La religione e l’èra nucleare
“Ma i mansueti erederanno la terra e godranno abbondanza di pace”. — Sal. 37:11, VR.
1. Quali penetranti domande sono oggi poste all’umanità, ma di che cosa ci assicura il Creatore?
COME sarà la nostra terra fra cent’anni? Questa è una penetrante domanda. L’èra nucleare avrà forse reso la vita per i figli dei nostri figli una semplice questione di premere un bottone? Saranno ancora la terra e le sue vicinanze un campo di battaglia per il comunismo e il capitalismo, o per i loro successori? O sarà stata la terra trasformata in un ardente tizzone nucleare? Ebbene, alcuni profetizzano addirittura l’estinzione dell’umanità nei prossimi dieci anni! Ma possiamo essere sicuri di una cosa: che tra dieci anni, cento anni e mille anni la terra e l’uomo ci saranno ancora. L’Autore delle profezie veraci, il Creatore stesso della terra, ce ne dà l’assicurazione, dicendo che egli “non l’ha creata perché rimanesse deserta, ma l’ha formata perché fosse abitata”. — Isa. 45:18, VR.
2. Quali difficili cambiamenti si sono verificati negli scorsi cent’anni?
2 Se la terra deve continuare ad essere la dimora dell’uomo, quale risultato possiamo aspettarci da quest’èra nucleare? Continueranno a verificarsi rapidi cambiamenti nelle attività umane, com’è avvenuto negli scorsi cento anni? In un periodo di tempo così breve, l’uomo è passato dall’èra del cavallo e della diligenza ai giorni degli astronauti. Specialmente dal 1914 d.C. vi sono stati tumulti che hanno scosso il mondo. Due grandi guerre mondiali hanno devastato la terra. Regni sono caduti, e grandi imperi sono crollati. Lo stato comunista, apparso durante la prima guerra mondiale, si è esteso fino ad abbracciare un terzo degli abitanti della terra e a intraprendere una grande lotta di potenze con gli stati capitalistici della cristianità. La cristianità, da parte sua, ha preso l’iniziativa nell’istituire prima la Lega delle Nazioni e poi le Nazioni Unite, gridando con speranza: “‘Pace, pace’, mentre pace non v’è”. — Ger. 6:14, VR.
3. In che cosa è venuta meno la religione?
3 Benché possa sembrare strano ad alcuni, la risposta alle importanti domande dell’èra nucleare si trova nella RELIGIONE. Qualcuno chiederà: Com’è possibile, dal momento che i tentativi della religione di fermare la corsa agli armamenti nucleari sono falliti miseramente? È vero che la religione mondana è divenuta divisa e inefficace. La cristianità si è rivolta principalmente alle filosofie umane e materialistiche, anziché alla Parola di Dio. (Ger. 2:13) Le numerose sette del cattolicesimo, del protestantesimo e del cosiddetto paganesimo continuano ad essere in disaccordo, e la controversia si fa ancora più confusa con l’apparire di molte altre nuove religioni. Mentre gli arsenali di armi nucleari aumentano, il popolo guarda invano ai capi della religione settaria, come profetizzò Ezechiele: “Vien la ruina! Essi cercheranno la pace, ma non ve ne sarà alcuna. Verrà calamità su calamità, allarme sopra allarme; essi chiederanno delle visioni al profeta e la legge mancherà ai sacerdoti, il consiglio agli anziani”. — Ezech. 7:25, 26, VR.
4. Ha la religione rossa il rimedio per la pace?
4 Tuttavia, diciamo che la RELIGIONE ha la soluzione dei nostri problemi. Con ciò, intendiamo forse la religione rossa del comunismo? Certamente no! È vero che, in una vasta parte della terra, il comunismo ha reso clandestine le religioni tradizionali, sostituendole col proprio culto dell’adorazione dello Stato e degli eroi. Fotografie pubblicate della folla di Mosca che acclama freneticamente grandi immagini di astronauti (come i “gemelli del cielo” del volo spaziale dell’agosto 1962) mostrano quanto sia radicata profondamente la religione comunista. Inoltre, essa ha abbandonato le buone qualità dell’amorevole benignità, della sincerità, della giustizia e della pace, per vantarsi clamorosamente della sua superiorità nucleare. (Sal. 85:10) Un noto giornalista ha indicato di recente ciò che potrebbe accadere, con queste parole: “Il fatto che Russi e Cinesi professino entrambi la religione secolare del comunismo non è una ragione per cui non debbano impegnarsi in un conflitto vitale. Non dobbiamo dimenticare come sono state selvagge le guerre religiose nella cristianità. Noi che, speriamo, siamo sopravvissuti a queste guerre, non dobbiamo rimanere sorpresi di vederle scoppiare tra i comunisti”.a Sia che si giunga a questo estremo o no, è certo che la religione rossa non ha il rimedio per la pace.
5. Quale sorte è in serbo per la religione mondana?
5 Se la RELIGIONE ha la soluzione dei problemi dell’èra nucleare, dev’essere una religione molto diversa dalle migliaia di opposte sette della cristianità, del paganesimo e del comunismo. Lungi dal portare la pace sulla terra, è profetizzato che queste religioni mondane periranno insieme alle potenze nucleari a cui si associano. La profezia di Rivelazione, capitolo 17, descrive l’impudica religione che cavalca la “bestia” dell’ONU, e la sua devastazione per mano delle “corna” che sorgono dall’organizzazione stessa che essa ha appoggiato. Il trionfo di queste “corna” radicali sarà pure di breve durata, poiché anch’esse saranno gettate nella confusione quando saranno colte dal giudizio di Dio ad Armaghedon. (Riv. 16:14, 16; Agg. 2:21, 22) Guai a coloro che adorano gli dèi fatti dall’uomo o il dio della guerra, riponendo fede nei missili balistici intercontinentali, nei razzi spaziali e nelle bombe asteroidi! — Sal. 20:7.
6. Quale religione avrà successo, e che cosa promette?
6 La RELIGIONE che avrà successo non fa parte di questo mondo condannato. Non è una religione nuova. È molto, molto più antica del comunismo, del protestantesimo, del cattolicesimo, del maomettanesimo e delle venerande religioni dell’Oriente. È la religione originaria dell’umanità, la religione che promette alla razza umana qualcosa di molto meglio dell’annientamento nucleare, poiché offre la fede nell’Onnipotente Dio, che dice: “Ancora un poco e l’empio non sarà più; tu osserverai il suo luogo, ed egli non vi sarà più. Ma i mansueti erederanno la terra e godranno abbondanza di pace”. — Sal. 37:10, 11, VR.
7. Che cosa addita l’unica via di salvezza?
7 La fede nel Creatore e Dio della vera religione è una delle principali necessità in quest’èra nucleare, poiché addita l’unica via di salvezza. “Inoltre, senza fede è impossibile essere accetto a lui, poiché chi s’accosta a Dio deve credere ch’egli è, e che è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. — Ebr. 11:6.
“CREDERE CH’EGLI È”
8, 9. (a) Mediante chi Dio ha provveduto un racconto inerente ai suoi propositi? (b) Chi fu il primo profeta ispirato a scrivere, e quali requisiti aveva?
8 Credere nel vero Dio è essenziale per sopravvivere. Preconoscendo questi tempi difficili, Dio provvide una base per la fede facendo un racconto meravigliosamente convincente delle sue opere e propositi divini. “Dio . . . anticamente parlò in molte occasioni e in molti modi ai nostri antenati per mezzo dei profeti”, e queste parole di Dio furono scritte in modo molto particolareggiato per il nostro uso successivo. (Ebr. 1:1) Sono le parole che compongono la Sacra Bibbia. “Poiché tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”. — Rom. 15:4.
9 Il primo profeta usato da Dio per fare un ispirato racconto scritto come compare nella Bibbia fu Mosè. Come fu qualificato Mosè per questo compito? Fu forse mediante la sua superiore istruzione “in tutta la sapienza degli Egiziani”, la cui civiltà era una delle più progredite nei tempi antichi? (Atti 7:22) Senza dubbio questa istruzione gli provvide conoscenza secondaria, ma ciò che realmente contava era l’istruzione divina provvista dalla sua madre ebrea, Iochebed, negli anni della sua tenera età. (Eso. 2:1-10) Oltre a ciò, quando fu costretto a scegliere se continuare a godersi la vita facile e materialistica nel lusso della casa di Faraone, o condividere la sorte del popolo perseguitato di Dio, egli “per fede” scelse la via difficile. — Ebr. 11:23-28.
10. Che cosa compose Mosè, e sotto quale direttiva?
10 Mosè credeva in Dio, e ciò ch’egli scrisse dovrebbe rafforzare la nostra credenza. Sotto ispirazione di Dio, pubblicò i più antichi scritti umani, componendo ciò che oggi è conosciuto come libro biblico di Genesi. Essi comprendevano “la storia dell’origine del cielo e della terra” e “il libro della genealogia di Adamo”, che erano stati scritti dall’uomo originale sulla terra. (Gen. 2:4; 5:1, Ga) Essendo “più umile di ogni altro uomo sulla faccia della terra”, Mosè ubbidì completamente alle direttive dell’invisibile, motivante forza di Dio nel fare il duraturo, fidato racconto relativo alle creazioni di Dio. Fu uno degli uomini di fede che “parlarono da parte di Dio mentre erano sospinti dallo spirito santo”. — Num. 12:3, Ga; 2 Piet. 1:21.
11. Quale fatto relativo al racconto della creazione rafforza la fede in Dio?
11 Il racconto della creazione fatto da Mosè ha resistito agli assalti dei critici per quasi 3.500 anni! Tutto ciò accresce la fede in Dio quale Ispiratore della Sua Parola. Inoltre, la scienza dimostrata continua oggi ad accumulare prove su prove a sostegno del racconto della creazione di Dio. Naturalmente, doveva essere così, poiché il grande Scienziato e Ideatore delle leggi su cui si basa la creazione non avrebbe sbagliato nel fare il racconto di questa creazione. L’accuratezza e l’immutabilità del racconto di Genesi ispirano davvero fede! — Mal. 3:6.
12. Com’è stato rivendicato Genesi 1:1?
12 È un assioma scientifico che la più semplice spiegazione di un fenomeno di solito è quella corretta. Com’è meravigliosamente semplice la dichiarazione iniziale della Bibbia, e che ricco significato contiene! “Nel principio Iddio creò i cieli e la terra”. (Gen. 1:1, VR) Oh, sì, alcuni hanno cercato di sostenere le loro teorie che l’universo non abbia mai avuto un principio, che sia continuo nello spazio e nel tempo, che i cieli siano più antichi della terra, ecc. Tuttavia, in questi ultimi anni, un telescopio di 250 centimetri e le sonde dei satelliti umani hanno costretto i critici a ritirarsi alla posizione assunta da Mosè 3.500 anni fa. Lo studio dei cieli ha ora rivelato un universo in espansione, che si dice abbia cinque o sei miliardi di anni, e che sta tuttora espandendosi come risultato di una sola iniziale esplosione creativa! La prima e più stupenda esplosione nucleare, se questo è ciò che accadde effettivamente, avvenne per uno scopo saggio, nel produrre il vasto universo materiale, con il suo ordine e disegno. Come sarebbero piccole e distruttive al confronto le esplosioni provocate dall’uomo in questa neonata “èra nucleare”!
13. Quali scoperte scientifiche sono armonia con Genesi 1:2, 3?
13 “E la terra era informe e vuota, e le tenebre coprivano la faccia dell’abisso, e lo spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque”. (Gen. 1:2, VR) Questa era la situazione alcuni miliardi di anni dopo l’originario atto creativo, com’è narrato da Mosè. Di nuovo, gli scienziati atei hanno non solo contestato il fatto che Dio abbia usato la sua forza attiva, ma anche la dichiarazione relativa alle ‘tenebre che coprivano la faccia dell’abisso’. In primo luogo, potremmo chiedere, se non fu la forza attiva di Dio, quale altra forza meravigliosamente controllata produsse il disegno e il proposito che riscontriamo nelle creazioni minerali, vegetali e animali sulla terra? Quanto alle “tenebre”, potenti telescopi costringono di nuovo i critici a ritrattarsi. Essi scoprono ora grandi sistemi celesti simili al nostro, l’oscura “nebulosa diffusa” dello spazio, in cui, essi dicono, si forma poi un sole luminoso e brillante per dare luce ai corpi vicini. Questo è in armonia con l’affermazione di Mosè: “E Dio disse: ‘Sia la luce!’ E la luce fu”. — Gen. 1:3, VR.
14, 15. Quali altri fatti circa la creazione rendono testimonianza alla suprema sapienza del Creatore?
14 Potremmo continuare a considerare versetto per versetto tutto il periodo dei sei giorni creativi, periodo di tempo che secondo altri versetti della Bibbia furono ciascuno della durata di 7.000 anni.b Ora la scienza è d’accordo con la Bibbia, e conferma l’ordine della comparsa dell’asciutto, della produzione della vegetazione da parte della terra, della comparsa dei luminari nel cielo, della produzione di pesci, uccelli, anime animali e umane. La progredita investigazione scientifica è stata costretta a scartare le teorie di Darwin per accettare la dichiarazione vecchia di secoli del grande Scienziato, secondo cui egli creò tutte le cose viventi “secondo la loro specie”, così che potevano cambiare e riprodursi solo entro limiti divinamente stabiliti. (Gen. 1:11, 12, 21, 24, 25) Questa non è una meccanica riproduzione in serie, ma v’è meravigliosa varietà tra i componenti di ogni specie.
15 L’uomo è il coronamento di tutta questa creazione terrestre, e attesta la meravigliosa abilità creativa di Dio. L’uomo fu creato superiore agli animali, e ricevette sapienza dall’alto, così che potesse avere apprezzamento per i valori spirituali e un forte senso morale, e fosse in grado di esprimere amore al suo Creatore e al suo simile. Fu meravigliosamente dotato per adempiere il mandato datogli da Dio: “Crescete e moltiplicate e riempite la terra, e rendetevela soggetta, e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra”. (Gen. 1:26-28, VR) L’uomo fu fatto per la terra, non per la luna né per lo spazio.
16. Perché l’Iddio e Creatore non potrebbe essere responsabile della confusione religiosa sulla terra?
16 Veramente, tutta l’armonia e il proposito della creazione rendono testimonianza a un Dio che ama l’ordine. Molti sosterranno in modo convincente l’esistenza di Dio, basando le loro conclusioni sull’ordine che vedono nella Sua creazione. Con lo stesso argomento, dovrebbero mostrare che il confuso spirito settario che si riscontra nelle moltitudini delle religioni sulla terra oggi è la prova lampante che queste religioni non sono da Dio. “Dio è un Dio non di confusione, ma di pace”. (1 Cor. 14:33) Perciò, Dio si propose una sola religione per l’umanità su questa terra, una religione realistica, pratica, che avrebbe riunito tutti gli uomini come figli intorno al loro Padre celeste. Essi avrebbero espresso la loro religione, non con mistici canti o formalismi, ma servendo con riconoscenza e amore Dio, il Creatore, secondo la Sua divina volontà. — 1 Giov. 2:17.
17. In che modo ebbe origine la falsa religione, e quali sono i suoi frutti?
17 Il primo uomo ebbe inizio come ubbidiente figlio di Dio. Il guaio è che poi abbandonò volontariamente la sua credenza e fede in Dio, perdette la vera religione, e intraprese una condotta di ribellione settaria. Come conseguenza, la falsa religione ha sopraffatto la maggior parte dell’umanità, per oscurare l’identità del vero Dio e della Sua religione. (2 Cor. 4:4) I frutti complessivi della falsa religione sono visibili negli odierni problemi dell’èra nucleare. — Matt. 7:15-20.
18. Quale ignoranza predomina in merito al Creatore e Dio?
18 Oggi molti riconoscono che vi è un Creatore e Dio. Tuttavia, chiedete loro il suo nome, e non ve lo sapranno dire. Sono confusi in merito alla sua identità. Alcuni dicono che sia Gesù Cristo. Ma la Bibbia dice che Gesù è “il testimone fedele e verace, il principio della creazione di Dio”. (Riv. 3:14) Altri sostengono che il Creatore, Gesù e lo “Spirito Santo” siano una trinità di tre Dèi in uno, e che Gesù fosse effettivamente un Dio-uomo mentre era sulla terra. Ma la Bibbia dice che Gesù era solo un uomo mentre era sulla terra: “Poiché vi è un solo Dio, e un solo mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù”. (1 Tim. 2:5) L’idea di un “Dio-uomo” deriva in effetti dal “paganesimo”. Era messa in risalto nella religione romana, che esaltava l’imperatore come dio incarnato. È simile all’adorazione dell’imperatore del Giappone recentemente abolita, nella quale l’imperatore era descritto come “arahito-Gami”, che significa “Dio in forma d’uomo”. Considerando la confusione mondiale che vi è circa l’identità del vero Dio e Creatore, è importante per la fede riconoscerlo mediante il Suo nome.
CREDERE CHI EGLI È
19. Qual è il nome di Dio, e come lo glorificò Mosè?
19 Oltre a scrivere il racconto della creazione che ispira fede, Mosè scrisse molto riguardo al Creatore e Dio e al Suo Nome che incute timore. In un’occasione Dio pose Mosè in una fenditura della roccia e, passando accanto, dichiarò il Suo nome. Era forse “Signore, Signore”? No! Era “Geova, Geova”, e Geova proseguì descrivendo le illustri qualità rappresentate dal Suo nome. (Eso. 33:21–34:7) Al termine di una lunga vita di esperienze che rafforzano la fede, Mosè ebbe impellenti ragioni di glorificare Geova per nome: “Poiché proclamo il nome di Jahve: magnificate il nostro Dio! Egli è la roccia: la sua opera è perfetta, poiché tutte le sue vie sono rettitudine. È un Dio fedele e senza iniquità, egli è giusto e retto”. — Deut. 32:3, 4, Ga.
20. Perché è importante il Nome?
20 Come indica questo racconto ispirato di Mosè, Dio ha un nome illustre. Nella lingua ebraica è scritto, יהוה, e si crede che si pronunciasse come il latinismo Yahweh. In italiano si pronuncia Geova, in inglese Jehovah, in giapponese Ehoba. Benché la pronuncia sia diversa da lingua a lingua, il nome si riconosce facilmente in ogni lingua, e serve a distinguere il Signore dell’universo e l’Iddio di tutta la creazione da tutti i signori e gli dèi inferiori noti nella storia biblica e secolare. Il nome ha un suo particolare significato: “Io mostrerò d’essere ciò che mostrerò d’essere”. (Eso. 3:14) Geova rivendicò il suo nome in modo tipico, quando liberò Israele dall’Egitto come popolo per il suo nome, colpendo l’Egitto con piaghe distruttrici e travolgendo infine il meglio della forza militare dell’Egitto nel Mar Rosso. Non fu strano il fatto che “il popolo temette Jahve. Credettero in Jahve e in Mosè suo servitore”. — Eso. 14:28-31, Ga; Atti 15:14.
21. In che modo molte religioni moderne mostrano di non rispettare il Nome?
21 Comunque, oggi molte religioni, specialmente nella cristianità, professano di credere nella Bibbia, ma evitano di riporre fede in Geova, il Creatore e Dio della Bibbia. Dicono di credere in Dio, ma non vogliono Geova come loro Dio. Sono d’accordo con quello che Mosè scrisse riguardo alla creazione, ma non sono d’accordo su quello che scrisse riguardo a Dio. Preferiscono adorare una mistica trinità di dèi, un “Dio incarnato”, o un “Signore” senza nome. Sono così sensibili circa il nome “Geova” che lo escludono perfino dalle loro moderne traduzioni della Bibbia. La sostituzione di “Signore” o “Dio” a “Geova” non è traduzione. È interpretazione, un ‘togliere’ dalla Parola di Dio, in diretta violazione del comando di Geova dato mediante Mosè, in Deuteronomio 4:2.
22. Quale ragione adduce un comitato di traduzione per rigettare il Nome, ma è questa una ragione valida?
22 Perciò il gruppo di dieci uomini scelto dal Comitato Unito delle Chiese in Gran Bretagna dichiara mediante il suo direttore, professor Godfrey R. Driver, che nella sua nuova traduzione inglese del Vecchio Testamento della Bibbia il nome “Jehovah” non apparirà. Perché? Perché “la parola ‘Jehova’ (è) semplicemente un solecismo prodotto nel 1502”, dice Driver.c Se “Jehovah” è un “solecismo” (corruzione dell’originale, o allontanamento da esso, secondo Webster), non sarebbe più onesto da parte dei traduttori scrivere il Nome nella sua forma originale? Il nome “Jehovah” in inglese, e l’equivalente nelle altre lingue, è riconoscibile grazie al lungo uso. Com’è ridicolo dire ora che il nome deve essere eliminato a causa di un errore di pronuncia. In base allo stesso argomento, si dovrebbe eliminare il nome “Gesù”, poiché “Gesù” è un solecismo basato sull’equivalente greco dell’ebraico “Iehoshua”. In base allo stesso ragionamento, dovremmo sostituire “egli” o “ella” o qualche altro pronome o nome comune che distrugge l’identità a molti altri nomi la cui pronuncia originale non è stata tramandata nella traduzione. Fra qualche tempo, alcuni di questi traduttori potrebbero anche produrre una Bibbia che omettesse tutti i nomi, per timore di pronunciarli nel modo sbagliato!
23. Qual è la vera ragione per cui il Nome è rigettato?
23 Perché questa diffusa reticenza a usare il nome di Dio? Vi è una valida ragione. I grandi sistemi religiosi della cristianità hanno smesso di confidare nel Creatore e Dio, Geova. Hanno invece riposto la speranza di sopravvivere nelle nazioni politiche dell’Occidente, con le loro armi nucleari. Hanno seguìto la “religione di loro scelta” per essere esonerati dalla responsabilità verso Geova, l’Iddio della Bibbia. In questo modo si sono messi dalla parte di un dio oppositore, l’originatore delle numerose sette religiose della terra, colui che il principale Testimone di Geova, Cristo Gesù, chiamò il “padre della menzogna”. (Giov. 8:44) In tal modo si rendono non idonei per ricevere la benedizione elargita profeticamente da Mosè alla nazione cristiana dell’Israele spirituale: “Tu sei felice, o Israele! Chi è come te, popolo che Jahve ha salvato? Egli è lo scudo della tua difesa, la spada del tuo trionfo”. — Deut. 33:29, Ga.
24. Perché l’“Israele di Dio” può essere chiamato felice?
24 Felice è oggi questo “Israele di Dio” costituito dai cristiani testimoni di Geova. Essi sono realmente il “popolo che Jahve ha salvato”, e sperano fiduciosamente che la ‘spada del loro trionfo’ risolva tutti i problemi dell’èra nucleare, mentre frantumerà le nazioni guerrafondaie, insieme ai loro diabolici strumenti di annientamento, nella guerra di Armaghedon. Con fede cominciano il cantico della vittoria, come fece Mosè al momento della miracolosa vittoria di Geova al Mar Rosso. “Mia forza e mia fortezza è Jah, egli è stato la mia salvezza. Questi è il mio Dio, io lo glorifico; il Dio di mio padre, io lo esalto. Chi è pari a te tra gli dèi, Jahve? Chi è pari a te, glorioso in santità, terribile nelle gesta, operatore di prodigi? Jahve regnerà in eterno e sempre”. — Eso. 15:2, 11, 18, Ga.
25. Qual è il contenuto del ‘cantico di Mosè e dell’Agnello’?
25 Sì, Geova governerà come re per sempre. Ha già stabilito nel 1914 d.C. il suo celeste regno nelle mani di suo Figlio, Cristo Gesù, l’Agnello di Dio. I seguaci delle orme di Cristo, molti dei quali sono già stati risuscitati per condividere con lui la gloria del Regno, cantano ora “il cantico di Mosè, lo schiavo di Dio, e il cantico dell’Agnello, dicendo: ‘Grandi e meravigliose sono le tue opere, Geova Dio, Onnipotente. Giuste e veraci sono le tue vie, Re d’eternità. Chi veramente non ti temerà, Geova, e non glorificherà il tuo nome, perché tu solo sei leale? Poiché tutte le nazioni verranno e adoreranno dinanzi a te, perché i tuoi giusti decreti sono stati resi manifesti’”. — Riv. 15:3, 4.
26. Quale fede hanno ora gli uomini di buona volontà?
26 Oggi, uomini di buona volontà di tutte le nazioni accettano pure la vera religione, l’adorazione di Geova, e danno attivamente testimonianza ai suoi giusti decreti. Hanno anche fede che il sacrificio dell’Agnello di Dio recherà loro i benefici della vita eterna. Sarà una vita felice e prospera sulla terra, dove saranno collaboratori di Dio, compiendo la sua divina volontà per trasformare questo mondo in un piacevole giardino o parco. Così, la vera religione, l’adorazione e il servizio di Geova, recheranno ai superstiti di Armaghedon, ai loro figli e ai figli dei loro figli eterne delizie. Recherà anche delizie ai loro padri, ai padri dei loro padri, e a tutti gli altri che nel corso dei millenni della storia umana sono andati nella comune tomba del genere umano, e che Geova si propone di richiamare in vita mediante la risurrezione. (Giov. 5:28, 29) Tutti gli uomini che scelgono di accettare la vera religione sulla terra vivranno per una meravigliosa eternità di lode al più grande di tutti i nomi: GEOVA.
[Note in calce]
a Walter Lippmann, Herald Tribune di New York del 10 aprile 1962.
b Vedere “Sia Dio riconosciuto verace”, pagine 172-174, per avere una particolareggiata spiegazione.
c Comunicato stampa dell’Associated Press di Londra del 19 agosto 1962.
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La scienza è ora in armonia col racconto biblico della creazione