L’ingannevole potere della ricchezza
“Non siate amanti del denaro, siate contenti delle cose che avete; poiché Egli stesso ha detto: Io non vi lascerò, e non vi abbandonerò. Talché possiam dire con piena fiducia: Il Signore è il mio aiuto; non temerò. — Ebr. 13:5, 6, VR.
1. Qual è il risultato della mancanza di fede?
OGGI molti fanno delle ricchezze materiali lo scopo principale della loro vita, in parte perché non hanno fede che Dio provveda alle loro necessità quotidiane. Un certo uomo mostrò un biglietto da mille lire a un amico e dichiarò: “Questo è il mio dio”. Persone di tal genere sciupano il loro tempo e le loro energie per ottenere maggior sicurezza in questo sistema di cose anziché mostrar fede nel Datore della vita, Geova Dio.
2. Che cosa vogliono molti dalla vita, dimostrando quale mancanza?
2 La vita è divenuta non solo una corsa alla sopravvivenza, ma anche al progresso materiale, e più avanti si arriva meglio è. La maggioranza delle persone cercano in questa corsa di essere come minimo all’altezza del prossimo. Se uno dipinge la casa, quello che abita accanto dipingerà la sua. Se uno compra una nuova automobile, anche il vicino dovrà comprarsi una nuova automobile. I grandi agenti di pubblicità commerciale seducono con un’allettante descrizione delle cose materiali. Una caricatura mostrava un uomo vacillante sotto il peso dei debiti contratti per acquistare un apparecchio televisivo, l’automobile, abiti, equipaggiamento sportivo, e gioielli e altri ancora sui quali era scritto “da pagare entro 100 anni”. Questi individui non hanno il dovuto equilibrio rispetto alle cose offerte da questo sistema ma, come un pesce che abbocca all’amo, danno morsi sempre più grandi, finché sono così ingolfati nei debiti da non potersi liberare.
3. Menzionate alcune cose di massimo valore. Che cosa dovrebbe essere al primo posto?
3 Considerate quanto sono meno importanti queste evidenze di ricchezza in paragone con la felicità della vostra famiglia, la salute, la pace, l’avere dei veri amici e la benedizione della vita con il favore di Dio. Queste cose sono molto più importanti, eppure tutti possono averle, sia ricchi che poveri, sia giovani che vecchi. Infatti, Geova stesso rivolge l’invito: “O voi tutti che siete assetati, venite alle acque, e voi che non avete danaro venite, comprate, mangiate! Venite, comprate senza danaro, senza pagare, vino e latte! Perché spendete danaro per ciò che non è pane? e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia?” Sì, l’importante cibo spirituale è disponibile senza dover pagare nulla. Perciò, teniamo al suo posto il desiderio di beni materiali, mantenendo l’equilibrio che la fede provvede, affinché l’adorazione e il servizio di Dio che sono più importanti non vengano a trovarsi in una condizione di inferiorità nella nostra vita. — Isa. 55:1, 2, VR.
4. Come si può applicare ora il consiglio di Paolo?
4 L’apostolo Paolo consigliò al giovane Timoteo di seguire la condotta della “pietà accompagnata dal contentarsi di quel che si ha”. “Poiché nulla abbiam portato nel mondo e senza dubbio nulla ne possiamo portar via; ma avendo cibi e vestimenti, di questi ci contenteremo”. Paolo disse che questa condotta sarebbe stata fonte di “guadagno grande”, cioè in senso spirituale e anche per la gioia e la soddisfazione di vivere. — 1 Tim. 6:6-8, Ri.
5. Perché il consiglio di Giovanni era saggio?
5 Perché accumulare delle ricchezze per un tempo che non verrà mai, dei tesori in un mondo che finirà? L’anziano apostolo Giovanni scrisse: “Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui; perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne e la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita non viene dal Padre, ma viene dal mondo. E il mondo passa e la sua concupiscenza pure; mentre chi fa la volontà d’Iddio dura in eterno”. Viviamo nel tempo di cui scrisse Giovanni. Notate che questa scrittura parla dei nostri desideri, del desiderio della carne, del desiderio degli occhi, dell’ostentata manifestazione della ricchezza. Non si tratta di cose che ci occorrono, ma di cose superflue che desideriamo. Geova ci provvede ciò di cui abbiamo bisogno, ma il resto, ci vien detto, non ha origine dal Padre, ma dal mondo. Come mai? Perché si tratta di cose che ci allontanano dal Padre e dalla nostra adorazione e dal servizio a lui, consumando il nostro tempo e le nostre energie. — 1 Giov. 2:15-17, Na.
RADICE DI OGNI SORTA DI MALI
6. A che cosa conduce l’amore del denaro?
6 Il desiderio di cose materiali conduce l’individuo in un cerchio vizioso. Più un uomo ha denaro e ricchezze, più egli compra, maggiormente ha bisogno di essere all’altezza di ciò che ha; e così via di seguito. Infatti un’inchiesta fatta da alcuni esperti in scienze sociali tra persone di diverso reddito ha mostrato che coloro che guadagnavano L. 1.000.000 ne volevano L. 2.000.000 e coloro che guadagnavano L. 2.000.000 ne volevano L. 4.000.000. Anche quelli che avevano milioni ne volevano altri. Di solito più un uomo ha, più vuole, e in alcuni casi l’amore del denaro è così forte che porta alla corruzione, al delitto, alla violenza e perfino all’assassinio. (Prov. 28:20) In effetti, negli Stati Uniti la situazione è talmente priva di equilibrio che si spende più denaro nel gioco d’azzardo, a motivo del desiderio del facile guadagno, che nell’istruzione scolastica pubblica.
7. Come si può dimostrare la correttezza di Matteo 4:4?
7 Anche un milionario può indossare solo un abito per volta. Può mangiare solo una certa quantità di cibo per pasto. Come dice Ecclesiaste 5:11 (VR): “Quando abbondano i beni, abbondano anche quei che li mangiano; e che pro ne viene ai possessori, se non di veder quei beni coi loro occhi?” Nel racconto che troviamo in Luca 12:16-21 (VR) Gesù parlò di un certo ricco la cui terra aveva prodotto in abbondanza. Infine questi decise di abbattere i suoi granai e costruirne di più grandi, e poiché aveva il superfluo per molti anni decise di prendersela con calma, di bere, di mangiare e di godere. “Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quel che hai preparato, di chi sarà?” Gesù mise in risalto il fatto che quest’uomo non si sarebbe goduto tutte le sue ricchezze materiali; altri avrebbero raccolto i frutti del suo lavoro. Egli spiegò: “Così è di chi tesoreggia per sé, e non è ricco in vista di Dio”. Che cosa preferireste avere, dei granai pieni di grano o una vita ricca verso Dio? — Matt. 4:4.
8. Perché il valore della ricchezza è ingannevole?
8 Gesù mise in rilievo il fatto che la ricchezza ha solo un potere temporaneo e ingannevole e non è durevole come le ricchezze spirituali. Ciò si è verificato molte volte anche in questa generazione. Quando in Cina il governo nazionalista stava per cadere, gli uomini avevano bisogno di valige e carretti pieni di yen di carta per poter comprare un pezzo di pane. In Germania, dopo la prima guerra mondiale, nel 1923, un trilione di marchi di carta fu ridotto al valore di un marco in moneta. In Corea, abbastanza recentemente, la moneta in corso era così instabile che su tutti i prestiti era richiesto un elevato interesse. Infine il governo prese un provvedimento drastico, limitando l’interesse richiesto su tutti i prestiti a un massimo del 20 per cento. Negli Stati Uniti sono state fatte e perdute delle fortune a causa della fluttuazione finanziaria, come durante il crollo del mercato azionario. Un cameriere che lavorava vicino a Wall Street disse: “Non potete immaginare che cosa fosse. Vi erano uomini che valevano un milione di dollari un giorno e il giorno dopo si gettavano dalla finestra”. Delle fortune furono perdute nel giro di una notte. Per altri, in anni recenti, l’inflazione ha trasformato i risparmi di una vita intera in cosa di poco valore.
9. In che modo la ricchezza può trasformarsi in maledizione?
9 Perciò le ricchezze materiali sono ingannevoli. Non hanno un valore durevole e possono essere spazzate via dal furto, dal fuoco, dalla guerra e dall’inflazione. Inoltre, se con tali cose non si possono comprare né la vita né la salute né veri amici, quale effettivo valore hanno? Un uomo morente potrebbe offrire al medico dei miliardi, e tuttavia tale medico non potrebbe far nulla per impedirgli di morire. È interessante notare che si è riscontrato che gli Indiani del Brasile settentrionale soffrono di infermità, cancro e malattie cardiache meno di quelli che vivono nelle zone altamente industrializzate con maggiori preoccupazioni economiche. Quindi può darsi che l’ansiosa ricerca dei beni materiali divenga assai dannosa alla salute. Perciò all’uomo che desiderava fosse Gesù a definire una contesa sull’eredità sorta fra lui e suo fratello, Gesù suggerì: “Guardate di star lontani da ogni avarizia, perché la vita d’un uomo, sia pure nell’abbondanza, non dipende dai beni che possiede”. Sì, anziché essere una benedizione, la ricchezza può dimostrarsi una maledizione. — Luca 12:15, Na.
10. Da che cosa dovremmo guardarci?
10 Paolo scrisse al giovane Timoteo, che a quel tempo aveva rinunciato alle occupazioni materialistiche per intraprendere il ministero in servizio continuo: “Quelli che vogliono arricchirsi, cadono in tentazione, nell’inganno e in molti desideri insensati e dannosi, che travolgono gli uomini nella rovina e nella perdizione. La cupidigia del denaro, infatti, è la radice di tutti i mali; e alcuni che ne sono stati presi, si sono allontanati dalla fede e si sono procurati tormenti che li rodono”. (1 Tim. 6:9, 10, Na) Notate che Paolo spiegò che è l’amore, o la cupidigia del denaro, che bisogna evitare. La decisa determinazione di arricchire è ciò che può acquistare la precedenza nella vita dell’individuo, facendo passare in seconda linea le più importanti cose spirituali e allontanandolo così dalla fede, indurendo la sua coscienza con clandestine e illegali pratiche commerciali, o consumando tutto il suo tempo e le sue energie finché non divenga materialmente prospero ma spiritualmente debole.
DOVUTO EQUILIBRIO SPIRITUALE
11. Qual è il giusto punto di vista in merito alle necessità materiali?
11 Tuttavia, potreste essere dell’opinione che state solo cercando di provvedere il necessario alla vostra famiglia, senza divenire materialista per mancanza di fede; e questo è assolutamente giusto. Anzi, l’uomo che afferma di servire Dio e non provvede per la sua famiglia ha rinnegato la fede ed è peggiore di colui che è senza fede. (1 Tim. 5:8) Nello stesso tempo, riponendo fede nella preghiera che rivolgiamo a Dio perché ci provveda il pane quotidiano, possiamo riscontrare che riusciamo a dedicare meno tempo alle occupazioni secolari e più tempo al ministero. Nei paesi dove la gente vive in modo più semplice, le persone non trascorrono lunghe ore davanti al televisore, né impiegano il sabato pomeriggio a lucidare l’automobile o a riparare la casa, e in tal modo possono realmente mettere al primo posto gli interessi del Regno nella loro vita. Gesù ci suggerì di pregare per ricevere “il nostro pane quotidiano”, non per ricevere di che soddisfare le nostre necessità nei prossimi cinque o dieci anni. — Matt. 6:11, Na.
12. Quale buon consiglio diede Gesù in Matteo 6:24-34?
12 Egli proseguì dicendo: “Nessuno può servire a due padroni . . . Non potete servire a Dio e a Mammona. Perciò Io vi dico: Non siate troppo solleciti per la vita vostra, di quel che mangerete, né per il vostro corpo, di che vi vestirete”. Solo perché le nazioni continuano a perseguire ansiosamente delle mire materiali nella vita, dovremmo noi avere così poca fede? “Cercate prima di tutto il regno d’Iddio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date per giunta. Non vogliate dunque mettervi in pena per il domani, poiché il domani avrà cura di se stesso: a ciascun giorno basta il suo affanno”. — Matt. 6:24-34, Na.
13. In che modo il Salmo 37 incoraggia a compiere il servizio continuo?
13 Ciò non significa che dovremmo metterci a sedere, aspettando che Dio venisse a metterci il cibo in bocca. Anche gli uccelli e gli animali vanno in cerca di ciò che occorre loro. Ma se faremo la nostra parte dovremo avere fede che Dio provvederà a soddisfare le nostre necessità. (Sal. 37:25, 26) Geova è il miglior provveditore che possiamo avere; quindi perché non mettere il suo servizio al primo posto nella nostra vita? Dovrebbe essere un servizio svolto con tutto il cuore, mettendo al primo posto le cose che vengono prima; e certamente il privilegio di servire il nostro Creatore, Colui che ci può dare la vita, dovrebbe essere la prima cosa da considerare.
14. Perché Gesù disse che sarebbe stato difficile ai ricchi entrare nel Regno?
14 In una certa occasione un giovane chiese a Gesù: “Maestro, qual bene dovrò io fare per avere la vita eterna?” Gesù gli rispose che la prima cosa da fare sarebbe stata quella di mettere la sua vita in armonia con i comandamenti di Dio ubbidendo alla sua legge. Il giovane gli assicurò che li aveva osservati tutti. Allora Gesù gli disse: “Se vuoi essere perfetto, va’, vendi ciò che hai, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi”. Tuttavia, quando udì questo il giovane fu molto rattristato perché s’interessava maggiormente dei suoi molti beni materiali che del servizio del suo Creatore. Come in questo caso, molti che possiedono grandi ricchezze materiali riscontrano che il loro denaro parla. Anzi, il loro denaro pensa anche per essi, perché è la prima cosa a cui danno importanza anziché mantenere il dovuto equilibrio spirituale nella vita. Per tale ragione Gesù disse ai suoi discepoli: “In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli”. — Matt. 19:16-26, Na.
15. Come possiamo rafforzare la fede, se è debole?
15 Ognuno individualmente deve combattere di continuo una battaglia per mantenere un buon equilibrio spirituale. Se ci accorgiamo che stiamo permettendo alle ansietà materiali di soffocare il nostro servizio a Dio, forse è perché non abbiamo fede. Qual è il rimedio? Rafforzate la vostra fede. Studiate la Parola di Dio; frequentate le adunanze dove potete rianimare la fede mediante buone compagnie e ricevendo una generosa porzione dello spirito di Dio. Edificate una buona riserva spirituale facendo lo studio biblico a casa con la vostra famiglia e insegnando ad altri le verità che conoscete, dimostrando così la vostra fede. Non permettete mai che il lavoro secolare vi impedisca di frequentare le adunanze della congregazione dove si studia la Bibbia o di partecipare ai congressi dedicati alla pura adorazione. Vi sono altri lavori per gli uomini di fede, e “il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutto questo”. Più ricchezze materiali possiede un uomo, più è difficile ch’egli accetti le verità scritturali e le applichi. Tale uomo ha investito una grossa somma nel vecchio mondo; e maggiore è la somma, più è difficile ritirarla. Gesù lo illustrò dicendo: “È più facile che un cammello entri per la cruna di un ago, che un ricco nel regno di Dio”. Solo con la fede tale persona può vincere. — Matt. 19:24, Na.
UOMINI DI FEDE
16. Perché diciamo che è pratico fare in modo che la nostra vita sia esente dall’amore del denaro?
16 Forse direte che tutto questo sembra giusto, ma non è certamente pratico. Tuttavia, agire nel modo suggerito da Geova e consigliato dalla sua Parola è sempre il più saggio e pratico. Vi sono molti straordinari esempi di uomini di alta statura morale nel mondo i quali hanno riscontrato che il loro più grande tesoro era nelle cose spirituali. Uno di questi fu un uomo che ricevette la migliore istruzione che il vecchio mondo potesse offrire. Divenne ciò che potremmo chiamare il primo ministro di una nuova nazione, Israele. Fu noto specialmente come legislatore e giudice. Agì da ambasciatore speciale di Geova presso una nazione ostile, l’Egitto, e infine prefigurò Cristo Gesù. Fu Mosè. La sua opinione sull’ingannevole potere della ricchezza è espressa in Ebrei 11:24-26 (Na): “Per la fede Mosè, fattosi grande, ricusò d’esser chiamato figlio della figlia d’un Faraone, . . . avendo stimato gli oltraggi del Cristo, una ricchezza superiore ai tesori d’Egitto, perché aveva lo sguardo fisso alla ricompensa”. Sì, Mosè considerò gli interessi di Geova come suoi interessi, non si lasciò prendere dal materialismo. Ebbe fede.
17. Perché Giobbe fu saggio nel non riporre fiducia nell’oro?
17 Un altro esempio ci è dato nel caso di un noto possessore di beni materiali. Era un uomo che aveva una famiglia numerosa e possedeva una grande quantità di pecore e di bestiame, 11.000 capi, e molti servitori. Poiché aveva possedimenti così vasti era chiamato il più grande di tutti gli Orientali. Chi era? Giobbe. Confidò nelle cose materiali? Leggete le sue parole in Giobbe 31:24-28 (Ri): “Se stimai l’oro come mia fortezza, e verso l’oro puro esclamai: — O mia fiducia! — se mi rallegrai per le molte mie ricchezze, questa sarebbe stata un’iniquità somma, e un rinnegare l’altissimo Dio”. Giobbe non rinnegò il suo Creatore e, malgrado tutte le difficoltà che attraversò perché aveva prima di tutto riposto fede in Dio, gli ultimi giorni della sua vita furono benedetti più riccamente di quelli della sua gioventù.
18. Quali furono secondo Paolo le maggiori ricchezze?
18 Un altro uomo che dimostrò vigorosamente di essere a favore della spiritualità e contro l’ingannevole potere della ricchezza fu uno che fu istruito da alcuni massimi studiosi del suo tempo. Divenne un condottiero della primitiva organizzazione cristiana e uno dei dodici “apostoli dell’Agnello”. Fu Paolo. In 2 Corinzi 6:10 (Ri) egli descrisse la sua condizione: “Come miserabili, ma facciam ricchi molti; come gente che non ha nulla, eppur possediamo ogni cosa”. Quando intraprese il ministero, Paolo non chiese quale sarebbe stato il salario né che cosa ci avrebbe guadagnato. Esercitò fede che Geova avrebbe provveduto, e si rallegrò di aver ricevuto il privilegio di dare a molti e in abbondanza delle ricchezze spirituali.
19. Incoraggiò forse Gesù il materialismo?
19 Infine, abbiamo le parole del più grande uomo di tutti i tempi, Cristo Gesù, che ha influito sulla vita di milioni di persone, e le cui parole sono citate più spesso di qualsiasi creatura vivente. Egli dichiarò: “Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo, de’ nidi, ma il Figliuol dell’uomo non ha dove posare il capo”. Ovviamente il materialismo non era la sua mira nella vita. Ai suoi discepoli disse: “Non portate né borsa, né sacca, né calzari”. Sapeva che l’operaio è degno del suo salario e che Geova avrebbe provveduto per quelli che lo servono. (Luca 9:58; 10:4, 7, VR) Questi uomini furono tra coloro che ebbero il massimo successo a quel tempo. Riconobbero il fuggevole valore dei beni materiali, e perciò scelsero la via che conduce alle ricchezze spirituali e all’approvazione di Dio.
20. Quali esempi di uomini di fede dei nostri giorni abbiamo?
20 Ciò che fu possibile a questi uomini sarà possibile a noi oggi. Chiedete a chiunque è impegnato nel servizio continuo come missionario, servitore di circoscrizione o di distretto: Ti provvede Geova il necessario? Che cosa risponderà? Ma certo che me lo provvede! Chiedete loro: Quali sono gli anni più significativi e più felici della tua vita? ed essi vi risponderanno: Gli anni dedicati al ministero continuo. In tutto il mondo vi sono quasi 30.000 persone attivamente impegnate nel ministero continuo, uomini e donne che confidano che il loro Creatore provveda il cibo e un tetto di cui hanno bisogno giorno per giorno e che provano grande felicità perché mettono gli interessi del Regno al primo posto nella loro vita. Tali operai in servizio continuo non avranno forse molte ricchezze materiali, ma hanno la sicurezza che solo Geova può dare, una vera assicurazione sulla vita.
LE RICCHEZZE PIÙ GRANDI
21. Quali domande dovrebbe considerare ciascuno di noi?
21 Potete voi seguire tale condotta? Forse avete degli obblighi familiari che vi trattengono. In tal caso, incoraggiate i vostri familiari ad apprezzare le ricchezze spirituali? Incoraggiate i vostri figli a pensare al servizio continuo di pioniere? Disponete di avere il tempo per il regolare studio biblico e per assistere alle adunanze onde accrescere la conoscenza delle cose spirituali? Coloro che mettono gli interessi del Regno al primo posto non rimarranno mai delusi. Recentemente un testimone di Geova impegnato nel ministero continuo fu invitato a frequentare la Scuola di Ministero del Regno per ricevere istruzione speciale per un mese in merito alla sorveglianza della congregazione. Abitava a diverse migliaia di chilometri di distanza e doveva provvedere alla famiglia, compresi due figli. Giunse il tempo di partire, ma accurati calcoli rivelarono che il denaro che egli aveva a disposizione era un poco inferiore a quello che gli occorreva per poter fare il viaggio ed essere certo che la famiglia avesse l’indispensabile durante la sua assenza. Proprio allora arrivò a casa sua una persona con la quale egli aveva studiato e gli lasciò $20 (L. 12.400) per aiutarlo a pagare le spese: proprio quello di cui aveva bisogno. Col denaro non si possono comprare amici come questi, ma coloro che condividono le ricchezze spirituali con altri possono spesso ricevere tali benedizioni. — 1 Cor. 9:14.
22. Che cosa vale di più dell’argento e dell’oro? Perché?
22 Il grande valore delle ricchezze spirituali è ben descritto in Proverbi 3:13-18 (VR): “Beato l’uomo che ha trovato la sapienza, e l’uomo che ottiene l’intelligenza! Poiché il guadagno ch’essa procura è preferibile a quel dell’argento, e il profitto che se ne trae val più dell’oro fino. Essa è più pregevole delle perle, e quanto hai di più prezioso non l’equivale. Lunghezza di vita è nella sua destra; ricchezza e gloria nella sua sinistra. Le sue vie son vie dilettevoli, e tutti i suoi sentieri sono pace. Essa è un albero di vita per quei che l’afferrano, e quei che la ritengon fermamente sono beati”.
23. Quali buoni consigli ci dà Paolo?
23 Se volete essere tra le felici persone che si trovano sulle vie dilettevoli e della pace con la prospettiva della vita eterna, mantenete un buon equilibrio tra le necessità materiali e spirituali vostre e della vostra famiglia. Ricordate l’avvertimento che Paolo diede a Timoteo riguardo all’amore del denaro: “Fuggi queste cose, e procaccia giustizia, pietà, fede, amore, costanza, dolcezza. Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato . . . A quelli che son ricchi in questo mondo ordina che non siano d’animo altero, che non ripongano la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma in Dio, il quale ci somministra copiosamente ogni cosa perché ne godiamo; che facciano del bene, che siano ricchi in buone opere, pronti a dare, a far parte dei loro averi, in modo da farsi un tesoro ben fondato per l’avvenire, affin di conseguire la vera vita”. Questi sono buoni consigli, poiché col denaro non si può certamente comprare il favore di Dio e la benedizione della vita eterna. — 1 Tim. 6:11, 12, 17-19, VR.
24. Quale avvertimento dà Ezechiele?
24 Non vi fate ingannare dagli apparenti vantaggi della ricchezza per il presente, poiché non è lontano il tempo in cui sarà adempiuta la profezia di Ezechiele 7:19, 27 (VR): “Getteranno il loro argento per le strade, e il loro oro sarà per essi una immondezza; il loro argento e il loro oro non li potranno salvare nel giorno del furore dell’Eterno; . . . e conosceranno che io sono l’Eterno”. Col denaro non si può affatto comprare la protezione di Dio nell’imminente catastrofe di Armaghedon.
25. In che modo possiamo accumularci tesori nel cielo?
25 Diamo prova che mettiamo le ricchezze spirituali al primo posto con le nostre parole e le nostre azioni, valendoci in pieno dei molti provvedimenti che Geova ha preso, delle adunanze, del servizio e della buona associazione fraterna. Agendo in tal modo, accumulandoci “tesori nel cielo, ove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sconficcano né rubano”, saremo in grado di godere delle cose che hanno il maggior valore, le prospettive della vita eterna nella salute nel nuovo mondo, la pace e il servizio coi nostri fratelli, e l’approvazione di Geova. Mettete gli interessi del Regno al primo posto nella vostra vita, non la temporanea ricchezza del vecchio mondo che presto svanirà. Trovate le vere ricchezze spirituali basate sull’accurata conoscenza della Bibbia che può trasformare la vostra vita e darle uno scopo. Non vi lasciate trascinare dall’amore del denaro, ma dall’amore di Geova, nostro Creatore. “Perché dov’è il tuo tesoro, quivi sarà anche il tuo cuore”. — Matt. 6:19-21, VR.