Temete Geova, non gli uomini
“Il timore di Geova è il principio della sapienza”. — Sal. 111:10.
1. Perché i testimoni di Geova sono oggi uniti come un’unica famiglia umana?
GEOVA Dio è il grande Legislatore e le sue leggi sono perfette e veraci. (Isa. 33:22; Sal. 19:7; 119:142) Ovunque i cristiani vivano sulla terra, la legge di Geova è in vigore per loro. Per la legge di Geova non esistono confini o cortine di ferro. Poiché i testimoni di Geova di tutte le nazioni, indipendentemente da razza, lingua, condizione sociale o educazione, riconoscono questa legge come suprema, molto superiore alle leggi umane, essi sono ora uniti in un’unica famiglia umana come società del Nuovo Mondo, riconoscendo Geova quale loro Legislatore.
2. Perché le nazioni non hanno pace?
2 D’altra parte le nazioni di questo mondo non hanno rispettato la supremazia della legge di Geova, ma hanno posto le proprie leggi, opinioni e tradizioni umane al di sopra della legge di Dio. Questo non è affatto saggio, poiché i fatti dimostrano che le nazioni della terra si trovano in gravi difficoltà. I popoli aspirano alla pace, ma i loro capi politici e religiosi non sono in grado di stabilire la pace. Perché? Perché vi è pace solo per coloro che amano e riconoscono la supremazia della legge di Geova. “Gran pace hanno quelli che amano la tua legge, e non c’è nulla che possa farli cadere”. — Sal. 119:165, VR.
3. Perché la felicità deriva dall’osservare la legge di Geova?
3 Tutte le nazioni sono oggi in una condizione molto infelice, non conoscendo la via della felicità. Poiché non hanno visione del proposito di Geova, dichiarato nella sua legge e nella sua Parola, non hanno freno e rendono molto penosa la vita dei popoli. La felicità deriva solo dall’osservare la suprema legge di Geova. “Dove non vi è visione il popolo è senza freno, ma felici coloro che osservano la legge”. (Prov. 29:18) In tutta la sua parola e la sua legge Geova insegna i princìpi e le esigenze che rendono la vita felice. Ignorarli reca infelicità. “Felice l’uomo abile . . . che ammaestri mediante la tua stessa legge”. La legge di Geova indicherebbe alle nazioni la via da seguire per uscire dalle tenebre, poiché “il comandamento è una lampada, e la legge è una luce”. Dalla legge di Dio i capi politici e religiosi delle nazioni afflitte potrebbero imparare la via del successo e della sapienza, ma dovrebbero riconoscere che questa legge è superiore alle loro stesse leggi. A Giosuè, capo di una nazione, Geova diede il seguente ordine: “Questo libro della legge non dovrebbe dipartirsi dalla tua bocca e devi leggervi sottovoce giorno e notte . . ., poiché allora avrai successo nella tua via e allora agirai saggiamente”. Giosuè, a differenza dei capi d’oggi, saggiamente ubbidì ed ebbe successo. — Sal. 94:12; Prov. 6:23; Gios. 1:8.
4. Perché il cristiano dovrebbe leggere e consultare la legge di Dio, meditandola ogni giorno?
4 Poiché i governanti di questo mondo vecchio e decadente non leggono sottovoce, giorno e notte, la legge di Geova, ma fanno le leggi a modo loro, non hanno vero successo. Gli uomini di buona volontà s’accorgono di ciò e quindi si rivolgono ora alla legge di Geova. “Ascolta, o popolo mio, la mia legge; porgi orecchio ai detti della mia bocca”. (Sal. 78:1) La persona saggia prende “diletto . . . nella legge di Geova, e nella sua legge egli legge sotto voce giorno e notte”. (Sal. 1:2) Non dovrebbe passar giorno in cui ogni cristiano non legga e consulti la legge di Dio, meditandola. “Non abbandonate la mia legge”. — Prov. 4:2.
5, 6. Perché la legge di Dio è superiore alla legge umana? Che cos’ha detto al riguardo un giurista inglese?
5 Leggi e progetti umani non sono riusciti a render felici gli uomini, dando loro pace e sicurezza. Solo la legge suprema di Geova può unire popoli di tutta la terra in un’unica famiglia umana; solo la legge di Geova indica la via della pace, della felicità, del successo e della sapienza; solo la legge di Geova è la luce che può farci uscire dal fatale vicolo cieco, dove si sono spinte le nazioni per aver ignorato Geova come Legislatore. Possano tutti gli uomini di buona volontà rendersi conto delle cose meravigliose insegnate dalla legge di Geova ed avere lo stesso desiderio del salmista: “Apri gli occhi miei ond’io contempli le meraviglie della tua legge”. (Sal. 119:18, VR) Ben presto, nella Sua battaglia di Armaghedon, Geova dimostrerà che la Sua legge è suprema e che in cielo o sulla terra non vi è autorità superiore alla Sua legge. È molto pericoloso cercare di porre la legge umana al di sopra della legge divina. Perciò i testimoni di Geova sostengono e serbano la propria lealtà verso la legge di Geova, e nessun potere può legalmente costringerli a trasgredire questa legge unica o a mettere al primo posto leggi imperfette, dettate da uomini decaduti, e al secondo posto la legge di Dio. Per loro la dichiarazione dell’apostolo Pietro ha valore legale: “Dobbiamo ubbidire a Dio come governatore piuttosto che agli uomini”. (Atti 5:29) Non vi è possibilità di compromesso.
6 Il fatto che la legge di Dio è suprema e non può essere subordinata alla legge dell’uomo è sostenuto dal grande giurista inglese Blackstone. Egli asserisce che la legge di Dio “è, naturalmente, superiore ad ogni altra. È vigente in tutto il globo, in tutte le nazioni e in tutti i tempi: nessuna legge umana ha alcun valore, se contraria a questa; e tutte quelle valide derivano ogni loro forza e ogni loro autorità, direttamente o indirettamente, da quest’originale”. — Blackstone’s Commentaries on the Laws of England, Chase, New York, Baker, Voorhis and Company, 1938, pagine 5-6.
IL COMPROMESSO NON È MAI LECITO
7. Perché il cristiano non può far compromessi?
7 Questa legge suprema di Geova merita d’essere insegnata a tutti gli uomini di buona volontà, affinché sia osservata sopra ogni altra legge. La legge e la parola di Dio sono veraci, e sulla verità non si possono fare compromessi. (Giov. 17:17) La verità è la verità, e quindi non può venire a patti con ciò che non è giusto; altrimenti non è più verità. Coloro che cedono al compromesso ammettono di non essere nella verità o di abbandonarla. Né uno né l’altro è ammissibile per i cristiani. — 2 Cor. 6:14-18.
8. Spiegate che cos’è un compromesso.
8 Che cosa significa compromesso? Il seguente esempio può darne un’idea. In un processo vi sono due parti in causa. Chi ha subìto il danno si chiama parte lesa. Egli chiede il pieno risarcimento dei danni. Chi ha fatto il torto, cioè l’imputato, lo nega, pretende di non dover nulla e offre una conciliazione, disposto a pagare magari la metà dei danni. Per evitare noie la parte lesa rinuncia a cose che sa essere giuste, riducendo la richiesta. Finalmente si viene a una conciliazione: si raggiunge il compromesso!
9. Qual è la pena per il compromesso, e perché? Spiegate Matteo 16:25.
9 Quest’abitudine di fare un compromesso o un accordo rinunciando a ciò che è giusto per evitare noie non è ammessa nella suprema corte di giustizia di Geova; è proibita sotto pena di morte. I codardi e coloro che fanno compromessi non sopravvivranno al giudizio di Geova ad Armaghedon. La legge di Geova è chiara a questo riguardo: “Ma in quanto ai codardi, a quelli senza fede . . ., la loro porzione sarà nel lago che brucia con fuoco e zolfo. Questo significa la morte seconda”, l’eterna distruzione. (Apoc. 21:8) I cristiani non dovrebbero mai far compromessi solo per evitare guai. Dovrebbero restar fedeli alla legge suprema del loro Dio nonostante le conseguenze. Ricordate le parole di Gesù: “Poiché chi vuole salvare l’anima sua [per esempio col compromesso] la perderà; ma chi perde l’anima sua [per la sua lealtà] per amor mio la troverà”. — Matt. 16:25.
IL GRANDE NEMICO: LA PAURA
10. Qual è la principale causa del compromesso? Perché?
10 Qual è la principale causa del compromesso? Quella piccola, grande parola: PAURA, paura. La paura degli uomini non è forse il nostro peggior nemico? Se avete paura degli uomini cadrete nella trappola. Sì, la paura vi pietrifica, paralizza l’intera anima. Salomone scrisse: “La paura degli uomini costituisce un laccio”. (Prov. 29:25, VR) Ma “il timore di Geova è il principio della sapienza”, dichiarò il salmista. (Sal. 111:10) Coloro che temono gli uomini non amano Dio. Giovanni infatti scrisse che dobbiamo amare Dio “affinché abbiamo libertà di parola nel giorno del giudizio . . . Non c’è paura nell’amore, ma l’amore perfetto caccia via la paura, perché la paura esercita una restrizione”. (1 Giov. 4:17, 18) La paura degli uomini genera compromesso, ma l’amore di Geova impedisce di diventare codardi e di far compromessi per timore degli uomini.
11. Che cosa provoca la paura che induce al compromesso?
11 Che cosa provoca la paura che induce al compromesso? Una quantità di cose! L’orgoglio, l’amore per la moglie, per il padre o la madre, per un fratello o una sorella, l’amore della propria popolarità, più che di Dio. Paura di scherno e umiliazione, paura d’ammettere i propri errori, o il desiderio di salvar la faccia, paura d’esser chiamato mendicante o venditore ambulante quando si compie la grande opera di annunciare la buona notizia del regno di Dio e la condanna del vecchio mondo ad Armaghedon, e paura di venir identificati dal mondo come uno di coloro che fanno parte della società del Nuovo Mondo. Paura di essere diversi dalla maggioranza della gente. Paura di perdere il favore popolare, di perdere il buon nome di “brav’uomo”.
12. Perché è pericoloso cercar di piacere agli uomini?
12 Oggi la paura degli uomini prospera; gli uomini si prostrano agli uomini, cercano ansiosamente di piacere e fanno compromessi con altri uomini, per avere un buon nome presso gli uomini. Non vi è infatti il detto: “Fa’ quel che fanno gli altri, e mangerai quel che gli altri mangiano”? Come una cupa nuvola temporalesca che sovrasta la terra, sull’umanità si estende oggi la cappa del conformismo di idee e del compromesso. Il coraggio individuale scompare rapidamente. Gli uomini temono l’opinione dei propri familiari, dei dirigenti, dei capi, dei vicini; temono la critica. “Che cosa direbbe la signora Rossi se andassi di casa in casa a predicare il Regno insieme ai testimoni di Geova?” Questa è una domanda terribile per chi cerca di piacere agli uomini. Perché non chiederci: Che cosa penserebbe Geova? Ovunque oggi si vede il desiderio di piacere agli uomini, ma si vede ben poco il desiderio di piacere a Dio, al supremo Giudice. Ma non potete cercare il favore degli uomini e allo stesso tempo essere cristiani; l’apostolo Paolo lo afferma molto chiaramente: “Cerco io di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei schiavo di Cristo”. — Gal. 1:10.
13, 14. (a) Quale dolorosa esperienza ebbe Pietro dopo l’arresto di Gesù? (b) Che cosa possiamo oggi imparare da ciò?
13 Non sarà mai messo abbastanza in risalto il pericolo che vi è nel cercare il favore degli uomini, nel far compromessi e nell’essere codardi. Ogni cristiano dovrebbe stare molto attento per non cadere in quest’insidia diabolica. L’esperienza che ebbe Pietro sia per noi una lezione. Egli era amico intimo di Gesù ed era convinto che nulla avrebbe potuto separarlo da lui; egli stesso non disse forse: “Anche se tutti gli altri inciampassero per cagion tua, io non inciamperò mai”? Gesù disse che quella notte stessa Pietro l’avrebbe rinnegato tre volte. Ciò non sarebbe mai accaduto; di questo Pietro era sicuro: “Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò mai”. Tutti sanno quel che accadde la stessa notte. Gesù fu arrestato e portato dinanzi alla corte, accusato e condannato come un odiato criminale. Essere in relazione con lui in quel momento era pericoloso e umiliante. Alcuni riconobbero Pietro come seguace del condannato Gesù e lo segnarono a dito. Che fece Pietro? “Egli lo negò dinanzi a tutti dicendo: ‘Non so di che cosa parlate’”. Segnato a dito una seconda volta, negò giurando, e la terza volta cominciò a bestemmiare e spergiurare: “Io non conosco quell’uomo!” (Matt. 26:33-35, 70-74) Rinnegò il suo Signore e si compromise per evitare guai o umiliazione.
14 Oggi i testimoni di Geova sono impopolari come lo fu Gesù. Egli disse che ciò sarebbe avvenuto. “Sarete odiati da tutti a causa del mio nome”. “Se il mondo vi odia, sappiate che prima di odiare voi ha odiato me”. (Matt. 10:22; Giov. 15:18) Volete commettere lo stesso errore di Pietro? Vi vergognate anche voi di questi seguaci di Cristo solo perché non sono amati da questo mondo, anzi sono odiati e di loro si parla male? In caso affermativo, imparate da Pietro. Che fece egli? “Uscì e pianse amaramente”. (Matt. 26:75) Egli aveva buona ragione di piangere, e lo stesso dicasi per chi agisce oggi com’egli agì 1900 anni fa. Ma Pietro non pianse soltanto; ammise la sua debolezza e il suo errore, non cercò delle scuse per il compromesso fatto. Cambiò il suo atteggiamento, e la narrazione biblica dice che divenne uno dei più intrepidi ministri dell’impopolare e condannato Gesù Cristo; e persino morì come un martire. Quando morì aveva un buon nome, non presso gli uomini, ma di fronte a Geova Dio. Perciò, imitate Pietro!
FATEVI UN BUON NOME DINANZI A GEOVA
15. Dinanzi a chi i cristiani devono farsi un buon nome, e perché?
15 Non è meglio appartenere ai pochi che preferiscono amare, servire, onorare e lodare, non gli uomini, ma Geova Dio, il Datore di vita, nonostante ciò che altri pensano? Volete attenervi ai giusti princìpi indicati nella legge di Geova, fino al vostro ultimo respiro se è necessario, e così avere un buon nome dinanzi a Geova? Un buon nome dinanzi a Geova significa vita eterna. Chi si è fatto un buon nome dinanzi a Geova vedrà adempiersi quello che dice Ecclesiaste 7:1, che il giorno della morte è migliore del giorno della sua nascita. Gesù stesso non dice forse a coloro che si sono fatti un buon nome dinanzi a Geova: “Rallegratevi perché i vostri nomi sono stati scritti nei cieli” per esser ricordati nel giorno della risurrezione? (Luca 10:20) I cristiani sperano di vivere senza mai morire. Tuttavia, se uno deve morire, sia deciso a morire con integrità e con un buon nome presso Dio, e sarà ricordato; e non col nome abominevole di codardo che si è compromesso per piacere agli uomini, nome che sarà cancellato dalla Sua memoria per sempre.
16. Quali esempi dovremmo imitare? E quale speranza hanno questi uomini intrepidi?
16 Prendete ad esempio uomini che mantennero la propria integrità. Giacomo non avverte forse i cristiani: “Fratelli, prendete come modello nel sopportare il male e nel dimostrare pazienza i profeti, che parlarono in nome di Geova”? (Giac. 5:10) Quelli furono uomini intrepidi, uomini integri, che non si conformarono ad una cattiva condotta solo perché era popolare. Come fedeli cristiani, “non hanno amato la loro anima malgrado il pericolo di morte”. (Apoc. 12:11) Essi non cercarono mai il favore degli uomini. Invece di abbandonare e tradire i princìpi di Dio, che cosa fecero? Subirono torture e morte senza lamentarsi, come si legge in Ebrei 11:37, 38: “Furono lapidati, furono provati, furono segati a pezzi, morirono uccisi con la spada, vagarono coperti di pelli di pecore, di pelli di capre, mentre erano nel bisogno, nella tribolazione; e il mondo non era degno di loro”. Essi non ebbero il plauso di coloro che inneggiano al re; tutt’altro! E non cercarono con lusinghe il favore dei ricchi o dei potenti; non cercarono da codardi l’onore degli uomini. Anche se uccisi, non sono periti, poiché Malachia 3:16 (Ti) indica che i loro nomi sono scritti in “un libro per ricordare . . . quelli che temono il Signore [Geova] e hanno in cuore il suo nome”. Abbiamo noi il coraggio di imitare questi uomini, che l’ispirato discepolo Giacomo ci dice di imitare?
17. (a) Spiegate com’è il sentiero della condotta cristiana. (b) Come si può percorrere senza pericolo la stretta via che conduce alla vita?
17 Il sentiero della condotta cristiana è alto, elevato, stretto e diritto. Non avendo timore degli uomini i cristiani possono evitare di cadere dal sentiero, giù negli abissi del compromesso, e perdere la vita. Gesù ordina ai cristiani: “Entrate per la porta stretta; perché larga e spaziosa è la via che conduce alla distruzione, e molti sono quelli che vi passano; mentre stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano”. (Matt. 7:13, 14) Volete dunque percorrere la via facile e spaziosa che conduce alla distruzione solo perché la maggioranza degli uomini la sta percorrendo? Volete ancora il favore degli uomini che procedono in questa spaziosa via verso la distruzione? Perché volete accontentare e temere l’uomo che la Bibbia dice “passerà come l’erba”? (Isa. 51:12) Camminate dunque per la diritta e stretta via dell’integrità, e temete Geova, il supremo Sovrano. Nella battaglia di Armaghedon Geova spazzerà via dalla terra tutti i codardi, i paurosi, coloro che hanno fatto compromessi e hanno cercato il favore degli uomini.
18. In chi dovrebbero i cristiani aver fiducia? Che cosa è necessario quindi, e perché?
18 I cristiani dovrebbero sempre riporre fiducia e speranza in Geova e non temere gli uomini né cercare di piacere agli uomini. Di chi avremo paura quando Geova è con noi? Il salmista ha detto: “Geova è la mia luce e la mia salvezza. Di chi avrò timore?” (Sal. 27:1) Per vincere il timore degli uomini è essenziale la conoscenza di Geova. E per conoscere Geova è necessario studiare la sua Parola e la sua legge. La mancanza di conoscenza costringe a contare sugli uomini e a temere gli uomini, ma la conoscenza di Geova elimina il timore. Con lo studio imparate: “Il nome di Geova è una forte torre. In esso il giusto corre e vi trova protezione”. (Prov. 18:10) Con lo studio imparate i potenti atti che Geova ha compiuto a favore di quelli che temono lui e non gli uomini. “Ascoltatemi, voi che conoscete la giustizia, popolo che hai in cuore la mia legge: non temere gli insulti degli uomini, non ti spaventare dei loro oltraggi, perché la tignola li divorerà come un vestito, e i vermi li divoreranno come lana; ma la mia giustizia durerà in eterno e la mia salvezza per tutte le generazioni”. Quindi studiate e imparate a temere Geova, non gli uomini. — Isa. 51:7, 8, Na.
19, 20. (a) Che cosa ci aspettiamo? (b) Ma quale avvertimento ci dà la Bibbia?
19 I cristiani non devono mai essere timorosi, deboli, doppi di mente o instabili per timore degli uomini o del diavolo. Geova ha informato i suoi servitori del prossimo attacco di Gog di Magog. I testimoni di Geova s’aspettano la persecuzione da parte di Cesare; sanno che questo vecchio mondo li odia. Ma hanno fiducia nella potenza di Geova, loro Dio, come quegli uomini che lo servirono senza timore nel passato. Che cosa aveva ordinato Mosè ai guerrieri di Geova dell’antica organizzazione tipica? “Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché l’Eterno, il tuo Dio, è quegli che cammina teco; egli non ti lascerà e non ti abbandonerà. . . . L’Eterno cammina egli stesso davanti a te”. (Deut. 31:6, 8, VR) Come il salmista dell’antichità, ogni vero cristiano rafforzi la propria mente con la determinazione di evitare di far compromessi e perdere l’integrità: “L’Eterno [Geova] è per me; io non temerò; che cosa mi può far l’uomo? È meglio rifugiarsi nell’Eterno che confidare nei prìncipi. Tutte le nazioni m’hanno circondato; . . . M’hanno circondato come api, ma sono state spente come fuoco di spine; nel nome dell’Eterno io le ho sconfitte”. — Sal. 118:6, 9-12, VR.
20 E come ci ammonisce Paolo? “Che diremo dunque a queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?” “Prendemmo coraggio nel nostro Dio per annunziarvi, in mezzo a tante lotte, il suo Vangelo”. “Poiché Dio non ci ha dato uno spirito di codardia, ma di potenza”. — Rom. 8:31; 1 Tess. 2:2, Na; 2 Tim. 1:7.
21. Quale atteggiamento dovrebbero avere i cristiani per evitare il pericolo di far compromessi e cercare il favore degli uomini?
21 Perciò, guerrieri cristiani, abbiate coraggio, non temete gli uomini né cercate di piacere agli uomini, non fate mai compromessi per evitare difficoltà. Attenetevi fedelmente alla suprema legge e alla parola di Dio. Servite Geova, non “con un servizio per gli occhi per far piacere agli uomini, ma come schiavi di Cristo, facendo la volontà di Dio con tutta l’anima”. (Efes. 6:6) Predicate e difendete la vostra fede e la vostra speranza senza timore e con efficacia, e il vostro premio sarà la vita eterna nel nuovo mondo di Geova. Voglia Geova Dio benedire ognuno di voi, ministri di Geova e uomini di buona volontà, dandovi il suo spirito di potenza.