-
Sottomissione alle “autorità superiori”: Perché?La Torre di Guardia 1963 | 15 giugno
-
-
imperatori, re, governatori, sindaci, ecc. Le autorità che esistono attualmente sono una parte operante di questo mondo che fra breve sarà distrutto ad Armaghedon; e i cristiani non fanno parte di tale mondo condannato. Ma finché sussistono le autorità col permesso di Dio, i cristiani devono essere sottomessi in modo relativo.d
-
-
Benefici della sottomissione alle autoritàLa Torre di Guardia 1963 | 15 giugno
-
-
Benefici della sottomissione alle autorità
1. Come ci si può mettere contro la disposizione di Dio inerente alle autorità, e che cosa non impedisce Dio che accada a colui che agisce così?
CHI vuole consapevolmente mettersi contro la disposizione di Dio? Si può far questo opponendosi all’autorità che Dio permette di esercitare agli uomini che occupano posizioni elevate sulla terra. L’opposizione non va a beneficio della persona. L’apostolo Paolo, in Romani 13:2, dice: “Perciò [a motivo di quello che Paolo ha detto nel primo versetto, già considerato] chi si oppone all’autorità si mette contro la disposizione di Dio; quelli che si mettono contro di essa ne riceveranno giudizio”. Poiché tale opposizione significa mettersi contro la disposizione di Dio, Egli non impedisce che sopraggiunga ora sull’oppositore il giudizio per mano dell’autorità.
2. Perché Gesù non si oppose all’autorità sulla terra, e in che modo fu ricompensato per questo?
2 Gesù conosceva bene la disposizione di Dio. Perciò Gesù non si oppose all’autorità sulla terra, anche se ciò significò la sua morte. Non si oppose a che Dio concedesse al governatore romano a Gerusalemme l’autorità di metterlo a morte. L’autorità del governatore era solo limitata, come disse Gesù stesso al governatore, perché l’autorità di Dio è suprema e assoluta. (Giov. 19:10, 11; Luca 20:20) Quindi Gesù non si appellò a Cesare. Lasciò che gli fosse fatto secondo la disposizione di Dio, come un agnello che non oppone resistenza, per adempiere la profezia di Isaia 53:6, 7. (Atti 8:32, 33) Ma la sentenza di morte pronunciata su Gesù non era dovuta alla sua opposizione all’“autorità”; fu pronunciata perché i suoi falsi accusatori persuasero il governatore, che voleva impedire un tumulto religioso. Gesù fu ricompensato per non essersi messo contro la disposizione di Dio relativa alle “autorità superiori” sulla terra. Fu risuscitato dai morti alla vita celeste e ricevette un seggio reale alla destra di Dio nel cielo.
3. (a) Per aver fatto che cosa fu messo a morte Gesù, eppure in seguito che cosa disse ai suoi discepoli di fare? (b) Perché la predicazione della Bibbia non significa mettersi contro la disposizione di Dio?
3 Gesù predicò la buona notizia del regno di Dio, e fu messo a morte per tale predicazione. Gesù sapeva che era giusto predicare, benché l’“autorità’’ romana lo mettesse a morte per aver predicato il regno di Dio. Per questo, dopo essere stato risuscitato dai morti, apparve ai suoi discepoli e disse loro di continuare a predicare la stessa buona notizia del regno di Dio. Tale predicazione, che gli costò la vita terrena, non significò mancare di sottomettersi alle “autorità superiori” di questo mondo. Tali “autorità superiori”
-