La sfida della testimonianza nei palazzi
Il territorio di molte congregazioni italiane è costituito in gran parte o per intero da complessi residenziali grandi e piccoli. Alcuni territori includono forse un’ampia varietà di palazzi: dalle case popolari in cui è facile entrare agli esclusivi condomini signorili. Pertanto i suggerimenti forniti in questo inserto vanno riferiti alle circostanze locali. Siamo certi che le informazioni qui riportate saranno utili a tutti.
1 La sfida è stata lanciata. Il comando è stato dato. Potete “rendere completa testimonianza alla buona notizia”? (Atti 20:21, 24) È indispensabile che lo facciate. Per quale motivo? Perché il tempo rimasto per predicare il Regno e fare discepoli è ridotto. (Matt. 24:14; 28:19, 20; I Cor. 7:29) La sfida include un tipo di territorio che dispone di un potenziale in via di crescita: il territorio formato da palazzi, abitazioni costruite da cooperative edilizie e condomini.
2 Poiché il costo dei terreni edificabili aumenta di continuo, si costruiscono sempre più palazzi, per cui il territorio di alcune grandi aree metropolitane cambia rapidamente la sua fisionomia: le abitazioni unifamiliari lasciano il posto a palazzi con molti appartamenti. Poco meno della metà delle famiglie italiane ha preso in affitto un appartamento, in particolare nelle grandi città. Ecco dunque la nostra sfida: come riuscire a “rendere completa testimonianza” ai milioni di italiani che vivono in appartamenti presi in affitto?
Bisogna essere positivi
3 Se fossimo riluttanti a dare testimonianza nei palazzi, in molti di questi forse non si predicherebbe affatto. In altri forse non si predicherebbe in modo completo o efficace. Anche se è vero che non è sempre facile compiere quest’opera, spesso il principale ostacolo da superare è di natura psicologica.
4 Ricordate che nei palazzi di solito abita gente comune, che lavora e che sotto diversi aspetti è come noi. Molte volte si tratta di giovani coppie appena sposate che non possono permettersi l’acquisto di una casa propria e perciò scelgono di prendere in affitto un appartamento. A prescindere dalle circostanze, chi abita in un palazzo ha gli stessi bisogni spirituali ed emotivi degli altri. I proclamatori che hanno vinto la loro riluttanza iniziale e sono divenuti esperti nel predicare nei palazzi hanno riscontrato che questo è un territorio produttivo. A molti ministri capaci, in effetti, piace moltissimo percorrere un territorio costituito da palazzi, perché si ottengono risultati positivi.
Perché la sfida?
5 Perché dare testimonianza a coloro che vivono in palazzi si rivela sempre più una sfida? Sentite cosa dice uno che lavora come portiere da sette anni: “Siccome criminalità e violenza aumentano, oggi la principale preoccupazione dei miei inquilini è la sicurezza”.
6 Negli edifici nuovi, soprattutto, non solo esistono le serrature, ma ci sono anche portieri, sistemi televisivi a circuito chiuso o videocitofoni. E questo specialmente nei condomini, dove ogni famiglia è proprietaria del proprio appartamento. Alcuni condòmini possono pensare che la nostra presenza nel palazzo metta in pericolo la sicurezza di quell’edificio.
7 Per riuscire a vincere qualsiasi riluttanza possiamo avere verso la testimonianza nei palazzi, dobbiamo ricordare che i nostri motivi sono nobili. Non vogliamo far del male alla gente, ma, al contrario, aiutarla. Ciò che ci spinge a far visita alla gente è il sincero amore che nutriamo per Dio e il prossimo. Vogliamo aiutare coloro che vivono nei palazzi a comprendere questo fatto e far capire loro che non hanno nulla da temere dai testimoni di Geova. — II Cor. 2:17; Efes. 6:15.
Se vi dicono di uscire dall’edificio
8 Ma che dire se il portiere o il personale di sicurezza vi dicesse di uscire dall’edificio? Di solito, è meglio accondiscendere subito. Ogniqualvolta è possibile, vogliamo evitare le discussioni e le conseguenti minacce di intentare azioni legali o chiamare la polizia. Se ne abbiamo la possibilità, possiamo con tatto e con gentilezza spiegare il motivo della nostra presenza a chi ce lo chiede. “Ditegli che comprendete il suo difficile problema di accontentare gli inquilini, e mostrate di capire che lui ha il compito di preservare la sicurezza”, suggerisce un pioniere molto esperto nel dare testimonianza nei palazzi. Forse, in questo modo, vi sarà permesso di restare nell’edificio. Ma, in caso contrario, andatevene mostrandovi gentili. — Col. 4:6.
9 Ricordate: non considerate il portiere o il personale di sicurezza vostri nemici. Sono lì per lavorare e, nella maggior parte dei casi, non hanno pregiudizi nei confronti dei testimoni di Geova. “I proprietari danno istruzioni al portiere di non fare entrare nessuno”, spiega il portiere di un condominio composto da 62 appartamenti. “In alcuni condomini si segue il principio di non far entrare estranei, a meno che non siano stati invitati da uno che risiede nel palazzo”.
10 Perciò, dobbiamo accettare il fatto che i proprietari di alcuni appartamenti hanno inserito nei contratti d’affitto delle clausole con le quali si riservano il diritto di stabilire chi può andare o meno a far visita ai loro inquilini. Se un inquilino accetta che il padrone di casa prenda per lui questa decisione tanto importante, allora si pone sotto “la responsabilità della comunità”, e noi non insisteremo a voler fargli visita. Questo non significa, comunque, che in questi casi non cercheremo più di dare una completa testimonianza. Come possiamo raccogliere questa sfida?
Conoscete il territorio
11 Come per tutti i tipi di territorio in cui si dà testimonianza, è molto utile conoscere bene la situazione esistente in ciascun edificio. Considerate ogni palazzo un territorio a sé.
12 Sapete che tipo di persone abita in un particolare palazzo? Vi risiedono in prevalenza pensionati? Persone che vivono sole o coppie? Famiglie? Vi abitano diversi di un particolare gruppo etnico? Le famiglie che vi risiedono sono di ceto modesto? Oppure si tratta di un edificio dotato di sofisticati sistemi di sicurezza che si possono permettere solo i ricchi? Come dobbiamo essere versatili nelle nostre introduzioni da una porta all’altra, così dobbiamo essere disposti ad adattarci mentre predichiamo nei vari tipi di palazzi.
Come entrare
13 La conversazione diretta, a faccia a faccia è insostituibile. Questo dovrebbe essere il nostro obiettivo primario. A seconda del tipo di palazzo, uno o due proclamatori possono riuscire a entrare semplicemente aspettando che uno dei residenti nel palazzo esca o entri. In questo caso, spesso vi aprirà la porta, permettendovi di entrare. Naturalmente questo di solito non succede negli edifici o nei condomini dotati di dispositivi di sicurezza, ma è spesso questo il modo in cui si riesce a entrare in alcuni edifici.
14 In molte occasioni un proclamatore può avvalersi del citofono per trovare qualcuno disposto a parlare di persona con lui. Di nuovo, a seconda del tipo di edificio e delle leggi locali, il proclamatore potrebbe poi visitare altre famiglie una volta entrato nel palazzo. In alcuni edifici può essere saggio tornare all’entrata dopo aver parlato a colui che vi ha fatto entrare, e usare nuovamente il citofono per riuscire a parlare con un’altra famiglia. Questo richiederà più tempo, ma in certi edifici, agendo così, eviterete problemi.
15 È importante scegliere con cura l’orario adatto in cui predicare nei palazzi. Sono sempre più numerose le famiglie nelle quali sia il marito che la moglie lavorano, per cui di giorno si trova poca gente a casa durante la settimana. Il sabato e la domenica mattina alcuni che abitano nei palazzi dormono fino a tardi. Perciò, un momento adatto per predicare in questi edifici è la sera presto, nonché il pomeriggio del sabato e della domenica. Predicando in questi edifici il sabato o la domenica mattina, spesso i proclamatori sveglieranno la gente, provocando lamentele e discussioni.
16 L’esperienza ha dimostrato che nei palazzi spesso si ottiene una reazione migliore se marito e moglie predicano insieme, o se lo fanno genitore e figlio, o due sorelle. Molto può dipendere dalla situazione locale. Tenete presente questo fatto, nel prendere disposizioni per predicare in quei palazzi in cui la gente ascolta con difficoltà.
17 Nell’accedere a un palazzo non indugiate davanti all’entrata. Non esitate. Andate invece con decisione all’ascensore e, quindi, al piano della persona con cui dovete parlare. Ciò contribuisce ad allontanare i sospetti di coloro che forse vi osservano.
Sono importanti l’aspetto personale e un comportamento dignitoso
18 Il vostro aspetto e il vostro modo di vestire sono degni di un ministro della buona notizia? Questo è particolarmente importante nei palazzi per eliminare perplessità o dubbi inutili. Parlando della testimonianza nei palazzi, un pioniere ha detto questo circa il vestire: “Sorprende il fatto che, se uno è ben vestito, la gente lo ascolta. Si fermano e gli prestano più attenzione”.
19 I proclamatori che hanno borse grandi e ingombranti si fanno notare. Menzionando cosa possono pensare gli inquilini allorché vedono estranei con grosse borse, un portiere ha detto: “Potrebbero portare con sé arnesi da scasso”. Alcuni proclamatori hanno riscontrato che è meglio avere borse meno voluminose.
20 Quando fa brutto tempo, accertatevi di pulire bene le scarpe prima di entrare nel palazzo. Coloro che devono fare la pulizia delle scale apprezzeranno questo gesto, e non riterranno di avere motivi validi per non farci entrare.
21 Ricordate che nei palazzi i suoni rimbombano. Pertanto non fate rumore, parlate solo col volume necessario a farvi udire con facilità dal vostro interlocutore. Quando due proclamatori predicano insieme, dovrebbero parlare fra loro a voce bassa, dato che possono essere uditi dalla gente. Se parlate fra voi, fatelo con voce calma e moderata. Così eviterete di destare sospetti.
Davanti alla porta
22 In che maniera bussate o suonate a una porta? Se, pur non essendo necessario, lo si fa in modo troppo vigoroso e autoritario, la gente potrebbe spaventarsi. A seconda del tipo di edificio, alcuni proclamatori hanno trovato più utile non far visita in successione alle porte di uno stesso pianerottolo. Si potrebbero invece visitare un paio di famiglie da una parte del pianerottolo, poi andare dall’altra parte, avanti e indietro, finché non sono state visitate tutte.
23 Prima di rispondere, molti guardano dallo spioncino per vedere chi ha suonato. Se ve ne accorgete, cosa potete fare? Una sorella esperta nel dare testimonianza nei palazzi ha detto: “Guardate in direzione dello spioncino e salutate calorosamente”. Questo farà capire alla persona che sapete che è in casa. Se chiede: “Chi è?”, potete semplicemente dire qual è il vostro nome e quello di chi è assieme a voi. Se neppure in questo caso vi apre, allora dite che siete testimoni di Geova.
24 “Perché mi vedano bene dallo spioncino, preferisco stare di fronte anziché da un lato, fuori della visuale”, suggerisce un altro proclamatore. “Sorrido come se mi trovassi davanti alle telecamere. Se sono in compagnia di mia moglie, faccio in modo che anche lei sia bene in vista, dato che ciò spesso elimina le perplessità che sorgono quando un estraneo suona alla porta”.
Evitate le discussioni
25 Se incontrate un interlocutore che si oppone e si mostra intenzionato a chiamare il portiere, è meglio andarsene da quel piano, per farvi ritorno in un altro momento. Forse potete prendere nota del numero dell’interno in cui abita la persona che si oppone e mettere questa informazione nella busta del territorio, affinché in futuro questa porta sia fatta per ultima, prima di lasciare il palazzo. In altri casi, è meglio uscire dall’edificio, per evitare possibili discussioni con il portiere. Se riuscirete a predicare in modo tranquillo e senza incidenti, otterrete risultati di gran lunga migliori.
26 Spesso i portieri (e alcuni inquilini) si lamentano del fatto che le pubblicazioni vengono lasciate davanti alle porte degli appartamenti. “Praticamente ogni volta che i fratelli e le sorelle hanno ottenuto il permesso di predicare nel palazzo, tale permesso è stato accordato a patto che non venissero lasciate in giro delle pubblicazioni”, scrive un fratello. “Questo per il semplice fatto che, per il portiere, raccogliere le pubblicazioni che finiscono per terra è un lavoro in più”. Pertanto se lasciate volantini o inviti alle porte degli assenti, accertatevi di infilarli completamente sotto la porta, in modo che non siano visibili.
27 Riassumendo, è possibile predicare nella solita maniera in molti palazzi, scegliendo il momento opportuno e usando discrezione e tatto.
Se non ci fanno entrare
28 Ma mettiamo che il portiere non vi consenta di entrare nel palazzo. Cosa si può fare? Cercate di prendere nota dei nomi di coloro che vi abitano. Vedete se è possibile lasciare letteratura a intervalli regolari nell’atrio, oppure se si può lasciare in vista, forse nella tabella delle informazioni, un annuncio relativo al nostro programma di studio biblico, con le indicazioni necessarie perché sia possibile mettersi in contatto con noi. In alcuni palazzi è stato possibile avvalersi della televisione a circuito chiuso per parlare delle nostre adunanze di congregazione e del nostro programma di studio biblico.
29 I suggerimenti dati sopra sono efficaci. Notate cos’ha detto un sorvegliante di circoscrizione: “Nell’80-85 per cento degli edifici in cui in precedenza non ci era stato permesso di entrare, contattando gli amministratori è stato possibile ottenere una qualche concessione”.
30 Ecco altri suggerimenti per riuscire a dare testimonianza negli edifici in cui è difficile entrare:
◻ USO DEL CITOFONO
31 Si può usare il citofono dell’entrata per contattare ciascuna singola famiglia del palazzo. Fate una breve introduzione per chiedere di parlare di persona. Se il vostro interlocutore non vi invita a salire, chiedetegli se è possibile parlargli nell’atrio. Provate in anticipo con altri proclamatori non solo ciò che direte, ma anche il modo e il tono con cui lo direte.
◻ TESTIMONIANZA PER LE STRADE
32 È utile dare testimonianza di fronte al palazzo o nelle sue immediate vicinanze, se coloro che vi risiedono utilizzano i mezzi pubblici per andare al lavoro e fare ritorno. Disponete di compiere l’opera per le strade la mattina e il pomeriggio, nelle ore in cui di solito la gente va a lavorare o rientra a casa. Naturalmente, se la maggioranza di coloro che vivono in quel palazzo usa l’automobile, forse l’opera per le strade fuori dell’edificio avrà risultati scarsi o nulli.
◻ TESTIMONIANZA PER TELEFONO
33 Può darsi sia possibile ricopiare dai campanelli dell’entrata i nomi di coloro che abitano nel palazzo. Si può poi consultare l’elenco telefonico per conoscere i rispettivi numeri telefonici. Una volta ricopiati i nomi e stabilito quali sono i numeri telefonici, il sorvegliante del servizio può predisporre di organizzare dei territori composti da numeri telefonici.
34 Come in qualsiasi fase della nostra attività di testimonianza, è importante tenere note accurate. Prima di fare la telefonata avete già nome e cognome della persona, il suo indirizzo e il relativo numero telefonico, e queste informazioni si possono annotare. Lasciate spazio per prendere nota di quali sono gli interessi del vostro interlocutore, di altre notizie che lo riguardano, nonché degli argomenti trattati nella prima telefonata e in quelle successive.
35 Telefonate esclusivamente in orari ragionevoli. Non fate squillare troppo a lungo il telefono. Saranno sufficienti pochi squilli, dal momento che in quasi tutte le case il telefono di solito è a portata di mano.
36 Dato che colui che sta all’altro capo del telefono non ci può vedere, dobbiamo personalizzare il più possibile la nostra telefonata. Come possiamo farlo? Primo, presentandoci per nome e cognome, e non semplicemente per nome. Usare nome e cognome conferisce più dignità al nostro messaggio. Secondo, nel corso della conversazione chiamate spesso il vostro interlocutore per nome. Terzo, parlate in maniera gradevole e cordiale, pur sempre con dignità. Quarto, parlate lentamente e pronunciate le parole con più chiarezza di quanto non fareste di solito. Quinto, siate brevi e menzionate al più presto possibile la Bibbia nella conversazione, forse sin dalle prime frasi. Se il vostro interlocutore pensa siate venditori, chiaritegli subito le idee, dicendo qualcosa come: “Non sto facendo una campagna allo scopo di trovare soci per un’iniziativa, neppure sto richiedendo offerte. Le ho telefonato perché amo Dio e il prossimo”.
37 Dato che non potete vedere la reazione facciale del vostro interlocutore, cercate di cogliere dalla voce la sua reazione, per sapere come impostare la vostra conversazione.
38 Per concludere la conversazione è bene tenere presente una domanda su cui l’interlocutore possa riflettere o un’affermazione che potrebbe condurre a un’ulteriore telefonata, o a una visita fatta di persona. Quasi tutti preferiscono non prendersi l’impegno di accettare la visita di un estraneo, per cui sembra opportuno usare una conclusione simile a questa: “Mi ha fatto molto piacere parlare con lei. Alcuni suoi punti di vista sono molto interessanti; è lodevole inoltre che si interessi della Bibbia. Devo venire a visitare alcune famiglie che abitano nel suo palazzo e magari, nell’occasione, potrei vedere se lei è in casa per incontrarla di persona”.
39 A seconda della risposta, possiamo offrire pubblicazioni e chiedere quale potrebbe essere il momento adatto per portargliele. Oppure possiamo aspettare di incontrarlo direttamente.
40 Una volta suscitato l’interesse, è meglio incontrare di persona il nostro interlocutore dopo la prima o la seconda telefonata, anziché continuare a farne ripetutamente delle altre. Si può suonare il campanello dell’entrata del palazzo, dicendo che vorremmo presentarci e salutarlo. Meno si parla per citofono, meglio è.
41 Come mostra la seguente esperienza si possono ottenere buoni risultati con la testimonianza per telefono:
Un uomo che viveva in un palazzo in cui non si poteva entrare rispose a una telefonata di un pioniere, dicendo: “Potrà sembrarle sciocco, ma proprio di recente ho avuto problemi personali e, prima che telefonasse, mi stavo chiedendo se esiste realmente un Dio e se si preoccupa dell’umanità”. Fu preso un appuntamento per fargli visita, e c’erano buone prospettive di iniziare uno studio biblico.
Vincete la sfida!
42 Il nostro incarico è quello di “rendere completa testimonianza alla buona notizia”, cercando di fare conoscere a ogni tipo di persona il messaggio del Regno. In molti luoghi si sono ottenuti buoni risultati, fatto che mette in risalto come nei palazzi ci siano molte persone che cercano la giustizia. Non essendo riluttanti a dare testimonianza nei palazzi e non essendo superficiali nella nostra opera, renderemo completa testimonianza e contribuiremo a mantenerci ‘puri del sangue di tutti gli uomini’. — Atti 20:24, 26.
43 Pertanto, poiché ci sono sempre più palazzi nei nostri territori, affronterete la sfida con ottimismo e farete i necessari aggiustamenti? Facendolo, riuscirete a ubbidire al comando divino di predicare la buona notizia e di fare discepoli delle persone del vostro territorio, incluse quelle che abitano nei palazzi.
[Riquadro a pagina 5]
NEL TESTIMONIARE NEI PALAZZI
● Suonate in modo educato, ma udibile
● Parlate con un tono di voce moderato
● Siate educati nel presentarvi, dicendo nome e cognome
● Menzionate subito un aspetto spirituale
● Offrite pubblicazioni, ma senza insistere
● Preparate la strada per un’ulteriore conversazione
[Riquadro a pagina 6]
COSA FARE SE . . . IL PROCLAMATORE SAGGIO . . .
il portiere vi dice di
uscire dal palazzo ........ spiega in breve e con
gentilezza lo scopo della
visita. Se il portiere
insiste, se ne va in modo
pacifico, rispettando la sua
responsabilità
uno è seccato perché gli
abbiamo fatto visita ...... rimane calmo, conclude la
visita, va in un altro piano o
esce dal palazzo
l’offerta viene rifiutata ... non insiste, si mostra positivo
e amichevole
il portiere non vi fa
entrare ................... chiede il suo aiuto per parlare
alle persone in qualche altro
modo o momento
una persona o il portiere
dice di voler chiamare
la polizia ............... non fa discussioni, ma mostra
che non c’è nulla da temere
dai testimoni di Geova