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Efesini — Approfondimenti al capitolo 1Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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che Il “che” all’inizio del versetto si riferisce allo “spirito santo” di Dio, la sua potenza in azione, di cui si parla nel versetto precedente. Anche se alcuni manoscritti greci qui hanno il pronome maschile, in altri manoscritti è ben attestata la lezione con il pronome neutro. L’uso del pronome neutro è in armonia con il modo in cui altri versetti della Bibbia fanno riferimento allo spirito di Dio. Alcuni studiosi sostengono che furono scribi di epoca successiva a usare il pronome greco di genere maschile per poter descrivere lo spirito santo come una persona. (Vedi approfondimenti a Mt 28:19; Gv 14:17.)
garanzia O “caparra”, “acconto”, “pegno”. Qui Paolo usa un termine giuridico (arrabòn) che spesso indica il pagamento anticipato di una somma inferiore al totale da versare. Nelle Scritture Greche Cristiane questo termine greco ricorre tre volte, e sempre con un significato metaforico, per riferirsi all’unzione da parte di Dio con “lo spirito santo promesso”, la sua forza attiva o potenza in azione (Ef 1:13, 14; 2Co 1:22; 5:5). Per i cristiani unti questa speciale funzione dello spirito santo è come una sorta di acconto o caparra, un anticipo della loro eredità celeste grazie al quale sono convinti della loro speranza. Nel momento in cui ricevono un corpo celeste incorruttibile, questa speranza si realizza appieno (2Co 5:1-5).
della nostra eredità Qui ci si riferisce all’eredità celeste dei cristiani unti con lo spirito santo di Dio. Lo spirito funge da garanzia della loro eredità (1Pt 1:4, 5). Per i cristiani unti ricevere questa eredità non comporta solo vivere in cielo. Loro infatti sono “le cose nei cieli” che devono essere radunate per diventare “eredi di Dio e coeredi di Cristo” (Ef 1:10; Ro 8:16, 17). Il verbo greco per “ereditare”, affine al sostantivo usato qui, ha il significato fondamentale di ricevere in eredità qualcosa a cui si ha diritto, spesso a motivo di parentela, come nel caso di un figlio che riceve un’eredità dal padre (Gal 4:30). Qui però, come nella maggioranza delle altre occorrenze nelle Scritture Greche Cristiane, il sostantivo viene usato nel senso più ampio di ricevere in dono qualcosa da Dio (Mt 19:29; 1Co 6:9).
proprietà di Dio Lett. “proprietà”. Questa proprietà è la congregazione dei cristiani unti con lo spirito (At 20:28), che in 1Pt 2:9 sono definiti “un popolo acquistato come speciale proprietà”.
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