Ascoltarono un angelo
“Andate, e, stando nel tempio, continuate a dire al popolo tutte le parole di questa vita”. — Atti 5:20.
1. Benché gli apostoli fossero già stati arrestati, quale nuova esperienza narra il quinto capitolo di Atti riguardo ad essi, e che effetto ebbe su di loro?
GLI apostoli cristiani Pietro e Giovanni erano già stati in prigione. Perciò essere ora arrestati e imprigionati non era una nuova esperienza per loro. Ma un angelo di Geova che apriva la porta della prigione e diceva loro e agli apostoli loro compagni di andare fuori era qualcosa di nuovo. Tale esperienza deve avere ispirato fiducia, rafforzato la loro fede e deve averli aiutati a mantenere la loro intrepida posizione già presa contro i capi religiosi di Gerusalemme. I capi religiosi avevano mostrato timore di questa piccola schiera di ministri cristiani e della loro opera che aveva successo. “Il sommo sacerdote e tutti quelli con lui, la setta allora esistente dei Sadducei, si alzarono e furon pieni di gelosia, e messe le mani sugli apostoli, li misero in un pubblico luogo di custodia”. (Atti 5:17, 18) Che cosa avevano detto o fatto questi uomini per suscitare la gelosia di tali fanatici religiosi e indurli a prendere questo provvedimento? Osserviamo.
2. Che cosa aveva detto Pietro il giorno di Pentecoste ai molti Giudei radunati a Gerusalemme, e quale fu il risultato?
2 Non molti giorni prima che questo accadesse, gli apostoli ed altri con loro, 120 in tutto, furono “pieni di spirito santo e cominciarono a parlare diverse lingue, come lo spirito concedeva loro di esprimersi”. (Atti 2:1-4) Proprio il giorno della festa di Pentecoste Pietro si alzò con gli undici e parlò agli uomini di Giuda e a tutti gli abitanti di Gerusalemme. Pietro parlò loro di Gesù il Nazareno, dicendo che egli era stato messo al palo da uomini illegali e ucciso, e che Dio aveva risuscitato Gesù sciogliendo le doglie della morte. Pietro parlò intrepidamente. Egli disse la verità riguardo a Gesù Cristo che era stato messo al palo fuori di Gerusalemme cinquantun giorni prima. Ascoltando attentamente le parole di Pietro, quella grande moltitudine udì la sua esortazione al pentimento. Pietro disse: “Pentitevi, e ciascuno di voi si battezzi nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, e riceverete il gratuito dono dello spirito santo”. “E con molte altre parole rese completa testimonianza e li esortava, dicendo: ‘Salvatevi da questa perversa generazione’”. Molti accettarono sentitamente le parole di Pietro e furono battezzati, e “quel giorno si aggiunsero circa tremila anime. E si dedicavano all’insegnamento degli apostoli”. (Atti 2:38-42) Questa grande moltitudine di persone che erano andate a Gerusalemme da molte nazioni, alcune perfino da Roma, erano di giorno in giorno assidue con costanza nel tempio ad ascoltare la verità della Parola di Dio. Prima di tornare a casa erano ansiose di imparare tutto quello che potevano sull’adempimento delle profezie e su colui che era stato messo al palo, Gesù Cristo, il Figlio di Geova Dio. Quanti sono oggi ansiosi di imparare “tutte le parole di questa vita”? Nei nostri giorni è difficile trovare qualcuno che legge la Bibbia quotidianamente.
3. Perché i capi religiosi giudei erano gelosi degli apostoli?
3 Tuttavia, millenovecento anni fa l’area del tempio di Gerusalemme, dove Gesù aveva compiuto molta predicazione, era il centro in cui si potevano ottenere le informazioni più recenti. Dalla Pentecoste in poi, gli apostoli erano attivamente impegnati nel comunicare le più importanti informazioni, dicendo la verità inerente al regno dei cieli, all’esaltazione di Cristo Gesù alla destra di Dio e al promesso spirito santo che era versato dal Padre ogni giorno sui credenti. Vi erano molte prove che questo spirito santo era versato, poiché “Geova continuava a unire loro ogni giorno quelli che eran salvati”. (Atti 2:47) La religione cristiana stava veramente mettendo radici. Non è dunque strano che i capi religiosi giudei divenissero gelosi.
4. Narrate l’esperienza dello zoppo che venne a contatto con Pietro e Giovanni.
4 Il racconto biblico ci dice nel capitolo successivo: “Or Pietro e Giovanni salivano nel tempio per l’ora della preghiera, la nona ora, e si portava un uomo che era zoppo dal seno di sua madre, e lo mettevano ogni giorno vicino alla porta del tempio”. Ivi quest’uomo storpio “[chiedeva] doni di misericordia a quelli che entravano nel tempio”. Fu quindi molto naturale per lui chiedere a Pietro e a Giovanni doni di misericordia. Pietro e Giovanni si fermarono a guardare questo zoppo e dissero: “Guarda noi”. Così l’uomo li guardò e fu sorpreso sentendo Pietro che diceva: “Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, cammina!” Pietro prese lo zoppo per la mano destra e lo fece alzare. Avvenne un miracolo! “Istantaneamente le piante dei suoi piedi e le ossa delle sue caviglie furon rese ferme; e, saltando, stette in piedi e camminava, ed entrò con loro nel tempio, camminando e saltando e lodando Dio”. — Atti 3:1-8.
5. (a) Mostrate come Pietro attribuì il giusto credito a Gesù per la guarigione di questo zoppo, quando tutte le persone si radunarono dopo la guarigione miracolosa. (b) Quale esortazione rivolse quindi ai Giudei radunati?
5 Che cosa meravigliosa! Quasi non credevano ai loro occhi, ma molti che entravano nel tempio riconoscevano nell’uomo che camminava colui che era stato zoppo. “E come l’uomo si teneva stretto a Pietro e Giovanni, tutto il popolo accorse da loro in quello che era chiamato il colonnato di Salomone, oltremodo sorpreso”. (Atti 3:11) Questo diede a Pietro una meravigliosa opportunità per parlare di Gesù Cristo. Egli non voleva certamente far loro credere che ciò che era avvenuto doveva essere attribuito alla sua potenza personale. Egli disse: “Uomini d’Israele, perché vi meravigliate di questo o perché fissate lo sguardo su noi come se lo avessimo fatto camminare per personale potenza o santa devozione? L’Iddio d’Abraamo e d’Isacco e di Giacobbe, l’Iddio dei nostri antenati, ha glorificato il suo Servitore, Gesù, che voi, da parte vostra, consegnaste e rinnegaste dinanzi alla faccia di Pilato, quando egli aveva deciso di liberarlo. Sì, voi rinnegaste quel santo e giusto, e chiedeste che vi fosse rilasciato un uomo, un assassino, mentre uccideste il principale Agente della vita. Ma Dio l’ha destato dai morti, del qual fatto noi siamo testimoni. Quindi il suo nome, mediante la nostra fede nel suo nome, ha reso forte quest’uomo che vedete e conoscete, e la fede che è per mezzo di lui gli ha dato questa completa sanità alla vista di voi tutti. E ora, fratelli, io so che avete agito per ignoranza, come anche i vostri governanti. Ma in questo modo Dio ha adempiuto le cose che aveva annunciate in anticipo per bocca di tutti i profeti, che il suo Cristo avrebbe sofferto. Pentitevi, perciò, e convertitevi affinché i vostri peccati siano cancellati, onde vengano dalla persona di Geova stagioni di ristoro e onde egli mandi il Cristo che vi ha costituito, Gesù, che il cielo deve in realtà ritenere fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose di cui Dio parlò per bocca dei suoi santi profeti dell’antichità”. (Atti 3:12-21) Credete a ciò che Pietro disse allora? È la vostra fede in Gesù Cristo e in Geova Dio forte come quella di Pietro? Parlate ad altri della vostra fede cristiana così chiaramente com’egli fece? Se no, perché no? Avete paura che vi accada ciò che accadde a Pietro e a Giovanni?
6. Come furono trattati Pietro e Giovanni dai capi sacerdoti e dai Sadducei per aver compiuto questo miracolo, e perché i capi sacerdoti e i Sadducei avrebbero dovuto agire diversamente?
6 Notiamo ciò che accadde quando i due apostoli attirarono grandi moltitudini col miracolo compiuto e con la loro libertà di parola: “Or mentre i due parlavano al popolo, sopraggiunsero loro i capi sacerdoti e il capitano del tempio e i Sadducei, infastiditi perché insegnavano al popolo e dichiaravano chiaramente la risurrezione dai morti nel caso di Gesù; e misero loro le mani addosso e li posero sotto custodia fino al giorno dopo, poiché era già sera. Comunque, molti di quelli che avevano ascoltato il discorso credettero, e il numero degli uomini crebbe a circa cinquemila”. (Atti 4:1-4) Naturalmente, nei giorni precedenti migliaia di persone si erano associate a questi fedeli seguaci di Cristo Gesù ed erano divenute cristiane. Il messaggio di Pietro e di Giovanni faceva pentire i Giudei, e questi abbandonavano la religione giudaica. In realtà, i capi del popolo, cioè i governanti e i sacerdoti, avrebbero dovuto accettare Cristo Gesù. Essi conoscevano le Scritture ed avrebbero dovuto vedere l’adempimento delle profezie verificatosi sotto i loro occhi, ma questi capi non si interessavano del regno di Dio e di Cristo Gesù ai loro giorni più di quanto non se ne interessino i governanti e i sacerdoti religiosi di oggi.
7. (a) Quale atteggiamento simile manifestano i moderni capi religiosi? (b) Per quanto riguarda i capi religiosi dei giorni degli apostoli, che “male” avevano commesso Pietro e Giovanni?
7 L’odierno clero religioso della cristianità agisce come i sacerdoti e i Sadducei del tempo di Gesù. I capi delle moltitudini cercano di frenare il popolo con le minacce e le piccole irritazioni. Non possono trovare nulla da ridire sull’eccellente opera di ogni cristiano, ma quello che il cristiano fa non è di loro gradimento e influisce sul loro prestigio, perciò fermiamoli, spaventiamoli! Che cosa avevano fatto di male Pietro e Giovanni per cui fossero messi in prigione? L’unica cosa su cui i governanti potevano trovare da ridire in Pietro e Giovanni era che avevano detto la verità a troppa gente e fatto del bene a uno zoppo. Avevano guarito quest’uomo, che era zoppo dalla nascita e aveva ora quarant’anni. Non avevano chiesto ai governanti il permesso di fare questa buona azione e di predicare la verità. E l’unico modo di fermarli era quello di metterli in prigione per una notte. Questo avrebbe tolto loro lo spirito di Dio, essi pensarono.
L’INTIMIDAZIONE FALLISCE
8, 9. (a) Che effetto ebbe sugli apostoli l’imprigionamento, e come rispose Pietro alla domanda: ‘Con quale potenza o in qual nome avete fatto questa’ guarigione? (b) Come usò Pietro con profitto le profezie bibliche dei Salmi e di Isaia?
8 Era la prima volta che Pietro e Giovanni erano messi in prigione, e vi erano trattenuti tutta la notte. Questa intimidazione non turbò per niente Pietro e Giovanni. Il giorno dopo, quando fu loro chiesto dai governanti: “Con quale potenza o in qual nome avete fatto questo?” ecco ciò che accadde: “Quindi Pietro, pieno di spirito santo, disse loro: ‘Governanti del popolo e anziani, se in questo giorno siamo esaminati, in base a un’opera buona fatta a un uomo infermo, circa da chi quest’uomo è stato sanato, sia noto a voi tutti e a tutto il popolo d’Israele, che nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi metteste al palo ma che Dio ha destato dai morti, mediante lui, quest’uomo è sano davanti a voi’”. Quindi dissero al capo sacerdote Anna e a Caiafa e a molti altri che erano della parentela del capo sacerdote, che essi avevano rigettato Gesù e che “non vi è sotto il cielo nessun altro nome dato fra gli uomini mediante cui dobbiamo esser salvati”. (Atti 4:7-12) Pietro fece quindi una vigorosa illustrazione. Citò gli scritti di Davide, precisamente il Salmo 118:22. Pietro indicò la scrittura in cui avrebbero dovuto credere e mostrò l’adempimento della profezia. Davide aveva scritto che la pietra che gli edificatori avevano rigettata era divenuta la testa dell’angolo. Avrebbero ora ascoltato Pietro che disse: “Questa è ‘la pietra, che è stata da voi edificatori considerata di nessun conto, la quale è divenuta la testa dell’angolo’”? (Atti 4:11) Molto probabilmente Pietro e Giovanni pensavano alle parole del profeta Isaia, che pure aveva scritto: “Pertanto, udite la parola di Jahve voi, amanti dell’ironia, . . . ‘Eccomi, pongo una pietra in Sion, una pietra scelta, angolare, preziosa, da fondamento; chi vi crede non vacillerà’”. — Isa. 28:14, 16, Ga.
9 Pietro e Giovanni non erano spaventati, ma parlarono con baldanza ai capi giudei che avevano gridato a Pilato riguardo a Gesù: “Al palo!” (Matt. 27:15-26) Mostrarono fede e coraggio anche essendo stati in prigione una notte e portati davanti a tali uomini augusti. Questo non li turbò. Si trovavano davanti a loro per un proposito: parlare intrepidamente del vero Dio e di suo Figlio, Gesù Cristo, il solo ‘nome sotto il cielo dato fra gli uomini mediante cui dobbiamo essere salvati’. — Atti 4:12.
10. Benché fossero uomini “ordinari”, che cosa possedevano Pietro, Giovanni e gli altri apostoli che li rendeva diversi?
10 Pietro e Giovanni erano pescatori ordinari di mestiere, e il popolo li conosceva come tali. Ma si poteva capire che erano stati con Gesù, avevano ascoltato le sue parole ed erano stati ammaestrati da lui. Avevano qualcos’altro: lo spirito santo di Dio. Tutto questo li faceva agire in modo diverso dalla maggioranza. La diversità fu notata da questi governanti. “Or vedendo essi la franchezza di Pietro e Giovanni, e avendo compreso che erano uomini illetterati e comuni, si meravigliavano. E riconoscevano a loro riguardo che erano stati con Gesù; e vedendo in piedi con loro l’uomo che era stato guarito, non avevano nulla da contraddire”. — Atti 4:13, 14.
11. Quale problema dovettero affrontare i capi religiosi, e a quale conclusione giunsero?
11 I capi religiosi, avendo immediatamente un problema che non sapevano risolvere, dissero a Pietro e Giovanni di uscire dalla sala del Sinedrio, e questi “saggi” cominciarono a consultarsi dicendo: “Che cosa faremo con questi uomini?” Non potevano certo ignorare o negare ciò che era accaduto. Tutti gli abitanti di Gerusalemme ne erano ora al corrente. Temendo il popolo, i governanti giunsero a questa conclusione: “Diciamo loro con minacce di non parlare più a nessun uomo in base a questo nome”. — Atti 4:15-17.
IL CLERO HA PAURA DEI TESTIMONI
12. (a) Mostrate come anche oggi i falsi capi religiosi prendono provvedimenti simili. (b) Come fu questo spiegato dal giornale Daily American?
12 Oggi è stato preso un provvedimento simile contro alcuni cristiani in nazioni della terra che si chiamano cristiane. I capi religiosi temono ugualmente lo stesso messaggio che i veri cristiani, i testimoni di Geova, predicano oggi in tutto il mondo. Faranno tutto quello che è in loro potere per fermare la predicazione del messaggio del regno di Dio. Per esempio, in Grecia, nell’estate del 1963, l’arcivescovo della Chiesa Greco-Ortodossa, Chrysostomos, minacciò il governo greco di organizzare una marcia da Salonicco ad Atene se fosse stato permesso ad Atene il congresso dei testimoni di Geova. Riuscì nel suo intento, come spiegò il giornale Daily American del 26 luglio 1963: “Il governo greco ha proibito tutte le adunanze pubbliche dei Testimoni di Geova, è stato annunciato oggi . . . L’arcivescovo Chrysostomos, primate di Grecia, ha indotto tutte le organizzazioni greco-ortodosse a levare una generale protesta contro il raduno dei Testimoni di Geova, che ha definito un ‘vergognoso congresso di atei e anarchici’. In una lettera al primo ministro, Panayotis Pipinelis, ha detto che se il raduno non verrà proibito, sarà costretto a ‘difendere tutto ciò che vi è di sacro e a guidare il clero e la popolazione’ in una decisa azione contro la setta”.
13. Indicate le appropriate domande che ora esigono risposta.
13 Di che cosa aveva paura l’arcivescovo, o di che cosa ha paura tutto il clero greco-ortodosso? Dello studio della Bibbia? Della distribuzione della Bibbia? Dell’incoraggiamento dato al popolo greco di leggere la Bibbia? Tutto il mondo sa che i testimoni di Geova dedicano il loro tempo ad aiutare le persone in ogni parte del mondo a leggere e a capire la Bibbia nella loro lingua. È questo che la Chiesa Greco-Ortodossa definisce ateismo e anarchia, lo studio della Parola di Dio? la predicazione della buona notizia del regno di Dio? È egli contro il fatto che il popolo greco segua le orme di Cristo Gesù? Chi è realmente l’anarchico, colui che sovverte il governo? Chi voleva sollevare tutta la popolazione e farla marciare da Salonicco ad Atene e interrompere la pacifica riunione dei testimoni di Geova?
14. In che modo il governo greco del 1963 fu molto simile a Pilato dei giorni di Gesù?
14 Le minacce della Chiesa Greco-Ortodossa contro il governo hanno avuto effetto ed essa ha potuto dettare al governo greco la misura da prendere, cioè l’annullamento del raduno autorizzato dei testimoni di Geova che doveva tenersi il 30 luglio 1963. Ai giorni di Gesù, Caiafa, il sommo sacerdote, e gli urlanti Giudei gridarono al governatore Pilato: “Al palo!” Nemmeno Pilato, governatore della provincia romana, voleva uccidere Gesù; ma quando vide che stava per scoppiare un tumulto, Pilato prese un po’ d’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: “Io sono innocente del sangue di quest’uomo. Ve la dovete vedere voi”. “Allora tutto il popolo rispose, dicendo: ‘Il suo sangue ricada su noi e sui nostri figli’. Quindi egli liberò loro Barabba, ma fece sferzare Gesù e lo consegnò perché fosse messo al palo”. (Matt. 27:24-26) Oggi si odono le medesime proteste da parte dei falsi capi religiosi contro i veri seguaci di Gesù.
15. (a) L’opposizione che hanno i testimoni di Geova in Grecia li induce forse a indietreggiare con timore? (b) Che cosa farebbe bene a considerare il clero greco-ortodosso?
15 Malgrado tutte le proteste del clero greco, nel 1963 i testimoni di Geova in Grecia sono aumentati del 9 per cento. Vi sono ora 10.507 testimoni di Geova, tutti cristiani, che predicano la buona notizia del regno di Dio. Hanno dedicato più di 1.100.000 ore a parlare con le persone interessate nello studio della Bibbia. Ha dedicato il clero greco-ortodosso altrettanto tempo ad andare di casa in casa per insegnare ai Greci le cose imparate dalla Parola di Dio? O ha invece dedicato la maggior parte del suo tempo a dire alla gente di non ascoltare i testimoni di Geova e a fare in modo che i testimoni di Geova fossero arrestati perché insegnano la Bibbia a quelli che vogliono ascoltare? È andato il clero greco nelle case dei suoi parrocchiani e ha tenuto 4.245 studi biblici ogni settimana con persone che vogliono conoscere il contenuto della Bibbia? Ne saremmo lieti! Nel 1963 i testimoni di Geova hanno fatto questo in Grecia.
16. Come ai giorni degli apostoli, chi cerca oggi di fermare la predicazione della buona notizia?
16 Ai giorni degli apostoli, i falsi capi religiosi cercarono di impedire ai fedeli seguaci di Cristo di predicare la buona notizia, ed oggi i falsi capi religiosi fanno la stessa cosa. Il clero greco-ortodosso, cattolico romano e protestante non ammaestra i membri delle sue congregazioni perché divengano ministri; invece, tali membri pensano di dover tacere e non dire una parola a nessuno circa Gesù o il suo regno. Significa questo seguire le orme di Gesù Cristo?
17, 18. (a) Benché fosse loro ingiunto di smettere di predicare, quale fu la risposta degli apostoli? (b) È forse diverso oggi, e come i cristiani devono considerare l’opera di proselitismo?
17 Torniamo al racconto di Atti e riscontreremo che i capi religiosi richiamarono alla loro presenza gli apostoli e “ingiunsero loro di non dire in nessun luogo alcuna espressione né d’insegnare basandosi sul nome di Gesù. Ma, rispondendo, Pietro e Giovanni dissero loro: ‘Se è giusto dinanzi a Dio ascoltare voi anziché Dio, giudicatelo voi stessi. Ma in quanto a noi, non possiamo smettere di parlare delle cose che abbiamo viste e udite’”. — Atti 4:18-20.
18 Così dev’essere oggi per chiunque affermi di essere cristiano. Se la vostra “chiesa” non vi incoraggia a predicare in pubblico e di casa in casa in merito al regno di Dio, date ascolto al comando del cielo: “Uscite da essa . . . se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e . . . ricever parte delle sue piaghe”. (Riv. 18:4, 5) Dovete parlare delle cose che avete viste e udite nella Parola di Dio. Non potete stare zitti! Quando, per esempio, la Chiesa Greco-Ortodossa afferma che nessuno (intendendo in questo caso i testimoni di Geova) può andare in giro facendo opera di proselitismo, cioè predicare ad altri in merito alla Bibbia, va assolutamente contro il comando di Dio espresso nella Bibbia, la Parola di Dio. Che cosa facevano Pietro e Giovanni a Gerusalemme? Predicavano la Parola di Dio ai Giudei, facendo loro cambiare religione, facendoli divenire cristiani da quello che erano prima, tradizionalisti giudei. Potevano fare questo perché predicavano la verità. I testimoni di Geova fanno oggi la stessa cosa.
19, 20. Che cosa risposero i cristiani a Hitler allorché egli proibì la predicazione del regno di Dio, e con quale risultato nel 1963?
19 Hitler, cattolico romano, braccio della sua chiesa in Germania, proibì ai testimoni di Geova di predicare il regno di Dio, e questi cristiani moderni dovettero dire alla Gestapo di Hitler: ‘Se è giusto dinanzi a Dio ascoltare voi anziché Dio, giudicatelo voi stessi’. Continuarono a predicare anche se 10.000 di loro vennero messi in campi di concentramento, ove ne morirono oltre 4.000. Il resto quasi morì di fame. La fine della guerra permise loro di sopravvivere.
20 Nel 1933 Hitler firmò il concordato con la Chiesa Cattolica Romana, come aveva fatto Mussolini, capo del governo italiano di quel tempo. Ma anche se i governanti dei paesi fanno patti con le organizzazioni religiose, i testimoni di Geova che abitano in tali paesi non possono dimenticare la Parola di Dio. Essi devono servire Dio, ‘parlando delle cose che abbiamo viste e udite’. Benché minacciassero di farli morire, i governanti non riuscirono a fermare l’attività di predicazione del popolo di Geova. Oggi Hitler e Mussolini non esistono più, ma i testimoni di Geova predicano in maggior numero che mai nei loro paesi. Oggi vi sono 78.043 ministri nella Germania Occidentale, e in Italia 7.801 testimoni di Geova dichiarano la buona notizia.
21, 22. (a) Quanto dura la verità, anche quando i suoi proclamatori sono perseguitati? (b) Quando Pietro e Giovanni raccontarono ai loro conservi cristiani la propria esperienza, per che cosa levarono insieme le voci e che cosa dissero?
21 Nessuno può distruggere la verità. La verità è sempre corretta, anche se tutti si oppongono ad essa. L’apostolo Paolo disse: “Sia Dio trovato verace, benché ogni uomo sia trovato bugiardo”. (Rom. 3:4) Solo perché dichiararono la verità, dicendo di aver guarito uno zoppo nel nome di Gesù, Pietro e Giovanni furono imprigionati e minacciati. Infine furono liberati perché la corte giudaica “non [trovò] nessun motivo per punirli e a causa del popolo”. — Atti 4:21, 22.
22 Pietro e Giovanni si affrettarono ad andare “dai loro compagni e comunicarono le cose dette loro dai capi sacerdoti e dagli anziani”. Quindi, tutti insieme, levarono le loro voci a Dio, dicendo: “‘Perché le nazioni son divenute tumultuose e i popoli han meditato cose vuote? I re della terra han preso la loro decisione e i governanti si sono ammassati come un sol uomo contro Geova e contro il suo unto’. Ed Erode e Ponzio Pilato con gli uomini delle nazioni e coi popoli d’Israele si sono effettivamente radunati in questa città contro il tuo santo servitore Gesù, che tu hai unto”. — Atti 4:23-27.
23. (a) Come il presidente Tubman della Liberia ha mostrato di considerare i cristiani testimoni di Geova? (b) Quale domanda sarebbe logico fare dopo aver letto la pubblica dichiarazione del presidente Tubman circa i testimoni di Geova?
23 Come fu ai giorni degli apostoli, così oggi i cristiani devono sopportare le cose vuote su cui meditano i governanti. Solo perché i testimoni di Geova si rifiutano di salutare la bandiera della Liberia sotto la pressione dell’esercito, i missionari della Società Torre di Guardia sono stati espulsi da questo paese. È facile per il presidente religioso Tubman dire che “i Testimoni di Geova come setta sono benvenuti in questo paese [Liberia] ma sarà loro chiesto di conformarsi alla legge che esige che tutti salutino la bandiera quando è innalzata o abbassata a cerimonie a cui sono presenti, altrimenti si astengano da tali cerimonie”. Ma dobbiamo chiedere al presidente: Come possono i cristiani astenersi da tali cerimonie, che sono idolatre, quando i soldati si recano al luogo dove i testimoni di Geova tengono un’assemblea e coi fucili puntati fanno marciare tutti fino alla caserma dov’è innalzata la bandiera e dov’è usata la forza per indurre tutti a salutare la bandiera della Repubblica della Liberia? Renderà questo Liberiani o cristiani migliori? Il racconto di tutto ciò è stampato nella rivista Svegliatevi! del 22 gennaio 1964. Il presidente Tubman si è forse messo nella classe di Hitler e di Mussolini?
24. In quali altri luoghi hanno avuto difficoltà i testimoni cristiani, e perché?
24 Anche il governante di Haiti espulse i missionari che compivano una buona opera di predicazione del regno di Dio e insegnavano alle persone a studiare la Bibbia. In Spagna i missionari cristiani sono stati espulsi perché tenevano studi biblici nelle case della gente. È avvenuta la stessa cosa in Portogallo. Sono stati invasi i luoghi di raduno in case private dei testimoni di Geova nella Spagna e nel Portogallo cattolico romano, e molti sono stati messi in prigione. Perché? Perché studiavano la Bibbia con altri cristiani. Così i governanti hanno preso la loro decisione e si sono ammassati contro Geova e contro i suoi servitori. Essi sanno sicuramente che i testimoni di Geova non si occupano di rovesciare i loro governi né di provocare fastidi. I governanti sanno anche che i testimoni di Geova hanno un buon comportamento. Perché deve il governante avere paura? L’unica ragione è che i testimoni di Geova predicano la buona notizia del regno di Dio.
25. Quindi, che cosa possono aspettarsi i veri seguaci di Cristo?
25 Predicate oggi questa buona notizia? In tal caso, anche voi compite l’opera cristiana e qualche giorno sarete disprezzati dai falsi capi religiosi come lo furono gli apostoli. Non vi sorprendete se questo vi accade. I cristiani possono aspettarsi un simile trattamento. Gesù disse: “Sarete trascinati per amor mio davanti a governatori e re, in testimonianza a loro e alle nazioni”. — Matt. 10:18.
PARLIAMO CON BALDANZA
26. Quale fu la preghiera di Pietro e Giovanni e si applica essa ai cristiani odierni?
26 Millenovecento anni fa Pietro e Giovanni chiesero a Geova Dio: “Presta attenzione alle loro minacce, e concedi ai tuoi schiavi di continuare a dichiarare la tua parola con ogni baldanza”. Dio esaudì immediatamente questa preghiera, poiché “furon tutti pieni di spirito santo e dichiaravano la parola di Dio con baldanza”. (Atti 4:29, 31) Geova non mostrò nessuna parzialità a quel tempo, né la mostra ora, poiché ogni dedicato servitore di Dio vuole lo stesso spirito santo, la forza attiva di Dio, al fine di parlare con la baldanza necessaria per continuare a dichiarare la Parola di Dio malgrado le minacce di arcivescovi, presidenti o dittatori dei paesi, del clero o di chiunque altro. Poiché ‘dichiarano la parola di Dio con baldanza’, oggi i cristiani avranno gli stessi risultati che ebbero Pietro e Giovanni, nonostante le minacce e l’opposizione. Anch’essi possono dire con gioia: “Si aggiungevano i credenti nel Signore, moltitudini di uomini e donne”. — Atti 5:14.
27. (a) Al tempo del secondo arresto degli apostoli, quale insolito avvenimento si verificò? (b) Che cosa può aver attraversato la mente di questi uomini di Dio?
27 La popolazione di Gerusalemme era interessata nella verità e voleva udire ciò che gli apostoli avevano da dire. Ma non i falsi capi religiosi! Perciò, nuovamente, “il sommo sacerdote e tutti quelli con lui, la setta allora esistente dei Sadducei, si alzarono e furon pieni di gelosia, e messe le mani sugli apostoli, li misero in un pubblico luogo di custodia”. (Atti 5:17, 18) Questa era la seconda volta per Pietro e Giovanni, ma erano in compagnia. Anche gli altri apostoli furono messi in prigione con loro. Quindi accadde qualcosa di molto insolito. L’angelo di Geova entrò in scena e fece ciò che Geova gli disse di fare. Gli apostoli non erano spaventati, poiché ben conoscevano le parole del salmista: “L’Angelo dell’Eterno [Geova] s’accampa intorno a quelli che lo temono, e li libera”, e avrebbero ricordato le parole di Gesù: “Poiché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nel cielo”. (Sal. 34:7, VR; Matt. 18:6, 10) Sapevano pure che gli angeli si interessavano vivamente delle cose della terra. Conoscevano i fatti inerenti alla nascita di Gesù quando i pastori dimoravano all’aperto e badavano alle greggi. “E improvvisamente l’angelo di Geova fu presso di loro, e la gloria di Geova rifulse loro intorno, . . . E improvvisamente vi fu con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio”. (Luca 2:9, 13) Tutti questi pensieri avranno attraversato la loro mente, quando “di notte l’angelo di Geova aprì le porte della prigione, [e] li condusse fuori”.
28, 29. Che cosa avvenne quindi, e quale comando fu loro dato?
28 Potete immaginare il loro sbalordimento, l’espressione stupita sul loro volto? Le porte della prigione si aprirono. Le guardie non protestarono. Un angelo li guida fuori della prigione. Quando sono tutti fuori, l’angelo dice: “Andate, e, stando nel tempio, continuate a dire al popolo tutte le parole di questa vita”. — Atti 5:20.
29 Che cosa poteva esservi di più preciso! Il comando dato agli apostoli dall’angelo non poteva essere più chiaro di così. Alcuni giorni prima essi avevano chiesto a Geova Dio di prestare attenzione alle minacce dei governanti e “concedi ai tuoi schiavi di continuare a dichiarare la tua parola con ogni baldanza”. Quando “ebbero fatto supplicazione, il luogo in cui erano radunati fu scosso; e furon tutti pieni di spirito santo e dichiaravano la parola di Dio con baldanza”. Per aver fatto questo tutti gli apostoli furono imprigionati. Ebbene, ecco l’assicurazione che avevano fatto la cosa giusta. Un angelo addita il tempio: “Andate, e, stando nel tempio, continuate a dire al popolo tutte le parole di questa vita”. Che soddisfazione devono aver provato!
30. Essendo stata esaudita in tal modo la loro preghiera di ottenere baldanza, quale atteggiamento ebbero gli apostoli, e dove si trovavano all’alba?
30 Gli apostoli erano stati nel tempio di giorno in giorno facendo ciò che Dio aveva detto loro di fare, e migliaia di persone li avevano uditi predicare. Il tempio era il loro posto. Geova ve li avrebbe fatti rimanere, malgrado i falsi capi religiosi. Che gioia, che fiducia, che gratitudine nutrivano! Avevano ragione di fare quello che facevano! I capi religiosi erano nel torto e combattevano contro Dio. Era un diretto comando di Geova dato mediante il suo angelo o messaggero riguardo a quello che dovevano fare. Furono pieni di zelo? Certo! “Udito ciò, entrarono all’alba nel tempio e insegnavano”. — Atti 5:21.
DIFFUSA IN TUTTO IL MONDO LA BUONA NOTIZIA
31. (a) Perché a quel tempo gli apostoli non furono fermati, e perché oggi i testimoni di Geova non saranno fermati? (b) Fino a che punto dev’essere predicata la buona notizia?
31 A quel tempo gli apostoli non furono fermati, e oggi i testimoni di Geova non saranno fermati, per immeritata benignità di Geova. Perché? Perché la verità della Parola di Dio dev’essere predicata. I testimoni di Geova hanno lo stesso comando che avevano gli apostoli. Hanno lo stesso messaggio della Parola di Dio ed oggi credono in esso fermamente come vi credettero gli apostoli. L’opera di dichiarare questa buona notizia in tutta la terra si espande ogni anno di più. Non è il momento per i cristiani di essere paurosi. Alla Pentecoste i cristiani cominciarono a predicare a Gerusalemme, dapprima nella stanza al piano superiore. Col passar del tempo si estesero in tutta la Terra Promessa e quindi in un campo molto più grande, un campo che Gesù disse doveva essere coperto: “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo”. — Matt. 28:19, 20.
32. Come i testimoni di Geova cercano oggi la guida angelica, e che cosa mostra Rivelazione 14:6, 7 circa l’opera di questi servitori di Dio?
32 Oggi i testimoni di Geova si sforzano duramente per fare proprio quello che Gesù comandò ai suoi seguaci, cioè adempiere la missione di fare discepoli delle persone di tutte le nazioni. Essi hanno sempre in mente queste parole: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matt. 24:14) I testimoni di Geova cercano ancora la guida angelica, ma ora si rivolgono alla scritta Parola di Dio per sapere quello che devono fare. Possiamo vedere con gli occhi della mente ciò che Giovanni vide in visione: “E vide un altro angelo volare nel mezzo del cielo, e aveva un’eterna buona notizia da dichiarare come lieta novella a quelli che dimorano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo, e diceva ad alta voce: ‘Temete Dio e dategli gloria, perché l’ora del suo giudizio è arrivata, e adorate Colui che fece il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque’”. (Riv. 14:6, 7) Che incarico! Non solo per l’angelo, ma per quelli che apprezzano l’opera che Dio vuole sia fatta sulla terra.
33. Benché l’angelo che vola in mezzo al cielo non sia visto letteralmente dal popolo di Geova, che cosa vede e che cosa fa esso?
33 Oggi i testimoni di Geova comprendono pienamente che Geova Dio si è servito di angeli nel passato, e benché ora non vedano realmente l’angelo volare in mezzo al cielo, vedono mediante la visione di Giovanni che il messaggio di questo angelo oggi dev’essere dichiarato in ogni suo particolare. Più di un milione di proclamatori dell’“eterna buona notizia” vanno di casa in casa in tutta la terra dichiarando a chiunque ed ovunque la lieta novella indipendentemente dalle circostanze o dalla nazionalità.
34. Quanto è estesa nei nostri giorni la predicazione dell’“eterna buona notizia”?
34 Perciò, quello che accadde a Gerusalemme in piccole proporzioni allorché l’angelo liberò gli apostoli e disse loro di andare di nuovo a parlare nell’area del tempio si verifica in questi ultimi giorni in proporzioni mondiali. L’angelo in mezzo al cielo guida il popolo di Dio nella predicazione dell’“eterna buona notizia”, affinché tutti abbiano l’opportunità di ‘temere Dio e dargli gloria’. Chi è dedicato a Geova non può esitare neanche per un minuto a dichiarare a tutti di ‘adorare Colui che fece il cielo e la terra’.
35. Quale atteggiamento hanno oggi i governanti e i capi religiosi verso i testimoni di Geova?
35 Ai governanti e ai falsi capi religiosi della terra di oggi non piace che i testimoni di Geova predichino più di quanto piacesse ai governanti e ai sacerdoti dei giorni degli apostoli. Quando oggi i testimoni di Geova sono arrestati, di solito devono rimanere in prigione più di quanto non vi rimanessero gli apostoli, ma al tempo fissato da Dio sono liberati. Passarono dieci anni o più prima che molti testimoni di Geova fossero liberati dai campi di concentramento al tempo di Hitler, ma questi cristiani uscirono; ed oggi ascoltano l’angelo che vola in mezzo al cielo e, insieme ai loro fratelli in tutto il mondo, dichiarano l’“eterna buona notizia” come lieta novella.
36. (a) Tornando ai giorni degli apostoli, che cosa vediamo accadere a Gerusalemme? (b) Dove furono trovati gli apostoli, e come possiamo essere sicuri che questo era il posto in cui dovevano essere?
36 Osserviamo nuovamente i nostri modelli apostolici, i nostri esempi di buone opere. All’alba gli apostoli entrarono nel tempio e cominciarono ad insegnare. E quando il sommo sacerdote e i Sadducei si furono radunati insieme ed ebbero riunito gli anziani dei figli d’Israele, ed ebbero mandato a prendere gli apostoli nella prigione, appresero dagli ufficiali che gli apostoli non c’erano. Questi uomini dissero ai capi religiosi: “Abbiamo trovato il carcere serrato con ogni sicurezza e le guardie stavano alle porte, ma, aperto, non abbiamo trovato nessuno dentro”. L’angelo aveva badato a tutto. Dopo aver aperto le porte della prigione e aver condotto fuori gli apostoli, egli le richiuse a chiave, e nessuna guardia seppe ciò ch’era accaduto, tranne quando appresero che facevano la guardia a una prigione vuota. Era una situazione imbarazzante per il capitano del tempio e i capi sacerdoti. Proprio in quel momento, quando tutti erano turbati e si preoccupavano per quello che era avvenuto, arrivò un uomo che disse loro: “Ecco, gli uomini che avete messi nella prigione sono nel tempio, e stanno insegnando al popolo”. L’angelo aveva detto loro di andare nel tempio ed ivi essi andarono, per compiere l’opera che Dio aveva detto loro di fare. ‘Quindi il capitano andò con i suoi ufficiali e conduceva’ gli apostoli a questo gruppo religioso, “ma senza violenza, poiché avevano timore d’essere lapidati dal popolo”. — Atti 5:20-26.
UBBIDIAMO A DIO ANZICHÉ AGLI UOMINI
37, 38. (a) Quando fu portato davanti ai governanti, come rispose intrepidamente Pietro ai suoi accusatori che chiedevano agli apostoli di smettere di predicare? (b) Quale situazione esiste oggi al riguardo?
37 Quando gli apostoli furono davanti a questi governanti nella sala del Sinedrio e udirono le domande del sommo sacerdote non vacillarono e non ebbero paura. Avevano la protezione di Geova Dio e di invisibili angeli. Perciò, dopo che i governanti ebbero detto: “Noi vi abbiamo positivamente ordinato di non continuare a insegnare in base a questo nome, eppure, ecco, avete empito Gerusalemme del vostro insegnamento, e avete determinato di recare su di noi il sangue di quell’uomo”, Pietro e gli altri apostoli dissero: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini. L’Iddio dei nostri antenati ha destato Gesù, che voi avete ucciso, appendendolo al legno. Dio lo ha esaltato come principale Agente e Salvatore alla sua destra, per dare a Israele pentimento e perdono dei peccati. E noi siamo testimoni di queste cose, e anche lo spirito santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono quale governante”. (Atti 5:27-32) Ci volle baldanza per dire queste parole ai governanti, ma essi dissero la verità. Erano cristiani.
38 Oggi ogni dedicato cristiano deve prendere la stessa posizione. La conoscenza di Geova Dio e di suo Figlio, Gesù, induce il cristiano a dichiarare che Gesù Cristo è stato esaltato come principale Agente e Salvatore ed ora siede alla destra del Padre suo “finché io [Geova] ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi”. — Atti 2:34-36.
39. Che cosa può comportare per il cristiano la fedeltà a Dio, eppure che cosa continua egli a fare?
39 Il compiere fedelmente la missione cristiana comporta fastidi, minacce, avversità e prove, e forse anche la morte in alcuni casi. Così i sacerdoti e i Sadducei furono maldisposti verso gli apostoli, come dice il racconto: “Udito questo, essi si sentirono profondamente feriti e volevano sopprimerli”. (Atti 5:33) Qualche tempo dopo Stefano fu lapidato a morte perché aveva detto la verità. (Atti 7:54-60) In quest’epoca moderna succedono cose simili quando fanatici, pieni dello spirito di questo mondo, sono contrari al ministero dei testimoni di Geova. Tuttavia il cristiano, quando sa di essere nel giusto e di avere l’incarico di dichiarare l’“eterna buona notizia”, continua a predicare la lieta novella con baldanza.
40. Come considerò Gamaliele questo processo davanti al Sinedrio, e quali conclusioni trasse?
40 Durante questo tempo di grande eccitazione ai giorni degli apostoli, un uomo saggio, un Fariseo chiamato Gamaliele, si alzò e disse: ‘Uomini d’Israele, prestate attenzione a voi stessi in quanto a ciò che intendete fare riguardo a questi uomini. Per esempio, prima di questi giorni sorse Teuda, dicendo d’essere egli stesso qualcuno, e un certo numero di uomini, circa quattrocento, si unirono al suo partito. Ma fu soppresso, e tutti quelli che gli ubbidivano furon dispersi e ridotti a nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, ai giorni della registrazione, e si trasse dietro della gente. E pure quell’uomo perì, e tutti quelli che gli ubbidivano furono dispersi. E ora, nelle attuali circostanze, vi dico: Non vi intromettete con questi uomini, ma lasciateli stare; (perché, se questo progetto o quest’opera è dagli uomini, sarà rovesciata; ma se è da Dio, non li potrete rovesciare); altrimenti, potete trovarvi a combattere effettivamente contro Dio”. Udendo ciò diedero ascolto a Gamaliele, “e chiamarono gli apostoli, li fustigarono e ordinarono loro di smetter di parlare basandosi sul nome di Gesù, e li lasciarono andare”. Oggi ci vorrebbero più uomini come Gamaliele per consigliare i capi religiosi e i governanti in merito alla condotta da seguire. — Atti 5:35-40.
41. Come gli apostoli considerarono la fustigazione ricevuta e le minacce?
41 La fustigazione non cambiò le cose per gli apostoli. Essi erano già stati percossi. Erano già stati in prigione. Erano già stati minacciati. Erano sostenuti da una forza invisibile che i governanti non riconoscevano. Vi erano Geova Dio, suo Figlio, Cristo Gesù, e una moltitudine di angeli, e lo spirito santo che Dio mandava per rafforzare i suoi servitori terreni. Questi fedeli cristiani, “se ne andarono perciò dalla presenza del Sinedrio, rallegrandosi perché erano stati ritenuti degni d’esser disonorati a favore del suo nome. E ogni giorno, nel tempio e di casa in casa, continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo”. Avete una fede come questa? Ascoltereste un angelo di Geova e fareste ciò che fecero gli apostoli? I veri cristiani sì! — Atti 5:41, 42.
42. Avendo ascoltato l’angelo con gioia, come mostrarono baldanza gli apostoli nel dichiarare la buona notizia?
42 Che gioia provarono gli apostoli per aver ascoltato l’angelo! Essi andarono a lavorare in campi di servizio più estesi per rivendicare il nome e la parola di Geova. Di conseguenza essi rafforzarono la fiorente congregazione di Dio di quel tempo. Infine questi apostoli, insieme a molti altri fedeli, provati seguaci si trasferirono in altre regioni, non solo tra i Giudei, ma tra i Gentili. Altri di ogni tribù e lingua e popolo ricevettero l’opportunità di imparare la verità e “le parole di questa vita” di cui Gesù aveva parlato ai suoi seguaci. L’apostolo Paolo, scrivendo ai Corinti, menzionò il suo vivo interesse per “le parole di questa vita” quando espose loro il suo meraviglioso argomento per comprovare la risurrezione dei morti. — 1 Cor. 15:1-57.
43, 44. Quale incoraggiamento è impartito ai moderni cristiani testimoni di Geova, e che cosa continueranno a pregare?
43 Ora i cristiani imiteranno questi apostoli che seguirono le parole dell’angelo. Oggi gli angeli di Geova guidano il suo popolo nella sua organizzazione in tutta la terra mentre dichiara il messaggio dell’“eterna buona notizia”. Perciò fatevi coraggio. Partecipate all’opera di predicazione. Partecipatevi con baldanza, avendo fiducia nella Parola di Dio. “Poiché egli comanderà ai suoi angeli di guardarti in tutte le tue vie”. (Sal. 91:11, VR) A conferma di ciò Paolo chiede: “Non sono essi tutti spiriti per il servizio pubblico, mandati a servire per quelli che erediteranno la salvezza?” (Ebr. 1:14) La sua domanda richiede una risposta affermativa.
44 Vi interessa, dunque, la salvezza mediante Cristo Gesù? Pietro e Giovanni se ne interessavano e dissero: “Non vi è salvezza in nessun altro, poiché non vi è sotto il cielo nessun altro nome dato fra gli uomini mediante cui dobbiamo esser salvati”. (Atti 4:12) Se avete la fede che il cristiano deve avere in Cristo Gesù, per riuscire in questo sistema di cose che passa rapidamente continuerete a pregare per essere “pieni di spirito santo” e di conseguenza dichiarerete “la parola di Dio con baldanza”. — Atti 4:31.