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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1965 | 15 settembre
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“il segno del profeta Giona”. Lo avevano anche udito spiegare ai Farisei, quando questi gli avevano chiesto quando veniva il regno di Dio: “Il regno di Dio non viene in modo da osservarsi con sorpresa, né si dirà: ‘Eccolo qui!’ o: ‘Là!’ Poiché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi”. Il re era presente e i Farisei non lo sapevano! Inoltre, i discepoli sapevano che egli aveva detto che sarebbe stato ucciso e risuscitato, e che sarebbe andato a ricevere un regno e poi sarebbe tornato. Volevano essere sicuri di riconoscerlo. Ma non avendo ancora ricevuto lo spirito santo, non comprendevano che non si sarebbe seduto su un trono terrestre; non pensavano che avrebbe governato come glorioso spirito dai cieli e perciò non sapevano che la sua seconda presenza sarebbe stata invisibile. — Matt. 12:38, 39; Luca 11:29, 30; 17:20, 21; 19:11-27; Matt. 16:21, 28.
Sapevano che la profezia di Daniele 7:13, 14 si sarebbe adempiuta in qualche modo, ma si chiedevano come. Anche fedeli profeti prima di loro si erano chiesti in quanto alla venuta del Messia sulla terra e alla sua assunzione del glorioso potere e ai seguaci che vi avrebbero preso parte con lui, come spiega Pietro: “Una diligente investigazione . . . [fu fatta] dai profeti . . . Essi continuarono a investigare quale particolare stagione o quale sorta di stagione lo spirito che era in loro indicasse circa Cristo, quando rendeva anticipatamente testimonianza delle sofferenze per Cristo e delle glorie che le avrebbero seguite”. Sì, persino gli angeli volevano conoscere le risposte, come dice ancora Pietro: “In queste cose gli angeli desiderano penetrare con lo sguardo”. — 1 Piet. 1:10-12.
Quindi i discepoli chiesero in effetti: ‘Quale sarà il segno? Come si adempiranno le profezie inerenti alla tua presenza? Che cosa dobbiamo attenderci, per non trascurarla, per non essere ciechi, come lo sono ora i Farisei alla tua presenza, anche se sei presente col corpo e tuttavia non sei riconosciuto da loro come Messia?’
Gesù non rispose in modo esplicito dicendo che sarebbe stato invisibilmente presente, ma indicò delle prove che avrebbero reso riconoscibile la sua presenza, visibile o invisibile. Assicurò loro che il segno di Daniele si sarebbe adempiuto in lui. Sapeva che in seguito, quando avessero ricevuto lo spirito santo, avrebbero compreso che la sua risurrezione era avvenuta “nello spirito” e che la sua seconda presenza sarebbe avvenuta con gloriosa potenza spirituale invisibile agli occhi umani. La sua risposta costituisce un sicuro segno per i cristiani che oggi sono sulla terra i quali esercitano fede come quei discepoli e discernono inequivocabilmente la sua invisibile presenza nel potere del Regno, benché tutta la cristianità sia cieca a questo fatto di suprema importanza per il genere umano.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1965 | 15 settembre
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Domande dai lettori
● Che cosa significa la scrittura di 1 Samuele 18:10 (Ga) dove si legge che “un divino spirito maligno assalì Saul, che fece il profeta in mezzo alla casa”?
In 1 Samuele 16:14 (Ga) siamo informati che “lo spirito di Jahve aveva cessato di essere con Saul; anzi uno spirito maligno inviato da Jahve si impadroniva spesso di lui”. Possiamo vedere in ciò un’applicazione del principio indicato da Gesù in Matteo 12:43-45, cioè che se la mente e la vita non sono piene dello spirito di Geova, sono esposte all’invasione di spiriti demonici. Ciò non significa che Geova mandasse effettivamente uno spirito maligno a terrorizzare Saul, ma togliendo al disubbidiente re il suo spirito santo lasciò un vuoto, che fu prontamente occupato da un cattivo spirito o inclinazione mentale. Poiché Geova rese possibile l’inclinazione al male togliendo il suo spirito santo, è detto che Geova è la fonte dello spirito maligno.
Il racconto non dice precisamente come questo spirito maligno istigasse Saul ad agire o a comportarsi come profeta. Tuttavia, è molto probabile che “fosse pieno di frenesia profetica”, come rende queste parole una traduzione (An American Translation). Altre rendono le parole “fece il profeta” semplicemente “farneticava”, e riguardo a ciò la versione di Soncino dichiara: “egli farneticava. lett. ‘faceva il profeta’, aveva le manifestazioni di eccitazione fisica associate alle estatiche frenesie dei gruppi di profeti”. È molto probabile che in questo particolare caso, poiché si suonava la musica e poiché alcuni profeti profetizzavano quando si suonava musica, la frenesia fosse male diretta, il che non sarebbe accaduto se Saul fosse stato sotto l’influenza di uno spirito buono mandato da Geova. (2 Re 3:14, 15; 1 Sam. 10:5-13) Questo è ciò che potevamo aspettarci tenendo presente quello che dice ancora il racconto: “Si mise a profetare in mezzo alla casa. Allora David prese la cetra e come al solito si mise a suonare, mentre Saul teneva in mano una lancia. Saul scagliò la lancia dicendo: ‘Voglio conficcar David alla parete’”. Tale azione rivelava certamente uno stato di mente molto turbato. — 1 Sam. 18:10, 11, Na.
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