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Lingua, IIAusiliario per capire la Bibbia
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Gran parte di queste famiglie minori sono a loro volta suddivise. Le lingue neolatine per esempio includono francese, spagnolo, portoghese, italiano e romeno.
NELLA CONGREGAZIONE CRISTIANA
Il giorno di Pentecoste del 33 E.V. lo spirito santo fu versato sui discepoli cristiani a Gerusalemme ed essi ad un tratto cominciarono a parlare in molte lingue che non avevano mai studiato né imparato. Geova Dio aveva manifestato a Babele la sua miracolosa capacità di mettere un vocabolario e una grammatica diversa nella mente delle persone. Alla Pentecoste lo fece un’altra volta ma con una differenza sostanziale: i cristiani che improvvisamente ebbero il dono di parlare nuove lingue non dimenticarono la loro lingua originale, l’ebraico. In questo caso lo spirito di Dio doveva raggiungere un obiettivo molto diverso: non confondere e disperdere, ma illuminare e radunare persone di cuore onesto in unità cristiana. (Atti 2:1-21, 37-42) Da quel momento in poi il popolo del patto di Dio è stato un popolo multilingue, ma la barriera creata dalla differenza linguistica è stata superata, perché la loro mente è piena della comune lingua della verità. (Efes. 4:25) Così si è adempiuta la promessa di Sofonia 3:9, infatti Geova Dio ha dato “in cambio ai popoli una lingua pura, onde tutti invochino il nome di Geova, onde lo servano a spalla a spalla”. (Confronta Isaia 66:18; Zaccaria 8:23; Rivelazione 7:4, 9, 10). Perché questo sia possibile devono “parlare tutti concordemente” e “essere perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero”. — I Cor. 1:10.
La ‘purezza’ della lingua parlata dalla congregazione cristiana era pure dovuta all’assenza di parole che esprimono acrimoniosa amarezza, rancore, ira, clamore e simili parole ingiuriose, e anche dall’evitare ogni inganno, oscenità e corruzione. (Efes. 4:29, 31; I Piet. 3:10) I cristiani dovevano usare la lingua nel modo più sublime, per lodare il Creatore ed edificare il prossimo con parole sane, veraci, specialmente con la buona notizia del regno di Dio. — Matt. 24:14; Tito 2:7, 8; Ebr. 13:15; confronta Salmo 51:15; 109:30.
La Bibbia cominciò a essere scritta in ebraico, e alcune parti in seguito furono scritte in aramaico. Poi, nel I secolo dell’Era Volgare, il resto delle Sacre Scritture fu messo per iscritto nella lingua greca koinè o comune (anche se Matteo pare abbia scritto il suo Vangelo prima in ebraico). In quell’epoca esisteva già una traduzione delle Scritture Ebraiche in greco chiamata la Settanta. Non era una traduzione ispirata, tuttavia fu citata molte volte dagli scrittori cristiani della Bibbia. Quindi anche le Scritture Greche Cristiane e poi l’intera Bibbia furono tradotte in altre lingue, prime delle quali latino, siriaco, etiopico, arabo e persiano. Attualmente la Bibbia, intera o in parte, è disponibile in oltre 1.600 lingue. Questo ha facilitato la proclamazione della buona notizia e ha contribuito a superare la barriera delle divisioni linguistiche per unire un popolo di molti paesi nella pura adorazione del Creatore.
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LinoAusiliario per capire la Bibbia
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Lino
Pianta coltivata sin dall’antichità, le cui fibre erano, e sono tuttora, filate e tessute. (Eso. 25:4; Giud. 15:14) Può raggiungere dai 30 cm a 1,20 m di altezza. Ha fusto sottile con foglie lanceolate, ramificato solo all’estremità, e fiori a cinque petali azzurro intenso o celeste chiaro (raramente bianchi).
Quando il lino metteva le “gemme dei fiori”, o capsule contenenti i semi, era pronto per la raccolta (Eso. 9:31), che avveniva zappando o estirpando le piante. Queste poi venivano fatte seccare. Probabilmente gli steli di lino che c’erano sulla terrazza della casa di Raab a Gerico vi erano stati stesi per questo. — Gios. 2:6.
La pianura alluvionale così caratteristica dell’Egitto pare sia particolarmente adatta alla coltivazione del lino. Tuttora l’Egitto è fra i principali produttori di lino dell’Africa. Nel mondo antico era famoso per il suo lino fine. Perciò la piaga della grandine inviata da Dio, che rovinò il lino e l’orzo, fu un duro colpo per l’economia egiziana. (Eso. 9:23, 31) In seguito, la dichiarazione contro l’Egitto, messa per iscritto da Isaia (19:9), includeva fra coloro che avrebbero provato vergogna i “lavoratori del lino”.
Presso gli ebrei gli indumenti erano in massima parte di lana o di lino. (Lev. 13:47; Prov. 31:13, 22; Osea 2:5, 9) Di lino erano anche cinture (Ger. 13:1) e vele. (Ezec. 27:7) Gli israeliti filavano e tessevano il loro lino, ma evidentemente ne importavano anche dall’Egitto. — Prov. 7:16.
La Legge proibiva di tessere insieme materiali diversi, uno nell’ordito e uno nella trama. (Deut. 22:11) Dio desiderava che Israele fosse un popolo speciale, separato dalle altre nazioni, puro e santo. Sotto questo aspetto detta proibizione era analoga a quella che vietava di mangiare certi animali, dichiarati “impuri”, ma ci potevano essere anche altre ragioni pratiche. Si potevano prevenire frodi e impedire che i mercanti spacciassero una merce per un’altra. Inoltre il tessuto poteva durare di più, evitando le difficoltà che potevano sorgere lavando, per esempio, un tessuto misto di lino e lana.
C’era lino di diversa qualità, com’è indicato dai riferimenti scritturali a “lino fine” e “tessuto fine”. (Ezec. 16:10; 27:16) I ricchi, i re e gli uomini che ricoprivano alti incarichi governativi usavano lino di qualità superiore. (Gen. 41:42; I Cron. 15:27; Est. 8:15; Luca 16:19) La salma di Gesù venne avvolta dal ricco Giuseppe di Arimatea in lino fine, pulito. — Matt. 27:57-59.
Lino fine filato dalle donne israelite fu usato per fare i dieci teli della tenda per il tabernacolo, la cortina che separava il Santo dal Santissimo, la portiera per l’ingresso del tabernacolo e quella per la porta del cortile. (Eso. 35:25; 36:8, 35, 37; 38:18) Fine lino ritorto veniva usato per le vesti dei sacerdoti, i copricapi ornamentali, le mutande e le cinture, e anche per il turbante, l’efod e il pettorale del sommo sacerdote. (Eso. 39:2, 3, 5, 8, 27-29) Nel caso delle cortine e dei paramenti da usare nel santuario, sembra che il tessuto di base fosse di lino, adorno di ricami in lana colorata e oro. Così non si violava la legge che vietava di mescolare due materiali diversi. Inoltre questi erano capi speciali, fatti secondo dirette, specifiche istruzioni di Geova. — Eso. 35:35; 38:23.
USO FIGURATIVO
Babilonia la Grande è raffigurata adorna di lino
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