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Bibbia: domande e risposte
ijwbq articolo 193
Il profeta Daniele prega mentre è nella fossa dei leoni.

Cosa dice la Bibbia del profeta Daniele?

La risposta della Bibbia

Daniele fu un noto profeta ebreo che visse a cavallo tra il VII e il VI secolo a.E.V. (ovvero a.C.). Dio gli diede la capacità di interpretare sogni, gli fece avere visioni relative ad avvenimenti futuri e lo ispirò a scrivere il libro biblico che porta il suo nome (Daniele 1:17; 2:19).

Chi era il profeta Daniele?

Daniele crebbe nel regno di Giuda, dove si trovava la città di Gerusalemme con il suo tempio. Nel 617 a.E.V. il re babilonese Nabucodonosor catturò Gerusalemme e portò “gli uomini preminenti del paese” in esilio a Babilonia (2 Re 24:15; Daniele 1:1). Tra tutti quelli che vennero portati via c’era anche Daniele, che probabilmente a quel tempo era adolescente.

Daniele e altri ragazzi vengono portati al palazzo di Babilonia dalle guardie del re.

Una volta a Babilonia, Daniele e altri ragazzi (tra cui Sadrac, Mesac e Abednego) furono portati al palazzo reale, dove avrebbero ricevuto una particolare formazione per diventare funzionari governativi. Anche se lì subirono molte pressioni perché scendessero a compromessi, Daniele e i suoi tre amici rimasero fedeli al loro Dio, Geova (Daniele 1:3-8). Dopo essere stati istruiti per tre anni, comparvero davanti al re Nabucodonosor, che li lodò per la loro sapienza e le loro capacità, e li trovò “dieci volte migliori di tutti i sacerdoti che praticavano la magia e gli evocatori di spiriti che erano in tutto il suo regno”. Così li scelse per servire a corte (Daniele 1:18-20).

Quando Daniele aveva probabilmente più di 90 anni, in un’occasione venne convocato a palazzo. Baldassarre, che a quel tempo regnava a Babilonia, gli chiese di interpretare una scritta che era misteriosamente comparsa sul muro. Grazie all’aiuto di Dio, Daniele fu in grado di comprenderne il significato e rivelò che Babilonia sarebbe stata conquistata dall’impero medo-persiano. Ed effettivamente quella stessa notte Babilonia cadde (Daniele 5:1, 13-31).

Daniele interpreta la scritta sul muro.

Sotto il dominio medo-persiano, Daniele venne nominato alto funzionario, e il re Dario intendeva dargli degli incarichi ancora più importanti (Daniele 6:1-3). Ma alcuni funzionari, invidiosi di Daniele, complottarono contro di lui e lo fecero gettare nella fossa dei leoni; Geova però lo salvò (Daniele 6:4-23). Quando Daniele era prossimo alla morte, un angelo gli apparve e lo rassicurò per ben due volte del fatto che era un “uomo molto prezioso” (Daniele 10:11, 19).

Guarda il video in due parti Daniele. Una storia di fede lunga una vita, che ti aiuterà a immaginare queste affascinanti vicende bibliche.

Il libro di Daniele: cosa rivela la storia?

Il libro di Daniele dice: Nabucodonosor fece fare una statua enorme, ordinò ai suoi sudditi di adorarla e gettò in una fornace ardente quelli che si erano rifiutati di farlo (Daniele 3:1-6).

La storia rivela: A Babilonia Nabucodonosor portò avanti ambiziosi progetti architettonici “non solo per glorificare sé stesso ma anche per dare onore agli dèi. Si definì ‘colui che aveva messo in bocca al popolo la riverenza per i grandi dèi’” (Encyclopædia Britannica).

Per quanto riguarda l’uso delle fornaci come metodo di esecuzione capitale, antichi testi babilonesi ne fanno più volte menzione, e in alcuni casi riportano che l’ordine era venuto da un sovrano. Un’antica fonte risalente al regno di Nabucodonosor descrive la punizione riservata ai funzionari accusati di aver offeso gli dèi di Babilonia. Vi si legge: “Distruggili, dalli alle fiamme, bruciali, [...] al forno per cuocere [...] fa’ che ne rimangano solo nuvole di fumo, annientali con la fiamma incandescente”.a

Il libro di Daniele dice: Nabucodonosor si vantò delle sue opere architettoniche (Daniele 4:29, 30).

Mattone rinvenuto a Babilonia che reca impresso il nome di Nabucodonosor

La storia rivela: “Le testimonianze che Nabucodonosor stesso lasciò ai posteri ci parlano [...] di un grande re che non aveva alcun dubbio sul fatto di essere giusto e potente”.b Ad esempio, in un’iscrizione su un edificio Nabucodonosor si vanta con queste parole: “Edificai con bitume e mattoni un possente muro che, come una montagna, non si poteva spostare [...]. Consolidai le fortificazioni dell’Esagila e di Babilonia e stabilii il nome del mio regno per sempre”.c Molti dei mattoni rinvenuti a Babilonia portano impresso il nome di Nabucodonosor.

Il libro di Daniele dice: Il re Baldassarre offrì a Daniele la possibilità di governare “come terzo nel regno” (Daniele 5:1, 13-16).

Cilindro con iscrizione cuneiforme, risalente al 550 a.E.V., che menziona il re Nabonedo e suo figlio Baldassarre

La storia rivela: Durante gli avvenimenti riportati nel capitolo 5 di Daniele, era re un uomo di nome Nabonedo. Comunque, per buona parte del suo regno Nabonedo non fu a Babilonia ma in Arabia. Chi regnava a Babilonia mentre lui non c’era? “Un testo cuneiforme afferma che Nabonedo affidò il regno al figlio maggiore, cioè a Baldassarre”, spiega lo storico Raymond Dougherty. “Baldassarre assolse compiti regali in nome del monarca assente, suo padre” (Nabonidus and Belshazzar). Dato che Nabonedo e Baldassarre ricoprivano già la prima e la seconda posizione nel regno, è logico che a Daniele fosse stato offerto di governare come terzo.

a Journal of Biblical Literature, vol. 128, n. 2, pp. 279, 284.

b I. Finkel e M. Seymour, Babylon—City of Wonders, p. 17.

c G. Barton, Archæology and the Bible, p. 479.

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