Il pipistrello, l’unico mammifero volante
‘I PIPISTRELLI sono creature brutte che vivono in caverne tenebrose e lugubri. I loro luoghi preferiti sono i cimiteri, dove nelle notti nebbiose svolazzano fra le pietre tombali. Portano cimici. Per di più, sono ciechi, sudici e una minaccia per l’uomo’.
In breve, questo è ciò che molti pensano di noi. Ma da vecchio pipistrello, permettetemi di dire qualche cosa in nostra difesa. A proposito, chiamarmi “vecchio” può significare che mi avvicino ai tredici anni d’età, anche se io conosco pipistrelli che son vissuti per più di vent’anni.
Oh, sì! Quello sono io, quel grosso pipistrello bruno sulla pagina che segue. Mi sto riposando su un vetro con una viva luce di sotto così che potete vedere tutto. Guardatemi bene mentre vi parlo di me stesso e dei miei parenti.
Conosceteci meglio
Siamo mammiferi dell’ordine dei Chirotteri. Ce ne sono centinaia di specie in tutte le regioni temperate o tropicali della terra; quindi non potrete conoscere tutti i parenti.
Basilarmente, siamo creature piccole, alate, pelose con un corpo che somiglia a quello del topo. Infatti, i Tedeschi chiamano il pipistrello Fledermaus, che significa “topo volante”.
Tra i mammiferi, siamo i soli che possiamo volare. “Oh, è così?” chiedete. “Che dire degli scoiattoli volanti?” Ma, tutto ciò che possono fare è planare. Noi siamo diversi. Come dice il Volume I di Mammals of the World: “I pipistrelli sono i soli mammiferi che volano, quantunque si faccia riferimento a diversi mammiferi che planano come ‘volanti’”.
Secondo la specie, la testa e la faccia dei miei parenti può somigliare a un orso, a un cane, o forse a una volpe. Uno è chiamato pipistrello a testa di cavallo, per ovvie ragioni. In alcuni casi, sul naso cresce una protuberanza, che somiglia forse a una foglia. In tali protuberanze sono le terminazioni dei nervi sensori.
I pipistrelli variano grandemente, e posso certamente immaginare che qualcuno chieda: ‘Qual è il più bello di tutti loro?’ Be’, non siamo tutti brutti, questo è certo. Ma il pipistrello dalla faccia a grinze non vincerà mai un concorso di bellezza La più bella parola per le caratteristiche della sua faccia è all’incirca grottesco.
Che dire del colore? Molti di noi sono marroni, grigi o neri. Ma ci sono variazioni. Per esempio, il pipistrello fantasma è bianco, forse con un po’ di grigio. C’è un pipistrello che mangia frutta con la testa nerastra e le ali marrone scuro con macchie gialle. Naturalmente, questi sono solo degli esempi.
È noto che abbiamo ingannato la gente. Almeno non penso che sappia sempre ciò che siamo. Considerate un piccolo pipistrello dell’America tropicale e di Trinidad. Fu trovato di notte a riposo sotto un ponte, in compagnia di scarafaggi lunghi 5 centimetri (2 pollici). Di questi pipistrelli, Walter W. Dalquest scrisse: “La somiglianza con gli scarafaggi era sorprendente. Le apparenti ‘zampe’ erano le punte delle ali, voltate in fuori e indietro rispetto al corpo a un angolo di 30°. . . . Era del tutto impossibile, alla distanza di 6 metri [20 piedi], distinguere gli scarafaggi dai pipistrelli, eccetto che non vedendo i luccicanti occhi rossi degli scarafaggi”.
Ora, se date un altro sguardo alla mia immagine, vi dirò qualche cosa su . . .
Come voliamo
In effetti, le nostre ali consistono di una sottile membrana. Essa si estende dai nostri arti anteriori lungo ciascun fianco del corno fino agli arti posteriori. La pelle o membrana collega le nostre cinque dita, cioè le quattro dita e il pollice.
Di solito ci appendiamo con i piedi a testa in giù. In genere, ‘prendiamo il volo’ semplicemente lasciandoci cadere da un posatoio. Non facciamo altro che allargare le ali e siamo in volo. Ma non abbiamo difficoltà a ‘prendere il volo da un luogo pianeggiante. Tutto ciò che facciamo è un salto in aria, usando sia le gambe che le braccia.
In quanto all’apertura alare, fra noi ci sono certamente grandi differenze. Per esempio, il piccolo pipistrello marrone, con un corpo di meno 10 centimetri (quattro pollici) di lunghezza, può raggiungere un’apertura d’ali di 35,5 centimetri (quattordici pollici). Comunque, fra noi il premio lo vince la “volpe volante”, così nominata per il suo aspetto. Questi pipistrelli color marrone scuro abitano per lo più nei tropici, a eccezione dell’America Meridionale, e hanno un’apertura d’ali che può superare il metro e mezzo (cinque piedi)!
Per virare o per fermarsi, il piccolo pipistrello marrone abbassa la coda, servendosene come di un freno. Il pipistrello con il bernoccolo sul naso vola lentamente, ma può anche librarsi su qualche cosa che lo interessa.
Dove viviamo
Ora, una parola in quanto a vivere in caverne tenebrose e lugubri. Devo ammettere che milioni di noi se ne stanno appesi in profonde caverne oscure come la pece. Ma sapevate che alcuni di noi se ne stanno su alberi, in vari edifici, antichi templi, sì, e anche in tombe? Infatti, diversi dimorano in certe piramidi egiziane! Altri occupano nidi vacanti di uccelli e tane di animali. Dimorano anche in torri campanarie e guglie di chiese. Eden Phillpotts una volta scrisse: “La sorella di suo padre aveva pipistrelli nel campanile e fu mandata via”. (Peacock House) Sapete, questo è il modo umoristico di uno scrittore di dire che era pazza. Be’, noi siamo responsabili di questo detto perché a volte i pipistrelli in effetti dimorano nei campanili.
Ciò che mangiamo
Ora lasciate che vi dica come noi pipistrelli ci possiamo raggruppare non per nomi scientifici, ma secondo le nostre abitudini alimentari e fisiologiche. Quelli che mangiano insetti sono i più numerosi. In genere, prendono la loro preda in volo. I frugivori sono pipistrelli tropicali che per lo più dipendono da frutti selvatici, sebbene siano conosciuti per i danni che causano ai frutteti.
Alcuni del nostro numero si nutrono di piccoli fiori servendosi della lunga lingua. I loro pasti sono il polline e il nettare. Nel menù dei pipistrelli carnivori di discreta grandezza sono lucertole, rane, piccoli mammiferi e uccelli, nonostante che mangino anche altre cose. Ci sono poi quelli che mangiano pesci. I loro potenti piedi hanno artigli uncinati che possono afferrare la preda vicino alla superficie dell’acqua.
Ma ho tralasciato qualcuno che ci ha fatto prendere un cattivo nome cioè
L’infame vampiro
Per parecchio tempo si sono diffusi racconti fittizi di persone che si suppone sorgano di notte dai loro sepolcri, si trasformino in pipistrelli e succhino il sangue di uomini sfortunati. Conoscete la vecchia storia del vampiro. Ebbene, principalmente nelle zone tropicali e subtropicali dell’America ci sono membri della mia “famiglia” conosciuti come vampiri. Essi si nutrono in effetti di sangue, a volte quello di uomini addormentati.
Il vampiro ha denti affilati come la lama di un rasoio. Infatti, sono tanto affilati che il morso è quasi indolore e l’animale o l’uomo addormentato di rado ne viene svegliato. Forse per circa venti minuti questo pipistrello si rimpinza di sangue tanto che il suo piccolo corpo diventa sferico prima di finire il pasto.
In effetti, la quantità di sangue lambito (non succhiato) non è tanto grande da costituire un pericolo per gli uomini. Ma c’è un altro pericolo. I vampiri possono avere la rabbia. Pertanto, se non si prendono provvedimenti, i loro morsi possono dar luogo a idrofobia e morte. I vampiri trasmettono anche altre malattie, come la tripanosomiasi, che colpisce il bestiame. Questi piccoli pipistrelli sono anche pericolosi perché i loro morsi possono trasmettere un’infezione secondaria.
Sempre dannosi?
Significa questo che siamo tutti pericolosi e nocivi? No. Alcuni di noi servono a uno scopo utile e contribuiscono a controllare la popolazione degli insetti. Altri trasmettono involontariamente il polline da un fiore all’altro. E poi, il concime dei pipistrelli, o guano, abbondante sul fondo delle caverne dei pipistrelli, si può usare come fertilizzante. Sapevate che per due decenni il guano fu acquistato come fertilizzante in quantità commerciali dalle note Carlsbad Caverns del Nuovo Messico? Proprio così.
Sì, la gente ci ha considerati così utili che potreste dire siamo stati “coscritti”. Durante la guerra civile americana, l’esercito confederato ottenne dal guano il nitro (nitrato di sodio) per la polvere da sparo. In quanto a ciò, mentre infuriava la seconda guerra mondiale, furono compiuti alcuni sforzi per impiegare certi pipistrelli per trasportare piccole bombe incendiarie. Sono proprio felice che l’idea fu abbandonata!
Oh, un’altra cosa. In alcuni luoghi, come nell’India settentrionale, quei pipistrelli che si chiamano “volpi volanti” vengono mangiati. Dicono che la loro carne somiglia a quella del pollo. Ma voglio sperare che questa idea degli uomini di mangiarci non si diffonda. Abbiamo abbastanza difficoltà a cercar di sfuggire a serpenti, uccelli da preda e altre creature (perfino alcuni pipistrelli) i quali pensano che abbiamo un buon sapore. A proposito, sotto la legge mosaica si richiedeva che le persone non ci mangiassero. — Lev. 11:13-19.
Ora, che dire dell’idea che i pipistrelli siano sudici? Ecco, solo ascoltate ciò che disse Ernest P. Walker, ex vicedirettore del Parco Zoologico Nazionale degli Stati Uniti, a Washington, nel Distretto di Columbia. Egli osservò: “I pipistrelli non sono affatto sporchi. Essi sono puliti come i gatti, si puliscono ogni mattina e dopo ogni pasto”. Quando ci puliamo, usiamo la lingua e le zampe. Con un arto posteriore ci grattiamo il dorso, la faccia e la parte superiore della testa.
Alcuni vanno in giro dicendo che noi portiamo le cimici dei letti. A volte, è vero, abbiamo parassiti. Ma non le cimici dei letti, se questo vi può essere di qualche conforto!
Siamo davvero incomparabili!
Lasciate che vi dica sul nostro conto alcune cose che sono alquanto particolari. Alcuni di noi passano l’inverno in letargo. Ascoltate ciò che dice James Poling: “Il pipistrello è di sangue caldo mentre è attivo, ma di sangue freddo mentre sonnecchia. Può cadere in letargo più presto e più facilmente di altri mammiferi, e questa è la ragione per cui può mettersi così prontamente in frigorifero. [Alcuni di noi vi sono tenuti per ricerche di laboratorio]. Esso semplicemente abbassa la temperatura del corpo e si addormenta: i battiti cardiaci da 180 scendono a tre al minuto, la respirazione da otto aspirazioni al secondo scende a otto al minuto. Poiché il pipistrello ha accumulato del grasso, come comunemente avviene all’inizio dell’autunno prima del letargo invernale, può vivere per mesi in un deposito freddo non alimentato e non accudito, con il ‘motore al minimo’, in attesa del proprio turno per l’esame di laboratorio”. — Marvels & Mysteries of Our Animal World.
Quelli di noi che non cadono in letargo in caverne o altrove durante l’inverno emigrano in luoghi dove possono trovare da mangiare. Inoltre, alcuni di noi pensano che sia una buona idea trascorrere i mesi invernali in un clima più caldo.
Dite, sapevate che alcune nostre femmine incinte si radunano in colonie della maternità? La nottola ne è un buon esempio. A volte si radunano fino a quattrocento loro femmine incinte e istituiscono in edifici o alberi “padiglioni di maternità”. Per di più, alcuni pipistrelli femmine conservano evidentemente sperma maschile. In molti casi, ci accoppiamo in autunno e cadiamo in letargo durante l’inverno, ma le nostre femmine non hanno ovulazione fino alla primavera successiva, consentendo la fecondazione in quel tempo. Non è sorprendente?
Il nostro sistema di localizzazione sonora
Ci sono persone che usano l’espressione “cieco come un pipistrello”. Ma noi non siamo ciechi e alcuni di noi ci vedono benissimo. In ogni modo, abbiamo un modo assai speciale di andare in giro, un modo che sconcerta gli scienziati. È chiamato echolocation ed ecco come funziona:
Mentre voliamo, emettiamo squittii, strida, suoni secchi, brusii e simili con la bocca o il naso. Siccome questi suoni hanno una variazione da 25.000 a 70.000 vibrazioni al secondo, voi uomini, con una gamma uditiva fino a sole 30.000 vibrazioni circa, non potete udire la maggioranza dei nostri suoni. Ma, sapete, nemmeno noi udiamo i nostri propri suoni, perché quando vengono emessi i muscoli dei nostri orecchi si contraggono, escludendo momentaneamente il suono. Ciò che in effetti udiamo è l’eco che torna indietro dagli oggetti che si trovano nel nostro percorso. In questo modo, anche nelle tenebre totali, possiamo fare in modo di evitare gli ostacoli.
Con tutti questi squittii, brusii, ecc. come evitiamo la collusione fra noi quando ci raggruppiamo in molti? “È possibile”, scrisse Thomas R. Henry, “che ciascun animale abbia il proprio modello di suono individuale e sia guidato unicamente dai suoi propri echi. Se no, ci sarebbe apparentemente una completa confusione fra gli echi delle diverse centinaia di pipistrelli che si muovono in gruppo”.
Perché non portare il discorso un po’ più oltre? Come fanno i pipistrelli frugivori a distinguere gli echi che tornano indietro dagli ostacoli da quelli che vengono da pasti potenziali? Finora, voi non lo sapete, e io non ve lo dico.
Ora, qual è lo scopo di tutto questo discorso? Ebbene, ho voluto semplicemente correggere alcuni concetti errati su me stesso e sui volatili miei compagni. Un’altra cosa: Ho voluto veramente mostrarvi le nostre qualità. Certo, le abbiamo ottenute naturalmente. Quindi, il merito deve attribuirsi al Creatore dell’unico mammifero volante.