-
EpilessiaAusiliario per capire la Bibbia
-
-
diffusa e stranamente persistente, che la luna, in certe sue fasi, sia nociva agli esseri umani, specie in caso di malattie di natura periodica o ricorrente. Non ci sono dati per determinare se, all’epoca del NT, questo particolare termine rappresentasse una credenza viva e attuale o fosse entrato nell’uso allo stadio in cui la metafora originale scompare, e il significato del termine non ha più alcun riferimento con l’idea espressa dalla sua etimologia. [In inglese] si usa ancora il termine ‘lunatic’ per indicare un malato di mente, anche se da lungo tempo nessuno crede più all’influenza della luna in casi del genere”.
-
-
ErastoAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Erasto
(Eràsto) [diletto].
1. Cristiano che serviva Paolo durante il suo terzo viaggio missionario e che dall’Asia Paolo mandò con Timoteo in Macedonia. (Atti 19:22) Probabilmente è lo stesso Erasto che rimase a Corinto quando Paolo scriveva la sua seconda lettera a Timoteo. — II Tim. 4:20.
2. Economo della città di Corinto i cui saluti Paolo include nella lettera ai romani. (Rom. 16:23) Durante gli scavi compiuti a Corinto nel 1929 il professor T. L. Shear scoprì un lastricato con l’iscrizione latina: “ERASTVS. PRO. AED. S. P. STRAVIT” (“Erasto, procuratore ed edile, a sue spese pose questo lastricato”). Non si sa se questo fosse l’Erasto menzionato da Paolo, ma l’interessante è che il lastricato pare risalga al I secolo E.V. È stata avanzata l’ipotesi che l’economo della città fosse anche il compagno di viaggio di Paolo (vedi sopra, n. 1). Ma sarebbe stato un po’ difficile per Erasto accompagnare Paolo e allo stesso tempo assolvere i compiti di economo della città, perciò coloro che propendono per quest’idea concludono generalmente che Erasto avesse in precedenza ricoperto tale incarico ufficiale e che perciò Paolo si riferisse a lui con tale titolo.
[Figura a pagina 400]
Iscrizione rinvenuta a Corinto in cui compare il nome di Erasto
-
-
ErbaAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Erba
Qualsiasi pianta appartenente alla famiglia delle Gramineae o Graminaceae, fra cui i cereali, i vari tipi di erba di prato e da foraggio, la canna da zucchero e il bambù. Comunque questa classificazione neanche oggi è seguita rigidamente nell’uso comune, quindi è tanto più improbabile che nell’antichità gli ebrei facessero una netta distinzione fra piante erbacee ed erba vera e propria.
Venuta all’esistenza nel terzo giorno creativo (Gen. 1:11-13), l’erba è servita direttamente e indirettamente all’alimentazione dell’uomo e degli animali. E, insieme alle altre piante, ha avuto una parte importante nel purificare l’aria assorbendo anidride carbonica ed emettendo ossigeno. L’esteso apparato radicale dell’erba è un ottimo deterrente contro l’erosione del suolo. Molto appropriatamente l’erba è considerata uno dei provvedimenti di Geova, come lo sono la luce del sole e la pioggia, indispensabili perché l’erba cresca. — Sal. 104:14; 147:8; Zacc. 10:1; II Sam. 23:3, 4, Giob. 38:25-27; Matt. 5:45.
Gli israeliti sapevano bene che durante la stagione asciutta l’erba si secca per l’intenso calore del sole. Perciò la transitorietà della vita umana è ben paragonata a quella dell’erba e messa in contrasto con l’eternità di Geova e della sua “parola”. (Sal. 90:4-6; 103:15-17; Isa. 40:6-8; 51:12; I Piet. 1:24, 25) Anche i malfattori sono paragonati all’erba che si secca rapidamente. (Sal. 37:1, 2) Coloro che odiano Sion e anche quelli che stanno per essere sopraffatti da una conquista militare sono paragonati all’erba che cresce sui tetti di terra e perciò ha poche radici, erba che si secca ancor prima di venir strappata o che è riarsa quando soffia il vento orientale. — Sal. 129:5, 6; II Re 19:25, 26; Isa. 37:26, 27.
In una profezia della restaurazione di Israele era stato detto che le ossa dei servitori di Dio avrebbero ‘germogliato come tenera erba’, cioè che essi avrebbero acquistato nuovo vigore. — Isa. 66:14; confronta Isaia 58:9-11
-
-
Erbacce, zizzanieAusiliario per capire la Bibbia
-
-
Erbacce, zizzanie
In genere, piante fastidiose che non hanno alcuna apparente utilità dove crescono. Alcuni esegeti hanno tentato di attribuire a specifiche piante i vari termini della lingua originale resi “erbacce” o “zizzanie” nella Bibbia, ma è impossibile identificarli con sicurezza.
Il termine ebraico boʼshàh si pensa derivato da una radice che significa “puzzare” e perciò si riferisce probabilmente a un genere di piante dall’odore sgradevole o “erbacce puzzolenti”. Il fedele Giobbe disse in realtà che, se la sua vita non fosse stata integra, invece di orzo crescessero pure erbacce puzzolenti. — Giob. 31:40.
Un altro termine ebraico, hhòhahh, sembra riferirsi generalmente a piante spinose, erbacce spinose che crescono sul terreno coltivato e invadono in brevissimo tempo un paese desolato. (Giob. 31:40; Isa. 34:13; Osea 9:6) Lo stesso termine ricorre in Giobbe 41:2, dove sembra indicare uno spino infilzato nelle branchie di un pesce per portarlo. Hhòhahh è usato anche in senso illustrativo. (Cant. 2:2) Un’erbaccia spinosa in mano a un ubriaco può far male a lui e ad altri; così è lo stupido che usa malamente un proverbio perché non lo capisce. (Prov. 26:9) Ioas re d’Israele paragonò l’intenzione di muovergli guerra dell’orgoglioso Amazia re di Giuda a un’erbaccia spinosa che vuol stringere alleanza matrimoniale con un cedro del Libano. — II Re 14:8, 9; II Cron. 25:18.
Anche il sostantivo ebraico shàyith sembra indicare una specie di zizzania che cresce in un paese abbandonato o desolato. (Isa. 5:6; 7:23-25; 27:4) Questo termine (“zizzanie”) è usato in senso figurativo per rappresentare coloro che a motivo della propria infedeltà sono diventati spregevoli e buoni solo per il fuoco. — Isa. 9:18, 19; 10:17-19; confronta Daniele 4:20-22.
In Proverbi 24:31, il plurale del termine ebraico qimmòhsh, che comunemente viene tradotto “ortica”, sembra indicare erbacce di ogni specie. — Vedi ORTICA.
Le zizzanie (gr. zizànion) dell’illustrazione di Gesù riportata in Matteo 13:24-30, 36-43 generalmente si pensa siano loglio (Lolium temulentum), molto simile al grano finché non è maturo, quando lo si può facilmente distinguere per i semi neri più piccoli. Questo, insieme al fatto che le sue radici si intrecciano con quelle del grano, rende del tutto sconsigliabile strappare subito le zizzanie. Ma se
-