-
Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1969 | 1° dicembre
-
-
Domande dai lettori
● Disse Gesù all’apostolo Pietro di perdonare settantasette volte, o settanta volte sette (490)? — A. L., U.S.A.
Questa domanda si basa su Matteo 18:21, 22. Nella Traduzione del Nuovo Mondo questi versetti dicono: “Pietro si appressò [a Gesù] e gli disse: ‘Signore, quante volte il mio fratello peccherà contro di me e io gli perdonerò? Fino a sette volte?’ Gesù gli disse: ‘Io non ti dico: Fino a sette volte, ma: Fino a settantasette volte’”.
Come si può vedere, in questa moderna e accurata traduzione, Gesù dice a Pietro di perdonare settantasette (77) volte. E vi sono buone ragioni per tale versione. Comunque, non c’è bisogno d’essere dogmatici riguardo alla risposta di Gesù. Un noto professore di greco, A. T. Robertson, osservò: “Non è chiaro se questa costruzione significhi settantasette o come dice la Revised Version (490 volte)”.
Notando la risposta di Gesù che si trova nei manoscritti greci possiamo capire il problema. La risposta di Cristo fu hebdomekontakis hepta, che è tradotto letteralmente “settanta volte sette”. La difficoltà sorge col suffisso kis aggiunto alla parola per settanta, hebdomekonta. In greco questo suffisso è usato in due modi. Può essere usato come multiplo che significa ‘volte’. Per cui ‘sette volte sette’ (7 × 7) sarebbe heptakis hepta. Ma kis si può aggiungere come suffisso anche per indicare ‘volte’ nel senso di avvenimenti o casi. Per esempio: ‘Quante volte è caduto il ragazzo?’ ‘È caduto sette volte (heptakis)’. Quindi, il problema è se la risposta di Gesù, “settanta volte sette”, si debba intendere come ‘settanta volte (moltiplicato per) sette’ o ‘settanta e sette volte (casi)’.
Una ragione per preferire quest’ultima versione, e renderla come nella Traduzione del Nuovo Mondo, è la forma della domanda di Pietro. Egli non usò posas, che significa ‘quante’? Piuttosto, chiese posakis: ‘quante volte?’ Poi continuò: ‘Fino a heptakis?’ cioè: ‘Fino a sette volte?’ Logicamente Gesù avrebbe risposto secondo la fraseologia di Pietro. Avrebbe risposto: ‘Fino a settantasette volte’.
La versione “settantasette volte” è avvalorata dal racconto di Genesi 4:24. Geova aveva dichiarato che avrebbe fatto subire vendetta sette volte a chiunque facesse del male a Caino. (Gen. 4:15) In seguito Lamec, discendente di Caino, disse vanagloriosamente: “Se Caino dev’essere vendicato sette volte, quindi Lamec settanta volte e sette”. (Gen. 4:24) Il testo ebraico è esatto indicando 70 volte e 7, o 77 volte. Ma qual è l’equivalente in greco? La Versione greca dei Settanta usa hebdomekontakis hepta. Giacché questa è la precisa espressione che si trova in Matteo 18:22, fa pensare che la risposta di Gesù a Pietro si debba rendere “settantasette volte”.
Si potrebbe aggiungere che è del tutto possibile che Cristo avesse in mente la minaccia di Lamec. Che eccellente contrasto avrebbero fatto le parole di Gesù! Invece d’essere un millantatore che minacci di vendicarsi settantasette volte, il cristiano dev’essere il contrario, perdonando settantasette volte. Gesù mise in risalto che non dovremmo esitare a perdonare, ma essere generosi e pronti a perdonare. In precedenza aveva detto: “Felici i misericordiosi, poiché sarà loro mostrata misericordia”. — Matt. 5:7.
-
-
Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1969 | 1° dicembre
-
-
Domande dai lettori
● Perché l’apostolo Paolo, in I Corinti 1:17, dice che Cristo lo inviò “non a battezzare”? Egli battezzò effettivamente credenti, non è vero? — G. Q., U.S.A.
Fra i suoi commenti circa un problema di divisioni esistente nella congregazione di Corinto, l’apostolo Paolo scrisse: “Poiché Cristo mi inviò non a battezzare, ma a dichiarare la buona notizia, non con sapienza di parola, affinché il palo di tortura del Cristo non fosse reso inutile”. — 1 Cor. 1:17.
Possiamo essere certi che Paolo conosceva bene il comando di Gesù di fare discepoli e di battezzarli. (Matt. 28:19, 20) E Paolo viaggiò estesamente, facendo discepoli e insegnando alle persone a osservare tutte le cose che Gesù aveva comandate. Egli non sminuì l’importanza del battesimo, ma lo raccomandò. — Atti 19:1-5.
La dichiarazione di I Corinti 1:17 si deve comprendere nel contesto. Nei versetti precedenti, Paolo menziona che aveva battezzato Crispo, Gaio e la casa di Stefana. (1 Cor. 1:14-16) Non faceva questo senza il permesso di Cristo, ma, piuttosto, con l’autorizzazione scritta in Matteo 28:19.
-