, 8.

Per avere parlato coraggiosamente in difesa della vera adorazione, il giovane anziano Timoteo e Paolo, anziano di età più avanzata, si conquistarono l’affetto e la stima dei loro fratelli cristiani. Imitando l’esempio di quei sorveglianti del primo secolo, anche gli anziani del nostro tempo avranno l’affetto e la stima dei loro fratelli e sorelle cristiani. Giovani o vecchi, “gli uomini che servono in maniera eccellente si acquistano una posizione eccellente”. — I Timoteo 3:13.

[Immagine a pagina 10]

Gli anziani devono essere disposti a imparare da chi è più vecchio e più esperto di loro

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