-
Fiduciosi alla fineLa Torre di Guardia 1952 | 1° marzo
-
-
disse: La fine completa di tutte le cose si è avvicinata,” la fine era ancora lontana di millenovecento anni, e come potete voi esser sicuri che la fine completa non è lontana di altri diciannove secoli?” Ecco, dato che la lettera di Pietro fu scritta circa sette anni prima della distruzione di Gerusalemme avvenuta nel 70 (d.C.), egli può essere stato in qualche modo indotto a scrivere così, ma oggi la Cristianità è la moderna controparte dell’infedele Gerusalemme, e oggi la Cristianità è in uno stato di angoscia anche peggiore di quello in cui si trovava Gerusalemme prima della sua fine. Poiché sin dal 1914 vediamo l’adempimento di tutte le caratteristiche del segno della fine completa che Gesù descrisse per noi nella sua profezia, noi abbiamo l’assoluta fiducia che le parole di Pietro hanno ora la loro finale e completa applicazione. (Matt. 24:3-14) La fine completa di tutte le cose di questo mondo si è realmente avvicinata, e il tempo che rimane è ora preziosissimo.
18. Quale prova possiamo dare della nostra attesa, e perché diamo questa prova?
18 Se questa è la nostra fiducia, dobbiamo dimostrare di attendere la fine completa fra breve. Come lo possiamo? Col nostro modo di vivere e di operare. Noi siamo determinati di dar prova della nostra attesa, affin di mostrare la nostra fede in Dio e ispirar fiducia ad altri inducendoli ad agire rettamente.
-
-
Che cosa fare verso la fineLa Torre di Guardia 1952 | 1° marzo
-
-
Che cosa fare verso la fine
1. Perché è scientifica la dottrina biblica della fine del mondo, e perché la Cristianità sarà la sua prima parte ad aver fine?
I SETTARI religionisti del passato si persuasero che era vicina la distruzione del sole, della luna, delle stelle e della terra, e fecero molte cose insensate che attirarono su di loro il ridicolo e resero il soggetto della fine del mondo una cosa che provocava un sorriso d’incredulità o che era deliberatamente evitato. Le cose che si facevano erano insensate perché non erano le cose che la Parola di Dio dice di fare ai Cristiani che si trovano realmente alla fine. Il soggetto della fine del mondo non è un’idea pazza, insensata, che hanno solo i religiosi fanatici, tenendo una condotta stupida che suscita gli scherni del mondo. La fine del mondo è scientifica. Non vuol dire la distruzione del materiale universo di Dio ch’egli ha impiegato un tempo incalcolabile per portare alla gloriosa esistenza. Dal momento che “i cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani”, perché dovrebbe egli distruggere queste scientifiche meraviglie? Egli non farà una tal cosa. Sbarazziamo la dottrina della fine del mondo dalle assurde, non scritturali interpretazioni che la Cristianità le ha attribuito e che hanno portato a un’irragionevole condotta. La fine del mondo non significa la distruzione del nostro globo e delle creazioni materiali del cielo. Significa la fine dell’empia organizzazione di Satana il Diavolo invisibile e visibile. La Cristianità ha fatto essa stessa parte di questa organizzazione, quantunque pretenda di essere la “casa di Dio”. Per questa sua ipocrisia essa riceverà il più severo giudizio e sarà la prima parte di questo mondo ad aver fine.
2. Come apprendiamo qual è la cosa ragionevole e giusta da fare alla fine mondo?
2 La gente mondana pensa che non vi sia niente da fare se non s’immischia col mondo. Pensa che non vi sia nulla che possa tenervi occupati a meno che non vi unite al mondo. Pensa che ritirarsi dal mondo per non farne più parte significhi allontanarsi dal popolo e isolarsi in un monastero o in un convento. Ma che cosa fece Noè mentre camminò con Dio? Che cosa fecero lui e la sua famiglia quando si trovarono alla fine del mondo antidiluviano? Che cosa l’apostolo Pietro consigliò di fare ai Cristiani perché la fine completa di tutte le cose si era avvicinata? Consultando i racconti della Bibbia relativamente a quello che fecero i servitori di Geova Dio mentre furono minacciati da una calamità per sua mano, apprendiamo qual è la cosa ragionevole e giusta da fare mentre ci troviamo di fronte alla fine del mondo.
3. Che cosa dà Iddio prima di una calamità per sua mano, e come vi figura il tempo?
3 È oggi un assioma, almeno per i testimoni di Geova, che l’Onnipotente Iddio dà sempre annunzio anticipato delle calamità che produce su una parte del genere umano o su esso tutto. Questo si verificò in occasione della prima calamità globale o calamità mondiale. Deve verificarsi e si verificherà alla sovrastante calamità mondiale, perché il più grande testimone di Geova, Gesù Cristo, disse che i giorni nostri dovevano essere simili a quelli di Noè: “Come avvenne ai giorni di Noè, così sarà pure ai giorni del Figlio dell’uomo”. (Luca 17:26, NM) Geova Dio fissò il momento dell’arrivo del diluvio al giorno preciso. Egli fissò anche l’inizio del tempo in cui doveva esserne annunziata pubblicamente la venuta, e questo abbastanza in anticipo perché fosse compiuto il suo proposito mediante la testimonianza. Così avviene pure oggi relativamente a questa grande calamità mondiale.
4. Qual è lo scopo di questo annunzio anticipato?
4 L’annunzio che egli fa dare in anticipo non ha lo scopo di creare semplicemente paura sulla fine del mondo. Egli non è uno che spaventi la gente per convertirla, né gli schernitori mondani sono tali da lasciarsi spaventare. Quelli che tentano di creare spavento desiderano generalmente fare impressione ed essi hanno una spiegazione non scritturale di ciò che dev’essere la calamità. Essi cercano la pubblicità e la notorietà e vogliono suscitare molta eccitazione ed emozione. Ma Geova ha considerazione dando il suo annunzio anticipato, e così quelli che non danno ascolto non potranno mai dire di non averne avuto l’opportunità.
5. Chi sceglie e chi non sceglie Iddio per dare questo annunzio, e perché?
5 Necessariamente quelli che pubblicano l’annunzio anticipato dell’opera di Dio devono essere suoi testimoni. Questo servizio è un favore e un onore, e Geova non sceglierebbe
-