‘Rivestitevi di longanimità’
“Rivestitevi dei teneri affetti di compassione . . . e longanimità”. — COLOSSESI 3:12.
1. Citate un ottimo esempio di longanimità.
RÉGIS, che vive nella Francia sud-occidentale, divenne un testimone di Geova battezzato nel 1952. Per anni sua moglie fece di tutto per ostacolarlo nel servizio che rendeva a Geova. Cercò di forargli i pneumatici per impedirgli di assistere alle adunanze, e in un’occasione lo seguì perfino mentre predicava il messaggio biblico di porta in porta, prendendosi gioco di lui mentre parlava della buona notizia del Regno con le persone. Nonostante questa continua opposizione, Régis continuò a mostrare longanimità. Egli è pertanto un ottimo esempio per ogni cristiano, dato che Geova richiede che tutti i suoi adoratori mostrino longanimità nei rapporti con gli altri.
2. Qual è il significato letterale del termine greco reso “longanimità”, e cosa denota questo termine?
2 Il termine greco reso “longanimità” significa letteralmente “lunghezza di spirito”. Nella Traduzione del Nuovo Mondo italiana questo termine è tradotto nove volte “longanimità”, una volta “essere longanimi”, tre volte “pazienza” e una volta “esercizio della pazienza”. Sia le espressioni ebraiche che quelle greche tradotte “longanimità” includono l’idea di pazienza, sopportazione e lentezza all’ira.
3. In che modo il concetto cristiano di longanimità differiva da quello dei greci del I secolo?
3 La longanimità non era considerata una virtù dai greci del I secolo. La parola stessa non fu mai usata dagli stoici. Secondo l’erudito biblico William Barclay, la longanimità “è esattamente l’opposto della virtù greca”, che vantava fra l’altro “il rifiuto di tollerare qualsiasi insulto od offesa”. Barclay afferma: “Per i greci il vero uomo era quello che faceva di tutto per vendicarsi. Per il cristiano il vero uomo è quello che rifiuta di vendicarsi, anche quando potrebbe”. Forse i greci consideravano la longanimità un segno di debolezza, ma in questo caso, come in altri, “una cosa stolta di Dio è più saggia degli uomini, e una cosa debole di Dio è più forte degli uomini”. — 1 Corinti 1:25.
L’esempio di longanimità di Cristo
4, 5. Quale meraviglioso esempio di longanimità diede Gesù?
4 Cristo Gesù diede un ottimo esempio di longanimità, secondo solo a quello di Geova. Quando si trovò sotto grande pressione, Gesù dimostrò uno straordinario autocontrollo. Di lui era stato profetizzato: “Fu messo alle strette, e si lasciava affliggere; ciò nonostante non apriva la bocca. Era portato proprio come una pecora al macello; e come un’agnella che davanti ai suoi tosatori è divenuta muta, neanche apriva la bocca”. — Isaia 53:7.
5 Che straordinaria longanimità mostrò Gesù durante il suo ministero sulla terra! Sopportò le domande insidiose dei suoi nemici e gli insulti degli oppositori. (Matteo 22:15-46; 1 Pietro 2:23) Fu paziente con i discepoli, anche quando continuavano a litigare su chi fosse il più grande. (Marco 9:33-37; 10:35-45; Luca 22:24-27) E che ammirevole autocontrollo dimostrò Gesù la sera che venne tradito, quando Pietro e Giovanni si addormentarono dopo che era stato detto loro di ‘vigilare’. — Matteo 26:36-41.
6. In che modo Paolo trasse beneficio dalla longanimità di Gesù, e cosa impariamo da questo?
6 Gesù continuò a essere longanime anche dopo la sua morte e risurrezione. L’apostolo Paolo ne era particolarmente consapevole, dato che in precedenza aveva perseguitato i cristiani. Paolo scrisse: “Fedele e meritevole di piena accettazione è la parola che Cristo Gesù venne nel mondo per salvare i peccatori. Di questi io sono il principale. Tuttavia, per questo mi fu mostrata misericordia, affinché per mezzo di me quale caso principale Cristo Gesù dimostrasse tutta la sua longanimità a modello di coloro che riporranno la loro fede in lui per la vita eterna”. (1 Timoteo 1:15, 16) Indipendentemente dal nostro passato, se riponiamo fede in Gesù, egli sarà longanime con noi, anche se, naturalmente, si aspetta che compiamo “opere degne di pentimento”. (Atti 26:20; Romani 2:4) I messaggi che Cristo mandò alle sette congregazioni dell’Asia Minore mostrano che, pur essendo longanime, si aspetta che facciamo progresso. — Rivelazione (Apocalisse), capitoli 2 e 3.
Un frutto dello spirito
7. Che relazione c’è fra la longanimità e lo spirito santo?
7 Nel 5º capitolo della sua lettera ai Galati, Paolo fa un contrasto fra le opere della carne e il frutto dello spirito. (Galati 5:19-23) Dato che la longanimità è uno degli attributi di Geova, questa qualità ha origine da lui ed è un frutto del suo spirito. (Esodo 34:6, 7) In effetti, la longanimità è elencata al quarto posto nella descrizione che Paolo fa del frutto dello spirito, insieme a “amore, gioia, pace, . . . benignità, bontà, fede, mitezza, padronanza di sé”. (Galati 5:22, 23) Perciò, quando i servitori di Dio manifestano devota pazienza, o longanimità, lo fanno sotto l’influenza dello spirito santo.
8. Cosa ci permetterà di coltivare il frutto dello spirito, inclusa la longanimità?
8 Questo non significa, però, che Geova ci imponga il suo spirito. Dobbiamo sottometterci volontariamente alla sua influenza. (2 Corinti 3:17; Efesini 4:30) Permettiamo allo spirito di agire nella nostra vita coltivandone i frutti in tutto quello che facciamo. Dopo avere elencato le opere della carne e il frutto dello spirito, Paolo aggiunse: “Se viviamo secondo lo spirito, continuiamo a camminare ordinatamente pure secondo lo spirito. Non siate sviati: Dio non è da beffeggiare. Poiché qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà; perché chi semina in vista della sua carne mieterà la corruzione dalla sua carne, ma chi semina in vista dello spirito mieterà la vita eterna dallo spirito”. (Galati 5:25; 6:7, 8) Se vogliamo riuscire a coltivare la longanimità, dobbiamo coltivare anche tutti gli altri frutti che lo spirito santo produce nei cristiani.
“L’amore è longanime”
9. Qual è, forse, la ragione per cui Paolo disse ai corinti che “l’amore è longanime”?
9 Paolo indicò la particolare relazione esistente fra l’amore e la longanimità quando disse: “L’amore è longanime”. (1 Corinti 13:4) Un erudito biblico, Albert Barnes, avanza l’ipotesi che Paolo abbia messo in risalto questo punto a causa delle contese e delle lotte esistenti nella congregazione cristiana di Corinto. (1 Corinti 1:11, 12) Barnes fa notare: “La parola usata qui [per longanimità] è in contrasto con l’avventatezza, con le espressioni e i pensieri motivati dall’ira e con l’irritabilità. Denota quella condizione mentale che permette di SOPPORTARE A LUNGO l’oppressione e la provocazione”. L’amore e la longanimità contribuiscono ancora in notevole misura alla pace della congregazione cristiana.
10. (a) In che modo l’amore ci aiuta a essere longanimi, e quale consiglio dà l’apostolo Paolo a questo riguardo? (b) Quale commento ha fatto un erudito biblico in merito alla longanimità e alla benignità di Dio? (Vedi la nota in calce).
10 “L’amore è longanime e benigno. L’amore . . . non cerca i propri interessi, non si irrita”. Quindi, in molti modi, l’amore ci aiuta a essere longanimi.a (1 Corinti 13:4, 5) L’amore ci permette di sopportarci pazientemente e di ricordare che siamo tutti imperfetti e che tutti abbiamo difetti e debolezze. Ci aiuta a mostrare considerazione e a perdonare. L’apostolo Paolo ci incoraggia a camminare “con ogni modestia di mente e mitezza, con longanimità, sopportandovi gli uni gli altri nell’amore, cercando di osservare premurosamente l’unità dello spirito nell’unificante vincolo della pace”. — Efesini 4:1-3.
11. Perché la longanimità è particolarmente importante nelle comunità cristiane?
11 Quando i cristiani mostrano longanimità favoriscono la pace e la felicità all’interno delle loro comunità, che si tratti di congregazioni, case Betel, case missionarie, squadre di costruzione o scuole. Viste le differenze in fatto di personalità, gusti, educazione, buone maniere e perfino di igiene, ogni tanto possono sorgere situazioni irritanti. Accade anche nelle famiglie. È essenziale essere lenti all’ira. (Proverbi 14:29; 15:18; 19:11) È necessario che tutti mostrino longanimità, cioè paziente sopportazione, con la speranza che le cose migliorino. — Romani 15:1-6.
La longanimità ci aiuta a perseverare
12. Perché la longanimità è importante nelle situazioni difficili?
12 La longanimità ci aiuta a sopportare situazioni difficili che sembrano non avere fine o non risolversi rapidamente. Questo fu il caso di Régis, menzionato all’inizio. Per anni la moglie si era opposta ai suoi sforzi di servire Geova. Tuttavia un giorno andò da lui in lacrime e disse: “So che è la verità. Aiutami. Voglio studiare la Bibbia”. Infine divenne una Testimone battezzata. Régis dice: “Fu la prova che Geova aveva benedetto quegli anni di lotte, pazienza e perseveranza”. La sua longanimità fu premiata.
13. Cosa permise a Paolo di perseverare, e come può il suo esempio aiutare anche noi in tal senso?
13 Nel I secolo l’apostolo Paolo diede un ottimo esempio di longanimità. (2 Corinti 6:3-10; 1 Timoteo 1:16) Verso la fine della sua vita, nel dare consigli a Timoteo, un suo compagno d’opera più giovane, Paolo lo avvertì che tutti i cristiani sarebbero andati incontro a prove. Citò il proprio esempio e raccomandò le fondamentali qualità cristiane necessarie per perseverare. Scrisse: “Tu hai seguito attentamente il mio insegnamento, la mia condotta, il mio proposito, la mia fede, la mia longanimità, il mio amore, la mia perseveranza, le mie persecuzioni, le mie sofferenze, la sorta di cose che mi accaddero ad Antiochia, a Iconio, a Listra, la sorta di persecuzioni che ho sopportato; eppure il Signore mi ha liberato da esse tutte. Infatti, tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione unitamente a Cristo Gesù saranno anche perseguitati”. (2 Timoteo 3:10-12; Atti 13:49-51; 14:19-22) Per perseverare abbiamo tutti bisogno di fede, amore e longanimità.
Rivestiti di longanimità
14. A che cosa Paolo paragonò le sante qualità come la longanimità, e quali consigli diede ai cristiani di Colosse?
14 L’apostolo Paolo paragonò la longanimità e altre sante qualità ad abiti che il cristiano dovrebbe indossare dopo essersi svestito delle pratiche che caratterizzano la “vecchia personalità”. (Colossesi 3:5-10) Paolo scrisse: “Come eletti di Dio, santi ed amati, rivestitevi dei teneri affetti di compassione, benignità, modestia di mente, mitezza e longanimità. Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi liberalmente gli uni gli altri se qualcuno ha motivo di lamentarsi contro un altro. Come Geova vi perdonò liberalmente, così fate anche voi. Ma, oltre a tutte queste cose, rivestitevi d’amore, poiché è un perfetto vincolo d’unione”. — Colossesi 3:12-14.
15. Quali risultati si hanno quando i cristiani ‘si rivestono’ di longanimità e di altre sante qualità?
15 Quando i componenti della congregazione ‘si rivestono’ di compassione, benignità, modestia di mente, mitezza, longanimità e amore, riescono a risolvere i problemi e ad andare avanti unitamente nel servizio di Geova. I sorveglianti cristiani in particolare hanno bisogno di essere longanimi. Forse a volte devono riprendere un altro cristiano, ma ci sono vari modi per farlo. Paolo indicò l’atteggiamento migliore quando scrisse a Timoteo: “Riprendi, rimprovera, esorta, con ogni longanimità e arte di insegnare”. (2 Timoteo 4:2) Sì, le pecore di Geova dovrebbero sempre essere trattate con longanimità, dignità e tenerezza. — Matteo 7:12; 11:28; Atti 20:28, 29; Romani 12:10.
“Longanimi verso tutti”
16. Quale può essere il risultato se siamo “longanimi verso tutti”?
16 La longanimità di Geova nei confronti del genere umano ci impone l’obbligo morale di essere “longanimi verso tutti”. (1 Tessalonicesi 5:14) Questo vuol dire essere pazienti con i familiari che non sono Testimoni, con i vicini, i colleghi di lavoro e i compagni di classe. Sono stati superati molti pregiudizi grazie al fatto che Testimoni hanno sopportato, a volte per anni, commenti sarcastici o vera e propria opposizione da parte di compagni di lavoro o di scuola. (Colossesi 4:5, 6) L’apostolo Pietro scrisse: “Mantenete la vostra condotta eccellente fra le nazioni, affinché, in ciò di cui parlano contro di voi come malfattori, in seguito alle vostre opere eccellenti delle quali sono testimoni oculari glorifichino Dio nel giorno della sua ispezione”. — 1 Pietro 2:12.
17. Come possiamo imitare l’amore e la longanimità di Geova, e perché dovremmo farlo?
17 Per milioni di persone la longanimità di Geova significherà salvezza. (2 Pietro 3:9, 15) Se imiteremo l’amore e la longanimità di Geova, continueremo a predicare con pazienza la buona notizia del Regno di Dio e a insegnare ad altri a sottomettersi al regale dominio di Cristo. (Matteo 28:18-20; Marco 13:10) Smettere di predicare sarebbe come cercare di porre un limite alla longanimità di Geova e non riconoscerne lo scopo, che è quello di condurre le persone al pentimento. — Romani 2:4.
18. Quale fu la preghiera di Paolo a favore dei colossesi?
18 Nella sua lettera ai cristiani di Colosse, in Asia Minore, Paolo scrisse: “E per questo, dal giorno che lo udimmo, non abbiamo cessato di pregare per voi e di chiedere che siate pieni dell’accurata conoscenza della sua volontà in ogni sapienza e discernimento spirituale, per camminare in modo degno di Geova al fine di piacergli pienamente mentre continuate a portar frutto in ogni opera buona e a crescere nell’accurata conoscenza di Dio, essendo resi potenti con ogni potenza secondo il suo glorioso potere in modo da perseverare pienamente ed essere longanimi con gioia”. — Colossesi 1:9-11.
19, 20. (a) Come possiamo evitare di considerare una prova il fatto che Geova continui a manifestare longanimità? (b) Quali benefìci avremo essendo longanimi?
19 Il fatto che Geova continui a manifestare longanimità, o pazienza, non costituirà per noi una prova se saremo “pieni dell’accurata conoscenza della sua volontà”, ed è sua volontà “che ogni sorta di uomini siano salvati e vengano all’accurata conoscenza della verità”. (1 Timoteo 2:4) Continueremo “a portar frutto in ogni opera buona”, in particolare quella di predicare “questa buona notizia del regno”. (Matteo 24:14) Se persisteremo in questo, Geova ci renderà “potenti con ogni potenza”, permettendoci di “perseverare pienamente ed essere longanimi con gioia”. Così facendo, cammineremo “in modo degno di Geova” e avremo la pace che si prova sapendo di “piacergli pienamente”.
20 Vorremo essere del tutto convinti che la longanimità di Geova è saggezza. Essa opera per la nostra salvezza e per quella di coloro che ascoltano ciò che predichiamo e insegniamo. (1 Timoteo 4:16) Coltivando il frutto dello spirito — amore, benignità, bontà, mitezza e padronanza di sé — potremo essere longanimi con gioia. Ci sarà più facile vivere in pace sia con i nostri familiari che con i fratelli e le sorelle della congregazione. La longanimità ci aiuterà anche a essere pazienti con i compagni di lavoro o di scuola. Inoltre servirà a uno scopo, quello di salvare i peccatori e glorificare l’Iddio di longanimità, Geova.
[Nota in calce]
a Commentando l’affermazione di Paolo che “l’amore è longanime e benigno”, l’erudito biblico Gordon D. Fee scrive: “Nella teologia paolina [la longanimità e la benignità] rappresentano i due aspetti dell’atteggiamento divino verso l’umanità (cfr. Rom. 2:4). Da un lato, l’amorevole sopportazione di Dio è dimostrata dal fatto che trattiene la sua ira riguardo alla ribellione dell’uomo; dall’altro, la sua benignità è evidente nelle sue molteplici espressioni di misericordia. Pertanto la descrizione che Paolo fa dell’amore inizia con una duplice descrizione di Dio, che mediante Cristo si è mostrato paziente e benigno verso quelli che meritano il Suo giudizio”.
Sapreste spiegare?
• In quali modi Cristo è un meraviglioso esempio di longanimità?
• Cosa ci aiuterà a coltivare la longanimità?
• In che modo la longanimità aiuta le famiglie, le comunità cristiane e gli anziani?
• In che modo essendo longanimi rechiamo beneficio a noi stessi e ad altri?
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Anche quando si trovò sotto grande pressione, Gesù fu paziente con i discepoli
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I sorveglianti cristiani sono esortati a dare un buon esempio di longanimità nei rapporti con i fratelli
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Se imiteremo l’amore e la longanimità di Geova, continueremo a predicare la buona notizia
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Paolo pregò che i cristiani fossero “longanimi con gioia”