Il nuoto può farvi bene?
QUANDO il clima è caldo c’è un esodo in massa verso le piscine, le spiagge e i laghi. Sembra che molti traggano piacere dal nuoto. Ma è realmente utile saper nuotare? Il nuoto può farvi bene?
Ovviamente il nuoto è una piacevole forma di svago. Ma è anche un’attività molto salutare. Alcuni medici lo prescrivono come mezzo di cura e di prevenzione di molti disturbi mentali e fisici.
Numerosi vantaggi
Una malattia per cui talvolta il nuoto fa bene è quella delle vene varicose. I movimenti nell’acqua le massaggiano e le tendono, dando alle vene un tono più fermo. Infatti, ogni parte esterna del corpo è massaggiata dall’acqua mentre il nuotatore vi si muove. Chi è afflitto dall’insonnia è spesso aiutato dal nuoto, in quanto i nervi si calmano mediante gli effetti dell’acqua.
Ma particolarmente utile è l’eccellente esercizio. Praticamente ogni muscolo del corpo partecipa ai movimenti coordinati del nuotatore. Si può ottenere un eccellente tono muscolare. La circolazione è spesso migliorata, come anche la funzione dei reni, degli intestini e di altri organi interni.
Il nuoto può anche essere utile per migliorare la figura. L’azione di spingere i piedi in alto e in basso serve a rendere ferme le anche e le cosce, e col tempo può contribuire ad assottigliare la vita. I movimenti compiuti alzando le braccia rinforzano i muscoli delle spalle e della schiena, e aiutano ad assumere la giusta posizione. In alcuni casi si è pure notato che facendo regolarmente del nuoto si migliora la carnagione, e spesso ai ragazzi sparisce l’acne.
Ma saper nuotare può essere anche più importante. Può salvarvi la vita. Migliaia di persone annegano ogni anno, circa 7.000 solo negli Stati Uniti e nel Canada. E circa metà degli annegamenti hanno luogo a soli sei metri dalla salvezza! Se solo le persone sapessero nuotare, o nuotare meglio, molti potrebbero salvarsi la vita in caso di emergenza.
Non è una capacità naturale
Le persone non sanno nuotare per natura, come i pesci, le rane e altri animali. Gli uomini devono imparare a nuotare. Ma è una capacità che si può acquistare senza grande difficoltà.
Il nuoto consiste semplicemente nel muovere le braccia e le gambe in modo tale da spingere il corpo nell’acqua. Ci sono vari metodi per far questo. Alcuni hanno lo scopo di conseguire velocità, mentre altri vanno meglio per percorrere lunghe distanze senza stancarsi. È meglio imparare più di un metodo. Non solo si può così provare più piacere e fare un miglior esercizio, ma potete salvarvi la vita.
Metodo più semplice e crawl
Sono stati dati dei nomi alle varie tecniche o ai metodi di nuoto. Il più facile da imparare è naturale per l’uomo, perché somiglia alla posizione del corpo e ai movimenti delle braccia e delle gambe di un bambino che striscia carponi per terra. Il respiro non è un problema, poiché si può tenere la testa fuori dell’acqua. I bambini molto piccoli spesso imparano in fretta questa nuotata, e tal volta percorrono a nuoto una buona distanza all’età di due anni.
Ma questa tecnica di nuoto è lenta e piuttosto sgraziata. Quindi la maggioranza dei nuotatori l’abbandona e cerca di imparare a battere il crawl, la nuotata più veloce. Verso il 1900 un Australiano, Richard Cavill, riferì d’averla appresa dal figlio di un piantatore delle isole Salomone. Successive investigazioni rivelarono che gli isolani l’usavano sin da quando i nativi potevano ricordare.
Con l’introduzione del crawl furono battuti i vecchi primati di nuoto. E con i miglioramenti di stile e l’importanza data alla migliore preparazione, continuano a essere battuti a ritmo sorprendente. Ora le ragazze percorrono le distanze tra i 400 e 1.500 metri più rapidamente che non gli uomini solo quindici anni fa. Il primato mondiale femminile di 17 minuti e 19,9 secondi per i 1.500 metri è di oltre 32 secondi più veloce del primato mondiale e maschile del 1956! Il primato maschile per i 1.500 metri è ora di 16 minuti e 4,5 secondi, un passo piuttosto rapido per uno che andasse a piedi!
Ma il problema è che è difficile imparare a battere il crawl. Entrambe le braccia sono alternativamente tirate fuori dell’acqua con un colpo di fianco. Ma molti non riescono a farlo bene. Piegano semplicemente i gomiti tirandoli fuori dell’acqua, e lanciano in avanti le braccia eseguendo un ampio arco. Ciò tende a far perdere alle anche e alle gambe la giusta posizione e a farle muovere da una parte all’altra, ostacolando il corretto movimento dei piedi. Si dovrebbero tenere le gambe quasi diritte, muovendole su e giù dalle anche con colpi poderosi, facendo appena affiorare i talloni dall’acqua. Le caviglie dovrebbero essere rilassate.
È specialmente difficile imparare a respirare correttamente, eppure è assolutamente essenziale se si vuole arrivare molto lontano a nuoto. Ruotando regolarmente il viso da una parte, l’aria è regolarmente succhiata dall’angolo della bocca. Ma molti nuotatori sollevano lateralmente o anteriormente tutta la testa. Questo fa perdere al corpo la giusta posizione orizzontale nell’acqua, creando resistenza frontale e facendolo trascinare.
Il buon nuotatore tiene la testa nell’acqua, e quando gira il viso da una parte effettivamente respira sotto il normale pelo dell’acqua, prendendo l’aria dalla piccola sacca o tasca che si forma quando la testa taglia l’acqua. Quindi, ruotando il viso sotto la superficie, si espelle l’aria sott’acqua dal naso.
Quando i movimenti delle braccia e delle gambe e la respirazione sono sincronizzati ed eseguiti correttamente, si batte il crawl con precisione e senza sforzo. È molto aggraziato. Ma la maggioranza delle persone non nuota proprio così. Lottano nell’acqua. Di conseguenza, la maggioranza di quelli che battono il crawl si stanca molto in fretta. La Guardia Costiera degli Stati Uniti stima che metà di tutti gli Americani non riesce a percorrere quindici metri a nuoto! Quindi spesso in casi di emergenza annegano.
Per salvarsi è pertanto prudente conoscere altre nuotate. Le nuotate che si eseguono interamente sott’acqua sono le più facili da imparare, ci si stanca di meno a eseguirle e quindi è effettivamente più piacevole nuotare. Ma sono particolarmente utili perché vi permettono di salvarvi la vita in caso di emergenza.
Utili tecniche che è bene conoscere
Una di queste tecniche è la nuotata alla marinara. Quando si conosce bene, il nuoto diventa un’attività veramente piacevole per la maggioranza delle persone. Non si devono mai sollevare le braccia fuori dell’acqua. E poiché il viso non è mai sott’acqua, il problema di controllare il respiro non esiste. Il nuotatore che pratica questa tecnica è dunque aiutato a riposare e a prendersela con calma.
Nuotando alla marinara, il nuotatore giace nell’acqua su un fianco, con un orecchio nell’acqua. Cominciando con entrambe le braccia vicino al mento, si spinge il braccio superiore all’indietro e il braccio inferiore è lanciato in avanti. Nello stesso momento, le gambe sono aperte e ravvicinate con un sforbiciata. Si mantiene temporaneamente questa posizione per una buona scivolata. Quindi le mani vengono riportate in posizione vicino al mento, e si aprono le gambe per un’altra sforbiciata. Imparando ad approfittare della scivolata, e a nuotare così più lentamente e in modo più rilassato, potete percorrere oltre nove metri con dieci bracciate.
Quando siete stanchi di nuotare a faccia in giù o sul fianco, potete riposarvi girandovi sul dorso ed eseguendo un’altra nuotata. La nuotata sul dorso è ideale per questo. Consente di muoversi con facilità nell’acqua. E un altro vantaggio è che la respirazione viene fatta interamente al di sopra della superficie. Questa nuotata è forse quella che stanca di meno. È stata usata con successo per insegnare alle persone meno dotate che non sapevano nuotare a percorrere quasi cento metri dopo sole poche ore di istruzione.
Il nuotatore si stende sul dorso nell’acqua. Tiene le braccia lungo i fianchi e le gambe sono tese in fuori. Muove alternativamente le gambe su e giù dalle anche battendo leggermente l’acqua. Le caviglie sono rilasciate. Battendo i piedi si tocca appena la superficie con le dita.
I movimenti delle braccia sono specialmente facili e richiedono uno sforzo minimo. Entrambe le braccia sono contemporaneamente portate all’altezza delle spalle Si piegano ai gomiti. Quindi si portano piuttosto bruscamente lungo le cosce, tenendo sempre le mani sotto la superficie dell’acqua. Eccetto per questo rapido movimento lungo i fianchi, le braccia si muovono piuttosto lentamente. Non si dovrebbero completare più di sei bracciate circa in uno spazio di nove metri.
Conoscendo queste tecniche di nuotate più riposanti, non solo si prova più piacere nel nuoto, ma è meno probabile annegare. Si sa che se mai ci si dovesse stancare, si potrebbe cambiare posizione nell’acqua e usare un’altra nuotata.
Come stare a galla
Se vi trovate in difficoltà la cosa importante è di NON FARVI PRENDERE DAL PANICO. Non lottate con l’acqua. Mantenete la calma. Anche se vi stancate e non ce la fate più a nuotare, potete sempre stare a galla.
La maggioranza dei nuotatori principianti pensa di dover dare calci con le gambe e muovere vigorosamente le braccia per non andare a fondo. Ma non è così. Cercate di rilassarvi. La maggioranza delle persone ha una naturale spinta di galleggiamento e starà subito a galla se evita il panico.
Fate così: Stendetevi nell’acqua sul dorso, con la faccia in su. L’acqua vi coprirà le orecchie, ma il naso e la bocca saranno sopra la superficie. Stendete le braccia e muovete le mani leggermente come se remaste. Respirate normalmente. Per impedire che le gambe si abbassino al di sotto della superficie, di tanto in tanto battetele leggermente.
Oppure un altro modo di stare a galla è di assumere una posizione verticale nell’acqua, ma inclinata in avanti. Lasciate pendere le braccia dalle spalle. Vi sorprenderete, ma la maggioranza non andrà a fondo. Anche senza muovere le gambe o le braccia, il corpo starà ancora a galla con la testa un po’ più al di sotto della superficie. Ma che cosa potete fare quando avete bisogno di aria dopo un quarto di minuto circa?
Alzate la testa, espirando sott’acqua attraverso il naso. Mentre fate questo, tirate su le gambe e date una sforbiciata, spingendo in giù l’acqua con il fondo dei piedi. Incrociate anche le braccia davanti alla testa in maniera rilassata. Il viso si solleverà fuori dell’acqua e potrete respirare una boccata d’aria.
Dopo avere respirato, abbassate di nuovo la testa nell’acqua, a faccia in giù, e portate le braccia ai fianchi. Rilassatevi finché abbiate di nuovo bisogno d’aria e poi ripetete tutto da capo. Un uomo gravemente ustionato e con un braccio fratturato stette a galla per cinque ore con questo metodo. Infine fu soccorso.
Prendete precauzioni, traetene vantaggio
Il nuoto può offrire molti vantaggi sotto forma di divertimento, svago e migliore salute. È bene conoscere le nuotate che permettono di riposarsi e che possono salvarvi la vita e farvi divertire di più in acqua. Ma, nello stesso tempo, non divenite mai troppo sicuri, correndo rischi in acqua o ignorando le norme di sicurezza.
Non nuotate mai subito dopo un pasto. Potrebbero prendervi dolorosi crampi allo stomaco, che hanno fatto annegare perfino eccellenti nuotatori. Non nuotate da soli. Siate con qualcuno che in caso di emergenza può venirvi in aiuto. Non lasciate mai solo un bambino piccolo nell’acqua o vicino all’acqua. Possono annegare senza un grido. Se andate in barca, mettetevi sempre il salvagente. Può salvarvi la vita in caso di emergenza. Non vi tuffate o non saltate mai in acque sconosciute. Prima esaminatele, accertandovi che siano abbastanza profonde e non vi siano scogli o legni nascosti.
Prendete precauzioni. Riflettete su questo grave fatto: Gli annegamenti sono al secondo posto negli Stati Uniti fra le cause di morte accidentale. Traete vantaggio dal nuoto, ma non lasciate che il vostro godimento sia guastato dalla tragedia.
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La nuotata alla marinara può contribuire a rendere il nuoto più piacevole. Il viso non è mai sott’acqua e il nuotatore è aiutato a riposarsi
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Per stare a galla, stendetevi sul dorso e muovete le mani come se remaste; battete leggermente i piedi