Una nazione attende la liberazione
1. Dovevano i Giudei a Babilonia fare una rivolta per liberarsi, specialmente quando fossero finiti i settant’anni? Perché?
QUANDO Geova stabilisce il tempo di un avvenimento, è inutile che chiunque cerchi di sventarlo o ritardarlo, o cerchi di forzare gli avvenimenti per portarli a una conclusione anticipata. Questa era la situazione in cui si trovava Israele schiavo a Babilonia. Mediante il suo profeta Geremia Dio aveva detto che vi sarebbero rimasti schiavi settant’anni. Quindi era inutile che progettassero di rovesciare Babilonia per liberarsi prima. Al contrario, Dio disse loro di farsi delle famiglie e accontentarsi di vivere a Babilonia, in attesa che giungesse il tempo da lui fissato per liberarli. Anche quando fossero terminati i settant’anni, non dovevano provocare una rivolta per distruggere Babilonia e nemmeno combattere per liberarsi da soli dalla schiavitù. Dio stesso era il loro Liberatore, ed egli avrebbe usato uno strumento che non erano gli Israeliti schiavi. — Ger. 29:4-10.
2. Perché attendere che Dio agisse richiedeva fede e perseveranza da parte del fedele rimanente dei Giudei?
2 Ci volevano tolleranza e perseveranza insieme a fede. Molti Israeliti schiavi a Babilonia si erano pentiti della cattiva condotta della loro nazione. Erano nauseati dalla degradante adorazione dei demoni praticata di continuo intorno a loro a Babilonia. Desideravano grandemente che fosse restaurata a Gerusalemme la vera adorazione di Dio. Ma Babilonia aveva la fama di non liberare mai i suoi prigionieri, e i Babilonesi li beffeggiavano. — Sal. 137:3, 4; Isa. 14:17.
3. I governi coinvolti nella liberazione dei Giudei cercavano forse di servire Dio e il suo popolo facendo questo? Spiegate.
3 Poiché Geova Dio stesso doveva essere il loro Liberatore, spettava a lui fare in modo che avvenisse la liberazione. È interessante notare che egli permise ai governi Gentili di perseguire le loro egoistiche mire e i loro desideri e nello stesso tempo li fece agire in modo da adempiere il suo proposito, esattamente in tempo.
IL DOMINIO MONDIALE DI BABILONIA È IN PERICOLO
4. (a) Che cosa fu rivelato a Daniele, com’è scritto nell’ottavo capitolo di Daniele della sua profezia? (b) In considerazione della posizione di Babilonia, quale domanda avrebbe suscitato questa visione?
4 Dio mostrò in una visione al profeta Daniele che si sarebbe servito dell’Impero Medo-Persiano per conquistare Babilonia, e che a sua volta la Persia sarebbe caduta davanti all’Impero Macedone o Greco. (Dan. 8:2-22) Ma poiché Babilonia era così potente da sembrare invincibile, che cosa avrebbe fatto Dio così che la posizione di Babilonia fosse veramente in pericolo?
5. Quali avvenimenti condussero all’alleanza fra il re Nabonedo e l’Impero di Lidia e l’Egitto?
5 Dobbiamo ricordare che Nabucodonosor, quale comandante dell’esercito caldeo, aveva partecipato insieme ai Medi e agli Sciti alla distruzione di Ninive, capitale dell’Assiria, nel 633 a.C. Due anni dopo il re dei Medi sconfisse ad Aran (Harran) l’esercito assiro e annetté tutta la Mesopotamia settentrionale, mentre il re di Babilonia si teneva la valle della Mesopotamia inferiore. Il territorio della Persia, a est del Golfo Persico, era soggetto all’Impero della Media, ma i suoi re tenevano la provincia dell’Elam e occupavano la sua capitale, Anshan o Anzan.a Per proteggersi da questa sorgente potenza, al principio del suo regno il re Nabonedo di Babilonia si alleò con la Lidia e l’Egitto.
6. (a) Quali alleanze matrimoniali furono formate tra i regni di Babilonia, Media e Persia? (b) Come furono unite la Media e la Persia, e fino a che punto si estese allora l’Impero Persiano? (c) Come questi avvenimenti misero in pericolo Babilonia, e quale cambiamento di dominio poteva ora verificarsi?
6 Il re Ciro I, governante di Anshan, ebbe un figlio di nome Cambise (I), che sposò Mandane, figlia di Astiage, re della Media. (Anche Nabucodonosor sposò una figlia di Astiage). Cambise I ebbe un figlio di nome Ciro (II) che succedette al padre come re di Anshan. Ciro II si ribellò ad Astiage e nel 550 a.C., senza colpo ferire, prese Ecbatana, capitale dei Medi, quindi avanzò verso ovest per assoggettare l’Impero dei Medi, fino al confine Orientale dell’Impero della Lidia. Successivamente sconfisse il ricco re Creso di Lidia, estendendo così l’Impero Persiano fino al Mar Egeo e all’Ellesponto o ai Dardanelli, nel 546 a.C. Il pericolo era ora alle soglie di Babilonia. Se Ciro avesse conquistato Babilonia, avrebbe posto fine al dominio semitico nel Medio Oriente e avrebbe stabilito il dominio ariano o iafetico.
7. (a) Quali previsioni profetiche aveva fatto Isaia quasi duecent’anni prima di ciò? (b) Come Isaia e Michea misero in netto contrasto Sion e Babilonia?
7 A Babilonia il popolo di Geova non aveva bisogno di vedere lo svolgersi degli avvenimenti per comprendere che Babilonia sarebbe stata rovesciata, poiché oltre 190 anni prima, il profeta di Geova, Isaia, che aveva accuratamente predetto la caduta di Gerusalemme, aveva predetto anche il crollo di Babilonia davanti ai Medi e ai Persiani. Isaia pose Sion in netto contrasto con Babilonia. Aveva appena predetto la liberazione dell’organizzazione di Geova, Sion (Isa. 12:6), e quindi menziona Babilonia: “Oracolo contro Babilonia, rivelato a Isaia, figliuolo di Amots”. (Isa. 13:1, VR) Michea, profeta contemporaneo, disse similmente: “Soffri e gemi, o figliuola di Sion, . . . e andrai fino a Babilonia. Là tu sarai liberata, là l’Eterno ti riscatterà dalla mano de’ tuoi nemici”. (Mich. 4:10, VR) Così nella dichiarazione di Isaia contro Babilonia Geova Dio è realmente Colui che parla. Mostra che Egli, non i Giudei, porterà la liberazione da Babilonia, ed egli è colui che dà ai nemici di Babilonia il segnale di venire contro di lei.
GEOVA CHIAMA LE NAZIONI CONTRO BABILONIA
8. (a) A quale segnale sono invitate a radunarsi le nazioni, in Isaia 13:2, 3? (b) Chi sono i “consacrati”, e chi comanda loro di radunarsi? (c) Quale desiderio spinge i consacrati, e di che cosa esultano?
8 “Su di un nudo monte [che si può veder bene a grande distanza], innalzate un vessillo [la nuova potenza mondiale dei Medi e dei Persiani], chiamateli a gran voce [invitate i giustizieri di Geova, i Medi e i Persiani e gli alleati di altre nazioni], fate segno con la mano [indicando loro di assalire le porte di Babilonia], ed entrino nelle porte de’ principi [prendano le porte della città circondata da mura e la controllino]! Io [Geova, anche se uso comandanti del mondo] ho dato ordini a quelli che mi son consacrati [poiché in Israele i guerrieri giudei erano santificati, e persino le nazioni pagane cominciavano una campagna militare con cerimonie religiose], ho chiamato i miei prodi, ministri della mia ira, quelli che esultano [che esultano per il grande onore di rovesciare Babilonia, che fece bere a tante nazioni la coppa della sua ira]”. — Isa. 13:2, 3, VR; Gioe. 3:9.
9. (a) Come descrive Isaia, nel capitolo 13, versetti 4 e 5, il radunamento delle nazioni per sostenere la Quarta Potenza Mondiale? (b) In che modo questo esercito radunato costituisce “gli strumenti della sua ira”, e come metteranno essi “a soqquadro tutto il paese”?
9 “Ascolta!” dice il profeta Isaia, come se udisse il succedersi degli avvenimenti mondiali che precedettero il 539 a.C. “Clamore di moltitudine sui monti, simile a quello di un popolo numeroso; ascolta! il rumore dei regni, delle genti coalizzate: il Signore delle schiere [il cui tempio a Gerusalemme fu distrutto da Babilonia] passa in rivista le truppe dei combattenti, che vengono da una terra lontana [lontana e fuori dell’Impero Babilonese], dai confini del cielo [da luoghi sotto le estreme parti dei cieli]; il Signore con gli strumenti della Sua ira [gli eserciti di Ciro quale strumento di Geova per eseguire il suo giudizio contro Babilonia], per mettere a soqquadro tutto il paese [tutto il paese di Babilonia come potenza mondiale]”. — Isa. 13:4, 5, Na.
10. (a) Perché si avvicina il tempo della battaglia di Geova contro Babilonia, come dice Isaia 13:6-8? (b) In che modo tutte le mani diverranno fiacche e i cuori degli uomini verranno meno? (c) Che cosa causa spasimi e doglie ai Babilonesi, e che cosa causa il loro sbigottimento e le loro facce di fuoco?
10 Isaia continua intrepidamente: “Urlate [Babilonesi], poiché il giorno dell’Eterno è vicino; [la sua vendetta per la desolazione di Gerusalemme è vicina (essendosi resa più evidente dopo che Ciro aveva assoggettato Lidia)]. [Esso] viene come una devastazione dell’Onnipotente. Perciò, tutte le mani diventan fiacche, ed ogni cuor d’uomo vien meno [gli eserciti di Ciro ricacciarono i Babilonesi dentro le loro città circondate da mura, e il re Nabonedo si rifugiò a Borsippa]. Son colti da spavento, son presi da spasimi e da doglie [mentre bevono la coppa della sconfitta che avevano fatto inghiottire alle nazioni]; si contorcono come donna che partorisce, si guardan l’un l’altro sbigottiti [così rapida e incredibile è la loro conquista], le loro [superbe] facce son facce di fuoco [rosse per l’imbarazzo]”. — Isa. 13:6-8, VR.
11. Nella profezia di Isaia, capitolo 13, versetti 9-13: (a) Come aveva peccato Babilonia contro Geova? (b) Come si sarebbero spente per Babilonia le luci dei cieli? (c) In che modo era stata presuntuosa e superba Babilonia, e come avrebbe Dio reso l’uomo mortale più raro dell’oro fino? (d) In che modo avrebbero tremato i cieli, e come sarebbe stata scossa dal suo luogo la terra, per l’indignazione di Geova?
11 “Ecco, il giorno dell’Eterno giunge: giorno crudele [come lo era stata Babilonia], d’indignazione e d’ira ardente, che farà della terra un deserto, e ne distruggerà i peccatori [Babilonia aveva peccato contro il tempio di Geova]. Poiché le stelle e le costellazioni del cielo non faran più brillare la loro luce [doveva essere un giorno oscuro, sì, una notte oscura per Babilonia. L’oscurità della sua situazione come potenza mondiale sarebbe stata terrificante]; il sole s’oscurerà fin dalla sua levata, e la luna non farà più risplendere il suo chiarore [effettivamente, la notte del 5-6 ottobre del 539 a.C. Babilonia cadde nelle mani dei suoi conquistatori]. Io punirò il mondo per la sua malvagità [ripagando Babilonia della stessa moneta, come meritava], e gli empi per la loro iniquità; farò cessare l’alterigia de’ superbi [Babilonia aveva agito con arroganza contro la sovranità di Dio e aveva esultato per la distruzione del suo regno tipico. Pensava d’essere abbastanza forte da dominare per sempre sulla terra], e abbatterò l’arroganza de’ tiranni [i suoi governanti e ufficiali militari avevano agito superbamente come tiranni verso l’esiliato popolo di Geova]. Renderò gli uomini più rari dell’oro fino, più rari dell’oro d’Ofir [ora sarebbe stato difficile trovare anche solo un superbo, presuntuoso tiranno babilonese, sarebbe stato raro come lo era a quel tempo l’oro fino, perfino più raro del prezioso oro d’Ofir]. Perciò farò tremare i cieli [i cieli di Babilonia, che l’indemoniata immaginazione dei Babilonesi aveva riempito di falsi dèi come Merodac (Marduk), non avrebbero potuto aiutare quelli che confidavano in loro], e la terra sarà scossa dal suo luogo per l’indignazione dell’Eterno degli eserciti, nel giorno della sua ira ardente [la terra dell’Impero Babilonese fu spostata dal suo luogo come Terza Potenza Mondiale e divenne semplicemente una provincia dell’Impero Persiano]”. — Isa. 13:9-13, VR.
GIORNO CRUDELE PER BABILONIA
12. Spiegate, in base a Isaia 13:14-16: (a) Che cosa avrebbero fatto i sostenitori stranieri di Babilonia nel giorno di Geova contro Babilonia? (b) Che cosa sarebbe accaduto a quelli che sarebbero rimasti con Babilonia e avrebbero sostenuto il suo dominio? (c) Quali sarebbero state le conseguenze del fatto che i bambini sarebbero stati fatti a pezzi e le donne violate?
12 Mentre i Giudei prigionieri sarebbero stati solo spettatori, attendendo che Dio li liberasse come aveva promesso, Isaia descrive come Babilonia sarà completamente senza aiuto: “Allora, come gazzella inseguita o come pecora che nessuno raccoglie, ognuno si volgerà verso il suo popolo, ognuno fuggirà al proprio paese [tutti i sostenitori stranieri di Babilonia l’avrebbero abbandonata e sarebbero fuggiti, con la prospettiva di stringere nuove relazioni con la vittoriosa potenza mondiale]. Chiunque sarà trovato [che stia vicino a Babilonia e sostenga il suo dominio] sarà trafitto, chiunque sarà colto cadrà di spada [sarebbe stata una completa distruzione degli sfruttatori di Babilonia]. I loro bimbi saranno schiacciati davanti ai loro occhi [così la stirpe della famiglia e il nome della famiglia sarebbero stati spazzati via], le loro case saran saccheggiate [la loro ricchezza sarebbe andata ai conquistatori], le loro mogli saranno violate [non dai loro propri mariti, ma da soldati, e le loro mogli avrebbero partorito figli che non avrebbero avuto il nome della famiglia]”. — Isa. 13:14-16, VR; Sal. 137:8, 9.
13. Spiegate, secondo Isaia 13:17, 18: (a) Perché si diceva che i Medi non avrebbero fatto alcun caso all’argento e all’oro? (b) Come avrebbero potuto gli archi persiani fare a pezzi i loro giovani, e come non avrebbero avuto pietà per il frutto delle viscere? (c) (compresa la nota in calce) Benché Isaia menzioni solo i Medi come conquistatori di Babilonia, come sappiamo che nelle sue parole sono inclusi anche i Persiani? (d) (nota in calce) Com’è indicato che il riferimento profetico d’Isaia agli archi dei Medi (Isaia 13:18) è storicamente accurato?
13 Dio disse in anticipo il nome di coloro che avrebbe usato come capi per rovesciare Babilonia: “Ecco, io suscito contro di loro i Medib [questo includerebbe i Persiani (Vedere Isaia 21:2-9).], i quali non fanno alcun caso dell’argento, e non prendono alcun piacere nell’oro [i Medi e i Persiani non cercavano argento e oro, ma la conquista, per rovesciare Babilonia quale Terza Potenza Mondiale; così non si potevano comprare]. I loro archic atterreranno i giovani [gli archi dei Persiani erano di metallo e potevano fare a pezzi i loro giovani], ed essi non avran pietà del frutto delle viscere: l’occhio loro non risparmierà i bambini [essi sarebbero stati inclini a distruggere il nemico, il frutto delle viscere babilonesi]”. — Isa. 13:17, 18, VR.
14. (a) Quale doveva essere il risultato del fatto che Geova suscitava i Medi e i Persiani armati d’arco, secondo Isaia 13:19–14:1? (b) Come sarebbe stata considerata Babilonia dagli Arabi nomadi e dai pastori?
14 Quale sarebbe stato il risultato del fatto che Geova suscitava contro i Babilonesi i Medi armati d’arco? Il decreto di Geova dichiara: “E quella Babilonia tanto gloriosa fra i regni, orgoglioso vanto dei Caldei, sarà come Sodoma e Gomorra sovvertita dal Signore [desolazione completa come quella ottenuta mediante fuoco e zolfo (Gen. 19:23-25)]. Non sarà mai più abitata e non riedificata pel volgere di generazioni e generazioni. E l’Arabo neppure vi pianterà le sue tende, né pastori si sdraieranno in quei luoghi [lo temeranno come un luogo visitato dagli spettri]. Ma le bestie quivi si accovacceranno, quelle case saranno piene di serpentacci [non il “Sirrush”, il drago che rappresentava il dio babilonese Marduk, ma serpenti letterali che abitano luoghi desolati], ivi avranno la loro dimora gli struzzi, ivi le irsute fiere vi faranno la ridda; nei loro palazzi i gufi si risponderanno, e nei loro templi deliziosi vi saranno le civette. Il suo tempo è prossimo a venire, e i suoi giorni non si prolungheranno”. — Isa. 13:19–14:1, Ri.
15. La desolazione, come aspetto della vendetta di Dio su Babilonia, sarebbe forse sopraggiunta su di lei quando cadde nelle mani di Ciro?
15 Tale desolazione sarebbe stata un aspetto della vendetta di Geova Dio su quel centro di falsa religione che dominava il mondo, nemico di Dio da quando ebbe origine ai giorni di Nimrod. Benché dopo la caduta di Babilonia nelle mani dei Medi e dei Persiani nel 539 a.C. passassero secoli prima che questa desolazione sopraggiungesse su di lei, essa sarebbe venuta inevitabilmente.
16. (a) Mentre si verificavano tutti questi avvenimenti mondiali, vi partecipavano forse i Giudei a Babilonia? Perché? (b) Quale certezza danno ai cristiani questi antichi avvenimenti? (c) Quale appropriata condotta viene così suggerita ai cristiani?
16 Mentre si avvicinava il tempo della fine della schiavitù di settant’anni dei Giudei, si avvicinava sempre più la caduta di Babilonia, così i Giudei che avevano fede in Geova Dio e desideravano veder stabilita la sua vera adorazione non si preoccupavano né cercavano di precedere Dio ribellandosi per liberarsi dalla schiavitù babilonese. Oggi esiste una Babilonia più Granded che si avvicina alla sua caduta e terrificante desolazione, ma quelli che leggono la Parola di Dio e hanno visto l’adempimento di molti suoi propositi esattamente in tempo sanno che la Babilonia più Grande cadrà similmente nella completa desolazione nel prossimo futuro, e che non è loro compito usare la forza o le armi carnali per far avvenire ciò, ma che ciò sarà fatto da Geova e dalle sue invisibili forze celesti, a suo onore. Babilonia la Grande sarà resa desolata per sempre, come lo fu l’antica Babilonia, che ora non è altro che una desolata rovina. Quindi la pura adorazione riempirà la terra, e il dominio di Gesù Cristo, il Ciro più grande, significherà la liberazione completa per tutti coloro che sono soddisfatti del suo regno. Ulteriori considerazioni delle profezie di Isaia e Geremia su Babilonia verranno pubblicate in prossime edizioni. — Riv. 18:21.
[Note in calce]
a L’Elam era chiamato anche Susiana dai geografi classici, dal nome della sua capitale Susa, o Shushan.
b In un articolo intitolato “Gli ultimi giorni di Babilonia”, D. J. Wiseman, direttore del Reparto delle Antichità Asiatiche Occidentali del Museo Britannico, descrive la scoperta di un monumento in pietra, con un’incisione in babilonese, contenente il racconto dello stesso re Nabonedo di avvenimenti verificatisi durante il suo regno a Babilonia. In questo monumento, la stele di Harran, il re Nabonedo di Babilonia fa riferimento al re dei Medi nell’anno 546 a.C. cioè alcuni anni prima che Ciro il Grande avesse assorbito l’Impero della Media. Molto appropriatamente, dunque, i profeti Isaia e Geremia chiamarono “Medi” i conquistatori di Babilonia. Benché la profezia di Daniele parli del regno di Dario il Medo, ciò non significa che fosse un regno indipendente di Media, con capitale a Ecbatana, dopo la caduta di Babilonia. L’articolo di Wiseman fu pubblicato in Christianity Today, Volume II, N. 4, del 25 novembre 1957.
c “La principale arma dei Persiani, come di tutti gli Iraniani, era l’arco, che perciò il re regge nei suoi ritratti, per esempio nella rupe di Bisutun e nelle monete (darici). Oltre all’arco, i Persiani usavano corte lance e corte daghe. Ma non era con queste armi, né con la lotta a corpo a corpo che i Persiani ottenevano le loro vittorie. Essi sopraffacevano il nemico sotto una gragnuola di frecce, e non gli permettevano mai di avvicinarsi troppo. Quando la fanteria si inginocchiava per scagliare frecce, la cavalleria piombava sui nemici gettando la confusione nelle loro file, e completavano la sconfitta con un vigoroso inseguimento. Quando andava alla carica la fanteria poteva usare anche la lancia e la daga; ma la cosa essenziale era che gli arcieri dovevano essere liberi nei movimenti e dovevano poter usare l’arco senza impedimenti”. — The Encyclopædia Britannica, Volume 21, edizione del 1911, pagina 207.
d Per avere una descrizione di Babilonia la Grande e del finale e completo adempimento moderno della profezia di Isaia, vedere “Babilonia la Grande è caduta!” Il Regno di Dio governa! e gli articoli intitolati “È più vicino di quanto essi pensino” e “Il giorno di Geova su questo mondo”, alle pagine 83-91 de La Torre di Guardia del 15 marzo 1950.
[Immagine a pagina 408]
Arcieri persiani sotto il re Dario