Scegliete la giusta forma di adorazione
“Oh venite, adoriamo e inchiniamoci, inginocchiamoci dinanzi a Geova nostro Fattore. Poiché egli è il nostro Dio e noi siamo il popolo del suo pascolo e le pecore della sua mano”. — Sal. 95:6, 7
1. Quali fattori spesso guidano nella scelta della religione, ma qual è la considerazione più importante?
PERCHÉ professate la vostra religione? La maggioranza di quelli che seguono qualche religione si attengono probabilmente alla fede dei loro genitori. In molti casi gli amici e i vicini influiscono direttamente sulla loro scelta. Altri hanno cercato la chiesa che credono soddisfi meglio i loro bisogni individuali. Ma la considerazione che dovrebbe destare maggior preoccupazione dovrebbe esser quella di trovare e sostenere una forma di adorazione che ha l’approvazione divina.
2. Qual è la vera adorazione, quindi come si può trovare la giusta forma di adorazione?
2 La nostra adorazione è il servizio che rendiamo a Dio. Quale Altissimo, egli è esaltato in sapienza e potenza molto al disopra di tutta la creazione. “Egli agisce come vuole con l’esercito del cielo e con gli abitanti della terra; e non v’è alcuno che possa fermare la sua mano o dirgli: ‘Che fai?’” (Dan. 4:35, VR) Come sarebbe stolto non tener conto della sua volontà! Come è privo di saggezza seguire una forma di adorazione che non si conforma al suo buon volere! Anzi, la condotta saggia è quella di studiare la Bibbia per provare a noi stessi qual è la buona, accettevole e completa volontà di Dio. Essendo così guidati, sapremo come bisogna camminare per piacere a Dio. Significherà che saremo in verità adoratori di Geova Dio, servendo lui, facendo la volontà sua, non semplicemente perseguendo una condotta che piacerebbe a noi secondo un punto di vista umano. — Rom. 12:2; 1 Tess. 4:1.
3. Perché i cristiani non possono avere il punto di vista che ogni religione sia buona?
3 Poiché la Bibbia parla della “forma di adorazione che è pura e incontaminata dal punto di vista del nostro Dio e Padre”, s’intende che vi è un’adorazione impura e contaminata dal punto di vista di Dio. Se essa non trova favore presso Dio, è vana. La giusta forma di adorazione è quella che Dio approva. — Giac. 1:26, 27.
LA RELIGIONE DEI GENITORI
4. È saggio attenersi alla religione dei propri genitori?
4 Quelli che s’attengono alla religione dei loro genitori possono esser saggi o stolti. Se i loro genitori hanno insegnato loro la conoscenza della Parola di Dio e li hanno aiutati ad edificare la loro vita in armonia con essa, è saggio che continuino a perseguire tale condotta. Ma nella grande maggioranza dei casi i genitori non hanno insegnato ai loro figli questa condotta. L’istruzione biblica, anche nelle cosiddette famiglie cristiane, è spesso limitata ad alcuni brani che i genitori preferiscono. Questi possono esser letti in comune, forse anche imparati a memoria, ma di rado si presta seria attenzione al loro significato. Per molte famiglie la religione semplicemente significa frequentare la chiesa in certe occasioni, ma ha poca influenza diretta sulle altre attività della vita. Di tale religione che chiede un servizio di labbra ma non giunge al cuore e non influisce profondamente sulla vita quotidiana della persona, la Parola di Dio dice: “Invano continuano a mostrarmi rispetto”. (Matt. 15:8, 9) Una persona può esser cresciuta in una famiglia di frequentatori della chiesa, ma se non ha ricevuto l’insegnamento della Parola di Dio, o se le dottrine della chiesa tendono ad annullare le verità della Bibbia, o se i frutti della chiesa manifesti nella condotta dei suoi membri non sono frutti cristiani, come sarebbe stolto continuare a seguire tale religione!
5. (a) Perché spesso è difficilissimo cambiar religione, e quale avvertimento diede in proposito Gesù? (b) Quando si incontra opposizione familiare, quale decisione deve prendere chi ha appreso la verità, e come Geova benedirà quelli che in queste circostanze si mantengono fedeli?
5 Anche quando la persona è convinta che le dottrine religiose alle quali precedentemente credeva non erano scritturali e che il suo modo di vivere non era veramente cristiano, allorché deve abbandonare la religione, specialmente se è la religione dei suoi genitori, può esserle difficilissimo. Naturalmente, se gli altri membri della sua famiglia amano la Parola di Dio saranno lieti di sapere da lei ciò ch’essa insegna, ma se non l’amano possono opporsi accanitamente. Non potendo confutare la verità biblica, essi possono chiedere che il nuovo interessato smetta d’associarsi col popolo di Geova. Per impedirgli che continui a studiare, potrebbero anche distruggergli le sue pubblicazioni per lo studio biblico. Con la sua pazienza, parlando con tatto della Bibbia quando è opportuno e con la sua giusta condotta, egli cercherà amorevolmente di aiutare i suoi parenti a capire la verità; ma in alcuni casi le persone che hanno espresso il loro sincero desiderio di servire Geova Dio sono state diseredate dai loro parenti. Il Signore Gesù sapeva che sarebbe accaduto questo, ed egli disse: “I nemici dell’uomo saranno le persone della sua stessa famiglia”. È solo naturale che l’uomo senta forti legami verso la sua famiglia e farà tutto quello che può per preservare questi legami, ma in questo caso bisogna prendere una decisione: Deve egli continuare ad adorare nel modo che Dio comanda e quindi incorrere nello sfavore dei suoi parenti, o deve abbandonare ciò che sa d’esser giusto per preservare le buone relazioni con i suoi parenti carnali? Gesù rispose: “Chi ha maggior affetto per padre o madre che per me non è degno di me; e chi ha maggior affetto per figlio o figlia che per me non è degno di me”. (Matt. 10:36, 37) Il nostro maggiore obbligo è quello verso Geova Dio, nostro Padre celeste, e verso il suo Figlio Gesù Cristo. Se chi si trova in questa difficile situazione si mantiene integro verso Dio, Geova lo ricompensa con case e parenti cento volte di più ora nella società del Nuovo Mondo, e con la vita eterna nel nuovo mondo. — Mar. 10:29, 30.
6. Perché i ragazzi i cui genitori sono testimoni di Geova sono in una posizione favorevole, ma che cosa devono fare singolarmente, e perché?
6 I ragazzi i cui genitori sono dedicati servitori di Dio hanno molto di cui esser grati. Nei primi anni della loro vita essi sono aiutati a porre un saldo fondamento per una vita di servizio teocratico. Essi sono in grado di avere la migliore compagnia che oggi si possa avere sulla terra, quella della società del Nuovo Mondo di Dio. Possono udire ogni giorno la lettura della Bibbia e possono partecipare alle considerazioni d’essa. Essendo stati istruiti nei giusti princìpi divini sono in grado di evitare le cadute che recano durevoli rimpianti nella vita di molti. Poiché la famiglia segue il modello divino dell’adorazione, questo eserciterà sulla vita dei figli una potente influenza per il bene. Ma l’essere stati “allevati nella verità” o l’esser cresciuti in una famiglia i cui genitori sono testimoni di Geova non è abbastanza. È necessario che ciascuno ami Geova Dio con tutta la sua mente, con tutto il suo cuore e con tutta la sua forza vitale. Quindi, in ogni caso spetta ai figli far propria la religione, prestare personale interesse allo studio della Bibbia e apprendere ciò ch’essa insegna, coltivare per essa un amore che riempia i loro cuori ed esercitarsi partecipando alla giusta adorazione. “Ricorda, ora, il tuo grande Creatore nei giorni della tua giovinezza”, consiglia Salomone. Se i vostri genitori vi raccomandano questa condotta, seguite in ogni modo il loro buon consiglio. — Eccl. 12:1.
INFLUENZE SOCIALI
7. In che modo la religione è divenuta per alcuni una semplice convenienza sociale, e perché tale consuetudine è pericolosa?
7 Se l’attività sociale della comunità si svolge in gran parte intorno alle chiese, vi è una forte tendenza a frequentare la stessa chiesa alla quale vanno gli amici e i vicini. Gli annunci raccomandano frequentemente di andare “alla chiesa di vostra scelta”. L’argomento che si esprime a favore di questa consuetudine si basa sull’errata idea che ogni religione sia buona, che l’importante sia di avere qualche religione. Ma, come è già stato mostrato mediante le Scritture, vi è un’adorazione vana dinanzi a Dio; ve ne sono di quelle circa le quali Dio dice invano gli mostrano rispetto. Una tale religione non è assolutamente buona. Questo può dirsi non solo dell’adorazione degli idoli, delle superstizioni pagane, ma anche dei professanti cristiani. Non basta asserire d’esser cristiano riconoscendo Cristo come Maestro e Signore. Gesù disse: “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: ‘Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo espulso demoni, e in nome tuo compiuto molte opere potenti?’ Eppure io confesserò quindi a loro: Non vi ho mai conosciuti. Andatevene da me, operatori d’illegalità”. (Matt. 7:21-23) È una consuetudine pericolosa quella di permettere che la propria religione divenga una convenienza sociale. Inganniamo noi stessi se cerchiamo di sostenere che in tutti questi gruppi siano persone buone e che tutti facciano del bene alla comunità. La domanda che ci dobbiamo rivolgere è questa: Fanno essi la volontà del Padre che è in cielo?
8. In che modo il cristiano può valersi con buon profitto della tendenza umana al conformismo, ma da che cosa deve guardarsi?
8 Generalmente parlando, la gente cerca d’essere conformista. Essi seguono la folla. Quello che fanno gli altri, lo fanno anche loro. Adottano le abitudini delle persone che li circondano. A causa di questa tendenza umana di badare al proprio vantaggio, si deve prestare attenzione ai propri compagni. Se le persone con le quali ci associamo servono Dio e amano la giustizia, il modo di vivere a cui tenderemo a conformarci sarà edificante e per il nostro benessere eterno. Mentre se abbiamo per compagni persone mondane, i loro pensieri cominceranno a penetrare nella nostra mente e le loro abitudini a influire su di noi.
9. Che intendono dire le Scritture quando parlano di “cattive compagnie”?
9 Non dovremmo mai pensare d’esser così forti da non poter allontanarci dalla fede. “Non v’ingannate. Le cattive compagnie corrompono le buone abitudini”. (1 Cor. 15:33) Che cosa s’intende per cattive compagnie? Sono esse solo quelle delle persone che usano un linguaggio stolto, che sono immorali o che si ubriacano? Certamente tali persone sarebbero cattivi compagni. Ma le Scritture rendono la spiegazione più ampia, dicendo: “Qual parte ha il fedele con l’incredulo?” (2 Cor. 6:15) Le cattive compagnie sono quelle delle persone incredule. È vero che non possiamo evitare ogni contatto con loro, altrimenti dovremmo uscire dal mondo. Ma noi possiamo evitare di sceglierli come coloro ai quali accompagnarci.
10. In che modo le compagnie mondane possono condurre a matrimoni non saggi, ma qual è il maturo punto di vista cristiano riguardo alla religione quale fattore nella scelta del coniuge?
10 Specialmente quando si sceglie il proprio coniuge è importante ricordare il consiglio: “Non siate inegualmente aggiogati con gli increduli”. (2 Cor. 6:14) Si può cominciare con una serata di divertimento in compagnia di conoscenti mondani. Ma l’attrazione dei sessi è forte, le proprie emozioni ne sentono presto l’influenza, e le emozioni possono essere efficacissime nell’assoggettare la propria facoltà di ragionare, giustificando le loro inclinazioni invece di correggerle. Quando l’amicizia conduce al matrimonio, il credente può sentirsi sicuro che il coniuge sia di buona volontà e che sarà aiutato a venire alla verità. Questo non è il modo in cui Dio ci dice di ragionare in proposito. Al popolo del suo patto, Israele, egli comandò: “Tu non devi fare alcuna alleanza matrimoniale con loro [gli increduli del paese]. Non devi dare tua figlia a suo figlio, e non devi prendere sua figlia per tuo figlio. Poiché egli volgerà tuo figlio dal seguirmi e serviranno certamente altri dèi, e l’ira di Geova divamperà certamente contro di voi ed egli vi distruggerà veramente in breve tempo”. (Deut. 7:3, 4) Ai cristiani vien dato il comando di sposarsi “solo nel Signore”, cioè solo con quelle persone che hanno già mostrato d’essere in unione col Signore Dio dedicandosi a servirlo. La Bibbia mostra perciò che cercando la compagnia di persone mondane ci si allontana dalla vera adorazione. — 1 Cor. 7:39.
RELAZIONE COL LAVORO SECOLARE
11. Come il Diavolo si serve del lavoro secolare come di un mezzo per impedire ai nuovi interessati d’intraprendere la giusta forma di adorazione?
11 Anche il lavoro esercita una potente influenza sulla vita delle persone. In alcuni luoghi dove il dominio clericale è forte, chi vuole lasciare la chiesa per divenire testimone di Geova può esser minacciato della perdita del lavoro secolare. A volte i parenti sono stati minacciati di rappresaglia economica semplicemente perché egli studiava la Bibbia con i testimoni di Geova. In tal modo il Diavolo per mezzo dei suoi agenti visibili continua a sostenere l’argomento espresso nel caso di Giobbe. Egli sostiene che gli uomini servano Dio solo finché prosperano materialmente, ma che se la loro sicurezza economica è in pericolo abbandonino l’adorazione di Geova. Tuttavia, numerosi sono gli uomini che rifiutano di far dipendere la loro adorazione da considerazioni economiche. Essi credono che Dio, che ha cura degli uccelli dell’aria e delle bestie dei campi, farà in modo ch’essi pure abbiano il loro pane quotidiano se pongono al primo posto la sua adorazione. — Giob. 1:9-12; Matt. 6:25-34.
12. Quale giusto posto il lavoro secolare può occupare nella vita dell’individuo, ma quali pericoli bisogna evitare?
12 Quando è stata intrapresa l’adorazione di Dio in spirito e verità bisogna continuare a guardarsi dalle influenze materialistiche che potrebbero far inciampare. Gesù ammonì: “Voi non potete essere schiavi di Dio e delle Ricchezze”. (Matt. 6:24) Se veramente serviamo Dio, ubbidiremo ai suoi comandamenti. Se le Ricchezze sono il nostro signore, il nostro lavoro secolare guiderà la nostra vita. Non è necessariamente l’uomo ricco ad esser schiavo delle ricchezze; spesso è colui che deve lottare di giorno in giorno per avere denaro abbastanza per sostenere la famiglia a riscontrare d’esser divenuto schiavo della macchina economica. Noi siamo servitori di colui al quale ubbidiamo. Con saggezza dobbiamo mantenere l’impiego secolare al suo posto, come il mezzo per sostentarci e provvedere il necessario alla nostra famiglia, ma non dovremmo mai permettere che la nostra libertà di fare la volontà divina sia soppressa immischiandoci negli “affari commerciali della vita”. — 2 Tim. 2:4.
GUIDA DIVINA
13, 14. (a) Perché abbiamo bisogno d’accurata conoscenza per adorare Geova in modo accettevole? (b) Quali sono alcuni dei comuni insegnamenti religiosi non scritturali, ma quale organizzazione osserva oggi la forma di adorazione approvata da Dio? Perché date tale risposta?
13 In tutte queste circostanze che ci si presentano e che in qualche modo influiscono sulla nostra adorazione, la Bibbia ci provvede la guida divina di cui abbiamo tanto bisogno. Ci mostra la condotta accettevole dinanzi a Dio. Noi non osiamo essere come quelli di cui parlò l’apostolo Paolo nella sua lettera ai Corinzi di Roma quando disse: “Io rendo loro testimonianza che hanno zelo verso Dio; ma non secondo accurata conoscenza; perché, non conoscendo la giustizia di Dio ma cercando di stabilire la propria, non si sono assoggettati alla giustizia di Dio”. (Rom. 10:2, 3) Essi pensavano di servire Dio, ma, essendo senza accurata conoscenza, semplicemente seguivano le loro proprie inclinazioni umane e servivano quindi se stessi.
14 Solo quando la persona ha accurata conoscenza della Parola di Dio è in grado di sapere come adorarLo. Finché non giunga a tale conoscenza, può affidarsi solo alla propria opinione imperfetta e possibilmente errata, o a quella di altre persone. Ma quando lascia che la Bibbia sia la sua misura in quanto a ciò che è verità, è evidente che le dottrine come la trinità, l’immortalità dell’anima umana e l’inferno di fuoco, l’uso delle immagini nell’adorazione, l’unione delle fedi religiose, ecc. non sono incluse fra le cose che Dio approva. Avendo la Bibbia per sua guida, essa può facilmente vedere chi sono gli uomini che oggi fanno la volontà divina, perché si mantengono separati dalle questioni del mondo, seguono l’esempio di Gesù facendo conoscere il nome di Geova Dio, mostrano d’esser discepoli di Cristo perché si amano gli uni gli altri e non sono divisi per motivi razziali o nazionali né a causa di condizioni economiche, e usano la loro lingua in modo giusto, predicando la buona notizia dell’istituito regno secondo il comando del Signore Gesù e nella maniera che egli ordina, pubblicamente e di casa in casa. La conoscenza della Bibbia fa sapere agli uomini di buona volontà che fra le numerose organizzazioni religiose della terra, la società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova è l’unico gruppo che osserva la forma di adorazione pura e incontaminata dal punto di vista di Dio.
15. Avendo intrapreso la giusta forma di adorazione, quale ulteriore conoscenza dovremmo cercar d’acquistare, e perché?
15 Avendo intrapreso la vera adorazione, dovremmo ricordare il consiglio di continuare “a discernere qual’è la volontà di Geova”. (Efes. 5:17) Noi abbiamo bisogno di accurata conoscenza non solo delle verità fondamentali, ma di tutte le buone cose che furono scritte nel passato “per nostra istruzione, affinché mediante la nostra perseveranza e mediante la consolazione delle Scritture noi abbiamo speranza”. (Rom. 15:4) Questo richiede che facciamo progresso nel nostro studio, che abbiamo apprezzamento per più del latte della Parola, che bramiamo il cibo sodo. Noi dobbiamo avanzare verso la maturità. — Ebr. 5:14–6:3.
16. Perché dovremmo leggere regolarmente la Bibbia, ma perché non dovremmo esser soddisfatti solo di leggerla?
16 Oltre a studiare le pubblicazioni della Società Torre di Guardia in privato e nella congregazione, dovremmo regolarmente dedicare del tempo alla lettura della stessa Bibbia. Ogni ministro cristiano dovrebbe prefiggersi di leggere l’intera Bibbia e di far questo quanto più spesso è possibile. Ma avendo letto tutta la Bibbia non sarebbe saggio continuare semplicemente a leggere cose che non si capirebbero pienamente senza soffermarsi a riflettere sul loro significato. Questo richiede il nostro interessamento, che ci rendiamo di continuo conto che quello che leggiamo è, in realtà, la Parola di Dio. (1 Tess. 2:13) Dio non fa sprechi. Egli non fece scrivere nella Bibbia cose delle quali si possa fare a meno. Ciò ch’è in essa è stato provveduto per la nostra istruzione, per guidarci nelle decisioni da prendere in modo che teniamo la condotta conforme alla forma di adorazione approvata da Dio, e che ci prepariamo a compiere con efficacia l’opera dei suoi ministri. (2 Tim. 3:16, 17) Se essa deve in tal modo recarci beneficio, dobbiamo cercare più della conoscenza di ciò che dice. Dobbiamo intenderne il significato e capire come farne uso. “Acquista sapienza”, dice l’ispirato proverbio, “e in tutto ciò che acquisti, acquista intendimento”. — Prov. 4:7.
17. Di quali cose facciamo bene a prendere nota quando leggiamo le Scritture?
17 Quando leggete la Bibbia, pensate attivamente. Se sono informazioni profetiche, prestate molta attenzione al loro adempimento, sia in piccole proporzioni che in maniera finale. Prendete nota delle fondamentali verità bibliche che il racconto menziona e degli illuminanti princìpi che contiene. Siano le informazioni profetiche o no, quando le leggete rivolgetevi domande come queste: Come influisce ciò sulla mia vita? Richiede che faccia qualche cambiamento per portare la mia attitudine o le mie azioni in armonia con questa espressione della volontà divina? Che relazione ha con gli altri insegnamenti della Bibbia che ho imparati? Come essi la sostengono, o come questa li corrobora? In che modo la posso usare nel mio ministero? Se non capite una certa scrittura, non ci passate sopra con leggerezza. Fate lo sforzo di capire che cosa significa.
18. Come possiamo acquistare intendimento di ciò che leggiamo nella Bibbia?
18 Geova Dio, l’Autore della Bibbia, è anche il grande Maestro che ci aiuta a capirla. Noi abbiamo bisogno di riconoscere e apprezzare i provvedimenti presi da Geova per aiutarci a comprendere la sua Parola. Se ci rendiamo profondamente conto che egli è il nostro Insegnante, lo cercheremo nella preghiera ogni volta che ci metteremo a sedere per leggere le Scritture, chiedendo che il suo spirito ci aiuti. (Giac. 1:5) Ci varremo anche delle adunanze della congregazione. Oltre a queste cose, Dio ha provveduto per mezzo dello “schiavo fedele e discreto” pubblicazioni che ci aiutano ad acquistare intendimento. Queste dovrebbero esser tutte lette e studiate quando le riceviamo, e quando sono in programma nella congregazione, ma possono anche essere usate come opere di consultazione. Quando leggete scritture bibliche ma non ne afferrate pienamente l’applicazione, cercatele nell’indice delle scritture dei libri della Società e nei numeri de La Torre di Guardia del 15 dicembre, e leggete le considerazioni alle quali si riferiscono. Facendo questo, mostrate sincerità nel vostro desiderio di capire la verità e apprezzamento per i mezzi provveduti da Geova per aiutarvi. E vi sono nella congregazione fratelli che sono stati nominati servitori, uomini “qualificati per insegnare”. Essi pure sono stati provveduti per aiutarvi. Se avete cercato di trovare la risposta alla vostra domanda senza successo, rivolgetevi a uno di questi fratelli maturi. Egli sarà lieto di condividere con voi la conoscenza acquistata mediante lo studio o di cercare con voi le informazioni. — 1 Tim. 3:2.
19. Quale punto di vista Proverbi 2:1-6 mostra che dovremmo avere rispetto allo studio della Parola di Dio?
19 Come descrive bene l’ispirato proverbio il modo in cui ci dobbiamo applicare per acquistare intendimento! “Figlio mio, se riceverai i miei detti e serberai presso di te i miei comandamenti, così da prestare attenzione alla sapienza con il tuo orecchio, affinché tu possa inclinare il tuo cuore al discernimento; se, inoltre, tu invochi l’intendimento stesso e rivolgi la tua voce al discernimento, se tu continui a cercarla come l’argento e continui a investigare per essa come per i tesori nascosti, in tal caso intenderai il timore di Geova, e troverai la conoscenza di Dio. Poiché Geova stesso dà la sapienza; dalla sua bocca provengono la conoscenza e l’intendimento”. (Prov. 2:1-6) L’intendimento è un tesoro inestimabile; noi dobbiamo scavare per trovarlo e sforzarci per essere aiutati ad ottenerlo. Se ci applichiamo, Geova benedirà i nostri sforzi col successo.
20. Che cosa si richiede da parte nostra perché troviamo e sosteniamo la giusta forma di adorazione?
20 È evidente che la scelta della giusta forma di adorazione richiede apprezzamento e sforzi da parte nostra. Dobbiamo apprezzare che la relazione che abbiamo con Dio è molto più importante di qualsiasi vincolo umano. Dobbiamo apprezzare abbastanza il valore della Parola di Dio da applicarci al suo studio. Avendo trovato la forma di adorazione che ha l’approvazione divina, mantenete desto il vostro apprezzamento, continuando a progredire nella conoscenza e osservando coscienziosamente la Parola di Dio in ogni vostra attività.