-
Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1954 | 1° novembre
-
-
Domande dai lettori
◆ È lecito incrociare piante o animali per produrre creature ibride, in considerazione del decreto di Genesi che ogni specie dovrebbe produrre secondo la sua specie? — F. B., Stati Uniti.
Quando creò la vita vegetale Geova Dio decretò che si riproducesse mediante germoglio o seme “secondo la loro specie”. Quando creò la grande varietà di creature marine ebbero l’ordine di riprodursi “secondo la loro specie“, ed anche “ogni volatile secondo la sua specie”. (Gen. 1:11, 12, 21) Il principale requisito in questa materia è la definizione di “specie” come l’adopera la Bibbia. A pagine 112 e 113 del libro inglese “Accertatevi di ogni cosa” ne viene data una definizione scritturale, come segue: “Una famiglia o gruppo di creature o cose viventi che sono fra loro riproducibili, ma non possono moltiplicare con altri fuori della propria famiglia. (Cioè, le cui cellule sessuali si uniranno per formare, o per cominciare a formare, una progenie; ma che saranno assolutamente incompatibili e incapaci di unirsi con quelle di un’altra ‘specie’ o famiglia.)” Questa è la stessa definizione che fu accettata tempo fa. Quindi la parola “specie” era usata per indicare la progenie di una coppia particolare creata in modo speciale. Ma con l’avvento della falsa teoria dell’evoluzione il termine “specie” ha mutato significato e secondo l’uso della scienza odierna numerose specie potrebbero essere tutte della stessa specie biblica. Quando avvengono variazioni in una specie gli evoluzionisti ne definiscono alcune come nuove specie e le adoperano per provare che le specie cambiano; secondo la loro limitata definizione della parola “specie” questo è vero, ma le specie non cambiano se ci atteniamo alla vecchia definizione della parola che corrisponde alla succitata definizione biblica di “specie”.
Posta questa base, si può rispondere alla domanda in modo chiaro. Non è vietato che l’uomo cerchi di sviluppare nuove varietà di piante e di animali mediante selezione o mutamenti o incroci. Qualsiasi creatura ibrida che l’uomo sia in grado di produrre con i suoi esperimenti di allevamento non viola il decreto di Genesi che la vita si riproduce secondo la sua specie. Perché? Perché se piante o animali sono fra loro fecondi e producono progenie essi sono della stessa specie; non è possibile varcare i confini della specie. È impossibile oltrepassare questi confini, perché Geova così creò le specie. L’uomo non può violare il decreto di Genesi concernente le specie, perché due specie differenti non si riproducono e non possono avere progenie. Per mezzo di allevamenti selezionati e di incroci e mutamenti si potrebbe produrre una gran varietà di piante e di animali, ma sono tutti entro i limiti della propria specie. La scienza non ha nessuna prova per poter confutare questo fatto.
La Bibbia parla di cavalli e asini e muli, i quali termini sono tutti tradotti da diverse parole ebraiche. Il mulo è un incrocio tra un asino e una giumenta, ed è una creatura ibrida. Solo in rarissimi casi è stato riferito che muli hanno avuto prole. Ai Giudei non era consentito di produrre i propri muli, ma era concesso loro di usare i muli ottenuti da non Giudei. Il mulo era considerato una eccellente cavalcatura, e perfino il re Davide ne aveva uno per suo uso. (1 Re 1:33, 38, 44) Un censimento fatto dopo il ritorno dei Giudei dalla cattività di Babilonia indicava 245 muli in loro possesso. Perciò non possiamo fare obiezioni contro le creature ibride, per motivi scritturali.
-
-
Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1954 | 1° novembre
-
-
Domande dai lettori
◆ Tanto Geremia 25:33 che Ezechiele 39:12 si riferiscono agli uccisi di Harmaghedon, tuttavia l’uno dice che i morti non saranno seppelliti e l’altro che lo saranno. Come possono concordare i due testi? — W. B., Canada.
Geremia 25:33 dice: “In quel giorno, gli uccisi dell’Eterno copriranno la terra dell’una all’altra estremità di essa, e non saranno rimpianti, né raccolti, né seppelliti; serviranno di letame sulla faccia dei suolo”. Quegli uccisi di Geova non saranno raccolti dai superstiti di Harmaghedon per ricevere la dovuta sepoltura con funerali accompagnati di cordoglio e lamenti. Non vi saranno lapidi commemorative per indicare dove giacciono i loro resti e per simbolizzare la speranza della loro risurrezione. La loro precedente esistenza non è tenuta nella memoria di Geova in modo che egli li risusciti dal morti, né questi empi uccisi saranno ricordati con rispettoso cordoglio dai servitori di Geova che sopravvivranno alla
-