La Bibbia: solo la parola dell’uomo?
WILLIAM TYNDALE diede la vita per cercare di metterla a disposizione di tutti. Martin Lutero compì uno sforzo enorme per tradurla in tedesco. Per i seguaci di Giovanni Calvino era “la regola e il canone di tutta la verità”. Sì, un tempo pochi mettevano in discussione il fatto che la Bibbia sia la Parola di Dio. Questo era anche un dogma della Chiesa Cattolica.
Oggi, però, le cose sono diverse. La Bibbia, il libro più venduto in tutta la storia, è letto da pochi e seguito da ancor meno. James Barr, facendo eco al pensiero di molti, ha scritto: “La mia spiegazione di come si è formata la tradizione biblica è che si tratta di un’opera di uomini. È l’esposizione fatta da uomini delle proprie convinzioni. . . . La Bibbia andrebbe correttamente chiamata Parola di Israele, Parola di alcuni influenti cristiani del I secolo”. — The Bible in the Modern World, di James Barr.
Perché questo cambiamento? La Bibbia è la Parola di Dio o la parola di qualche uomo? È importante saperlo nel nostro tempo secolarizzato?
È importante?
Per rispondere partendo dall’ultima domanda: sì, è importante. Perché? Ebbene, la Bibbia è descritta come ‘una lampada al nostro piede, e una luce al nostro cammino’. (Salmo 119:105) Oggi abbiamo davvero bisogno di una luce come questa. Il nostro bel pianeta viene rovinato. Molti milioni di persone soffrono la fame. Pochi si sentono sicuri pensando al futuro; l’esistenza stessa dell’umanità è in pericolo. La Bibbia ci offre una guida per superare questi tempi incerti ed entrare in un futuro sicuro e felice. Se è davvero la Parola di Dio, allora è proprio ciò di cui abbiamo bisogno.
Perché dunque le persone hanno finito per dubitare della Bibbia? La risposta ci aiuterà a determinare se questo libro è davvero la Parola di Dio o no.
Perché hanno smesso di crederci?
Nel corso del XVII e del XVIII secolo la quasi universale fiducia nella Bibbia fu vittima di un mutamento nel clima culturale. In Europa cominciò a manifestarsi uno spirito di scetticismo e di secolarizzazione. Sistemi di governo, economia, natura, religione: tutto veniva messo in discussione. E la Bibbia non fu risparmiata.
Dubbi in merito al libro furono espressi apertamente nel XVII secolo dall’ex cattolico Pierre Bayle, il quale contestò la storicità e la cronologia della Bibbia. Altri seguirono le sue concezioni e, nel XIX secolo, lo scetticismo raggiunse l’apice con la scuola della critica letteraria della Bibbia. I fautori della critica letteraria sostengono che la Bibbia non sia ciò che sembra. Secondo loro, Mosè non ha scritto il Pentateuco. Esso invece sarebbe stato redatto piuttosto tardi nella storia ebraica sulla base di una serie di fonti scritte secoli dopo la morte di Mosè. Qualsiasi profezia adempiuta dev’essere stata scritta dopo l’adempimento. Così, il libro di Isaia sarebbe stato scritto da più di una persona nel corso di centinaia d’anni e quello di Daniele sarebbe stato scritto intorno al 165 a.E.V.
Si possono vedere le conseguenze della critica letteraria nel caso dell’erudito biblico tedesco David Friedrich Strauss: “Siamo ancora cristiani? No, disse Strauss, almeno non quelli fra noi che hanno accettato la critica letteraria della Bibbia, dato che non la possiamo più accettare quale Parola di Dio”. — Religion and the Rise of Scepticism, di Franklin L. Baumer.
La nuova epoca secolarizzata portò inoltre a nuove scoperte in campo scientifico. Alcune di queste confermavano il racconto biblico, ma altre sembravano contraddirlo. Molti pertanto furono indotti a credere che la Bibbia fosse superata. Questo convincimento fu rafforzato a metà del XIX secolo, allorché divenne popolare la teoria dell’evoluzione, che è in netta antitesi col racconto della creazione contenuto in Genesi. Quasi tutta la comunità scientifica e i fautori della critica letteraria abbracciarono subito questa teoria, e oggi essa è accettata da molti ecclesiastici e insegnata come un fatto nelle scuole.
Tutto questo significa forse che la scienza ha in qualche modo dimostrato che la Bibbia non è verace? La critica letteraria ha provato che la Bibbia non è la Parola di Dio?