Capitolo XVI
La presentazione del Re reca liberazione ai prigionieri
1. Quale specie di applicazione ha ora la profezia di Zaccaria, quando si parla di paesi e città nelle notizie odierne, e che cosa ci aiuta oggi a determinare l’adempimento?
OGGI i paesi di Siria e Libano e la striscia di Gaza hanno nelle notizie un posto preminente. Le città che hanno relazione con questi paesi sono nominate nel nono capitolo della profezia di Zaccaria. Comunque, ciò che il profeta Zaccaria disse in quel tempo del sesto secolo avanti la nostra Èra Volgare non si applica oggi a questi paesi nella loro relazione con la Repubblica d’Israele. A parte ogni adempimento iniziale della profezia di Zaccaria nel primo secolo della nostra Èra Volgare, e in senso letterale, la profezia ha oggi il suo adempimento finale, in questo ventesimo secolo E.V., solo in senso spirituale o figurativo. Acquistata conoscenza del primo adempimento di diciannove secoli fa, ne possiamo discernere oggi l’adempimento spirituale.
2. La carta geografica di quale periodo di tempo guardiamo, e sono giudaici i luoghi menzionati in relazione col “paese di Adrac”?
2 Se guardiamo la nostra carta geografica del paese di Palestina durante il regno dei re persiani, notiamo Damasco, capitale della Siria, anche la città di Amat circa 193 chilometri (120 miglia) a nord di Damasco; e le antiche città fenicie (ora libanesi) di Tiro e Sidone sulla costa del mare Mediterraneo; e le città filistee di Gaza, Ascalon, Ecron, Asdod e Gat; e le città di Gerusalemme e Samaria. Il “paese di Adrac” non compare in tutte le cartine perché non se ne conoscono il luogo e i limiti precisi con esattezza, ma la profezia mette questo paese una volta menzionato in relazione con Damasco. L’Atlas of the Biblical World di Baly e Tushingham (diritti riservati nel 1971), a pagina 199, chiama il “paese di Adrac” semplicemente “una regione della Siria vicino a Damasco”. L’Edizione Riveduta (1956) del Westminster Historical Atlas to the Bible, a pagina 124, parla del paese di Adrac come di un “distretto della Siria a nord di Amat”, quindi a nord di Damasco. Se l’espressione “il paese di Adrac” sia simbolico per indicare il territorio collettivo in cui si trovano tutte le summenzionate città sire, fenicie e filistee ha poca importanza. Erano tutte non israelitiche, non giudaiche.
3. Come gli ultimi versetti di Zaccaria, capitolo otto, sono in contrasto con i primi versetti del capitolo nove?
3 Gli ultimi versetti (20-23) dell’ottavo capitolo di Zaccaria della profezia di Zaccaria dicono come persone di ogni lingua delle nazioni e da molte città saliranno a Gerusalemme per adorare Geova, perfino afferrando il lembo di un Giudeo per andare con lui ad adorare il suo Dio. Che accadrà a quelli che non fanno questo? Molto esattamente i primi otto versetti del successivo capitolo (nove) ci informano di alcune conseguenze per non aver fatto questo. Ora leggiamo dunque questo brano, Zaccaria 9:1-8:
4. Secondo Zaccaria 9:1-8, chi prende parte alle attività di quelli che vi sono menzionati, e a favore di chi?
4 “Dichiarazione: ‘La parola di Geova è contro il paese di Adrac, e Damasco è dove riposa; poiché Geova ha l’occhio sull’uomo terreno e su tutte le tribù d’Israele. E anche lo stesso Amat confinerà con lei; Tiro e Sidone, poiché è molto saggia. E Tiro si edificava un bastione, e ammassava l’argento come la polvere e l’oro come il fango delle vie. Ecco, Geova stesso la spodesterà, e per certo ne getterà nel mare le forze militari; ed essa stessa sarà divorata dal fuoco. Ascalon vedrà e avrà timore; e in quanto a Gaza, anch’essa sentirà dolori molto penosi; anche Ecron, a causa della sua ambita speranza dovrà provare vergogna. E un re perirà per certo da Gaza, e la stessa Ascalon non sarà abitata. E un figlio illegittimo si sederà effettivamente in Asdod, e per certo stroncherò l’orgoglio del Filisteo. E per certo gli rimuoverò le sue cose lordate di sangue dalla bocca e le sue cose disgustanti di fra i denti, ed egli stesso per certo sarà lasciato anche rimanere per il nostro Dio; e deve divenire come uno sceicco in Giuda, ed Ecron come il Gebuseo. E per certo mi accamperò come un avamposto per la mia casa, così che nessuno passerà e nessuno tornerà; e non vi passerà più un soprintendente, poiché ora ho visto con i miei occhi’”.
5. Perché lo sfavore di Geova fu su Damasco, il “paese di Adrac” e Amat?
5 L’antica Siria del sesto secolo a.E.V. adorava falsi dèi e manteneva la propria inimicizia verso il restaurato paese di Giuda. Si rifiutava di adorare Geova nel suo riedificato tempio in Gerusalemme. C’era dunque buona ragione perché la parola di Geova fosse non favorevole, ma contro il “paese di Adrac” come parte della Siria. La sua sfavorevole parola sarebbe stata rivolta alla capitale dell’intero paese, cioè Damasco; e poiché il territorio di Amat confinava con Damasco, la sfavorevole parola di Geova sarebbe stata pronunciata anche contro Amat. Quindi tutta la Siria era nel disfavore divino.
6. Perché la parola di Geova fu contro le città della Fenicia?
6 Il paese della Fenicia confinava con la Siria, ed esso pure si era rivolto contro il paese di Giuda al tempo della sua più terribile angustia. Salmo 83:5-8 include le città fenicie di Ghebal e Tiro nella cospirazione internazionale contro il popolo di Geova, dicendo: “Contro di te concludevano perfino un patto, le tende di Edom e gli Ismaeliti, Moab e gli Agareni, Ghebal e Ammon e Amalec, la Filistea insieme agli abitanti di Tiro. Inoltre, l’Assiria stessa si è unita a loro; son divenuti un braccio ai figli di Lot [Moab e Ammon]”. Tiro era in realtà una colonia di Sidone; e Zaccaria 9:2-4 le menziona, dicendo:
7. A chi Zaccaria 9:2-4 collega Tiro, e che cosa si predice che accadrà a Tiro?
7 “Tiro e Sidone, poiché è molto saggia. E Tiro si edificava un bastione, e ammassava l’argento come la polvere e l’oro come il fango delle vie. Ecco, Geova stesso la spodesterà, e per certo ne getterà nel mare le forze militari; ed essa stessa sarà divorata dal fuoco”.
8. Quale Tiro fu quella menzionata da Zaccaria, e perché?
8 Da queste parole si comprende che “la parola di Geova” fu certamente pronunciata anche contro tutta la Fenicia come era rappresentata dalle sue città di Tiro e Sidone famose nel mondo. La città di Tiro qui nominata è la città isolana, poiché il re Nabucodonosor di Babilonia aveva distrutto la città continentale nella sua campagna palestinese. (Ezechiele 29:17-20) I Tiri sopravvissuti eran fuggiti nella loro isola al largo della costa e vi avevano edificato una città potente. Secondo Ezechiele 28:1-19, Tiro era diabolicamente divenuta traditrice verso la sua precedente amica, Israele, e Sidone si era associata in questo corso con Tiro. (Ezechiele 28:20-26) Dopo la restaurazione del paese di Giuda nel 537 a.E.V. in seguito ai settant’anni ch’era stato desolato, Tiro e Sidone non cambiarono l’attitudine del loro cuore verso Gerusalemme col suo secondo tempio. Che stoltezza!
9. Come Tiro si arricchì e si fortificò, ma come si adempì la profezia di Geova riguardo a lei?
9 Tiro, come anche Sidone, continuò a seguire la sapienza di questo mondo, aumentando la propria sapienza per ammassare ricchezze, per accumulare oro e argento qui sulla terra dove i predoni possono spogliare. Il potente bastione che Tiro aveva edificato per sua protezione come commerciale potenza marinara non resisté alla strategia del conquistatore greco, Alessandro Magno, nel 332 a.E.V. Le sue forze militari a terra e anche quelle imbarcate sulle sue molte navi le vennero allora meno. Geova, per mezzo del suo strumento di esecuzione terrena, abbatté la forza militare di Tiro gettandola in mare, dove essa aveva stabilito la propria fortezza. Geova la spodestò cedendo le enormi ricchezze che possedeva al conquistatore. Essendo dunque divorata dal fuoco, subì una completa rovina.
10. Quale interesse mostrarono in Gesù Cristo gli abitanti di Tiro e di Sidone, e che cosa si riferì che era stato stabilito in Tiro?
10 Anni dopo Tiro fu riedificata, ma né essa né Sidone riguadagnarono la forte posizione commerciale che aveva avuta prima che si adempisse “la parola di Geova” pronunciata contro di lei. Nel primo secolo della nostra Èra Volgare molti vennero da Tiro e da Sidone a udire e a osservare Gesù e a farsi guarire da lui. (Marco 3:7, 8; Luca 6:17; Matteo 15:21-29) Secondo le stesse parole di Gesù riportate in Matteo 11:20-22 e in Luca 10:13, 14, in Tiro e Sidone dovettero esserci molti disposti ad ascoltare e ad agire in base al messaggio del regno di Dio. A Tiro c’era una congregazione cristiana al tempo del terzo giro missionario dell’apostolo Paolo. (Atti 21:2-7) Questi Tiri non confidavano nelle forze militari né accumulavano tesori sulla terra, ma li accumulavano in cielo.
STRONCATO L’ORGOGLIO DELLA NEMICA PAGANA
11, 12. (a) Quale alleanza di città dominava anticamente la Filistea? (b) L’orgoglio di chi Geova avrebbe stroncato, e come?
11 Che cos’è, ora, “la parola di Geova” che fu pronunciata contro la Filistea? Anticamente, la lega delle cinque città di Asdod, Ascalon, Ecron, Gat e Gaza dominava il paese della Filistea. Per qualche ragione Gat non è menzionata qui nella parola di Geova contro i Filistei. Zaccaria 9:5-7 continua la profezia e dice:
12 “Ascalon vedrà e avrà timore; e in quanto a Gaza, anch’essa sentirà dolori molto penosi; anche Ecron, a causa della sua ambita speranza dovrà provare vergogna. E un re perirà per certo da Gaza, e la stessa Ascalon non sarà abitata. E un figlio illegittimo si sederà effettivamente in Asdod, e per certo stroncherò l’orgoglio del Filisteo. E per certo gli rimuoverò le sue cose lordate di sangue dalla bocca e le sue cose disgustanti di fra i denti, ed egli stesso per certo sarà lasciato anche rimanere per il nostro Dio; e deve divenire come uno sceicco in Giuda, ed Ecron come il Gebuseo”.
13. (a) In che modo la distruzione di Tiro del 332 a.E.V. doveva influire su Ascalon, Gaza ed Ecron? (b) Quale cambiamento doveva subire Asdod?
13 La città di Ascalon doveva dunque vedere la distruzione di Tiro, e aver timore e infine divenire disabitata. In quanto a Gaza, provò dolori molto penosi evidentemente per la stessa ragione; e a causa di quel penoso avvenimento e delle sue conseguenze, subì un cambiamento di dominio e il suo re nativo perì. La città di Ecron guardava evidentemente Tiro come sua speranza di protezione e aiuto contro un nemico invasore. Pertanto, essendo stata Tiro ridotta in rovina dopo un assedio di sette mesi da parte di Alessandro Magno nel 332 a.E.V., Ecron pure si contorse in dolorosissime pene, perché n’era stata delusa la speranza, era stata svergognata. Ma che dire della quarta città menzionata, Asdod? Pare che dovesse esservi un cambiamento di popolazione, poiché Geova disse: “Un figlio illegittimo si sederà effettivamente in Asdod”. La nativa popolazione legittima non doveva rimanervi. Estranei, forestieri, dovevano prendere la città non solo per dominarla, ma anche per popolarla.
14. Di quale attitudine verso Israele si era resa colpevole la Filistea, e come Geova l’avrebbe stroncata?
14 Si ammette, dunque, che “la parola di Geova” era contro la Filistea. I Filistei erano stati molto orgogliosi, arroganti, specialmente verso il popolo di Geova, anche dopo la sua restaurazione nella propria patria. Comunque, il loro orgoglio precedeva il loro crollo. Facendo alle quattro principali città della Filistea le cose menzionate sopra, Geova avrebbe ‘stroncato l’orgoglio del Filisteo’. Nessun Filisteo si sarebbe potuto più vantare paragonandosi col popolo di Geova. Geova avrebbe stroncato anche la loro falsa adorazione religiosa.
15. (a) Che cosa si farà con le “cose lordate di sangue” e con le “cose disgustanti” dei Filistei? (b) Quale condotta sarà seguita da un rimanente dei Filistei?
15 Nella loro adorazione dei loro falsi dèi, mangiavano sacrifici che eran disgustanti a Geova e al suo popolo. Inoltre, il sangue delle vittime animali di cui mangiavano nei loro pasti di sacrificio non era stato scolato. Si doveva porre fine a tale ripugnante adorazione di dèi idolatri, poiché “la parola di Geova” proseguiva, dicendo: “E per certo [al Filisteo] rimuoverò le sue cose lordate di sangue dalla bocca e le sue cose disgustanti di fra i denti, ed egli stesso per certo sarà lasciato anche rimanere per il nostro Dio”. In che modo tali cose lordate di sangue e disgustanti sian rimosse dalla bocca e dai denti del Filisteo non viene spiegato. Ma di fra tutti quei Filistei che si saranno rifiutati di osservare il comandamento di Dio e di allontanarsi dall’idolatria con i suoi sacrifici e riti abominevoli, sarà lasciato un rimanente che di sua propria volontà farà questo, con ubbidienza. Tale rimanente sarà “per il nostro Dio”, per Geova degli eserciti. Quale salvifica trasformazione sarà questa! Ma Zaccaria 9:7 continua ancora a dire riguardo a questo rimanente: “E deve divenire come uno sceicco in Giuda, ed Ecron come il Gebuseo”.
16. (a) In che modo il rimanente dei Filistei sarebbe divenuto “come uno sceicco in Giuda”? (b) Che divenissero “come il Gebuseo” indicò per quelli di Ecron quale livello di società?
16 Naturalmente, essendo Camiti i Filistei non potevano divenire sceicchi nella tribù di Giuda, che era semita ed ebrea. (Genesi 10:6, 13, 14, 21-25) Ma l’ubbidiente rimanente composto di proseliti dell’adorazione del “nostro Dio”, Geova, poteva divenire “come uno sceicco in Giuda”. Così il rimanente avrebbe avuto in relazione con l’eletto popolo di Geova una posizione distinta e non sarebbe stato considerato come di poca o nessuna importanza. Come allo sceicco di un clan, sarebbero state affidate loro responsabilità. Comunque, queste responsabilità saranno subordinate a quelle degli stessi Giudei. Ciò è indicato dalla dichiarazione che Ecron diverrà “come il Gebuseo”. A somiglianza dei Filistei, i Gebusei erano Camiti non da Mizraim figlio di Cam, ma da suo figlio Canaan, essendo dunque Cananei. (Genesi 10:6, 15, 16) I Gebusei furono i primi a occupare Gerusalemme, che fu chiamata perciò Gebus.
17. Perché il fatto che divenissero “come il Gebuseo” indicava per quelli di Ecron una posizione di favore?
17 Nel 1070 a.E.V. il re Davide catturò la città sconfiggendo i Gebusei e la chiamò Gerusalemme. (Giudici 1:21; 2 Samuele 5:4-9) In seguito i soggiogati Gebusei furono impiegati come schiavi dal re Salomone figlio di Davide per costruire varie opere pubbliche, compreso il magnifico tempio in Gerusalemme. (1 Re 9:15-23; 2 Cronache 8:1-10) Quale privilegio fu per quei Gebusei avere una parte nell’edificazione del tempio di Geova in Gerusalemme e anche nell’edificazione delle eccellenti costruzioni per il messianico regno tipico di Dio nell’antico Israele! Quindi, divenendo “come il Gebuseo”, Ecron e i suoi abitanti che si erano volti all’adorazione del “nostro Dio”, Geova, furon dunque portati in una posizione di favore, sebbene subordinata.
18. Nel primo secolo E.V., quale esperienza ebbero i Filistei col cristianesimo?
18 Nel primo secolo della nostra Èra Volgare la buona notizia del messianico regno di Dio fu predicata ai Filistei. Ricordiamo come l’evangelizzatore Filippo predicò a un eunuco etiope mentre andavano sul suo carro nella “strada che va da Gerusalemme a Gaza” in Filistea. Dopo aver battezzato questo convertito etiope al cristianesimo, Filippo lo lasciò e si trovò ad Asdod (greco, Azoto; moderna Isdud), circa cinquantacinque chilometri a nord di Gaza. Senza dubbio molti Filistei risposero all’evangelizzazione di Filippo. (Atti 8:26-40) Dopo la conversione del centurione italiano Cornelio nel 36 E.V., i Filistei poterono convertirsi e quindi poterono ricevere lo spirito santo di Dio per mezzo di Cristo.
19. Come si adempie il quadro che “un figlio illegittimo si sederà effettivamente in Asdod” nel caso degli antitipici Filistei moderni?
19 Nel nostro moderno ventesimo secolo, molti religionisti sono stati come gli antichi Filistei, che adoravano i falsi dèi e lottavano contro il popolo di Geova. Come l’antica Asdod, città principale della confederazione di cinque città dei Filistei, subì un cambiamento di popolazione come mediante figli illegittimi, così questi antitipici Filistei d’oggi hanno subìto un cambiamento di personalità. Dedicandosi a Dio per mezzo di Gesù Cristo e battezzandosi in acqua, smettono di far parte di questo mondo filisteo e gli divengono ‘estranei’, innaturali e fuori posto. Non seguono il commercialismo egoistico come fece l’antica Tiro, né vi dipendono e vi sperano nel modo in cui Ecron si rivolgeva a Tiro; né confidano in una forza militare, come fece l’antica Siria. Si astengono dall’adorare e servire gli dèi assetati di sangue di questo mondo moderno. Prendono devotamente la determinazione di sostenere il “nostro Dio”, Geova degli eserciti.
20. A questi trasformati Filistei d’oggi quale parte viene data col rimanente degli Israeliti spirituali?
20 Tenendo in considerazione questo corso, a questi trasformati Filistei moderni viene data una parte con l’unto rimanente degli Israeliti o Giudei spirituali affinché promuovano l’adorazione di Geova nel suo tempio spirituale. Proprio come a “uno sceicco in Giuda”, sono date loro assegnazioni e responsabilità rispetto a tale attività del tempio. La folla di questi dedicati, battezzati servitori di Geova Dio è già divenuta “grande”, e ancora continua a crescere. Questa innumerevole “grande folla” che si associa al rimanente degli unti dallo spirito fu predetta in Rivelazione 7:9-17.
21, 22. (a) Di quale beneficio fu per il suo popolo che Geova fosse per loro un avamposto, e perché nessun soprintendente sarebbe passato in mezzo a loro? (b) Come ha adempiuto Geova questa profezia verso il suo rimanente dell’Israele spirituale d’oggi?
21 Le antiche Filistea, Fenicia e Siria furono violente nemiche del restaurato rimanente degli ex esiliati giudei. Per indicare un contrasto fra il suo modo di agire con quei nemici e il suo modo di agire con il suo popolo eletto, la casa d’Israele, Geova degli eserciti continuò, dicendo: “E per certo mi accamperò come un avamposto per la mia casa, così che nessuno passerà e nessuno tornerà; e non vi passerà più un soprintendente, poiché ora ho visto con i miei occhi”. — Zaccaria 9:8.
22 Accampandosi come un avamposto, Geova degli eserciti avrebbe potuto prevenire gli attaccanti nemici onde non s’avvicinassero alla Sua “casa” e non la invadessero per poi ritirarsi. Come un “avamposto” avrebbe impedito a un “soprintendente” di passare ad assumere schiavi in mezzo a loro. In modo simile, lo stesso Geova degli eserciti ha protetto la sua “casa” di Israeliti spirituali in questo “tempo della fine”, quando i nemici si sono ammassati insieme come non avevano mai fatto prima contro l’adorazione di Geova nel suo tempio spirituale. Rafforzata dal suo potente spirito, la “casa” dell’Israele spirituale di Geova resiste efficacemente a ogni sforzo dei mondani “soprintendenti” di passare nel suo paese spirituale e divenirne il soprintendente religioso. A imitazione degli apostoli di Cristo, essi ubbidiscono a Dio quale governante anziché agli uomini. — Atti 5:29.
23. (a) Che cosa significa l’espressione di Geova: “Ora ho visto con i miei occhi”, riguardo alla situazione del suo popolo fra tutto il genere umano? (b) Oggi come si avvera questo rispetto al rimanente spirituale e alla “grande folla” dei conservi di adorazione?
23 Geova degli eserciti si rende conto delle minacce e degli sforzi che i nemici fanno contro i suoi adoratori nel suo tempio. Come egli dice: “Ora ho visto con i miei occhi”. Questo corrisponde a ciò che aveva detto in precedenza nella sua “dichiarazione”, con queste parole: “La parola di Geova è contro il paese di Adrac, e Damasco è dove riposa; poiché Geova ha l’occhio sull’uomo terreno e su tutte le tribù d’Israele”. (Zaccaria 9:1) Il suo occhio osservatore è non solo su “tutte le tribù d’Israele” ma anche sull’uomo terreno. Vale a dire, su tutto il genere umano indipendentemente dal suo popolo eletto. Per questo fece la sua dichiarazione contro i tradizionali nemici come Siria, Fenicia e Filistea che avevan maltrattato le dodici tribù d’Israele. Questa “dichiarazione” è profetica e ha oggi la sua applicazione spirituale ai nemici dell’Israele spirituale di Geova e della “grande folla” dei conservi di adorazione. La differenza fra il modo in cui Geova degli eserciti tratta tutti questi adoratori Suoi e il modo in cui tratta la moderna controparte di Siria, Fenicia e Filistea può già vedersi. La differenza completa sarà osservabile nel prossimo tempo della “grande tribolazione” quando libererà del tutto i suoi leali adoratori da ogni loro empio nemico. — Matteo 24:21, 22; Rivelazione 7:14, 15; 19:11-21.
“ECCO, IL TUO RE STESSO VIENE”
24. (a) In vista dell’esperienza di Gaza, quali domande si fanno sull’oggetto della sua ostilità, Gerusalemme? (b) Perché le grida di Gerusalemme saranno diverse da quelle di Gaza?
24 Un re doveva perire nella città filistea di Gaza, ma che cosa doveva avvenire riguardo all’oggetto dell’ostilità filistea, Gerusalemme, poeticamente chiamata Sion? Deve essa, come Gaza, sentire “dolori molto penosi” perché vedrà crollare la fortezza dell’avido commercialismo e dell’antiteocratica forza militare? Deve gridare per l’estremo dolore e con spaventevole timore? Griderà, ma non in armonia con Gaza! Poiché, dopo aver fatto la sua dichiarazione contro Siria, Fenicia e Filistea, Geova continua a dire: “Gioisci grandemente, o figlia di Sion. Urla in trionfo,a o figlia di Gerusalemme. Ecco, il tuo re stesso viene a te. Egli è giusto, sì, salvato; umile, e cavalca un asino, pure un animale fatto, figlio di un’asina. E per certo stroncherò il carro da guerra da Efraim e il cavallo da Gerusalemme. E l’arco da battaglia dev’essere stroncato. Ed effettivamente parlerà di pace alle nazioni; e il suo dominio sarà da mare a mare e dal Fiume fino alle estremità della terra”. — Zaccaria 9:9, 10.
25. Perché la “figlia di Gerusalemme” ha ogni ragione per urlare in trionfo e per essere molto gioiosa all’appressarsi del re?
25 All’adempimento di tale gloriosa promessa, perché non avrebbe Gerusalemme ogni buona ragione al mondo per essere molto gioiosa e per ‘urlare in trionfo’? Poiché al tempo in cui fu data questa promessa divina per mezzo del profeta Zaccaria, Gerusalemme era senza un suo proprio re. Aveva semplicemente un governatore provinciale che l’imperatore di Persia, Dario I, aveva nominato, vale a dire Zorobabele figlio di Sealtiel della linea della famiglia reale di Davide. Il regno di Davide era stato rovesciato dai Babilonesi circa novant’anni prima, nel 607 a.E.V., alla totale distruzione di Gerusalemme e alla deportazione del suo re Sedechia a Babilonia. Benché i settant’anni che Gerusalemme era stata del tutto desolata fossero passati, tuttavia i Tempi dei Gentili di 2.520 anni in cui le nazioni non giudaiche avrebbero calpestato il diritto di Gerusalemme al regno davidico dovevano continuare fino all’anno 1914 E.V. Quindi nel giorno di Zaccaria la “figlia di Gerusalemme” attendeva con ansia la venuta del vero Re Messia della linea di Davide, un Messia prefigurato dal governatore Zorobabele. — Aggeo 2:23.
26. Perché non dobbiamo con incertezza fare supposizioni in quanto all’iniziale adempimento di questa profezia di Zaccaria?
26 Oggi, noi che ci interessiamo al vero Messia, non a un falso Cristo, non dobbiamo con incertezza fare supposizioni in quanto all’iniziale adempimento della profezia di Zaccaria. Ci è narrato e descritto da almeno tre testimoni oculari, cioè Matteo Levi esattore di tasse, Giovanni Marco abitante di Gerusalemme, e Giovanni figlio di Zebedeo, oltre che da uno storico del primo secolo il quale investigò i fatti relativi, il medico Luca dell’Asia Minore. Accadde la domenica 9 Nisan del 33 E.V. Matteo Levi ci narra:
E quando s’avvicinarono a Gerusalemme e arrivarono a Betfage sul monte degli Ulivi, allora Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: “Andate nel villaggio che vi sta dinanzi, e subito troverete un’asina legata, e con essa un puledro; scioglieteli e conduceteli a me. E se qualcuno vi dice qualche cosa, dovete dire: ‘Il Signore ne ha bisogno’. Allora egli li manderà immediatamente”.
Questo avvenne effettivamente affinché s’adempisse ciò che fu dichiarato dal profeta, dicendo: “Dite alla figlia di Sion: ‘Ecco, il tuo Re viene a te, d’indole mite, e montato sopra un asino, sì, sopra un puledro, progenie d’una bestia da soma’”.
E andati, i discepoli fecero come Gesù aveva loro ordinato. E condussero l’asina e il suo puledro, e posero su questi i loro mantelli, ed egli vi sedette sopra. La maggior parte della folla stese i mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. In quanto alle folle, quelli che gli andavano davanti e quelli che seguivano gridavano: “Salva, preghiamo, il Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome di Geova! Salvalo, noi preghiamo, nei luoghi altissimi!”
Or quando fu entrato a Gerusalemme, l’intera città si commosse, dicendo: “Chi è costui?” Le folle dicevano: “Questo è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea!”
E Gesù entrò nel tempio e scacciò tutti quelli che vendevano e compravano nel tempio, e rovesciò le tavole dei cambiamonete e i sedili di quelli che vendevano colombe. E disse loro: “È scritto: ‘La mia casa sarà chiamata casa di preghiera’, ma voi ne fate una spelonca di ladroni”. E nel tempio gli si appressarono ciechi e zoppi, ed egli li guarì.
I capi sacerdoti e gli scribi, viste le cose meravigliose che faceva e i fanciulli che gridavano nel tempio, dicendo: “Salva preghiamo, il Figlio di Davide!” si indignarono e gli dissero: “Odi ciò che questi dicono?” Gesù disse loro: “Sì. Non avete mai letto questo: ‘Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto lode’?” — Matteo 21:1-16.
27. Se i discepoli non avessero gridato, come si sarebbe adempiuta la profezia?
27 E il medico giudeo Luca aggiunge questo particolare:
Comunque, alcuni dei Farisei di tra la folla gli dissero: “Maestro, rimprovera i tuoi discepoli”. Ma egli rispondendo disse: “Io vi dico: Se questi tacessero, le pietre griderebbero”. — Luca 19:39, 40; si vedano anche Marco 11:1-18; Giovanni 12:12-19.
28. In che modo, nella sua trionfale cavalcata in Gerusalemme, Gesù fu pacifico, “umile”, “giusto” e “salvato”?
28 Così, invece che su un cavallo da guerra, Gesù Cristo entrò pacificamente in Gerusalemme su un asino, a differenza di Erode il Grande, il quale, dopo tre mesi di assedio di Gerusalemme nell’anno 37 a.E.V., prese Gerusalemme d’assalto e detronizzò il re asmoneo (maccabeo), Antigono della tribù di Levi. Gesù fu veramente “umile”, come aveva predetto Zaccaria 9:9. Non fu un Cristo falso o un Messia falso, ma fu “giusto”, il Messia rivendicato dal suo celeste Padre Geova. Fu infatti “giusto” perché fu perfetto nella carne, senza peccato, senza biasimo e perciò in grado di offrirsi come perfetto sacrificio umano per togliere il peccato di tutto l’ingiusto mondo del genere umano. (Atti 7:52; Ebrei 7:26; 1 Giovanni 2:1) Fu invero “salvato”, proprio come il suo antico antenato re Davide fu salvato allorché gli fu concessa la vittoria sui suoi nemici. (2 Samuele 22:1-4; 8:6, 14) Non invano la grande folla gridò mentre Gesù entrava cavalcando trionfalmente in Gerusalemme: “Osanna al Figlio di Davide”, o: “Salva, preghiamo, il Figlio di Davide!” Sette giorni dopo Dio Onnipotente salvò Gesù dalla morte, risuscitandolo alla vita immortale in cielo. — Ebrei 5:7-10.
29. (a) Riguardo al suoi discepoli spirituali, come Gesù Cristo ha parlato di “pace alle nazioni”? (b) In che modo egli distrugge ogni equipaggiamento bellico dentro la cristianità e fuori d’essa, e quale sarà il risultato del discorso di pace che fa oggi alla “grande folla”?
29 Egli è colui che doveva esser chiamato “Principe della pace”. (Isaia 9:6, 7) I suoi discepoli giudei vennero da ogni tribù d’Israele, comprese Efraim e Giuda, ed egli li unì nella pacifica fraternità cristiana; fra i suoi discepoli infranse perfino l’inimicizia esistente tra i circoncisi Giudei naturali e quelli che eran Gentili. (Efesini 2:11-20) In questo modo egli ha già parlato di “pace alle nazioni”. Ma la cristianità si è rifiutata d’ascoltarne il discorso e dentro di sé continua a far guerra sino a questo giorno. Nella prossima “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon, Geova Dio impiegherà il suo Re messianico per distruggere i carri e gli archi da guerra e ogni violento equipaggiamento bellico che oggi si trova entro la cristianità e fuori d’essa. (Rivelazione 16:14-16; 19:11-21) Distruggerà tutti i promotori di guerra violenta fra il genere umano, in tutte le nazioni. Ma alla “grande folla” di pacifici adoratori nello spirituale tempio di Geova, che sono usciti da ogni nazione, il vittorioso re Gesù Cristo parlerà di pace e nella pace, ed essi saranno preservati. — Rivelazione 7:14.
30. Come, dopo la fine dei Tempi dei Gentili nel 1914 E.V., Gesù Cristo fu formalmente presentato all’antitipica Gerusalemme come Re, ma quale domanda sorge circa il modo in cui fu ricevuto?
30 Quando nel 1914 E.V. furono finiti i 2.520 anni dei Tempi dei Gentili nei quali le nazioni gentili calpestarono il diritto di Gerusalemme al regno messianico nella linea reale di Davide, l’Iddio Altissimo Geova insediò il Messia Gesù sul trono celeste affinché regnasse e sottoponesse in mezzo ai suoi nemici. (Salmo 110:1-6; Atti 2:34-36; Ebrei 10:12, 13) Durante la prima guerra mondiale (1914-1918 E.V.) il dedicato, battezzato rimanente degli Israeliti spirituali proclamò in maniera pubblica che i Tempi dei Gentili erano finiti e che l’Iddio Altissimo aveva costituito nei cieli il suo Figlio Gesù Cristo come Re dominante. Così il messianico Re di Geova fu presentato specialmente alla cristianità, che era stata prefigurata dalla Gerusalemme del primo secolo E.V. Ma la cristianità, che professava d’esser formata da discepoli di Cristo, lo ricevette forse come Re, il cui “dominio” doveva estendersi “da mare a mare e dal Fiume fino alle estremità della terra”?
31. Fino al dicembre del 1918, che cosa prova se la cristianità ricevette il Messia di Geova come proprio Re?
31 Non secondo ciò che la cristianità fece all’unto rimanente dei suoi “fratelli” spirituali, il che fu come farlo allo stesso Gesù il Messia. (Matteo 25:40, 45; Marco 9:37) Tre anni e mezzo dopo la fine dei Tempi dei Gentili, la cristianità impegnata nella guerra portò al culmine la sua persecuzione e soppressione contro il rimanente dei fratelli spirituali di Cristo, nella primavera del 1918 E.V. (Rivelazione 11:2-10) Dopo aver fatto questo, la cristianità pose fine alla sua prima guerra mondiale, l’11 novembre 1918. A imitazione della Gerusalemme del primo secolo E.V. la cristianità si rifiutò di ricevere il messianico Re di Geova. Il mese dopo (dicembre 1918), la cristianità fu pubblicamente notata per aver favorito la proposta Lega delle Nazioni come “l’espressione politica del Regno di Dio sulla terra”.
32. In vista della condotta della cristianità, non ci fu forse nessuno a ricevere il messianico Re di Geova, e che cosa avrebbero dovuto fare, secondo la profezia?
32 Non ci fu nessuno, comunque, a ricevere il messianico Re che Geova degli eserciti presentava? Sì, ci fu! Proprio come la domenica 9 Nisan del 33 E.V. c’era stato un rimanente di Giudei, cioè i discepoli di Gesù Cristo, ad acclamarlo e ad accoglierlo mentre entrava regalmente in Gerusalemme, così ci fu un rimanente di Israeliti spirituali che si comportò in maniera simile dopo il termine dei Tempi dei Gentili nel 1914 E.V. Con la persecuzione e con le misure repressive dei governi gentili della cristianità, questi furono dispersi e divisi, esattamente come i discepoli di Gesù lo furono dopo che egli era stato tradito e arrestato, il quinto giorno dopo la sua trionfante cavalcata in Gerusalemme. Ma nel primo anno del dopoguerra del 1919 E.V., essendo stati ravvivati dal vivificante spirito di Dio e attivamente ristabiliti nel suo servizio, essi rigettarono la Lega delle Nazioni ch’era stata quell’anno adottata e messa in vigore. Invece d’accettare quel contraffatto regno di Cristo, compresero lo spirito di Zaccaria 9:9 e provarono ‘grande gioia’ e ‘urlarono in trionfo’, perché il loro Re, il vero Cristo–Messia, era venuto a loro.
33. (a) Come, dal 1919 E.V., questi che ricevettero il Re han fatto conoscere la propria gioia e han fatto udire le proprie urla? (b) Quando e come il Messia–Cristo cesserà di cavalcare il pacifico asino e nella sua cavalcata dov’è diretto?
33 Essi fecero conoscere la loro gioia in tutto il mondo. Fecero udire le loro grida in tutto il mondo. Come? Iniziando nel 1919 E.V. la più grande campagna per proclamare il messianico regno di Dio che il mondo del genere umano abbia mai conosciuto. (Matteo 24:14; Rivelazione 14:6) Essi hanno fatto udire la proclamazione della buona notizia del messianico regno di Dio fin dove è predetto che si estende il “dominio” del Messia, “da mare a mare e dal Fiume [Eufrate] fino alle estremità della terra”. (Zaccaria 9:10; Salmo 72:8) Già 207 paesi e gruppi di isole hanno udito, e questo in 165 lingue. Nell’immutabile tempo stabilito da Dio, fra breve, tutta la cristianità e tutti gli altri elementi di questo sistema di cose mondano dovranno essere spazzati via da tutto questo territorio nell’imminente “grande tribolazione” quale il genere umano non ha mai conosciuto. In Rivelazione 19:11-21 il Cristo–Messia è raffigurato non più a cavallo di un pacifico asino, ma su un bianco cavallo da guerra, che in battaglia va alla carica per cacciare via tutti gli oppositori i quali dal 1914 E.V. hanno occupato abusivamente il suo dominio terrestre.
I PRIGIONIERI SI VOLGONO ALLA FORTEZZA
34. (a) Gesù il Messia proclamò semplicemente la liberazione dei prigionieri? (b) L’annuncio di Geova alla “donna” in Zaccaria 9:11, 12 pone quali domande?
34 Gesù il Messia, quando fu sulla terra come essere umano perfetto, fu mandato a “proclamare la libertà a quelli presi prigionieri”. (Isaia 61:1; Luca 4:16-21) Non solo egli la proclama, ma dopo averne fatto la proclamazione la concede ai prigionieri. La dichiarazione che Geova fece per mezzo di Zaccaria lo preannuncia, allorché continua, dicendo: “Anche tu: o donna, per il sangue del tuo patto senz’altro farò uscire i tuoi prigionieri dalla fossa nella quale non è acqua. Tornate alla fortezza, prigionieri della speranza”. (Zaccaria 9:11, 12) Chi è colei alla quale qui si parla come a una donna, chi sono i “prigionieri” e che cos’è la “fortezza”?
35. La “donna” alla quale qui ci si rivolge è in un patto il cui sangue fu versato in quale occasione?
35 Colei alla quale ci si rivolge come se fosse una donna è l’organizzazione che è in un patto con Geova Dio per il prezioso sangue della vita. No, non è la Gerusalemme terrestre né la nazione terrena del circonciso Israele naturale. È vero che l’antica nazione d’Israele fu in un patto nazionale con Geova per mezzo del sangue delle vittime animali sacrificate dal mediatore Mosè al monte Sinai in Arabia. (Esodo, capitolo 24) Secondo quel patto nazionale convalidato con tale sangue animale, il rimanente degli Israeliti era stato liberato dalla prigione del suo esilio di Babilonia nel 537 a.E.V. Ma ciò che ora Geova diceva per mezzo di Zaccaria era una liberazione nel lontano futuro, molto dopo quella liberazione dall’esilio babilonese. È un affrancamento dalla fossa priva d’acqua che segue la presentazione del messianico Re di Geova. Segue la trionfante cavalcata di Gesù in Gerusalemme cinque giorni prima della Pasqua giudaica del 33 E.V. Quel giorno di Pasqua fu sparso sangue di sacrificio.
36. Al sangue di chi si fa qui riferimento, e con chi si fa il patto mediante il sangue, e chi è colei alla quale Zaccaria 9:11 si rivolge come a una “donna”?
36 Il sangue di chi? Il sangue del Messia, il cui sangue era stato tipificato dal sangue di tutti gli agnelli pasquali offerti in sacrificio ogni anno dai Giudei sin da quella prima Pasqua che avevano osservata in Egitto nel 1513 a.E.V. (1 Corinti 5:7; Giovanni 1:29, 36; 1 Pietro 1:18, 19) In virtù del sangue del Messia, più prezioso di quello di tutte le vittime animali sacrificate da Israele, entrò in vigore un nuovo patto. Con chi? Non con la Gerusalemme terrestre o con l’Israele naturale, che aveva rigettato il Re messianico e ne aveva causato la morte. Ma con l’Israele spirituale, circonciso di cuore, giudeo in senso interiore. (Geremia 31:31-34; Ebrei da 8:7 a 9:15) Il Mediatore di questo nuovo patto fra Geova e l’Israele spirituale è il Messia Gesù. È all’Israele spirituale che ci si rivolge dunque come a una donna la quale è in un patto mediante il sangue, in Zaccaria 9:11.
37, 38. (a) Chi sono i “prigionieri” della donna, e che cos’è in questo ventesimo secolo la fossa senz’acqua? (b) Quale più ampio significato si potrebbe dare alla fossa priva d’acqua, e quale patto il sangue mette in vigore?
37 Dov’erano, quindi, quei “prigionieri” di tale simbolica donna? In questo ventesimo secolo e in questo “termine del sistema di cose” questi “prigionieri” sono l’unto rimanente degli Israeliti spirituali. La storia di questo secolo attesta che durante la prima guerra mondiale questi vennero a trovarsi in effetti schiavi della religiosa Babilonia la Grande e dei suoi sostenitori politici e militari. In quella condizione furono come in una “fossa nella quale non è acqua”. In essa non c’è nessun ristoro spirituale, nessuna speranza di venire fuori! Ma mediante il sangue sparso di Cristo quale sacrificio di riscatto i loro peccati in quella condizione furono loro perdonati e furono ristabiliti nel favore di Geova e nel loro giusto paese spirituale sulla terra, in quanto non furono più esiliati da Lui. Ma la fossa priva d’acqua può anche raffigurare quella più grande condizione sfavorevole d’essere sotto la generale condanna del peccato e sotto la sua pena della morte, ereditata dai nostri peccatori primogenitori umani, Adamo ed Eva. In realtà ci volle il redentore sangue di Cristo perché quelli che formano questo rimanente spirituale fossero tratti fuori di tale condizione. Il suo sangue fu quello che si applicò per mettere in vigore il nuovo patto. Gesù disse:
38 “Questo significa il mio ‘sangue del patto’, che dev’essere sparso a favore di molti per il perdono dei peccati”. (Matteo 26:28) “Questo calice significa il nuovo patto in virtù del mio sangue, che sarà versato in vostro favore”. — Luca 22:20; Ebrei 13:20.
39. Solo la speranza di quale fonte avrebbero potuto nutrire quei “prigionieri” nella fossa senz’acqua, e quale invito Geova rivolse loro nel 1919 E.V.?
39 Così con l’applicazione del sangue del nuovo patto stipulato con l’Israele spirituale, Geova degli eserciti fece uscire il rimanente prigioniero fuori della “fossa” senz’acqua della condanna del peccato e della morte. (Ebrei 12:24) La religiosa Babilonia la Grande non aveva offerto a questi “prigionieri” nessuna speranza; essi avrebbero potuto nutrire “speranza” solo confidando nelle amorevoli promesse di Geova Dio e del suo Messia. A questi che erano nell’esilio spirituale sotto Babilonia la Grande, Geova degli eserciti rivolse nel 1919 E.V. l’invito: “Tornate alla fortezza, prigionieri della speranza”. — Zaccaria 9:12.
40. (a) Quella chiamata divina che cosa significò che i “prigionieri” dovessero fare? (b) Che cos’è la “fortezza” a cui i prigionieri dovevano tornare?
40 Quell’invito divino significò per quei “prigionieri della speranza” uscire da Babilonia la Grande! (Rivelazione 18:1-4) La parola “fortezza” ci rammenta le parole di II Samuele 5:7-9: “Davide catturava la fortezza di Sion, cioè la città di Davide. . . . E Davide prese a dimorare nella fortezza, e fu chiamata la città di Davide”. Ma la capitale del re Davide fu allargata per includere più che il monte Sion, ed essa fu chiamata Gerusalemme. Così la “fortezza” è Gerusalemme non tanto perché fosse in se stessa molto fortificata come città, ma per ciò che rappresentava. Che cosa rappresentava? Il messianico regno di Dio, poiché il suo re umano era unto con santo olio per regnare e questo unto re sedeva sul “trono di Geova”. — 2 Samuele 5:1-3; 1 Cronache 29:23.
41. (a) Questo ritorno dei “prigionieri” da che cosa fu tipificato nel 537 a.E.V.? (b) Perché nel 1919 E.V. i “prigionieri” poterono tornare al Regno?
41 Nel 537 a.E.V. il rimanente degli esiliati a Babilonia ritornò nel paese di Giuda e riedificò la città di Gerusalemme, e così tornò alla fortezza terrena. La loro condotta fu tipica del modo d’agire del moderno rimanente dell’Israele spirituale. Ubbidendo all’invito di Geova, l’unto rimanente uscì da Babilonia la Grande nel 1919 E.V. e tornò alla “fortezza” spirituale. Che cosa poteva essere una fortezza più inespugnabile dell’incrollabile regno messianico di Dio? Come la terrestre fortezza di Gerusalemme rappresentò il messianico regno di Geova, in maniera simile la fortezza spirituale raffigura ciò a cui l’antica Gerusalemme aveva divino diritto, cioè il regno di Geova del vero Messia assiso alla destra di Dio in cielo. I Tempi dei Gentili perché le nazioni calpestassero quel divino diritto al Regno finirono nel 1914 E.V., e immediatamente nacque nei cieli il regno messianico. (Rivelazione 12:1-9) L’unto rimanente, essendo stato liberato nel 1919 E.V., poté dunque ‘tornare’ a quel Regno paragonato a una fortezza, che aveva proclamato sin dal 1914 E.V. Essi mostrarono d’aver fatto questo, rinnovando come non avevan mai fatto prima la loro predicazione del Regno.
42. Che cosa può dire oggi il rimanente dell’Israele spirituale circa l’adempimento della promessa che Geova fece alla “donna”: “Oggi ti annuncio: ‘Ti ripagherò, o donna, una porzione doppia’”?
42 C’era un’eccellente ragione perché l’unto rimanente ‘tornasse alla fortezza’, giacché Geova degli eserciti continuò a dire all’Israele spirituale come a una donna: “Altresì, oggi ti annuncio: ‘Ti ripagherò, o donna, una porzione doppia’”. (Zaccaria 9:12) E non ha fatto questo Geova degli eserciti? Sì. Mentre l’unto rimanente dei liberati Israeliti spirituali oggi guarda il passato, è costretto ad ammettere che ciò che dovette sopportare durante la prima guerra mondiale per mano di Babilonia la Grande e dei suoi amanti mondani non fu nulla in paragone con le benedizioni spirituali che ha ora nella sua giusta condizione spirituale. Specialmente dalla fine della seconda guerra mondiale! È stato più di quanto si aspettasse per mano del suo Liberatore, Geova degli eserciti. È stato come una “porzione doppia”. Quali benedizioni essi godono!
GUERRA SPIRITUALE CONTRO LA SETTIMA POTENZA MONDIALE
43. In Zaccaria 9:13-15, come Geova disse che avrebbe impiegato il suo popolo in un’offensiva guerra spirituale?
43 Geova degli eserciti previde i futuri assalitori del suo popolo, dei suoi adoratori. Quale azione avrebbe compiuta? Sia offensiva che difensiva. In quanto alla sua azione offensiva, disse: “‘Poiché di sicuro tenderò Giuda come mio arco. Di sicuro riempirò l’arco di Efraim, e desterò i tuoi figli, o Sion, contro i tuoi figli, o Grecia, e ti farò [vale a dire, Sion] come la spada dell’uomo potente’. E su di loro si vedrà Geova stesso, e la sua freccia dovrà uscire proprio come il lampo. E il Signore Geova stesso suonerà il corno, e per certo andrà coi turbini del sud. Geova degli eserciti stesso li difenderà, ed essi effettivamente divoreranno e soggiogheranno le pietre da fionda. E dovranno bere — saranno tumultuosi — come se ci fosse vino; ed effettivamente diverranno pieni come la scodella, come gli angoli dell’altare”. — Zaccaria 9:13-15.
44. La gioia del vittorioso popolo di Geova doveva essere come la gioia causata con quale mezzo, e la venuta di quale potenza mondiale non aveva quindi bisogno di temere?
44 In tale guerra figurativa, gli adoratori di Geova devono essere vittoriosi, poiché saranno ripieni di gioia come se il loro cuore si fosse rallegrato col vino. (Salmo 104:15) Quindi, nel giorno di Zaccaria, i ristabiliti Israeliti non ebbero nulla da temere dai ‘figli della Grecia’, quando Alessandro Magno li condusse alla posizione di dominio mondiale come la Quinta Potenza Mondiale. Babilonia la distruttrice di Gerusalemme era ora caduta come la Terza Potenza Mondiale. La Media-Persia dominava allora la terra come la Quarta Potenza Mondiale. E nel 332 a.E.V. la Grecia doveva prenderne il posto come la Quinta Potenza Mondiale e governare il paese di Giuda.
45. (a) Con quale indiretto sviluppo sorto dalla Potenza Mondiale Greca l’unto rimanente ha dovuto fare la guerra spirituale, e su quale contesa? (b) Come han prevalso i ‘figli di Sion’?
45 Comunque, secondo Daniele 8:8-25, dall’Impero Greco doveva sorgere l’Impero Romano come la Sesta Potenza Mondiale e poi doveva continuare come il simbolico ‘piccolo corno’, la duplice potenza mondiale anglo-americana quale Settima Potenza Mondiale. Con questa Settima Potenza Mondiale reputata cristiana ha dovuto contendere l’unto rimanente dell’Israele spirituale, specialmente durante la prima e la seconda guerra mondiale. È una guerra spirituale quella che han dovuto combattere nello sforzo di mantenersi neutrali alle controversie delle potenze politiche mondiali e di ubbidire a Dio come governante anziché agli uomini nazionalistici. (Atti 5:29-32) Gli spirituali ‘figli di Sion’ han prevalso mediante la fede nella Parola di Dio e mediante la loro fedeltà al messianico regno di Geova. Questo non è accaduto finora del Movimento Sionista dei circoncisi Giudei naturali.
46. Come Geova impiega il suo unto rimanente sulla terra a somiglianza di un arco e di una freccia, quanto è veloce la sua freccia, come suona il suo simbolico “corno”, e che cosa usa come la “spada dell’uomo potente”?
46 Quando la Settima Potenza Mondiale propose e sostenne la Lega delle Nazioni nel 1918-1919 come “espressione politica del Regno di Dio sulla terra”, il messianico regno di Geova com’era stato stabilito nei cieli nel 1914 E.V. e com’era stato raffigurato dall’antica Sion si ergeva in opposizione alla contraffazione istituita dagli uomini. Geova impiegherà il suo regno come la “spada dell’uomo potente”. I “figli del regno” (figli spirituali di Sion) proclamano in tutto il mondo il messaggio del Regno, che è anche una spada spirituale. (Matteo 13:38, 43; Efesini 6:17) Come l’antica Giuda (l’arco) e come Efraim (la freccia), Geova impiega i più vecchi sopravvissuti dell’unto rimanente per spingere i più nuovi come una freccia nella dichiarazione del messaggio di giudizio del Sovrano Signore Dio contro i nemici del regno messianico. La simbolica “freccia” di Geova esce “proprio come il lampo” per proclamare il Regno, per dichiarare “il giorno di vendetta da parte del nostro Dio”. (Isaia 61:1, 2) Per mezzo delle attuali spiegazioni della sua sacra Parola la Bibbia, Geova suona il “corno” spirituale per invitare il suo unto rimanente alla guerra spirituale.
47. (a) Specialmente da quando Geova e stato visto sul suo popolo, e sotto quale aspetto l’ha difeso? (b) Come hanno assoggettato le figurative “pietre da fionda”, e a che cosa si riempiono di gioia come di vino?
47 Egli stesso si vede su di loro, poiché dal 1931 E.V. sono stati distintamente chiamati col suo nome, cristiani testimoni di Geova. Contro i nemici del suo regno messianico egli andrà come “coi turbini del sud”, che nel Medio Oriente sono notoriamente violenti. Ma il suo fedele rimanente di Israeliti spirituali egli lo difenderà, preservandone la fede e la spiritualità e il paese spirituale dato loro da Dio. I nemici lanciano molti assordanti deterrenti contro il restaurato rimanente, ma tali simboliche “pietre da fionda” il rimanente mostra che ha la capacità di riceverle senza essere distolto dall’azione e in realtà soggiogherà tali “pietre da fionda”, annullandone l’effetto. Proprio come le scodelle del tempio si riempivano del sangue delle vittime animali ed eran versate contro il lato dell’altare di rame per i sacrifici, facendone gocciolare gli angoli, così Geova riempirà di gioia il difeso rimanente versando il sangue vitale dei suoi nemici nella distruzione, come se il sangue dei nemici fosse vino da bere secondo la legge per rallegrarne il cuore.
48. Con quale specie di tenerezza Geova promise di trattare il suo popolo dedicato, e come quale specie di pietre ha scintillato?
48 Invece d’essere come un guerriero assalitore contro il suo rimanente di Israeliti spirituali, Geova sarà tenero verso di loro come un pacifico pastore. Egli porta dunque la sua “dichiarazione” a un punto culminante, dicendo: “E Geova loro Dio per certo li salverà in quel giorno come il gregge del suo popolo; poiché saranno come le pietre di un diadema che scintillano sul suo suolo. Poiché oh quant’è grande la sua bontà, e quant’è grande la sua bellezza! Il grano è ciò che farà crescere i giovani, e il vino nuovo le vergini”. — Zaccaria 9:16, 17.
49, 50. (a) Da quando Geova onora quelli che onorano il suo nome? (b) Come Geova agisce quale Salvatore del suo gregge, e quanto prezioso Gli è questo?
49 Ai giorni di Zaccaria, questa fu una profezia che rafforzò il cuore. Oggi, in questo tardo “tempo della fine” della Settima Potenza Mondiale e di tutto il resto di questo militarizzato sistema di cose, la profezia è qualche cosa che ora si avvicina al suo grande climax.
50 Dalla pubblicazione dell’articolo principale: “Chi onorerà Geova?” nel numero de la Torre di Guardia (inglese) del 1º gennaio 1926, in tutto il mondo è stato notevolmente dichiarato che Geova è l’Iddio dell’unto rimanente degli Israeliti spirituali. Come Egli aveva detto molto tempo fa mediante un profetico “uomo di Dio”: “Onorerò quelli che mi onorano”, onorò in effetti questo rimanente che onorava Geova. (1 Samuele 2:30) Li salvò attraverso le persecuzioni e i pericoli della peggiore guerra di tutta la storia umana, la seconda guerra mondiale (1939-1945 E.V.), perché questi onorabili Israeliti spirituali gli eran cari, come un gregge di pecore lo è nel Medio Oriente per il suo pastore. Come son preziose le pietre di un diadema regale per chi se lo mette, essendo il suo aspetto reso stupendo dal loro splendore! Come sono preziose quelle splendide pietre in un copricapo regale, così sono i fedeli dello spirituale “gregge del suo popolo”. Ancora li salverà dal finale assalto del nemico.
51. Com’è il quadro mentale che il rimanente ha di Geova, e come con quali provviste li ha fatti prosperare spiritualmente?
51 Com’è risultata grande verso di loro la bontà di Geova! Com’è bello il quadro mentale che essi hanno di Lui! Come con abbondanti raccolti di grano egli li ha alimentati di cibo spirituale della sua rivelata sacra Parola. Come con vino nuovo sono stati allietati i loro cuori. Tutto questo li ha fatti prosperare spiritualmente.
[Nota in calce]
a Si paragonino Sofonia 3:14; Isaia 44:23; Salmo 41:12; Giobbe 38:7.
[Cartina a pagina 260]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
PAESE DI PALESTINA
DURANTE IL REGNO DEI RE PERSIANI
CHITTIM (CIPRO)
Amat
MARE MEDITERRANEO
Ribla
PAESE DI ADRAC (?)
Monti del Libano
SIRIA
FENICIA
Sidone
Tiro
Damasco
BASAN
Samaria
Fiume Giordano
EFRAIM
Gerusalemme
Asdod
Ascalon
Gaza
FILISTEA
Ecron
GIUDA
Gat