Giovedì 22 agosto
Ci avete fatto disprezzare dal faraone e dai suoi servitori, e avete messo nelle loro mani una spada con cui ucciderci (Eso. 5:21)
A volte ci ritroviamo ad affrontare situazioni difficili, come l’opposizione da parte di familiari o la perdita del lavoro. Se sopportiamo una situazione difficile da molto tempo, potremmo sentirci scoraggiati e addirittura disperati. Satana cerca di sfruttare occasioni come queste per farci dubitare dell’amore che Geova ha per noi. Vuole che ci chiediamo se è per colpa di Geova o magari della sua organizzazione che stiamo soffrendo. Qualcosa di simile successe ad alcuni israeliti in Egitto. All’inizio erano convinti che Geova avesse scelto Mosè e Aronne per liberarli dalla schiavitù (Eso. 4:29-31). Ma quando poi il faraone rese la loro vita ancora più difficile, incolparono Mosè e Aronne dei loro problemi (Eso. 5:19, 20). Diedero la colpa a dei leali servitori di Geova. Che cosa triste! Se stiamo sopportando situazioni difficili da molto tempo, apriamoci con Geova in preghiera e confidiamo nel suo aiuto. w22.11 15 parr. 5-6
Venerdì 23 agosto
In verità, sì, in verità vi dico: viene il tempo, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che avranno prestato attenzione vivranno (Giov. 5:25)
È stato Geova a darci la vita, e lui ha il potere di riportare in vita gli esseri umani. Al profeta Elia diede il potere di risuscitare il figlio della vedova di Sarepta (1 Re 17:21-23). In seguito, con il Suo aiuto, il profeta Eliseo riportò in vita il figlio di una sunamita (2 Re 4:18-20, 34-37). Queste e altre risurrezioni dimostrano che Geova ha il potere di risuscitare gli esseri umani. Quando era sulla terra, Gesù dimostrò che suo Padre aveva dato anche a lui questo potere (Giov. 11:23-25, 43, 44). Adesso Gesù è in cielo e ha ricevuto “ogni autorità [...] in cielo e sulla terra”, per cui è nella posizione di adempiere la promessa che “tutti quelli che sono nelle tombe commemorative” vengano risuscitati e abbiano la possibilità di continuare a vivere per sempre (Matt. 28:18; Giov. 5:26-29). w22.12 5 par. 10
Sabato 24 agosto
La casa d’Israele si rifiuterà di ascoltarti, perché non vuole ascoltare me (Ezec. 3:7)
Respingendo Ezechiele, il popolo stava respingendo Geova. Le parole della scrittura di oggi assicurarono a Ezechiele che il rifiuto del popolo non significava che avesse fallito come profeta. Geova inoltre gli assicurò che quando i messaggi di giudizio si sarebbero avverati gli israeliti avrebbero saputo “che un profeta [era] stato in mezzo a loro” (Ezec. 2:5; 33:33). Senza dubbio quei pensieri confortanti diedero a Ezechiele la forza di cui aveva bisogno per svolgere il suo ministero. Anche noi traiamo forza dal sapere che siamo stati mandati da Geova. Lui ci onora chiamandoci “[suoi] testimoni” (Isa. 43:10). Che grande privilegio! Proprio come a Ezechiele disse: “Non aver paura”, Geova a noi dice: “Non siate atterriti” (Ezec. 2:6). Perché non c’è motivo di temere gli oppositori? Perché, come Ezechiele, siamo stati mandati da Geova e abbiamo il suo sostegno (Isa. 44:8). w22.11 3 parr. 4-5