“Si compia la tua volontà”
“Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. — Matt. 6:10.
“SI COMPIA la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. Nulla che uomini o diavoli possano fare, impedirà che la preghiera insegnata da Gesù millenovecento anni fa, sia adempiuta. (Matt. 6:10) I più potenti capi di governo della storia umana hanno tutti dovuto inchinarsi alla volontà del Padre celeste. Grandi potenze mondiali, che dominavano vasti imperi della terra, hanno dovuto piegarsi, una dopo l’altra, alla volontà del Creatore della terra, costrette a confessare che egli è la potenza più grande dell’universo. Anche oggi infatti la sua volontà è suprema e deve essere adempiuta.
2 Più di 2.500 anni fa Nabucodonosor, sovrano dell’impero babilonese, dovette inchinarsi al Creatore del cielo e della terra, ed ammettere che i falsi dèi di Babilonia erano impotenti di fronte al nostro Creatore. La storia attesta che Nabucodonosor fu il primo a cui fosse permesso di fare ciò che nessun altro sovrano pagano aveva fatto: distruggere la città santa dei Giudei, Gerusalemme, ed anche il loro tempio, costruito dal re Salomone in onore dell’Iddio Altissimo, il cui nome è Geova. Eppure questo Dio, al quale Nabucodonosor si era apparentemente mostrato superiore, umiliò l’orgoglioso dominatore del mondo, costringendolo ad abbassarsi fino a terra, come una bestia, dinanzi a Geova. Per sette periodi di tempo o sette anni, Nabucodonosor pensò di essere una bestia selvatica. Abbandonò il trono del suo dominio mondiale per andarsene nei campi, camminare carponi e mangiare erba come un bue. Questa pazzia non sopraggiunse per caso, ma in adempimento d’un sogno che Geova gli aveva dato dodici mesi prima, sogno che nessuno dei sapienti di Babilonia era stato capace d’interpretare, tranne Daniele, profeta di Geova.
3 In questo sogno inquietante Nabucodonosor vide che “un vigile, un santo discese dal cielo”, diede ordini e infine disse: “Così fu decretato per sentenza dei vigili; tale fu la determinazione dei santi e la domanda, affinché riconoscano i viventi che l’Altissimo impera sopra il regno degli uomini e lo dà a chiunque vuole e su di esso può costituire il più umile degli uomini”. (Dan. 4:10, 14, Ri) Il sogno dunque doveva avverarsi, e la storia scritta e preservata dimostra che si avverò. Per quanto Nabucodonosor fosse diventato potente, non poteva impedire che la volontà divina fosse compiuta. Avendo raggiunto l’apice della sua potenza, cominciò a vantarsi della città imperiale dicendo: “Non è questa la gran Babilonia che io ho edificata come residenza reale con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà?” Questo suo gloriarsi rivelava che non aveva avuto abbastanza buon senso da accettare l’avvertimento del sogno e seguire il consiglio di Daniele: “Perciò, o re, ti sia gradito il mio consiglio! Poni fine ai tuoi peccati con la giustizia, e alle tue iniquità con la compassione verso gli afflitti; e, forse, la tua prosperità potrà esser prolungata”. — Dan. 4:27, VR.
4 I capi politici della Gran Bretagna, dell’America, della Russia comunista e di altre nazioni potenti dovrebbero considerare ciò che accadde a Nabucodonosor, che aveva distrutto il regno tipico di Geova Dio sulla nazione ebraica. Sì, tutti dovremmo leggerne il racconto: “Il re non aveva ancora finito di dire queste parole, quando una voce discese dal cielo: — Vien detto a te, o re Nabucodonosor: il tuo regno non sarà più tuo; ti cacceranno dalla società, starai colle bestie e colle fiere, qual bue mangerai il fieno; così passeranno sopra di te sette tempi, finché tu non riconosca che l’Altissimo ha dominio sopra il regno degli uomini, e lo dà a chi gli pare. — Sull’istante le parole furon compite sopra Nabucodonosor: cacciato dalla società, mangiò fieno qual bue, il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, tanto che i suoi capelli, crescendo, divennero come le penne dell’aquila, e le sue unghie come gli artigli degli uccelli”. — Dan. 4:28-30, Ti.
5 Nessuno dei medici di malattie mentali di Babilonia fu in grado di guarire il re da questa folle licantropia. Questa doveva fare il suo corso per tutto il tempo stabilito dall’Iddio Altissimo, Geova, cioè per “sette tempi” o sette anni. Geova Dio aveva deposto il più potente dominatore della terra, e solo Geova, l’Altissimo, poteva rimetterlo sul trono di Babilonia. Fu solo per misericordia che Geova gli preservò la sua posizione di sovrano, come aveva assicurato Daniele dicendo: “Il tuo regno ti sarà ristabilito, dopo che avrai riconosciuto che il cielo domina”. Il più potente e più grande re dell’antichità non poteva fare nulla che non fosse in armonia col proposito del Dio del cielo, e che Dio non gli avesse permesso. Il fondatore dell’impero che aveva conquistato tante nazioni e persino il regno di Giuda, non sarebbe salito al trono della potenza mondiale babilonese se Dio non gliel’avesse permesso, dandogli l’autorità e restituendogli la sanità di mente necessaria a riprendere il dominio imperiale.
6 Imparò Nabucodonosor la lezione che Geova aveva voluto dargli e che tutti noi possiamo oggi considerare? Lo stesso re di Babilonia scrisse il documento che è stato preservato per noi: “Finito quel tempo [i sette ‘tempi’ o anni], io Nabucodonosor alzai i miei occhi al cielo, e mi ritornò la ragione. Allora benedissi l’Altissimo, e lodai e glorificai colui che vive in eterno: la sua potenza è eterna; il regno di lui si estende a tutte le generazioni. Tutti gli abitatori della terra son davanti a lui un niente. Egli dispone a suo beneplacito tanto delle potenze dei cieli, come degli abitatori della terra; e nessuno può resistere alla sua mano, e dirgli: — Perché hai fatto questo? — Nel medesimo tempo ritornò in me la mia ragione, ritornai nell’onore e nella magnificenza del regno, ritornai nel mio primo aspetto, i miei cortigiani e i miei magistrati mi ricercarono, fui rimesso nel mio regno, e la mia potenza fu ancor più accresciuta. Ed ora io, Nabucodonosor, lodo, esalto, glorifico il re del cielo, perché le opere sue son rette e le sue vie son giuste, ed egli può umiliare i superbi”. — Dan. 4:31-34, Ti.
7 Alla luce di questo sogno proveniente da Geova Dio e in base all’interpretazione di Daniele, la cui esattezza fu dimostrata dai successivi avvenimenti, solo in questo modo riverente Nabucodonosor poteva parlare della sua esperienza. Tale era il giusto atteggiamento mentale da prendere, rendendo onore a chi era dovuto, a Geova Dio, l’Altissimo, anche se era il Dio di Daniele.
8 Ora la questione della massima importanza è per noi sapere quale sia l’atteggiamento attuale dei governanti delle nazioni del blocco orientale, del blocco occidentale e delle nazioni neutrali. Dopo il 1914 e la fine della prima guerra mondiale le nazioni hanno vissuto in un periodo critico. La causa di ciò è in relazione con quanto avvenne a Nabucodonosor. Come mai? A quel tempo Nabucodonosor personalmente passò attraverso “sette tempi”, o sette anni letterali, di insana bestialità. Ma allo stesso tempo cominciarono anche “sette tempi” di ben più grande importanza per le nazioni del mondo d’allora e di oggi. Erano i tempi che Gesù Cristo chiamò “i fissati tempi delle nazioni”. Egli parlò di questi “fissati tempi” in relazione alla distruzione della capitale giudaica, Gerusalemme. Gesù profetò: “Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni, finché i fissati tempi delle nazioni non siano compiuti”. (Luca 21:24) I “sette tempi” delle nazioni sono molto più lunghi dei “sette tempi” di un singolo uomo, Nabucodonosor. Secondo la cronologia di Geova, erano 360 volte più lunghi dei sette anni di Nabucodonosor, cioè della durata di 2.520 anni. Questi “sette tempi” cominciarono nel 607 a.C., allorché Nabucodonosor distrusse Gerusalemme e il tempio di Geova, e la terra di Giuda rimase desolata; e terminarono al principio dell’autunno del 1914 (d.C.), poco dopo l’inizio della prima guerra mondiale.
9 Prima di Nabucodonosor due potenze politiche mondiali avevano avuto molto a che fare col popolo di Geova: l’Egitto, prima potenza mondiale della storia biblica e, seconda, l’Assiria. Babilonia divenne così la terza potenza mondiale e altre seguirono. Durante i “fissati tempi delle nazioni” dal 607 a.C. fino al 1914 d.C., le pagine macchiate di sangue della storia rivelano che cinque potenze mondiali hanno dominato successivamente la nostra terra, cioè, Babilonia, Medo-Persia (quarta potenza mondiale), Grecia (quinta), Roma (sesta) e l’Impero Britannico insieme agli Stati Uniti d’America (settima potenza mondiale).
10 Poiché nel 1914 sette simbolici tempi erano passati per le nazioni e le potenze del mondo, era giunto il tempo di cercare di fare un eventuale confronto. Abbiamo già notato l’espressione di Nabucodonosor alla fine dei suoi “sette tempi”, dopo che rinsavì e fu ristabilito sul trono di Babilonia. Ebbene, vi è stato qualche cosa di simile dopo il 1914? Rassomigliano le espressioni dei capi delle nazioni del mondo, particolarmente nella cristianità, a quella del ristabilito Nabucodonosor?
11 Tutti coloro che onestamente esaminano la storia mondiale devono ammettere una cosa: che durante i 2.520 anni dalla distruzione di Gerusalemme per mano di Nabucodonosor fino al 1914 d.C., tutte le nazioni, inclusa la cristianità, hanno agito come Nabucodonosor durante i “sette tempi” di pazzia, come bestie, senza riconoscere Geova Dio né considerare la sua volontà espressa nelle Sacre Scritture della Bibbia. Ebbene, alla fine dei loro “sette tempi” di 2.520 anni, hanno forse imparato qualche cosa?
12 Rinsavirono le nazioni, come Nabucodonosor, riconoscendo quindi la verità del Salmo 83:18: “Tu solo, il cui nome è Geova, sei l’Altissimo sopra tutta la terra”? Gli avvenimenti del 1914 rispondono alla domanda per noi. Alla fine dei “sette tempi”, circa il 1º ottobre 1914, le nazioni della cristianità furono coinvolte nella pazzia e bestialità della prima guerra mondiale.
13 A quel tempo le nazioni che asserivano di essere cristiane avrebbero dovuto mostrarsi all’altezza della loro pretesa. Avrebbero dovuto dimostrare di essere migliori del pagano Nabucodonosor riconoscendo Geova Dio come il Sovrano dell’universo e l’unico che avesse diritto di governare la terra. Ma, è possibile che non sapessero che nell’autunno del 1914 i tempi dei Gentili o “fissati tempi delle nazioni” erano scaduti? Niente affatto! Avrebbero invece dovuto sapere che alla fine di quei “tempi”, circa il 1º ottobre 1914, Geova avrebbe fatto nascere nei cieli il regno promesso insediando il suo unto Figlio, Gesù Cristo, sul trono del Regno perché governasse in mezzo ai suoi nemici. Avrebbero dovuto saperlo, non solo perché la Bibbia era disponibile a milioni di copie in molte lingue e vi erano centinaia di migliaia di ecclesiastici stipendiati per spiegarla; ma perché, dal 1877, l’unto rimanente dei testimoni di Geova aveva annunciato ciò che avrebbe avuto luogo nel 1914.
14 Nell’edizione inglese del 15 ottobre 1913, La Torre di Guardia aveva pubblicato l’articolo principale dal titolo “Sommario della fine dei tempi dei Gentili”. Nel secondo paragrafo si leggeva: “Senza essere dogmatici noi attendiamo certi avvenimenti: (1) Il termine dei Tempi dei Gentili — della supremazia dei Gentili nel mondo — e (2) l’instaurazione del Regno del Messia nel mondo. I regni della terra avranno fine, e ‘l’Iddio del Cielo istituirà un Regno’. (Daniele 2:44) Le Scritture non indicano se le afflizioni sopraggiungeranno in un’ora, in un giorno o in un anno. Ma si può aspettarsi che la catastrofe che s’abbatterà sulla nostra civiltà sarà molto repentina”. Questo fu pubblicato in inglese, francese, tedesco, svedese e danese. Inoltre il famoso Fotodramma della Creazione, della durata di otto ore, che mediante le illustrazioni e il sonoro spiegava le stesse cose, cominciò ad essere presentato nella cristianità nel gennaio del 1914; e nell’ottobre del 1914 era già stato proiettato gratuitamente al pubblico nell’America Settentrionale, in Gran Bretagna, Germania, Svizzera, Finlandia, Svezia e Danimarca, ed anche in Australia e Nuova Zelanda. Certamente la cristianità doveva esserne al corrente!
15 Fino al giorno d’oggi, quarantacinque anni dopo la fine dei tempi dei Gentili nel 1914, le nazioni e i loro governanti non sono giunti alla sanità mentale cristiana, per imparare ciò che imparò Nabucodonosor, che “l’Altissimo impera sopra il regno degli uomini e lo dà a chiunque vuole e su di esso può costituire il più umile degli uomini”. In crudele contrasto, si preparano per un eccidio internazionale, con armi che con una sola esplosione hanno il raccapricciante potere di uccidere masse di creature umane, oltre che d’inquinare l’aria, la terra e l’acqua.
16 Per colpa di capi politici e di scienziati moderni, la società umana nel suo insieme, dopo molti secoli di civiltà, è minacciata dal più grande pericolo di tutti i tempi. I governanti mondani, specialmente quelli della cristianità, sono inescusabili. Hanno avuto opportunità d’imparare dalla Bibbia, la Parola di Dio largamente diffusa, e dai suoi testimoni sulla terra, ciò che il re Nabucodonosor decretò “a tutti i popoli, a tutte le nazioni e lingue, che abitano su tutta la terra” alla fine dei suoi “sette tempi”. Egli decretò: “La vostra pace abbondi. M’è parso bene di far conoscere i segni e i prodigi che l’Iddio altissimo ha fatto nella mia persona. Come son grandi i suoi segni! Come son potenti i suoi prodigi! Il suo regno è un regno eterno, e il suo dominio dura di generazione in generazione”. (Dan. 4:1-3, VR) Poiché ignorano questa verità, le nazioni di oggi non hanno pace!
17 Continuino pure le nazioni nella loro follia. Gli uomini che sono rinsaviti come Nabucodonosor hanno ora abbastanza buon senso da rendersi conto di questa verità essenziale: Che l’eterna sopravvivenza della razza umana non dipende dalla difesa militare abbastanza forte da tener testa al nemico ripagandolo con uguale o maggiore distruzione. Ma dipende dal riconoscere il regno eterno dell’Iddio Altissimo e la continuità del suo dominio di generazione in generazione. Il suo regno e il suo dominio non sono limitati ai cieli invisibili, ma comprendono anche la terra visibile con tutto lo spazio che la circonda. Tutti coloro che vogliono restare fra i viventi devono riconoscere che l’Altissimo domina anche il regno degli uomini, che è superiore ad ogni governo umano e dà questo regno dell’umanità a chi vuole. Se vogliamo dimostrare d’esser sani di mente, dobbiamo sapere precisamente a chi l’Iddio Altissimo ha disposto di dare il regno dell’umanità, poiché doveva esser dato al “più umile degli uomini”. Quindi qualunque cosa il mondo ostile faccia o si appresti a fare, non servirà a nulla, perché nessuno sulla terra può resistere alla mano di Geova Dio o dirgli in tono di sfida: “Perché hai fatto questo?”
18 Uno sguardo alla storia mondiale dal punto di vista biblico dimostra la veracità di quanto aveva detto il “vigile”, il “santo” sceso dal cielo, che l’Altissimo Dio Geova dà il regno a chi vuole, e non a chi vuole il popolo o un dittatore. Nel caso di Nabucodonosor, re di Babilonia, Dio si servì di lui come Suo giustiziere per infliggere la dovuta punizione sull’infedele nazione dell’antico Israele. Perciò Dio premiò Nabucodonosor lasciando che diventasse il sovrano del mondo che avrebbe dato inizio ai “fissati tempi delle nazioni”. Il profeta Daniele ne informò Nabucodonosor, pertanto interpretando il significato della statua dalla testa d’oro che Nabucodonosor aveva visto in sogno ma aveva dimenticato ridestandosi, Daniele disse: “Tu, o re, sei il re dei re, al quale l’Iddio del cielo ha dato l’impero, la potenza, la forza e la gloria; e dovunque dimorano i figliuoli degli uomini, le bestie della campagna e gli uccelli del cielo, egli te li ha dati nelle mani, e t’ha fatto dominare sopra essi tutti. La testa d’oro sei tu”. — Dan. 2:37-39, VR.
19 In armonia con questa dichiarazione, Geova permise che il suo regno tipico in Giuda fosse abbattuto da Nabucodonosor. Quindi al re Sedechia, che sedeva sul tipico “trono di Geova” a Gerusalemme, Geova disse: “La tiara sarà tolta, il diadema sarà levato; tutto sarà mutato; ciò ch’è in basso [il non Giudeo] sarà innalzato; ciò ch’è in alto [il Giudeo] sarà abbassato. Ruina! ruina! ruina! Questo farò di lei; anch’essa non sarà più, finché non venga colui a cui appartiene il giudizio, e al quale lo rimetterò”. (Ezech. 21:31, 32, VR) Geova Dio fa questo secondo la sua volontà.
MUTATI I TEMPI E LE STAGIONI
20 Vi furono mutamenti esattamente come aveva detto Daniele dopo che Geova Dio gli ebbe rivelato il sogno dimenticato da Nabucodonosor e il suo significato. “Daniele prese a dire: ‘Sia benedetto il nome di Dio, d’eternità in eternità! poiché a lui appartengono la sapienza e la forza. Egli muta i tempi e le stagioni; depone i re e li stabilisce, dà la sapienza ai savi, e la scienza a quelli che hanno intelletto. Egli rivela le cose profonde e occulte; conosce ciò ch’è nelle tenebre, e la luce dimora con lui’”. (Dan. 2:20-22, VR) Nel 607 a.C. egli mutò tempi e stagioni. Mutò i tempi del tipico regno di Dio sulla terra in tempi di supremazia delle potenze mondiali non giudee, “i fissati tempi delle nazioni”. Mutò le “stagioni” o tempi particolari. Nell’autunno del 607 a.C. cominciò questo mutamento. Durante i 2.520 anni che seguirono nessun tipico regno di Davide a Gerusalemme interferì con le potenze mondiali dei Gentili, poiché non vi era un successore del re Davide sul “trono di Geova” a Gerusalemme in grado di farlo.
21 Come ulteriore esempio della sua capacità di produrre mutamenti, Geova rimosse Nabucodonosor dal trono di Babilonia per “sette tempi” o sette anni letterali. In seguito, a suo tempo, rimosse dal trono di Babilonia la dinastia dei re caldei discendenti da Nabucodonosor. A quel tempo, nel 539 a.C., permise che l’Impero Babilonese fosse abbattuto proprio da colui che aveva predetto indicandone il nome più di 185 anni prima, il re persiano Ciro il Grande. Mediante il profeta Isaia egli disse: “Questo è ciò che ha detto Geova al suo unto, a Ciro, che ho preso per la destra, per abbattere dinanzi a lui nazioni . . .: ‘Per amore del mio servo Giacobbe e di Israele, mio eletto, io t’ho chiamato per nome; t’ho dato un nome onorevole, benché tu non mi conoscessi’”. (Isa. 45:1, 4) Così i tempi del dominio babilonese furono mutati in quelli del dominio persiano.
22 Perché Ciro il Grande potesse servire gli interessi del popolo di Daniele ed eseguire la vendetta divina contro Babilonia, Geova lo fece diventare sovrano dell’Impero Persiano. Esattamente nel settantesimo anno dopo la distruzione di Gerusalemme e del tempio, Geova indusse Ciro ad emanare il decreto per cui gli Ebrei prigionieri erano liberi di lasciare Babilonia e ritornare in patria per edificare Gerusalemme e il tempio. I tempi della desolazione di Gerusalemme e della cattività d’Israele a Babilonia furono così mutati, secondo la volontà divina, nella stagione o preciso tempo da lui stabilito. (Isa. 44:28; 45:13; Ger. 25:12-14; 2 Cron. 36:22, 23) Il decreto relativo al tempio rivelò la responsabilità di Geova in merito con queste parole: “Così ha detto Ciro, re di Persia: ‘Geova, l’Iddio dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra e mi ha comandato di edificargli una casa in Gerusalemme, che è in Giuda. Chi fra voi tutti è del suo popolo, sia Dio con lui. Salga dunque a Gerusalemme, che è in Giuda, e riedifichi la casa di Geova, l’Iddio d’Israele — egli è il vero Dio’”. (Esdra 1:1-3) Così Ciro fu premiato per il servizio reso a Geova Dio.
23 Tuttavia dovevano aver luogo altri mutamenti di tempi e di stagioni, re dovevano essere rimossi e altri re salire al potere. Ciò doveva avvenire non secondo la volontà dell’uomo, ma per volontà di Dio, poiché egli permise questi mutamenti nelle vicende umane. Infatti egli li predisse, e quindi la preconoscenza divina doveva essere confermata.
24 Almeno in quattro profezie nel solo libro di Daniele, Geova predisse che la dinastia dell’Impero Persiano, quarta potenza mondiale, avrebbe avuto termine e che l’Impero Macedone o Greco avrebbe assunto il potere come quinta potenza mondiale della storia. Questo sarebbe avvenuto ai giorni d’un famoso re greco, Alessandro Magno, che conquistò in brevissimo tempo l’intero domino dell’Impero Persiano assoggettandolo. La divisione dell’impero che seguì la morte di questo Macedone, sovrano del mondo, ne agevolò a suo tempo la conquista da parte dell’Impero Romano, sesta potenza mondiale. Anche questo doveva avvenire al tempo stabilito da Geova per tali mutamenti, mutamento di condizione per il suo popolo e mutamento di sovrani del mondo. Così all’epoca in cui il governo mondiale di Roma avrebbe emanato il decreto che costrinse la madre di Gesù ad andare a Betlemme, città natale di Davide, si sarebbe adempiuta la profezia riguardante la nascita umana del Figlio di Dio. (Mich. 5:2, Ti; Matt. 2:1-6; Luca 2:1-20) Tutto questo ha magnificato in modo meraviglioso l’infallibile prescienza e l’immutabile volontà di Geova Dio.
25 Tuttavia, mediante illustrazioni, l’angelo di Geova predisse a Daniele un ulteriore grande mutamento, dall’Impero Romano al più grande di tutti gli imperi terreni, l’Impero Britannico insieme agli Stati Uniti d’America, le due potenze politiche che insieme formano la settima potenza mondiale. Questa potenza mondiale, cosiddetta cristiana, dominava il mondo nell’anno 1914; quindi avrebbe dovuto prendere una decisione della massima importanza di fronte al fatto che il regno di Dio era stato stabilito nei cieli in quell’anno memorabile.
26 La preconoscenza di Dio era andata anche oltre, nel “tempo della fine”, e aveva previsto la formazione di un’organizzazione internazionale per la pace, la Lega delle Nazioni, la sua morte e rinascita nelle Nazioni Unite. L’angelo di Geova aveva inoltre predetto a Daniele che il comunismo mondiale avrebbe raggiunto una forza tale da costituire una minaccia sia per la potente settima potenza mondiale che per l’ottava, le attuali Nazioni Unite.
27 In verità, tutte queste trasformazioni avvenute sulla scena del mondo durante i secoli, fino all’attuale stato di cose, hanno richiesto grandi, profondi mutamenti. Ma tutti avvennero secondo la preconoscenza dell’Iddio Altissimo, nei tempi e nelle stagioni da lui stabiliti e previsti. Egli non permise che alcun avvenimento intralciasse il suo proposito. Migliaia d’anni fa queste cose erano completamente oscure alla mente umana, tanto che anche a proposito delle profezie che gli erano state date, con una spiegazione parziale, Daniele disse: “Io udii, ma non compresi”. (Dan. 12:8, VR) Eppure da quello che Geova Dio aveva rivelato a Daniele con la drammatica spiegazione del sogno, fatto da Nabucodonosor, della statua dalla testa d’oro, Daniele ebbe una certa penetrazione nella profondità della prescienza divina, e infatti disse: “[Egli] conosce ciò ch’è nelle tenebre, e la luce [riguardo a queste cose] dimora con lui”; “egli rivela le cose profonde e occulte” al suo popolo.
28 Il mutamento più grandioso è quello che mette nella massima evidenza la verità che “l’Altissimo impera sopra il regno degli uomini e lo dà a chiunque vuole e su di esso può costituire il più umile degli uomini”. Daniele fu ispirato a predire il maggiore e più grandioso cambiamento che Geova avrebbe fatto sulla terra, al tempo e nella stagione stabiliti da Dio, dicendo: “Al tempo di questi re, l’Iddio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto, e che non passerà sotto la dominazione d’un altro popolo; quello spezzerà e annienterà tutti quei regni; ma esso sussisterà in perpetuo”. — Dan. 2:44, VR.
29 Più di 2.500 anni fa Daniele predisse questo meraviglioso mutamento. Oggi noi stiamo vivendo proprio mentre questo ha luogo. Ai nostri giorni Geova ha stabilito sul regno degli uomini colui che è chiamato “il più umile degli uomini”. Chi è questo “più umile degli uomini”?
30 Ai nostri giorni democrazia e comunismo contendono accanitamente fra loro. La democrazia appartiene all’umile popolo comune. Eppure “il più umile degli uomini” non potrebbe assolutamente essere il potente difensore della democrazia, la potenza mondiale anglo-americana. Questa settima potenza mondiale della storia è scartata come “più umile degli uomini” dalla profezia di Geova, che disse: “Egli proferirà parole contro l’Altissimo, ridurrà allo stremo i santi dell’Altissimo, e penserà di mutare i tempi e la legge . . . [Questa potenza mondiale] s’elevò anzi fino al capo di quell’esercito [celeste], gli tolse il sacrifizio perpetuo, e il luogo del suo santuario fu abbattuto”. — Dan. 7:25; 8:11, VR.
31 D’altra parte, si asserisce che il comunismo russo sia il governo del proletariato, dei nullatenenti. Eppure “il più umile degli uomini” non potrebbe assolutamente essere il sistema dell’ateo comunismo mondiale. Eliminando quel movimento politico che tenacemente mira al dominio mondiale, l’angelo di Geova disse: “Si estollerà, si magnificherà al disopra d’ogni dio, e proferirà cose inaudite contro l’Iddio degli dèi; . . . si magnificherà al disopra di tutti. Ma onorerà l’iddio delle fortezze nel suo luogo di culto; onorerà con oro, con argento, con pietre preziose e con oggetti di valore un dio che i suoi padri non conobbero. E agirà contro le fortezze ben munite, aiutato da un dio straniero; quelli che lo riconosceranno egli ricolmerà di gloria”. (Dan. 11:36-39, VR) Queste descrizioni profetiche non predissero alcuna umiltà di spirito né nella potenza mondiale anglo-americana, né nel suo attuale avversario, il comunismo.
32 Colui che veramente è “il più umile degli uomini” non ha confronti. Benché sia così umile, non è un uomo degradato. Nessun’altra creatura in cielo o sulla terra avrebbe potuto umiliarsi così profondamente per la gloria di Dio e per il benessere eterno dell’uomo. Perché no? Perché prima di dimostrare la sua umiltà di spirito, egli esisteva in forma di Dio come creatura spirituale in cielo. Era il primogenito, l’unigenito Figlio di Dio, mediante il quale furono create tutte le altre creature in cielo e sulla terra.
33 Nonostante egli fosse la prima di tutte le creature di Geova Dio, non meditò di usurpare la posizione di Dio né pretese di essere uguale a Dio. Non cercò di esaltare se stesso fino al ‘Principe dell’esercito’ celeste, né ‘proferì cose inaudite contro l’Iddio degli dèi’, Geova. Al contrario, le Sacre Scritture dicono: “Egli annichilì se stesso e prese la forma di uno schiavo divenendo simile agli uomini. Inoltre, quando si trovò in forma d’uomo, umiliò se stesso e divenne ubbidiente fino alla morte, sì, la morte su un palo di tortura”. (Filip. 2:5-8) Parlò onestamente di sé quando invitò le persone afflitte e abbattute a cercar sollievo in lui; ben lungi dall’essere imperioso ed oppressivo, egli disse: “Io sono mansueto e umile di cuore”. (Matt. 11:28, 29) In umile sottomissione alla volontà del suo Dio e Padre celeste, insegnò ai suoi discepoli a pregare: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. — Matt. 6:9, 10.
[Domande per lo studio]
1. Come è stato dimostrato nel caso di grandi potenze mondiali che nulla può impedire l’adempimento della preghiera: “Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”?
2. In che modo Nabucodonosor si mostrò apparentemente superiore a Geova, ma come Geova umiliò quell’adoratore di falsi dèi?
3. Quale dichiarazione del vigile celeste a proposito dell’Altissimo richiedeva che il sogno si avverasse, e nel vantarsi di Babilonia, che cosa Nabucodonosor dimostrò di non aver ascoltato?
4. Per ammonimento a tutti i capi politici, che cosa avvenne subito dopo che Nabucodonosor si fu vantato?
5. In che modo il primo potere imperiale di Nabucodonosor e il suo ritorno al potere dipendevano interamente da Geova Dio?
6. Dimostrando di aver imparato la lezione, quale riconoscimento della volontà di Geova, delle sue opere e delle sue vie, fece Nabucodonosor?
7. Come soltanto Nabucodonosor poteva parlare dovutamente della sua esperienza, e qual era l’unico giusto atteggiamento mentale da avere?
8. Che relazione vi è fra l’esperienza di Nabucodonosor e l’inizio del critico periodo in cui si trovano ora le nazioni del mondo?
9. Quali potenze mondiali dominarono la terra prima e durante i “fissati tempi delle nazioni”?
10, 11. (a) Dopo la fine dei simbolici sette tempi nel 1914, quale confronto è ora tempo di fare? (b) Facendo un confronto fra Nabucodonosor e tutte le nazioni del mondo, che cosa devono ammettere tutti quelli che esaminano onestamente la storia?
12. Che cosa indica se, alla fine dei “sette tempi” nel 1914, le nazioni erano rinsavite di fronte a Dio, come Nabucodonosor?
13. (a) Che cosa avrebbero dovuto fare a quel tempo le nazioni che si dicono cristiane? (b) Che cosa indica che esse dovevano essere al corrente che Dio avrebbe generato il suo regno nel 1914?
14. Considerando La Torre di Guardia inglese del 15 ottobre 1913 e la proiezione gratuita del Fotodramma della Creazione, perché la cristianità doveva conoscere tali importanti eventi?
15. Fino ad oggi, quarantacinque anni dopo il 1914, dimostrano forse le nazioni di aver imparato saggiamente la lezione come Nabucodonosor?
16. Perché i governanti mondiali sono inescusabili, e perché oggi le nazioni non hanno pace?
17. Dal riconoscimento di che cosa dipende la sopravvivenza futura della razza umana e, per dimostrare di essere rinsaviti, che cosa dobbiamo sapere a proposito del regno dell’umanità?
18. Che cosa rivela l’esame della storia dal punto di vista biblico in quanto al regno sull’umanità, e in che modo il caso di Nabucodonosor illustrò questo fatto?
19. In armonia con questa dichiarazione, che cosa disse Geova mediante Ezechiele al re Sedechia per indicare che è l’Altissimo che conferisce il potere sull’umanità?
20. Secondo quello che Daniele aveva detto commentando il sogno di Nabucodonosor, in che modo Geova mutò tempi e stagioni nel 607 a.C.?
21. In che modo Geova mostrò la sua capacità di produrre mutamenti nel caso di Nabucodonosor e della sua dinastia, e nel caso del dominio mondiale di Babilonia?
22. Quali mutamenti a giusto tempo fece Geova riguardo agli Ebrei esiliati e alla desolazione di Giuda, e in che modo l’editto di Ciro dimostrò la responsabilità di Geova al riguardo?
23. In armonia con che cosa dovevano avvenire ulteriori mutamenti di tempi e di stagioni, e perché?
24. In che modo nel solo libro di Daniele Geova predisse i mutamenti della dominazione mondiale e l’avvento della sesta potenza mondiale, e quale importante nascita al tempo della sesta potenza indica che il mutamento avvenne al tempo stabilito da Geova?
25. Quale ulteriore mutamento della dominazione mondiale fu predetto a Daniele dall’angelo di Geova, e quindi quale importantissima decisione avrebbe dovuto prendere tale potenza mondiale?
26. Che cosa previde Geova per il “tempo della fine” in quanto agli avvenimenti mondiali?
27. Per quanto grandi fossero, secondo che cosa ebbero luogo i mutamenti avvenuti nel mondo, come indica il commento di Daniele sul sogno di Nabucodonosor?
28. A sostegno della sovranità di Geova, che cosa predisse Daniele riguardo al maggiore e più grandioso mutamento che sarebbe avvenuto sulla terra?
29-31. Perché “il più umile degli uomini” stabilito sopra il regno degli uomini non poteva essere né la potenza anglo-americana né il comunismo mondiale?
32, 33. Chi è in realtà “il più umile degli uomini”, e com’è stato dimostrato questo?