Capitolo IX
Crescita e protezione dell’organizzazione capitale di Dio
1. (a) Chi è il più grande Organizzatore? (b) Secondo Romani 1:19, 20, che cosa avrebbero dovuto percepire sulla terra le creature intelligenti riguardo a quell’Organizzatore?
IL PIÙ grande organizzatore in tutta l’esistenza è “La Grande Causa Prima”, il Creatore di tutte le cose fatte. La sua incomparabile capacità organizzativa è ampiamente dimostrata da tutte le sue opere in cielo e sulla terra. Nella Roma (Italia) del primo secolo c’erano quelli che adoravano non il dio nazionale Giove, ma il vivo Dio Onnipotente. A quegli adoratori fu scritto, verso la metà del primo secolo E.V.: “Quello che si può conoscere di Dio è manifesto fra loro, poiché Dio lo ha loro reso manifesto. Poiché le sue invisibili qualità, perfino la sua sempiterna potenza e Divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose fatte, così che sono inescusabili”. (Romani 1:19, 20) Dalla creazione del mondo del genere umano, gli uomini intelligenti avrebbero dovuto essere in grado di percepire che c’era un Creatore, Dio, sebbene egli fosse invisibile e senza che nemmeno parlasse dall’invisibile ad alcuno di loro. Dalle opere visibili che egli aveva fatte e disposte in maniera così ordinata, avrebbero dovuto percepire che è un perfetto Organizzatore.
2, 3. (a) Che base c’è per credere che Egli avrebbe organizzato le sue creature intelligenti con menti loro proprie? (b) Quale avvertimento diede Egli per mezzo di Enoc riguardo alla sua celeste organizzazione invisibile?
2 Poiché questo Dio poteva organizzare creazioni prive d’intelligenza in maniera così perfetta nei cieli visibili e nella sorprendente ecologia della terra, avrebbe potuto organizzare e avrebbe organizzato tutte le sue creazioni viventi dotate d’intelligenza. Sarebbe stato nell’interesse della pace e dell’armonia universali e sarebbe servito a prevenire l’anarchia che Egli organizzasse tali creature con menti loro proprie. Visibilmente mostrò la sua capacità organizzativa più di tremilaquattrocento anni fa quando organizzò al monte Sinai in Arabia la nazione d’Israele e le diede un insieme di leggi a cui non poteva paragonarsi nulla di ciò che avevano tutte le nazioni pagane. Per un incalcolabile tempo precedente egli aveva avuto un’organizzazione invisibile, formata da celesti creature spirituali. Enoc, il settimo uomo nella linea di discendenza dal primo uomo, diede a noi persone della terra un avvertimento riguardoso a questa organizzazione invisibile, dicendo:
3 “Ecco, Geova è venuto con le sue sante miriadi, per eseguir giudizio contro tutti, e per convincere tutti gli empi di tutte le loro empie opere che hanno empiamente fatte e di tutte le cose offensive che gli empi peccatori han dette contro di lui”. — Giuda 14, 15; Genesi 5:18-24; Ebrei 11:5.
4. Quando il genere umano fu parte dell’organizzazione universale di Dio, quando ne uscì fuori, e quando il genere umano vi sarà ristabilito?
4 I perfetti uomo e donna nel giardino edenico che Geova Dio aveva piantato per loro dimora furono parte della Sua organizzazione universale. Ne furono la visibile parte terrestre. E siccome della terra si parla come dello sgabello dei piedi di Geova che ha il trono nei cieli, i perfetti uomo e donna erano la parte più bassa della sua organizzazione universale. (Isaia 66:1) Quando l’uomo fu cacciato dal giardino di Eden perché aveva peccato ribellandosi a Geova Dio, fu cacciato dalla santa organizzazione universale di Dio. I santi cherubini dalla sua organizzazione invisibile comparvero all’ingresso del giardino d’Eden e impedirono all’uomo e alla donna disubbidienti di tornarvi. (Genesi 3:1-24) Quando il messianico regno di Dio avrà restaurato il Paradiso Edenico sulla terra, gli ubbidienti di tutto il genere umano saranno elevati alla perfezione e alla santità umane e Geova Dio il grande Organizzatore renderà da allora in poi il genere umano ancora una volta parte della sua organizzazione universale. (Luca 23:43) Quindi fra il cielo e la terra ci sarà sublime armonia.
5. Che cosa si propone Dio di stabilire su tutta la sua creazione intelligente, e da dove ne son presi i membri che la comporranno?
5 Il perfetto Organizzatore ha in mente più che la semplice restaurazione della visibile parte terrestre della sua organizzazione universale. Nel Libro dei suoi narrati propositi, la Sacra Bibbia, egli ci informa del suo splendido proposito di stabilire un’organizzazione capitale su tutte le sue intelligenti creature. È logico che l’organizzazione capitale sarà nei santi cieli, subito sotto lo stesso Dio Altissimo. La cosa più rimarchevole di tutte è che quelli ch’Egli prende per formare questa organizzazione capitale sono tratti dal genere umano su questo terrestre sgabello dei piedi di Dio. Quale esaltazione per questi! Nell’ultimo libro della Sacra Bibbia ne abbiamo un’illustrazione.
6. Ai giorni di Davide, quale capitale si costituì sull’organizzazione visibile di Geova, e come ai giorni di Davide ne fu accresciuta la qualità capitale?
6 Ricordiamo che ai giorni del re Davide, quando la nazione d’Israele era la teocratica organizzazione visibile di Geova Dio, la città di Gerusalemme fu costituita capitale reale di questa organizzazione teocratica. (2 Samuele 5:1-10) La qualità capitale della città di Gerusalemme fu enormemente accresciuta quando l’Arca del Patto di Geova fu trasferita e posta in una tenda presso il palazzo del re Davide in Gerusalemme. (2 Samuele 6:11-14; 7:1-3) Mediante il suo spirito Geova sedette sul trono in quella sacra tenda come invisibile Re celeste d’Israele.
7-10. (a) Il nome di quale città e attribuito all’organizzazione capitale di Dio? (b) Come mostra l’apostolo Giovanni l’applicazione di quel nome, e in che modo descrive l’organizzazione capitale?
7 In maniera appropriata, quindi, il nome della Gerusalemme terrestre è attribuito all’organizzazione capitale di Geova. Solo che viene chiamata Nuova Gerusalemme, naturalmente. La Sacra Bibbia non poteva essere completata senza richiamare alla nostra attenzione questo glorioso fatto. In Rivelazione, al capitolo ventuno, si fa l’applicazione del nome e si identifica l’organizzazione a cui si applica. L’anziano cristiano apostolo Giovanni scrive e ci narra:
8 “E vidi un nuovo cielo e una nuova terra; poiché il precedente cielo e la precedente terra erano passati, e il mare non è più. E vidi la città santa, la Nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, e preparata come una sposa adorna per il suo marito. Allora udii un’alta voce dal trono dire: ‘Ecco, la tenda di Dio è col genere umano ed egli risiederà con loro, ed essi saranno suoi popoli. E Dio stesso sarà con loro. Ed egli asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate’.
9 “E venne uno dei sette angeli che avevano le sette coppe piene delle sette ultime piaghe, e mi parlò, dicendo: ‘Vieni qui, ti mostrerò la sposa, la moglie dell’Agnello’. E mi trasportò nella potenza dello spirito su un grande e alto monte, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scendeva dal cielo, da Dio, avendo la gloria di Dio. Il suo fulgore era simile a pietra preziosissima, quale pietra di diaspro splendente come cristallo. Aveva un grande e alto muro e aveva dodici porte, e alle porte dodici angeli, e furono incisi dei nomi che son quelli delle dodici tribù dei figli d’Israele. Ad oriente erano tre porte, e al settentrione tre porte, e al meridione tre porte e ad occidente tre porte. E il muro della città aveva dodici pietre di fondamenta, e su di esse i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.
10 “E non vidi in essa alcun tempio, poiché Geova Dio, l’Onnipotente, è il suo tempio, e lo è l’Agnello. E la città non ha bisogno del sole né della luna che risplendano su di essa, poiché la gloria di Dio la illuminò, e la sua lampada era l’Agnello. E le nazioni cammineranno mediante la sua luce, e i re della terra porteranno in essa la loro gloria. E le sue porte non saranno affatto chiuse di giorno, poiché la notte non vi esisterà. E porteranno in essa la gloria e l’onore delle nazioni. Ma non vi entrerà nulla che non sia sacro né alcuno che pratichi cosa disgustante e menzogna; vi entreranno solo quelli che sono scritti nel rotolo della vita dell’Agnello”. — Rivelazione 21:1-4, 9-14, 22-27.
11. Quale corpo quella Nuova Gerusalemme raffigura, e quale nazionalità hanno i suoi membri e su quale livello ufficiale sono?
11 Non c’è da sbagliarsi. Quella “città santa”, la Nuova Gerusalemme, raffigura la pura, incontaminata, santa congregazione cristiana. È interamente composta da Israeliti spirituali, Giudei di dentro, circoncisi nei loro cuori. È vero che i “dodici apostoli dell’Agnello” furono circoncisi Giudei o Israeliti naturali; ma dal festivo giorno di Pentecoste dell’anno 33 E.V. in poi divennero tutti Israeliti o Giudei spirituali, poiché lo spirito santo di Geova fu quindi versato su di loro per mezzo dell’Agnello Gesù Cristo. (Atti da 1:12 a 2:42) Questi Israeliti spirituali sono in numero di 144.000 (12 × 12 × 1.000), raggruppati in dodici tribù, per così dire, essendo i nomi di queste dodici tribù scritti sulle dodici porte della Nuova Gerusalemme. (Rivelazione 7:4-8) Richiama l’attenzione sul loro incarico ufficiale il fatto che son chiamati ‘re della terra’. (Rivelazione 20:4, 6) Essi sono più in alto delle “nazioni” sulla terra che camminano alla luce della Nuova Gerusalemme. — Rivelazione 5:10.
12, 13. (a) In quella descrizione di Rivelazione che cosa mostra che la Nuova Gerusalemme dovrà essere un’organizzazione capitale? (b) Come una delle simboliche pietre di fondamenta identifica il marito della sposa?
12 Il nome Nuova Gerusalemme indica che sarebbe stata un’organizzazione capitale, simile alla Gerusalemme dei giorni del re Davide e di suo figlio re Salomone. Ma che cosa c’è per mostrare che la Nuova Gerusalemme dei 144.000 Israeliti spirituali sarebbe stata l’organizzazione capitale su tutto il reame della creazione di Geova? C’è questo: La Nuova Gerusalemme è chiamata “la sposa, la moglie dell’Agnello”. (Rivelazione 21:2, 9; 22:17) A questo figurativo Agnello, vien detto: “Tu fosti scannato e col tuo sangue comprasti a Dio persone di ogni tribù e lingua e popolo e nazione, e le hai fatte essere un regno e sacerdoti al nostro Dio, ed esse regneranno sulla terra”. (Rivelazione 5:9, 10) Questo Agnello che una volta fu scannato è il Signore Gesù Cristo, il Figlio di Geova Dio. In armonia con questo fatto, uno dei “dodici apostoli dell’Agnello” scrisse ai suoi conservi cristiani e disse:
13 “Non con cose corruttibili, con argento o con oro, foste liberati dall’infruttuosa forma di condotta ricevuta per tradizione dai vostri antenati. Ma lo foste con sangue prezioso, come quello di un agnello senza difetto e immacolato, quello di Cristo”. — 1 Pietro 1:18, 19; 1 Corinti 5:7.
14, 15. (a) Chi e il Capo di quella sposa–moglie? (b) A causa di quale eredità dei suoi membri è elevato lo stato della sposa–moglie, e qual è secondo la dichiarazione di Pietro la posizione di suo Marito?
14 Come marito, l’Agnello Gesù Cristo è il capo della sua sposa–moglie, la Nuova Gerusalemme: “il marito è capo della moglie”. (Efesini 5:23) Ciò nondimeno, la sposa–moglie è formata dai figli di Dio generati dallo spirito, i quali sono non solo ‘eredi di Dio’, ma anche “coeredi di Cristo”. (Romani 8:16-18) Tale eredità eleva lo stato della sposa–moglie, ed ella condivide con suo marito la gloria e l’onore che gli appartengono nei cieli. Qual è, dunque, la posizione celeste di suo “marito”, l’Agnello Gesù Cristo? Pietro, uno dei “dodici apostoli dell’Agnello”, dice di lui:
15 “Cristo morì una volta per sempre in quanto ai peccati, persona giusta per ingiusti, affinché vi conducesse a Dio, essendo messo a morte nella carne, ma essendo reso vivente nello spirito . . . per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo. Egli è alla destra di Dio, poiché andò in cielo; e angeli e autorità e potenze gli furono sottoposti”. — 1 Pietro 3:18, 21, 22.
16. Come Paolo, in Filippesi 2:5-11, menziona maggiori particolari circa l’attuale posizione del Marito della sposa–moglie?
16 Ad altri “coeredi di Cristo”, l’apostolo Paolo scrive con particolari ancora maggiori, dicendo: “Mantenete in voi questa attitudine mentale che fu anche in Cristo Gesù il quale, benché esistesse nella forma di Dio, non la considerò una cosa da afferrare, cioè che dovesse essere uguale a Dio. No, ma vuotò se stesso e prese la forma d’uno schiavo, divenendo simile agli uomini. Per di più quando si trovò nella forma d’un uomo, umiliò se stesso e divenne ubbidiente fino alla morte, sì la morte su un palo di tortura. E per questa stessa ragione Dio l’ha esaltato a una posizione superiore e gli ha benignamente dato il nome ch’è al di sopra d’ogni altro nome, onde nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio di quelli che sono in cielo e di quelli che sono sulla terra e di quelli che sono sotto il suolo, e ogni lingua confessi apertamente che Gesù Cristo è il Signore alla gloria di Dio Padre”. — Filippesi 2:5-11.
17. (a) A quale posizione lo fece ascendere tale esaltazione del Figlio di Dio, e come Dio creò un’“organizzazione” capitale? (b) In quanto al sacerdozio, quali posizioni relative occupano Gesù Cristo e quelli della sua sposa–moglie?
17 Nessuna creatura potrebbe ascendere più in alto che alla “destra di Dio”, e la “posizione superiore” a cui Dio lo esaltò fu quella posizione alla destra. (Salmo 110:1; Atti 2:34-36; Ebrei 1:3, 13; 8:1, 2; 10:12, 13; 12:2) Questo pose l’Agnello Gesù Cristo nella posizione capitale su tutto il resto della creazione di Dio. Certo, l’Agnello Gesù Cristo non è in se stesso un’“organizzazione”. Ma poiché Geova Dio gli dà una sposa–moglie, cioè la congregazione dei 144.000 coeredi, l’Iddio Altissimo crea un’organizzazione capitale su tutta la sua santa organizzazione universale. In questa organizzazione capitale che l’Essere Supremo stabilisce, Gesù Cristo è il Suo Sommo Sacerdote e la classe della sposa–moglie sono i 144.000 sottosacerdoti, “un regal sacerdozio”. (1 Pietro 2:9) Scritturalmente, dunque, al di là d’ogni contraddizione, l’Altissimo Dio Geova ha ora un’organizzazione capitale per mezzo della quale tratta con tutto il resto della sua organizzazione universale.
TERZA VISIONE
18, 19. (a) Secondo la precedente visione di Zaccaria, che cosa si sarebbe dovuto fare per Gerusalemme? (b) Nella sua terza visione, che cosa voleva fare l’uomo con la fune per misurare?
18 Questo scritturale intendimento dell’organizzazione capitale di Geova alla quale si attribuisce il nome Gerusalemme ci aiuterà a capire la terza visione che il profeta Zaccaria ebbe quel meraviglioso ventiquattresimo giorno dell’undicesimo mese (Sebat) dell’anno 519 a.E.V. Zaccaria aveva appena avuto la sua visione dei quattro artefici mandati da Geova per “abbattere le corna delle nazioni che alzano un corno contro il paese di Giuda, per disperderla”. Questa dispersione includeva perciò Gerusalemme, e per tale ragione essa si sarebbe dovuta radunare nel tempo fissato da Geova, quando egli sarebbe “tornato a Gerusalemme con misericordie”. (Zaccaria 1:14-21) Quindi segue logicamente il tema della terza visione di Zaccaria. Ecco come si presentò la visione:
19 “E alzavo gli occhi e vedevo; ed ecco, c’era un uomo, e nella sua mano una fune per misurare. Dunque dissi: ‘Dove vai?’ A sua volta egli mi disse: ‘A misurare Gerusalemme, per vedere a quanto ammonta la sua ampiezza e a quanto ammonta la sua lunghezza’”. — Zaccaria 2:1, 2.
20. (a) Il fatto che egli era un giovane che cosa indicava di lui? (b) Che le mura di Gerusalemme non fossero ancora state riedificate che cosa consentiva a questo giovane di misurare?
20 Colui che portava la fune per misurare era un giovane, e naturalmente doveva ancora imparare o informarsi su parecchie cose. Con tutta la vivacità della giovinezza egli s’interessava alla piena restaurazione di Gerusalemme ed era ansioso di vedere quanto sarebbe stata larga o quanto sarebbe stata lunga. Perciò aveva una fune per misurare. C’era almeno la Gerusalemme di quell’anno 519 a.E.V. che si sarebbe potuta misurare. Comunque, le mura della città non erano state ancora riedificate, né sarebbero state riedificate per un lungo tempo avvenire. Fin dopo il nono mese lunare (Chisleu) dell’anno 456 a.E.V., più di sessantatré anni dopo, nella capitale persiana di Susan fu riferito: “Le mura di Gerusalemme sono diroccate, e le sue stesse porte sono state bruciate col fuoco”. (Neemia 1:1-3) È quindi possibile che la Gerusalemme del 519 a.E.V. non avesse ancora raggiunto i limiti della città precedente che esisteva prima dell’esilio. O è possibile che la città restaurata potesse estendersi oltre quei limiti precedenti. Il giovane con la fune per misurare poté avere in mente di misurare quelli che avrebbero dovuto essere i limiti finali della seconda Gerusalemme.
21. Un angelo che cosa disse all’altro angelo di consigliare al giovane che aveva la fune per misurare?
21 Era appropriato che un entusiastico giovane stabilisse i limiti per la Gerusalemme a cui Geova tornava con misericordie? Vediamo, da ciò che Zaccaria ora riferisce: “Ed ecco, l’angelo che parlava con me usciva, e c’era un altro angelo che, gli usciva incontro. Quindi gli disse: ‘Corri, parla a quel giovane, dicendo: “‘Gerusalemme sarà abitata come aperta campagna, a causa della moltitudine degli uomini e degli animali domestici in mezzo a lei. E io stesso diverrò per lei’, è l’espressione di Geova, ‘un muro di fuoco tutto intorno, e diverrò in mezzo a lei una gloria’”’”. — Zaccaria 2:3-5.
22. Da ciò che avvenne ai giorni del governatore Neemia e anche dopo la distruzione di Gerusalemme del 70 E.V., dobbiamo comprendere che queste informazioni date al giovane fossero letterali?
22 Parlava qui Geova degli eserciti della letterale Gerusalemme terrestre dei giorni di Zaccaria? I fatti successivi indicano con chiarezza che Egli non fece questo. Perché no? Perché Gerusalemme non fu più abitata “come aperta campagna”. Sessantaquattro anni dopo le mura di Gerusalemme furono completamente riedificate sotto la direttiva del governatore Neemia, nel 455 a.E.V. Inoltre, quelle mura riedificate ebbero dodici porte, come viene riferito dal governatore Neemia. (Neemia da 2:3 a 6:15; 7:1) C’erano la Porta della Valle, la Porta dei Mucchi di Cenere e la Porta della Fonte a sud; la Porta delle Acque, la Porta dei Cavalli e la Porta dell’Ispezione a est; la Porta della Guardia, la Porta delle Pecore e la Porta dei Pesci a nord; la Porta della Vecchia Città, la Porta di Efraim e la Porta dell’Angolo a ovest. (Neemia 2:13, 14; 3:26, 28, 31; 12:39; 3:32, 3, 6; 2 Cronache 25:23) Quella città fu distrutta dalle legioni romane nell’anno 70 E.V. (Luca 21:20-24) La terza Gerusalemme, che c’è in quest’anno 1972, è pure cinta da mura e ha porte a tutt’e quattro i lati. Ma le è stata edificata accanto una Gerusalemme moderna e si riferisce che la sua popolazione è nell’insieme di 275.000 abitanti.
23. (a) Com’è evidente che Zaccaria 2:4, 5 non si adempie sulla Gerusalemme moderna? (b) Dove dovremmo dunque guardare per l’adempimento della profezia?
23 Benché la Gerusalemme d’oggi si sia estesa molto al di là della vecchia città cinta da mura fino all’“aperta campagna”, nessun osservatore informato, nemmeno gli stessi Israeliani, argomenterà che Geova degli eserciti sia divenuto per lei “un muro di fuoco tutto intorno” e “in mezzo a lei una gloria”. Per protezione la Gerusalemme della Repubblica d’Israele confida nelle Nazioni Unite, di cui essa è stata membro dal 1949, e negli aiuti militari forniti alla Repubblica d’Israele da nazioni ben disposte come le più Gentili, gli Stati Uniti d’America. Tutto questo ci obbliga a rivolgerci alla Gerusalemme spirituale per l’adempimento della profezia divina di Zaccaria 2:4, 5. La profezia si riferisce al rimanente degli Israeliti spirituali, che deve ancora divenire parte della celeste Nuova Gerusalemme sotto il più grande governatore Zorobabele, Gesù Cristo, l’organizzazione capitale dell’organizzazione universale di Geova.
24. Dopo la prima guerra mondiale, chi furono sulla terra i soli sopravvissuti che avevano l’obbligo di rispondere alla stimolante chiamata di Isaia 60:1-3 a causa della gloria di Geova?
24 L’anno del dopoguerra del 1919 E.V. c’era sulla terra un rimanente di superstiti Israeliti spirituali che aveva il fervido desiderio di predicare “questa buona notizia del regno” in tutto il mondo come testimonianza a tutte le nazioni. (Matteo 24:14) In quel fedele rimanente era rappresentata la celeste Nuova Gerusalemme sotto Cristo. A causa di ciò che rappresentavano sulla terra, questi Israeliti spirituali eran quelli che avevano l’obbligo di rispondere allo stimolante comando profetico: “Sorgi, o donna, spandi luce, poiché la tua luce è venuta e su di te è rifulsa la medesima gloria di Geova. Poiché, ecco, le tenebre stesse copriranno la terra, e fitta oscurità i gruppi nazionali; ma su di te rifulgerà Geova, e la sua propria gloria si vedrà su di te. E le nazioni verranno per certo alla tua luce, e i re alla lucentezza del tuo fulgore. E a te dovranno venire i figli di quelli che ti affliggono, inchinandosi; e tutti quelli che ti mancano di rispetto si dovranno piegare alle medesime piante dei tuoi piedi, e ti dovranno chiamare la città di Geova, Sion del Santo d’Israele.
25. Fino a qual punto Geova avrebbe affrettato la crescita della sua organizzazione?
25 “E in quanto al tuo popolo, saranno tutti giusti; a tempo indefinito avranno possesso del paese, germoglio della mia piantagione, opera delle mie mani, perché io sia abbellito. Il piccolo stesso diverrà mille, e l’esiguo una nazione potente. Io stesso, Geova, l’affretterò al suo proprio tempo”. — Isaia 60:1-3, 14, 21, 22.
26. Perché la stimolante chiamata rivolta alla “città di Geova” fu più che appropriata nel lontano 1919 E.V., e come Geova li aveva glorificati?
26 Chiamare la spirituale “città di Geova, Sion del Santo d’Israele”, fu in quel tempo più che appropriato. In quel lontano anno 1919 E.V. le prospettive per i popoli della terra erano tetre, oscure. Non sono mai state più oscure di oggi! Allora era tempo che il rappresentativo rimanente della Nuova Gerusalemme sorgesse dalla bassa, decaduta condizione in cui era stato portato dalle persecuzioni della prima guerra mondiale, per risplendere, per ‘spandere luce’. Per risplendere di che cosa? Per spandere quale luce? La sola luce che il fedele rimanente aveva non era alcuna luce mondana di questa cosiddetta Epoca dei Cervelli, ma la “gloria di Geova” che era rifulsa sul suo devoto rimanente. La gloria è splendente, magnifica, rifulge di luce. Geova li aveva glorificati, liberandoli dalla schiavitù e dall’abbietta sottomissione ai loro nemici, religiosi, politici, militari. Egli aveva glorificato il rimanente, nominandone i membri onde fossero testimoni della Sua sovranità e ambasciatori del Suo stabilito regno messianico. Dovevano far vedere in ogni luogo questa “gloria di Dio” che era su di loro, agendo come suoi testimoni e ambasciatori del Regno.
27. Per chi, dunque, Geova deve divenire un “muro di fuoco tutto intorno”, e perché?
27 Per chi, dunque, Geova deve divenire un “muro di fuoco tutto intorno”? Non per la Nuova Gerusalemme nei cieli invisibili, ma per il rimanente della Nuova Gerusalemme mentre questo glorificato rimanente esce in questo mondo ottenebrato e agisce come testimoni di Geova degli eserciti e ambasciatori del suo Regno.
28. Perché il “muro di fuoco” di Geova intorno al suo rimanente è più efficace in questa Èra di Violenza che non le mura di pietra ora intorno all’antica Gerusalemme?
28 Un letterale muro di pietra come quello che circonda la vecchia Gerusalemme nella Repubblica d’Israele, di quale protezione potrebbe essere un tale muro in questo giorno di armi nucleari e di missili a ogive nucleari? L’idea è ridicola! Le mura di pietra che furono edificate intorno a Gerusalemme dal governatore Neemia nel 455 a.E.V. (e in seguito) non resisterono con successo alle legioni romane nell’anno 70 E.V. In quest’Èra di Violenza, al fuoco delle armi nucleari bisogna opporre il fuoco. Geova degli eserciti può fargli fronte in questo modo. Egli può essere e ha promesso di divenire un “muro di fuoco” tutto intorno al fedele rimanente della Nuova Gerusalemme. Chi, dunque, può effettivamente assalirli?
29. Quale protezione di Eliseo a Dotan ricordano gli Israeliti spirituali, e cosa discernono che accadrebbe ai nemici i quali tentassero di attraversare il “muro” che Dio costituisce intorno a loro?
29 Il glorificato rimanente degli Israeliti spirituali non confida perciò nelle difese umane o naturali. Si rivolgono a Geova degli eserciti perché sia un “muro di fuoco” tutto intorno a loro, benché sia invisibile per loro e per i loro nemici. Ricordano che i ‘cavalli e i carri da guerra di fuoco’ di cui furono pieni i monti intorno alla città di Dotan erano invisibili al servitore del profeta Eliseo e alle forze belliche sire che circondarono Dotan per catturare Eliseo. (2 Re 6:13-17) I loro occhi spirituali si aprono per discernere che Dio Onnipotente può, con mezzi invisibili, proteggerli e che significherebbe la distruzione mediante il fuoco per qualsiasi nemico che tentasse di attraversare il “muro di fuoco” per attaccarli. “Poiché il nostro Dio è anche un fuoco consumante”. — Ebrei 12:29.
30. Come il sopravvissuto rimanente nel 1919 E.V. fu incline a limitare la crescita dell’organizzazione, e qual era il fatto reale circa la “mietitura” dei “figli del regno”?
30 Perché le persone interessate come il giovane con la fune per misurare pensano di misurare un limite della crescita dell’organizzazione capitale di Geova? Non temete che la “città” divenga altrimenti tanto grande ed estesa da non poterle edificare intorno un adeguato “muro” protettivo! Per un certo tempo nel 1919 E.V., dopo la fine della prima guerra mondiale, il sopravvissuto rimanente degli Israeliti spirituali pensò che l’opera di mietitura predetta da Gesù per il “termine del sistema di cose” fosse finita e che da allora in poi sulla terra non ci fosse da fare altro che il “lavoro di spigolare”, radunando solo alcuni che erano rimasti o trascurati. (Matteo 13:39) Non compresero per il momento che la mietitura spirituale in realtà stava solo cominciando e che c’erano molti altri “figli del regno” da raccogliere nell’organizzazione capitale di Dio, “figli” che le loro idee preconcette non avevano loro permesso di considerare. Infatti, il pieno numero del rimanente necessario per portare a compimento il preordinato gruppo dei 144.000 “figli del regno” si doveva raccogliere durante questo “termine del sistema di cose”.
31. (a) Come calcoliamo la popolazione di Gerusalemme del giorno di Zaccaria? (b) Come si fece vedere al giovane con la fune per misurare che non sarebbe stato appropriato da parte sua limitare la grandezza della città, a causa di qualsiasi relativo timore?
31 Pare che nella visione di Zaccaria del 519 a.E.V. il giovane con la fune per misurare volesse misurare quali sarebbero state la lunghezza e l’ampiezza fino a cui la restaurata Gerusalemme sarebbe cresciuta. In quel tempo la popolazione di Gerusalemme sembra che non fosse troppo grande. Ricordiamo che solo 42.360 Israeliti e circa 7.560 servitori e cantori, o un totale di circa 49.920 eran tornati dall’esilio di Babilonia nel 537 a.E.V. e che in seguito, al tempo del governatore Neemia, si dispose di “portare uno su dieci a dimorare a Gerusalemme città santa”. Gerusalemme ebbe dunque solo parecchie migliaia di abitanti nel giorno di Zaccaria. (Esdra 2:64, 65; Neemia 7:66, 67; 11:1, 2) Allorché l’angelo di Geova disse quindi al giovane che “Gerusalemme sarà abitata come aperta campagna, a causa della moltitudine degli uomini e degli animali domestici in mezzo a lei”, sapeva che non era affar suo misurare quali dovessero essere la lunghezza e l’ampiezza di Gerusalemme al fine di porle tutto intorno mura materiali. La sua popolazione doveva crescere secondo ciò che Geova aveva predisposto per lei, ed Egli l’avrebbe sicuramente protetta.
32. Benché il numero dei partecipanti agli emblemi nell’annuale Cena del Signore aumentasse, quale fu la protezione di Geova?
32 Nel caso del moderno rimanente degli eredi spirituali dell’organizzazione capitale di Geova, il numero dei membri crebbe col passar degli anni. In maniera corrispondente, il numero dei dedicati, battezzati cristiani che assistevano alla celebrazione annuale della Cena del Signore e che partecipavano del pane e del vino emblematici crebbe secondo i rapporti inviati per la registrazione. Non importa fino a qual punto il numero del rimanente degli Israeliti spirituali di Geova aumentasse in tutta la terra, Geova li proteggeva come con un “muro di fuoco” tutto intorno a loro. In tutti questi tempi pericolosi egli li preservò, anche attraverso la furia mondiale della pazzia bellica del 1939-1945 E.V., sì, fino al tempo attuale.
33. Mostrano i fatti che Geova è divenuto “in mezzo a lei una gloria” com’è rappresentato dall’unto rimanente?
33 Inoltre, adempì Geova per questo unto rimanente di eredi della Nuova Gerusalemme la sua promessa: “Diverrò in mezzo a lei una gloria”? (Zaccaria 2:5) L’ha veramente adempiuta, poiché si è glorificato essendo il celeste Protettore in mezzo al perseguitato, angariato, avversato rimanente. Che essi siano sopravvissuti nonostante che non avessero una protezione visibile di una terrena specie carnale si riflette gloriosamente sull’Iddio che adorano e in cui ripongono la loro fiducia. Essi si gloriano in Lui e non negli uomini; e dopo aver reso per anni testimonianza al suo nome e al suo Regno, abbracciarono il nome mediante cui sono stati conosciuti in tutto il mondo dal 26 luglio 1931, cioè testimoni di Geova. Per mezzo d’essi, e non per mezzo di qualsiasi altra organizzazione religiosa oggi sulla terra, Geova è stato fatto conoscere per nome in tutta la terra. In coscienza hanno evitato di recare qualsiasi biasimo sul suo santo nome. A imitazione del suo Figlio Gesù Cristo si sono sforzati di vivere conforme alle norme di condotta esposte nella sua sacra Parola, la Sacra Bibbia, ubbidendo a Lui come governante anziché agli uomini, e questa condotta ha recato gloria al Suo nome. (Atti 5:29) Egli è davvero una gloria in mezzo a loro!
LA CHIAMATA DEL LIBERATORE
34. Chi è il punto di raccolta per gli amanti della pura adorazione, e quale chiamata a raccogliersi in assemblea è risuonata dal 1919 E.V.?
34 Non è il glorioso Dio, Geova degli eserciti, un punto di raccolta in cui tutti gli amanti della pura adorazione non contaminata da politica, militarismo e commercialismo dovrebbero radunarsi nell’unità e nella fratellanza? Sì! E dove si vede la sua gloria, lì è il luogo di riunione. Egli emana la chiamata di raccogliersi in assemblea, e libera il suo popolo dalla schiavitù religiosa a Babilonia la Grande invitandolo a raccogliersi in assemblea. Dal 1919 E.V. son risuonate le parole della sua chiamata: “‘Ehi là! Ehi là! Fuggite, dunque, dal paese del nord’, è l’espressione di Geova”. — Zaccaria 2:6.
35. (a) Come si chiamava nel giorno di Zaccaria il “paese del nord”, e perché? (b) La fuga da lì che cosa prefigurò in quanto a oggi?
35 Nel giorno del profeta Zaccaria il “paese del nord” era Babilonia, la città conquistata dai Medi e dai Persiani nell’anno 539 a.E.V. In realtà Babilonia si trova a est di Gerusalemme, ma, quando mandò i suoi eserciti a portare la distruzione a Gerusalemme nel 607 a.E.V., Babilonia fece percorrere ai suoi eserciti un itinerario circolare facendoli scendere contro Gerusalemme dal “nord”. (Geremia 1:14-16; Ezechiele 21:18-22) Inoltre, i territori conquistati sotto Babilonia si estendevano a nord di Gerusalemme. Quando i Giudei negli anni 617 e 607 furono portati in esilio, furono, per così dire, deportati nel “paese del nord”. Da quel paese poterono essere invitati a fuggire. Questo prefigurò i nostri tempi moderni. Durante la prima guerra mondiale il dedicato, battezzato rimanente di Israeliti spirituali venne a trovarsi schiavo di Babilonia la Grande, cioè dell’impero mondiale della falsa religione. Fu di lì che Geova degli eserciti chiamò il pentito rimanente nell’anno della liberazione, nel 1919 E.V. Di lì il rimanente doveva fuggire, ora che egli aveva loro aperto la via.
36. (a) Come si avverarono in quel tempo le parole di Geova: “Vi ho sparsi in direzione dei quattro venti dei cieli”? (b) Come si avverarono riguardo al rimanente moderno?
36 Fu una vera dispersione delle dodici tribù d’Israele, Giuda e Gerusalemme quella che le “corna” dell’Impero Assiro e dell’Impero Babilonese avevan causata come agenti della disciplina divina per l’eletto popolo di Geova. In maniera corretta, com’è riportato in Zaccaria 2:6 (b), egli poté continuare a dire: “‘Poiché vi ho sparsi in direzione dei quattro venti dei cieli’, è l’espressione di Geova”. Quegli Israeliti che elusero i conquistatori e fecero in modo di scampare dinanzi a loro fuggirono in vari paesi nelle diverse direzioni. Nel caso del moderno rimanente degli Israeliti spirituali, esso pure si disperse in tutte le direzioni, ai “quattro venti dei cieli”. Non necessariamente in senso fisico o corporale, poiché fu dal paese spirituale che Dio aveva dato loro sulla terra che essi furono dispersi.
37. Come questa dispersione degli Israeliti spirituali si avverò in senso figurativo?
37 Quindi la loro dispersione era avvenuta in senso figurativo. Significava che erano stati sparsi venendosi a trovare in ogni situazione o insieme di circostanze che avrebbe impedito loro di agire entro il paese spirituale che Dio aveva giustamente dato loro sulla terra. Questo aveva limitato i loro privilegi spirituali, nel compimento della loro opera spirituale. Per esempio, i bandi governativi contro una certa pubblicazione o contro tutta la letteratura del rimanente di Geova era un modo di far questo. O era messa al bando la loro organizzazione religiosa. O alcuni cristiani Israeliti spirituali eran messi in prigioni o campi militari perché s’eran rifiutati di violare la loro neutralità cristiana verso i conflitti internazionali di questo mondo. O erano arrestati i funzionari delle loro società legali e venivano inviati per direttissima a prigioni o penitenziari con false accuse concertate a causa dell’isterismo di guerra e del pregiudizio religioso. Metodi di ogni specie, in ogni senso, solo per distogliere il rimanente degli Israeliti spirituali dal paese spirituale che Dio aveva dato loro e dai loro privilegi e attività cristiane in quel paese spirituale.
38. Perché fu appropriato che l’angelo di Geova dicesse agli esiliati Giudei: “Cerca scampo, tu che dimori con la figlia di Babilonia”?
38 Nelle calamità subite per mano del re Nabucodonosor di Babilonia, la maggior parte dei sopravvissuti Giudei furono portati in esilio a Babilonia e nei suoi territori, che comprendevano i territori tolti al precedente Impero Assiro. Fu pertanto molto appropriato che l’angelo di Geova degli eserciti ora dicesse: “Ehi là, Sion! Cerca scampo, tu che dimori con la figlia di Babilonia. Poiché Geova degli eserciti ha detto questo: ‘Dietro alla gloria mi ha mandato alle nazioni che vi spogliavano; poiché chi tocca voi tocca la pupilla del mio occhio. Poiché, ecco, io agito la mia mano contro di loro, e dovranno divenire spoglie ai loro schiavi’. E voi per certo conoscerete che lo stesso Geova degli eserciti mi ha mandato”. — Zaccaria 2:7-9.
39. Dicendo: “Ehi là, Sion!” chi invitava Geova a cercare scampo?
39 L’antica Sion, che qui è la stessa cosa che Gerusalemme, rappresentava l’intera nazione, non semplicemente gli esiliati ex abitanti della città capitale. Ora che Babilonia era stata rovesciata nel 539 a.E.V. e che Ciro il conquistatore persiano aveva emanato il suo decreto di liberazione agli esiliati Giudei, la chiamata a Sion era in realtà rivolta a tutti gli esiliati Giudei. Essi dimoravano come esiliati “con la figlia di Babilonia”, poiché della città di Babilonia si parlava come di una donna non più figlia vergine inviolata.
40. Qual è il significato dell’espressione “dietro alla gloria” in Zaccaria 2:8?
40 Non sembra che l’espressione “dietro alla gloria” voglia significare all’inseguimento della gloria futura, ma si riferisce al tempo. Geova aveva avuto gloria facendo rivendicare come verace la sua parola di profezia in ciò che aveva detto circa la disciplina da infliggere agli Israeliti.
41. Infliggendo la disciplina al popolo di Geova, perché le nazioni avrebbero dovuto mostrare verso di Lui qualche timore, qualche rispetto?
41 Ora era tempo che Geova degli eserciti rivolgesse l’attenzione alle nazioni nemiche ch’erano state impiegate per infliggere la disciplina, ma che avevano abusato della loro assegnazione di lavoro. Erano andate troppo oltre e avevano approfittato dell’occasione per sfogare il proprio disprezzo sul popolo che apparteneva a Geova Dio. Erano andate troppo oltre maltrattando Sion e il suo popolo. (Zaccaria 1:15, 21) Avrebbero dovuto mostrare più considerazione trattando il suo popolo che egli aveva consegnato nelle loro mani a scopo disciplinare. Avrebbero dovuto mostrare qualche timore verso l’Iddio di questo popolo, qualche rispetto. Egli ne dichiarò la ragione, dicendo al suo popolo disciplinato: “Poiché chi tocca voi tocca la pupilla del mio occhio”.
42. (a) Che Geova agitasse la mano fu un avvertimento di quale capovolgimento per le nazioni persecutrici? (b) Quale fu tale capovolgimento per Babilonia?
42 Conformemente, quando ora agita la mano contro quelle nazioni arroganti e presuntuose, la mano è agitata in modo minaccioso, come quando si agita il pugno chiuso. Non è un gesto pigro, senza significato. Fu per avvertirli che essi, i dispersori e spogliatori, avrebbero subìto rappresaglie. Sarebbero divenuti spoglie per quelli che erano stati i loro schiavi nell’esilio babilonese. Quale capovolgimento di situazione, e questo dalla mano di Geova degli eserciti! Qualche cosa come questa specie di capovolgimento accadde quando gli esiliati Giudei furono liberati dal conquistatore Ciro il Grande affinché tornassero nel luogo di Gerusalemme e riedificassero il tempio di Geova. Quale grande umiliazione fu per la conquistata Babilonia quando, secondo Esdra 1:7, 8, “il re Ciro stesso portò gli utensili della casa di Geova, che Nabucodonosor aveva asportati da Gerusalemme e messi quindi nella casa del suo dio. E Ciro re di Persia li portava per mezzo di Mitredat il tesoriere e li contava a Sesbazzar capotribù di Giuda”. — Daniele 1:1, 2; 5:3-23.
43. Come ci fu un capovolgimento per Babilonia come nel caso di Daniele?
43 Con l’andar del tempo e in molti modi i prigionieri Israeliti un tempo schiavi ebbero occasione di calpestare Babilonia, essendo essa divenuta “un luogo da calpestare, come il fango delle strade”. (Michea 7:8-10) Essendo Babilonia caduta sotto Dario il Medo e Ciro il Persiano, il profeta Daniele cessò d’essere uno schiavo di Babilonia e fu costituito uno dei “tre alti funzionari” che il re Dario il Medo stabilì sui centoventisette satrapi che erano sopra l’intero regno medo-persiano. — Daniele 6:1-3, 28.
44. Come ci fu un capovolgimento riguardo all’adorazione babilonese e all’adorazione del popolo di Geova?
44 Inoltre, a causa della differenza fra la religione degli adoratori persiani di Zoroastro e la religione degli antichi cultisti babilonesi, i sacerdoti che praticavano la magia, stregoni, Caldei e astrologi furono religiosamente eclissati e infine si sentirono costretti a trasferirsi dal centro religioso di Babilonia. Pare che si trasferissero a ovest in Pergamo nell’Asia Minore e poi di lì in Italia. (Rivelazione 2:12, 13) In netto contrasto con ciò, gli adoratori di Geova ottennero favore dai conquistatori di Babilonia, e i loro sacerdoti e Leviti furono rimessi negli incarichi di servizio nel riedificato tempio di Geova sul suo luogo originale in Gerusalemme. Così “Sion” scampò da Babilonia tornando in patria.
REAZIONE DI DIO ALLORCHÉ SI TOCCA “LA PUPILLA DEL MIO OCCHIO”
45. (a) Com’è sensibile Geova per chiunque tocchi violentemente il suo popolo? (b) Perché ha dunque agitato la mano contro le nazioni d’oggi?
45 Tutto ciò illustra vivamente come è più che offensivo che le nazioni di questo mondo tocchino gli adoratori di Geova in maniera violenta. Fa male a Geova Dio. È come toccare la pupilla del suo occhio, una parte sensibilissima del corpo. Molto tempo fa, nel remoto anno 1473 a.E.V., il profeta Mosè indicò quanto Geova fosse sensibile riguardo al suo popolo eletto, dicendo: “Lo circondava, per averne cura, per salvaguardarlo come la pupilla del suo occhio”. (Deuteronomio 32:10) Egli è altrettanto sensibile circa i suoi testimoni cristiani d’oggi. Ma le nazioni della cristianità e del paganesimo han preferito ignorare questo fatto quando hanno trattato i cristiani testimoni di Geova. C’è dunque da meravigliarsi se Egli ha fatto come predisse: “Agito la mia mano contro di loro, e dovranno divenire spoglie ai loro schiavi”? (Zaccaria 2:9) Come ha Egli fatto questo?
46. Come, nel 1919 E.V., Geova fece degli spogliatori del suo popolo le loro spoglie?
46 Ha liberato il suo rimanente di Israeliti spirituali dalla schiavitù religiosa a Babilonia la Grande e li ha ristabiliti nel paese spirituale che Dio ha giustamente dato loro sulla terra. Non si inchinano con abbietto servilismo agli amanti politici di quella meretrice internazionale, Babilonia la Grande, ma dicono ai politicanti mondani che cercano d’interferire nelle cose che appartengono a Geova Dio: “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”. (Atti 5:29) Nell’anno della liberazione del 1919 E.V., cominciarono a proclamare per lungo e per largo gli avversi giudizi di Geova Dio, specialmente contro l’organizzazione internazionale per la pace e la sicurezza del mondo, cioè la Lega delle Nazioni, dicendo che essa avrebbe fatto fallimento. La ragione di ciò? Perché la Lega delle Nazioni era stata adottata e messa in vigore nel 1919 E.V. dalle nazioni della cristianità anziché dal messianico regno di Dio, che era nato nei cieli al termine dei Tempi dei Gentili nel 1914 E.V. — Rivelazione 12:5.
47. Come queste avverse decisioni giudiziarie di Geova divennero più pronunciate negli anni dal 1922 al 1928?
47 Queste avverse decisioni giudiziarie di Geova degli eserciti divennero più pronunciate e ampie nei sette anni dal 1922 al 1928. In quel periodo una serie di annue assemblee internazionali fu tenuta dall’Associazione degli Studenti Biblici Internazionali in America, Gran Bretagna e Canada, relativamente alle quali furono presentati commentari biblici che trattavano le profezie divine inerenti a queste questioni religiose e politiche. In ciascuno di questi principali congressi annui degli Studenti Biblici Internazionali furono adottate risoluzioni o dichiarazioni, la prima delle quali, nel 1922, fu intitolata “Una sfida” e la settima e ultima, nel 1928, fu chiamata “Dichiarazione contro Satana e per Geova”. Queste sette risoluzioni e le conferenze pubbliche a loro sostegno, insieme alle relative dichiarazioni bibliche, corrispondono a quanto era stato predetto nell’ultimo libro della Bibbia, Rivelazione, capitoli da 8 a 16.
48. Queste espressioni a che cosa corrisposero in Rivelazione?
48 Esse corrisposero alle sette trombe che furon suonate dai sette angeli e che presentarono sette quadri profetici. Inoltre alle “sette ultime piaghe”, che son versate dalle coppe dei sette angeli incaricati. — Rivelazione 21:9; da 15:1 a 16:21.
49. (a) Quale effetto ebbe l’adempimento moderno di tali cose sugli interessati? (b) Per quanto tempo la pubblicazione di tali giudizi di Geova è continuata, così che in effetti che cosa ha fatto egli alle nazioni?
49 L’adempimento moderno di quei quadri presentati dalle trombe e delle sette coppe piene delle sette ultime piaghe causò grande eccitazione, inquietudine e ribelle risentimento sia in Babilonia la Grande (compresa la cristianità) che nei governi politici mondani. La pubblicazione di quegli avversi giudizi di Geova degli eserciti non si limitò solo a quei sette anni dal 1922 al 1928, ma è continuata fino al tempo attuale con maggior volume e forza e in più ampie proporzioni che non nei trascorsi anni venti. Mediante tale pubblicazione in tutto il mondo delle sue avverse decisioni giudiziarie contro la religiosa Babilonia la Grande e i suoi sostenitori politici Geova degli eserciti agita in effetti il proprio pugno, agita minacciosamente la propria mano verso le organizzazioni mondane, religiose e politiche, che hanno spogliato il suo popolo. Egli fa questo per mezzo dei Suoi testimoni, già schiavi di tali oppressori.
50. (a) Quando Geova avrà infine eseguito quei giudizi, che cosa si conoscerà dell’angelo che fu mandato? (b) Mediante la divina esecuzione, la rivendicazione di quali persone sarà compiuta, anche nel nostro giorno?
50 Fra breve vedremo eseguire quelle divine decisioni giudiziarie su quei nemici che han fatto male all’Iddio Altissimo come se gli toccassero la pupilla dell’occhio. Quello sarà il tempo memorabile di cui l’angelo parlò facendosi udire da Zaccaria quando disse: “E voi per certo conoscerete che lo stesso Geova degli eserciti mi ha mandato”. (Zaccaria 2:9) Ma dobbiamo oggi aspettare finché non venga quel tempo di completo adempimento? Anche ora abbiamo a portata di mano sufficiente evidenza da provare che questo angelo ha dichiarato la verità, come storia scritta in anticipo. Questo, a sua volta, prova che solo lo stesso Geova degli eserciti può essere Colui che mandò tale angelo. In questo modo il profeta Zaccaria è pure rivendicato per aver scritto una profezia verace e infallibile. E che dire di oggi? Oggi pure ha luogo una rivendicazione. Di chi? Dei cristiani testimoni di Geova, i quali han richiamato l’attenzione sulle meravigliose profezie di Zaccaria e sul loro moderno adempimento.
PERCHÉ C’È ORA L’INVITO A RALLEGRARSI?
51. Perché le nazioni dalla mentalità maliziosa ebbero ragione di gridare e rallegrarsi durante la prima guerra mondiale?
51 Una volta le nazioni dalla mentalità maliziosa ebbero in effetti ragione di gridare e rallegrarsi al volgere degli avvenimenti umani. Questo avvenne quando Geova degli eserciti fece cadere in loro potere i suoi cristiani testimoni durante la prima guerra mondiale e fu data alle nazioni la libertà di sfogare su questi cristiani Israeliti spirituali il loro malumore. In quel tempo le nazioni combattevano per la contesa del dominio mondiale, non per il dominio del Creatore del cielo e della terra, ma per dominare esse stesse mediante il blocco delle nazioni democratiche o mediante il blocco delle nazioni autocratiche e dittatoriali. Volevano controllare le risorse della terra, sfruttarle per profitto commerciale.
52. Perché quelle nazioni maltrattarono gli Israeliti spirituali per essersi mantenuti fedeli al messianico regno di Dio?
52 Erano molto nazionalistiche, e il patriottismo nazionale giungeva fino a creare un ardore febbricitante. Nello sforzo di fare la mobilitazione totale del popolo per raggiungere le loro mète nazionalistiche, s’infuriarono verso quelli che si rifiutavano d’essere integrati con loro per il fatto ch’erano schierati dalla parte del messianico regno di Dio insediato nei cieli alla fine dei Tempi dei Gentili nel 1914. Così, sotto la tensione bellica, le nazioni maltrattarono questi difensori del regno di Dio. Come si rallegrarono sopprimendone l’influenza per il regno di Dio!
53. Come Rivelazione 11:7-10 descrive il giubilo delle nazioni?
53 L’allegria e la compiacenza a cui le bestiali nazioni si abbandonarono a questa sconfitta dei sostenitori del messianico regno di Dio son predette in Rivelazione, capitolo undici, che prende a prestito figure di linguaggio dalla profezia di Zaccaria. Con linguaggio illustrativo Rivelazione 11:7-10 dice: “E quando avranno finito la loro testimonianza, la bestia selvaggia che ascende dall’abisso farà loro guerra e li vincerà e li ucciderà. E i loro cadaveri saranno sull’ampia via della grande città che in senso spirituale è chiamata Sodoma ed Egitto, dove fu anche messo al palo il loro Signore. E quelli dei popoli e delle tribù e delle lingue e delle nazioni guarderanno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo, e non lasceranno che i loro cadaveri sian posti in una tomba. E quelli che dimorano sulla terra si rallegreranno di loro e festeggeranno, e si manderanno doni gli uni gli altri, perché questi due profeti han tormentato quelli che dimorano sulla terra”. Ma il loro giubilo fu di breve durata.
54, 55. (a) Quando, comunque, il rimanente degli Israeliti spirituali fu invitato a gridare gioiosamente? (b) Questo fu come invitare chi a gridare, con quale ragione per gridare?
54 Nel 1919 E.V., proprio come era stato raffigurato nella visione di Rivelazione, Dio Onnipotente risuscitò questi insepolti testimoni in senso spirituale e li rese di nuovo attivi nel suo servizio del Regno. Lo sgomento colpì le nazioni e la loro prostituta religiosa Babilonia la Grande, ma ora era venuto il tempo di ravvivare il rimanente degli Israeliti spirituali affinché levassero la voce e si rallegrassero. Il loro celeste Ravvivatore e Liberatore li invitò a far questo. Siccome rappresentavano la celeste Nuova Gerusalemme e avevano la prospettiva di divenirne membri fu come se Dio chiamasse quella organizzazione spirituale. Chiamando quell’organizzazione Sion (nome alternativo per Gerusalemme), egli disse:
55 “‘Grida altamente e rallegrati, o figlia di Sion; poiché, ecco, io vengo, e per certo risiederò in mezzo a te’, è l’espressione di Geova. ‘E molte nazioni per certo si uniranno a Geova in quel giorno, ed effettivamente diverranno mio popolo; e per certo risiederò in mezzo a te’. E dovrai conoscere che Geova degli eserciti stesso mi ha mandato a te. E Geova per certo prenderà possesso di Giuda come sua porzione su terra santa, e deve ancora scegliere Gerusalemme. Fa’ silenzio, ogni carne, dinanzi a Geova, poiché egli si è destato dalla sua santa dimora”. — Zaccaria 2:10-13.
56. (a) Come Geova mostrò se rinunciava al suo diritto sul paese di Giuda allorché fu desolato? (b) Come Geova prese di nuovo possesso del paese, e quale miracolo quindi fece?
56 Avendo visto ciò che la profezia significò nel giorno di Zaccaria, possiamo discernere ciò che il suo adempimento significa in questo rimarchevole ventesimo secolo della nostra Èra Volgare. Rinunciò allora Geova al suo diritto sul paese di Giuda e permise alle nazioni avide di territorio di prenderne possesso o ad abusivi occupatori di territorio di trasferirvisi? In nessun modo! Benché da esso facesse deportare il suo popolo a Babilonia, egli salvaguardò quel paese e gli fece rispettare un lungo sabato di riposo. Come? Mantenendolo desolato, senza uomo o animale domestico, proprio come aveva preannunciato. Alla fine di quei settant’anni di osservanza sabatica per il paese, egli riprese possesso del territorio di Giuda, liberandone il popolo esiliato e riconducendolo nella sua diletta patria. Scelse di nuovo Gerusalemme come la capitale di Giuda, facendo edificare dai ristabiliti esiliati una seconda Gerusalemme sul luogo antico. Così un paese popolato fu dato alla luce come con dolori di parto “in un giorno”. Inoltre, “in una volta” ‘nacque’ una nazione, essendone ristabilita la capitale a Gerusalemme per esercitare il dominio governativo sulla “terra santa” di Giuda. (Isaia 66:7, 8) Fu miracoloso!
57. Quando Geova prese dunque residenza nel paese di Giuda, e quando e in che modo la sua residenza vi divenne più evidente?
57 Come l’antico Israele era stato una nazione teocratica sotto la norma e legge divina, Geova Dio riprese la propria residenza a Gerusalemme quando fu di nuovo fondata e riedificata. Questo divenne ancor più evidente quando il tempio della sua adorazione fu completato nel 515 a.E.V. e vi ebbe inizio in piene proporzioni la sua regolare adorazione. Quel tempio riedificato sarebbe stato per tutte le nazioni circostanti il simbolo che Geova degli eserciti vi aveva preso residenza, che ora egli dimorava in Sion, in Gerusalemme. Ivi ci si poteva accostare a Lui.
58. Come le persone di cuore onesto delle nazioni circostanti avrebbero fatto affermazioni favorevoli, e che cosa avrebbero dunque fatto (Zaccaria 2:11)?
58 Quale effetto avrebbe dovuto avere questo sulle circostanti nazioni pagane? A molti di quelle nazioni avrebbe potuto giustamente far impressione l’evidenza che Geova degli eserciti era l’Iddio di verità; che egli aveva manifestato la sua perfetta prescienza e la sua onnipotenza adempiendo le profezie fatte nel suo proprio nome. Come aveva risuscitato il suo popolo Israele da una morte nazionale e destato dalla tomba in Babilonia e l’aveva ristabilito nel paese dei viventi nella loro propria patria, questi osservatori di cuore onesto videro che Egli era il solo vivente e vero Dio, il Solo che meritava d’essere adorato. Con sincerità avrebbero desiderato adorarlo e, se possibile per loro sarebbero venuti nel suo luogo di residenza in Sion (Gerusalemme) per far questo. Zaccaria 2:11 non doveva rimanere inadempiuto: “E molte nazioni per certo si uniranno a Geova in quel giorno, ed effettivamente diverranno mio popolo”. Questo indicava un aumento degli adoratori di Geova in tutto il mondo e non solo nella “terra santa” di Giuda.
59, 60. (a) Come qualche cosa di simile si avverò riguardo al rimanente che aveva la prospettiva di un posto nella Nuova Gerusalemme e che era come sepolto nel dominio di Babilonia la Grande? (b) Come Geova ha mostrato d’aver preso residenza presso il rimanente?
59 Non si è avverato qualche cosa di simile nel caso del moderno rimanente degli Israeliti spirituali? Non hanno essi ogni ragione di ‘gridare altamente e rallegrarsi’, come fu detto di fare alla “figlia di Sion” nei tempi antichi, nel giorno di Zaccaria? Sì! Questo rimanente di Israeliti spirituali è come una sposa, ‘promessa in matrimonio a un solo marito onde sia presentata come casta vergine al Cristo’, e ha perciò la prospettiva di partecipare alla celeste Nuova Gerusalemme. Quella Nuova Gerusalemme con Gesù Cristo come suo Capo è l’organizzazione capitale di Geova Dio su tutta la sua organizzazione universale. (2 Corinti 11:2; Rivelazione 21:2, 9, 10) Durante la prima guerra mondiale l’unità del rimanente come “nazione santa” fu spezzata, essi furono esiliati dal paese spirituale che avevan ricevuto da Dio e furono come sepolti in una tomba nel dominio di Babilonia la Grande. Dopo che quel primo conflitto mondiale fu finito e ne furono eliminate le pressioni, il sorprendente adempimento di ciò ch’era stato raffigurato in maniera profetica in Rivelazione 11:11-13 fece scuotere il mondo!
60 Geova ravvivò il rimanente spiritualmente sepolto, lo trasse fuori della sua tomba in Babilonia la Grande, lo restaurò nel suo giusto paese spirituale sulla terra e lo reintegrò come sua unita “nazione santa”. Egli aveva di nuovo scelto questo fedele rimanente che attendeva la superna cittadinanza nella Nuova Gerusalemme sotto Cristo. (Filippesi 3:20, 21) Geova rivolse loro la sua favorevole attenzione e infuse in loro energia con quella potente forza attiva, il suo spirito santo, perché intraprendessero una testimonianza mondiale al suo regno messianico, come non se n’era mai resa l’uguale in tutta la storia cristiana. (Marco 13:10; Matteo 24:14; 28:19, 20) Non si unirono alle nazioni della cristianità adorando l’idolatrica Lega delle Nazioni come “ultima speranza del mondo”, ma si dedicarono con fervore all’adorazione dell’“Iddio della speranza” nel suo tempio spirituale. (Rivelazione 13:14, 15; 14:9) Fecero conoscere il nome del loro Dio, Geova, in un grado fino ad allora ineguagliato. (Isaia 12:4, 5) Secondo ogni aspetto esteriore, egli aveva preso residenza presso di loro.
61. Come si è avverato, perciò, che “molte nazioni per certo si uniranno a Geova in quel giorno”?
61 Possiamo vedere oggi che questo ebbe i suoi effetti sui popoli del mondo? Fu suscitato il timore delle nazioni come entità politiche. Ma fra quelle nazioni c’erano individui sinceri, di cuore onesto, che avevano fame e sete della pura, vera, assennata religione che davvero metteva in contatto con il vero Dio, degno di adorazione. Mentre il fedele rimanente degli Israeliti spirituali compiva la predicazione di “questa buona notizia del regno” in una sempre maggior parte della terra abitata, si trovava un sempre maggior numero di questi che cercavano il vero Dio. Essi appresero che il Signore Gesù Cristo era il Messia di Geova Dio e fecero i passi della dedicazione a Dio e del battesimo in acqua per divenire discepoli del Suo Messia. (Matteo 28:19, 20) Accadde proprio come era stato preannunciato, “molte nazioni per certo si uniranno a Geova in quel giorno”. (Zaccaria 2:11) A nessuna nazionalità o razza fu impedito di far questo.
62. Fino a qual punto questo si avverato dal 1935 E.V. in poi, e come son divenuti il “popolo” di Geova?
62 Questo si avverò in maniera rimarchevole dal 1935 E.V. in poi, quattro anni dopo che l’unto rimanente aveva abbracciato il nome di testimoni di Geova. La seconda guerra mondiale non impedì a questi genuini cercatori del vero Dio di ‘unirsi a Geova’ come discepoli del Suo Messia. In paragone con quanti erano allora, nel 1935, sì, e in paragone con l’unto rimanente, questi che così si sono ‘uniti a Geova’ son divenuti una “grande folla” senza un numero fisso stabilito per loro nella Bibbia. (Rivelazione 7:9-17) E come disse Geova, “effettivamente diverranno mio popolo”. Essi non professano d’essere dell’unto rimanente degli Israeliti spirituali. Questo accade perché Dio non li ha generati con il suo spirito santo onde divengano suoi figli spirituali, sebbene ne abbia accettato l’unione o dedicazione a Lui per mezzo del Suo sommo sacerdote Gesù Cristo. È il merito del sacrificio d’espiazione di Gesù che li rende accettevoli a Geova Dio. Così questi dedicati, battezzati Egli li considera come il “mio popolo”, uniti a Lui. Questi, come “altre pecore”, divengono dunque “un solo gregge” con l’unto rimanente sotto il pastore eccellente Gesù Cristo. — Giovanni 10:16.
63. In qualità di tali “pecore”, come si sono ‘unite a Geova’?
63 Queste “altre pecore” hanno udito la voce del Pastore Eccellente e hanno risposto alla sua chiamata venendo da “molte nazioni”. Si uniscono all’unto rimanente degli Israeliti spirituali nell’adorazione del vero Dio presso il suo tempio spirituale. (Rivelazione 7:15) In tal modo si ‘uniscono a Geova’.
64. (a) Quale speranza è stata posta dinanzi a loro, e perché? (b) Come Geova, per mezzo d’esse, ha riempito la sua casa di gloria (Aggeo 2:7)?
64 Poiché Geova non ha generato queste “altre pecore” con il suo spirito perché divengano parte della celeste Nuova Gerusalemme, egli pone dinanzi a loro la speranza della vita eterna sul Suo “sgabello”, cioè questa terra, ma allora trasformata in un bel Paradiso. (Genesi 2:8; Luca 23:43) Geova Dio ha scosso tutte le nazioni con la maniera in cui ha agito verso le questioni umane dal 1914 E.V., e così queste “altre pecore” si son rese conto del Suo regno messianico. Con apprezzamento per il Suo regno sono venute nella sua casa di adorazione, ed Egli le riceve come desiderabili adoratori. Infatti, esse sono “le cose desiderabili di tutte le nazioni” che fu preannunciato sarebbero ‘venute’, e per mezzo d’esse nel suo luogo di pura adorazione Geova riempie la sua casa o tempio di gloria. — Aggeo 2:7.
65. Che cosa mostra oggi l’evidenza in quanto a colui che mandò quelli da cui abbiamo avuto la terza visione di Zaccaria, e questo rafforza la nostra convinzione riguardo a che cos’altro?
65 Oggi, quasi quarant’anni dopo quel memorabile anno del 1935 E.V., che richiamò la nostra attenzione sulla “grande folla” di Rivelazione 7:9-17 perché ne avessimo giusto intendimento, vediamo che le cose preannunciate nella terza visione di Zaccaria si sono splendidamente realizzate. Pertanto, abbiamo già sufficiente evidenza per sapere che fu l’Iddio di verità, Geova, e non qualche falsa fonte profetica, a mandare l’angelo a Zaccaria e al suo popolo. Questo stesso Geova mandò inoltre Zaccaria come profeta a scrivere la visione per noi d’oggi. Questo rafforza la nostra convinzione che ogni ulteriore visione mostrata a Zaccaria si avvererà.
66. Che cosa ci si comanda ora giustamente di fare, e per fare che cosa Geova “si è destato dalla sua santa dimora”?
66 Non dovremmo, dunque, far silenzio per udire ciò che Geova ha da dire? Certo! Più che appropriato, perciò, è l’ispirato comando con cui termina la terza visione di Zaccaria: “Fa’ silenzio, ogni carne, dinanzi a Geova, poiché egli si è destato dalla sua santa dimora”. (Zaccaria 2:13) Si è destato dalla sua santa dimora nei cieli per adempiere la sua Parola.
[Cartina a pagina 156]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
GERUSALEMME AI GIORNI DEL RITORNO
Torre di Ananel
PORTA DEI PESCI
Torre di Mea
PORTA DELLE PECORE
PORTA DELLA GUARDIA
Area del Tempio
Valle (centrale) di Tiropeon
PORTA DELL’ISPEZIONE
Piazza pubblica
PORTA DELL’ANGOLO
Muro Largo
PORTA DI EFRAIM
Torre dei Forni
PORTA DELLA VECCHIA CITTÀ
OFEL
PORTA DEI CAVALLI
Piazza pubblica
Sorgente di Ghihon
PORTA DELLE ACQUE
CITTÀ DI DAVIDE
PORTA DELLA VALLE
PORTA DELLA FONTE
Giardino del Re
PORTA DEI MUCCHI DI CENERE
Valle di Innom
Valle del torrente di Chidron
En-Roghel