Volete evitare il disonore? Evitate la presunzione
1. Perché il presuntuoso è in grave pericolo?
IL PRESUNTUOSO è in grave pericolo. Egli adotta certe idee per soddisfare i suoi desideri, quindi si arma di un atteggiamento o spirito di resistenza verso i punti di vista altrui. Di lì intraprende una condotta presuntuosa che conduce a un’azione imprudente e infine alla vergogna. E si può far poco per aiutarlo, una volta che comincia, perché la sua presunzione lo rende arrogante, insolente e irragionevole.
2. Fate un esempio di presunzione contro Dio.
2 Per esempio, vi sono quelli che dicono che non c’è Dio. Non si sognerebbero di dire che una casa non ha costruttore. Ma quando richiamate alla loro attenzione la “natura” molto più intricata e complessa, il loro pratico ragionamento finisce e asseriscono che non vi sia Creatore, che persino l’intera struttura delle cose naturali, compresi se stessi come individui intelligenti viventi in essa, ebbe origine dalla materia non intelligente e inanimata mediante l’operato di forze cieche.
3. Quali sono gli abitanti della terra più presuntuosi?
3 Ancora più presuntuosi sono gli ecclesiastici che assumono titoli altisonanti, esigendo anche riverenza da altri, che pretendono d’essere guide e autorità religiose sopra le greggi delle loro denominazioni, e nello stesso tempo hanno la presunzione di mettere le loro parole e tradizioni al di sopra della Parola di Dio, la Bibbia. — 2 Tess. 2:3, 4.
4. (a) Perché i presuntuosi sono effettivamente in schiavitù? (b) Come il Diavolo manifestò presunzione, e a che cosa lo condusse?
4 Tali persone inorridirebbero se si dicesse loro che sono in schiavitù, in schiavitù di un dio, e di un falso dio per giunta, ma sono in schiavitù, poiché la regola biblica è che si è servitori di chiunque si serva. (Rom. 6:16) Si assoggettano, anche se inconsapevolmente, a Satana il Diavolo, che la Bibbia chiama “l’iddio di questo sistema di cose”. (2 Cor. 4:4) La Bibbia riporta che il Diavolo fu presuntuoso contro Geova Dio ai giorni di Giobbe del paese di Uz sfidando il diritto di Geova alla sovranità e all’esclusiva devozione. Egli asserì superbamente che nessuno servisse Geova con tutto il cuore, neppure il profondamente religioso Giobbe. Quando Geova volle definire la questione, il Diavolo non poté presentare nessuna concreta evidenza contro Giobbe, ma per sostenere la sua arrogante pretesa inventò la calunnia che la giusta condotta di Giobbe si basava su una forma di corruzione da parte di Dio e che il cuore di Giobbe non fosse affatto retto. Per sostenere la sua presuntuosa diffamazione seguì una condotta omicida e infine fallì completamente e fu egli stesso svergognato come un malvagio bugiardo. — Giob. 1:8-22.
BABILONIA PRESUNTUOSA CONTRO DIO
5. Come sappiamo che Babilonia ebbe il medesimo spirito del Diavolo?
5 Comunque, uno dei più notevoli esempi del pericolo di una condotta presuntuosa è quello dell’antica città di Babilonia, la sede della satanica falsa religione dopo il diluvio del giorno di Noè. Questa non è una semplice asserzione, poiché le pagine della Bibbia e della storia secolare, che chiunque può consultare per averne la conferma, riportano le sue ingannevoli e superbe azioni verso Dio, e il loro umiliante risultato. (Interessanti informazioni secondarie si trovano nel racconto di Giobbe 1:17 circa l’uso da parte del Diavolo dei Caldei [Babilonesi] come strumento nel tentativo di sostenere la sua accusa diffamatoria contro Geova e il suo servitore Giobbe).
6. Con quali nomi Geova riassume appropriatamente la presunzione di Babilonia contro di lui?
6 Nella sua profezia contro Babilonia nel libro biblico di Geremia, capitolo cinquantesimo, Geova si rivolge ad essa come “paese di Merathaim” e ai suoi cittadini come “abitanti di Pekod”. “Il paese di Merathaim” significa “il paese di doppia ribellione”, e “gli abitanti di Pekod” significa “gli abitanti del paese di punizione”.a Persino con questi nomi che diede a Babilonia, Geova descrive appropriatamente la presunzione d’essa e la disastrosa fine che l’attendeva.
7. Perché Babilonia si poté chiamare veracemente “paese di doppia ribellione”?
7 Perché fu Babilonia un “paese di doppia ribellione”? In primo luogo, fu edificata da Nimrod che, quando venne deificato, fu chiamato Merodac. Alcuni intendono che questo nome significhi “grande ribelle”. Nimrod fu ribelle contro Geova, e Babilonia lo fu doppiamente in quanto aveva rovesciato col fuoco e con la spada il regno del popolo di Geova, distrutto il suo tempio, massacrato il suo popolo e ne aveva deportati migliaia nel paese di Scinear, da cui il patriarca ebreo era uscito dietro comando di Dio. E come si inorgoglì facendo questo! Era dunque più che ribelle. Era doppiamente ribelle. Per tale ragione meritava una visitazione o punizione da parte di Dio.
8. (a) Come espresse Babilonia presunzione contro Geova stesso? (b) Come fu Babilonia il martello di tutta la terra, e quale fu il decreto di Geova contro di lei?
8 Babilonia si considerava la sovrana del mondo. Non l’avrebbe Merodac, il suo dio, mantenuta in quella posizione sovrana? Di conseguenza, fu presuntuosa contro il grande Sovrano Universale Geova, arrivando sino al punto di avere la baldanza e l’audacia di assalire il trono di Geova, cioè il trono dei re della linea di Davide, e avendo l’estrema presunzione di desolare il tempio di Geova. Come la preparava la sua superbia alla rovina! Il giusto decreto di Dio fu:
“Inseguili colla spada, votali allo sterminio . . . S’ode nel paese un grido di guerra, e grande è il disastro. Come mai s’è rotto, s’è spezzato il martello di tutta la terra [Babilonia aveva distrutto molte nazioni]? Come mai Babilonia è divenuta una desolazione fra le nazioni? Io t’ho teso un laccio, e tu, o Babilonia, vi sei stata presa, senza che te n’accorgessi; sei stata trovata, ed arrestata, perché ti sei messa in guerra contro l’Eterno”. — Ger. 50:21-24, VR.
SORPRENDENTE CROLLO
9. A che cosa si poteva paragonare la conquista di Babilonia, e perché essa non poté avere scampo?
9 Colui al quale venne comandato di abbattere Babilonia fu Ciro II il Persiano, ed egli fece questo con abilità. L’elemento di sorpresa colse alla sprovvista la potente, sovrana Babilonia e rese inutili le sue difese. Le forze di Ciro non incontrarono praticamente resistenza alcuna quando uscirono come per miracolo dal letto dell’Eufrate ed entrarono dalle sue porte interne aperte e mal custodite. Era esattamente come se Geova le avesse abilmente teso una trappola o un laccio e l’avesse presa prima che si accorgesse di ciò che accadeva! Babilonia rimase stupefatta. Perché non aveva potuto scampare? Ebbene, sembrava impossibile che una cosa simile potesse accadere. Ah, ma non era merito della forza degli eserciti di Ciro. No, presuntuosa Babilonia, non avresti potuto farci niente, poiché “ti sei messa in guerra contro l’Eterno”. Perciò la tua caduta doveva essere spettacolare. Geova rivela che egli stesso diresse lo sbalorditivo crollo:
10. Spiegate la descrizione di Geova della spettacolare caduta di Babilonia.
10 “L’Eterno ha aperto la sua armeria, e ha tratto fuori le armi della sua indignazione [le sue armi da guerra, particolarmente i Medi e i Persiani]; poiché questa è un’opera che il Signore, l’Eterno degli eserciti, ha da compiere nel paese de’ Caldei. Venite contro a lei da tutte le parti [anche dalla lontana Armenia e dal monte Ararat], aprite i suoi granai, ammucchiatela come tante mannelle [ammucchiate di fuori le sue ricchezze perché i saccheggiatori le prendano], votatela allo sterminio, [come una cosa “votata” a Dio, che l’uomo non deve più usare], che nulla ne resti [nessun successore]! Uccidete tutti i suoi tori [i suoi capi imperiali], fateli scendere al macello! Guai a loro! poiché il loro giorno è giunto, il giorno della loro visitazione”. — Ger. 50:25-27, VR.
11. Quando si udì “la voce di quelli che fuggono”, e chi erano?
11 Ma che dire dei prigionieri in essa che avevano sofferto a causa della sua presunzione? Dio dice: “S’ode la voce di quelli che fuggono, che scampano dal paese di Babilonia per annunziare in Sion la vendetta dell’Eterno, del nostro Dio, la vendetta del suo tempio”. (Ger. 50:28, VR) Questo rumore s’udì specialmente quando Ciro il Grande, nel primo anno del suo regno, emanò un decreto (nel 537 a.E.V.) affinché tutti i Giudei che lo desideravano tornassero a Sion a ricostruirvi il tempio del loro Dio. (Esd. 1:1-4) Perciò essi partirono in maniera ordinata e per uno scopo approvato, ma erano così ansiosi, zelanti e felici che partirono come se fuggissero da una prigione dov’erano stati in servitù e nell’impossibilità di servire il loro Dio in maniera completa e accettevole.
12. (a) Perché gli Israeliti ‘che fuggivano’ erano così esultanti, e come fu umiliato Merodac? (b) Come descrive Geova la ricompensa per la presunzione, in Geremia 50:29, 30?
12 Mentre Babilonia era dunque svergognata, i servitori di Dio erano esultanti. Ciro permise loro di riportare i sacri utensili che i Babilonesi avevano rubato dal tempio di Geova, e con gli ordini imperiali poterono ricostruire un nuovo tempio nella località del precedente tempio di Salomone a Sion. A quel tempo, sarebbero stati in grado di smascherare la presunzione di Babilonia e parlare della vendetta che Geova aveva recato su di lei per aver profanato il tempio e gli utensili di adorazione. Benché fosse imbarazzante per Merodac, il suo tempio dovette cedere gli utensili rubati dal tempio di Geova. Geova prosegue a dire:
“Convocate contro Babilonia gli arcieri . . . accampatevi contro a lei d’ogn’intorno, nessuno ne scampi; rendetele secondo le sue opere, fate interamente a lei com’ella ha fatto; poich’ella è stata arrogante contro l’Eterno, contro il Santo d’Israele. Perciò i suoi giovani cadranno nelle sue piazze, e tutti i suoi uomini di guerra periranno in quel giorno”. — Ger. 50:29, 30, VR.
RETRIBUZIONE
13. In che modo la vittoria di Geova su Babilonia fu un’esatta retribuzione?
13 Il profeta Geremia fece questo lamento su Sion quando Babilonia distrusse Gerusalemme nel 607 a.E.V.: “Delle donne han divorato il frutto delle loro viscere, i bambini che accarezzavano! Sacerdoti e profeti sono stati massacrati nel santuario del Signore! Fanciulli e vecchi giacciono per terra nelle vie; le mie vergini e i miei giovani son caduti per la spada; tu li hai uccisi nel dì della tua ira, li hai massacrati senza pietà”. (Lam. 2:20, 21, VR) Per dar dunque la retribuzione, gli arcieri medi e persiani abbatterono ogni Babilonese che tentava di fuggire. Essi entrarono nella città e uccisero effettivamente i loro giovani nelle pubbliche piazze e massacrarono senza pietà gli uomini di guerra.
14. Agli occhi di Geova, fino a che punto fu presuntuosa Babilonia, e che cosa dovette imparare?
14 Babilonia era stata la personificazione stessa della presunzione. Geova dice: “Eccomi a te, o arrogante, . . . poiché il tuo giorno è giunto, il tempo ch’io ti visiterò. L’arrogante vacillerà, cadrà, e non vi sarà chi la rialzi; e io appiccherò il fuoco alle sue città, ed esso divorerà tutti i suoi dintorni”. (Ger. 50:31, 32, VR) Babilonia non aveva imparato la lezione dall’esperienza del suo più potente re, Nabucodonosor, per mano di Geova Dio quando aveva subìto sette anni di pazzia, quindi allorché guarì e fu ristabilito sul suo trono riconobbe il Re del cielo e disse: “Egli ha il potere di umiliare quelli che camminano superbamente”. (Dan. 4:1-37) No, essa dovette imparare nella maniera difficile la veracità dei proverbi: “Chi è altero d’animo è in abominio all’Eterno”, e: “La superbia precede la rovina, e l’alterezza dello spirito precede la caduta”. (Prov. 16:5, 18, VR) Essi divennero dura realtà per il suo pronipote, il re Baldassarre, che fu fatto inciampare e cadere, proprio nel medesimo tempo in cui si innalzava contro Geova profanando i vasi del tempio in una celebrazione di ubriachi.
15. (a) Quanto fu seria la caduta di Babilonia? (b) Quale cosa umiliante dovette compiere Babilonia prima che Dio difendesse pienamente la propria causa contro di lei?
15 La caduta di Babilonia fu così grande che essa non poté mai riavere il dominio del mondo. Benché successivi re babilonesi, Nabucodonosor III e Nabucodonosor IV, si ribellassero al dominio persiano, essi fallirono. Perché? Perché l’ira di Geova continuò a infuriare contro di lei finché non fosse divenuta come “una montagna bruciata”. (Ger. 51:25, VR) Ma prima che fosse completamente arsa, sarebbe stata costretta ad allentare la presa sul popolo di Dio e a veder ricostruita Sion e il suo tempio, come parte della vendetta di Dio: “I figliuoli d’Israele e i figliuoli di Giuda sono oppressi insieme; tutti quelli che li han menati in cattività li tengono, e rifiutano di lasciarli andare. Il loro vindice è forte; ha nome l’Eterno degli eserciti; certo egli difenderà la loro causa, dando requie alla terra e gettando lo scompiglio fra gli abitanti di Babilonia”. — Ger. 50:33, 34, VR.
PRESUNZIONE E IDOLATRIA PROVOCANO AZIONI INSENSATE
16. (a) Come agì Geova in qualità di Ricompratore del suo popolo? (b) Come descrisse Geova l’agitazione di Babilonia per il modo in cui egli tenne la causa contro di lei?
16 Babilonia dimenticò che sebbene Dio avesse ‘venduto’ il suo popolo, Babilonia non gli aveva pagato nulla. Effettivamente egli dava schiavo Israele per i suoi peccati. (Isa. 52:3, VR) Ma, agendo nel suo diritto di Ricompratore, quale Proprietario di tutta la creazione, egli fece realmente un pagamento alla nazione che lo liberò. Dio diede alla Persia un altro popolo in cambio del suo popolo, e questo fu l’Egitto, che fu posto sotto il dominio di Cambise, figlio di Ciro il Grande. La sofferenza dell’agitazione di Babilonia all’esecuzione della giustizia di Dio nel tenere la sua causa è descritta dalle successive parole di Geova:
“La spada sovrasta ai Caldei, . . . agli abitanti di Babilonia, ai suoi capi, ai suoi savi. La spada sovrasta ai millantatori, che risulteranno insensati; la spada sovrasta ai suoi prodi, che saranno atterriti; la spada sovrasta ai suoi cavalli, ai suoi carri, a tutta l’accozzaglia di gente ch’è in mezzo a lei, la quale diventerà come tante donne; la spada sovrasta ai suoi tesori, che saran saccheggiati. La siccità sovrasta alle sue acque, che saran prosciugate; poiché è un paese d’immagini scolpite, vanno in delirio per quegli spauracchi dei loro idoli. Perciò gli animali del deserto con gli sciacalli si stabiliranno quivi, e vi si stabiliranno gli struzzi; nessuno vi dimorerà più in perpetuo, non sarà più abitata d’età in età”. — Ger. 50:35-39, VR.
17. Come diede Geova un giusto ammonimento a Babilonia circa il risultato della sua presunzione?
17 Ammonendo giustamente i Babilonesi Geova disse, in effetti: ‘Sì, presuntuosi Babilonesi, vantatevi della permanenza e della continua grandezza di Babilonia per tempo indefinito. Parole vane! Accrescete il vostro coraggio, uomini potenti. Si trasformerà in terrore. Cavalli e carri saranno inutili. I vostri soldati mercenari — diventeranno come deboli donne. I tesori — saranno saccheggiati. L’Eufrate, deviato, sarà privo di valore per proteggere la città presuntuosa. Le vostre immagini scolpite non possono salvarvi, poiché l’idolatria non impartisce sanità di mente a nessun popolo. Visioni spaventose saranno tutto ciò che potrete ottenere quando queste immagini vi verranno meno nell’improvvisa afflizione, finché sarete gettati nella pazzia’.
BABILONIA DEV’ESSERE INFINE COMPLETAMENTE DESOLATA
18. (a) Fino a che punto sarebbe stata punita Babilonia per aver avuto la presunzione di combattere contro Dio? (b) Quale spaventoso quadro fa Geova dei conquistatori di Babilonia?
18 Per aver aggiunto al peccato di idolatria il peccato di aver avuto la presunzione di combattere Geova, la punizione di Babilonia avrebbe continuato ad essere inflitta finché non recasse la completa ed eterna distruzione alla sua organizzazione: “Come avvenne quando Dio sovvertì Sodoma, Gomorra, e le città loro vicine, . . . nessuno più abiterà quivi, non vi dimorerà più alcun figliuol d’uomo”. (Ger. 50:40, VR) Geova fa uno spaventoso quadro dei suoi conquistatori mentre la profezia continua:
“Ecco, un popolo viene dal settentrione; una grande nazione e molti re sorgono dalle estremità della terra. Essi impugnano l’arco ed il dardo; son crudeli, non hanno pietà; la loro voce è come il muggito del mare; montan cavalli; son pronti a combattere come un solo guerriero, contro di te, o figliuola di Babilonia!” — Ger. 50:41, 42, VR.
19. (a) Quando e come la piena forza della profezia di Geremia 50:43 colpì Baldassarre, e che effetto ebbe su di lui? (b) A che cosa Geova paragonò i Babilonesi e il loro conquistatore?
19 I cittadini di Babilonia furono costretti a osservare la sconfitta di Nabonedo e dei suoi eserciti fuori di Babilonia, e la fuga di Nabonedo verso Borsippa. Gli eserciti di luoghi lontani, persino a settentrione di Babilonia, vennero con il solo proposito di prenderla. Ciò nonostante, i cittadini di Babilonia furono ancora così superbi da sentirsi sicuri. Ma in quanto al re Baldassarre, mentre festeggiava nel palazzo, la condanna di Babilonia fu per certo portata vigorosamente alla sua attenzione quando Daniele interpretò le parole della scrittura sulla parete. (Dan. 5:25-28) La piena forza della profezia di Geremia 50:43 deve a quel tempo averlo colpito: “Il re di Babilonia n’ode la fama, e le sue mani s’illanguidiscono; l’angoscia lo coglie, un dolore come di donna che partorisce”. (VR) Non è strano che quella notte le ginocchia di Baldassarre cominciassero a tremare quando apprese che la città era stata colta di sorpresa e vide i suoi potenti guerrieri divenire come donne e fuggire ubriachi. Babilonia aveva trattato crudelmente il popolo di Geova e perciò egli paragona il conquistatore da lui costituito, Ciro, a un leone giordano quando dice:
“Ecco, egli sale come un leone dalle rive lussureggianti del Giordano contro la forte dimora; io ne farò fuggire ad un tratto gli abitanti e stabilirò su di essa colui che io ho scelto. Poiché chi è simile a me? chi m’ordinerà di comparire in giudizio? Qual è il pastore che possa starmi a fronte? Perciò, ascoltate il disegno che l’Eterno ha concepito contro Babilonia, e i pensieri che medita contro il paese de’ Caldei! Certo, saran trascinati via come i più piccoli del gregge, certo, la loro dimora sarà devastata. Al rumore della presa di Babilonia trema la terra, e se n’ode il grido fra le nazioni”. — Ger. 50:44-46, VR.
20. Come si adempì la profezia di Geremia 50:44-46?
20 Poiché Ciro agì per conto di Geova, nulla poteva ostacolargli il cammino più di quanto avrebbe potuto ostacolare il cammino di Geova. Così quelli che erano a Babilonia erano stolti pensando di poter fermare il leone giordano che Geova aveva stabilito, e metterlo in fuga. Avrebbero dovuto ascoltare il consiglio di Geova: “Certo, saran trascinati via come i più piccoli del gregge, certo, la loro dimora sarà devastata”. (Ger. 50:45, VR)b Sì, i Babilonesi erano come agnelli davanti al simbolico leone giordano, trascinati alla distruzione. La loro capitale che sembrava così duratura sarebbe stata infine ridotta a una desolazione. La terra, particolarmente il paese dei Caldei, fu fatto tremare allo spaventoso rumore della caduta di Babilonia — ferita senza rimedio, come sarà considerato in successivi articoli. Il grido di stupore e di afflizione di Babilonia fu udito in tutte le nazioni fra le quali aveva dominato come Terza Potenza Mondiale — il tormentoso risultato della sua presunzione contro Dio.
21. (a) Che ammonimento dovrebbe essere per noi la triste e vergognosa sorte di Babilonia? (b) Quale proverbiale dichiarazione è così profondamente impressa nella nostra mente?
21 Questo dovrebbe essere un ammonimento per tutti coloro che asseriscono d’essere servitori di Dio di stare molto attenti a seguire i loro capi in qualsiasi condotta presuntuosa e a confidare nelle parole degli uomini e nelle loro tradizioni, che sono contrarie alla Parola di Dio o che dicono o indicano di non credervi. Dovrebbe anche farci capire che è un suicidio riporre fiducia nei vanti degli uomini, siano essi filosofi, scienziati o ecclesiastici, su ciò che l’uomo potrà fare per preservare questo presente malvagio sistema di cose, che è governato dal grande e falso impero religioso di Babilonia la Grande. Apprezziamo il punto indicato dal saggio scrittore di Proverbi:
“Venuta la superbia, viene anche l’ignominia; ma la sapienza è con gli umili”. — Prov. 11:2, VR.
[Note in calce]
a Questo pensiero è confermato dalla traduzione di Geremia 50:21 in The Twenty-four Books of the Holy Scriptures, dello studioso giudeo Isaac Leeser: “Contro il paese di doppia ribellione — persino contro di esso sali, e contro gli abitanti del paese di punizione”. — Edizione del 1853.
b Geremia 50:45, com’è reso in The Bible — A New Translation, del dott. James Moffatt, dice quanto segue: “Udite, dunque, il piano dell’Eterno contro Babilonia, il suo proposito per i Caldei: i loro pastorelli saranno trascinati via, e il podere sbigottirà alla loro sorte!” Paragonare ciò con la traduzione della Revised Standard Version, e anche con la traduzione di George Lamsa dalla Pescitta aramaica.