L’organizzazione teocratica fra democrazie e comunismo
“L’Iddio [The·osʹ, greco] d’ogni immeritata benignità, che vi ha chiamati alla sua gloria eterna unitamente a Cristo, completerà egli stesso il vostro addestramento, vi renderà fermi, vi renderà forti. A lui sia la potenza [kraʹtos, greco] per sempre”. — 1 Piet. 5:10, 11.
1, 2. (a) È la parola Teocrazia oggi una parola nuova? (b) Chi coniò la parola, e come la spiegò?
PUÒ essere una parola nuova per molti lettori — questa parola Teocrazia — ma è antica di almeno millenovecento anni. Sì, fu usata nel primo secolo della nostra Èra Volgare, e in quel tempo sembrò una parola strana.
2 La parola fu coniata da uno storico, cioè Giuseppe Flavio di Gerusalemme. Rispondendo alle accuse mosse contro il suo popolo, Giuseppe Flavio scrisse la sua opera, in due volumi, intitolata “Contra Apionem”. Nel volume 2, paragrafo 45, egli si riferisce a “Mosè, nostro eccellente legislatore”, e nel paragrafo 52 introduce la nuova parola, fra queste espressioni scritte in greco: “Parecchie nazioni hanno le loro parecchie forme di governo, e le loro diverse leggi. Alcuni governi sono affidati a singole persone, altri al popolo. Il nostro legislatore non ebbe nessun riguardo per alcuna di queste forme, ma ordinò un governo, che, con un termine forzato, può chiamarsi Teocrazia [the·o·kra·tiʹa, Greco], o Santa Comunità, che ascrive tutta l’autorità e la potenza a Dio, e che persuade il popolo a considerarlo come l’autore di tutte le cose buone godute in comune da tutto il genere umano o da ciascun individuo in particolare. A lui ci comanda di correre per avere soccorso nelle nostre afflizioni, allorché ode le nostre preghiere, investigando lo stesso intimo del nostro cuore. Egli inculca le dottrine di un solo Dio, l’Essere increato, immutabile ed eterno, infinitamente glorioso, e incomprensibile, più di quanto non conosciamo di lui dalle sue opere”.a
3, 4. (a) A quale governo Giuseppe Flavio applicò il termine Teocrazia? (b) A che cosa in questo ventesimo secolo il termine è stato applicato da La Torre di Guardia e con quali parole?
3 La parola Teocrazia fu dunque coniata per significare un “governo di Dio”, un governo per mezzo dell’Iddio Altissimo quale Governante, in contrasto con un governo “affidato a una singola persona” (autocrazia) e un governo affidato “al popolo” (democrazia) e un governo affidato ai ricchi (plutocrazia) e un governo affidato a molti burocrati (burocrazia). Lo storico Giuseppe Flavio applicò il termine Teocrazia al governo che era stato stabilito dal legislatore Mosè per comando di Dio, il quale disse a Mosè che il Suo nome era Geova (o Yahweh). Nel nostro ventesimo secolo, comunque, il termine Teocrazia è stato usato in relazione con la vera chiesa o congregazione cristiana, in questi tempi in cui le democrazie politiche sono aumentate e il comunismo politico è stato forzatamente stabilito in molti paesi. Conformemente, la congregazione cristiana è un’organizzazione teocratica, governata da Dio il grande Teocrata, Geova. In pieno riconoscimento di ciò il numero de La Torre di Guardia (inglese) in data 1º giugno 1938, alla pagina 163, paragrafo 1, disse:
4 “L’organizzazione di Geova non è in nessun senso democratica. Geova è il supremo e il suo governo o organizzazione è strettamente teocratica. Questa conclusione non si presta ad alcuna felice contraddizione”.
5. Mentre Giuseppe Flavio applicò in quel modo il termine Teocrazia, che dobbiamo dire alla questione se il governo da Israele stabilito in Gerusalemme sia una teocrazia?
5 Lo storico Giuseppe Flavio vide le legioni romane distruggere Gerusalemme nell’anno 70 della nostra Èra Volgare. Egli applicò il termine Teocrazia all’organizzazione giudaica nazionale che era esistita prima di quella terribile calamità. Nel tempo attuale, dalla guerra di sei giorni del 1967, gli Ebrei possiedono tutto ciò che oggi è chiamato Gerusalemme, e vi hanno stabilito la loro capitale nazionale. Ma possiamo considerare il governo che hanno stabilito nella loro antica patria come il successore della Teocrazia che Mosè fu impiegato per stabilire nell’anno 1513 avanti la nostra Èra Volgare? È il governo nazionale che ora opera nell’antica Gerusalemme come sua capitale in alcun modo una teocrazia? Come potrebbe esser tale dal momento che si chiama “repubblica” e ha un presidente eletto in maniera democratica, e dall’anno 1949 è stato membro dell’organizzazione gentile per la pace e la sicurezza del mondo, cioè le Nazioni Unite? Nemmeno il presidente della Repubblica d’Israele e i membri del Parlamento nazionale, il Knesset, pretenderanno che il loro governo sia una teocrazia, un’organizzazione teocratica. Nelle file dei politicanti d’Israele c’è una grande lotta sulla questione di aderire strettamente alla Legge di Mosè o no. Che cosa è accaduto? Questo:
6. Che cosa cessò d’essere la nazione giudaica nel primo secolo E.V., e quale grido dinanzi al governatore romano lo prova?
6 Nel primo secolo della nostra Èra Volgare la nazione giudaica cessò d’essere un’organizzazione teocratica. Questo accadde prima ancora che fosse distrutta Gerusalemme nell’anno 70. I narrati avvenimenti della storia indicano questo memorabile fatto. Il giorno di Pasqua dell’anno 33, quando la folla insorta si ammassò davanti al governatore romano Ponzio Pilato, e gridò che fosse liberato loro il criminale Barabba invece dell’uomo che Pilato personalmente voleva liberare come innocente, che cosa gridò quella folla lì in Gerusalemme? Questo: “Se liberi quest’uomo, non sei amico di Cesare. Chiunque si fa re parla contro Cesare. . . . Noi non abbiamo nessun re eccetto Cesare”. (Giov. 19:12-15) Questo grido fu in sorprendente contrasto con ciò che il loro antico profeta Isaia aveva detto molto tempo prima: “Geova è il nostro Giudice, Geova è il nostro Datore di statuti, Geova è il nostro Re”. — Isa. 33:22.
7, 8. In seguito, chi presiedette una sessione nella sala del Sinedrio, e come gli uomini accusati risposero alla sua accusa?
7 Dopo due mesi o più ci fu in quella stessa Gerusalemme un’altra scena. Ebbe luogo nell’aula del tribunale nazionale chiamato Sinedrio, composto di settantuno membri. Il sommo sacerdote presiedeva quel particolare processo, e dodici nativi Giudei dovevano esser processati per aver proclamato certi insegnamenti religiosi che per detto Sinedrio o Corte Suprema erano offensivi. Su ciò leggiamo:
8 “E condottili, li fecero stare nella sala del Sinedrio. E il sommo sacerdote li interrogò, dicendo: ‘Noi vi abbiamo positivamente ordinato di non continuare a insegnare in base a questo nome, eppure, ecco, avete empito Gerusalemme del vostro insegnamento, e avete determinato di recare su di noi il sangue di quell’uomo’. Rispondendo, Pietro e gli altri apostoli dissero: ‘Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini. L’Iddio dei nostri antenati ha destato Gesù, che voi avete ucciso, appendendolo al legno. Dio lo ha esaltato come principale Agente e Salvatore alla sua destra, per dare a Israele pentimento e perdono dei peccati. E noi siamo testimoni di queste cose, e anche lo spirito santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono quale governante’”. — Atti degli Apostoli 5:27-32.
9. Secondo la testimonianza così resa, con chi si trovava allora la teocrazia di Geova?
9 Questa testimonianza in tale processo di tribunale rivelò chi erano quelli che agivano teocraticamente, riconoscendo Dio quale governante o come Teocrata. Secondo questa testimonianza, con chi era l’organizzazione teocratica, col Sinedrio, i rappresentanti della nazione giudaica, o con quei dodici apostoli del Gesù la cui morte quel Sinedrio aveva causato di recente? Non c’è nessun dubbio, la teocrazia di Geova era con quei dodici apostoli di Gesù Cristo.
10, 11. (a) Con quale potente prova fu confermato il giorno di Pentecoste che la Teocrazia ha cessato d’essere con la nazione giudaica? (b) Come la condotta non teocratica del Sinedrio giudaico fu indicata dal consiglio che Gamaliele diede loro?
10 Il fatto che la divina Teocrazia aveva cessato d’essere con la nazione d’Israele ed era ora con questi dodici apostoli e altri discepoli di Gesù Cristo era stato confermato da una potente prova. Da quale prova? Questa, che Dio aveva versato il suo spirito santo su questi discepoli di Cristo che riconoscevano Dio quale governante anziché quegli uomini che si opponevano a Dio quale governante. Fu con l’aiuto di tale versato spirito che Pietro e gli altri undici apostoli diedero la loro coraggiosa testimonianza al Sinedrio giudaico. Alcuni giorni prima, il giorno della festa di Pentecoste, Dio aveva versato su di loro questo spirito in adempimento della profezia di Gioele 2:28, 29. Questa profezia fu citata quel giorno dall’apostolo Pietro, quando spiegò alle migliaia di celebratori giudei della Pentecoste il miracolo che era appena avvenuto. Fu in quell’occasione che Pietro disse ai Giudei che interrogavano: “Perciò sappia per certo tutta la casa d’Israele che Dio l’ha fatto Signore e Cristo, questo Gesù che voi avete messo al palo”. (Atti 2:14-36) Che la nazione giudaica non agisse più teocraticamente fu indicato dall’insegnante giudeo della Legge chiamato Gamaliele, quando disse al Sinedrio riguardo ai dodici apostoli al banco della testimonianza dinanzi a loro:
11 “Uomini d’Israele, prestate attenzione a voi stessi in quanto a ciò che intendete fare riguardo a questi uomini. . . . vi dico: Non vi intromettete con questi uomini, ma lasciateli stare; (perché, se questo progetto o quest’opera è dagli uomini, sarà rovesciata; ma se è da Dio, non li potrete rovesciare); altrimenti, potete trovarvi a combattere effettivamente contro Dio”. — Atti 5:34-39.
12. In seguito, che cosa provò che “questo progetto o quest’opera”, come lo chiamò Gamaliele, era “da Dio”, e quale trasferimento in realtà aveva avuto luogo?
12 Quello che questo giudeo fariseo Gamaliele chiamò “questo progetto o quest’opera” risultò che era “da Dio”, poiché il Sinedrio e tutto il popolo giudaico dentro e fuori dell’Impero Romano non lo poterono rovesciare, benché perseguitassero i seguaci di Gesù Cristo unti con lo spirito. Ma nell’anno 70 E.V. la capitale giudaica di Gerusalemme fu distrutta e il nazionale Sinedrio giudaico fu eliminato. E tre anni dopo, nel 73 E.V., l’ultima fortezza giudaica nella provincia della Giudea, cioè Masada nella parte occidentale del mar Morto, cadde in mano alle legioni romane. Ma prima di tutto questo i fedeli cristiani giudei eran fuggiti da Gerusalemme e da tutte le altre parti della provincia della Giudea, perché Gesù Cristo aveva detto loro di far questo quando descriveva profeticamente la futura distruzione di Gerusalemme. (Matt. 24:15-22; Mar. 13:14-20; Luca 21:20-24) In modo molto manifesto la teocrazia di Geova era stata quindi trasferita dalla nazione del circonciso Israele naturale all’organizzazione piena di spirito dei discepoli di Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Fino a questo giorno essi predicano il regno di Dio, non predicano la repubblica d’Israele o qualsiasi altro governo umano.
L’ORGANIZZAZIONE TEOCRATICA NEL PRIMO SECOLO E.V.
13. Noi dovremmo esaminare se i lettori de La Torre di Guardia si attengono a che cosa, e perché?
13 La rivista Torre di Guardia ha richiamato e ripetutamente richiama l’attenzione sull’organizzazione teocratica, e, per essere coerenti, noi dovremmo fare un esame per vedere se i dedicati, battezzati cristiani che leggono questa rivista si attengono o no all’organizzazione teocratica.
14. Gli apostoli sapevano che l’Israele precristiano era stato stabilito con quale specie di amministrazione, e come questo fu mostrato da quelli ai quali Mosè si presentò quando fu tornato in Egitto?
14 Senza dubbio, dobbiamo risalire al primo secolo, ai giorni degli apostoli di Cristo per vedere come era costituita la loro organizzazione teocratica. Gli apostoli erano tutti circoncisi Giudei o Israeliti naturali, come lo era stato Gesù Cristo. Conoscevano bene il fatto che la struttura precristiana della nazione teocratica d’Israele aveva avuto certi nominati funzionari o amministratori. Sapevano che quando Geova mandò di nuovo Mosè in Egitto a liberare il Suo popolo tenuto in schiavitù disse a Mosè: “Va, e dovrai raccogliere gli anziani [zeqe·nimʹ, ebraico] d’Israele, e dovrai dir loro: ‘Geova l’Iddio dei vostri antenati, mi è apparso’”. (Eso. 3:16) Quegli “anziani” non erano semplicemente uomini di età avanzata, ma avevano il rango di “anziani”, essendo possibilmente in questa occasione rappresentanti dell’intera casa d’Israele.
15. Come erano classificati i settanta uomini che Mosè condusse con sé sul monte Sion, e come è mostrato questo?
15 Mesi dopo, quando il profeta Mosè fece la mediazione del patto della Legge fra Dio e la nazione d’Israele, Dio disse a Mosè al monte Sinai: “Sali a Geova, tu e Aaronne, Nadab e Abiu e settanta anziani [zeqe·nimʹ] d’Israele”. Che questi settanta “anziani” fossero rappresentanti della nazione si comprende da Esodo 24:11, che ci dice: “Ed egli [Geova] non trasse fuori la mano contro gli uomini distinti dei figli d’Israele, ma essi ebbero una visione del vero Dio e mangiarono e bevvero”. Erano dunque “uomini distinti” e non semplicemente uomini di età avanzata. (Eso. 24:1, 14) Avevano il rango di “anziani”.
16. Di quale ordine erano i settanta uomini sui quali Geova pose parte dello spirito che era su Mosè?
16 In seguito, quando Geova stava per porre parte dello spirito che era su Mosè sopra altri settanta Israeliti, egli disse a Mosè: “Raccoglimi settanta uomini degli anziani [zeqe·nimʹ] d’Israele, che in effetti sai d’essere degli anziani del popolo e dei suoi ufficiali, e li devi condurre alla tenda di adunanza, e devono starsene lì con te”. Dopo che si era ubbidito a quest’ordine, Geova prese parte dello spirito che era su Mosè e “lo pose su ciascuno dei settanta uomini anziani”, e “agivano da profeti”. (Num. 11:16-25) Quei settanta uomini erano associati con gli “ufficiali”, o, possibilmente, in qualità di “anziani” erano essi stessi speciali ufficiali del popolo.
17. Secondo le istruzioni che Geova diede a Mosè, che dovevano avere le città in Israele, e come fu mostrato che questo si avverava anche ai giorni di Gesù?
17 Secondo le istruzioni date da Geova a Mosè, quando gli Israeliti entrarono nella Terra Promessa le loro città dovevano avere “anziani”, come erano stati designati. (Deut. 19:12; 21:2-20; 22:15-18; 25:7-9) La storia biblica mostra che questo si avverò nelle città e nei paesi della terra d’Israele. (Giud. 8:14-16; 1 Re 21:8-11; Esd. 10:14) Questo avveniva anche ai giorni di Gesù Cristo e dei suoi apostoli. Quando cominciò a dir loro che avrebbe subìto una morte violenta, dichiarò loro che “doveva andare a Gerusalemme e soffrire molte cose dagli anziani e dai capi sacerdoti e dagli scribi, ed essere ucciso”. (Matt. 16:21) Questi non erano semplicemente uomini di età avanzata, ma avevano il rango ufficiale di “anziani”. Questi uomini erano associati ai capi sacerdoti e agli scribi all’arresto e al processo di Gesù. (Matt. 26:47 a 27:41) Questi “anziani” si unirono ai capi sacerdoti nel corrompere gli uomini che erano stati di guardia alla tomba di Gesù, perché dicessero che egli non era risuscitato ma il suo corpo era stato rubato dai suoi discepoli. — Matt. 28:12.
18. (a) Come per Gesù, per mano di chi dovettero soffrire i suoi apostoli? (b) Questi furono “anziani” in qual senso, e alle loro adunanze che cosa dovevano avere, e per quanto tempo?
18 Come Gesù Cristo, i suoi apostoli dovevano soffrire per mano degli “anziani” associati ai capi sacerdoti. Quando gli apostoli Pietro e Giovanni furono liberati dopo la prigionia e il processo, allora, come dice il racconto, “essi andarono dai propri compagni e comunicarono le cose dette loro dai capi sacerdoti e dagli anziani”. (Atti 4:5-23) Tutto questo serve a mostrare che questi associati dei sommi sacerdoti erano ufficialmente “anziani”. Le città dell’antico Israele non avevano quelli che si chiamano “sindaci”, ma avevano il loro consiglio di “anziani”. Tale consiglio doveva avere un presidente o ufficiale autorizzato a presiedere, e probabilmente la presidenza veniva assunta da loro a turno, avendo ciascun membro il suo turno per un periodo. In che modo quelli qualificati fossero resi “anziani” non è mostrato.
19. (a) Quindi quale domanda sorge circa la nuova teocrazia di Dio dalla Pentecoste del 33 E.V.? (b) Quale suggerimento è stato dato riguardo agli “anziani”, e quali domande fa sorgere questo suggerimento?
19 Quando il circonciso Israele naturale cessò di essere una teocrazia e Geova stabilì la sua teocrazia sulla chiesa o congregazione dei discepoli del suo Figlio dalla Pentecoste del 33 E.V. in poi, ebbe anche questa nuova organizzazione teocratica ufficialmente degli “anziani”? È stato supposto che, rispetto alla congregazione cristiana, “tutti gli unti di Dio sono anziani”.b Questa applicazione includerebbe anche le donne che a causa della loro dedicazione a Dio seguìta dal battesimo in acqua e dalla generazione mediante lo spirito di Dio furono unte con il suo spirito. Ma che cosa mostrano in effetti le caratteristiche dell’organizzazione teocratica cristiana del primo secolo? Mostrano forse che nella congregazione cristiana non debba ufficialmente insediarsi come “anziano” nessun uomo dedicato e battezzato? Vediamo.
20. (a) Secondo la citazione che Pietro fece di Gioele 2:28, 29, che specie di uomini sarebbero stati nella congregazione cristiana? (b) Secondo le parole usate in Gioele 2:28, perché questi potevano essere ufficiali “anziani” o solo semplici “vecchi”?
20 La citazione di Gioele 2:28, 29 che l’apostolo Pietro fece il giorno di Pentecoste del 33 E.V. mostrò che nella congregazione cristiana c’erano “vecchi”, i quali avrebbero ‘sognato sogni’. Ma quando questa profezia è resa nel greco, la Versione dei Settanta usa la parola greca pres·byʹte·ros, che in realtà significa, in italiano, “presbitero” o “anziano”. Questo avviene perché la parola ebraica (za·qenʹ) usata in Gioele 2:28 è la parola regolarmente applicata agli “anziani”, come a quegli anziani delle città e via dicendo. La parola ebraica, comunque, può anche significare persone vecchie, come Abraamo e Sara. (Gen. 18:11; 25:8) In ogni modo, questi presbiteri, anziani o “vecchi” di Gioele 2:28 e Atti 2:17 furono parte di “ogni sorta di carne” su cui Geova avrebbe versato il suo spirito negli “ultimi giorni”. Essi potrebbero essere gli ufficiali “anziani” o semplicemente dei “vecchi”.
21. (a) Il “soccorso” da Antiochia a Gerusalemme a chi fu specificamente mandato, e che cosa indica questo riguardo alla congregazione primitiva? (b) Che cos’è un “presbitero”?
21 Ci furono, comunque, nella congregazione cristiana primitiva “vecchi” o anziani o presbiteri ufficiali? Per appagarci su questo punto, rivolgiamoci ad Atti 11:30. Il profeta cristiano Agabo aveva predetto che “una grande carestia stava per abbattersi sull’intera terra abitata”, carestia che storicamente ebbe luogo sotto il regno dell’imperatore Claudio. I discepoli di Cristo nella città di Antiochia di Siria determinarono dunque di mandare soccorsi ai loro fratelli cristiani bisognosi nella provincia romana della Giudea. Ora a chi questi che fecero la contribuzione mandarono specificamente questo soccorso (di·a·ko·niʹa, greco)? Il racconto dice: “E questo fecero, inviandolo agli anziani [presbiteri] per mano di Barnaba e Saulo”. (Atti 11:27-30) Quindi gli “anziani”, presbiteri, erano i diretti incaricati e questi funzionari fecero in modo che fosse distribuito alle congregazioni della Giudea. Il Third New International Dictionary di Webster definisce “presbitero” come “un funzionario della primitiva congregazione cristiana incaricato del compito di provvedere la direttiva in qualità di sorvegliante solitamente su una congregazione locale”. Mediante le Sacre Scritture possiamo trovare se questa definizione è corretta o no.
DI CHI ERA COMPOSTO IL CORPO DIRETTIVO?
22. A chi la congregazione di Antiochia sottopose la questione della circoncisione, chi ricevette i loro rappresentanti e in seguito chi vi si radunò per considerare questa questione?
22 Quando la questione di circoncidere i non Giudei convertiti al cristianesimo divenne in Antiochia di Siria un’accanita contesa, da chi mandò quella congregazione perché la contesa fosse risolta? “A Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per questa disputa”. Arrivati a Gerusalemme, Paolo e Barnaba e gli altri di Antiochia da chi furono ricevuti? “Dalla congregazione e dagli apostoli e dagli anziani [presbiteri]”. In questo racconto notiamo che sia gli “anziani” che gli apostoli sono distinti dalla congregazione. Non l’intera congregazione di Gerusalemme, ma gli “apostoli e gli anziani si radunarono per considerare la questione”. — Atti 15:2, 4, 6.
23. Chi favorì l’invio alle congregazioni del decreto di Gerusalemme, e chi firmò l’emanazione del decreto?
23 Dopo la decisione contro la circoncisione dei nuovi convertiti gentili, poi, come dice il racconto, “gli apostoli e gli anziani [presbiteri] insieme all’intera congregazione favorirono l’invio ad Antiochia con Paolo e Barnaba di uomini eletti fra loro, cioè Giuda che era chiamato Barsabba e Sila, uomini conduttori tra i fratelli; e per loro mano scrissero: ‘Gli apostoli e i fratelli anziani a quei fratelli di Antiochia e di Siria e di Cilicia che sono delle nazioni [Gentili]: Salute!’” — Atti 15:22, 23.
24. Chi furono alcuni di quegli “anziani”, e in quale qualità agirono gli apostoli e gli anziani, e chi fu il presidente nell’adunanza?
24 Risulta così che gli apostoli e quegli associati “anziani” (presbiteri) agirono da corpo direttivo per tutte le congregazioni cristiane in tutta la terra, ma ebbero l’appoggio della congregazione di Gerusalemme. Fra quegli “anziani” erano Giacomo fratellastro di Gesù Cristo, e Giuda (Barsabba) e Sila (Silvano). (2 Cor. 1:19; 1 Tess. 1:1; 2 Tess. 1:1; 1 Piet. 5:12) Di solito si comprende che in questa adunanza del corpo direttivo a Gerusalemme, questo anziano (presbitero) chiamato Giacomo figlio di Maria agì da presidente. Ma il fatto che egli propose il decreto e il suo contenuto riguardo ai necessari obblighi dei nuovi convertiti Gentili non rende certa, di per sé, tale presidenza. — Atti 15:13-21.
25. Nelle città visitate, Paolo e Sila consegnarono i decreti emanati da chi, e che cosa è indicato circa quelli associati agli apostoli per la decisione sul decreto?
25 Atti 16:4 riferisce sui movimenti dell’apostolo Paolo e del suo compagno Sila (membro del corpo direttivo), dicendo: “Or mentre viaggiavano per le città [dell’Asia Minore] trasmettevano a quelli che erano in esse, per osservarli, i decreti emessi dagli apostoli e dagli anziani in Gerusalemme”. Il fatto che questi “anziani” fossero associati con gli apostoli e fossero parte del corpo direttivo cristiano rende certo che essi erano ufficialmente “anziani”, presbiteri.
26. Nel suo ultimo viaggio a Gerusalemme, con chi Paolo tenne a Mileto un’adunanza di addio, e che cosa indica Atti 21:17, 18 in quanto a quelli che costituivano la congregazione di Gerusalemme?
26 Anni dopo l’apostolo Paolo faceva il suo ultimo viaggio a Gerusalemme. Egli si fermò al porto di Mileto e si mise in contatto con la vicina congregazione di Efeso, nell’Asia Minore. Mandò forse a chiamare l’intera congregazione di Efeso perché facesse loro una visita di addio? Ecco ciò che ci narra Atti 20:17: “Comunque, da Mileto mandò a Efeso a chiamare gli anziani [presbiteri] della congregazione”. La congregazione di Efeso ebbe dunque i suoi ufficiali “anziani”. Atti 21:17, 18 ci rammenta che la congregazione di Gerusalemme pure ebbe tali funzionari, poiché qui leggiamo la relazione del dott. Luca: “Essendo entrati a Gerusalemme, i fratelli ci ricevettero lietamente. Ma il giorno dopo Paolo entrò con noi da Giacomo; e tutti gli anziani erano presenti”. Giacomo il fratellastro di Gesù Cristo era pure uno di quegli “anziani”. In Galati 2:9 Paolo parla di Giacomo come di una colonna spirituale, dicendo: “Giacomo e Cefa [Pietro] e Giovanni, quelli che sembravano essere le colonne, diedero a me e a Barnaba la destra di comune partecipazione”.
27. Secondo I Timoteo 5:17, chi doveva essere riconosciuto degno di doppio onore, e perché, e le preghiere di chi erano specialmente benefiche?
27 Come rendendo testimonianza alla natura ufficiale dell’“anziano” (o presbitero) della congregazione, l’apostolo Paolo scrisse a Timoteo, verso gli anni dal 61 al 64 E.V., queste istruzioni: “Gli anziani che presiedono in modo eccellente siano ritenuti degni di doppio onore, specialmente quelli che faticano nel parlare e insegnare”. (1 Tim. 5:17) Così tali “anziani” presiedevano ufficialmente la congregazione e operavano parlando e insegnando la Bibbia. Secondo Giacomo 5:14 le preghiere di tali “anziani” erano specialmente benefiche.
[Note in calce]
a Si veda a pagina 482, il paragrafo 3, colonne 1 e 2 della traduzione di William Whiston, M.A., edito in Boston. Massachusetts, nel 1849.
b Si veda il paragrafo 1, a pagina 266, de La Torre di Guardia (inglese) del 1º settembre 1932.
[Immagine a pagina 206]
Il corpo direttivo, composto degli apostoli e degli altri anziani, prese la decisione contro la circoncisione dei Gentili cristiani. Il discepolo Giacomo poté agire da presidente