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CirconcisioneAusiliario per capire la Bibbia
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deserto, i bambini non furono circoncisi. Perciò dopo aver attraversato il Giordano, a Ghilgal Giosuè fece circoncidere con coltelli di selce tutti quei maschi, e Geova li protesse finché si furono ristabiliti. — Gios. 5:2-9.
DOPO L’ESILIO
Due secoli dopo il ritorno degli ebrei da Babilonia, nel Medio Oriente cominciò a prevalere l’influenza greca, e molti popoli smisero di praticare la circoncisione. Ma quando il re di Siria Antioco IV Epifane vietò la circoncisione, madri ebree furono disposte a morire piuttosto che negare ai figli il “segno del patto”. (Gen. 17:11) Anni dopo l’imperatore romano Adriano ottenne lo stesso risultato quando proibì agli ebrei di circoncidere i bambini. Alcuni atleti ebrei, però, tenendo di più a partecipare nudi alle gare che a rimanere fedeli a Geova, cercavano di diventare “incirconcisi” mediante un’operazione che restituiva una sembianza di prepuzio onde evitare di essere disprezzati e scherniti. Può darsi che Paolo alludesse a tale usanza quando consigliò ai cristiani: “Fu alcuno chiamato circonciso? Non divenga incirconciso”. — I Cor. 7:18.
NON È UN’ESIGENZA CRISTIANA
Dopo che Geova ebbe dimostrato di accogliere i gentili nella congregazione cristiana, e dal momento che molti delle nazioni rispondevano alla predicazione della buona notizia, il corpo direttivo di Gerusalemme dovette prendere una decisione in merito. In risposta alla domanda se era necessario che i cristiani gentili fossero circoncisi nella carne, conclusero che le “cose necessarie” sia ai gentili che agli ebrei non includevano la circoncisione. — Atti 15:6-29.
Paolo circoncise Timoteo poco dopo l’emanazione del decreto, non per motivi di fede, ma per evitare di far nascere pregiudizi fra gli ebrei a cui dovevano predicare. (Atti 16:1-3; I Cor. 9:20) L’apostolo ne parlò in diverse lettere. (Rom. 2:25-29; Gal. 2:11-14; 5:2-6; 6:12-15; Col. 2:11; 3:11) “Noi siamo quelli con la reale circoncisione [del cuore], che rendiamo sacro servizio mediante lo spirito di Dio”, scriveva Paolo ai cristiani gentili di Filippi. (Filip. 3:3) E a quelli di Corinto lo stesso apostolo scrisse: “La circoncisione non significa nulla e l’incirconcisione non significa nulla, ma l’osservanza dei comandamenti di Dio è ciò che conta”. — I Cor. 7:19.
In senso simbolico la “circoncisione” è usata metaforicamente in diversi modi. Dopo aver piantato un albero nella Terra Promessa, per esempio, “per tre anni resterà per voi incirconciso”; il frutto era considerato il suo “prepuzio” e non si doveva mangiare. (Lev. 19:23) Mosè aveva detto a Geova: “Ecco, io sono incirconciso di labbra, come dunque Faraone mi darà ascolto?” (Eso. 6:12, 30) In senso figurativo il termine “incirconcisi” descrive con ripugnanza coloro che meritavano solo una sepoltura comune insieme agli uccisi della peggior specie. — Ezec. 32:18-32.
La circoncisione del cuore era un’esigenza divina anche per gli israeliti che erano già circoncisi nella carne. Mosè aveva detto a Israele: “Dovete circoncidere il prepuzio del vostro cuore e non indurire più il vostro collo”. “Geova tuo Dio dovrà circoncidere il tuo cuore e il cuore della tua progenie, affinché tu ami Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima per amore della tua vita”. (Deut. 10:16; 30:6) Geremia ricordò la stessa cosa alla nazione caparbia dei suoi giorni. (Ger. 4:4) ‘Circoncidere il cuore’ significa eliminare nei propri affetti o motivi tutto quello che è spiacevole o impuro agli occhi di Geova e che rende il cuore insensibile. Anche gli orecchi che sono insensibili e non odono sono chiamati “incirconcisi”. — Ger. 6:10; Atti 7:51.
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Cirene, cireneoAusiliario per capire la Bibbia
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Cirene, cireneo
Anticamente Cirene era la capitale della Cirenaica, sulla costa settentrionale dell’Africa, quasi di fronte all’isola di Creta. Sorgeva su un pianoro a un’altitudine di quasi 550 m sul livello del Mediterraneo, da cui distava circa 25 km.
Cirene fu colonizzata prima dai greci nel VII secolo a.E.V. e divenne una delle maggiori colonie greche. Nel 96 a.E.V. passò sotto la dominazione romana, e nel 27 a.E.V. la Cirenaica e l’isola di Creta furono riunite in un’unica provincia governata da un proconsole. Secondo il geografo Strabone, all’inizio dell’era volgare gli ebrei costituivano una delle quattro classi riconosciute a Cirene (insieme a cittadini, contadini e stranieri). Alcuni storici ritengono che la rivolta ebraica contro i romani dell’epoca di Traiano abbia avuto origine nella comunità ebraica di Cirene nel 115–116 E.V.
Simone di Cirene (forse un ebreo ellenista), che fu costretto ad aiutare Gesù a portare il palo di tortura, era “nativo” di quella città. — Matt. 27:32; Mar. 15:21; Luca 23:26.
CRISTIANESIMO
Alcuni anni più tardi, dopo il battesimo di Cornelio, alcuni cirenei furono fra i primi a introdurre “la buona notizia del Signore Gesù” ad Antiochia di Siria fra i cosiddetti Hellenistàs (secondo quasi tutti i testi greci di Atti 11:20, 21). Poiché lo stesso termine greco è tradotto “Giudei di lingua greca” (NM) o “credenti di lingua greca” (PS) in Atti 6:1, alcuni hanno concluso che coloro ai quali si predicava in Antiochia di Siria dovevano pure essere ebrei o proseliti circoncisi che parlavano greco. Tuttavia, mentre la predicazione agli ebrei e proseliti di lingua greca era iniziata il giorno di Pentecoste del 33 E.V., la conversione di molti ad Antiochia sembra fosse qualcosa di nuovo e insolito, infatti Barnaba fu mandato in quella città probabilmente per investigare e anche per incoraggiarvi l’opera. (Atti 11:22, 23) Un’altra indicazione che si trattava di un cambiamento nell’opera di fare discepoli è il fatto che il servizio svolto dai cirenei e dai loro collaboratori (Atti 11 v. 20) sembra esser contrapposto alla predicazione compiuta fra i “soli Giudei”. — Atti 11 V. 19.
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CiroAusiliario per capire la Bibbia
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Ciro
[ebr. Kòhresh; gr. Kỳros].
Fondatore dell’impero persiano e conquistatore di Babilonia, detto “Ciro il Grande” per distinguerlo dal nonno Ciro I.
Dopo la vittoria sull’impero babilonese, secondo un documento cuneiforme noto come il Cilindro di Ciro, egli avrebbe detto: “Io sono Ciro, re del mondo, gran re, re legittimo, re di Babilonia, re di Sumer e Agade, re delle quattro estremità (della terra), figlio di Cambise, gran re, re di Anzan, nipote di Ciro (I), . . . discendente di Teispe, . . . di una famiglia (che) ha sempre regnato”. (James B. Pritchard, Ancient Near Eastern Texts, 1955, p. 316). È dunque dimostrato che Ciro era della dinastia reale dei re di Anzan, città o regione di ubicazione piuttosto incerta, posta da alcuni sui monti a N dell’Elam, ma che in genere si pensa si trovasse a E dell’Elam. Questa dinastia di re è detta degli “Achemenidi” da Achemene padre di Teispe.
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