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Nomi per Cristo e la sua congregazioneLa Torre di Guardia 1965 | 15 gennaio
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siano molte, sono un solo corpo, così è anche il Cristo”. In questo caso il termine “il Cristo” non include forse i membri del corpo? No, evidentemente no, poiché Paolo sta considerando il corpo di Cristo separatamente e distintamente dal suo Capo. Per questo al versetto 27 di 1 Corinti 12 egli riassume l’argomento, dicendo: “Ora voi siete il corpo di Cristo, e individualmente membra”. Nel versetto 12 Paolo usa evidentemente un modo sottinteso di parlare in relazione al Cristo, una forma di linguaggio non insolita nelle Scritture. Perciò potremmo parafrasare le parole di Paolo in 1 Corinti 12:12 in questo modo: ‘Poiché come il corpo, benché sia una sola entità, ha molte membra, così è del corpo di Cristo, cioè quelli associati o appartenenti a Gesù Cristo’.
In altre parole, gli scrittori delle Scritture Greche Cristiane non fanno distinzione tra “il Cristo” e Gesù Cristo. Questo punto è illustrato da Efesini 2:13, che dice: “Ma ora unitamente a Cristo Gesù, voi che una volta eravate lontani, vi siete avvicinati mediante il sangue del Cristo”. Vedere anche Efesini 1:10, 12, 20.
In base a quanto è stato detto, come si deve comprendere Ebrei 11:26? Ivi ci è detto che Mosè “stimò il biasimo del Cristo come ricchezza maggiore dei tesori d’Egitto”. A chi o a che cosa si riferisce in questo caso ‘il Cristo’? Non sembra che la “ricchezza” che Mosè aveva in mente fosse il fatto ch’egli era una figura “del Cristo” che doveva venire, perché egli non sapeva di esserlo. Pare invece si riferisca al privilegio ch’egli stesso ebbe di essere l’unto (greco: christós) di Dio che doveva servire quale mediatore e liberatore. Questo ebbe per Mosè più importanza di tutti i tesori d’Egitto.
Da questa considerazione possiamo vedere che sono applicati a Gesù Cristo e ai membri del suo corpo vari termini. Alcuni si applicano esclusivamente a Gesù. Altri, come “nuovi cieli”, includono sempre il numero composto dei 144.001, Cristo Gesù e il suo corpo. Altri nomi ancora descrivono solo i 144.000, benché di solito indichino qualche relazione col loro Capo, Cristo Gesù, come “corpo di Cristo”, “la sposa”, “piccolo gregge” e “Nuova Gerusalemme”. Ma, come abbiamo notato, alcune espressioni hanno talvolta un senso più largo o esteso, comprendendo i 144.000 come corpo e includendo a volte Cristo, mentre in altre occasioni queste stesse espressioni hanno un senso più limitato o ristretto. Un buon esempio di ciò è la parola “congregazione”. Quindi è importante considerare il contesto per aver chiaro nella mente il pensiero dello scrittore. I nomi sono descrittivi. Quando sono compresi e applicati correttamente, essi rivelano il pieno valore delle cose o delle persone, e sono essenziali per ottenere accurata conoscenza della Parola di Dio.
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Scritture per febbraioLa Torre di Guardia 1965 | 15 gennaio
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Scritture per febbraio
16 Vi leggerà dentro tutti i giorni della sua vita, per imparare a temere l’Eterno, il suo Dio, a mettere diligentemente in pratica tutte le parole di questa legge. — Deut. 17:19, VR. TG 15/2/64 10, 11a
17 Sei cose odia l’Eterno, anzi sette gli sono in abominio: gli occhi alteri. — Prov. 6:16, 17, VR. TG 15/1/64 13a
18 Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo spirito di Dio dimora in voi? — 1 Cor. 3:16. TG 1/10/63 8
19 In questa maniera Dio, . . . intervenne con un giuramento, affinché, per mezzo di due cose immutabili nelle quali è impossibile che Dio menta, noi che siamo fuggiti al rifugio avessimo un forte incoraggiamento ad afferrare la speranza che ci è posta dinanzi. — Ebr. 6:17, 18. TG 1/1/64 3
20 Voi siete ‘una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso, affinché dichiariate le eccellenze’ di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce. — 1 Piet. 2:9. TG 1/9/63 8-11
21 Qualunque cosa facciate, fatela con tutta l’anima come a Geova, e non agli uomini. — Col. 3:23. TG 15/12/63 31a
22 Diletti, avendo questa anticipata conoscenza, state in guardia, affinché non siate trascinati con loro dall’errore delle persone che sfidano la legge e non cadiate dalla vostra propria saldezza. — 2 Piet. 3:17. TG 1/11/63 1, 2a
23 Or vedendo essi la franchezza di Pietro e Giovanni, e avendo compreso che erano uomini illetterati e comuni, . . . riconoscevano . . . che erano stati con Gesù. — Atti 4:13. TG 1/5/63 38
24 Mariti, continuate ad amare le vostre mogli, come anche il Cristo amò la congregazione e si consegnò per essa. — Efes. 5:25. TG 1/8/63 17, 18
25 Chi pensa di stare in piedi badi di non cadere. — 1 Cor. 10:12. TG 15/8/63 18
26 La benedizione del Signore arricchisce e con essa non si prova più pena. — Prov. 10:22, Na. TG 15/10/63 1, 2a
27 Furono tutti pieni di spirito santo e cominciarono a parlare . . . delle magnifiche cose di Dio. — Atti 2:4, 11. TG 1/9/63 15, 16
28 L’addestramento corporale è utile per un poco; ma la santa devozione è utile per ogni cosa, giacché ha la promessa della vita d’ora e di quella avvenire. — 1 Tim. 4:8. TG 1/12/63 8
(Indicazione dei luoghi di ulteriori commenti su queste scritture: I numeri dopo la data de “La Torre di Guardia” si riferiscono ai paragrafi nel primo articolo di studio. Quando il numero del paragrafo è seguito da “a”, il commento è nel secondo articolo di studio; quando vi è “b”, si riferisce al terzo articolo di studio.)
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STUDI “TORRE DI GUARDIA” PER LE SETTIMANE
del 14 febbraio: Lealtà all’organizzazione di Geova. Pagina 41.
del 21 febbraio: Mostratevi fedeli nelle piccole cose. Pagina 47.
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Domande dai lettoriLa Torre di Guardia 1965 | 15 gennaio
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Domande dai lettori
● Che cosa significa Atti 6:15 dove si legge che la faccia di Stefano “era come la faccia di un angelo”? Fu egli trasfigurato, come lo fu Gesù?
Il racconto biblico di Atti, capitoli 6 e 7, parla della difesa di Stefano davanti al Sinedrio, e il capitolo 6, versetto 15 di Atti, dice: “Mentre tutti quelli seduti nel Sinedrio lo guardavano fisso, videro che la sua faccia era come la faccia di un angelo”. Questa scrittura non significa necessariamente che la faccia di Stefano fosse trasfigurata, come lo fu Gesù sul monte della trasfigurazione. Ma dev’esservi stato qualcosa nella faccia di Stefano che affascinò i membri del Sinedrio. Non era insolito, naturalmente, che i giudici osservassero l’aspetto del prigioniero che avevano dinanzi, poiché talvolta questo era indicazione di colpevolezza o innocenza. Ora, Stefano comparve davanti alla corte, non col viso abbattuto di colui che è colpevole di un delitto, ma con l’espressione di un angelo, un messaggero mandato da Dio, uno che aveva la fiducia d’essere sostenuto da Dio. La sua faccia non dava prova che fosse colpevole di cose cattive. Egli mostrò coraggio. La sua faccia indicava che era sereno e non agitato, a motivo della sua fiducia in Dio. Come aveva detto Gesù non molto tempo prima: “Vi dò la mia pace. . . . Non si turbino i vostri cuori né si ritraggano per la paura”. — Giov. 14:27.
La descrizione biblica dell’aspetto di angeli che si manifestarono a volte a servitori di Geova rivela pure che l’aspetto di un angelo suscita timore. Così Stefano, pieno di spirito santo, rispecchiava l’aspetto di un rappresentante dell’Iddio di gloria, e l’espressione facciale di Stefano, in quel momento, sembrò intimidire i suoi ostili giudici. Ma l’impressione dei nemici giudei si mutò da meraviglia in dispiacere quando Stefano smascherò la loro colpa nell’assassinio del “Giusto”, Gesù Cristo. Dopo il rimprovero di Stefano, i giudici “furon feriti al loro cuore e stridevano i denti contro di lui”. Ma Stefano, “essendo pieno di spirito santo, guardò fisso in cielo e scorse la gloria di Dio e Gesù in piedi alla destra di Dio”. Con questa visione per rafforzarlo, egli poté affrontare quei giudici ingiusti con la fiducia di aver fatto la volontà di Dio. — Atti 7:52, 54, 55.
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