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MenfiAusiliario per capire la Bibbia
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stesso Esar-Addon descrive così il successivo conflitto: “Menfi, sua capitale [di Taharqa], in una mezza giornata, con passaggi sotterranei, gallerie, attacchi, io assediai, presi, distrussi, devastai e diedi in preda alle fiamme”. Evidentemente alcuni anni dopo l’esercito egiziano riconquistò Menfi, massacrando la guarnigione assira. Ma Assurbanipal, figlio di Esar-Addon, marciò contro l’Egitto, scacciò i sovrani da Menfi e li costrinse a risalire il Nilo (a S).
Col declino dell’Assiria verso la fine del VII secolo, Menfi tornò sotto la dominazione egiziana. Nel 607 a.E.V., dopo la desolazione di Giuda ad opera di Nabucodonosor re di Babilonia, profughi ebrei rifugiatisi in Egitto si stabilirono a Menfi e in altre città. (Ger. 44:1) Per mezzo dei suoi profeti Geremia ed Ezechiele, Geova li condannò e predisse che Nabucodonosor avrebbe inflitto un terribile colpo all’Egitto e al suo faraone Ofra (Apries), e Menfi avrebbe provato tutta la violenza dell’attacco. (Ger. 44:11-14, 29, 30; 46:13, 14, 19; Ezec. 30:10-13) Gli attaccanti babilonesi si sarebbero sentiti così sicuri da attaccare la città in pieno giorno. — Ezec. 30:16.
Menfi subì un’altra grave sconfitta nel 525 a.E.V. per mano di Cambise re di Persia, in seguito alla quale diventò la sede di una satrapia persiana. La città non si riprese mai completamente da questa sconfitta. Con l’ascesa di Alessandria sotto i Tolomei, il declino di Menfi fu più evidente e nel VII secolo E.V. ne rimanevano solo le rovine.
L’importanza che Menfi ha avuto in passato è evidente dai grandi complessi sepolcrali nei pressi dell’antica città, dove si trovano una ventina di piramidi o tombe monumentali dei sovrani. Un’eco della rilevanza di Menfi quale luogo di sepoltura di re si trova senza dubbio nella profezia di Osea dell’VIII secolo a.E.V. contro l’infedele Israele: “L’Egitto stesso li radunerà; Memfi, da parte sua, li seppellirà”. (Osea 9:6) Fra le piramidi di Saqqara, proprio a NO di Menfi, c’è la piramide a gradoni costruita dal faraone Gioser (“terza dinastia”), ritenuta la più antica costruzione in pietra rimasta in piedi. Un po’ più a O-NO di Menfi ci sono le ancor più imponenti piramidi di Giza e la colossale Sfinge. Oggi queste tombe e simili monumenti di pietra sono tutto ciò che rimane a indicare la passata gloria religiosa di Menfi. Come era stato predetto, la città è diventata “un semplice oggetto di stupore”. — Ger. 46:19.
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MentaAusiliario per capire la Bibbia
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Menta
[gr. hedỳosmon].
Erba molto aromatica, menzionata una sola volta nelle Scritture a proposito della scrupolosità degli scribi e dei farisei nel dare la decima della menta, trascurando però le cose più importanti della Legge. (Matt. 23:23; Luca 11:42) In Palestina e in Siria se ne trovano diverse varietà. Probabilmente il termine greco hedỳosmon non si riferiva a una varietà particolare ma includeva le varie specie di menta conosciute.
La menta ha fusto tetragono, con foglie che crescono a coppie ai lati opposti dello stelo. I fiori piccoli, bianchi, azzurrini o rosati sono disposti in spighe. Sin dall’antichità la menta è stata usata in medicina e per insaporire vivande; questo a motivo dell’olio profumato contenuto nelle foglie e nello stelo.
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Mente
In alcune versioni delle Scritture Greche Cristiane questo termine traduce diversi termini greci affini che si riferiscono agli attributi della mente, come capacità di pensare, percezione mentale, intelligenza, ragione, pensiero, stato mentale e inclinazione, disposizione o facoltà mentali. Anche se a volte, in diverse traduzioni, viene usato il termine “mente”, negli stessi casi altre traduzioni ricorrono a queste espressioni, più specifiche e descrittive. Nel testo ebraico i termini per “ricordare” e “ricordo” possono a volte essere tradotti con espressioni come ‘rammentare’ e ‘aver a mente’.
‘RINNOVATI NELLA FORZA CHE FA OPERARE LA MENTE’
La mente dell’uomo imperfetto è naturalmente incline a pensare in modo errato. La Bibbia lo definisce uno “stato di mente carnale”. (Col. 2:18) Ai cristiani viene ricordato che un tempo erano nemici di Dio perché la loro mente era rivolta a opere malvage. — Col. 1:21.
La mente dell’uomo “fisico”, a differenza di quella dell’uomo “spirituale”, è incline verso cose materialistiche. La forza che fa operare la sua mente è stata formata in lui da ciò che gli è stato insegnato e di cui ha avuto esperienza. Di fronte a una scelta, questa forza spinge o inclina la sua mente in senso materialistico. I cristiani hanno perciò il comando di ‘essere rinnovati nella forza [spirito] che fa operare la loro mente’. (Efes. 4:23) Mediante lo studio della Parola di verità di Dio e l’azione del Suo spirito, tale forza che li anima può essere trasformata onde l’inclinazione mentale tenda nella giusta direzione. Allora, di fronte a una decisione da prendere, la mente sarà spinta da questa forza verso una giusta condotta spirituale. — I Cor. 2:13, 15.
La semplice conoscenza o capacità intellettiva non basta per avere il favore di Dio. Queste cose da sole non trasformano la mente secondo la volontà di Dio. (Rom. 12:2) Geova dice: “Farò perire la sapienza dei saggi, e spazzerò via l’intelligenza degli intellettuali”. (I Cor. 1:19) Ci vuole l’aiuto dello spirito di Dio per avere vero intendimento (Prov. 4:5-7; I Cor. 2:11), sapienza e buon senso. (Efes. 1:8, 9) Per diventare maturi servitori di Dio bisogna applicare sia la mente che il cuore.
LA ‘LEGGE DELLA MENTE’
L’apostolo Paolo definisce legge della mente ciò che dirige la mente rinnovata. Questa legge guida la nuova mente secondo la “legge di Dio”, e la nuova mente vi prova piacere. Invece la “legge del peccato” che opera nella carne decaduta combatte contro la ‘legge della mente’, tanto che il cristiano ha un continuo conflitto interiore. Può essere vittorioso? Sì, “grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore”. L’immeritata benignità di Dio provvede, in base al sacrificio di riscatto di Cristo, il perdono per i peccati della carne e, inoltre, l’aiuto dello spirito santo. La situazione del cristiano è diversa da quella del non cristiano, come ribadisce Paolo: “Così, dunque, con la mia mente io stesso sono schiavo della legge di Dio, ma con la mia carne della legge del peccato”. — Rom. 7:21-25; 8:5-11; Gal. 5:16, 17.
AMARE CON LA MENTE
Geova aveva predetto che avrebbe fatto un nuovo patto in cui lo spirito santo avrebbe operato per scrivere le Sue leggi nelle menti e nei cuori del Suo popolo. (Ebr. 8:10; 10:16) In tal modo essi sono in grado di adempiere ciò su cui si basavano l’intera Legge e i Profeti: “Devi amare Geova il tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente... [e] il tuo prossimo come te stesso”. (Matt. 22:37-40; Luca 10:27, 28) Si deve amare con tutto il cuore (che ha relazione prima di tutto con i motivi e gli affetti), con tutta
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