Capitolo XIX
Dall’afflizione mondiale a una pacifica “nuova terra”
1. Perché Noè e la sua famiglia furono preservati quando il “mondo di empi” di quel tempo ebbe fine, e perché la loro sopravvivenza è importante per noi?
GIÀ una volta nella storia umana un “mondo di empi” ebbe fine! Il comune antenato di tutti noi sopravvisse alla fine di quel “mondo”. Quel nostro antico progenitore fu Noè figlio di Lamec. Avendo preso la determinazione di schierarsi dalla parte giusta, Noè sopravvisse, e insieme a lui sopravvissero la moglie e i tre figli e le tre nuore. Questo ci rende oggi tutti discendenti di quegli otto sopravvissuti alla fine di un mondo. La fine del mondo venne con un diluvio universale, di cui il genere umano non vedrà più l’uguale. Noè fu chiamato “predicatore di giustizia”. La storia biblica dice: “Noè camminò col vero Dio”. Questi fu Colui dalla parte del quale si schierò Noè nella crisi mondiale del suo giorno. Perciò egli e la sua famiglia furono preservati nella enorme arca che aveva costruita in ubbidienza al comando di Dio per la preservazione di se stesso e della sua casa. — 2 Pietro 2:5; Genesi 6:9; Ebrei 11:7.
2. (a) Chi sopravvivrà alla fine del “mondo di empi” che ora si presenta al genere umano, e quale base c’è per tale assicurazione? (b) Quali sono i “cieli” che essi vedranno distruggere come mediante il fuoco?
2 Ancora una volta, il genere umano si trova ora dinanzi alla fine di un “mondo di empi”. Senza badare a quelli che scherniscono tale spaventevole idea, molti si schierano dalla parte giusta, proprio come fece Noè prima del diluvio universale del 2370 a.E.V. Noè fu uno dei primi testimoni di Geova. Questo fatto è significativo per il nostro giorno critico. In che senso? Per questo motivo: Come Noè sotto la protezione divina, i cristiani testimoni di Geova d’oggi sopravvivranno alla venuta della fine del “mondo di empi”. Sulla terra essi vedranno personalmente dimostrare che, come dice II Pietro 2:9, “Geova sa liberare le persone di santa devozione dalla prova, ma riservare gli ingiusti al giorno del giudizio perché siano stroncati”. Come classe essi saranno preservati attraverso la “presenza del giorno di Geova, per cui i cieli essendo infuocati saranno dissolti e gli elementi essendo intensamente caldi si fonderanno!” “E la terra e le opere che sono in essa saranno scoperte [per bruciarle]”. (2 Pietro 3:12, 10) Essi vedranno i visibili “cieli” governativi dati alle fiamme dagli ardenti mezzi allora impiegati dall’Iddio che opera miracoli. Udranno il rumore sibilante con cui quei “cieli” infiammati passeranno per sempre. Gli “elementi” che accompagnano questo sistema di cose mondano si dissolveranno, “si fonderanno”, a causa dell’insopportabile calore a cui saranno esposti.
3. Identificate gli “elementi” che in quel tempo, come dice II Pietro 3:12, “si fonderanno”.
3 Gli “elementi”, che formano la figurativa atmosfera di questo sistema di cose transitorio, non potranno mantenersi insieme e superare la prova del fuoco. L’opinione mondana che l’uomo possa dominare la terra indipendentemente da Dio non resisterà alla prova ardente. Il desiderio della carne e il desiderio degli occhi e la vistosa ostentazione dei propri mezzi di sostentamento, come egoistici aspetti dominanti di questo sistema di cose, risulteranno di breve durata come questo “mondo di empi”. Ascenderanno in fumo nell’ardente prova del giorno del giudizio di Geova. I “deboli e miserabili elementi”, cioè le impotenti teorie, le filosofie, le pratiche e i riti con cui gli uomini han cercato di guadagnare la propria salvezza e di mostrarsi giusti, tutti tali “elementi” si fonderanno nell’ardente crogiolo della prova. Risulteranno senza forza, privi di praticità, inefficaci, non avendo alcun valore, come inutili miserabili. (1 Giovanni 2:15-17; Galati 4:9, Ge) Quegli “elementi” dovranno scomparire non costituendo alcun clima, atmosfera, distesa o volta naturale sotto cui gli adoratori di Dio debbano vivere sulla terra.
4. Quali sono la “terra e le opere che sono in essa” che periranno nell’ardente “giorno di Geova”?
4 Durante quel surriscaldato “giorno di Geova”, nella ‘terra e nelle opere che sono in essa’ non si troveranno materiali resistenti al fuoco. Esse risulteranno proprio così combustibili come i “cieli” e gli “elementi” che le accompagnano. La società umana come base vivente del sistema di cose di cui Satana il Diavolo è stato un dio perirà con l’esecuzione dei giusti giudizi di Dio. In questo modo finirà un mondo intero, il “mondo di empi” che corrisponde al mondo del diluvio noetico. Le opere che questa empia società umana terrestre ha edificate non le serviranno da porto di salvezza. L’ardente espressione dell’ira, dell’indignazione e della denuncia di Dio ridurrà tutte queste cose in cenere.
5, 6. (a) Durante quel tempo di distruzione, come potrà sembrare la situazione agli stessi adoratori di Geova sulla terra? (b) Solo con quale mezzo si potrà venire fuori da quel tempo di afflizione, e quale incoraggiamento possono trovare nel quarantaseiesimo Salmo?
5 Allorché i figurativi “cieli” e gli “elementi” e la “terra e le opere che sono in essa” subiranno la distruzione, agli adoratori di Geova che saranno stati colti entro quest’afflizione mondiale senza pari potrà sembrare che l’intero universo crolli loro intorno. Sì, come se la terra stessa venisse loro meno sotto i piedi. Agli occhi degli spettatori terrestri il corso degli avvenimenti potrà assumere un aspetto spaventevole. Sarà manifesto che solo con un miracolo di Dio Onnipotente qualcuno nella carne potrà sopravvivere sulla terra. Solo riponendo piena fiducia nel Sovrano Universale Geova gli osservatori terrestri eviteranno che il terrore afferri il loro cuore. A un’esperienza così sconvolgente è riservato il salmo del tempio scritto dai figli di Cora, che sopravvissero all’ardente distruzione del loro ribelle padre e dei suoi presuntuosi compagni leviti:
6 “Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto che deve trovarsi prontamente durante le angustie. Perciò non temeremo, benché la terra subisca un cambiamento e benché i monti vacillino nel cuore del vasto mare; benché le sue acque siano tumultuose, schiumino, benché i monti crollino al suo clamore. . . . C’è un fiume i corsi del quale fanno rallegrare la città di Dio, il più santo gran tabernacolo dell’Altissimo. Dio è in mezzo alla città; non sarà fatta vacillare. Dio l’aiuterà all’apparir del mattino. Le nazioni divennero tumultuose, i regni vacillarono; egli fece risuonar la sua voce, la terra si struggeva. Geova degli eserciti è con noi; l’Iddio di Giacobbe è per noi una sicura altezza”. — Salmo 46:1-7 e soprascritta.
7, 8. Negli ulteriori versetti del salmo, quale assicurazione trovate che ci saranno sopravvissuti di quello sconvolgimento mondiale?
7 Che tale tremendo sconvolgimento del mondo naturale possa avere e in effetti avrà sopravvissuti, gli scrittori del salmo (i figli di Cora) lo indicano subito dopo, con le loro successive parole:
8 “Venite, guardate le attività di Geova, come ha posto avvenimenti stupendi sulla terra. Fa cessare le guerre fino all’estremità della terra. Frantuma l’arco e taglia a pezzi la lancia; brucia i carri [da guerra] nel fuoco. ‘Cedete [Quindi lasciate stare], e conoscete che io sono Dio. Sicuramente sarò esaltato fra le nazioni, sarò esaltato sulla terra’. Geova degli eserciti è con noi; l’Iddio di Giacobbe è per noi una sicura altezza”. — Salmo 46:8-11, NM; NE; Numeri 16:1-35; 26:10, 11; 27:2, 3; Giuda 11.
9. (a) Cosa dobbiamo fare ora perché Geova sia allora un rifugio per noi? (b) A quale avvenimento storico si riferisce Ebrei 12:26-29 come a un rammemoratore quando parla della distruzione del “cielo” e della “terra”?
9 Affinché durante tale sconvolgimento mondiale siamo trovati presso Geova Dio come in un rifugio si richiede che ci rifugiamo in Lui in anticipo, fin da ora. Il suo potere di sconvolgere “cielo” e “terra” fino a distruggerli fu dimostrato nel 1513 a.E.V., quando fece tremare il monte Sinai nell’occasione in cui diede agli antichi figli d’Israele i suoi Dieci Comandamenti. (Esodo 20:1-18) “Allora la sua voce scosse la terra, ma ora egli ha promesso, dicendo: ‘Ancora una volta scuoterò non solo la terra ma anche il cielo’. Ora l’espressione ‘ancora una volta’ significa la rimozione delle cose scosse come di cose fatte, onde le cose non scosse rimangano. Per cui, visto che [noi dell’Israele spirituale] riceveremo un regno che non può esser scosso, continuiamo ad avere immeritata benignità, per mezzo della quale possiamo accettevolmente rendere a Dio sacro servizio con santo timore e rispetto. Poiché il nostro Dio è anche un fuoco consumante”. — Ebrei 12:26-29; Aggeo 2:6, 7.
10. (a) In quel tempo di intenso sconvolgimento, che cosa resterà, e come espressione di che cosa? (b) C’è alcuna cosa che Satana e i suoi demoni possano fare per impedire la distruzione del “cielo” e della “terra” dell’attuale sistema di cose malvagio?
10 Siano pure scossi il “cielo” e la “terra” artificiali fino a essere completamente rimossi nell’ardente distruzione durante la “presenza del giorno di Geova”, ma il messianico regno di Dio nelle mani del suo Figlio vittorioso in battaglia rimarrà stabile. Come espressione della sua incrollabile Sovranità Universale, esso sussisterà a eterna rivendicazione di Lui come Sovrano Signore di tutti. Satana il Diavolo, “il governante di questo mondo”, e tutti i suoi angeli demonici hanno dominato a lungo questo “cielo” e questa “terra” artificiali dell’attuale sistema di cose malvagio. Ma, nonostante tutta la loro potenza sovrumana, non potranno impedire che il “cielo” e la “terra” condannati siano scossi fino a essere frantumati e spazzati via dall’universo. Il “breve periodo di tempo” in cui queste “malvage forze spirituali che sono nei luoghi celesti” sono state confinate qui nelle vicinanze della terra sarà finito. Immediatamente dopo che Geova Dio avrà riportato per mezzo di Gesù Cristo la vittoria eterna nel “gran giorno dell’Iddio Onnipotente”, Satana il Diavolo e i suoi angeli demonici saranno presi, incatenati e scagliati nell’abisso lontano dalle vicinanze di questa terra. — Rivelazione 20:1-3.
11. Si renderanno conto i testimoni di Geova sopravvissuti che Satana e i suoi demoni saranno stati incatenati e inabissati?
11 Benché il fatto che Satana e i suoi angeli demonici verranno incatenati e inabissati sia invisibile agli occhi dei sopravvissuti testimoni di Geova, e forse non ne sentano il rumore con i loro orecchi naturali, essi ne sentiranno tuttavia gli effetti liberatori. Non avverrà più che ‘Satana ci intralci il cammino’, mentre cercheremo di compiere sulla terra purificata l’opera di ricostruzione di Geova, dopo che quelle forze spirituali con le quali ora dobbiamo lottare e combattere con armi spirituali saranno state relegate nella prigionia dell’abisso. (1 Tessalonicesi 2:18; Efesini 6:12-18) Durante il millenario regno di Cristo, tale lotta e tale combattimento spirituale saranno cose del passato. — Rivelazione 20:1-6; Romani 16:20.
“NUOVI CIELI E NUOVA TERRA”
12. In quel tempo, quali cose preannunciate da Daniele e da Gesù Cristo saranno una profezia adempiuta?
12 Oh, con quanta ansia aspettiamo quel giorno benedetto! Quindi sarà una profezia tutta adempiuta, quella che il profeta Daniele preannunciò quando disse: “E durante quel tempo sorgerà Michele [il glorificato Cristo], il gran principe che sta a favore dei figli del tuo popolo. E per certo accadrà un tempo d’angustia tale come non se ne sarà fatto accadere da che ci fu nazione fino a quel tempo”. E Gesù Cristo, citando queste parole di Daniele, quando diede la sua profezia sul “termine del sistema di cose”, aggiunse le parole: “No, né vi sarà più. Infatti, a meno che quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne sarebbe salvata; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati”. — Daniele 12:1; Matteo 24:3, 21, 22; Marco 13:19, 20.
13. Quale rallegrante adempimento, quale raro privilegio, avranno il rimanente e i loro compagni di adorazione dopo aver attraversato quell’afflizione mondiale?
13 Resta ancora da vedere e comprendere in quale condizione fisica e ambientale il fedele rimanente dell’Israele spirituale e la “grande folla” dei leali compagni di adorazione verranno fuori dalla peggiore afflizione mondiale di tutta l’esperienza umana. Ma, oh, come sarà rallegrante comprendere quindi che sarà cominciato finalmente il Nuovo Ordine di giustizia di Dio! Oh, quale raro privilegio sarà vedere nella realtà ciò che l’anziano apostolo Giovanni vide molto tempo fa solo in visione! “E vidi un nuovo cielo e una nuova terra; poiché il precedente cielo e la precedente terra erano passati, e il mare non è più”. (Rivelazione 21:1) Si adempirà la profezia di Geova che offrì una speranza del genere sin dagli antichi giorni del profeta Isaia: “Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra; e le cose precedenti non saranno richiamate alla mente, né saliranno in cuore. Ma esultate e gioite per sempre di ciò che io creo”. — Isaia 65:17, 18.
14. (a) Nel primo secolo, come i cristiani reagirono alla promessa di “nuovi cieli e nuova terra”? (b) Perché i cristiani testimoni di Geova ora attendono con viva aspettazione l’adempimento di quella promessa?
14 Questa promessa dell’Iddio che non mente fu richiamata all’attenzione perfino dei cristiani del primo secolo. Avendo il punto di vista degli Israeliti spirituali, si rafforzarono nella perseveranza cristiana in attesa che Dio adempisse la sua preziosa promessa. In contrasto con la seria descrizione dell’ardente dissoluzione degli esistenti “cieli”, “elementi” e ‘terra e opere che sono in essa’ che ha appena scritta per i destinatari della sua lettera, l’apostolo Pietro aggiunge le rallegranti parole: “Ma secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, e in questi dimorerà la giustizia”. (2 Pietro 3:13) Oggi i cristiani testimoni di Geova di questo ventesimo secolo pure attendono quegli stessi nuovi cieli e nuova terra. Ma sanno di vivere negli ultimi giorni dei ‘cieli e della terra che sono ora’. La generazione che non doveva passare finché “tutte queste cose” preannunciate da Gesù Cristo non fossero avvenute è sopravvissuta dalla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 e ha visto accadere quasi tutte “queste cose”. (Matteo 24:3, 34) Quindi ora attendono con viva aspettazione!
15. In quale attività dovremmo tutti essere pienamente occupati?
15 I cristiani testimoni di Geova di “questa generazione” sono più che mai spronati a essere pienamente occupati in “santi atti di condotta e opere di santa devozione” e a essere particolarmente zelanti in quanto a tenere “bene in mente la presenza del giorno di Geova” in cui l’ingiusto vecchio ordine sarà dissolto nella distruzione. (2 Pietro 3:11, 12) Quel giorno è inevitabile. Esso deve venire per preparare la via all’adempimento della preziosa promessa di Dio di “nuovi cieli e nuova terra”, in cui dimorerà la giustizia. Si avvicina il giorno in cui quelle nuove creazioni promesse abbelliranno il reame che è stato così a lungo deturpato dalla presenza dei cieli e terra ingiusti istituiti dal Diavolo. Come sarà bello allora vivere sulla terra!
16. (a) Che cosa significherà per gli abitanti della terra quel celeste regno messianico? (b) Di che cosa esso sarà un’espressione da parte di Geova per il genere umano?
16 Il regno del Signore Gesù Cristo con la “sposa”, la sua glorificata congregazione, introdurrà per gli abitanti della terra un’èra ininterrotta di giusto dominio e pace e felicità. Quel celeste regno messianico sostituirà lo spietato malgoverno del genere umano esercitato da diavoli e uomini nei seimila anni passati. Quel governo messianico occuperà il posto dei vecchi “cieli” malvagi. Sarà l’espressione dell’infinito amore di Geova Dio per l’uomo che fu creato come “figlio di Dio”, a immagine e somiglianza di Dio. (Genesi 1:26-28; Luca 3:38) Geova Dio amò tanto il mondo del genere umano che, con grande costo per lui, provvide il suo diletto Figlio unigenito affinché fosse il Re di quel governo messianico. — Giovanni 3:16.
17. Dinanzi ai sopravvissuti di Har-Maghedon quale prospettiva si presenterà, e, infatti, di quale condizione già si rallegrano?
17 Trascorsa la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” in Har-Maghedon e imprigionate “le malvage forze spirituali” di Satana e dei suoi demoni nell’abisso, i favoriti superstiti sulla terra avranno il cuore colmo di gioia allorché si renderanno conto che i “nuovi cieli” creati da Dio e lungamente attesi regneranno veramente su di loro. Quando guarderanno la terra purificata che si estenderà dinanzi a loro, si sentiranno animati da uno spirito di pioniere. In tutta la terra ci saranno da fare mille anni di lavoro! Ai loro occhi si presenterà la prospettiva di un paradiso globale. Già godono un paradiso spirituale grazie allo spirito e al favore di Dio. Come in un’arca di sopravvivenza essi furono preservati in questo paradiso spirituale durante il grande cataclisma che dissolse il vecchio sistema nella distruzione. Ecco perché la “nuova terra” che Dio promise comincia con loro. Che gioia! Essi stessi sono il nucleo della “nuova terra”, della nuova società umana, del nuovo mondo di persone sante!
18. Quello sarà un tempo in cui si avvererà quale preziosa promessa riportata in Rivelazione 21:3, 4?
18 Qui comincia ad avverarsi ciò che l’apostolo Giovanni udì annunciare dal cielo: “Ecco, la tenda di Dio è col genere umano ed egli risiederà con loro, ed essi saranno suoi popoli. E Dio stesso sarà con loro. Ed egli asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate”. — Rivelazione 21:3, 4.
MATRIMONIO DEL RIMANENTE DELLA SPOSA CON LO SPOSO
19. (a) Perché il sopravvissuto rimanente degli Israeliti spirituali non rimarrà indefinitamente qui sulla terra? (b) Cosa significherà per loro ottenere la vita celeste?
19 Osservando sulla terra purificata tale felice inizio, il sopravvissuto rimanente degli Israeliti spirituali esulterà e si rallegrerà oltremodo. Essi saranno impiegati da Dio come strumenti per far funzionare la “nuova terra” in armonia con il governo dei “nuovi cieli”. Ma le loro ultime speranze non sono rivolte alla terra; piuttosto, sono rivolte al cielo. Il rimanente generato dallo spirito attende che, a suo tempo, lo Sposo celeste, Gesù Cristo, li conduca nella dimora del suo Padre celeste per completare la congregazione della sua sposa e così formare la parte finale della “città santa, la Nuova Gerusalemme”. (Rivelazione 21:2, 9, 10; 20:4, 6; Giovanni 14:2, 3; 17:24) Quindi avrà luogo la loro separazione dalla compagnia personale con la “nuova terra”, e si uniranno in nozze celesti con il loro diletto Sposo insieme agli altri della sua congregazione, della sua sposa. In tal modo faranno parte dei “nuovi cieli” nel luogo loro assegnato. — Efesini 5:25-27.
20. (a) Per quale ragione sin dall’anno 1935 la “grande folla” ha dato amorevole aiuto alla futura classe della sposa? (b) In quale parte del suo regale reame la “grande folla” avrà un luogo?
20 La “grande folla” dei compagni di adorazione presso il tempio spirituale di Dio sarà lieta dell’unione coniugale dell’unto rimanente dell’Israele spirituale, col quale sarà sopravvissuta alla “presenza del giorno di Geova”. In tutto questo tempo di associazione personale con il rimanente della sposa dal 1935 E.V., essi hanno assistito la classe della futura sposa proprio come compagne della sposa. Han fatto ciò con amorevole lealtà verso il regale Sposo. Non essendo membri della classe della sua sposa, non saranno portati in cielo. Comunque, sono introdotti nel reame del regale Sposo, per goderne il regno di mille anni. Sono preservati insieme al rimanente della classe della sposa attraverso la “grande tribolazione” e ne escono nella parte terrestre del suo regale reame, dovendo questa parte terrestre includere necessariamente il territorio dell’antico Israele dove regnò il re Davide, famoso antenato del Re. — Salmo 72:6, 7; Luca 1:31-33.
21. (a) Quindi che cosa intende dire il Re quando dice loro, com’è riportato in Matteo 25:34: “Ereditate il regno . . .”? (b) In quale maniera sono appropriatamente descritti in Salmo 45:14, 15?
21 Quando adempie la parabola delle pecore e dei capri, il regale Sposo si riferisce alla parte terrestre del suo regale reame dicendo a quelli simili a pecore alla sua destra: “Venite, voi che avete la benedizione del Padre mio, ereditate il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo”. (Matteo 25:31-34) La calorosa accoglienza che egli farà a questi operatori di bene assomigliati a pecore, che sono stati come sollecite compagne verso la classe della sua sposa, corrisponderà a ciò che si dice delle vergini compagne della sposa in Salmo 45:14, 15: “Le vergini al suo seguito quali sue compagne . . . sono introdotte [presso il regale Sposo]. Saranno condotte con allegrezza e gioia; entreranno nel palazzo del re”. Non invano saranno stati come attente compagne per la classe della sposa di Cristo. La loro ricompensa d’essere assegnati al paradiso terrestre del suo regale reame sarà una delle più felici. Lì, con amorevole altruismo, si rallegreranno del matrimonio che ci sarà nei cieli fra il loro celeste Re e la sposa, la congregazione, il cui finale rimanente conobbero personalmente e a cui fecero del bene per amore dello Sposo.
22. Come indica Salmo 45:16, quali privilegi si offriranno ai sudditi terreni del re Gesù Cristo?
22 Sulla terra la loro gioia sarà accresciuta dagli speciali privilegi di servizio affidati alla “grande folla” dei sudditi assomigliati a pecore del regale Sposo Gesù Cristo. A tali notevoli privilegi di servizio terrestre allude il successivo versetto del Salmo 45, che è rivolto al regale Sposo nel cui palazzo sono introdotte le compagne della sposa. A lui questo versetto (16) dice: “In luogo dei tuoi antenati ci saranno i tuoi figli, che costituirai principi su tutta la terra”.
23. Benché la relazione del nome Gesù con quello dei suoi illustri antenati gli conferisca senz’altro una certa gloria, affinché essi possano apportare un contributo vivente al suo regno, che cosa dovranno divenire?
23 Per conferire grande rispettabilità e dignità al suo ruolo di Re messianico, il coniugato Signore Gesù Cristo non dovrà ricorrere strettamente agli illustri antenati della sua discendenza terrestre. (Matteo 1:1-17; Luca 3:23-38) Che egli sia chiamato “il figlio di Davide” gli conferisce in effetti gloria. Che fosse chiamato “il figlio di Abraamo”, del patriarca dai cui lombi Dio promise che sarebbero venuti dei re, anche questo diede fama al nome del regale Sposo. (Genesi 17:6, 15, 16) Ma questi antenati ben conosciuti, come altri uomini di fede e devozione verso Geova Dio, sono morti da tempo, e, in tale condizione, non possono apportare nessun contributo vivente alla gloria del suo regno millenario. Quelli che potranno farlo saranno perciò i figli viventi, sì, i suoi figli del reame terrestre.
24. (a) Come Gesù si mostrerà degno del suo titolo “Padre Eterno”? (b) Chi saranno i primi che diverranno suoi figli e figlie terrestri?
24 Figli terrestri? Sì! Poiché, fra i grandi titoli che furon predetti per lui in Isaia 9:6 quello di “Padre eterno” non è un semplice titolo onorifico, un titolo dato solo per onorare ma senza assegnare i compiti di un tale incarico. Egli sarà veramente degno di questo titolo in quanto diverrà padre di figli che vivranno in eterno. I primi che diverranno suoi figli e figlie terrestri saranno i componenti della “grande folla” di quelli che, dopo esser venuti dalla “grande tribolazione”, diranno: “La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello”. (Rivelazione 7:9, 10, 14) Essi attribuiranno la loro salvezza a Geova Dio per mezzo del suo Agnello, Gesù Cristo.
“PRINCIPI SU TUTTA LA TERRA”
25. Fra i sopravvissuti di Har-Maghedon vi saranno quali uomini qualificati di fra cui il Re potrebbe scegliere “principi su tutta la terra”, e quale esperienza avranno avuto?
25 Essendo sulla terra i sopravvissuti all’afflizione mondiale nella quale sarà stato distrutto il “mondo di empi”, essi saranno subito pronti, immediatamente a disposizione, perché il dominante Padre eterno scelga di fra loro gli uomini qualificati, i suoi “figli”, per costituirli “principi su tutta la terra”. Anche fra le decine di migliaia di congregazioni dei cristiani testimoni di Geova d’oggi ci sono migliaia di uomini dedicati e battezzati che sono stati teocraticamente nominati con l’incarico di anziani ufficiali. Essi prestano servizio come “sorveglianti” e compiono opera pastorale fra le congregazioni alle quali appartengono. (Atti 20:17-28; Filippesi 1:1; 1 Timoteo 3:1-7; Tito 1:5-9; 1 Pietro 5:1-4) Prendono inoltre la direttiva nell’opera predetta da Gesù Cristo per questo “termine del sistema di cose”, cioè: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni”. (Matteo 24:14) In questo modo cercano di adempiere la loro responsabilità verso il celeste regno messianico istituito nel 1914 alla fine dei Tempi dei Gentili.
26. Quale ruolo ricoprono già questi anziani di congregazione, come predisse Isaia 32:1, 2?
26 Questi anziani o sorveglianti di congregazione adempiono fedelmente il quadro profetico dei “principi” descritto in Isaia 32:1, 2: “Ecco, un re regnerà per la stessa giustizia; e rispetto ai principi, governeranno come principi per lo stesso diritto. E ciascuno deve mostrar d’essere come un luogo per celare dal vento e un nascondiglio dal temporale, come corsi d’acqua in un paese senz’acqua, come l’ombra di una gran rupe in una terra esausta”. Non sono dunque oppressivi “principi” religiosi, come quelli delle sette religiose della cristianità che si chiamano “Principi della Chiesa”. Piuttosto, ciascuno di questi anziani di congregazione cerca di dare sollievo e ristoro ai componenti della sua congregazione. Bada di rendere servizio proprio come i principeschi anziani dell’antico Israele, “per lo stesso diritto”. Così imita il suo celeste Re, che regna “per la stessa giustizia”. — Luca 22:25-27.
27, 28. (a) La “grande tribolazione” priverà gli anziani del loro incarico teocratico? (b) Così, sottoposti alla volontà del celeste re Gesù Cristo, per quale servizio saranno disponibili?
27 Appena la “nuova terra”, la società umana organizzata sotto il regno dei “nuovi cieli”, sarà avviata, ci vorranno sorveglianti, soprintendenti, supervisori delle comunità e delle attività da compiere. Gli anziani sopravvissuti alla “grande tribolazione” che faranno parte della “nuova terra” avranno acquistato molta esperienza nei servizi che ora rendono nelle congregazioni dei cristiani testimoni di Geova. La “grande tribolazione” non li avrà destituiti o privati dell’incarico teocratico di anziani e sorveglianti fra i membri delle congregazioni sopravvissuti con loro nel giusto Nuovo Ordine di Dio. Essi potranno continuare a ricoprire questo incarico, se questa sarà la volontà del celeste re Gesù Cristo.
28 In ogni modo, anziani e sorveglianti esperti saranno disponibili perché il Re messianico li nomini come “principi su tutta la terra”, sin dall’inizio del suo regno millenario. Quale privilegio sarà per loro essere sulla terra i visibili rappresentanti principeschi del regno millenario.
29, 30. (a) Quando saranno tornati dai morti per mezzo della risurrezione, chi saranno gli altri che verranno senza dubbio inclusi fra i “principi su tutta la terra”? (b) Perché non c’è da aspettarsi che incontrino grandi difficoltà nell’adattarsi alle nuove circostanze sulla terra?
29 Tutti i sopravvissuti alla “grande tribolazione” attenderanno con ansia l’inizio della risurrezione dei riscattati morti umani. Attenderanno quell’“ora’’ in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la voce del glorificato Figlio dell’uomo, Gesù, e tutti questi che la udranno verranno fuori in una risurrezione con l’opportunità di vivere sotto il regno millenario. (Giovanni 5:28, 29; 11:25, 26; Atti 24:15; 1 Timoteo 2:5, 6) Attenderanno in particolar modo la risurrezione dei fedeli “antenati” del regale Sposo. Oh, come accoglieranno sulla terra il ritorno alla vita di Enoc, Noè, Sem, Abraamo, Isacco, Giacobbe, Boaz, Davide, Ezechia e Giosia! Questi saranno elementi eccellenti da costituire per il servizio di “principi su tutta la terra”. Essendo di nuovo nel paese dei viventi e ora nel servizio principesco, essi aggiungeranno altro onore al Re messianico di cui ebbero il privilegio di essere gli antenati terrestri.
30 Che dire anche di tutti gli altri profeti ed esempi di fede come Abele, Giobbe, Mosè, Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele e altri, fino a Giovanni Battista, il precursore terreno e “amico dello Sposo”, Gesù Cristo? Alla luce della favorevole testimonianza biblica nei loro riguardi, questi uomini si mostrarono degni d’esser costituiti “principi su tutta la terra” da colui del quale attesero la venuta come Messia, venuta che molti di loro perfino predissero. Senza grandi difficoltà, e con l’aiuto dello spirito santo di Dio, questi uomini capaci dovrebbero essere in grado di adattarsi alle nuove circostanze sulla terra durante il settimo millennio di esistenza umana sulla terra. Le credenziali bibliche son tutte a favore del loro onorevole servizio di “principi su tutta la terra”. Gli anziani e sorveglianti di congregazione sopravvissuti alla “grande tribolazione” potranno offrire a tutti questi un aiuto aggiornato.
31. (a) Di chi quei “principi” saranno rappresentanti allorché compiranno la loro opera? (b) Perché sarà compiuta allora una grande opera educativa?
31 Che “principi su tutta la terra” governino “per lo stesso diritto” assicura che nella “nuova terra” dimorerà davvero la giustizia, e vi resterà per sempre. Con i “nuovi cieli” messianici di sopra, e con “principi” come questi che serviranno da rappresentanti visibili di quei “nuovi cieli”, l’opera di abbellire la terra farà progresso per l’eterna dimora paradisiaca del genere umano. Le migliaia di milioni di morti risuscitati parteciperanno così a rivestire tutta la terra della gloria del Paradiso. (Luca 23:43) L’opera di educazione mondiale sarà in continua espansione mentre una generazione di morti umani dopo l’altra tornerà dalle tombe commemorative. Si dovrà mostrare loro che la Sacra Bibbia è la vera storia di come Dio ha agito verso il genere umano e che tutte le profezie della Bibbia si sono avverate e ancora si avverano. Dovranno essere informati di ciò che conterranno i “rotoli” di istruzioni divine che allora saranno aperti. — Rivelazione 20:12.
32. (a) Quali felici prospettive si presentano ai testimoni di Geova che ora partecipano con zelo all’opera di educazione biblica? (b) In quali modi il Padre eterno Gesù Cristo darà prova d’essere “uno spirito vivificante”?
32 Ci sono davvero felici prospettive per tutti i dedicati, battezzati testimoni di Geova oggi zelantemente impegnati nell’opera di educazione biblica in tutta la terra abitata. È un’opera d’importanza vitale che consentirà a innumerevoli persone di sfuggire alla distruttiva esecuzione dei giudizi di Dio nella “grande tribolazione” avvenire. È un’opera che li prepara e li qualifica per l’assai più ampia opera educativa a favore di tutti i riscattati morti umani che il dominante re Gesù Cristo chiamerà per divenirne il Padre eterno. Egli è colui al quale si applica I Corinti 15:45: “L’ultimo Adamo divenne spirito vivificante”. Come tale, egli impartirà loro la vita, non solo dando loro un nuovo inizio nella vita mediante la loro risurrezione, ma educandoli per la vita durante il suo regno millenario.
33. (a) Quando tutti gli ubbidienti sulla terra saranno ricompensati con la vita eterna? (b) Come l’“amministrazione” di Geova, a cui si riferisce Efesini 1:9, 10, avrà allora adempiuto con successo il suo splendido proposito?
33 Alla fine del suo regno vivificante tutti quelli che avranno risposto con ubbidienza perverranno al glorioso stato della perfezione umana come il primo Adamo nel paradiso originale, il Giardino di Eden. Se, allora, nella prova decisiva, si mostreranno leali al suo Padre celeste come Sovrano Universale, la loro ricompensa sarà la vita eterna. Quindi, in ogni luogo la terra si rivestirà di bellezza paradisiaca e sarà unita con i santi cieli. Il programma dell’“amministrazione” di Geova sarà stato attuato per il successo del suo splendido proposito. “Tutte le cose” senza eccezione, “le cose che sono nei cieli e le cose che sono sulla terra”, saranno state di nuovo radunate “nel Cristo”, in colui che Geova Dio ha fatto Capo della sua organizzazione capitale, il suo Figlio Gesù Cristo. Sulla terra, l’uomo, godendo sia il paradiso spirituale che un paradiso edenico, farà di nuovo parte dell’organizzazione universale di Geova. Unità e pace regneranno fra tutte le sue creature in cielo e sulla terra. (Efesini 1:9, 10) Gli animali terrestri saranno soggetti all’uomo.
ORA CHE COSA FAREMO?
34. A che cosa abbiamo bisogno di rivolgere fermamente gli occhi della fede, e perché possiamo confidare che si realizzerà?
34 La veduta del futuro che la sicura Parola di Dio presenta ai nostri occhi della fede è magnifica! Ora la cosa da fare è di non perderla di vista. Ci sia consentito di non distogliere mai da essa il nostro sguardo. Non è un’allucinazione, un miraggio o un’illusione. Con la conferma dello stesso nome di Dio le grandi cose che stanno per avvenire presto sono pienamente garantite dalle profezie della sua indistruttibile Parola. Com’è certo che passa il tempo, noi andiamo loro incontro. Sono la mèta postaci dinanzi dall’Iddio che è “il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. (Ebrei 11:6) Se ci atteniamo alla nostra fede e viviamo e agiamo in armonia con essa, nulla ci impedirà di ottenere il premio che Dio ci offre e ci promette.
35. La distruzione di Babilonia la Grande toglierà forse dalla nostra via ogni ostacolo, o quale sarà la situazione?
35 Nel cammino che si estende dinanzi a noi si presenteranno sicuramente individui che tenteranno di ostacolarci. Nonostante che il giorno e l’ora dello scoppio della “grande tribolazione” non ci sia stato rivelato, esso è stato stabilito da Dio e non tarderà. (Abacuc 2:3) La “grande tribolazione” è nel dichiarato proposito di Dio e deve venire. Teniamo presente che la distruzione della religiosa Babilonia la Grande nella prima parte della tribolazione non ci libererà completamente la via. Essa semplicemente darà agli ultimi oppositori rimasti l’opportunità di concentrare ogni attenzione su di noi per impedirci di raggiungere la mèta indicataci da Dio. Quindi che faremo?
36. La situazione cruciale che allora esisterà ci fa ricordare quale situazione storica?
36 La cruciale situazione che allora si delineerà dinanzi a noi ci fa ricordare gli Israeliti apparentemente intrappolati dalla parte egiziana del mar Rosso poco dopo la Pasqua del 1513 a.E.V. Davanti a loro il mare impedisce di passare direttamente al monte di Dio, il monte Sinai, nella penisola arabica. Presso il mare il loro accampamento è minacciato dal di dietro. Gli Egiziani stanno venendo! Al comando del reale Faraone d’Egitto i carri da guerra e i cavalieri si dirigono verso il campo israelita. Quanto tempo passerà prima che le forze militari di Faraone siano su di loro? La situazione è estremamente allarmante! Che cosa faranno? Nelle circostanze in cui si trovano, grida si levano a Dio, non potendo capire perché li abbia condotti in questa pericolosa situazione.
37. Dinanzi a questa allarmante situazione, quale cosa apparentemente impossibile Dio comandò loro di fare?
37 Quale comando ora odono? È incredibile, impossibile, da come appaiono le cose! Il comando divino è di togliere il campo, non per fuggire in disordine dinanzi al nemico che avanza impetuosamente, ma per marciare allontanandosi da loro. Questo significava: nel mare! Proprio così: Marcia in avanti! “Il Signore disse a Mosè: ‘Perché gridi verso di me? Ordina ai figli d’Israele di muovere il campo. Tu, alza il tuo bastone, stendi la mano sul mare e fendilo, e i figli d’Israele entrino in mezzo al mare, sul greto asciutto. Io, ecco, Io indurerò il cuore degli Egiziani, sì che inseguiranno i figli d’Israele; ed Io sarò glorificato in Faraone e in tutto il suo esercito, nei suoi carri e nei suoi cavalieri’”. — Esodo 14:15-18, Na.
38. (a) Come il nemico fu preso in trappola e completamente distrutto? (b) Quindi, gli Israeliti cosa ebbero ragione di fare?
38 Dopo aver tolto il campo, il suo popolo minacciato avanza attraverso il mar Rosso nel corridoio miracolosamente aperto da Dio Onnipotente. Avanza direttamente fino alla sponda della penisola sinaitica. Il corridoio della fuga è lasciato aperto come un’esca. Gli Egiziani, non potendo temporaneamente attaccare il campo degli Israeliti, riprendono ora la loro furiosa carica. Si lanciano accanitamente all’inseguimento galoppando nel corridoio fra le pareti acquee. Alla fine sono tutti dentro il corridoio. Quindi i carri in difficoltà impediscono di andare avanti. Battete dunque la ritirata dinanzi all’Iddio degli Israeliti che combatte per loro! Ma è troppo tardi. Al segnale che Mosè fa con il suo bastone da profeta, scatta la trappola. Le acque del mare diviso si richiudono. Le intere forze militari di Faraone annegano. I loro corpi morti sono rigettati sulla sponda della penisola sinaitica. Ora cantate e danzate, o Israeliti, per essere stati liberati dalla mano di Geova. — Esodo da 14:19 a 15:21.
39. (a) Per istruzione di chi queste cose furono riportate nella Bibbia? (b) Quando ci troveremo dinanzi all’attacco a oltranza di Satana e delle sue orde internazionali, a quale determinazione ci dovremo attenere?
39 Queste cose, narrate anteriormente, furono scritte per dare istruzione a noi nel tempo più critico. (Romani 15:4) Il futuro attacco delle simboliche dieci corna e della bestia selvaggia di colore scarlatto, che allora non sarà cavalcata, costituirà una grande minaccia per la nostra esistenza e per il nostro paradiso spirituale, dopo che si saranno sbarazzati con odio del babilonico impero mondiale della falsa religione. (Rivelazione 17:14) L’attacco a oltranza del simbolico Gog del paese di Magog (Satana il Diavolo) e delle sue orde internazionali sarà diretto verso la nostra ristabilita relazione con Geova Dio e la nostra intransigente posizione rispetto alla sua sovranità universale e al suo regno messianico. (Ezechiele 38:10-17) L’odio di tutte le nazioni non religiose contro i cristiani testimoni di Geova avrà raggiunto la massima intensità. Quindi cosa potremo fare? Perdere speranza? In nessun caso! La nostra determinazione, presa sin da ora per quell’estrema situazione, è quella di attenerci alla condotta che condurrà alla rivendicazione di Geova come Sovrano Universale!
40. Nel nostro caso, che significherà il comando di marciare unitamente in avanti?
40 Benché possa sembrare che chieda l’impossibile, il Sovrano Signore Geova per mezzo del suo più grande Mosè, Gesù Cristo, farà risuonare alto e chiaro ai nostri orecchi il comando: ‘Avanzate! Marciate unitamente in avanti!’ Questo significa: Continuate a fare la volontà di Geova Dio come governante anziché ubbidire agli uomini. Continuate a essere discepoli del solo che Egli ha unto onde sia re messianico sul genere umano per i mille anni avvenire! Avanti, dunque, con gli occhi ancora rivolti alla mèta. Essa ci sta ancora davanti. Andando avanti senza deviare vi giungeremo trionfalmente. (Ebrei 10:39) Per quanto il nemico tenti di ricondurci alla schiavitù di questo mondo empio, egli fallirà. L’Iddio Onnipotente ci aprirà un corridoio verso la sponda della libertà. Il nemico, persistendo nel vendicativo inseguimento degli adoratori del Sovrano Signore Geova che marciano in avanti, entrerà in una trappola di distruzione.
41. Quale irripetibile privilegio avranno quelli che allora saranno viventi?
41 Allora come sarà glorioso quando potremo imitare ciò che fecero il profeta Mosè e gli Israeliti dopo la loro liberazione al mar Rosso e quando canteremo il nostro proprio cantico narrando le imprese compiute in Har-Maghedon dalla “vigorosa persona di guerra”, Geova, e porteremo al culmine il cantico di celebrazione, dicendo: “Geova regnerà a tempo indefinito, sì, per sempre”. (Esodo 15:1-18) Senza dubbio sia il cielo che i sopravvissuti spettatori terrestri dell’insuperabile vittoria di Geova canteranno unitamente le lodi del Re ora incontrastato di tutto l’universo. Quale irripetibile privilegio sarà trovarci fra quei cantori della vittoria!
42, 43. (a) Come le parole di Salmo 66:10-12 corrispondono alle esperienze di quelli che, come cristiani testimoni di Geova, han vissuto gli avvenimenti dal 1914 E.V. in poi? (b) Indipendentemente dalle difficili circostanze che si possono presentare al rimanente dell’Israele spirituale, quale splendida rassicurazione hanno in Isaia 43?
42 Proprio dinanzi a noi è un’afflizione mondiale senza pari, ma affrontiamola intrepidamente. Noi più anziani di “questa generazione” che dal 1914 E.V. abbiamo attraversato due guerre mondiali e abbiamo anche subìto la persecuzione religiosa contro i cristiani testimoni di Geova la quale ha contrassegnato tutti gli anni dal 1914 in poi, con il salmista biblico dell’antichità possiamo veramente dire: “Tu ci hai esaminati, o Dio; ci hai raffinati come quando si raffina l’argento. Ci hai portati in una rete da caccia; hai fatto pressione sui nostri fianchi. Hai fatto cavalcare l’uomo mortale sulla nostra testa; siamo venuti per il fuoco e per l’acqua, e ci traevi al sollievo”. (Salmo 66:10-12) Forse dovremo ancora venire “per il fuoco e per l’acqua” attraverso la più grave afflizione mondiale che ci sovrasta. Ma l’unto rimanente dell’Israele spirituale ha da Geova Dio questa splendida rassicurazione:
43 “E ora questo è ciò che ha detto Geova, il tuo Creatore, o Giacobbe, e il tuo Formatore, o Israele: ‘Non aver timore, poiché io ti ho ricomprato. Ti ho chiamato per nome. Tu sei mio. Nel caso che tu dovessi passare per le acque, per certo sarei con te; e per i fiumi, non ti sommergerebbero. Nel caso che tu dovessi camminare per il fuoco, non ti scotteresti, né la fiamma stessa ti bruciacchierebbe. Poiché io sono Geova tuo Dio, il Santo d’Israele tuo Salvatore. . . .’ ‘Voi siete i miei testimoni’, è l’espressione di Geova, ‘pure il mio servitore che io ho scelto, onde conosciate e abbiate fede in me, e affinché comprendiate che io sono lo stesso’”. — Isaia 43:1-3, 10.
44. Nonostante ciò che il futuro possa riservare, Sofonia 3:16, 17 che cosa esorta i servitori di Geova a fare, e con quale fiducia?
44 Anche se i cristiani testimoni di Geova devono passare attraverso ciò che corrisponde al fuoco e all’acqua, egli sarà con loro. Mostrerà di essere lo stesso Dio di liberazione. Ora non c’è motivo per farci cadere le mani e rallentare la nostra andatura nel servizio come testimoni del suo regno. Il timore dell’immediato futuro sulla terra non dovrebbe raggelarci per la paura e ridurci all’inattività. Egli è felice di ciò che abbiamo fatto finora nel servizio del suo regno, per cui ci ha meravigliosamente benedetti. Per amore nostro furono scritte le parole profetiche che ora trovano applicazione su di noi: “In quel giorno si dirà a Gerusalemme: ‘Non aver timore, o Sion. Non ti caschino le mani. Geova il tuo Dio è in mezzo a te. Come un Potente, egli salverà. Esulterà su di te con allegrezza. Tacerà [sarà tranquillo; a suo agio; soddisfatto] nel suo amore. Gioirà su di te con felici grida’”. — Sofonia 3:16, 17.
45. Quindi, a quale opera dovremmo coraggiosamente mettere mano?
45 Ci sia consentito di continuare a dare al vivente Iddio della “Gerusalemme celeste” validi motivi d’esser felice e di rallegrarsi di noi. Queste nostre mani, che finora sono state così attive nel servire Geova Dio presso il suo tempio spirituale, ora non ci cadano, non si indeboliscano. Impieghiamole coraggiosamente nell’opera di salvezza che ancora rimane da compiere, prima che l’attuale afflizione mondiale giunga al suo culmine nella “grande tribolazione”.
46. (a) Per quanto tempo si deve predicare “questa buona notizia del regno”? (b) A chi si rivolgerà ogni ringraziamento per aver salvato l’ubbidiente genere umano dall’afflizione mondiale?
46 Fu predetto da Gesù Cristo che “questa buona notizia del regno” sarebbe stata predicata sino alla fine di questo sistema di cose. (Matteo 24:14) Come suoi fedeli e ubbidienti discepoli, non ci si presenta nessun’altra condotta giusta eccetto quella di continuare a predicare in tutto il mondo finché il regno dei “nuovi cieli” non sia più una semplice “buona notizia” ma divenga una gioiosa e gloriosa realtà insieme alla “nuova terra”, alla nuova società umana che riempirà di giustizia il Paradiso restaurato. Ogni ringraziamento sarà quindi offerto all’amorevole Dio, Geova, che avrà salvato l’ubbidiente genere umano dall’afflizione mondiale per introdurlo nella sua pacifica “nuova terra”.