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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1953 | 1° dicembre
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ragione egli si rivolgeva qualche volta a quelli che aveva aiutati a intraprendere la via della vita come a suoi figliuoli per indicare speciale parentela, interessamento, responsabilità e affetto — 1 Cor. 4:17; Gal. 4:19; 1 Tim. 1:2; 2 Tim. 1:2; Tito 1:4; Filem. 10; 3 Giov. 4.
Nondimeno, Geova è il grande Padre e colui al quale si devono rivolgere formalmente tutti coloro che lo riconoscono come loro datore di vita e provveditore. Per le “altre pecore” Cristo diverrà il loro Padre eterno. (Matt. 6:9; Isa. 9:5) A nessun altro si dovrebbero conferire tali titoli. Paolo non impiegava il termine “padre” come un titolo, ma come un’illustrazione. Egli si serviva della parentela terrena esistente nella famiglia umana per mostrare il vero quadro della sua posizione verso i Corinzi cristiani. Egli non fu chiamato Padre Paolo in nessun posto. Pietro si riferiva a lui come al “nostro caro fratello Paolo”. (2 Piet. 3:15) Nessuno degli apostoli fu mai chiamato col titolo di Padre. Se fossero stati così chiamati dagli altri, ciò sarebbe stato una violazione del comandamento di Gesù: “Non chiamate nessuno vostro padre sulla terra, perché Uno è il Padre vostro, il Celeste”. Il contesto indica ch’egli si opponeva ai titoli adulatori. (Giob. 32:21, 22; Matt. 23:6-12, NW) Quindi l’uso da parte di Paolo dell’espressione “padre” per illustrare chiaramente la sua parentela con congregazioni e individui cristiani e non come un titolo esaltante la creatura, non costituì alcuna violazione di Matteo 23:9.
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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1953 | 1° dicembre
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Domande dai lettori
◆ Quando Davide dispiacque a Dio enumerando Israele, 2 Samuele 24:1 dice che Dio lo indusse a far ciò, mentre 1 Cronache 21:1 dice che Satana lo spinse a far questo. Inoltre, in 2 Samuele 24:9 il totale indicato è di 800.000 Israeliti e 500.000 Giudei, mentre 1 Cronache 21:5 calcola 1.100.000 gli uomini combattenti d’Israele e 470.000 quelli di Giuda. Come si possono accordare queste diversità? — H. B., Massachusetts, Stati Uniti.
Qualche volta le Scritture parlano di Dio come se facesse ciò ch’egli semplicemente permette ad uno di fare. Quindi in 2 Samuele 24:1 è dichiarato: “L’Eterno s’accese di nuovo d’ira contro Israele, ed incitò Davide contro il popolo, dicendo: ‘Va’ e fa’ il censimento d’Israele e di Giuda’”. Ma non fu Geova che indusse Davide a peccare. Fu Satana, come 1 Cronache 21:1 dichiara: “Or Satana si levò contro Israele, e incitò Davide a fare il censimento d’Israele”. Dio fu dispiaciuto di Israele e quindi permise a Satana di attirare questo peccato sopra di loro, e per questa ragione in 2 Samuele sembra come se lo avesse fatto Dio stesso. La traduzione di Rotherham indica che fu la tolleranza di Dio piuttosto che il suo operato: “L’ira di Yahweh s’accese contro Israele, cosicché egli tollerò che Davide si muovesse contro di loro dicendo: Andate a contare Israele e Giuda”. La Settanta nella sua prima versione inglese va fino al punto d’inserire “Satana” al posto del pronome “egli”. La lettura marginale nella King James Version dice “Satana” invece di “egli”.
Regolarmente elencati nel servizio reale c’erano 288.000 soldati, divisi in 12 compagnie di 24.000 ciascuna. Essi servivano a turno in modo che ogni gruppo di 24.000 serviva un mese all’anno. C’era un numero supplementare di 12.000 addetti ai dodici prìncipi delle tribù formanti un totale di 300.000. Evidentemente, il 1.100.000 di 1 Cronache comprende questi 300.000 già elencati, mentre 2 Samuele non li include. (Num. 1:16; Deut. 1:15; 1 Cron. 27:1-22) In quanto a Giuda, 2 Samuele evidentemente includeva i 30.000 che erano in un’armata di osservazione stazionata sulle frontiere della Filistia, e che non erano compresi nella cifra di 1 Cronache. (2 Sam. 6:1) Notiamo che in 2 Samuele il racconto non dice “c’erano in tutto Israele”, come fa nel calcolo in 1 Cronache, ma dice solo “c’erano in Israele”, non usando la parola “tutto”, dato che non comprende nel suo calcolo le forze regolarmente iscritte. Di nuovo, in 1 Cronache la narrazione non dice “c’erano in tutta la Giudea”, come fece nel caso d’Israele, ma soltanto “e in Giuda”, dato che ne lasciava fuori 30.000 e quindi non erano tutti compresi.
Perciò quando l’intero quadro è posto sotto esame, se ricordiamo che le narrazioni furono scritte da uomini diversi con differenti punti di vista, possiamo accordare i due racconti senza difficoltà.
Confidati nell’Eterno con tutto il cuore, e non t’appoggiare sul tuo discernimento. — Prov. 3:5.
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