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AbigailAusiliario per capire la Bibbia
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preoccupato, mostrò la sua perspicacia raccogliendo immediatamente una gran quantità di cibo e di grano e affidandola ai servitori che la precedevano, proprio come aveva fatto Giacobbe prima di incontrare Esaù. (I Sam. 25:14-19; Gen. 32:13-20) Senza dir nulla al marito, cavalcò incontro a Davide e, con una lunga e fervente supplica, che manifestava saggezza e logica oltre a rispetto e umiltà, convinse Davide che le parole insensate del marito non giustificavano l’ingiusto spargimento di sangue né la mancanza di fiducia che Geova stesso avrebbe risolto la cosa nel modo giusto. (I Sam. 25:14-20, 23-31) Davide ringraziò Dio per il buon senso e l’azione pronta della donna. — Vv. I Sam. 25:32-35; confronta Proverbi 25:21, 22; 15:1, 2.
Tornata a casa, Abigail attese che il marito smaltisse una sbornia e poi lo informò di ciò che aveva fatto. Allora “il suo cuore divenne morto dentro di lui, ed egli stesso si fece come una pietra” e dieci giorni dopo Geova lo fece spirare. Quando lo venne a sapere, Davide fece una proposta di matrimonio ad Abigail, che non esitò ad accettarla. Essa condivise l’affetto di Davide con Ahinoam, un’izreelita che Davide aveva in precedenza presa in moglie. La prima moglie di Davide, Mical, era già stata data dal padre Saul a un altro uomo. — I Sam. 25:36-44.
Abigail rimase con Davide a Gat nelle pianure della Filistea e poi sulle colline di Ziclag. In assenza di Davide una banda di predoni amalechiti provenienti dal S incendiò Ziclag e portò via tutte le donne e i bambini, incluse Abigail e Ahinoam. Avendogli Geova assicurato il successo, Davide li inseguì alla testa dei suoi uomini e, con un attacco di sorpresa, sopraffece li amalechiti e ricuperò prigionieri e bottino. — I Sam. 30:1-19.
Tornato a Ziclag, tre giorni più tardi ebbe la notizia della morte di Saul. (II Sam. 1:1, 2) Abigail accompagnò il marito a Ebron di Giuda, dove Davide fu per la prima volta unto re. Qui diede alla luce un figlio, Chileab (II Sam. 3:3), chiamato anche Daniele in I Cronache 3:1. A Ebron il numero delle mogli di Davide salì a sei, e né Abigail né suo figlio sono più menzionati nel racconto. — II Sam. 3:2-5.
2. Una delle due sorelle di Davide. (I Cron. 2:13-17) Alcuni studiosi ritengono che fosse solo una sorellastra, da parte di madre ma non da parte di padre. In II Samuele 17:25 Abigail è chiamata “figlia di Naas”. La tradizione rabbinica sostiene che Naas sia semplicemente un altro nome di Iesse, padre di Davide. La LXX (Lagardian ed.) in questo versetto ha “Iesse” invece di “Naas”. Anche diverse versioni moderne dicono la stessa cosa. (Vedi CEI; Ga; Ge). Ma si noti che in I Cronache 2:13-16 Abigail e Zeruia non sono chiamate ‘figlie di Iesse’ ma piuttosto “sorelle” dei figli di Iesse, incluso Davide. Questo fa supporre che la loro madre avesse sposato un uomo di nome Naas, da cui ebbe Abigail e Zeruia prima di diventare la moglie di Iesse e la madre dei suoi figli. Non si può dunque affermare dogmaticamente che Abigail fosse figlia di Iesse.
È riferito che Abigail, sorella di Davide, ebbe solo un figlio, Amasa. Il marito è chiamato Itra l’Israelita in II Samuele 17:25, ma altrove è chiamato Ieter (I Re 2:5, 32) e in 1 Cronache 2:17 se ne parla come di “Ieter l’Ismaelita”. Può darsi che Abigail avesse sposato Ieter mentre Iesse e la sua famiglia dimoravano nel paese di Moab. (I Sam. 22:3, 4) Il figlio Amasa non ricevette alcuna attenzione durante il regno di Davide, fino alla ribellione di Absalom, quando suo cugino Absalom lo mise a capo delle sue forze armate. Ma dopo la morte di Absalom, il re Davide si rivolse ad Amasa, figlio di sua sorella Abigail, perché appoggiasse il suo ritorno al trono, e gli offrì poi il comando dell’esercito al posto di Gioab. (II Sam. 19:11-14) Questa nomina costò ben presto la vita al figlio di Abigail, ucciso dall’esacerbato cugino Gioab. — II Sam. 20:4-10.
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AbileneAusiliario per capire la Bibbia
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Abilene
(Abilène) [gr. paese di prati; probabilmente dall’ebraico ʼavèl, prato].
Tetrarchia o distretto romano nella regione dell’Antilibano a N del monte Ermon. Prese il nome della capitale Abila, città situata in una pittoresca gola presso la riva del fiume Abana (il moderno Barada), 29 km a NO di Damasco, dove ora sorge il moderno villaggio di Es-Suk. — Vedi la cartina “Palestina in epoca romana”.
In Luca 3:1 ci viene detto che nel quindicesimo anno di Tiberio Cesare (28-29 E.V.) il distretto era governato da Lisania. Questo fatto è confermato da un’iscrizione trovata ad Abila relativa all’inaugurazione di un tempio che risale all’epoca di Tiberio, iscrizione che contiene il nome di “Lisania il tetrarca”. Prima di ciò l’Abilene faceva parte del regno di Erode il Grande, ma dopo la sua morte, verso l’1 a.E.V., fu inclusa nella provincia della Siria. Giuseppe Flavio menziona che la “tetrarchia di Lisania” si unì alla Palestina nel 37 E.V., sotto Erode Agrippa I, e fu poi attribuita da Claudio a Erode Agrippa II, nel 53 E.V.
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